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Messaggi - Eutidemo

#3721
                                                                                CONCLUSIONI
Concludendo, secondo me, la morte di Elisa Lam fu senz'altro dovuta allo stato di alterazione mentale nel quale la poverina si trovava; non si trattò, quindi,  nè di un suicidio premeditato nè, tantomeno, di un omicidio.
Le cause cosiddette "paranormali", non le prendo neanche in considerazione; ed infatti il "RASOIO DI OCCAM" me ne esenta!
***
Tuttavia, in effetti, a mio avviso restano ancora alcuni punti oscuri da chiarire; soprattutto per quanto riguarda il comportamento della polizia.
Ed infatti, prima di renderlo pubblico:
- il "segnatempo" del video è stato volontariamente reso indecifrabile;
- la "velocità" del video è stata appositamente rallentata.
Il che, però, è avvenuto anche in casi analoghi, in quanto:
- la visione dell'orario non era utile allo scopo di rintracciare Elisa, e, nel contempo, era un dato che non era opportuno rivelare agli ipotetici assassini o rapitori;
- il rallentamento del video, era invece opportuno per meglio rendere riconoscibili i connotati di Elisa a chi per caso l'avesse vista in giro.
Quanto al fatto che mancherebbero alcuni secondi del video, non è del tutto sicuro che ciò sia realmente avvenuto; e, comunque, se fosse realmente accaduto, potrebbe essere dovuto ad una "ridondanza di ciclo" durante la registrazione.
***
Quello che invece trovo davvero sorprendente, è come sia possibile che un'intera squadra di agenti alla ricerca di un potenziale cadavere, dotata anche di cani poliziotti, nel perlustrare il tetto, abbia trascurato di esaminare anche l'interno delle cisterne; ciò, anche considerando che l'intero edificio era stato setacciato "palmo a palmo" guardando persino dentro gli armadi e le docce di ogni singola stanza (e addirittura sotto i letti).
Personalmente, sul tetto, sarebbe stato il primo posto che io avrei accuratamente ispezionato.
Bah!
::)
***
Ci sarebbero anche altri aspetti interessanti da esaminare, ma ho già scritto anche troppo!
***
P.S.
Mi hanno appena riferito che su NETFLIX hanno da poco messo in "streaming" una "miniserie" di ben quattro puntate sulla vicenda; però non ho ancora avuto modo di vederla, perchè non mi hanno detto il titolo!
***                                                            
#3722
SEGUE DA SOPRA


B) PERCHE'
Una volta compreso come ha fatto Elisa a infilarsi dentro una delle quattro cisterne che si trovavano sul tetto, resta però da capire "perchè" mai avrebbe compiuto una simile follia.
***
Al riguardo occorre tenere presente due circostanze:
a)
Elisa Lam era affetta da "disturbo bipolare", come poi risultò dalle sue cartelle cliniche.
b)
Tale disturbo era tenuto sotto controllo per mezzo dell'assunzione di appositi farmaci, ma sembra che in quei giorni avesse smesso di prenderli, come risultò:
- dalle lamentele delle sue compagne di stanza per il suo bizzarro comportamento (che indusse la direzione dell'albergo ad assegnarle una stanza singola);
- dall'autopsia del suo cadavere.
***
Circa quest'ultima, essa risulta fortunatamente acclusa al fascicolo processuale della causa per risarcimento danni; dal quale abbiamo già attinto le dichiarazioni testimoniali di cui sopra.
Da tale perizia autoptica, risulta quanto segue:
1)
Elisa non aveva assunto droghe di nessun genere, nè risultava aver bevuto alcolici.
2)
Risultava, invece, sotto terapia farmacologica per il contenimento dei fenomeni psicotici connessi al disturbo bipolare.
***
Però:
- il numero di pillole residue a sua disposizione, risultò superiore a quello che sarebbe dovuto risultare se le avesse assunte tutte e sempre in modo regolare;
- a conferma di ciò, la circolazione nel sangue dei principi attivi di tali farmaci, risultava inferiore a quella prescritta dai suoi medici curanti.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/e9/7e/e3/ME13L189_t.jpg
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/2c/4c/77/ME13L18D_t.jpg
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/80/62/34/ME13L185_t.jpg
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/06/bf/d0/ME13L186_t.jpg
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/fe/8a/ed/ME13L187_t.jpg
***
Io non sono uno psichiatra, però è ben noto che il tipo di malattia in questione, se non contenuta adeguatamente dai prescritti farmaci, può provocare svariati effetti, tra i quali:
- pulsioni suicide;
- allucinazioni paranoiche (spesso di carattere persecutorio).
***
Al riguardo, anche stando alle risultanze dell'indagine:
a) Pulsioni suicide.
Il comportamento di Elisa non risulta molto compatibile con tale ipotesi, in quanto:
- il giorno prima aveva comprato dei libri da portare con sè in aereo, e, discutendo con la libraia, le aveva chiesto se, secondo lei, erano troppo pesanti per il bagaglio a mano (preoccupazione singolare per chi abbia deciso di suicidarsi);
- dal videotape sembra più che altro  aver paura di qualcosa, da cui cerca di fuggire e di "nascondersi" (cominciando dal cantuccio dell'ascensore), chiaro segno di chi è intenzionato a (soprav)vivere;
- in ogni caso, se davvero si fosse voluta suicidare, avrebbe fatto molto prima a gettarsi nel vuoto dal 14° piano o dal tetto, senza cercare di annegarsi dentro una cisterna.
b) Allucinazioni paranoiche.
E' molto più probabile che, invece, Elisa volesse fuggire e "nascondersi" da un persecutore immaginario; come le era capitato anche in altre occasioni.
Ed infatti, quando io vidi il video per la prima volta, durante un telegiornale, a distanza di pochi giorni dalla scomparsa, non mi incuriosii più di tanto; però mi sembrò che la ragazza cominciasse a manifestare segni di "alterazione comportamentale" solo dal momento in cui  l'ascensore sembrava non rispondere più ai suoi comandi.
Al riguardo, personalmente, io penso lo strano comportamento  dell'ascensore, fosse  dovuto al fatto che Elisa, senza accorgersene, doveva aver probabilmente premuto anche il tasto "hold"; una volta, è capitato anche a me, con un risultato molto simile al suo.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/ab/f5/ab/ME13KVX1_t.jpg.
Successivamente, ripensandoci, mi venne in mente  che quel banalissimo "incidente" potesse aver innescato in lei una crisi "allucinatoria-persecutoria"; cioè, invece di pensare ad un malfunzionamento dell'ascensore o di aver premuto per errore il tasto "hold" (come nel mio caso), la mente alterata di Elisa si figurò di essere vittima di un immaginario persecutore, che voleva impedirle di usare l'ascensore per poi farle del male. 
Con tutto ciò che, sventuratamente, ne conseguì; per cui, dopo essere salita sul tetto ed essersi guardata in giro, decise che il posto migliore per nascondersi era dentro un cisterna dell'acqua.
***
E bisogna riconoscere che, nonostante tutto, "c'era del metodo nella sua follia"; tanto è vero che la squadra di agenti e di cani poliziotto che esplorò il tetto, non ebbe alcun sospetto circa il fatto che la ragazza potesse trovarsi in una delle quattro cisterne.
***
Inoltre la sua soluzione, non era del tutto priva di una sua "pseudo-razionalità"; ed infatti il termine "paranoia" deriva dal greco "para" (accanto) e "nous" (mente).
***
Ed infatti, come pure prospettato da uno dei detective durante la sua audizione in qualità di testimone, probabilmente la ragazza pensò che, poichè la cisterna era colma fin quasi all'orlo, lei si sarebbe benissimo potuta tenere a galla a breve distanza dal portello, potendo così uscirne fuori quando avesse voluto; però non pensò che quando i clienti avessero cominciato a farsi le docce mattutine, il livello dell'acqua sarebbe drasticamente calato, per cui lei non sarebbe più riuscita a raggiungere l'apertura e uscire indenne dalla cisterna ("she could non longer reach out and escape, and she died that way").
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/9e/dc/6a/ME13L18V_t.jpg
***
A quel punto, probabilmente, si spogliò completamente per tenersi meglio a galla (facendo "il morto"); però questo, probabilmente, in poco tempo le provocò uno stato di "ipotermia", per cui ne morì.
Il che spiegherebbe la minore quantità d'acqua nei suoi polmoni rispetto ai classici casi di affogamento, e la sua posizione supina; ed infatti, in genere, gli annegati vengono trovati a galleggiare  bocconi (cioè "a pancia sotto") con i polmoni colmi d'acqua.
***
In ogni caso, l'esito delle perizie autoptiche e di altro genere, portò il Coroner a giungere alle seguenti conclusioni ufficiali, la cui copia risulta acclusa agli atti della causa civile.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/8c/83/61/ME13L196_t.jpg
***
Al riguardo, l'avvocato della controparte eccepì che l'originaria indicazione di "morte accidentale" datata "6/15/13" (gli americani mettono prima il mese e poi il giorno), era stata sostituita il "6/18/13" dall'indicazione di morte per "causa non determinata"; tale indicazione, però, era stata poi annullata con la nota ERROR, ripristinando la precedente.
Il che, secondo lui, era molto sospetto.
***
Al riguardo si fece rilevare -dalla parte convenuta- che, in realtà, l'originaria indicazione di "morte accidentale" non era affatto datata "6/15/13", bensì anch'essa era datata  "6/18/13", e, quindi, era contemporanea alla seconda, come risultava da una visione ingrandita del referto, da cui si vede che nella fotocopia era saltata una parte dell'occhiello inferiore dell'"8", facendolo sembrare un "5":
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/31/45/36/ME13L1A4_t.jpg
***
A dire il vero, se il processo si fosse svolto in Italia, l'avvocato della controparte avrebbe potuto eccepire che la correzione, e la relativa annotazione "ERROR", per avere validità, avrebbero dovuto recare la "sigla" dello stesso sottoscrittore dell'intero reperto; ma in California non funziona così.
***
In ogni caso, se davvero si fosse trattato di un ripensamento "complottistico", e non di un mero errore materiale nel quadratino da barrare, mi sembra ovvio che il Coroner avrebbe riempito "ex novo" il modulo, per non destare sospetti.

