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Messaggi - InVerno

#3736
E' interessante il verbo inglese "under-standing", stare sotto al soggetto da conoscere, anzichè sopra, vederlo dall'alto, come spesso lo si intende.
C'è quella bella metafora dell'isola artificiale, più sabbia (conoscenza) si butta nell'isola più la circonferenza aumenta, più le spiagge bagnate dal mare dell' inconosciuto aumentano. C'è qualcosa che non potremo mai conoscere, e aumenta proporzionalmente a quanto conosciamo, più conosciamo più ignoriamo.
#3737
Per essere coerente con ciò che ho scritto sopra dovrei scriverti semplicemente che non lo so, o meglio che non lo posso comprendere.
Ma "lasciamoci andare".. Non penso, perchè dovrebbe? Spiegati, perchè non capisco questi due automatismi del tuo pensiero, io le trovo considerazioni arbitrarie, non vedo un nesso cosi stringente come lo esplichi tu..
#3738
Citazione di: 0xdeadbeef il 17 Marzo 2018, 20:25:38 PMChe fare allora? Per me occorre appunto recuperare quel poco del "pensare collettivo" rimasto nella cosiddetta "cultura".
Poco mi importa se qualcuno giudica questa base "di destra": non c'è alcuna alternativa allo strapotere dell'individuo e
di ciò che ne è intimamente correlato (il contratto; il mercato).
Nelle culture di origine non idraulica (dove sopravvive invece un approccio dinastico e rigido verso il potere) la chiave per la metanoia è sempre stata il mito dello stato nascente, intuizione di Alberoni ancora da comprendere a fondo. Alla sinistra non serve solo un idea di collettività, ma anche un idea di "età dell'oro", l'unica capace di generare un cambiamento apprezzabile in questo tipo di culture "turbolente". Che nella cultura della freccia" (del progresso inesauribile) si sposterà nel futuro anzichè nel passato. Tutte cose ben note e barbose, che richiamano la sinistra alla sua idea di paradiso post sovietico, l'Europa socialista, che deve intraprendere con radicalità a tutto campo, non con ambivalenze e irrimediabili sconfitte, ideologiche ed economiche. Non penso ci sia via di scampo, ma considerate le arcinote situazioni europee, si tratta di una via crucis e di qui il "peccato originale" di Prodi, illudere il popolo che sarebbe stato "meno lavoro, più soldi" quando in realtà si tratta dell'esatto contrario, del sacrificio costante e fino ad esaurimento della propria identità collettiva nazionale, al fine di ricrearne un altra "età dell'oro", e che a oggi ha avuto come unica conseguenza un horror vacui in tutta la cultura di sinistra. Ma come si fa a chiedere sacrificio in una democrazia violentata dalla demagogia, in un oclocrazia?  Per la maggior parte degli europei, l'europa non è niente più che un telefono rotto senza garanzia, un prodotto scadente, ed è proprio il materialismo che dovrebbe rispondere di questa situazione.
#3739
Ciao Loris, sono d'accordo con te, la questione dell'approccio può essere risolta in diverse maniere, la scelta poi è abbastanza soggettiva,  penso che sia innanzitutto fondamentale ribadire (sopratutto a se stessi) la natura strumentale di tutto ciò che appartiene al mondo delle idee, strumento interpretativo di un reale inafferabile. Questo perlomeno delimita una distanza che stimola al non assuefarsi del vasto impero dei sensi. Detto questo non mi esprimo riguardo alla teosofia, ne ho avuto contatto attraverso le pratiche agricole e onestamente spero che la base spirituale di questo tipo di impostazione sia più solida di quello che vedo nei campi :)
Khrishnamurti la abbandonò abbastanza in fretta con motivazioni che mi sembrano condivisibili e per me hanno chiuso lo spiraglio di interesse che era ai tempi nato. Però è forse utile ricordare due cose, inazzitutto che sofia rimanda non appunto a mera conoscenza, ma a sapienza, saggezza. Per questo Panikkar volle resuscitarla nella sua "ecosofia" opposta a "ecologia", concetto altrettanto interessante e stimolante nel suo rimettere l'individuo al centro nella sua poiesis, e non il logos della ripetizione ad uso e consumo dell'individuo.
