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Messaggi - Eutidemo

#3736
Vedo che, in generale, siete andati quasi tutti un po' O.T., in quanto, nel caso di specie, non si trattava tanto del merito del DDL ZAN (sul quale avevo già aperto un apposito TOPIC), nè della sua compatibilità o meno con la morale cattolica, quanto, piuttosto, di una questione giuridica di "diritto internazionale".
Era quello il "tema" del mio TOPIC.
***
Ed infatti, originariamente, il Vaticano aveva chiesto per via diplomatica al governo italiano "una diversa modulazione del disegno di legge sull'omotransfobia"; e, al riguardo, era stato precisato che "alcuni contenuti attuali della proposta legislativa del disegno di legge contro l'omotransfobia, all'esame del senato, 'riducono la libertà garantita alla chiesa cattolica' in tema di organizzazione, di pubblico esercizio di culto, di esercizio del magistero e del ministero episcopale, ovvero quelle libertà sancite dall'articolo 2, ai commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del concordato del 1984".
***
Al riguardo, a prescindere dal fatto che si tratta di una colossale BALLA (per non dire peggio), perchè nel DDL ZAN non c'è niente di tutto questo, si tratta di una inaccettabile intromissione nella libertà di uno Stato Sovrano  di discutere e varare le leggi che ritiene più opportune!
***
Ed infatti:
1)
Innanzittutto, in sede di promulgazione di una qualsiasi legge, esiste un "controllo preventivo di legittimità costituzionale" della stessa, per cui, se il Presidente della Repubblica dovesse rilevare una possibile violazione dell'art. 117 della Costituzione I° comma, il quale, nella nuova formulazione introdotta con la L. cost. n. 3 /2001, dispone che l'esercizio della potestà legislativa dello Stato e delle Regioni è condizionata dal "rispetto degli obblighi internazionali", rinvierebbe senz'altro la legge in Parlamento per un riesame della stessa.
2)
Se, nonostante tale "controllo preventivo interno", a giudizio del Vaticano le norme del Concordato dovessero risultare violate da una legge regolarmente emanata dal Parlamento Italiano, il Vaticano stesso dovrebbe ricorrere alle procedure giurisdizionali internazionali volte a dirimere le controversie giuridiche concernenti la violazione dei trattati.
***
Ma un invito, da parte del Vaticano, a "rimodulare" un DDL in base ai "desiderata" d'Oltretevere, non è assolutamente accettabile.
***
Rendendosi conto di tale imperdonabile "gaffe" diplomatica, il Segretario di Stato Vaticano ha fatto un po' marcia indietro, assicurando che non era affatto sua intenzione di "bloccare la legge" (bontà sua), bensì soltanto di averne una interpretazione che non ledesse i privilegi concordatari della Chiesa.
Be', che tale interpretazione la chiedessero ai loro avvocati, e che la smettessero di intromettersi nell'"iter legislativo" di uno Stato che (almeno in teoria) dovrebbe considerarsi laico e indipendente!
***
Un saluto a tutti! :)
***
#3737
Ciao Phil. :)
Siamo perfettamente d'accordo sul fatto che, se parliamo di Bibbia, con attitudine "esegetica" ed "ermeneutica" (vedi nota), ci sono dei confini, semantici e testuali, superati i quali si esce dall'interpretazione "LETTERALE" del testo e "ci si mette del proprio".
Non so se questo possa o meno ritenersi "indebito", però ti faccio presente che questo lo fanno inevitabilmente "TUTTI", e non solo io; lo ritengo abbastanza naturale, oltre che perfettamente lecito!
***
Ad esempio, per quanto riguarda il "VECCHIO TESTAMENTO", ci sono ben tre diverse religioni a darne ciascuna una lettura "molto" differente, e "a metterci del proprio":
- Ebraismo;
- Cristianesimo;
- Musulmanesimo.
***
Per quanto,  invece, riguarda il "NUOVO TESTAMENTO" (oltre che il "Vecchio"), ci sono ben più di tre diverse "confessioni cristiane" a darne ciascuna una lettura "molto" differente, e "a metterci del proprio":
- Cattolici;
- Ortodossi;
- Luterani;
- Calvinisti;
- Anglicani;
ecc.
***
Pertanto, non vedo proprio per quale ragione io dovrei astenermi dal dare una mia personale interpretazione dei passi biblici; la quale, peraltro, sebbene contenga alcune affermazioni al limite dell'eresia, nel complesso è abbastanza in linea con un ininterrotto filone "esegetico" cattolico e ortodosso, che, da San Dionigi  ad oggi, si è sviluppato in ben due millenni.
Quanto, invece, ai criteri "ermeneutici" da me seguiti, vedi la nota.
***
Un saluto! :)
***
NOTA
Occorre distinguere tra:
a) Esegesi (ἐξήγησις)
Essa consiste nella "interpretazione" di testi sacri (o giuridici), e studia il significato delle parole; come ho fatto io nel mio topic, analizzando quello che ritengo il vero significato delle singole parole del Proemio del Vangelo di Giovanni.
b Ermeneutica (ἑρμηνευτική)
Consiste nel complesso delle norme per interpretare i testi, e,cioè, la metodologia da seguire nel farlo; ad esempio, in diritto,  la metodologia prevista dall'art. 12 delle Preleggi, mentre, a livello biblico, esistono al riguardo diverse "scuole ermeneutiche" (letterale, allegorica, spirituale, critica).
Non solo quella "letterale", come pensi tu!
#3738
Ciao Viator. :)
Vedo che siamo d'accordo; ed infatti neanche io ho mai affermato che esista una qualche mia o altrui affermazione che possa dirsi assolutamente vera.
;)
***
Tuttavia, come notavo la volta precedente,  se è vero che non esiste una qualche mia o altrui affermazione che possa dirsi assolutamente vera, allora ne consegue che anche questa deve considerarsi un'affermazione del tutto opinabile; per cui ne consegue  che potrebbe benissimo esistere una mia o altrui affermazione che possa ritenersi assolutamente vera.
Mi rendo conto che, in effetti, un ragionamento del genere può apparire molto simile al "paradosso del mentitore"; però, con riferimento alla certezza o meno di ciò che si afferma, secondo me, un fondo di verità "sostanziale" ed "estrinseca" ce l'ha!