SEGUE

                                                                           
#3723
SEGUE DA SOPRA


                     QUELLO CHE E' SUCCESSO VERAMENTE: "COME" E "PERCHE'!
Come avevo accennato sopra, la polizia escluse l'ipotesi dell'omicidio, optando per l'ipotesi della "morte accidentale"; per cui, i genitori di Elisa, David Lam e Ynna Lam, citarono il Cecil Hotel per il risarcimento dei danni (la morte della figlia) derivanti dalle mancate precauzioni volte ad evitare che gli ospiti dell'hotel potessero accedere al tetto, e rischiare di cadere di sotto (cosa molto più probabile)  ovvero di morire affogati nelle cisterne dell'acqua ivi esistenti (cosa, in verità, molto meno probabile)  .
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/cd/f3/8c/ME13KWRO_t.jpg
I "Plaintiffs" sono i querelanti, mentre i "Defendants" sono i querelati, mentre il Tribunale adito è la Corte di Giustizia della California, Contea di Los Angeles.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/57/63/3f/ME13KWRP_t.jpg
***
Per accertare le responsabilità dell'albergo, e, in particolare, quelle dei "responsabili della sicurezza" dell'albergo stesso, il giudice domanda ad uno dei detective della polizia di LA che hanno condotto l'indagine se è stato verificato che la porta che conduce al tetto era debitamente allarmata; e quello, a domanda, risponde "YES", sì, lo era (e c'era pure scritto sopra).
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/5e/dd/fc/ME13KWU3_t.jpg
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/40/47/20/ME13KWUM_t.jpg

A) COME
Ne consegue che Elisa Lam non può essere assolutamente arrivata alle cisterne dell'acqua, passando per la porta chiusa e allarmata che consente di accedere al tetto.
Come ci è arrivata, allora?
***
Proprio in fondo al corridoio verso il quale Elisa si avvia nel video, a pochi metri, c'è una finestra che consente l'accesso alla "scala di sicurezza" esterna all'edificio; per cui il Giudice chiede ad un altro detective, se anche le finestre erano allarmate, e se Elisa possa essere passata proprio da quella.
Il detective dice di non sapere se la finestra era proprio quella, ma che, in effetti, uscendo sulla scala di sicurezza si può accedere al tetto senza far scattare alcun allarme.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/29/42/aa/ME13KX0G_t.jpg
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/73/5e/11/ME13KX0H_t.jpg
***
Ed infatti, salendo una scala a pioli di pochi metri, accedere dal 14° piano al tetto è un gioco da ragazzi
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***
Una volta giunta sul tetto, però, come diamine ha fatto Elisa ad arrampicarsi sulle cisterne, alte quasi tre metri?
In effetti, sul tetto, c'era a disposizione una piccola scaletta portatile per potervi accedere, però:
- lei non poteva sapere dove fosse;
- anche se l'avesse saputo, e l'avesse usata, una volta salita sulle cisterne, al massimo la poteva ribaltare a terra, ma non poteva certo rimetterla al suo posto (dove, invece, è stata ritrovata).
Per cui è ovvio che non è "salita" sulle cisterne con un scala, bensì ci è "scesa" dall'alto.
***
Ed infatti, se date un'occhiata con il satellite al tetto del Cecil Hotel, come ho fatto io, potrete benissimo vedere che le quattro cisterne sono a ridosso di una piccola sopraelevazione edificatoria; sul cui tettuccio è facilissimo accedere con una scala di ferro inchiodata al muro.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/5b/a8/ae/ME13KX9I_t.jpg
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/e3/b6/56/ME13KX9J_t.jpg
***
Una volta sulla cisterna , Elisa ha aperto il portello e si è tuffata dentro (vedremo poi per quale ragione); e, ovviamente, lo ha lasciato aperto, perchè, una volta dentro, non era certo in condizione di poterlo richiudere.
Ma allora come mai la polizia lo ha trovato chiuso?
***
A dire il vero, già all'epoca, pur non essendo ancora minimamente interessato al caso, la cosa non mi aveva stupito affatto; semmai, anzi, ero rimasto sorpreso dello stupore dei giornalisti della TV e degli "YOUTUBER", i quali la consideravano unanimemente la "prova del nove" di un omicidio (e anche oggi vedo che alcuni ancora insistono sul punto).
Ma, scusate tanto, se per caso vi diminuisce la pressione nell'impianto idraulico, e vi esce acqua sporca dai rubinetti, voi cosa fate, chiamate la polizia o i pompieri?
Io mi accontento di chiamare l'idraulico; e così fece la direttrice dell'albergo, che mandò a controllare le cisterne un suo impiegato, esperto di idraulica, di nome Diego Lopez.
***
Il quale Diego  Lopez, interrogato al riguardo dal Giudice, disse che, quando andò a controllare le cisterne, si accorse che quella in cui si trovava il cadavere della povera ragazza, aveva ancora il portello aperto; lui lo richiuse e corse ad avvisare la direttrice dell'albergo, la quale, ovviamente, chiamò subito la polizia.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/3c/9c/ed/ME13KXD9_t.jpg