Celebriamo pure allegramente la morte del materialismo, la scienza stessa lo fa in ma niera abbastanza celata, affidandosi ora ad approcci "interdisciplinari", ovvero "olistici", ovvero sempre più filosofici.Tuttavia, rimango basito di come questa celebrazione della morte del materialismo assomigli sempre più (non in ambito scientifico, ma puramente umano) a un "tana liberi tutti" dove il pensiero magico viene incardinato. E' molto più difficile coordinare approcci diversi in un approccio complesso, anzichè saltellare da un approccio all'altro postulando in maniera arbitraria la sua superiorità. Ancora Panikkar ci viene in aiuto nella sua metamorfosi linguistica del concetto trinitario cristiano come antesignano di una visione tripartita della realtà, dove l'aspetto materialistico non è ne dimenticato ne celebrato,ma si interseca con altri due importanti aspetti della realtà, quello divino e quello cosciente (umano). Chi preferisce l'indistinto, può parlare di anima mundi.
Il materialismo rischia di prosciugare il bacino conoscitivo religioso, lo riduce alla lettera "che uccide", ad una questione puramente materiale. Allora poi sento "tu, tu, materialista!" io, forse, ma tu che leggi la reincarnazione come un fatto fisico dal quale ti aspetti miracoli fisici, chi sei? Spiritualista! E questa confusione ci basta e avanza, per rendersi conto di quanto siamo incasinati!
#3740
Un conto è dire che la base è liquida e si muove per interesse personale, cosa su cui sono d'accordo, un conto è negare l'esistenza di una base e di un contatto con la società e prevedere un collasso sulla base di una causa non esistente. Come avevo già scritto, ciò che liquidità sociale impone è una rivoluzione della forma partito e delle forme di rappresentanza, che è cosa abbastanza ovvia e il ritardo della classe dirigente nel capirlo genera astensionismo. Sono d'accordo comunque che ciò che serva è una rivoluzione culturale, non politica o economica (o non solo), e a questo proposito penso che a) i giornalisti, gli intellettuali, etc siano corresponsabili della politica ,è troppo comodo far parte della società civile, "gli ignari", a giorni alterni e b) che per questioni meramente pragmatiche e ovvie (non è questione di simpatie\antipatie) questa spinta culturale non possa venire dalla "generazione dirigente" e che un ricambio generazionale sia l'unica speranza (ma tutt'altro che un assicurazione sui risultati). Riguardo alle politiche di sinistra...Oggi leggo che Benetton con le tariffe in regime di monopolio si è comprato le autostrade spagnole, strano, avrei pensato che i 6miliardi di ricavi andassero in miglior efficienza di un infrastruttura strategica, molti economisti a favore delle privatizzazioni lo ripetono, questi predicatori di miracoli sono il punto c). Tutto questo non tenendo conto (per semplificare) delle drammatiche condizioni ecologiche ed energetiche  (e migratorie) che si prospettano e che dovrebbero dare l'idea di un "tetto" che nessuno si vuole l'onere di pensare, in ambito sistemico non protezionistico.
#3741
Attualità / Re:Il senso comune e la politica
16 Marzo 2018, 11:58:47 AM
Citazione di: baylham il 16 Marzo 2018, 10:25:24 AM(1)Se le proposte politiche di un partito sono di buon senso significa che le proposte degli altri sono di cattivo senso o folli.
(2)Se le proposte di un partito sono di senso comune allora non sono speciali o straordinarie.
(1) Esatto, e questo alimenta il vero punto cruciale del populismo, ovvero "noi siamo il 100%" o "noi siamo il popolo", e crea di riflesso l'antagonista, il non-popolo che non ha buon senso, ma si muove per interesse e clienti.
(2) Questo è il tuo "buon senso", ma la narrativa è diversa, il buon senso è una misura speciale contro un estabilishment specialmente fuori rotta..
Quello che intendo dire è che questa è la tua opinione (e magari il motivo per cui non abbocchi a questo tipo di retorica) ma c'è gente che abbocca e di quello mi interesso, se hanno ragione o meno.
#3742
Attualità / Re:Il senso comune e la politica
16 Marzo 2018, 11:41:07 AM
Citazione di: green demetr il 15 Marzo 2018, 15:46:34 PM
Citazione di: InVerno il 15 Marzo 2018, 15:10:06 PM
I due vincitori delle elezioni Italiane (lega e m5s) predicano "buon senso" nei loro slogan, in opposizione alle ideologie.
Ma esiste davvero? E fino a che punto può arrivare nella pratica delle decisioni politiche?