***
Quanto alle mie capacità di logica predittiva sono esattamente identiche alle tue!
Ed infatti, nessuno di noi due può sapere con certezza nè se esista un Dio, nè, se davvero esiste, di che cosa si tratti; però, se esiste, credo che possiamo essere abbastanza d'accordo su che cosa non può essere.
Ad esempio, che non può essere una marmotta; o, se non proprio fisicamente una marmotta, un essere con la psicologia di una marmotta!
:D
***
Mi rendo perfettamente conto che ci potrebbe anche essere qualcuno il quale  crede e sostiene che Dio sia davvero una marmotta (come i pellerossa Cree); ed infatti, a livello teorico, come diamine fai a dimostrargli che non è vero, se, come tu sostieni, riguardo a Dio "non si può escludere niente"?
Però, secondo me, oggi, chi sostenesse una tesi del genere, più che di una "confutazione logica" avrebbe bisogno di una "terapia psichiatrica".
***
Mi rendo conto che attribuire a Dio delle caratteristiche fisiologiche o psicologiche umane, a noi umani, possa apparire un tantino meno grottesco che attribuirgli le caratteristiche fisiologiche o psicologiche di una marmotta (o di un ranocchio);  ma, se ci pensi bene, è "esattamente" la stessa cosa!
Se a noi la cosa sembra meno paradossale, è solo perchè noi siamo uomini, e non marmotte!
***
Per concludere, secondo me, una visione "antropomorfica" (ovvero anche soltanto "antropopatetica") di Dio, poteva andare bene duemila anni fa per gli dei dell'Olimpo, o per il Dio "iracondo" del Vecchio Testamento; ma, oggi, almeno secondo me, non è più concettualmente accettabile!
Altrimenti si darebbe ragione alla "critica alle religioni" di Feuerbach, il quale sostiene che "non è Dio che ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, bensì, al contrario, è l'uomo che ha creato Dio a sua immagine e somiglianza".
Come, probabilmente, farebbero anche le marmotte, se credessero in un loro Dio.
;)
***
Però ognuno è libero di credere al Dio che preferisce (marmotte comprese)!
***
Un saluto! :)
***
#3739
Percorsi ed Esperienze / YOUTUBE è forse telepate?
24 Giugno 2021, 13:14:55 PM
Citazione di: Phil il 22 Giugno 2021, 10:22:59 AM
Usando un browser "pulito" (cookies, cronologia, etc. "vergini" e tracking ridotto al minimo) digitando «i tuoi o» su youtube i risultati consigliati sono stati, nell'ordine:
i tuoi occhi sono fari abbaglianti
i tuoi occhi erano la mia colazione
i tuoi occhi sono pieni di sale
Quindi forse l'algoritmo non ha "preso di mira" Eutidemo, ma ha dato risposte standard (d'altronde non sempre i suggerimenti di completamento sono ragionevoli e prevedibili come ci aspetteremmo: mi ha stupito ad esempio vedere cosa mi ha consigliato youtube quando ho digitato «perché», mi aspettavo altre domande... qui c'è una lista in inglese riferita a Google e qui tre pagine su Google in italiano).
Sì, sono d'accordo.
D'altronde, in fondo, su YOUTUBE si cercano prevalentemente brani musicali, per cui la ricerca "booleana" è prevantemente incentrata su quelli (a differenza di GOOGLE).
#3740
Citazione di: anthonyi il 24 Giugno 2021, 06:12:23 AM
Citazione di: Eutidemo il 24 Giugno 2021, 04:43:11 AM
Citazione di: sapa il 23 Giugno 2021, 20:06:35 PM
Biosgnerebbe conoscere bene il testo di legge, però. Faccio una domanda: se un prete rifiuta di sposare in chiesa una coppia gay, potrà essere accusato di discriminazione di genere?
Per quanto concerne il "matrimonio religioso", assolutamente NO!
Il problema non si pone neppure!
Altrimenti costituirebbe "discriminazione di genere" anche il fatto che le donne non possano essere consacrate sacerdotesse; come, invece, è consentito in altre religioni non semitiche (le quali sono tutte e tre, in diverso grado, alquanto "misogine").
Ogni club ha il diritto di avere le sue regole interne!
Per quanto, invece, concerne il "matrimonio concordatario con effetti civili", sul momento non saprei risponderti; dovrei prima verificare la normativa, che, sinceramente, conosco molto poco.

Il matrimonio è concordatario, cioè è regolato dal concordato tra stato e chiesa. Fin quando non verrà modificato consensualmente il problema non si pone visto che, allo stato attuale, il matrimonio omosessuale non è previsto, e d'altronde neanche lo stato italiano prevede il matrimonio omosessuale, le unioni civili sono un'altra cosa.
Non ho avuto ancora il tempo di rifletterci e di verificare, ma credo anche io che le cose stiano esattamente come scrivi tu!
:)
#3741
Citazione di: iano il 24 Giugno 2021, 02:13:36 AM
Ciao Eutidemo.
Per me il vero mistero della Gioconda è che sia il quadro più famoso di Leonardo pur non essendo il migliore, e magari per il motivo, come tu dici, che è stato più volte rimaneggiato.
Mi chiedo cosa ci vedano davvero tutti quelli che vanno ad ammirare il quadro.
Tutti si concentrano nella sala della Gioconda, lasciando quindi sguarnite le altre sale, e questa mi sembra la vera notizia buona per i visitatori più accorti e meno fanatici del Louvre.

Posso aggiungere, già che siamo in tema di dissacraziome che ho trovato il David di Michelangelo grottesco con quel suo testone?
Quanti se ne saranno accorti , ma si sono ben guardati dal dirlo?
In generale mi chiedo quanti riescano davvero a dare un giudizio di una opera d'arte senza lasciarsi influenzare dai pregiudizi.
Ebbene, sembra che il testone del David non appaia tale in prospettiva se lo si guarda dal punto da cui era previsto lo si guardasse, per tacere di altro che altrimenti grande davvero non appare, anzi.😇
Ma io questo non lo sapevo quando gli ho dato del testone.
Però nella pittura di Michelangelo ancora mi chiedo cosa ci trova la gente .
Per le sculture invece mi inchino adorante., anche per quella che, seppur rimaneggiata, o meglio ripensata come sembra essere stato il Mose, ' pure mi sembra la più bella..