SEGUE



#3724
Non molto tempo fa, una ragazza canadese in viaggio turistico a Los Angeles, dopo essere entrata in uno degli ascensori del "famigerato" albergo CECIL (che, sembra, abbia ispirato Kubrick per il suo film SHINING), laddove fu regolarmente filmata dalla videocamera di sorveglianza, la si vede allontanarsene impaurita, sparendo poi letteralmente nel nulla.
Ed infatti:
- dalle altre numerose videocamere di sorveglianza dell'hotel, e da quelle di strada, risultò che, pur essendo uscita dall'ascensore, non era però mai uscita dall'albergo;
- tuttavia, dalle ripetute e minuziose perquisizioni della polizia (20 detective con agenti e con cani poliziotto al seguito), che ispezionarono persino gli armadi, risultò che nell'albergo non c'era più.
La polizia rese pubblico il "singolare" videotape, che sembra essere stato girato "ai confini della realtà", nella speranza che qualcuno l'avesse vista da qualche parte; però nessuno si fece mai vivo.
Ecco l'agghiacciante video!
https://www.youtube.com/watch?v=3TjVBpyTeZM

                                                                PREMESSA
Il video in questione (in verità davvero inquietante), in poche ore divenne "virale", e fu replicato, con i più disparati e fantasiosi commenti, in tutte le lingue; anzi, sembra che, all'epoca, fu quello che contò il maggior numero di visualizzazioni in tutto il mondo (e tutt'ora è uno dei più visti su YOUTUBE).
***
All'inizio, nel video, sembra tutto normale: Elisa entra nell'ascensore e preme dei pulsanti per programmare il piano dove vuole recarsi.
Però la porta resta aperta, e l'ascensore non si muove; pertanto Elisa, sospettando che qualcuno lo abbia bloccato premendo il pulsante esterno, si affaccia sul corridoio e guarda dal lato del pulsante esterno (a destra), ma, non vedendo -evidentemente- nessuno, torna dentro.
A questo punto comincia a comportarsi in modo alquanto strano, come se volesse nascondersi in un angolo.
Poi il suo comportamento diventa sempre più bizzarro, tanto che, ad un certo punto, gesticola in corridoio come se stesse parlando con qualcuno (che, però, non si vede); mentre è fuori, la porta si chiude e si riapre da sola, ma sembra che l'ascensore resti sempre al piano (14°).
Alla fine va via...ed è l'ultima volta che viene vista viva!
Spiegherò più avanti ciò che, almeno secondo me, deve essere successo!
***
Assodato che la ragazza non poteva essere uscita dall'hotel (che vantava da decenni un incredibile "record" di omicidi e suicidi avvenuti tra le sue mura), una squadra di venti detective, più un imprecisato numero di agenti e di cani poliziotto, setacciò ripetutamente l'intero edificio "palmo a palmo", dal tetto alla cantina; andando perfino ad ispezionare dentro gli armadi e le docce di ogni singola stanza (e addirittura sotto i letti).
Ma non trovarono nessuna traccia di lei; nè, i cani, il suo odore!
Dalle altre videocamere di sorveglianza interne all'albergo, non risultava nulla, nè da quelle delle strade intorno, per cui il mistero si infittiva sempre di più, diventando "virale" su INTERNET.
***
Dopo circa una ventina di giorni dalla sparizione della ragazza, però, alcuni clienti dell'albergo cominciarono a lamentarsi:
- della bassa pressione dell'acqua;
- dell'orribile odore e sapore della scarsa acqua che usciva dai rubinetti.
Pertanto la direttrice dell'albergo incaricò l'idraulico dell'albergo, di nome Diego Lopez, di effettuare un controllo dell'intero impianto idraulico dell'albergo.
Fu così che il corpo della ragazza venne ritrovato, nudo, in una delle quattro cisterne dell'acqua che si trovavano sul tetto dell'edificio; come si vede da questa mia foto satellitare (la cisterna in questione, l'ho indicata con una freccia rossa).
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/6b/99/e9/ME13KW9Q_t.jpg
***
Potete esplorare voi stessi il tetto dell'albergo (Cecil Hotel "Stay on Main", n°640 South Main Street LA), ravvicinandolo a piacimento attraverso il satellite, sul seguente sito.
https://www.google.it/maps/place/Cecil+Hotel/@34.0442399,-118.2508663,67m/data=!3m2!1e3!5s0x80c2c635124e8c25:0x4f03be26c263ccc4!4m18!1m9!3m8!1s0x80c2c6356cba2f43:0x64a00f8347fe5966!2sCecil+Hotel!5m2!4m1!1i2!8m2!3d34.0442788!4d-118.2507795!3m7!1s0x80c2c6356cba2f43:0x64a00f8347fe5966!5m2!4m1!1i2!8m2!3d34.0442788!4d-118.2507795

