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Messaggi - InVerno

#3676
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
25 Maggio 2018, 08:01:29 AM
Citazione di: bluemax il 24 Maggio 2018, 18:01:47 PMConsidera comunque il fatto che da oltre mezzo secolo a questa parte il sapere è aperto "anche" alle donne e possono usufruire di ogni strumento disponibile ma non mi pare abbiano prodotto grandi risultati visto che, secondo me, si ostinano a competere in un campo non loro.
Se vogliamo prendere un dato facile da verificare troveremo che gran parte dei premi nobel sono uomini, il "dato di fatto" è che per un terzo sono anche ebrei.
Un dato significativo visto che gli ebrei sono lungi dall'essere un terzo della popolazione (sono il 2xmille), a quanto pare la discendenza ebraica aumenta le possibilità di prendere un nobel del 300% (e lo stesso trend si verifica in decine di altri riconoscimenti scientifici). Prima di incitare alla circoncisione prescolastica e raccomandare l'acquisto dell'opera omnia di Maimonide forse è necessario ragionare un po più attentamente riguardo alle situazioni di potere (economico e non) sia degli ebrei che degli uomini in generale, e l'accesso all'educazione che ne consegue.
E' vero anche che a favore della tua tesi si può citare un dato diverso, ovvero che nei paesi scandinavi tanti sforzi si sono fatti per far si che alcune facoltà raggiungesso la parità di genere tra gli iscritti, ma pare proprio che le donne a ingegneria non ci vogliano entrare ( o perlomeno meno degli uomini). Questa ossessione per il 50\50 è un po bislacca e in effetti, ma in fin dei conti ti dovrebbe rassicurare, il "sapere maschio" in alcuni casi è rimasto "maschio" nonostante gli incentivi.
#3677
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
24 Maggio 2018, 11:44:21 AM
Citazione di: donquixote il 23 Maggio 2018, 22:32:48 PM
Citazione di: bluemax il 23 Maggio 2018, 11:51:49 AMBisognerebbe domandarsi tutto questo... e la cosa strana (naturalmente secondo me) non è il fatto che cambino i costumi (cosa naturalmente avvenuta in ogni epoca e che sempre avverrà [spero aggiungo :D ]) ma il fatto che i "costumi" vadano nella direzione dell' omologazione anche di genere in modo cosi' rapido calpestando (o meglio cercando) totalmente migliaia di anni di evoluzione e cooperazione tra i generi.


Al di là del fatto che la questione sul sapere (maschile e femminile) da te sottolineata è nei fatti una puntualizzazione dell'ovvio (e se in questi tempi non appare evidente a chiunque è solo perchè l'omologazione è ormai in avanzata fase di realizzazione) a mio avviso non si è posto l'accento su un altro aspetto che trovo decisivo nell'analisi di questa situazione e nella sua giustificazione, e marca una determinante differenza fra la specie umana (in particolar modo quella attuale) e ogni altra specie animale: lo sviluppo della tecnica. La "megamacchina" (come la chiama Serge Latouche) è stata decisiva per trasformare uomini e donne in masse indifferenziate di meri consumatori, che devono avere bisogni sempre più simili e sempre più standardizzati in modo tale da fornire a chiunque i medesimi prodotti e servizi risparmiando sui costi di produzione e massimizzando quindi i profitti. Questa progressiva standardizzazione dei bisogni sarà necessariamente e sempre più indirizzata verso la "femminilizzazione" del maschio (più che verso la "maschilizzazione" della femmina) perchè la femmina umana, già in origine "raccoglitrice" e non "cacciatrice", è più portata a servirsi di ciò che si trova a portata di mano che non a "conquistare" ciò di cui necessita. Si può vedere dal fatto che ad esempio fino a non troppi anni fa gli uomini facevano in casa e da soli tutto ciò che serviva (a cominciare dalla casa stessa) mentre ora chiunque ha ormai bisogno di una pletora di specialisti di ogni genere per fare qualunque cosa. La meccanizzazione e la standardizzazione della vita toglierà progressivamente ogni differenza fra maschio e femmina, e l'omologazione dei bisogni e dei metodi per soddisfarli renderà sempre meno necessario il sapere creativo maschile relegandolo nell'ambito della pura emotività. Quando, come ne "Il Mondo Nuovo" di Huxley, si toglierà alla donna anche il "peso" del parto relegandolo definitivamente alle incubatrici sin dal momento del concepimento allora l'opera sarà compiuta, e la questione del "genere" sarà definitivamente archiviata poichè ognuno potrà decidere, secondo i propri gusti, se essere uomo, o donna, o trans, o queer, o qualunque altra cosa, e cambiare genere a seconda delle stagioni, o delle mode, o delle richieste del "mercato", realizzando in tal modo quell'uguaglianza tanto ambita e anelata.    
