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Messaggi - Alexander

#376

Buonasera a tutti





Ieri l'agenzia AGi riportava un'inchiesta dell'Australian riguardo uno scienziato militare cinese, tale Zhou Yusen, morto in circostanze poco chiare nel maggio 2020, che pare avesse depositato un brevetto per un vaccino contro il covid-19 già a febbraio 2020. Secondo i documenti che l'Australian afferma possedere, ci sarebbe la possibilità che un vaccino fosse stato testato addirittura prima che la malattia nota come covid-19 diventasse di dominio pubblico. Questo Zhou Yusen era un collaboratore del Wuhan Institute of Virology e avrebbe presentato il brevetto il 24 febbraio dell'anno scorso, sole 5 settimane dopo che il governo cinese ammettesse l'epidemia in corso e poche settimane prima di morire in circostanze non chiarite. Questo Zhou aveva lavorato anche negli USA essendo stato in passato ricercatore presso la Scuola di Medicina dell'Università di Pittsburgh,  e aveva collaborato con il New York Blood Center prima di entrare nell'Esercito Popolare di Liberazione cinese. In seguito, aveva lavorato a stretto contatto con la virologa più famosa della Cina, Shi Zhengli, la "bat-woman" del laboratorio di virologia di Wuhan , così soprannominata per i suoi esperimenti sui pipistrelli, principali indiziati per la diffusione del coronavirus , che ha sempre sostenuto che il virus non fosse uscito dal suo laboratorio.


Certo che è un virus estremamente mutevole e adattabile. Da qualche giorno, nonostante la campagna di vaccinazione di massa, i casi di positività hanno cominciato a ri-aumentare in Russia e GB.  Parrebbe proprio ben studiato   ;)

#377
Sono già tutti a casa...
#378
Buona domenica a tutti


Faccio anch'io un intervento in stile profetico:  :)


O stolti perché avete legato le vostre vite al carro trainato da quell'animale? Pensate sia un cavallo? E' un mulo invece ! Mal ve ne colga! Perché non accettate il vostro destino mortale e non fate pace con voi stessi? Perché svendete il vostro animo per un anno in più e accettate ogni cosa pur di sopravvivere? Che vita è mai questa che vi si prepara? Non vedete, stoltissimi esseri, che mentre parlano di liberarvi vi incatenano sempre più?



#379
 Ho capito, ma è tutto estremamente sfumato...
#380
Buongiorno Sapa


Hai fatto un test per vedere se per caso hai già gli anticorpi nel sangue? Molta gente infatti ha fatto il covid senza saperlo (asintomatici o con sintomi così sfumati da non far pensare al covid) e va a vaccinarsi inutilmente. E' un test che si può acquistare in farmacia liberamente (non so quanto costa, però). Se hai già gli anticorpi penso che puoi aspettare l'inverno per eventualmente vaccinarti, che è il periodo pericoloso  (il covid d'estate, anche se circola, raramente produce grave malattia, come abbiamo visto l'estate scorsa). Naturalmente è un discorso che faccio senza conoscere la tua condizione fisica. Se hai delle patologie serie valuta. Però gli anticorpi naturali, in genere, proteggono più di un vaccino (almeno così mi ha detto il doc).
#381
Buongiorno Eutidemo


Onestamente devo dire che io non riesco nemmeno a vederli tutti i particolari che vedi tu nella foto. Come detective però sono straordinariamente scarso e quindi sicuramente mi fido delle tue osservazioni, visto che sei/eri (?) del settore investigativo/spionaggio/controspionaggio/controcontrospionaggio, ecc.  :)
Il racconto di Plinio dimostra solo che le supposte apparizioni di ghost hanno origine antica e trasversale a tutte le culture. Il che per me vuol dire qualcosa.
#382
Attualità / Il valore della libertà
27 Maggio 2021, 10:21:01 AM
Inoculare il vaccino sperimentale ai ragazzini è assurdo. Se lo si fa solo per proteggere gli adulti anziani ci dovrebbero spiegare la ratio , visto che gli anziani si vaccinano e quindi, a loro dire, sono protetti. C'è una piccola percentuale di malati che non possono vaccinarsi? E quindi è moralmente giusto inoculare il vaccino a milioni di bambini per proteggere questa esigua minoranza? Che mandino un pò di vaccini nei paesi poveri, dove praticamente non hanno ancora iniziato a vaccinare sul serio la popolazione veramente a rischio. Già...ma quelli non pagano. Vacciniamo i bambini se no c'è il rischio di una mutazione del virus che renda inefficaci i vaccini? Ma se non vaccini la popolazione del terzo mondo è più probabile che la variante si sviluppi colà  e poi arrivi qua. All'inizio dicevano che bastava che fosse vaccinato il 60% della popolazione per raggiungere l'immunità di "gregge", poi sono via via saliti. Adesso Crisanti dice che non si raggiunge mai. Che facciano un pò pace col cervello.  >:(
#383
Buongiorno a tutti