                                           LE PRIME IPOTESI
Così come riferito dai giornali e dalle TV:
- non si trovò nessuna scaletta ancora appoggiata alle cisterne, per salirvi sopra (là dove si sarebbe ancora dovuta trovare, se la ragazza fosse salita lassù da sola);
- si trovò chiuso lo sportello della cisterna dove si trovava il cadavere della ragazza (manovra che era impossibile effettuare da dentro).
Inoltre la ragazza non sarebbe potuta accedere da sola al tetto, trattandosi di un'area riservata al personale; ed infatti la porta era "allarmata" e chiusa a chiave.
Inoltre, sembrava che al "videotape" fossero stati "tagliati" circa 60 secondi; come per evitare che venisse riconosciuto qualcuno del personale dell'albergo (il quale, per il resto del video, aveva avuto l'accortezza di restare fuori campo).
Pertanto, si partì dall'ipotesi dell'omicidio da parte di membri del personale dell'albergo; almeno due, per poter effettuare un'operazione del genere.
***
Poi, però, tale ipotesi venne abbandonata per mancanza di impronte, DNA ed altri indizi che potessero corroborarla; inoltre tutto il personale dell'albergo aveva degli alibi inattaccabili.
Non era tuttavia da escludere che l'assassino potesse essere un altro ospite dell'albergo, il quale sembra aver avuto il più elevato tasso di morti violente e di suicidi di qualsiasi altro albergo degli USA; nè era da escludere che l'assassino potesse essere uno dei tanti disperati che "vivono" (si fa per dire) nel quartiere, cioè "Skid Row", ufficialmente conosciuto come "Central City East".
Io l'ho visto (per fortuna solo di passaggio), e vi assicuro che, una volta tanto, mi sono sentito orgoglioso di essere italiano e non americano: roba del genere non si vede neanche a Calcutta!
***
Tuttavia:
- a meno che una coppia di assassini l'avessero trasportata lassù indossando una tuta e uno scafandro "a tenuta biologica", era praticamente impossibile che sull'interno e l'esterno della cisterna ci fosse solo il DNA della vittima (e soltanto le sue impronte digitali);
- in ogni caso, dall'esame autoptico, risultò che la vittima non era stata nè stordita  nè drogata, e, inoltre non presentava la benchè minima scalfittura (inevitabile in caso di trasporto lassù) nè segni di violenza carnale o di altro genere;
- infine i vestiti non presentavano segni di essere stati tolti con la forza.
***
Su INTERNET, ovviamente, fiorirono "ipotesi paranormali" di tutti i generi, dai fantasmi agli extraterrestri; ed infatti, non ci si spiegava come Elisa Lam, da sola potesse essere salita senza scala sulla cisterna, e come avesse fatto a chiudere il portello da dentro (due cose effettivamente impossibili)
Le ipotesi più "ragionevoli", invece, erano fondamentalmente di carattere "complottistico":
- dalle più plausibili, consistenti in un complotto tra polizia e albergo per diminuire le responsabilità di quest'ultimo;
- alle meno plausibili, dovute alle più singolari concidenze con film e "serial" televisivi di contenuto molto simile; o, addirittura, allo stesso nome della vittima.
***
Ed infatti, pochi giorni dopo la morte di Elisa Lam, un nuovo ceppo mutante di TBC iniziò a diffondersi proprio a Skid Row, che, come ho detto, era l'area in cui si trova il Cecil Hotel; e, guarda caso, il test per la TBC si chiama proprio come lei, cioè "Lam Elisa", per cui c'è chi è addirittura arrivato a teorizzare che "Elisa Lam" fosse il nome in codice (anagrammato) di un "agente cinese" inviato a Los Angeles per infettare la popolazione (non tanti anni prima del COVID19).
Ed infatti:
- Elisa Lam era di nazionalità canadese, ma immigrata dalla Cina;
- la società che ha ideato il test Lam Elisa, la "MyBioSource", è stata originariamente fondata a Vancouver, British Columbia, da dove, appunto, proveniva Elisa.
Secondo altri, invece, era un agente della CIA inviata lì per sterminare batteriologicamente i disperati di Skid Row.
***
Indubbiamente si tratta di una coincidenza davvero sorprendente, ma pur sempre di una mera coincidenza; ed infatti, i genitori di Elisa Lam, si chiamano David Lam e Ynna Lam, per cui lei si chiamava veramente così, e quindi il suo non era sicuramente il nome in codice di un agente segreto cinese (o di un agente della CIA).
Questo è poco, ma è sicuro!
***
Ma lasciamo perdere le ipotesi più o meno strampalate, che potete trovare su INTERNET  in quantità industriale, e cerchiamo di capire, invece, quello che è "veramente" successo.
Il che, a mio avviso, risulta molto chiaramente dal "fascicolo processuale" di una causa civile che interessò, sia pure indirettamente, un mio conoscente che era addetto alla sicurezza del "Cecil Hotel" (un ex agente dei nostri servizi di "intelligence" ormai in pensione da parecchi anni).
Tale "fascicolo processuale", infatti, contiene documenti ufficiali incontrovertibili, i quali documentano in modo inequivocabile quello che è "realmente" successo; sebbene, a mio avviso, rimanga ancora qualche punto oscuro da chiarire (il quale, però, non inficia minimamente l'ipotesi principale).

SEGUE

#3725
Attualità / Che cos'è un diritto reale reale?
05 Luglio 2021, 04:02:11 AM
Citazione di: viator il 04 Luglio 2021, 12:51:33 PM
Citazione di: Eutidemo il 04 Luglio 2021, 07:07:00 AM
Ciao Jacopus. :)
Un "diritto reale reale" può significare due cose diverse:
a)
Il diritto "effettivo" che ha un re di poter governare in quanto re, e non un potere monarchico meramente "nominale" (come molte volte è accaduto nella storia).
In questo caso, la parola "reale" va presa sia come "effettivo", sia come "del re".
Cioè "Diritto effettivo di regnare."
b)
Il "diritto reale" (da "res"), in senso giuridico, che un re può privatisticamente vantare su un determinato bene, non in quanto re, ma solo perchè in una monarchia di tipo moderno anche un re è soggetto al codice civile.
In questo caso, la parola "reale":
- in una prima accezione va presa come un diritto assoluto che ha per oggetto una cosa (res), a differenza del "diritto obbligatorio" (personale)
- in una seconda accezione va presa come "del re" (genitivo).
Cioè "Diritto di proprietà" (ovvero anche di uso, usufrutto o abitazione) del re su di un determinato bene".
Se, invece, trattandosi di un immobile, il re ce l'avesse in affitto come inquilino, godrebbe un diritto di natura meramente "obbligatoria" (personale); e la stessa cosa si verificherebbe se prendesse a nolo una vettura.
***
Un saluto! :)
***


Salve Eutidemo. In realtà l'espressione "un diritto reale reale" potrà venir pronunciata solo da chi sia interessato a veder fatta confusione, come tu hai voluto giocosamente fare nel sottoporci il presente "indovinello" basato sull'espressione linguisticamente maliziosa "diritto reale reale".




Sempre in realtà - infatti - chi voglia esprimersi in modi comprensibili.........lo dovrebbe fare parlando di :

       
  • nel caso a) : "concreto diritto reale"
  • nel caso b) : "reale diritto reale".
Salutoni.

Hai ragione!
In effetti, nel caso in questione, per rendere più comprensibile il concetto, avrei dovuto usare una "anadiplosi"; però questo avrebbe reso troppo facile da risolvere il mio indovinello.
;)