Non mi capita spesso di tirare in ballo cose personali o anedottiche, ma penso in questo caso di avere qualcosa da dire (sarà pur sempre meglio di leoni e leonesse).
Mi reputo un uomo di valori contemporanei, egualitario, garantista e che crede (o perlomeno spera) nella giustizia sociale.
Qualche anno fa ho deciso con la mia compagna di cambiare vita, e di tornare "al passato" e di fare l'agricoltore. Ebbene sono passati pochi giorni prima di rendersi conto che per quanto donna e uomo siano uguali, era meglio che andassi io a tagliare tronchi di decine di quintali, e lei stesse a casa a "stirare la camicia". Inizialmente l'abbiamo presa un po come una sconfitta personale, ci sforzavamo entrambi di collaborare ai compiti dell'altro, ma sempre più spesso è accaduto che fosse semplicemente una perdita di tempo e un modo poco efficiente di vivere, ed in modo naturale ci siamo resi conto che era meglio occuparsi ognuno delle cose che meglio si adattavano alle nostre capacità, al nostro fisico, e alle nostre aspettative. Ero io quello che come primo giocattolo aveva avuto un ascia, era lei che come primo giocattolo aveva avuto delle bambole. Allo stesso tempo ero io quello che quando usava l'ascia faceva i tagli più profondi, ed era lei che quando stirava le camicie aveva i risultati migliori. Nel frattempo lei distruggeva entro di se il senso di "vergogna" d'essere sull'asse da stiro (cosa che poi, avendo lei fatto studi importanti, riesce a coordinare con attività più "nobili") e a vedere anzitutto il lato positivo e soddisfacente del "badare al focolore".
Ora posto appunto che vivo una realtà di quel passato tanto anelito dai tradizionalisti, come faccio a criticare la loro visione? Per il semplice fatto che entrambi ci sentiamo costretti a questa situazione, quando in realtà vorremmo partecipare molto di più alle mansioni "dell'altro genere". E non perchè la megamacchina ci sta stritolando (gli zebedei) ma perchè è bello svegliarsi la mattina e scegliere come partecipare a questo mondo, come crescere, chi aiutare, cosa creare, dove andare. Ed è solamente il contesto, sociale, economico, produttivo, che ci costringe in abiti di genere, quando la libertà da essi non ha prezzo in confronto ed è un miele decisamente più dolce. Che strano che la società stia cercando di affrancarvisi ora che è capace di mutare cosi radicalmente il contesto, chi sceglierebbe una prigionia imposta dal contesto anzichè la libertà creata dalla "megamacchina"? Sono tutti bravi a raccontare del valore intrinseco di segare un albero a mano, del sudore che gocciola sulle fibre del castagno, dei calli a testimonianza del sacrificio, del sentirsi parte di un ruolo, del sentirsi "uomo" quando il grande fallo arboreo cade su stesso.. Poi però vanno tutti a comprare la motosega (e anche una donna potrebbe usarla), chissà perchè? Perchè il tempo che risparmiano lo possono passare nella libertà, anche di stirare una camicia, o forse proprio di stirare una camicia, se gli va, e a volte (incredibilmente!) gli va. E ti consiglierei di ringraziare il fatto che una pletora di specialisti (al di la della superburocratizzazione italiana) monitora la costruzione di una casa, i risultati di "quelli che se li facevano da soli" li puoi vedere in luoghi come Amatrice, dove mascolino e femminimo, sono sepolti sotto un mare di presunzione, tipica "mascolina", del "mi faccio da solo".