Quasi sicuramente si tratta di un ghost. Il fatto della spalla leggermente più bassa non mi sembra indicativo. Infatti se si osserva bene, diversi altri hanno la spalla destra più bassa. Secondo me è dovuto al fatto che non sono orizzontali all'obiettivo, ma un pò di traverso. L'unico punto strano è la macchia  (evanescenza?) al lato della testa del ghost, ma ce ne sono altre in alto. Un fotomontaggio di questo livello era veramente arduo per la tecnologia dell'epoca. Assai improbabile direi. Non me ne intendo di fotografia, ma un amico al quale ho fatto vedere la foto, che è un fotoamatore, mi ha spiegato che sarebbe stato impossibile per il 1917, ma che , in assenza del negativo, non si può escludere un ritocco molto posteriore che però sarebbe stato arduo lo stesso perché bisognava trovare anche il negativo di una foto del supposto ghost che s'incastrasse alla perfezione , veramente difficile. Accettiamo il fatto che si tratti di un ghost e amen.  ;D


Sull'esistenza dei ghost ci si interrogava fin dall'antichità. Se avete tempo e voglia leggete questo resoconto narrato da Plinio il Giovane:



Un episodio narrato in una lettera di Plinio il Giovane diretta a Licinio Sura, personaggio politico e militare di grande esperienza e cultura, mostra quanto diffusa fosse la credenza popolare nelle apparizioni dei fantasmi se anche un personaggio come Plinio, dotto naturalista e uomo razionale, si poneva il problema dell'esistenza dei fantasmi. Il tono serio con cui egli tratta l'argomento rivela che il dibattito su queste strane apparizioni esisteva da tempo ed era vivace nella cultura romana. Ecco l'episodio narrato da Plinio:


«Il tempo libero offre a me la possibilità di imparare e a te, caro Licinio, quella di insegnare. Pertanto vorrei proprio sapere se tu pensi che i fantasmi esistano e abbiano una forma propria e un qualche potere divino o se, inconsistenti e vani, prendano forma dalla nostra paura. La questione merita che tu la consideri a lungo e in modo approfondito per non lasciarmi titubante e incerto, dal momento che il motivo che mi ha spinto a consultarti è stato quello di poter smettere di dubitare [...]
C'era ad Atene una casa ampia e spaziosa, ma maledetta e mortifera. Nel silenzio della notte si sentiva un suono di ferraglia e, se si ascoltava con maggior attenzione, uno strepito di catene dapprima più lontano, poi vicinissimo: quindi appariva un fantasma, un vecchio malconcio per la magrezza e per l'aspetto trasandato, con la barba lunga e i capelli ispidi; portava ceppi ai piedi e catene alle mani e le scuoteva. Perciò gli abitanti trascorrevano nella veglia, per la paura, notti spaventose e terribili; all'insonnia seguiva la malattia e, col crescere della paura, la morte. Infatti anche di giorno, sebbene la visione se ne fosse andata, il ricordo di quell'immagine vagava negli occhi e la paura non cessava. La casa rimase dunque abbandonata e condannata alla solitudine e lasciata tutta a quella creatura mostruosa; tuttavia veniva offerta al pubblico, sia che qualcuno, ignaro di un problema così grave, volesse comprarla, sia che volesse affittarla. Arriva ad Atene il filosofo Atenodoro, legge l'annuncio e, sentito il prezzo, poiché lo insospettisce il fatto che sia così basso, chieste informazioni, viene informato di tutto, e nonostante questo, anzi proprio per questo, la prende in affitto. Quando comincia a far sera, ordina che gli sia preparato il letto nella parte della casa più vicina all'ingresso, chiede le tavolette, lo stilo, un lume, fa ritirare tutti i suoi nelle parti più interne della casa; egli stesso concentra nello scrivere il pensiero, gli occhi, la mano, per evitare che la mente libera si immagini i fantasmi di cui ha sentito parlare e vane paure. All'inizio il silenzio della notte; poi ecco uno scuotere di ferro, un muovere di catene. Egli non solleva gli occhi, non posa la penna, ma rafforza il suo animo e non dà peso a ciò che sente. Allora il fragore incomincia a crescere, ad avvicinarsi e a sentirsi ormai come dentro la soglia. Egli si volta, vede il fantasma di cui gli hanno parlato. Sta in piedi e fa segno con il dito come per chiamarlo. Atenodoro di rimando gli fa cenno con la mano di aspettare un po' e di nuovo si mette a scrivere ma poiché quella strana figura fa risuonare le catene e ripete lo stesso cenno di prima, senza perdere tempo prende il lume e la segue. Il fantasma procede a passo lento, come appesantito dalle catene, ma poi devia verso il cortile della casa e svanisce all'improvviso. Rimasto solo, il filosofo raccoglie delle erbe e delle foglie, le pone su quel luogo come segno. Il giorno seguente si reca dai magistrati e li invita a far scavare in quel luogo. Si trovano delle ossa strettamente intrecciate alle catene, che il corpo consumato dal tempo e dalla terra ha lasciato nude e corrose dai vincoli; raccolte, sono seppellite a spese pubbliche. La casa da quel momento, sepolti secondo il rito quei resti mortali, è liberata dal fantasma».