#3726
Attualità / Che cos'è un diritto reale reale?
04 Luglio 2021, 07:07:00 AM
Ciao Jacopus. :)
Un "diritto reale reale" può significare due cose diverse:
a)
Il diritto "effettivo" che ha un re di poter governare in quanto re, e non un potere monarchico meramente "nominale" (come molte volte è accaduto nella storia).
In questo caso, la parola "reale" va presa sia come "effettivo", sia come "del re".
Cioè "Diritto effettivo di regnare."
b)
Il "diritto reale" (da "res"), in senso giuridico, che un re può privatisticamente vantare su un determinato bene, non in quanto re, ma solo perchè in una monarchia di tipo moderno anche un re è soggetto al codice civile.
In questo caso, la parola "reale":
- in una prima accezione va presa come un diritto assoluto che ha per oggetto una cosa (res), a differenza del "diritto obbligatorio" (personale)
- in una seconda accezione va presa come "del re" (genitivo).
Cioè "Diritto di proprietà" (ovvero anche di uso, usufrutto o abitazione) del re su di un determinato bene".
Se, invece, trattandosi di un immobile, il re ce l'avesse in affitto come inquilino, godrebbe un diritto di natura meramente "obbligatoria" (personale); e la stessa cosa si verificherebbe se prendesse a nolo una vettura.
***
Un saluto! :)
***
#3727
Attualità / Che cos'è un diritto reale reale?
03 Luglio 2021, 05:57:02 AM
L'intervento di Viator, sebbene non fosse affatto pertinente al mio topic riguardante gli svarioni linguistici dei nostri capi di governo, l'ho trovato però estremamente interessante, intrigante, intelligentee stimolante, perchè ha messo in rilievo un aspetto molto particolare della nostra lingua (e non solo della nostra); quello, cioè, dell'"omografia omofona" -detta anche, sinteticamente, "omonimia"- la quale, in effetti, in alcuni casi può davvero creare degli equivoci, o, quantomeno, dei divertenti giochi di parole.
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Ad esempio, che cos'è un diritto reale reale?
Una mera ripetizione?
Potrebbe anche essere, perchè esistono molte figure retoriche basate sulle "ripetizioni" e le "reiterazioni", in varie forme, di una stessa parola:  l'anafora, l'anadiplosi, l'epanalessi, l'epifora ecc.
In questo caso, però, nel mio indovinello, non si tratta della "ripetizione della stessa parola", bensì di "due" parole completamente diverse, sebbene "omonime" (cioè, nello stesso tempo, "omografe" e "omofone); anzi, a ben vedere, addirittura di "tre" parole con significato diverso l'una dalle altre, sebbene "omonime"; per cui i significati possono essere "due", invece di "uno solo".
Si tratta solo di un piccolo "indovinello da spiaggia" di mia creazione, assolutamente non impegnativo; il quale non intende minimamente essere "pedantesco", ma solo divertente (almeno lo spero).
Non è molto difficile, almeno per uno dei due significati possibili; vediamo se indovinate!
:)
#3728
Ciao Viator.  :)
Nella lingua italiana, come in tutte le lingue, esiste il cosiddetto fenomeno della dell'"omografia", la quale indica l'uguaglianza grafica fra due parole di significato e di etimo diversi; ad esempio la parola "miglio", che deriva da "mĭlĭum" (cereale) e "miglio", che, invece, deriva da "milia" (misura di una distanza).
Quando, poi, una parola si pronuncia e si scrive allo stesso modo, come appunto "miglio" le due parole sono dette anche «omonime»: sono cioè uguali sia per grafia (omografia) sia per pronuncia (omofonia).
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Nel caso del termine "realista", si tratta di due parole di "significato" e di "etimo" completamente diverso (omografe e omofone), in quanto, abbiamo:
- "realista", che deriva da "REX" (re), e che, quindi, identifica colui che è "favorevole alla causa di un re";
- "realista", che deriva da "RES" (cosa), e che e che, quindi, identifica colui che "si adegua alla realtà effettiva delle cose".
Ma sono due parole che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra!
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Ovviamente, considerata la radicale differenza di "significato" e di "etimo", a seconda dei diversi contesti, è ben difficile che si possa confondere l'una con l'altra.
Ed infatti, ad esempio, se troviamo scritto che William Ashburnham combattè come ufficiale per la "causa realista" nella Guerra Civile Inglese del 1644, tutti capiscono benissimo che era un "monarchico".
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Diversamente, i termini "realista" e "realistico" sono affini sia per quanto riguarda il "significato", sia per quanto riguarda l'"etimo" (res); però sono scritte e pronunciate in modo diverso, e, quindi, non sono nè "omografe" nè "omofone".
La differenza, invece, sta nel fatto che:
- l'aggettivo "realista" è riferibile solo a "persone", quelle che prendono atto della realtà così com'è, per gradevole o sgradevole che essa sia, senza mai illudersi troppo;
- l'aggettivo "realistico", invece, non è mai riferibile a "persone", bensì soltanto  a statue, disegni, ovvero anche a previsioni, scelte, opzioni ecc. (a seconda dei casi)
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Ciò premesso, la tua osservazione che in italiano - l'aggettivo "realista" qualifica anche "l'essere favorevole alla causa di un re", è del tutto corretta; però non c'entra assolutamente "NIENTE" con l'oggetto del mio topic!
Ed invero, resta il fatto che Draghi ha usato molto impropriamente il termine "realistici", mentre invece, per le ragioni che ho abbondantemente spiegato, avrebbe dovuto più correttamente usare il termine "realisti".
E di sicuro nessuno avrebbe mai potuto sospettare che ci invitasse ad invocare il ritorno del re; o forse tu pensi di sì?
;D
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Comunque io stesso avevo sottolineato che quello di Draghi non è stato di certo un errore grave; nè poteva creare equivoci di sorta (come, invece, almeno in teoria, l'errore di Conte).
E' stata solo una scorrettezza linguistica, che, personalmente, da parte di un Presidente del Consiglio italiano, ho trovato alquanto deprecabile!
Non nego che qualche volta ci sarà cascato sicuramente anch'io!
Però io non sono Presidente del Consiglio, per cui posso anche permettermelo!
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Un saluto! :)
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#3729
Ciao Anthony. :)
Sono d'accordo su quasi tutto quello che hai scritto!
;)
Il problema, però:
- non sta tanto nello sbagliare grammaticalmente una parola;
- quanto, piuttosto, nell'usare una parola in modo grammaticalmente corretto, attribuendogli, però, il significato di un'altra parola (come nei tre casi da me riportati)!
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Ad esempio, se ti trovi sdraiato nella tua cabina, e senti gridare da fuori i marinai che l'acqua ha superato eccessivamente la linea del "bagnasciuga", sarebbe alquanto pericoloso se tu ti girassi dall'altra parte del letto, cercando di riprendere sonno, e mugugnando fra te e te: "Ma chi se ne frega se l'alta marea sta allagando la spiaggia...tanto io sono su una nave!"
:D
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Allo stesso modo, qualora un politico venga "erroneamente" accusato da un altro di avere una visione "autarchica" (mentre invece non ce l'ha per niente), se tu sei a favore del libero scambio internazionale delle merci potresti essere indotto, senza reale motivo, a negargli il tuo voto al momento delle elezioni.
::)
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Infine, un conto è dire che Tizio è un uomo politico poco "realista", ed un altro conto è dire che, invece, è poco "realistico" come uomo politico.
;D
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Come giustamente scrivi tu, invero, il linguaggio è uno strumento prettamente "funzionale", per cui va usato sempre molto appropriatamente; altrimenti si rischia di esprimere "fischi" per "fiaschi", e di far capire a chi ti ascolta una cosa per un'altra!
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Quanto a Draghi, è verissimo, come tu scrivi, che "è uno che parla l'italiano con una cadenza tipica della City"; ma, almeno a quanto mi risulta, anche nella lingua inglese sussiste la stessa differenza che c'è nella lingua italiana tra "realist" e "realistic".
