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Messaggi - InVerno

#3736
Attualità / Re:IL PROBLEMA DELLE MIGRAZIONI
01 Luglio 2018, 12:15:52 PM
Giova aggiungere all'analisi di Eutidemo che  paesi mitteleuropei sono ben contenti di prendere una quota di migranti perchè alcuni di loro hanno proiezioni sul debito\pil implicito (pensioni, sanità, rapportate al prossimo ventennio e alla demografia) che superano il 400% (nel caso del Lussemburgo anche il 1000%) e vorrebbero che qualcuno gli pagasse la rendita. L'Italia in compenso anche "grazie" alle riforme lacrime e sangue ha un debito implicito tra i più bassi d'europa e una situazione demografica leggermente migliore rispetto al centro europa. In generale le nazioni mitteleuropee sanno che i migranti da loro arriveranno "filtrati" rispetto alle zone di primo sbarco, caso limite la Germania che ha fatto la sua quota parte praticamente solamente con siriani, che hanno notariamente livelli di educazione e curriculum molto più elevati dei centroafricani. In tutto questo l'accoglienza centra poco, è una pratica virtuosa di associazioni, personale e ONG.. ma per quanto riguarda i trattati EU parole come accoglienza sono solo "scaldacuori" che non andrebbero storpiate cosi, pena svuotarle (e infatti tanti non ci credono più).
#3737
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Sul "sovranismo"
30 Giugno 2018, 22:09:45 PM
Sono in sintonia con il messaggio di Paul, penso che al di la della distanza anagrafica abbiamo preso scelte simili nella vita, ma non penso che l'inazione sia un termine correttamente descrittivo, può esserci un inazione pubblica o politica ma a livello personale l'inazione non esiste, il fatto stesso di esprimersi su un forum la interrompe. Ma capisco il messaggio generale, al di la del termine, e lo vedo comunque come una conseguenza dell'individualismo, un voler metterlo alla prova definitiva, il che è positivo penso. Altri hanno parlato di fuga, inazione, addirittura eremitismo, comunque di percorsi individuali, nessuno più si sente parte di forme sociali o immagina il proprio cambiamento nel loro utero. Abbiamo sempre avuto bisogno di narrazioni, dialettica, tribalismi per cambiare la società, l'individualismo liquefa le forme sociali e ci dice che possiamo farcela anche come individui senza il giogo di una ideologia; ma possiamo davvero? Possiamo cambiare la società come individui? Se non possiamo, dovremo dichiarare fallito l'individualismo e ricostruire forme di collaborativismo, onde evitare una "stagnazione secolare" non dell'economia, ma dell'umanità..il sovranismo è una chiamata alla collaborazione, purtroppo una chiamata tardiva e vuota di contenuti, ma la necessità a cui risponde è quella, io penso.
#3738
Presentazione nuovi iscritti / Re:Mi presento
30 Giugno 2018, 10:44:59 AM
Ciao Maura ! Benvenuta, è un piacere averti tra noi!
#3739
Attualità / Re:Accordo europeo sui migranti.
30 Giugno 2018, 10:10:40 AM
"dovrebbero", "possibilità" e altri termini gattopardeschi ricorrono nel testo con una precisione straordinaria nei punti topici dell'accordo, a siglare l'ennesima fuffa neolinguistica. E' incredibile come l'EU sia capace di picconarsi da sola e dare terreno ai sovranisti, se pensano che Salvini starà al gioco perchè ha firmato Conte, non hanno capito quanto poco vale Conte per Salvini e quanto poco ci metterà a sbatterlo fuori.. Qualcuno si lamenta che il testo congelato in parlamento EU era molto meglio e che ora si allontana, come se la commissione avesse mai voluto seriamente parlare di quella roba. Insomma il festival dei cerchiobottisti da ambo i lati è appena cominciato. Qualcuno scrisse tempo fa "l'EU muore a Ventimiglia", dovrebbe essere rintracciato per il Pulitzer. Cosi bravi a determinare il tasso d'interesse agevolato carpiato controbilanciato del latticino, cosi improbabili e inverosimili quando devono trattare esseri umani
#3740
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Sul "sovranismo"
28 Giugno 2018, 12:07:27 PM
Citazione di: paul11 il 27 Giugno 2018, 22:32:04 PMO si attaccano le fondamenta e i paradigmi di una teoria, o semplicemente la si aggiusta.L'ha attaccata a modo suo Marx, e poi...........il niente.