Infine la Gioconda mi sembra più che eccezionale, l'eccezione alla regola del genio Leonardesco.
Ma mi chiedo, se è la sua storia  avvolta nel mistero che l'ha resa famosa, la gente allora cosa cosa va' a vedere veramente?
Sì, sono d'accordo su tutto!
Quanto al "testone" del David, a me sembra che la sproporzione maggiore ci sia tra le "mani" ed il "pene"; che sono alla stessa distanza prospettica!
#3742
Ciao Viator.
Se è vero che di nulla siamo in grado di poter affermare, con assoluta certezza, che possa o non possa essere vero, allora ne consegue che anche tu non sei in grado di poter affermare, con assoluta certezza, che la tua affermazione sia vera.
:)
***
A parte questo, io, pur ignorando nel modo più assoluto, cosa sia posato sulla tua mano in questo momento , posso tuttavia dimostrarti con un alto grado di probabilità, ovvero con assoluta certezza, quello che non c'è posato sopra.
Facciamo un esperimento!
***
Prendi un qualsiasi oggetto a tua scelta, e posalo sulla tua mano:
- dal più ordinario, come una  semplice penna BIC;
- al più straordinario, come il famoso "British Guiana One-Cent Magenta" (un francobollo che all'epoca valeva un solo penny, mentre oggi ne esiste un unico esemplare al mondo, la cui stima corrente è di 10-15 milioni di dollari).
***
Orbene, qualora io dovessi tirare ad indovinare, se l'alternativa fosse solo questa, io scommetterei che in mano hai una penna BIC; ed infatti, pur non potendo escludere che tu sia il fortunato possessore del "British Guiana One-Cent Magenta", lo ritengo "altamente improbabile".
Tuttavia, essendo io un tipo estremamente prudente, non giungerei certo a scommetterci la vita!
***
Diversamente, anche se la mia prudenza rasentasse la paranoia, giungerei senz'altro a scommettere la mia vita che, posato sulla tua mano non c'è di sicuro, un TIR pesante 10 tonnellate.
Sii sincero, ho indovinato o no?
;)
***
Con il che, a mio parere, mi sembra inequivocabilmente dimostrato che:
- un conto è non sapere quel che una cosa sia;
- un altro conto, invece, è sapere quel che una cosa non può essere.
***
Ed ora, attenzione!
Se questo è vero per la logica umana, l'unica che noi siamo in grado di utilizzare, deve "a maggior ragione" valere per quella divina; ed infatti, Dionigi l'Aeropagita, che la Chiesa cattolica venera come santo, scrisse: "Nella trattazione delle cose divine le <<negazioni>> sono più veritiere, mentre le <<affermazioni>> non appaiono adeguate alla natura segreta dell'ineffabile".
E quale negazione può risultare più "veritiera", rispetto a Dio, se non il "negare" che sia fornito di caratteristiche "fisiologiche" e "psicologiche" umane; le quali, appunto, son per loro stessa natura "limitate"?
Quale maggiore manifestazione di umiltà, da parte della logica umana?
;)
***
Ed invero, hai perfettamente ragione nel dire che il "potere" o "poter essere" è affare completamente umano e relativo; Dio, invece, quale puro ESSERE, non si trova in condizioni di "potere" o non "poter essere", perchè "E'", senza attributi o predicati di sorta!
***
Ma, ovviamente, questa è soltanto la mia concezione, e non è affatto detto che sia quella più corretta.
***
Un saluto! :)
***
#3743
Ciao Phil.
Lo credo bene che tu sia ateo (come lo ero io fino a qualche tempo fa); ed infatti, se l'unico modo di credere in Dio fosse quello di tipo "arcaico" e "tradizionale" da te propugnato come l'unico ammissibile, anche io tornerei ad essere ateo al 100%.
***
L'unico modo di poter credere in un qualcosa che, in senso molto "lato", possa chiamarsi Dio, almeno per me, è unicamente quello che ti ho prospettato.
Ma non nutro certezze assolute al riguardo!
***
Anche per me l'esegesi delle sacre scritture non è necessariamente quella "veritativa", perchè sono state scritte da uomini come noi; tuttavia mi ha sorpreso trovare in esse dei passi che sembrano davvero ispirati ad una concezione spirituale molto affine alla mia (nonchè a quella di altre religioni).
Tutto qui!
***
Mi fa molto piacere che tu non sia un araldo della teologia positiva, né che tu sia convinto che Dio abbia davvero parlato o si adiri; ed infatti trovo che cose del genere potevano benissimo risultare adeguate ad una concezione ancora "infantile" di Dio, quale era quella di un'umanità ancora "bambina".
Ed infatti, quando ero "bambino", ci credevo anche io, senza alcun problema; ma adesso che sono "vecchio", anche volendo, non potrei crederci mai!
***
Scriveva San Paolo: "Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato!"(1Corinzi 13).
Però San Paolo era un adulto in un'epoca in cui l'umanità era ancora molto bambina!
***
E' ovvio che il "vangelo secondo Eutidemo", vale solo per Eutidemo (sebbene, storicamente, anche dei santi l'abbiano interpretato in modo molto simile al mio); ma è ben lungi da me il pretendere che la mia sia l'unica lettura giusta.
E' giusta per me!
***
Però, quando tu dici di  appellarti al "cristianesimo", e al suo conseguente "sbriciolamento" se vengono toccati alcuni suoi capisaldi, forse sarebbe più corretto dire che tu ti appelli:
- non tanto al "cristianesimo" in quanto tale, quanto, piuttosto, al "cattolicesimo", che rappresenta solo uno dei modi in cui il "cristianesimo" può venire interpretato;
- inoltre, tu ti appelli soltanto ad un certo tipo di "cattolicesimo", il quale, a sua volta, è stato interpretato in modi molto diversi, sebbene conformi ai dogmi cattolici (nella loro evoluzione temporale).
***
Non ho qui nè lo spazio nè il tempo per riportati tutti quegli autori cattolici (molti dei quali santi), i quali hanno espresso concezioni molto simili alle mie; sebbene, specie in passato, con molta cautela, onde evitare di finire "flambè".
Solo per fare un esempio fra i tanti, ti riporto solo due o tre aforismi tratti dal "Pellegrino Cherubico", di Angelus Silesius, sulla cui ortodossia cattolica nessuno ha mai avuto niente da eccepire.