Ed infatti, secondo l'Oxford Dictionary:
° "Realist" is a person who accepts and deals with a situation as it really is and does not try to pretend that it is different.
° "Realistic" consists in accepting in a sensible way what it is actually possible to do or achieve in a particular situation, like a "realistic target" or a a "realistic  option".
Lo "slang" della City, però, non lo conosco!
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Un saluto! :)
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#3730
Sdraiato sulla spiaggia, e ascoltando la radio, ho avuto modo di accorgermi che i nostri Presidenti del Consiglio non hanno ancora perso del tutto il vizio di scambiare una parola per un'altra.
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Cominciò Mussolini, nel suo famoso discorso del 24 giugno 1943, laddove, dopo aver confuso il filosofo Anassagora  con il filosofo Protagora,  proclamò stentoreamente: "Bisogna che, non appena il nemico tenterà di sbarcare in Sicilia, sia congelato sul 'bagnasciuga', cioè la linea della sabbia dove l'acqua finisce e comincia la terra".
Ma la linea della sabbia dove l'acqua finisce e comincia la terra non si chiama affatto "bagnasciuga", bensì "battigia" (anche se ormai tutti ripetono a pappagallo l'errore del duce)!
Il "bagnasciuga", infatti, è la linea di galleggiamento delle navi (scariche), che si trova tra la carena e l'opera morta.
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Da allora in poi, con qualche meritoria eccezione, quasi tutti i successivi Presidenti del Consiglio della Repubblica, nei loro discorsi pubblici, hanno commesso errori di italiano di maggiore o minore entità.
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L'altro ieri, ad esempio, ho sentito l'ex Presidente Conte (il quale, a onor del vero, in genere, parla un italiano correttissimo), accusare Grillo di "autarchia"; mentre invece, presumibilmente, intendeva accusarlo di "autocrazia".
Ed infatti, definendolo "padre padrone", evidentemente intendeva accusarlo di essere un "autocrate"; in quanto vorrebbe esercitare un potere assoluto nel M5S.
L'"autarchia", invece, è quell'indirizzo di politica economica che, sfruttando le risorse proprie di uno Stato, vorrebbe renderlo autosufficiente e quindi economicamente indipendente dai Paesi esteri; ma, a differenza di altri politici, mi pare che fra i tanti gravissimi difetti che affliggono Grillo, almeno da questo sia fortunatamente esente (o, almeno, lo spero).
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Ieri, poi, sempre alla radio, ho sentito l'attuale Presidente del Consiglio Draghi (il quale, pure, ad onor del vero, in genere parla un italiano correttissimo),  invitarci tutti: "...ad essere 'realistici', perchè la pandemia non è ancora finita!".
Suggerimento che condivido in pieno, sebbene, secondo me, avrebbe dovuto invitarci tutti: "...ad essere 'realisti', perchè la pandemia non è ancora finita!".
Ed infatti, a ben vedere, ad essere "realistici" sono i pupazzi di cera del museo di Madame Tussaud, in quanto rappresentano la realtà in modo estremamente accurato; ma non certo le persone, in quanto, esserendo "reali", non hanno alcun bisogno di essere "realistiche".
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Gli esseri umani, invece, e soprattutto, in questo frangente, gli Italiani, farebbero bene ad essere sempre "realisti"; e, cioè, a prendere atto della realtà così com'è, per gradevole o sgradevole che essa sia, senza mai illudersi troppo (in un senso o in un altro).
Tuttavia, a differenza dei due casi precedenti, quello di Draghi, a voler essere benevoli, invece di un errore vero e proprio, potrebbe considerarsi una "sovraestensione analogica" di carattere "retorico"; la quale, però, nel caso di specie, mi sembra molto poco appropriata!
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#3731
AVVISO
Sto partendo per le vacanze, per cui temo che, per un po' di tempo, probabilmente non avrò modo di scrivere nel Forum.
Per cui mi scuso anticipatamente se  eventuali vostri interventi nei miei "thread" (o in quelli altrui) restassero senza risposta!
Chiedo venia!
Buone vacanze a tutti! :)
#3732
Ciao Paul11. :)
Hai ragione nel dire che, sotto il profilo strettamente sintattico, non è Dio che si "concretizza", ma è il Logos; però dimentichi che Giovanni aveva appena premesso che Dio e il Logos "sono esattamente la stessa identica cosa" (θεὸς ἦν ὁ λόγος).
Quindi è Dio stesso che si concretizza, "per mezzo" ("δια") del Logos (αὐτοῦ)! 
Per cui tutte le cose ("πάντα"), scaturiscono ("ἐγένετο") da Lui, come sua manifestazione "fenomenica"; cioè vengono ad "esistere" individualmente, ma è l'"essere" che continua sempre necessariamente a sottenderle tutte.
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Ed infatti, "ἐγένετο" è l'indicativo aoristo del verbo γίγνομαι, che non significa affatto nè essere "fatto" nè essere "creato" (per i quali si usa il verbo "ποιέειν"), sebbene "essere" o "venire ad essere" o "essere generato".
E mentre ciò che è "creato" è qualcosa di totalmente differente e indipendente da ciò che lo crea, ciò che, invece, viene "generato" (vedi radice "γέν", cioè "gen") è della stessa sostanza di ciò che lo genera.
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Per cui, se Dio non "crea" (come, secondo me, erroneamente tradotto in italiano) il mondo e l'uomo dotati di una sostanza differente dalla sua, bensì "li genera da sè stesso" allora tutto è "ontologicamente" Dio; così come, appunto, le onde sono "consustanziali" al mare.
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Tuttavia, a differenza di alcune concezioni orientali, bada bene che, almeno secondo la mia concezione (e non solo la mia), le onde non sono affatto delle mere "illusioni" o "miraggi", bensì sono semplicemente delle "manifestazioni" del mare, e, quindi, sono concettualmente "diverse" da lui, ed hanno individuali comportamenti "ondivaghi": ed infatti, noi non diremmo mai che "il mare ha rovesciato una barca", bensì diresti che ""quell'onda ha rovesciato una barca".Allo stesso modo, io dico che "Caio ha ucciso Tizio", ma non certo che "Dio ha ucciso Dio"!
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Secondo te, se fosse l'essere a concretizzarsi avrebbe ragione Spinoza e il suo "panteismo"; e comprendo benissimo il tuo dubbio.Ma il "panteismo" (πάν (pán) = tutto e θεός (theós), consiste nel credere che ogni cosa sia "permeata" da un Dio immanente, per cui l'Universo o la natura sono equivalenti a Dio; ma non è certo questa la concezione di Giovanni, e neanche la mia.Ed infatti, se io schiaccio uno scarafaggio non penso affatto di stare schiacciando Dio, nè tantomeno una sua "parte".In altre parole:-  per il "panteismo", il mondo è come un appartamento suddiviso in "parti specifiche" di Dio;- per me e Giovanni, invece, il mondo è come un appartamento suddiviso il "quote ideali" di Dio,La concezione di Giovanni, peraltro, corrisponde anche a quella di Paolo, per il quale "Deus est omnia in omnibus" (Epistola ai Colossesi 3, 11); ma, ovviamente, nessuno dei due era "panteista".
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Peraltro, scendendo "per li rami", approcci simili li troviamo in una infinità di scrittori cristiani (ed anche di Santi) e cattolici: da San Dionigi L'aeropagita, fino a Meister Eckart, Suso, Taulero, Silesius e molti altri!Nessuno di essi è stato dichiarato eretico; e neanche Eckart (a parte soltanto 24 singole "proposizioni" nella "BOLLA IN AGRO DOMINICO").