#384
Già, si arriverebbe al paradosso che moltissimi giovani li userebbero per beni superflui la cui vendita andrebbe nuovamente ad arricchire chi è ricco. Una specie di partita di giro. Bisognerebbe invece fare come l'app18 che permette ai diciottenni di acquistare unicamente beni con valore culturale (libri, concerti, film, ecc.). Anche qui però è finita che molti si compravano dvd dei Maneskin (roba che "spaccava tanto" insomma)   :D
#385
Tematiche Filosofiche / Re:L’essere e il divenire.
26 Maggio 2021, 12:24:22 PM
Buongiorno Iano


L'essere di una cosa non è dato dalla sua staticità o immutabilità, ma dal suo essere distinto dalle altre cose. La relativa costanza percettiva intersoggettiva del divenire non inficia la sua particolarità. Se consideriamo l'Essere metafisico per eccellenza, cioè Dio, non possiamo catalogarlo come statico, infatti crea, o immobile, infatti agisce, restando sempre nel suo essere dio, non divenendo altro da sé. Naturalmente, se esistesse un simile Essere, noi non potremmo mai averne una prospettiva, ma possiamo averne solo dell'essere delle cose, distinguendole le une dalle altre. In pratica non possiamo assumere per vera una parte senza l'altra. Non può esserci divenire senza essere, e viceversa. Cosa diviene è la domanda? Per notare il divenire stesso dobbiamo prima stabilire l'essere di una cosa (esempio:" Quel cane è invecchiato"). Se poi l'essere è anche una prospettiva relativa al soggetto conoscente, si capisce dal fatto che "quel cane" è un essere cane per me, ma per un gatto è un'altra cosa (anche il gatto però lo distingue da un uccellino ). Uso "essere" per indicare quindi l'esistenza  di un ente particolare.
#386
Tematiche Filosofiche / L’essere e il divenire.
26 Maggio 2021, 09:44:50 AM
Buongiorno a tutti


L'essere e il divenire sono prospettive, o punti di vista. L'esempio del caleidoscopio ci permette di afferrare il concetto. Se noi osserviamo l'interno del caleidoscopio, facendolo ruotare, vediamo che muta in continuazione e, se assumiamo questo punto di vista, diremmo che tutto diviene. Però se osserviamo il caleidoscopio all'esterno vediamo che il caleidoscopio non diviene; il suo essere caleidoscopio non muta. Assumendo un particolare punto di vista il mondo ci appare in continuo mutamento; assumendone un altro il mondo è sempre lo stesso mondo e tutto il mutamento è semplicemente un'apparenza del mondo.Il caleidoscopio non può mutare in continuazione se viene a mancare la sua struttura, così il mondo non diviene se cessa di essere un mondo. Similmente un essere vivente cambia in continuazione durante la propria vita, ma non diviene un altro essere. Sono solo metafore perché la mente non può afferrare contemporaneamente l'essere di una cosa e il suo divenire, ma solo assumendo una particolare prospettiva dirà: "quella cosa è..." distinguendola da quello che quella cosa non-è. E' la distinzione che determina l'essere di una cosa. Senza un soggetto conoscente che distingue non può esserci distinzione tra le cose, né si può dire nulla di esse: né che sono , né che divengono.
#387
Buongiorno a tutti