Un esempio pratico mi viene naturale seguendo le vicende americane. La questione della violenza nelle scuole e della libertà di acquistare armi da fuoco ha portato allo stremo la battaglia politica da questo punto di vista, sarebbe anche difficile fare un riassunto esaustivo, ma è ovvio che il problema della regolazione delle armi da fuoco in USA derivi da un conflitto di interessi dovuto alle lobby delle armi. Da anni i Democratici propongono diverse modifiche legislative e restrizioni, ma non riescono a far passare nessuna legge per via dell'ostruzionismo delle lobby, che di contro propongono di armare anche gli insegnanti(!).

Dopo l'ultima strage tuttavia qualcosa è cambiato..
A) Dei ragazzi si sono fatti portavoce della questione https://www.youtube.com/watch?v=WuyFByy1qh8
B) sono stati interpellati in senato, https://www.youtube.com/watch?v=6htwXLQY_6g (min 30:00)
C) hanno recentemente organizzato scioperi e proteste di dimensione considerevole https://www.youtube.com/watch?v=CKjPqrh-acg

Ora sembra che la questione sia arrivata ad un punto di svolta, sicuramente è maturata più di quanto ci sia riuscita in passato attraverso le arringhe dei politici Dem.
Il tutto secondo un messaggio molto semplice "non è questione di destra o sinistra, ma di buon senso" che i bambini ripetono a chiunque incontrano.
Certo, il buon senso di un bambino sembra più genuino di quello di un politico navigato che lo predica, ma vedere le facce dei senatori impietrite davanti alle argomentazioni di un adolescente, incapaci evidentemente di giustificarsi della situazione attuale, fa riflettere.

E' il cosidetto "buon senso" (kantiano o  meno), l'unica arma capace di sciogliere la commistione tra politica e capitale, quando questi due sono troppo impegnati in amorevoli effusioni e non riescono più a divorziare?

(1) Non vedo cosa c'entri il problema delle armi con il buon senso di Lega e 5Stelle.
Sulla questione armi ci ha già provato Obama.
Ma sono stati gli stessi americani a scendere in piazza.

(2) Il fatto che in america si parli di massacri è solo perchè è avvenuto l'ennesimo massacro.
Peccato che per le strade per esempio a Chicago il massacro è continuo....ma a nessuno frega niente.

Lo fanno perchè devono farlo, perchè oggi il giornalismo imbecille funziona così a mò di tweet del momento in base allo scandalo pubblico, a un livello di controllo sociale spaventoso.

(3) Ovviamente serve anche per dimenticare che Seoul si è messa al tavolino con Russia e Cina.
(ma su questo abbiamo opinioni diverse, per la cronaca la crisi isterica del premier inglese è dettata anche da quello, se non sopratutto credo).

Ma ormai il livello isterico della gente è talmente saturo che bisogna nutrirlo in continuazione.
Ormai la politica non ha più nemmeno senso.
La scollatura è talmente evidente, che mi sorprende che i sociologi non l'abbiano ancora scoperta.