E continuerà cosi, secondo me, il niente. Perchè il capitalismo non sarà battuto da un libro o da una teoria, ma dall'esaurimento di se stesso e dei suoi fondamentali, a partire dalla forza lavoro. La grandezza di Marx sta nell'aver visto il futuro quando nel suo presente era praticamente inesistente (2% di operai in fabbrica quando scrisse il Capitale), abbiamo altre menti capaci di guardare il futuro, ma il futuro chiede un cambiamento, il cambiamento energia, e siamo biologicamente costituiti a "risparmio energetico". E' esistito un capitalismo "nobile", in Italia qualcuno se lo ricorda con Olivetti & altri, il punto non sta nel capitalismo ma nella cultura politica su cui attechisce. Per esempio ho visto citato "A. Spinelli", e ironicamente mi piacericordare che il manifesto di Spinelli non parla di UE come tutti paiono credere, ma di un partito socialista europeo. Era ancora il tempo dove non si metteva il carro davanti ai buoi e si partiva dalle priorità.
#3741
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Sul "sovranismo"
27 Giugno 2018, 09:45:20 AM
Citazione di: baylham il 26 Giugno 2018, 11:29:34 AMSulla Grecia, le politiche europee hanno funzionato bene, secondo quanto era previsto dalla teoria economica, infatti il paese si è impoverito fortemente. Lo stesso accadrà all'Italia, agli altri paesi europei e agli USA, è solo questione di tempo.
Ciao Baylham,
concordo con la tua introduzione, specifico solo che quando dico "granaio" intendo una a caso materia prima, puoi sostituirla con qualsiasi altra e capire che l'Italia non può fare la fine di Polonia, Bulgaria e gli altri "servitori della gleba" europei.
I tecnici dell'UE dicono che l'EU è indossolubile, quelli esterni dicono che è diretta verso la catastrofe, non mi sembra una buona ricetta, hai ragione: bisogna fermarsi e pensare.
Dire che è quello che è successo in Grecia è "buona economia" è tuttavia abbastanza assurdo, la Grecia ha pagato la sua crisi interna ma l'avrebbe pagata anche fuori dal mercato unico, e non sono sicuro che si sarebbe arrivati alle condizioni "igieniche" in cui la Grecia riversa ora.
Senza una condivisione del rischio con i creditori nazionali, scettici greci e non, hanno tutto il diritto di "pensar male" come si penserebbe male di uno che ti presta i soldi fatti con le scommesse che tu fallisca. Ovviamente la "ristrutturazione del debito" ha contravvenuto i regolamenti EU, come a ruota hanno fatto tutte le grandi nazioni, ai piccoli rimane il cerino. Sapere che il sistema porta "correttamente" a risultati come quello è impressionante, non solo per la Grecia stessa, ma anche per tutta l'Europa visto che se la sono comprata i cinesi. Buttare terre e aziende al miglior compratore può essere pericoloso se quest ultimo è uno stato totalitario e con forti ambizioni planetarie, è geopolitica fatta a caso (o da un manipolo di non eletti con interessi, rischi e fondamentali asimmetrici).
Io non sono un esperto di geopolitica, chi lo è, non farebbe mosse del genere e si bullerebbe "che è il mercato bellezza", ammetterebbe semplicemente di aver sbagliato, teoria, sistema, o quello che ha portato a ciò. D'altro canto le decisioni geopolitiche europee parlano da sole, e sono il frutto di una leadership frammentata, impopolare, irresponsabile (verso il popolo) e in continuo conflitto di interessi. La dipartita dell'UK e le relazioni per nulla amichevoli con i Russi sono state il punto di non ritorno, le forze di capaci di temprare l'Europa sono state abbandonate velocemente. Agli inglesi li stiamo minacciando con il prezzo del Parmigiano, i russi già il Parmigiano non lo mangiano, siamo l'europa del latticino, perchè siamo una moneta non una nazione..
Abbiamo (i tedeschi) tuttavia fatto l'occhiolino per un decennio alla Turchia che non ha più una democrazia,  inglobato una serie di paesi sovietici per la Nato, e per irritare i Russi, oltre che aver patito la questione Jugoslava anche se i famosi 70 anni di pace non la menzionano perchè si sa che i serbi son rissosi e non contano. Da questo veloce elenco (ma si potrebbe continuare) si può capire che l'idea di una macroregione senza sovranità è una roba che è destinata a magre conquiste.
#3742
Ciao Salvo benvenuto!