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***
Per cui se è vero che una certa struttura dottrinale e concettuale -controriformistica-, se privata di alcuni pilastri, non regge più, per quanto riguarda alcuni vetusti ed arcaici pilastri (o meglio, paraocchi) della confessione cattolica, se essi venissero finalmente abbattuti, secondo me, quella cattolica non diventerebbe affatto un'altra religione, ma, anzi, forse, tornerebbe ad essere un cristianesimo molto più autentico e "spirituale" di quanto oggi non sia.
Forse un "cristianesimo 12.0",  perchè la versione 2.0 è già superata da secoli!
***
Il difetto logico del tuo ragionamento non è affatto quello di "distinguere per sostanza, conoscibilità e potenzialità, l'essere-divino dall'esser-umano"; io non ho mai scritto una cosa del genere.
Il difetto logico del tuo ragionamento, invece, come ti ho ripetuto più volte, sta nell'ostinarti a non voler accettare che:
- un conto è non sapere quel che una cosa sia;
- un altro conto, invece, è sapere quel che una cosa non può essere.
Voglio dire che noi non possiamo sapere in alcun modo, con certezza, cosa sia Dio; ma, sicuramente, possiamo sapere cosa non è!
Ad esempio, dubito fortemente che Dio sia una torta al limone!
***
Ovviamente, non ti posso dimostrare in alcun modo che Dio non è una torta al limone, così come non sono in grado di dimostrarti che gli gnomi non esistono; anzi, a dirla tutta, non sarei neanche in grado di dimostrare che tu esisti realmente, perchè tutto potrebbe essere soltanto un sogno solipsistico.
Tuttavia, sebbene mi manchi nel modo più assoluto la "certezza" che tu esista realmente, non avendo io prove inconfutabili al riguardo (per cui la mia supposizione è epistemologicamente debole), come vedi, do egualmente per scontato che tu esisti realmente!
Almeno spero!
***
Allo stesso modo, qualunque cosa sia Dio, io do assolutamente per scontato che non sia dotato di caratteristiche fisiologiche e psicologiche umane, perchè crederlo (superati i 10 anni di età e il terzo millenio) sarebbe una cosa assolutamente priva di senso; ed infatti se determinate caratteristiche X si sono sviluppate nella funzione evolutiva di Y, qualora Z non sia un soggetto ad evoluzione genetica, non è possibile che sia anch'esso dotato delle caratteristiche X.
E, questo, a prescindere della circostanza che Z sia Dio o una torta al limone!
***
Ovviamente, se si concepisce Dio come un mix di Mandrake, di Nembo Kid e del Mago di Oz a potenza, avendone una visione di tipo "magico-primitivo", è ovvio che allora potrebbe fare qualsiasi cosa; non solo parlare e defecare, ma anche fare collezione di francobolli.
A dire il vero, in nessun modo io potrei mai dimostrarti il contrario!
***
Quanto alla picconata alla credibilità di Cristo come incarnazione di Dio, all'"immacolata concezione" (poco affine alla biologia umana, direi), etc., tutto dipende dal prendere alla "lettera" certe affermazioni, ovvero solo in senso "spirituale" (e, in alcuni casi, "metaforico"); personalmente, prese alla "lettera", a certe cose non ci crederei neanche se le vedessi.
***
Hai invece perfettamente ragione nel dire che, se dubitiamo delle testimonianze "de relato", non ha poi troppo senso appellarsi ai testi religiosi per usarli in modo argomentativo, o addirittura veritativo, come "auctoritas" (Dio disse a Mosè... San Paolo ha detto... nel Vangelo è scritto... etc.).
Ed infatti, io non ho mai inteso appellarmi ad essi nè in un senso nè nell'altro, nè  per l'"autorità" della fonte; ma, semmai, solo per " l'"autorevolezza" della fonte stessa (che è cosa ben diversa dal riconoscimento della sua '"autorità",come ben spiegò Ottaviano), e, comunque, solo nella misura in cui, in alcuni passi, io trovo assonanze con ciò che io stesso sono portato a credere.
E sono portato a crederci fondamentalmente per due motivi:
1°)
Perchè, leggendo vari testi di religioni diverse, e sfrondandoli dagli orpelli tipici di ciascuna specifica credenza, ho avuto modo di riscontrare che, quantomeno in alcuni punti "topici", essi evidenziano spesso una concezione simile tra di loro, e del genere di quella da me prospettata.
2°)
Perchè, i passi da me citati, risvegliano in me una eco profonda, la quale, sebbene non possa in alcun modo definirsi "fede", tuttavia coincide con quello che sento essere probabilmente "vero" a livello "noumenico".
***
Ma, ovviamente, quello che io sento essere probabilmente "vero" a livello "noumenico", sia sotto il profilo "razionale" che sotto quello "spirituale", a prescindere dalla circostanza se esso sia "effettivamente" suffragato o meno dai passi delle scritture da me riportati, non è affatto detto che, poi, sia vero sul serio.
Quello di cui invece sono assolutamente certo, prove epistemologiche a parte, è che Dio, qualunque cosa sia, non è NIENTE di qualsiasi "determinazione specifica" si intenda dare di lui; riguardo a questo, non nutro il benchè minimo dubbio.
***
Ed infatti, Dionigi l'Aeropagita, che la Chiesa cattolica venera come santo, scrisse: "Nella trattazione delle cose divine le negazioni sono più veritiere, mentre le affermazioni non appaiono adeguate alla natura segreta dell'ineffabile".
***
Un saluto :)
***
#3744
Citazione di: niko il 23 Giugno 2021, 20:38:53 PM
Spero si colga questa preziosa occasione storica per abolire definitivamente IL CONCORDATO.
Mi associo e sottoscrivo!
;)
#3745
Citazione di: sapa il 23 Giugno 2021, 20:06:35 PM
Biosgnerebbe conoscere bene il testo di legge, però. Faccio una domanda: se un prete rifiuta di sposare in chiesa una coppia gay, potrà essere accusato di discriminazione di genere?
Per quanto concerne il "matrimonio religioso", assolutamente NO!
Il problema non si pone neppure!
Altrimenti costituirebbe "discriminazione di genere" anche il fatto che le donne non possano essere consacrate sacerdotesse; come, invece, è consentito in altre religioni non semitiche (le quali sono tutte e tre, in diverso grado, alquanto "misogine").