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Ti cito, al riguardo, solo alcuni bellissimi aforismi, tratti dal PELLEGRINO CHERUBICO, di Angelus Silesius:"Dio si fonda senza fondo, si misura a dismisura; se con lui sei un sol spirito, uomo, lo capisci." (I, 42)"Dio abita in una luce cui strada non conduce; chi luce non diventa, non lo vede in eterno. (I, 72)"Spogliati delle immagini, così sei pari a Dio; ed in perfetta quiete sei per te il tuo cielo. (II, 54)"Non devi invocar Dio! La sorgente è in te, e se non la fermi tu, scorre di continuo." (I, 55)"L'abisso della mia anima chiama sempre a gran voce l'abisso di Dio: dimmi, quale è più profondo?" (I, 68) -ripreso "tel quel" dal salmo 41.***In sintesi, cioè:- un conto è dire che ogni cosa è "permeata" da un Dio immanente, per cui l'Universo o la natura sono equivalenti a Dio;- un altro conto, invece, è dire che tutto ciò che "è", trae l'"essere" da Dio, che, appunto, è puro ESSERE (o UNO che dir si voglia).
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Quanto al problema logico di legare due domini che hanno proprietà separate, come l'"essere" stabile e il "divenire" dell'esistenza, Platone lo risolse (almeno per alcuni aspetti) col "mito della caverna"; io, più modernamente, con il "mito del cinematografo".Seduti in un cinema, noi vediamo i personaggi di un cartone animato agitarsi sulla scena, e svilupparsi degli eventi che non sono affatto meramente illusori, ma che, tuttavia, hanno una realtà, per così dire, "di secondo livello"; ed infatti, la realtà "sottostante" ("sostanza" viene da "sub" e "stare") è costituita da uno schermo bianco, immoto, e sempre uguale a se stesso, e "avulso" dal "tempo scenico".Ma, ovviamente, si tratta di un esempio con tutti i suoi inevitabili limiti.
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Così come va preso con i suoi limiti anche il seguente mio aneddoto personale.Tempo fa, ho sognato che quattro personaggi, A, B, C e D, discutevano tra di loro, molto  accanitamente, sulla legge ZAN, uno del PD, uno del M5S, uno di FI e un altro della LEGA; evidentemente, si trattava di un "sogno governativo", perchè nella discussione mancava E, e, cioè un rappresentante di FDI.
;D
Ciascuno dei quattro personaggi aveva un aspetto fisico diverso (uno era una donna), e, soprattutto, idee molto diverse tra di loro, e dalle mie; però, quando mi sono svegliato, i quattro personaggi sono svaniti nel nulla, e si sono scoperti essere tutti quanti ME STESSO!Come penso che accadrà a noi, quando moriremo e scopriremo che il nostro volto è lo stesso volto di Dio; ma, ovviamente, questa è solo una mia ipotesi. Però, attenzione!I quattro personaggi in questione, per un breve periodo, e limitatamente ad uno "stato di coscienza onirico", hanno vissuto in un loro specifico "livello di realtà", ed erano sicuramente diversi da me, sia fisicamente sia  come idee; diversamente, il povero ipotetico E, rappresentante di di FDI, non è mai vissuto in nessun "livello di realtà".
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Il panteismo  costituisce una concezione alquanto diversa!
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Per quanto riguarda Yeshua, per restare al mio esempio, sarebbe stato come se il mio semplice sogno fosse diventato un "sogno lucido"; ed A,  a corrente alternata, ma senza svegliarsi, a volte fosse stato consapevole di essere A (Yeshua), e altre volte di essere EUTIDEMO (Yahweh).Non so se ho reso l'idea!***Al riguardo, ho molto apprezzato il tuo bellissimo aforisma: "Lo spirito nell'uomo è il cordone ombelicale fra essere ed esistenza".Ti chiedo il permesso di citarlo!
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Sono anche d'accordo con te sul fatto che dire che ognuno di noi è "parte" di Dio, ha un vago sentore di  new age; il che non piace per niente neanche a me.Ed infatti, Dio, essendo UNO, non ha "parti"!
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Quanto all'"ipostasi" era un forma precedente al cristianesimo, e significava l'unione del corpo con lo spirito; però, poi, è stata sussunta dal cristianesimo, nel senso da me esposto nel mio topic iniziale.
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Il tuo successivo discorso, non lo commento nè in senso positivo nè negativo, perchè, sinceramente, non l'ho capito molto bene (però mi pare interessante): "che noi siamo simili a Dio, ma fatto Uomo, quindi in divenire e ipostasi come spirito con un corpo , ma non abbiamo il Logos che è in Dio, dobbiamo cercarlo nell'esistenza .In quanto il Logos, se inteso come "ragione", è corrisponderebbe al "disegno divino" quindi dell'essere che ci è nascosto nella forma mortale dello spirito in un corpo, ma essendovi nel corpo lo spirito ,questo si relaziona con il Logos, quindi non è totalmente nascosto per cui la via spirituale è quella di avvicinarci al Logs dell'archè (in quanto nel testo greco l' inizio è tradotto con il termine greco archè che è identico al pensiero filosofico greco classico e in ebreo bereshit che infatti corrisponde alla prima parte di Genesi in ebraico)."
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Quanto al termine "persona" hai perfettamente ragione; si chiama così in quanto la maschera indossata dagli attori antichi, greci e romani, permetteva di amplificare la voce degli attori.Ed infatti, il sostantivo "persona" deriva dalla terza persona del presente indicativo del verbo latino "personare", cioè "personat" (rimbomba); o, almeno, secondo alcuni filologi dovrebbe essere così.***Grazie per i complimenti, che sentitamente ricambio.
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Un saluto! :)
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#3733
Ciao Iano. :)
Sono d'accordo con te sul fatto che qualunque testo può e deve essere interpretato.
Sono anche d'accordo con te sul fatto che:
- i cristiani, e più in generale i credenti, possono dare interpretazioni anche molto diverse fra loro, ma sono tali in quanto si fissano ad interpretare gli stessi testi;
- i non credenti, invece, si caratterizzano dal riuscire a trarre ispirazione spirituale da ogni possibile testo.
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In base a tale classificazione, a ben vedere, io dovrei essere considerato un "non credente", in quanto, appunto, traggo ispirazione spirituale da ogni possibile testo, anche di religioni non cristiane; ma, se, a volte, mi definisco "cristiano", forse è perchè traggo ispirazione spirituale principalmente da testi cristiani.
Tuttavia, a ben vedere, questo può dipendere anche (e soprattutto) dal fatto che sono nato a Roma; ed infatti sono sicuro che, se fossi nato alla Mecca, trarrei ispirazione spirituale principalmente da testi musulmani.
"Cuius regio, eius et religio!"
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Tuttavia, personalmente, provo molte "affinità elettive" con i testi dell'Advaita Vedanta; soprattutto perchè certi passi di autori cristiani, che non ne avevano mai sentito parlare, risultano praticamente "identici" ai VEDA (vedi Meister Eckart, Angelus Silesius e molti altri).
E lo stesso dicasi per alcuni "sufi" musulmani!
Questo, secondo me, si spiega con il fatto che la consapevolezza dell'ESSERE che sottende tutto l'ESISTERE, è connaturata ad ogni uomo, che, in ogni luogo e in ogni tempo, si sia posto "seriamente" il problema (a cominciare da Parmenide e da Platone); poi, ovviamente, tale consapevolezza è stata diversamente declinata nelle differenti "spiritualità religose", ma, nella sostanza, resta sempre la stessa.
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Quanto alle tradizioni "culturali" e "cultuali", quali il velo in chiesa, lo chador ecc., esse si fanno passare per "religione", ma,  secondo, me non lo sono affatto; si tratta solo di "costume"!
Ovvero di mera "superstizione", come il "sangue di San Gennaro" ed altre amenità del genere!
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Per il resto, condivido quasi tutto quello che hai scritto.
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Un saluto :)
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#3734
Ciao Phil. :)
Tu, non di rado, usi la tecnica dialettica del "fin de non recevoir", cioè, invece di entrare nel merito delle mie argomentazioni -per accettarle o per contestarle argomentativamente- "le salti a piè pari", come se io non le avessi mai scritte; e poi  continui a ripetere pervicacemente i tuoi concetti originari, senza tenere nel minimo conto quello che io ho già argomentato al riguardo (giusto o sbagliato che esso sia).