#3678
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
24 Maggio 2018, 10:16:41 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 23 Maggio 2018, 21:37:22 PM
I fatti hanno mostrato che il Regolamento non può essere trasgredito dagli utenti, ma può essere trasgredito dall'Amministratore e dai moderatori. Ho già chiesto a Ivo di eliminare il mio account.
I fatti hanno mostrato che si è trattato di un caso di moderazione abbastanza complesso, a partire dal comportamento di chi ha partecipato alla querelle. Il problema sta però anche nel fatto che nel discorso di bluemax si va a picconare il concetto stesso di sessismo (non apertamente - ma non è una caso se nell'ultimo post critichi l'omofobia come "invenzione", sotto traccia accade lo stesso anche con il sessismo). Ora è chiaro che far rispettare il regolamento in una discussione dove il punto del regolamento in questione è messo sotto assedio, è abbastanza complesso trovare una quadra (sopratutto se ognuno vuol far prevalere il proprio pensiero anzichè dialogare). I tuoi post in materia di moderazione sono tuttavia chiaramente oltre la netiquette del forum, regola che si applica da sempre in tutti i forum per motivi molto semplici che immaginerai ben da solo. Capita di sbagliare, ai moderatori, a te, a chi apre i topic. Ora se si riesce a trovare una linea di dialogo, meglio se in forma privata o in un altro topic, sarebbe meglio, perchè il gioco qui non vale la candela e chiunque può rendersi conto che se le parti fossero un po più disponibili al dialogo una soluzione si sarebbe trovata. Altrimenti ognuno vada a cazzi suoi, confermando niente di più che tra difensori del mascolino e femminino, i filosofi sono sempre prime donne.
#3679
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
23 Maggio 2018, 11:56:54 AM
Quelle locandine confermano in realtà la tesi di Jacopus, ovvero che il consumismo abbia appiattito i generi nel "consumatore". Che i film bombaroli americani siano spot per vendere uzi e pistole è chiaro ai non vedenti, che l'industria bellica americana si sia accorta dell'esistenza di metà della popolazione che ora potrebbe comprare armi...è nelle cose. Da cinefilo non mi sovviene, sicuramente riuscirai a trovarla, ma ti sfiderei a trovare la stessa locandina in una produzione europea..così, tanto per la prova del nove. Mi preoccuperei di più di film come "Lady Macbeth" anche se il soggetto è di centanni fa e la protagonista non è armata ma incorsettata e inbustata: una vera carogna mangia uomini..lungi dal regista\sceneggiatore farne un eroina, ma chissà, qualcuna potrebbe prendere spunto :D
#3680
Citazione di: baylham il 22 Maggio 2018, 16:37:05 PMHo il timore che la guerra, non il controllo delle nascite, sarà più probabile come fatto limitante della popolazione umana.
(L'invenzione delle armi di distruzione di massa è a favore o contro la teoria malthusiana?)
Ricordo ancora quel bellissimo studio (per la serietà, non per le prospettive) che ripercorrendo l'intera storia ritraccia nelle malattie endemiche e nella guerra le uniche due forze capaci di controbilanciare disparità di risorse troppo accentuate. La teoria malthusiana in teoria potrebbe essere collegata a ciò non difficilmente. Ma è davvero necessario un controllo delle nascite? Mi sembra che la bassa natalità si sia innescata automaticamente, quasi fosse un meccanismo automatico di difesa, attraverso le leve economiche, senza nessun bisogno di intervento statale. Gli stati nazionali sono in grado di percorrere questa strada, essendo che coincide immediatamente con un calo di pil?
