La storia giudiziara del paese ci insegna che la mafia, sopratutto post Riina, è una realtà molto lontana dalla lupara e dal "brigantaggio" di inizio secolo, è un organismo parastatale organizzato a delinquere evadendo, corrompendo, aiutando (persino in maniera previdenziale).In particolare l'indagine "mafia capitale" ha ricollocato il termine rendondolo valido per organizzazioni di clientelismo diffuso, corruzione, e della manipolazione degli organismi amministrativi. La cosidetta area di Forza Italia (intesa nel suo "estabilishment") negli ultimi ventanni, nella figura del suo leader e
e di un grandissimo numero di "vicini" e "lontani" ha contribuito nei più disparati modi a contribuire individualmente o politicamente (e istituzionalmente!) ad accrescere gli strumenti dell'illegalità organizzata in Italia, attraverso condoni, leggi, campagne elettorali, slogan linguistici, topos culturali, modelli di immagine e addirittura leggi.
Il nuovo film di Sorrentino ha la capacità, tipica del solo artista, di ribaltare la visione dell'area di Forza Italia tradizionalmente ricondotta in maniera automatica a Berlusconi. Con "Loro" Sorrentino mette sotto i riflettori (a differenza del "Divo" Andreotti) tutta quella vasta manica di conniventi, scimmiette a sei mani, e nani da circo che sono stati introdotti a forza nelle stanze del potere: i "clienti" del sistema Berlusconiano, e non solo i vip di esso.
Giorgio Bocca si chiedeva: dove sono i Berlusconiani, tanti voti e non ne conosco uno. Eppure vedo tanta gente per bene in giro.
L'Italia non potrà mai chiamare Berlusconi "mafioso" perchè l'immagine dell'Italia stessa ne uscirebbe talmente mutilata da non renderla più realistica, ne valida, ne degna di stima..un amore cosi grande e duraturo, un odio cosi sentito che non accetta squalifiche, se è stato la mafia, l'antipapa è il papa. Io stesso di primo acchito vedendo il titolo ho pensato di dover loggare in veste da moderatore, mafioso ormai è diventato un insulto, perchè quasi tutti riescono a svicolare legalmente dal termine, sopratutto se hanno interi palazzi di avvocati a disposizione. Non ci sono più mafiosi, o per citare sempre Sorrentino attraverso un cardinale di una sua serie "non c'è più posto all'inferno", ma "berlusconiani" basta e avanza per rendersi conto di che razza di mondo stiamo parlando.
e di un grandissimo numero di "vicini" e "lontani" ha contribuito nei più disparati modi a contribuire individualmente o politicamente (e istituzionalmente!) ad accrescere gli strumenti dell'illegalità organizzata in Italia, attraverso condoni, leggi, campagne elettorali, slogan linguistici, topos culturali, modelli di immagine e addirittura leggi.
Il nuovo film di Sorrentino ha la capacità, tipica del solo artista, di ribaltare la visione dell'area di Forza Italia tradizionalmente ricondotta in maniera automatica a Berlusconi. Con "Loro" Sorrentino mette sotto i riflettori (a differenza del "Divo" Andreotti) tutta quella vasta manica di conniventi, scimmiette a sei mani, e nani da circo che sono stati introdotti a forza nelle stanze del potere: i "clienti" del sistema Berlusconiano, e non solo i vip di esso.
Giorgio Bocca si chiedeva: dove sono i Berlusconiani, tanti voti e non ne conosco uno. Eppure vedo tanta gente per bene in giro.
L'Italia non potrà mai chiamare Berlusconi "mafioso" perchè l'immagine dell'Italia stessa ne uscirebbe talmente mutilata da non renderla più realistica, ne valida, ne degna di stima..un amore cosi grande e duraturo, un odio cosi sentito che non accetta squalifiche, se è stato la mafia, l'antipapa è il papa. Io stesso di primo acchito vedendo il titolo ho pensato di dover loggare in veste da moderatore, mafioso ormai è diventato un insulto, perchè quasi tutti riescono a svicolare legalmente dal termine, sopratutto se hanno interi palazzi di avvocati a disposizione. Non ci sono più mafiosi, o per citare sempre Sorrentino attraverso un cardinale di una sua serie "non c'è più posto all'inferno", ma "berlusconiani" basta e avanza per rendersi conto di che razza di mondo stiamo parlando.