Ogni club ha il diritto di avere le sue regole interne!
Per quanto, invece, concerne il "matrimonio concordatario con effetti civili", sul momento non saprei risponderti; dovrei prima verificare la normativa, che, sinceramente, conosco molto poco.
#3746
Il vaticano non ebbe niente da eccepire quando lo Stato Italiano varò le leggi razziali; però, adesso, trova da eccepire circa la legge contro l'omofobia!
Ed infatti, secondo il vaticano le leggi razziali non ledevano il concordato (visto che gli ebrei erano comunque considerati colpevoli di "deicidio"), mentre la legge contro l'"omofobia" sì, perchè il vaticano vuole sentirsi libero di continuare a praticarla come meglio crede.
***
Al riguardo, senza stare a spenderci tante parole:
1)
La 'nota verbale' della Segreteria di Stato consegnata il 17 giugno scorso all'ambasciatore italiano presso la Santa Sede, con la quale si chiedono modifiche al testo di legge all'esame della Commissione Giustizia del Senato, in quanto violerebbe "in alcuni contenuti l'accordo di revisione del Concordato", a mio avviso, sarebbe stata da rispedire al mittente senza neanche una risposta scritta; ovvero, al massimo, la risposta sarebbe dovuta consistere soltanto in un cortese suggerimento circa il luogo più opportuno  dove riporla.
2)
Le ragioni per le quali un simile nota dovrebbe ritenersi assolutamente irricevibile, sotto tutti i punti di vista, sono talmente "ovvie" che trovo offensivo per chi legge esporle; per cui, per educazione, me ne astengo.
Però sono molto curioso di ascoltare quello che avrà da dire Draghi in Parlamento.

#3747
Ciao Phil.
Vedo che proprio non riesco a spiegarmi!
Il mio esempio del Boeing 747 che non può essere rinchiuso in una mano, era solo un esempio per dimostrarti una ovvietà logica: e, cioè, che il non poter sapere quel che io tengo chiuso nel pugno, non significa affatto che tu, invece, debba necessariamente ignorare quello che che non ci può stare (ad es. un Boeing 747).
***
Allo stesso modo, qualunque concezione si possa avere di Dio, ritengo altamente improbabile che possa fare la cacca tutte le mattine come noi; a meno che non ci si voglia arrampicare sugli specchi, sostenendo che non si tratta di "cacca umana", bensì di "cacca divina" (o "metafisica"), per defecare la quale non serve un apparato biologico umano.
In fondo, visto che Dio, secondo alcuni, può "magicamente" fare di tutto, perchè non dovrebbe poter fare anche la cacca?
Ed infatti, se è in grado emettere "parole" (in senso fonetico), sicuramente dovrebbe essere in grado di "emettere" anche altre cose, no?
E lo stesso discorso vale per l'ira, e tutto il resto!
***
Il fatto che nella mano di Dio possa esserci esserci un intero cosmo, comunque, non c'entra assolutamente NIENTE con il mio ragionamento esemplificativo; il quale non intendeva minimamente indagare quello che Dio può avere in mano, ma intendeva semplicemente evidenziare un difetto logico del tuo ragionamento!
***
Quanto al fatto che, come tu scrivi, "i ragionamenti e le deduzioni umane non necessariamente si applicano alla divinità", trovo alquanto contraddittorio che tu attribuisca a Dio funzioni corporali umane come parlare o fare la cacca (perchè non puoi presumere la possibilità dell'una, senza presumere la possibilità dell'altra), ma non le deduzioni umane al riguardo.
***
In ogni caso, se sostieni che i ragionamenti e le deduzioni umane non necessariamente si applicano alla divinità, come fai a dedurre che Dio parli e si adiri (come noi uomini)?
Non è forse una deduzione anche questa?
Va bene che tu lo deduci dal fatto che l'hanno scritto, tanto tempo fa, degli uomini come noi (magari leggermente più creduloni e ignoranti di noi); però, fino a prova contraria, Dio non si è mai affacciato di persona dalle nuvole, per dichiararlo espressamente davanti alle TV.
Le testimonianze "de relato", per me, hanno un valore molto "relativo"!
***
E' ovvio che le spiegazioni biologico-evoluzionistiche, non si attagliano a Dio; e proprio per questo io escludo che (qualunque cosa Dio possa essere) non può certo avere delle caratteristiche tipicamente umane, che l'uomo ha acquisito con l'evoluzione.
Sarebbe come sostenere che una saponetta possa avere caratteristiche umane!
***
Infine, tu parli dei "paradossi della teologia negativa", senza minimamente renderti conto dei "paradossi della teologia positiva";i quali sono di gran lunga maggiori, come sopra mi pare di avere bene evidenziato.
Per cui, almeno per quanto mi riguarda, io preferisco di gran lunga una lettura "spirituale" delle scritture, perchè, come ha sottolineato San Paolo  nella Seconda Lettera ai Corinzi  : "La lettera uccide, lo spirito vivifica".
***
In ogni caso, comprendo benissimo che si possano avere concezioni della divinità ben diverse dalla mia; ci mancherebbe altro.
***
Un saluto!
***
#3748
Ciao Phil. :)
Non è affatto vero che, per ritenere "naturale" che Dio sia privo di lingua o altro, dovremmo necessariamente conoscerlo e aver verificato tale assenza; o devi forse necessariamente costringermi ad aprire la mano chiusa a pugno, per essere sicuro che essa non contiene un Boeing 747 ?
Cerchiamo di attenerci ad un minimo di buon senso!
;)
***
Ed infatti:
- un conto è non sapere quel che una cosa sia;
- un altro conto, invece, è sapere quel che una cosa non può essere.
Voglio dire che noi non possiamo sapere in alcun modo, con certezza, cosa sia Dio; ma, sicuramente, possiamo sapere cosa non è!
Ad esempio, dubito fortemente che Dio sia una torta al limone!
:D
***
Quanto al discorso "paralogistico", che spesso sento fare, e, cioè che "non possiamo escludere che Dio sia in grado di parlare anche senza lingua, laringe, etc. perché, proprio in quanto divinità, non è necessario che sottostia ai limiti e vincoli della biologia umana", è evidente che si tratta di un mero trucco verbale di carattere sofistico.