#3681
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
23 Maggio 2018, 08:55:41 AM
Citazione di: bluemax il 22 Maggio 2018, 14:23:28 PM
Visto che hai citato i "ventimila anni" ti ricordo che sopratutto nella prima parte di quei ventimila anni la gran parte delle società umane erano matriarcali e matrilineari

Questo è interessante. Dico davvero... :)
ho passato l'intera pausa pranzo a cercare questa cosa ma non ne ho trovato traccia se non in funzione di divinità femminili (il che mi pare giusto visto che la terra è madre).
se possibile puoi darmi qualche dritta ? Mi interessa veramente (anche se il concetto di maschile e femminile esula dal potere. Intendevo altro. Colpa mia che mi sono spiegato male )

grazie :)
Per il contesto Europeo di solito ci si riferisce agli studi di Marjia Gimbutas e successivi ampliamenti di ciò, l'idea che l'Europa fosse dominata da una vasta rete di società matriarcali può essere solamente provata tramite la diffusione endemica del culto della dea madre, quindi non ti aspettare granchè di diverso, se non gigantesche collezioni di idoli a riguardo. Non diversamente le culture della mezzaluna fertile presentano pressochè la stessa evoluzione, la differenza è che  per l'area irano-siriana il cambiamento è fatto risalire alla rivoluzione agricola, mentre per l'Europa dall'invasione di popolazioni patriarcali a cavallo (popoli kurgan) che avrebbero portato ad un veloce cambiamento di paradigma sociale eccetto che nelle zone difficilmente raggiungibili (es. Sardegna). Il concetto di femminile e maschile di per se esulano dal potere, ma il potere non esula da chi lo esercita, la tesi (secondo me contestabile, e contestata) della Gimbutas che queste società fossero in completa pace e senza nessuna ambizione bellica lo dimostra, i culti fallici successivi lo dimostrano, senza tirare fuori la psicoanalitica, è ovvio come la sessualità e le ambizioni sessuali vadano a stabilire le forme del potere.
#3682
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
22 Maggio 2018, 13:31:17 PM
Citazione di: bluemax il 22 Maggio 2018, 13:07:10 PMNon credo vi sia bisogno di argomentare su un dato di fatto.
Non esiste nessun dato di fatto, a parte il fatto che la l'elasticità della lingua umana permetta di attribuire l'aggettivo di genere a dei pensieri a seconda di chi li ha postulati, possibilità linguistica certamente interessante, ma tutta da confermare. E' la correlazione tra il genere del pensatore e il genere dell'insegnante ad essere ancora oscura, se infatti la parafrasiamo in diverse altre versioni con la stessa logica, risulta ancora più bizzarra. Lo zero è stato inventato dagli arabi, possono gli europei capire a fondo il concetto di zero? Ben inteso che considero la differenza tra un occidentale\orientale molto più accentuata nel modo di pensare rispetto a maschio\femmina dello stesso bacino culturale. Parlare di femminino\mascolino come vi fosse un uniformità di fondo (che tu richiami nel concetto di "natura") è altresi strambo dal punto di vista antropologico. Visto che hai citato i "ventimila anni" ti ricordo che sopratutto nella prima parte di quei ventimila anni la gran parte delle società umane erano matriarcali e matrilineari, cioè sviluppavano un femminino completamente diverso, con un ambizione per il potere sociale che che forse tu richiami in quel "uome", ma che cozza terribilmente con un idea di uniformità di fondo con continuità storica. Con la rivoluzione agricola le società matriarcali scompaiono quasi del tutto su tutto il globo, quindi c'è già stata una "confusione sui generi" legata ai mezzi sociali e di produzione (e società matriarcali esistono ancora residuali sparse nel mondo). Essendo che viviamo in effetti una terza rivoluzione industriale (o forse un cambiamento ancor più drastico) l'eccezionalità di questa "confusione" non è del tutto ingiustificata, anche se è giusto indagare i suoi risvolti e se sia o meno desiderabile.
#3683
Benvenuto (in ritardo) ! Partecipa partecipa, e se vuoi farti un idea di come si scrivano cazzate segui i miei post che ne sono pieni!
#3684
Recentemente si è parlato spesso della bassa natalità Italiana (ma non solo) come una delle emergenze da affrontare con maggiore premura e solerzia (anche solo fosse per "pagare le pensioni ai vecchi"), anche il dibattito sui migranti è spesso derivato in una discussione demografica (necessità di forza lavoro) e viene dato quasi per scontato che aumentare la natalità del paese possa portare solamente a benefici. Paradossalmente l'ho persino visto affermare a chi si è sempre detto contro concetti "teologici" come quelli della "crescita infinita". La ben conosciuta teoria di Malthus afferma esattamente il contrario, i critici della teoria di Malthus affermano che egli non tenne conto della capacità umana di invenzione tecnologica, i critici dei critici di Malthus affermano che i precedenti non tengono in considerazione il costo ecosistemico della tecnologia necessaria a rendere possibile il superamento (illusorio) del problema demografico (es. fertilizzanti chimici) . Chi ha ragione?