***
Ed infatti, ad esempio, tu inizi scrivendo "in sintesi: il Dio cristiano può "creare il mondo", fare miracoli, etc", senza tenere nel minimo conto quanto io avevo scritto al riguardo.
E, cioè, che, quanto al fatto alla traduzione canonica  "Dio creò il mondo", Giovanni, in realtà, scrive:
"πάντα δι᾽αὐτοῦ ἐγένετο"
Ora:
- "πάντα" vuol dire "tutte le cose";
- "δι᾽αὐτοῦ" vuol dire per mezzo di lui;
- "ἐγένετο" è l'indicativo aoristo del verbo γίγνομαι, che non significa affatto nè essere "fatto" nè essere "creato" (per i quali si usa il verbo "ποιέειν"), sebbene "essere" o "venire ad essere" o "essere generato".
E mentre ciò che è "creato", come giustamente scrivi tu, è qualcosa di totalmente differente e indipendente da ciò che lo crea, ciò che, invece, viene "generato" (vedi radice "γέν", cioè "gen") è della stessa sostanza di ciò che lo genera.
Ma ho fatto una fatica interpretativa inutile, perchè tu l'hai completamente ignorata!
:'(
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Quanto al "fare miracoli", trattandosi di eventi di carattere fenomenico del cui effettivo e "materiale" verificarsi non abbiamo la benchè minima prova nè storica nè scientifica, è ovvio che essi non possono essere intepretati se non in senso "allegorico-simbolico-anagogico".
Ad esempio, per quanto riguarda il famoso miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci,  è ovvio che non è possibile sfamare cinquemila uomini con 5 pani e 2 pesci (almeno, fino a prova contraria); per cui, al riguardo, sono state prospettate le più svariate forme di esegesi  "allegorico-simbolico-anagogiche".
Tra le tante, la prevalente (che è quella che maggiormente condivido), è che le parole di Cristo non devono essere tante quante sono le persone che le ascoltano, ma ne bastano poche per sfamarle spiritualmente tutte.
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Quanto al fatto che "Dio è onnipotente", tale concetto è di carattere tipicamente "catafatico" (e "nembokidesco"); mentre, per la mia visione di carattere "apofatico" (e non solo la mia), "Dio è" e basta, senza alcun predicato di tipo umano quali il "potere", il "dovere" e il "volere".
Figuriamoci chiedersi, come facevo da bambino, se "possa" parlare o meno come;  e con quale accento e con quale dialetto!
:D
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Quanto al fatto che l'"ispirazione" divina avvenga con qualcosa di simile ad un'inoculazione neurale di impulsi compatibili con il cervello umano o altro modo biologicamente compatibile, secondo me, se completamente fuori strada se metti la questione su un piano prettamente "fenomenologico"; secondo me, invece, la questione va posta sul piano "noumenico", cioè con riferimento a quei rari momenti in cui un uomo si rende conto di "Essere", oltre che di "esistere" come individuo.
Dio non è esterno a noi, in quanto, come scriveva Sant'Agostino: "In interiore homine habitat Veritas!".
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Quanto a capire, a livello metodologico, fino a che grado di "libertà esegetica" si possa arrivare prima di dover concludere che si è persa un po' di vista la pertinenza con il testo, questo dipende dall'interprete; ad esempio, per quanto concerne la mia esegesi del termine "ἐγένετο", non posso certo escludere che un esegeta più esperto di me, ne possa fornire una interpretazione diversa e migliore.
Ma questo vale per tutte i tipi di interpretazione, ivi compresa quella giuridica; altrimenti non si capirebbe per quale ragione un giudice si pronuncia in un certo modo, e un altro in modo diverso.
Nè si capirebbe per quale ragione ci siano tante religioni, e tante confessioni diverse di una stessa religione, ciascuna delle quali interpreta i Vangeli in modo differente.
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Sicuramente, poi, ognuno è libero di autoetichettarsi come "cattolico", "cristiano", "credente", o altro; così come gli altri sono liberi di condividere o meno tale autoetichettatura.
Ma, secondo me, quello che conta è ciò che sta dentro il barattolo, e non l'etichetta appiccicata sopra.
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Un saluto! :)
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#3735
Ciao Phil.
Non vedo cosa ci sia di male nel fatto che il "come la penso io", sia diverso dal  "come la pensi tu"; ed infatti il mondo è bello proprio perchè è vario.
E, questo, secondo me, anche nel modo di interpretare la Bibbia.
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Però non riesco proprio a capire come fai a dire di non essere un sostenitore dell'interpretazione letterale delle scritture, quando poi, invece, dalle tue affermazioni si evince molto chiaramente che lo sei; ed anche in modo molto rigido, "formalistico" e "fondamentalistico".
Anche io sarei ateo come te (e come ero), se dovessi attenermi ad una esegesi del genere da te sostenuto!
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Ed infatti, se è scritto che "Dio disse",  questo non vuole affatto dire che abbia  "parlato" sul serio, e, cioè, in modo "fisico"; proprio perchè, appunto, non essendo dotato di laringe, di lingua e di corde vocali, non si vede in quale modo avrebbe mai potuto farlo personalmente (Giove lo potrei anche capire, ma il Dio cristiano assolutamente NO!).
Ed invero, neanche i più accesi sostenitori dell'ermeneutica letterale negano a priori che la Bibbia, in molti casi, possa esprimersi in modo "metaforico"; per cui mi sorprende molto che tu ti chieda cosa significhi "parlare" o "dire" in senso solo "metaforico"!
A me sembra ovvio!
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Te ne fornisco qualche banalissimo esempio:
a)
Io stesso, in questo FORUM, invece di esprimermi con "come già avevo scritto", spesso mi esprimo con "come già avevo detto";  ma è evidente che, in tal caso, mi sto esprimendo in modo "metaforico".
Nè mi risulta che tu mi abbia mai replicato: "Non è vero, io non ti ho mai udito dire una cosa del genere; semmai l'hai solo scritta!"
b)
A maggior ragione ciò avviene in testi antichi come la Bibbia, i quali fanno spesso ricorso all'allegoria, e laddove la metafora è molto comune e frequente; come, ad esempio, l'espressione "parlare al cuore" (spesso senza usare neanche la lingua) invece di  "parlare alle orecchie", che sono le sole, fisiologicamente, a poter udire le parole!
c)
Infine, in molti passi biblici, sono gli uomini a "parlare" per conto di Dio, il quale si limita semplicemente ad "ispirare" le loro parole; ovvero quello che essi scrivono.
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Pertanto, a differenza di quanto sostieni tu, sia "esegeticamente" che "ermeneuticamente", quella "metaforica" (ovvero anche quella "allegorica" e quella "spirituale"), secondo me è una interpretazione assolutamente lecita perché non travalica affatto il "campo di pertinenza al testo", ma, semmai, solo quello della sua "lettera", conferendogli un autentico significato "spirituale"; la "lettera", infatti, come San Paolo stesso scrisse, non è affatto un buon metodo ermeneutico, perchè del testo va colto, oltre che la "lettera", soprattutto lo "spirito".
Tanto è vero che, a parte i Testimoni di Geova, ormai, ben pochi, oggi, preferiscono l'interpretazione strettamente letterale.
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Neanche per me, infatti, una interpretazione vale l'altra, ed infatti, a mio parere, la tua è completamente sbagliata; però ti riconosco il diritto di attenertici, se ti sembra più conforme alla tua particolare ottica esegetica.
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Quanto al fatto e che ci sono "credenti" i quali "credono":
- o addittura nel dio di diverse religioni;
- ovvero al dio di una stessa religione, ma interpretato in modo diverso;
anche in questo non ci vedo niente di strano.
Anzi, secondo me, sarebbe strano il contrario; anzi, lo troverei alquanto preoccupante, perchè nei tempi e nei luoghi in cui questo accadeva, chi la pensava in modo diverso, finiva sul rogo.
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Le vie del Signore sono infinite!
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Un saluto! :)
***