#3743
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Sul "sovranismo"
26 Giugno 2018, 08:39:12 AM
Citazione di: baylham il 25 Giugno 2018, 17:09:37 PMLa divisione non è però tra chi sceglie i valori dell'economia e chi i valori della politica. Il punto dirimente, divisivo in Europa è la partecipazione alla Comunità Europea e al sistema monetario dell'euro, che secondo i tecnici della BCE sono giuridicamente indissolubili. Come già sostenuto, la complessità e la dimensione dei problemi economici ed ecologici richiede secondo me una istituzione, organizzazione sovranazionale come la Comunità Europea e l'ONU, che non implica la dissoluzione dello stato nazionale di origine.

Sul conflitto tra ecologia ed economia ritengo al contrario che siano prevalentemente i sovranisti a non avere cognizione dei problemi incombenti.
L'ONU è uno scherzo e lo sai benissimo, ma parlando di EU o comunque di macroregioni, è vero che nel loro essere geograficamente più ampie sono più capaci di attutire i cosidetti "venti", ma il punto è che se la loro formazione è lasciata alle tensioni private (economiche) il risultato è tutt'altro che "ecologico". La grandezza non è sempre un vantaggio, come si accorsero gli ingegneri delle corazzate da battaglia, affondate ben prima che potessero vedere un nemico e abbandonate a favore di minuscole imbarcazioni, alcune piegate proprio dai venti perchè troppo lunghe. Come la Klein ha fatto notare, l'idea di un continente-fortezza (confini comuni-libero scambio interno) porta con se la necessità che alcune regioni siano più povere per occuparsi di materie prime e produzioni primarie, al costo anche di "attendere" fortissime svalutazioni salariali interne. Ora ti rendi conto benissimo che se l'Italia non primeggia come forza economica è un problema storico-politico, e non ha niente a che fare con la sua attitudine (inesistente) verso le materie prime (ecologia). Quante sono le possibilità che l'Italia si trasformerà nel granaio d'Europa mentre il nord occupa tutto il management? Perchè questa sarebbe la rotta che il mercato "meritocratico" ci sta dicendo che si dovrebbre prendere. L'afflato verso comunità sempre più ampie ed omogenee è condiviso, ma come dice il detto non bisogna mettere il carro (mercato) davanti ai buoi (politica) argomentando che il carro si guida da solo, l'europa ha ancora bisogno di uomini, GRANDI uomini politici, e potere sovrano nelle loro mani. Altrimenti il carro va giù per la collina e si trascina addietro i buoi, schiantando il convoglio..


Per oxdeadbeef
Allora è solo un malinteso, la mia argomentazione era quasi scolastica e ho preso per "politica" il suo etimo, se prendo la definizione di Weber il tuo ragionamento mi torna benissimo.
#3744
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Sul "sovranismo"
25 Giugno 2018, 11:53:02 AM
Citazione di: 0xdeadbeef il 23 Giugno 2018, 16:42:28 PMDunque, se la mia posizione fosse in un certo qual modo plausibile, è di due poteri politici che stiamo
parlando, cioè di due poteri la cui volontà ambisce alla sovranità, cioè alla potenza.
saluti
Ciao, non sono d'accordo. L'incertezza culturale di questi tempi è lampante, i due poli propongono soluzioni opposte per diradare l'incertezza radicale e proporre un futuro, vederlo innanzitutto. I sovranisti ritengono fonte di incertezza le istituzioni sovranazionali, impersonali-metafisiche, e non democratiche (mercato-eu etc). Per l'altro polo variamente detto liberista, anarcocapitalista etc etc la fonte di incertezza è l'uomo, non quello ottimizzato o razionale delle formule, ma quello vero che ogni tanto pesta una merda. I secondi non desiderano la sovranità ma la spersonalizzazione dei meccanismi sociali e cioè l'estinzione della sovranità politica a favore di un meccanismo perfetto e autoregolato, giusnaturalista, che Baylahm identifica come "ecologia&economia". La mia opinione è che, i primi a mio avviso non hanno soluzione perchè continuano a frustrare cavalli stanchi come le nazioni, i secondi non hanno capito che ecologia ed economia stanno andando a sbattere una contro l'altra. Il centro, l'equilibrio tra i due poli, è scomparso, e tutto questo non promette niente di buono.
#3745
Citazione di: Phil il 24 Giugno 2018, 11:51:56 AMtuttavia se il popolo è multiculturale, eterogeneo, "fluido", su cosa si farà leva per vincere elezioni, circuirlo o tenerlo in scacco?