#3685
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
22 Maggio 2018, 12:33:02 PM
Citazione di: bluemax il 22 Maggio 2018, 11:10:25 AMMi ripeto... per me i generi maschile e femminile funzionano solo se ne vengono esaltate ed apprezzate le differenze che indubbiamente vi sono anche se vogliono essere forzatamente livellate ed appiattite. (opinione personale e per giunta opinabile :) )  non a caso si parla di crisi della cultura occidentale che da troppi anni non ha piu' nulla da proporre (almeno questo è quello che leggo sempre piu' spesso.
Come ho già ribadito in altri topic mi trovo molto distante dalla posizione "tutti uguali è bello", considero peraltro il femminismo come l'altra metà della mela di un attitudine socialmente tossica (il maschilismo) contrariamente a come viene normalmente percepito sui media, e capisco anche ciò che intendi riguardo ad un idea di "maschio" sotto assedio da una certa pletora di pensatori, ma al di la di queste considerazioni continuo a pensare che i tuoi assunti vadano ben oltre a ciò, in maniera che considero gratuita, in particolar modo riguardo al "sapere maschio" che manca ancora un argomentazione valida non aneddotica o viziata da fallacie logiche evidenti.
#3686
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
22 Maggio 2018, 10:34:06 AM
Citazione di: bluemax il 21 Maggio 2018, 10:01:38 AMTutto quello che le donne insegnano (cercano di insegnare) non è stato né creato né scoperto da loro. Socrate era maschio, Omero era maschio, Virgilio era maschio, Galileo era maschio, Leonardo era maschio, Mozart era maschio, Einstein era maschio... e così via.
Se è per quello molti dei grandi uomini che hanno formato la cultura occidentale erano gay, questo non significa automaticamente che per spiegare ciò che compresero siano meglio insegnanti gay, suppongo. Poi non so come possa essere interpretata l'omosessualità da un punto di vista di genere, ma normalmente "gay" è considerato un uomo con una prominente attitudine al lato femminino della realtà, e ripeto, tra i confermati e i sospetti, furono davvero tanti nella lista dei "grandi pensatori" a tal punto che la tua affermazione potrebbe essere ribaltata cosi, o in altri modi ancora come fa Jacopus.
Partendo dal presupposto che scientificamente femminino e mascolino non sono dimostrati essere cosi distanti come la concezione classica li ritrae (o addirittura antitetici come in alcune concezioni binarie della "mela dimezzata") bisogna anche ammettere che la realtà non sta tutta li. Se per esempio è facile fare dei test dove si valutano le capacità di concezione spaziale, e notare che esiste una leggera differenza attitudinale tra maschio e femmina, è più difficile valutare come questa possa influenzare comportamenti complessi da misurare o sperimentare (Es. l'abilità come "guide", o nel guidare l'auto). Tuttavia essendo che i dati disponibili raccontano di differenze nell'ordine dei decimali, è abbastanza improbabile considerare che di riflesso si sviluppino differenze enormi, ed in ogni caso i risultati indicano chiaramente che queste differenze attitudinali si accentuino via via con l'età e siano praticamente assenti nell'infanzia. Il che garantisce che l'idea che il mascolino e il femminino siano al di la di una soglia "fisiologica" costrutti culturali e sociali, e perciò esenti di quella carica universale\assolutistica della concezione classica di essi, e quella che proponi nella tua argomentazione. Se la società sta rivalutando i concetti di femminino e mascolino, si possono certamente discutere le conseguenze, ma a me pare più semplicemente che la tua argomentazione sia frutto di una certa frustrazione nel vedere che una certa interpretazione abbia preso il sopravvento rispetto ad un altra, che una certa idea di maschio stia tramontando, più che una lucida constatazione di fatti anche alla luce dei più recenti studi a riguardo. Ci giri intorno ma gli assunti fondamentali del tuo argomento rimangono oscuri e dati per certi senza che vi sia una reale discussione a riguardo, il topic avrebbe fatto meglio a intitolarsi "il sapere è maschio?" perchè sei lungi dal poter partire da esso come dato assunto e intavolare la discussione che hai fatto. Si tratta di un assunto che non ha culturalmente riscontro nel mondo moderno a tal punto che la cultura ha inventato il concetto di "sessismo" per invalidare a priori argomentazioni simili. Cosa che però non verrà fatta attraverso la moderazione, ma attraverso la discussione, alla quale invito anche Angelo. Buona continuazione.