Ed infatti, allo stesso modo, non possiamo neanche escludere che Dio faccia la cacca tutte le mattine, sebbene sia privo si intestino, sfintere etc. perché, proprio in quanto divinità, non è necessario sottostia ai limiti e vincoli della biologia umana.
Mio caro, i due ragionamenti: "Simul stabunt aut simul cadent!"
***
Se poi vogliamo tornare a credere agli dei pagani, che facevano sesso tra le nuvole, allora è tutto un altro discorso!
::)
***
Il tuo seguente ragionamento, pertanto, almeno dal mio punto di vista, non è assolutamente condivisibile; ed infatti, sinceramente, trovo del tutto assurdo che non si possano negare attributi umani alla divinità, senza aver prima verificato la loro assenza, sia che si tratti di attributi "antropomorfici" (fisici), sia  che si tratti di attributi "antropopatetici" (psicologici).
Ed infatti:
- così come trovo molto poco plausibile che Dio abbia dei "piedi", trattandosi di un requisito evolutivo maturato per ragioni di sopravvivenza da alcuni primati "ominoidi" nella savana etiopica milioni di anni fa;
- allo stesso modo trovo molto poco plausibile che Dio possa "adirarsi", trattandosi di un requisito evolutivo molto più antico, maturato per ragioni di sopravvivenza nel "cervello mammifero", centinaia di milioni di anni fa.
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Più in dettaglio, per quanto riguarda l'"ira", studi neuroanatomici indicano che nella collera intervengono, rafforzandosi e facendo anche da contrappeso fra loro, differenti regioni del cervello, inclusi i tessuti del sistema limbico tra cui l'amigdala, che scatenano l'ira; la corteccia prefrontale, invece, svolge una funzione regolatrice e moderatrice dell'impulso.
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Si tratta pur sempre di meccanismi psichici di carattere evolutivo, i quali, salvo a non voler ipotizzare che anche Dio si sia evoluto nella savana, non hanno alcun senso se riferiti a lui; sarebbe come dire che anche lui discende dalle scimmie (o meglio, che, come noi, sia "tassonomicamente" una scimmia).
Mille o duemila anni fa, ci si poteva anche credere, ma, oggi, è semplicemente ridicolo anche soltanto supporlo!
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Affermare che esiste qualcosa di "non umano" comporta sicuramente che ciò debba necessariamente non avere assolutamente "niente di umano", quantomeno sotto il profilo fisico e psicologico.
Il che, ovviamente, non significa che esseri "non umani" come i ramarri, anche loro "qualcosa di umano" possano avercela; per esempio una testa e quattro arti.
Ma non mi sembra molto plausibile che Dio sia un ramarro (sebbene alcuni aborigeni australiani lo venerino come tale).
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Tu dici che l"affermazione del negativo che presuppone l'affermazione del positivo" è un paradosso, o meglio un circolo vizioso teo-logico; ed invece proprio il tuo è un paradosso, o meglio un circolo vizioso teo-logico.
Ed infatti affermare che gli uomini non hanno la coda (affermazione del negativo),  presuppone senz'altro che altri animali, come cani e gatti, ce l'abbiano (affermazione del positivo); ma non vedo che cosa ci sia di "paradossale", in tutto questo!
:)
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Hai invece senz'altro ragione nel sostenere che, da un punto di vista "dottrinale tradizionale", se venisse meno la voce diretta di Dio, non metaforica bensì fonetica ed udibile, gran parte di come la Bibbia viene "ingenuamente" letta (dieci comandamenti, citazioni da discorsi con Mosè, etc.) perderebbe di fondamento; e lo stesso concetto "tradizionale" di "religione rivelata" si indebolirebbe, restando giustificata solo dalla voce umana (fonetica ed udibile, sebbene "de relato") di un predicatore autoproclamatosi figlio di Dio.
Ad ogni modo, tieni presente che Gesù disse che pure tutti gli altri uomini erano "figli di Dio", e destinati a divenire UNO con Lui; o meglio, "a rendersi conto di esserlo" solo dopo morti, perchè UNO con Lui già lo erano (come lo sono e lo saranno gli uomini di oggi).
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Quanto al fatto che, secondo te "l'ontologia religiosa è fatta anche di sostanza, e la questione della sostanza unica non ti sembra compatibile con la religione cristiana".
Al riguardo, ti invito a riflettere sul fatto che il termine "sostanza" è etimologicamente composto da "sub" (sotto) e "stantia" (sopra), per cui:
- "sub" è l'ESSERE che sottende tutte le cose esistenti;
- "stantia"  sono le cose che sono "supp(sub)ortate" dell'ESSERE.
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Sebbene, nello scritto "Itinerarium mentis in Deum", San Bonaventura, raffinando molto meglio il concetto di quanto io non abbia rozzamente fatto qui, rinvia in V 8 alla proposizione neoplatonicamente fondata di Boezio "Stabile manens moveri dat universa" (Cons. III metro 9); e, ancora, più   acconciamente, più avanti, scrive che Dio è:
- intra omnia non inclusum;
- extra omnia non exclusum;
- supra omnia non elatum;
- infra omnia, non prostratum.
Proposizione, questa, che corrisponde alla concezione neoplatonica del rapporto di "immanenza" e "trascendenza", non molto diversa da quella che ho io; se questo può tranquillizzarti circa l'ortodossia delle mie proposizioni (alla quale, peraltro, non tengo minimamente).
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Per concludere, vedo che tu continui ad equivocare quello che scrivo; o meglio, probabilmente non sei tu ad equivocare, ma sono io a non esprimermi con sufficiente chiarezza.
Ed infatti, con riferimento al passo di San Paolo "Deus est omnia in omnibus", noi due non concordiamo affatto sulla circostanza che noi non siamo onde nel mare di Dio, bensì ben altra "acqua" che attende di evaporare per (ri)unirsi al cielo da cui è piovuta; a meno che non vogliamo considerare che lo stesso mare è acqua piovuta dal cielo, per cui non si tratta affatto di altra "acqua", ma sempre della stessa acqua dell'ESSERE!
Ad ogni modo, anche la tua è una legittima interpretazione, sia delle scritture che della realtà, ma non corrisponde affatto a quello che ho scritto io; sebbene non nego che qualche punto in comune ci sia.