Se invece il punto era sul buon senso contro le lobby in generale.
(4)Il buon senso è proprio dettato dalle lobby, ma certo Inverno, non è evidente?

(5) Il 5stelle è fallito nel momento stesso in cui ha tolto alla gente persino la possibilità se rimanere in europa o meno. (al di là della questione sovranista, è una questione delle modalità in cui si possono evincere le storie nascoste di un partito).

Vediamo Salvini quanto resiste...in tv oggi era già pallido....
Secondo me presto, molto presto si arrenderà.
1) Cerco di analizzare quel fenomeno detto "populismo", che è un fenomeno globale (sopratutto per quanto riguarda la retorica e i temi) e si appoggia esattamente sulla retorica del "buon senso", dall'Alaska al Sudafrica. Ci sarebbe anche un altro tema interessante da sviluppare, la destra di breitbart che ha dato il la a Trump e le battaglie politiche che mette in atto, perchè sono abbastanza sicuro che saranno le stesse che verranno prese in mano dalla destra europea, specialmente riguardante l'eguaglianza sociale, ma questo è un altro topic.
2) Un po troppo qualunquismo eh..
3) Non pensavo che i bambini avessero agende cosi complicate, ne che temi cosi distanti (di cui si sta ampiamente parlando in USA) possano essere usati per coprire altri, stanno su due pagine diverse di giornale, per intenderci.
4) Che possa essere strumentalizzato non v'è dubbio, che lo sia automaticamente non è vero, mi spiace ma se l'analisi politica si riduce a "viviamo in una Matrix" (vale anche per punto 2 e 3) allora ok, cercate la pastiglia del colore giusto ma dal punto di vista dell'analisi sociopolitica vale niente...
5) Cosa c'entra e soprattutto quando mai 5s ha avuto questa possibilità (ancor prima di averne private?)
#3743
Citazione di: paul11 il 14 Marzo 2018, 10:05:07 AM
Quì è altrettanto fondamentale capire le tipologie dei partiti storici diversamente dai movimenti e partiti moderni.
Tanto per capirci 5 stelle e Forza italia o cambiano le prassi o spariranno in breve tempo.
La lega tiene perchè ha anche sindacati.
Cosa significa?
Che se un partito politico perde di vista il rapporto-fabbrica(luogo di lavoro) -società-territorio-Stato, diventa un imbonitore venditore di favole, perchè non ha il rapporto faccia -faccia, perchè non costruisce la fase di "reclutamento" dei giovani appassionati.
Mescolare FI e 5s da questo punto di vista ha poco senso, li si può trattare dal punto di vista del partito-azienda (nessuno degli esimi giornalisti italiani ha ancora chiesto a 5s perchè non lavorano opensource) ma dal punto di vista del bacino elettorale prendi un granchio. M5s ha una base e un contatto con essa, ma non è nel secondario, è nel terziario, il 25% del 2013 l'ha fatto in gran parte negli uffici attraverso gli schermi. Con la proposta del reddito di cittadinanza ha aggredito l'elettorato che lavora nel secondario e\o disoccupato, e questa può essere considerata una vera e propria manovra elettorale, ma la base ce l'hanno e rimane principalmente nel settore servizi (unico che può ricevere un "partito digitale"). Questa analisi andrebbe fatta anche dalla sinistra, il politico perderà pure di vista il rapporto con la fabbrica, ma le fabbriche oggi hanno molti meno voti, perchè la gran parte della forza lavoro si è spostata. Le p.iva interessano a qualcuno? Lo snobismo di sinistra non li ha mai considerati, o meglio erano "quelli che evadono" contro i santi a lavoro dipendente.. Bella narrativa, funziona.
#3744
Attualità / Il senso comune e la politica
15 Marzo 2018, 15:10:06 PM
I due vincitori delle elezioni Italiane (lega e m5s) predicano "buon senso" nei loro slogan, in opposizione alle ideologie.
Ma esiste davvero? E fino a che punto può arrivare nella pratica delle decisioni politiche?