E' esattamente questo il punto, l'aspetto cristiano o anche meramente politico della vicenda lasciano il tempo che trovano, come Bauman han ben sintetizzato (modus operandi) le nazioni frustrate della loro impotenza si trasformano da "stati sociali" a "stati dell'incolumità individuale", ovvero sono instradati verso il vero e proprio "stato di polizia". Ovviamente se già le grandi nazioni come gli USA sentono questo problema ed eleggono Trump, le nazioni piccole e sopratutto europee sono oltretutto straziate dai regolamenti comunitari e da una BCE costretta a fare politica fiscale al loro posto, cioè soffrono una crisi di sovranità ancora più forte. Il cosidetto "migrante" che Bauman rinomina correttamente "rifiuto umano" viene trasformato in un coagulato di tutti i possibili rischi sulla sicurezza (dal furto al terrorismo) per creare il "nemico perfetto" per uno stato di polizia. Da notare che se l'appoggio cristiano-europeo ai regimi sovranisti è da considerarsi alla stregua della tacita connivenza (come da tradizione), negli USA la gran parte dei settari cristiani (avventisti, etc) sono attivamente (economicamente e pubblicamente) in supporto a Trump sin dalle origini, oltre che da sempre invischiate negli ambienti bellici e razzisti. Il melting pot e la sovranità negli USA hanno a che fare con il tanto discusso secondo emendamento costituzionale, il diritto alle armi ha sempre signficato due cose: 1) I negri sono rimasti informalmente schiavizzati per due secoli dopo Lincoln, "integrazione". 2) I cittadini hanno un arma di difesa di emergenza contro i totalitarismi per difendere lo "Stato libero", avendo la possibilità di realizzare un colpo di stato o un assassinio (più frequente).
#3746
Citazione di: Freedom il 22 Giugno 2018, 21:52:11 PMMa vediamone insieme le conseguenze, le inevitabili conseguenze: se lo fai ti condanni all'impossibilità di vivere. Non a caso Tommaso da Kempis parlava dell'Imitazione di Cristo. Ma cosa ti succede dunque se imiti Cristo? Ti ammazzano.  Magari non ti mettono sulla croce perchè oggigiorno tale strumento di morte non è più d'uso comune ma ci sono tantissimi modi di raggiungere l'obiettivo. Questo è l'ineludibile risultato se fai sul serio.
Quando Dostoevskij fa rinascere Cristo in Spagna, non lo fa imprigionare e crocifiggerere dai moderni romani, ma da un inquisitore, un integralista che randella le dita dei poveracci con le frasi del vangelo (e con ben di peggio), così zelota al suo "dovere", così perverso nell'accettare la guerra, la infligge anche contro Cristo stesso sottoforma di tortura... e lui in silenzio lo bacia.
#3747
I libri\documentari sulla crisi del 2008 abbondano in tutte le salse, io ho trovato particolarmente utile e ben scritto questo per diversi motivi

- E' scritto dal ex governatore della banca di Inghilterra, cosa che da un certo grado di sicurezza sui contenuti
- Non ci sono nomi ne matematica, evitando che si tratti sia di un diario\inchiesta o di un libro di econometria
- E' un analisi a largo spettro che tenta di colpire i fondamentali della crisi e dell'instabilità capitalista anzichè soffermarsi sui sintomi
- Il filo conduttore della critica (l'economia moderna come iterazione alchemica) è molto calzante e fornisce una prospettiva di analisi originale
- Non mancano le proposte e le soluzioni per il futuro, mantenendo come per la critica un atteggiamento bilanciato e realista.

In definitiva un testo elegante, logico ed esauriente senza essere eccessivamente pesante.
#3748
Ho detto a posta che non è una religione del libro, e ho chiamato in causa Benedetto come fonte "conservatrice" del pensiero ecclesiastico, ma ho letto la stessa affermazione da parte di "progressisti" quindi suppongo sia teologicamente affermata. C'è sempre un "ribaltamento" tra testo e dottrina, perchè c'è di mezzo l'interpretazione, solo le religione del libro come l'islam ritengono questa distanza nulla, e per questo motivo diverse fratellanze sono inconciliabili, ognuna di esse si arroga la distanza zero dal testo, tra significato e significante. E' vero che questo tipo di integralismo non è certo inusuale in situazioni dove la fede è stata strumentalizzata come fu nei Balcani o Irlanda recentemente, ma non sarà quella l'agapè suppongo. La lettura è sempre un ribaltamento del segno tranne che nel dogma. Quindi sta tutto in che interpretazione pensi la Chiesa possa oggi portare il messaggio di Cristo, se seguire il modello dei benedittini irlandesi che davano cure a protestanti e cattolici aiutando a terminare il conflitto, o quello di Orban, che mette le donne nel filo spinato o dei francesi che tagliano le suole delle scarpe ai bambini alla frontiera..Va da se che ognuno ha la propria idea su chi fosse questo Cristo e che a cosa gli sarebbe piaciuto assistere.