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Però io non ho mai scritto che tale unità sia da rinviare nel futuro, perchè già adesso noi "siamo Dio"; nè potrebbe "essere" altrimenti, visto l'"Essere" che è in noi!
Io ho scritto, come da te correttamente riportato, che la preghiera di Gesù sull'"esser uno", non descrive una "condizione di unità in atto", ma soltanto "in potenza",  auspicando che tale "unità universal-metafisica" possa essere "spiritualmente" (cioè "coscienzialmente") raggiunta da tutti soltanto dopo la morte.
Ed infatti, per spiegarmi meglio, avevo anche ricordato che Dio disse a Mosè "Nessun uomo può vedere il volto di Dio e restare vivo!". (Esodo, cap. 33); ed infatti, nel momento in cui un uomo "vede il volto di Dio", e si rende conto che è "il suo stesso volto", non può far altro che morire, cioè "estinguersi" come individuo!
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Un saluto! :)
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#3749
Nel famoso quadro denominato la "GIOCONDA", non c'è dubbio alcuno che Leonardo da Vinci ritrasse "sicuramente" Monna Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo; però è quasi certo che, quella che noi vediamo adesso raffigurata nel quadro, non è affatto lei.
Come si spiega tale mistero?
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1)
Come facciamo a sapere che Leonardo da Vinci ritrasse "sicuramente" Monna Lisa Gherardini.
Al riguardo, Vasari, persona assolutamente degna di fede, scrive:
"Prese Lionardo a fare per Francesco del Giocondo il ritratto di Monna Lisa sua moglie; e quattro anni penatovi lo lasciò imperfetto, la quale opera oggi è appresso il Re Francesco di Francia in Fontanableo."
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A conferma di ciò, nel 2005, il professor Veit Probst, storico e direttore della Biblioteca Universitaria di Heidelberg, ha scoperto, nella collezione della biblioteca, una "nota a margine" del 1503 in una raccolta di lettere dell'oratore romano Marco Tullio Cicerone, scritta dal cancelliere fiorentino Agostino Vespucci, il quale:
- anche lui identifica la "Gioconda" con Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo;
- anche lui, però, come Vasari, lascia chiaramente intendere che Leonardo, a tale data, era ancora "a carissimo amico" nella composizione del quadro.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/2c/1e/50/ME13IVLU_t.jpg
Per ulteriori chiarimenti al riguardo, vedi NOTA 1.
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Per quanto riguarda i due brevi brani sopra riportati, non c'è dubbio alcuno che:
- sia Vasari che Vespucci erano persone assolutamente degne di fede;
- comunque, anche se non lo fossero state, non avrebbero avuto alcun motivo di mentire circa la "modella" del quadro di Leonardo in questione.
Per cui non c'è alcun dubbio che, sulla  tavola di legno di pioppo esposta al Louvre, Leonardo, almeno in origine, dipinse "sicuramente" il busto di Monna Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo.
2)
Qualche inconguenza.
Però ci sono alcune cose che non tornano.
a)
Vasari non lo dice, ma, da altre fonti attendibili, ivi compeso Vespucci, sembra che la commessa a  Leonardo da parte di Francesco del Giocondo non può che essere avvenuta nei primi mesi del 1500, quando abbandonò Milano e si ritrovò a Firenze, momentaneamente a corto di commissioni e denaro; e che, nel 1503, l'opera era ancora "incompiuta", e che così la lasciò Leonardo (come precisa Vasari).
Ma non è esattamente così, perchè:
- sicuramente, alla data del 1503, l'opera era ancora "in fieri" e ben lungi dall'essere completata;
- però il quadro esposto al Louvre risulta completato e perfezionato in tutti i suoi dettagli, per cui, evidentemente, dopo la sua partenza da Firenze, all'insaputa di Vasari e di Vespucci, Leonardo la completò.
Eccome se la completò; ma come?
b)
Peraltro, che il quadro in questione,   almeno con sopra raffigurata l'effigie di Monna Lisa Gherardini del Giocondo, non sia stato mai stato ultimato nei termini della commessa, risulta anche:
- dal fatto che Leonardo, abbandonata Firenze nel 1506, vi ritornò più volte, ma mai si fece vivo col committente Francesco del Giocondo; 
- dal fatto che  nel testamento di quest'ultimo, redatto nel 1537, vengono menzionati ed inventariati, tra gli altri suoi beni, tutti gli altri dipinti in suo possesso, ma non quello in questione;
- dal fatto che, tra tutti gli accurati documenti di entrata e di uscita di  Francesco del Giocondo (noto usuraio), nessun documento inerente il pagamento per il dipinto è mai stato rinvenuto.
c)
La terza cosa che non torna, è che Lisa Gherardini era nata il 15 giugno 1479, per cui, a meno che gli anni non se li portasse davvero "molto" male, risulta davvero difficile pensare che quella ritratta nel quadro, almeno "per come appare oggi" fosse davvero lei.
Ed infatti, a ben vedere, per quale motivo mai Leonardo da Vinci avrebbe dovuto sprecare una bella tavola di pioppo, già in buona parte dipinta, lasciandoci sopra l'immagine incompiuta di una donna il cui marito non aveva saldato i conti della commessa, e non invece riutilizzarla a beneficio di un nuovo committente?
3)
Molto probabilmente, sopra l'effigie originaria di Monna Lisa, Leonardo ha dipinto l'immagine di un'altra donna.
In effetti, fermo restando che il quadro, almeno in origine, raffigurava davvero Monna Lisa, non mancavano motivi di sospettare che, successivamente, Leonardo vi avesse sovrapposto il ritratto di un'altra donna (di età un po' più avanzata), a beneficio di un nuovo committente.
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Al riguardo, invero, l'anno scorso, per concessione del Direttore del Louvre, il quadro è stato "scansionato" con un dispositivo ad alta tecnologia che utilizza il metodo di amplificazione a strati o LAM per rilevare la luce riflessa su 13 lunghezze d'onda; più precisamente, con tale apparecchiatura (creata dal fisico Pascal Cotte), si sono potute evidenziare le linee di carbone sottostanti nelle aree più chiare del dipinto attraverso una combinazione di fotografia all'infrarosso vicino e di riflettività dello stesso.