Un esempio pratico mi viene naturale seguendo le vicende americane. La questione della violenza nelle scuole e della libertà di acquistare armi da fuoco ha portato allo stremo la battaglia politica da questo punto di vista, sarebbe anche difficile fare un riassunto esaustivo, ma è ovvio che il problema della regolazione delle armi da fuoco in USA derivi da un conflitto di interessi dovuto alle lobby delle armi. Da anni i Democratici propongono diverse modifiche legislative e restrizioni, ma non riescono a far passare nessuna legge per via dell'ostruzionismo delle lobby, che di contro propongono di armare anche gli insegnanti(!).

Dopo l'ultima strage tuttavia qualcosa è cambiato..
A) Dei ragazzi si sono fatti portavoce della questione https://www.youtube.com/watch?v=WuyFByy1qh8
B) sono stati interpellati in senato, https://www.youtube.com/watch?v=6htwXLQY_6g (min 30:00)
C) hanno recentemente organizzato scioperi e proteste di dimensione considerevole https://www.youtube.com/watch?v=CKjPqrh-acg

Ora sembra che la questione sia arrivata ad un punto di svolta, sicuramente è maturata più di quanto ci sia riuscita in passato attraverso le arringhe dei politici Dem.
Il tutto secondo un messaggio molto semplice "non è questione di destra o sinistra, ma di buon senso" che i bambini ripetono a chiunque incontrano.
Certo, il buon senso di un bambino sembra più genuino di quello di un politico navigato che lo predica, ma vedere le facce dei senatori impietrite davanti alle argomentazioni di un adolescente, incapaci evidentemente di giustificarsi della situazione attuale, fa riflettere.

E' il cosidetto "buon senso" (kantiano o  meno), l'unica arma capace di sciogliere la commistione tra politica e capitale, quando questi due sono troppo impegnati in amorevoli effusioni e non riescono più a divorziare?
#3745
Citazione di: Loris Bagnara il 10 Marzo 2018, 12:13:50 PMIl punto chiave è quello che tocca Inverno quando accenna al "senso". Ci sono concezioni filosofiche che danno senso, che danno risposte alle domande fondamentali; e altre che non danno senso, che non ritengono importante il senso, che lo negano alla radice, e quindi non danno risposte alle domande fondamentali.
Per quanto mi riguarda, io respingo le concezioni che non danno senso, e abbraccio quelle che danno risposte alle domande fondamentali, proprio per la ragione che lo fanno.
Ho notato che hai aperto un nuovo topic, ma penso di non volervi partecipare (magari "inquinandolo" rispetto al tema della reincarnazione) e perciò ti rispondo qui.

Se c'è una cosa che ho imparato dalla cultura induista, e quanto essi tengano in considerazione l'ignoranza, in maniera diametralmente opposta alla cultura occidentale che vive nella vergogna del dire "non so". Conoscere è una scelta, di cui però vanno abbracciate anche le responsabilità e non solo i pregi, e la responsabilità primaria è quella di non ubriacarsi delle idee, dei sensi, delle verità che possiamo raggiungere attraverso il logos, maneggiarli senza essere maneggiati da essi. Nietzsche già lo fece notare riguardo alla demonizzazione del dubbio, come una delle peggiori caratteristiche culturali cristiane.  Lo ritengo un punto fondamentale dell'impostazione del cammino spirituale, il contesto valido per capire quella cultura, e non fare un pout pourri di occidentalità e cazzate cosmiche. Un yogi mi spiegò come fosse il punto fondamentale di qualsiasi percorso spirituale, sopratutto quando si trattava di occidentali, farli identificare con la propria ignoranza anzichè con ciò che conoscono, cosa che poteva richiedere anche anni di pratica a suo dire.
La differenza tra un credente e un ricercatore spirituale, è che il secondo davanti ai "non so" si da una  risposta "che abbia senso",  il secondo, continua a pensare "non so" e a cercare. La spiritualità da un punto di vista teologico (e ideologico) è una cosa, li le cose possono avere un senso, ma dal punto di vista
mistico ed esperienziale, si può solo sperare che il senso non esista, perchè è l'unica precondizione necessaria alla libertà spirituale. Il senso è troppo spesso confuso con l'utilità, personale, e perciò consolatoria. Se una cosa o un idea ti è utile, nel tuo panorama ideologico, non significa che abbia "senso".