#3749
Continui a non spiegare su quale base si possa considerare il migrante un nemico, e quindi essere questo versetto in qualche modo applicabile alla situazione delle migrazioni. In che cosa dimostra la sua inimicizia, nel chiedere di essere salvato dal affogamento?  Oppure ho capito male io ed è un consiglio per i migranti? Di amare quelli che li lasciano a mare, quelli che gli sparano dalle recinzioni? Per loro sicuramente avrebbe un senso.
L'agapè è certamente diversa dalla philia e dall'eros, ma che questo la renda estensibile fino alla giustificazione della guerra o dell'omicidio è un concetto incomprensibile con il resto dei vangeli, evidentemente è un estensione gratuita. Ho tirato fuori le mense dei poveri dei primi due secoli perchè innanzitutto la religione è sempre stata una questione di polis (e queste messe-mense lo erano già) la distanza tra la polis e la "città di Dio"  è sempre sottile.
Ps. Non mi rifaccio a nessun principio di autorità rimarco solo che una Chiesa che tenta di essere "contemporanea" è una Chiesa cattolica e che rispetta le sue premesse, ed essere contemporanei significa interpretare il testo "ad oggi", compresi gli sviluppi teologici più recenti e gli ammiccamenti al mondo protestante di Bergoglio. La tradizione cattolica di soccorso ai poveri e ai bisognosi in ogni caso è millenaria e non è mai stata subalterna a documenti di identificazione e\o teorie sociopolitiche che li indicano come nemici o altro, non esiste nessun respingimento alle porte del monastero o dell'ospitale..
#3750
Citazione di: donquixote il 18 Giugno 2018, 06:30:28 AM
Citazione di: Jacopus il 18 Giugno 2018, 00:14:17 AMIl proclama "amate i vostri nemici" si concilia benissimo con il superamento della diade amico/nemico, visto che si promuove l'amore verso il nemico.  

Per amare il mio nemico ho necessità che questo sia (e rimanga) un nemico (con tutto quel che comporta, compreso fargli la guerra), perchè se non lo fosse più non potrei ottemperare a tale comandamento. Non è stato detto "Fatevi amici i vostri nemici" bensì "amate i vostri nemici"; a me sembra la cristallizzazione degli opposti in questione e nient'affatto il suo superamento.
A me sembra che l'uso del "nemico" sia solo un estensione paradossale del soggetto "prossimo", ovvero la negazione netta di qualsiasi valutazione identificativa anzichè identitaria e\o ontologica. Ma se i paradossi avessero soluzioni logiche sarebbero banalità, perciò meglio lasciarli come sono e concentrarsi sul capire perchè il verbo amare viene posto in condizione di irrazionalità in un paradosso. In ogni caso la religione cattolica non è una religione del libro (cit. Benedetto), non a caso ne ha ben quattro, cosa che pone l'interpretazione - e perciò la relazione col prossimo - su un piano di rilievo, cosa che l'ha aiutata ad adattarsi nel tempo e provare a rimanere contemporanea (e perciò universale) e ha tralatro (in maniera spesso non accreditata) aiutato la nascita dell'illuminismo e dei moderni diritti umani di cui giustamente la Chiesa si è sempre fatta promotrice. Se si tratta solo di scegliere un punto a caso della storia e dire "questa era la Chiesa che mi piaceva" (tralaltro quella che pure giustificava le guerre) si vada indietro fino in fondo, all'agapè, ai convivi tra poveri nella regione anatolica. Ho forti dubbi che all'entrata di essi vi fosse un doganiere che ponesse l'identificazione (non l'identità) come criterio per essere considerati "nemici".Se la Chiesa perde la sua universalità alle dogane, non è più cattolica di un ONG qualsiasi. I "sinistri-atei" che vedono di buon occhio Bergoglio hanno la semplice presuzione (se si vuole) di riconoscere i giganti della storia quando passano, senza negare che il vigore di Francesco nasce anche dalla rinuncia di Benedetto, che ha chiuso per sempre le porte al passato.