#3687
Citazione di: Angelo Cannata il 17 Maggio 2018, 08:10:55 AM
Non è strano che siate così pronti ad asservire il valore della vita al senso? Perché dovrebbe essere il senso a regnare sulla vita, ad essere padrone della vita, cosicché in mancanza di senso siete pronti a disprezzare la vita con tutto il cuore? Perché dovremmo essere schiavi del senso, che motivo c'è? Stasera mi chiederò che senso ha mangiare e se non troverò un senso non mangerò? Mi chiederò che senso ha amare la moglie, il marito, i figli, e se non troverò un senso non amerò?

Siete sicuri che avere un senso sia un fatto favorevole alle cose o alla vita?

Personalmente mi è rimasta impressa un'intervista lampo che moltissimi anni fa fecero in TV ad Alberto Moravia, mentre stava scendendo dalla macchina, considero la sua risposta estremamente educativa per imparare a mettere in questione le domande che ci poniamo. Mi dispiace solo di non essere più riuscito a trovare da nessuna parte quest'intervista. Gli chiesero secondo lui che senso avesse la vita. Rispose, più o meno: "Con tutti mali che già nella vita ci sono, ci mancherebbe solo di aggiungere anche quest'altro, che debba avere un senso".
Io sono abbastanza sicuro (ma non ho fatto "prove" esaustive di tutte le possibilità) che se dividiamo in due gruppi le cose:
a) quelle di cui conosciamo il senso, o comunque riusciamo a rispondere "facilmente" con un "parere di senso" (es. automobile -> trasportare uomini)
b) quelle per cui non conosciamo il senso, o comunque per le quali le risposte sono insoddisfacenti sistematicamente (es. montagna -> senso ???)
Nel gruppo A ricadono quasi sempre cose artificiali o comunque di servizio all'uomo, nel gruppo b tutto il resto.
Ovvero il senso della vita può essere inteso solamente se si intende la vita come qualcosa a servizio all'uomo, o ancora meglio, la risposta di senso alla vita è di servizio a chi se la da, a confermare un proprio paradigma..senza servizio (e servitù) il senso rimane celato.
#3688
Citazione di: baylham il 16 Maggio 2018, 10:42:40 AM
Citazione di: InVerno il 16 Maggio 2018, 10:16:25 AM
Citazione di: Jacopus il 15 Maggio 2018, 22:57:19 PMChe agli uomini dia fastidio perché così devono pensare anche loro a rammendare la camicia, o preparare il pasto o cambiare il pannolino, mi sembra questo davvero stupido e degno di un paese culturalmente arretrato, come del resto in parte ancora siamo.
A me invece questo ricorda la bufala del secolo (sulle donne) ovvero che badare all'ecosistema familiare ("focolare") e curarsi dei propri cari ("rammendare la calza") sia attività deprecabile in confronto al modello di donna in tailleur in volo su Taipei per comprare dei bond.. Bellissima storia che ha raddoppiato la forza lavoro, buttato i bambini negli asili, i vecchi negli ospizi, e depredato le famiglie del proprio senso, oltre che aver precarizzato economicamente. Non è una questione di genere, come dimostrano i "mammi" (perchè i papà virtuosi devono essere chiamati mammi?) dei paesi nordici in grande crescita, che lasciano la sfavillante carriera alla compagna, e decidono di crescere i figli, ritenendola attività maggiormente degna. In attesa che anche le donne facciano la loro sbornia di potere e tornino coi piedi per terra, alle cose che contano davvero..