Normalmente non sopporto la necromanzia (le cosidette "citazioni") e mi piace lasciare i morti in pace, ma la firma di Sariputra mi fa tornare in mente il postulato fondamentale di Krishnamurti "Ritengo che la Verità sia una terra senza sentieri e che non si possa raggiungere attraverso nessuna via, nessuna religione, nessuna scuola. Questo è il mio punto di vista, e vi aderisco totalmente e incondizionatamente." Poiché la Verità è illimitata, incondizionata, irraggiungibile attraverso qualunque via, non può venire organizzata,  e nessuna organizzazione può essere creata per condurre o costringere gli altri lungo un particolare sentiero"

E questo è anche il mio pensiero, e se tu mi dici che per te la reincarnazione "ha senso", io ti dico (nel paradosso) che allora non ne hai capito il senso. :)
#3746
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
15 Marzo 2018, 08:59:01 AM
Citazione di: green demetr il 14 Marzo 2018, 16:53:57 PMVisto quello che stanno facendo all'Inghilterra e quello che hanno fatto alla Grecia.
Io vedo quello che sta facendo l'Inghilterra (anzi, UK), compreso che Corbyn ha detto di voler rispettare il risultato del referendum..
Quello che stanno facendo è cercare di riportare in auge il Commonwealth (con chi ci sta) e di ricalibrare i trattati commerciali con i vecchi paesi dell'impero. Andrà a loro favore? non so.. ma in linea di principio è semplicemente creare una collaborazione internazionale dove loro fanno la parte dei galli nel pollaio, visto che in EU non ci sono riusciti. A me sembra un bambino che stufo di prendere calci mentre gioca a pallone, prende il pallone e va a giocare con quelli piu piccoli di lui, dove riesce a comandare. Non riesco a vederla come una vittoria, da nessuna angolazione che mi viene in mente.. di sicuro l'idea che l'Italia cominci a telefonare in Etiopia per trovare partner commerciali, mi farebbe sorridere non poco.

Riguardo al tema principale
http://temi.repubblica.it/micromega-online/un-partito-digitale-speranza-o-minaccia-per-la-democrazia-il-caso-del-movimento-5-stelle/
#3747
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
14 Marzo 2018, 13:15:15 PM
Citazione di: epicurus il 14 Marzo 2018, 11:59:45 AMLa chiusura del PD (nel frattempo Renzi non è più il segretario) potrebbe essere una mossa strategica...
Renzi ha i renzini in parlamento, e mi pare speri in una "richiamata" a furor di... (?) C'è una lunga tradizione di leader egoinomani nella sinistra, impossibilitati a farsi qualche annetto in vacanza rimangono li dietro le quinte a gesticolare e tirare i fili, mandano avanti burattini. Io non conosco molto bene le dinamiche interne del partito, ma vedo ben poche personalità che saprebbero guadagnarsi la segreteria senza essere accusati di essere manipolati dall'oscuro "dimissionario", come è ben successo con Gentiloni. E questo logora profondamente la popolarità dei partiti, anche LeU è stato travolto dall'accusa che Grasso fosse semplicemente un manichino di D'Alema (e lo era). Se Renzi non si toglie dalle balle, rischia di affossare il partito e trasformare il PD in un film di Nanni Moretti, dove Moretti non si "sposta mai" (come diceva Fellini) e nessuno vede il film..
Paradossalmente i 5s sulla leadership hanno fatto un ragionamento ben più lungimirante di tutti i vari navigati, hanno già un leader in congelatore che "bada ai figli", pronto al ritorno per una seconda legislatura.. La leadership PD ha ben poche scelte, tra ex manager Ferrari e banchieri torinesi.. Cmq essendo che le varie esternazioni degli ultimi giorni mi hanno già stufato, riprenderò l'argomento quando ci sarà l'elezione dei presidenti delle camere.