Quello che si scoprì, fu che, in una versione precedente a quella che noi oggi possiamo ammirare, la donna ritratta nel quadro possedeva una testa più grande e un'acconciatura molto più elaborata di quella che si vede adesso; ancor più sotto è poi visibile un'altra testa che presenta sopracciglia molto più marcate, una bocca alquanto più piccola e lineamenti piuttosto acerbi (quindi più giovane).
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/7e/93/61/ME13IY0R_t.jpg
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Da ricordare anche che Vasari ci descrive così la "vera" Monna Lisa: "Gli occhi presentavano quell'aspetto lucido e umido che si vede dal vero; e attorno a essi c'erano quelle venature rosse e i peli che si possono dipingere solo con grande perizia. Le ciglia non potevano essere più naturali..."; il che, se può essere vero per il ritratto originario, della giovane Monna Lisa (ora non più visibile se non con lo spettroscopio), non lo è assolutamente per quanto riguarda le ciglia e le sopracciglia della donna che vediamo oggi ritratta nel quadro.
***
Con tutta probabilità, quindi, il "ritratto incompiuto" di Monna Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo di cui parlavano Vasari e Vespucci, era "quello originario", ormai nascosto; per cui i due avevano detto il vero, ma ignoravano che, successivamente, Leonardo aveva completato l'opera raffigurando un'altra donna sopra quella originaria.
Già, ma chi?
4)
Molto probabilmente, nella sua versione definitiva, il quadro raffigurò Monna Pacifica Brandani.
Nel 1517 Antonio De Beatis, segretario del cardinale Luigi d'Aragona, che era solito annotare su un diario tutto ciò che d'interessante accadeva a lui e al suo padrone, un bel giorno fece visita a Leonardo insieme al cardinale, quando già era in Francia.
E questo mostrò loro tre quadri:
- il San Giovanni Battista;
- Sant'Anna con in grembo la Madonna  e Gesù;
- il ritratto di una "donna", che poi regalò al Re di Francia e che ora appare al Louvre.
Non ne riferì il nome, ma ai due prelati disse soltanto che la versione finale gli era stata commissionata non da Francesco del Giocondo, bensì del "magnifico" Giuliano de' Medici (suo protettore tra il 1513 e il 1515).
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Ora, come Francesco del Giocondo era sposato con Monna Lisa Gherardini, così Giuliano de' Medici era sposato con Monna Filiberta di Savoia; ma il ritratto non era certamente il suo, perchè, come risulta da altri ritratti di Filiberta (che era alquanto bruttina), quello di Leonardo non le somigliava neanche lontanamente.
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Ma allora, se Giuliano de' Medici aveva commissionato a Leonardo da Vinci un ritratto che non era quello della moglie, di chi mai poteva essere tale ritratto?
Be', non ci vuole certo Sherlock Holmes per dedurne che, se il ritratto non era quello della moglie, non poteva che essere quello della sua amante Pacifica Brandani da Urbino; tanto più che di tale donna non esistono altri ritratti, e che Leonardo, per discrezione di fronte ai due prelati, si astenne dal dirne il nome.
Disse solo il nome del committente, che, in quel periodo, si trovava ad Urbino.
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Tuttavia il quadro non finì affatto nelle mani di chi lo aveva commissionato, perché Giuliano morì prima che il dipinto gli potesse essere consegnato; per cui, non potendo certo Leonardo consegnarlo alla moglie (la quale glielo avrebbe sicuramente rotto in testa), se lo portò dietro con sè in Francia.
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Tale tesi, autorevolmente sostenuta dal professor Zapperi che vede Pacifica Brandani da Urbino (letteralmente) "nei panni" della Gioconda è più o meno contemporanea al recente e documentatissimo lavoro di Olivia Nesci e Rosetta Borchia che hanno identificato lo sfondo del dipinto non già con la consueta Valdarno, ma con le terre del Ducato d'Urbino.
https://www.youtube.com/watch?v=OHWrr9jB0Bs
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                                                   CONCLUSIONI
Esistono numerose altre ipotesi circa la realizzazione del famoso quadro, alcune più fantasiose ed altre meno; tutte, però, sono estremamente suggestive.
Quella qui proposta, che risulta dalla combinazione di alcune di esse, a me, tutto sommato, sembra la più plausibile.
Ma non è affatto detto che sia quella corrispondente al vero!
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NOTA 1.
Il testo di Cicerone, stampato a sinistra, tradotto dal latino, dice:
"Così come Apelle raffigurò con arte raffinatissima il capo di Venere e la parte superiore del busto, mentre lasciò appena abbozzato il resto del corpo, così certa gente si è formata un giudizio sul mio capo, valutando in modo inadeguato e rozzo il resto".
La nota scritta a penna da Vespucci, nel margine destro della pagina di cui sopra, tradotta dal latino, dice:
"(Come) il pittore Apelle, così fa Leonardo da Vinci in tutti i suoi dipinti, ad esempio per la testa di <<Lisa del Giocondo>> e di Anna, la madre della Vergine. Vedremo cosa ha intenzione di fare per quanto riguarda la grande sala del Consiglio, di cui ha appena siglato un accordo con il Gonfaloniere. Ottobre 1503".
Da tale tale nota si capisce chiaramente che, alla data dell'Ottobre 1503, il quadro di Leonardo doveva essere ancora completato; però, il riferimento alla "testa", sia in Cicerone che in Vespucci, potrebbe lasciarci supporre che la "testa" fosse già quantomeno "sbozzata", ma che mancasse il resto (sebbene la cosa non sia detta in modo esplicito), e che poi, su tale testa, ne sia stata dipinta un'altra.
#3750
Percorsi ed Esperienze / YOUTUBE è forse telepate?
22 Giugno 2021, 05:08:59 AM
Ciao Inverno. :)
Bravo, penso proprio che tu ci abbia azzeccato in pieno!
;)
Quello è un brano che io non ho mai ricercato e che penso ormai nessuno ricerchi più, però, evidentemente, YOUTUBE ha tenuto conto:
- della mia età;
- dell'epoca media della musica che generalmente io ricerco (anni 60/70).
Così facendo, l'algoritmo si è accorto che filtrando le parole "io tuoi occhi sono...", in base a tali parametri di ricerca, non poteva che venir fuori quella canzone.
Non ci avevo proprio pensato...però è impressionante lo stesso!
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Un saluto! :)