Raddoppiare la forza lavoro, l'istituzione degli asili e delle case di riposo, sono, secondo me, fatti positivi e non negativi. Significa fare affidamento sulla comunità e non sulla famiglia, più o meno allargata. La precarizzazione, al contrario, è il risultato di politiche basate sull'individuo o sulla famiglia.
L'istituzione di essi non è negativa di per se, è negativo il fatto che le persone della famiglia non abbiano più la liberta di badare ne ai figli ne agli anziani, perchè devono correre a timbrare qualche cartellino (eh, perchè il raddoppio della forza lavoro avrà fatto bene al pil, ma ora servono minimo due stipendi - dove è finito il potere di acquisto?). I bambini purtroppo non si possono lamentare di ciò, ma un vecchio in un ospizio (esclusa la libera scelta e\o la necessità assoluta, come è sempre stato) te lo dice volentieri se vive meglio in un ospizio o a casa, con qualcuno che lo ama e che bada a lui (maschio o femmina). Se il benessere dell'individuo è prioritario, la discussione finisce qui. A me piacerebbe che fossero libere scelte, ma non lo sono più sono sistematicamente demandate alla comunità, e chi non si può permettere ciò ovviamente finisce nella melma, come sempre più spesso accade a chi rimane fuori dall'asilo o non può pagare la badante. I costi moltiplicano, e spesso è lo stato a non "poterselo permettere più" e una bella serie di casi limite e disumani accadono ogni giorno.
#3689
Citazione di: Jacopus il 15 Maggio 2018, 22:57:19 PMChe agli uomini dia fastidio perché così devono pensare anche loro a rammendare la camicia, o preparare il pasto o cambiare il pannolino, mi sembra questo davvero stupido e degno di un paese culturalmente arretrato, come del resto in parte ancora siamo.
A me invece questo ricorda la bufala del secolo (sulle donne) ovvero che badare all'ecosistema familiare ("focolare") e curarsi dei propri cari ("rammendare la calza") sia attività deprecabile in confronto al modello di donna in tailleur in volo su Taipei per comprare dei bond.. Bellissima storia che ha raddoppiato la forza lavoro, buttato i bambini negli asili, i vecchi negli ospizi, e depredato le famiglie del proprio senso, oltre che aver precarizzato economicamente. Non è una questione di genere, come dimostrano i "mammi" (perchè i papà virtuosi devono essere chiamati mammi?) dei paesi nordici in grande crescita, che lasciano la sfavillante carriera alla compagna, e decidono di crescere i figli, ritenendola attività maggiormente degna. In attesa che anche le donne facciano la loro sbornia di potere e tornino coi piedi per terra, alle cose che contano davvero..
#3690
Diverse narrative di orgine femminista hanno fatto si che la donna si ritagliasse un posto da martire nella società, alcune fondate, alcune perniciose, altre fantasmagoriche. Una volta che un essere umano si ritaglia il ruolo di "vittima" insultarlo risulta immorale, o perlomeno ingeneroso, apatico. Tuttavia come molte femministe fanno notare, anche essere una "specie protetta" è una sorta di subalternità sociale, subalterna alla volontà del protettore. E' vero come dice acquario che ultimamente il femminino e il mascolino si sono invertiti, mescolati, resi più sfuggevoli..ma il vero miracolo sta nel aver ottenuto uno status che normalmente le società moderne tolleranti riservano alle minoranze, nonostante le donne rappresentino metà della popolazione, e abbiano ora pieno controllo della propria sessualità (che utilizzano sovente come leva di potere - affermazione pacifica, senza connotazioni morali -). Questa retorica di appoggio (a questioni spesso sacrosante) è entrata facilmente nella cultura, gli uomini non hanno opposto resistenza a teorie come quella del "patriarcato" che li dipinge come cupi oppressori senza scrupoli di vittime inermi, anzi capitano uomini più femministi delle donne (la dura oppressione è terminata con una resa incondizionata?) .. al di la di tutto ciò, la maggior parte degli studi scientifici nega esistano sostanziali differenze tra uomo e donna, al di la di una diversa affinità per alcune questioni, ma che si presentano più in la nell'età, quando è probabile che l'influenza sociale sia più prominente rispetto alla genetica.