Ps. è molto sensato quello che hai scritto intorno alla teoria dei giochi e la situazione attuale.
#3748
Citazione di: paul11 il 12 Marzo 2018, 18:37:48 PMTrovo interessante il germano reale maschio in primo piano
:o
Sei ornitologo?  ???

Cmq concordo, molto bello, il tuo stile si adatta molto bene a soggetti come questi, forse più che a soggetti statici, o magari è solo merito di una buona realizzazione. Chi lo sa!
#3749
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
14 Marzo 2018, 08:59:23 AM
Ciao Anthonyi,
Riguardo al tuo primo post in mia risposta, penso sia un opzione assolutamente impraticabile (nella pratica, nella teoria non so) davanti ad un risultato elettorale cosi dirompente, e considerando le genealogie dei governi passati, non mi aspetterei niente di meno che gravi problemi di ordine pubblico in risposta a questa opzione.Ma anche un intorbidimento democratico, perchè se si vanno a creare situazioni limite, poi il voto successivo sarà conseguente a queste situazioni limite come voto di antagonismo, è cosi che nascono congiunzioni non rappresentative del paese ed esasperate..

Riguardo al tuo secondo post, sono in gran parte d'accordo con te, ma bisogna comunque parlare con questa gente. Altrimenti si alimenta quella sensazione di "Davide contro Golia" il cui risultati si possono vedere nelle elezioni italiane, i nullafacenti, ebeti e incapaci hanno ovviamente preso il volo. Peraltro, non sono mica solo gli euroscettici a trovare un muro a Bruxxels, mi è capitato qualche mese fa di parlare con uno "spin doctor" di un movimento "pro europa" e mi ha raccontato fondamentalmente che anche loro trovano lo stesso muro.. Anti no, pro nemmeno, con chi parla l'estabilishment europeo? Da solo, purtroppo.. ma a chi giova il soliloquio?
#3750
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
13 Marzo 2018, 16:59:31 PM
Citazione di: epicurus il 13 Marzo 2018, 14:27:30 PM
Qualche giorno fa è stato resa pubblica un'analisi di convergenza dei programmi tra i vari partiti e il M5S. Qui i risultati nel dettaglio: https://www.nextquotidiano.it/le-convergenze-parallele-pd-lega-leu-m5s/
C'è un unico problema di questa analisi (che il sole non avrebbe potuto risolvere senza addentrarsi in un ginepraio) cioè che non c'è distinzione tra i punti del programma "di prima fila" e quelli che son li "tanto per scriverci qualcosa", e tutti i punti sembrerebbero equivalenti nel risultato finale di "affinità". In realtà nei negoziati non funziona cosi, ci sono punti non negoziabili, e altri più spendibili, a seconda della retorica dei partiti e il peso in campagna elettorale.
Detto questo e ringraziandoti per i vari link, concordo con quanto scrivi nel post successivo, aggiungo solo che il comportamento del PD (o meglio di Renzi) mi pare che lasci spiragli solamente a due alternative. Governo lega-m5s o voto entro giugno. Tenendo conto che la seconda opzione raderebbe al suolo il PD, il vero accordo potrebbe questo, anzichè un accordo di governo. E questo spiega un po l'arroccamento 5s, perchè in teoria sarebbero loro i destinatari del flusso elettorale PD, mentre la lega forse ha meno da rosicchiare (Considerato anche che il film di Sorrentino in uscità potrebbe essere una bomba su Arcore)