Il male fa male (fa soffrire) e il bene fa bene (fa gioire). Naturalmente si preferisce gioire che soffrire. Sembra un'ovvietà ma è la base dell'etica. Gli antichi si accorsero presto che il male , anche se può far godere momentaneamente, alla fine porta sofferenza e viceversa il bene, anche se non sembra far gioire subito, fa gioire sé  e gli altri nel tempo. Se ne accorsero "naturalmente":  se si comportavano bene con un figlio , per esempio, quasi sempre il figlio ricambiava nel tempo. Se trattavano bene il compagno/a (senza far soffrire) quasi sempre venivano trattati bene. Insomma la regola aurea. Non vedo molto di culturale in questo, ma un atteggiamento intelligente e naturalmente empatico applicato alla prassi esistenziale. Trasversale ad ogni cultura, salvo aberrazioni  che sorgono come cancri devastanti, se non rimossi in tempo. Essendo infatti la natura una forza cieca ci sono sempre individui che, spinti dal desiderio immediato o dall'ignoranza (che il male fa male) non applicano questa regola e seguono un'altra strada. Sorge così la storia del mondo, con tutti i drammi e le tragedie che conosciamo, ma anche con l'affermarsi nella consapevolezza , sempre provvisoria e in bilico, che il bene fa bene ( a sé e agli altri). In questo processo di consapevolezza le grandi religioni hanno avuto storicamente un ruolo fondamentale. La riflessione spirituale però sviluppa l'etica naturale già presente : non serviva certo che Mosè mettesse su pietra che non si doveva uccidere. era un codice già presente nel popolo ebraico, visto che quasi ognuno aveva caro il "prossimo", spesso anche colui che pensava che il bene non fa bene. La religione lo fa diventare legge, a volte sacrificando l'autenticità  e la spontaneità di questa intuizione, ma portando (nello sviluppo) all'estensione del principio oltre il piccolo gruppo d'appartenenza, il clan, la tribù e cercando quindi di superare la dicotomia amico-nemico (universalismo religioso). La natura è l'imprescindibile punto di partenza e anche la riflessione spirituale, intellettuale e quindi morale non può che svolgersi nel suo alveo, dando coscienza e consapevolezza a questa forza cieca, "nobilitandola" si potrebbe dire.
#388
 Sono perfettamente d'accordo. E' paradossale vedere che, in un'epoca in cui si proclama il superamento di ogni assoluto, le persone tendono spessissimo ad assolutizzare le proprie esternazioni. Che sia dovuto al fatto che l'individualismo/narcisismo esasperato in cui siamo immersi ("età dei selfie" è stata anche definita) spinge molti a prendersi un pò troppo sul serio? Sembra che ci sia un bisogno di proiezione del proprio ego. Poi l'iper-specializzazione ha il suo rovescio della medaglia: io prendo i betabloccanti per l'ipertensione che mi provocano un reflusso gastroesofageo fastidiosissimo. Il cardiologo mi ha detto di parlarne con il gastroenterologo e il gastroenterologo mi ha detto di parlarne con il cardiologo. Risultato: continuo a prenderli e a tenermi il reflusso... :'(
Almeno i cinesi avevano una visione più olistica della medicina.
#389
Tematiche Filosofiche / Dogma e Doxa
20 Maggio 2021, 19:47:36 PM
Buonasera Viator


Personalmente cercavo nei libri, prima dell'avvento del web. Si trovava di tutto anche allora. Avevo diverse enciclopedia dette "universali", che contenevo gran parte dello scibile. Alcune erano in ordine alfabetico, altre per temi. Nelle prime cercavo il termine "dogma"  che veniva dopo la "c"  e prima della "e" e trovavo date, motivi , storia del termine ,ecc.  ;D quasi sempre erano riportate le motivazioni che avevano spinto l'autorità ecclesiastica a promulgare un dato dogma. Spesso il dogma è una precisazione della dottrina su temi controversi.
Sembra incredibile, ma c'è gente con un cervello di tutto rispetto che è affascinata dallo studio della dogmatica. Se gli chiedi che cosa ci trovano sono capaci di risponderti: "E cosa ci trova un matematico a riempire una lavagna di calcoli?". I Romani che erano, a volte, saggi, oltre che estremamente crudeli dicevano: "de gustibus non est disputandum" ;D
#390
Tematiche Filosofiche / Dogma e Doxa
20 Maggio 2021, 15:08:53 PM
Buongiorno a tutti



cit. Eutidemo: Attualmente, religione cattolica a parte, l'unico "dogma" rimasto, sembra essere quello che i "dogmi" non esistono più, in quanto, ormai, esistono solo "doxe"; cioè, soltanto "opinioni".


Non è del tutto corretto. Esiste anche una dogmatica islamica, fondata su due pilastri che sono accettati da tutte le correnti:La prima è chiamata "imàn" (formula della salvaguardia) e recita così: "Credo fermamente in Dio uno e unico, e nei suoi angeli, e nei suoi libri rivelati ai profeti, e negli inviati di Dio (profeti), e nel giorno del Giudizio, e nella vita dopo la morte". La seconda delle grandi formule è l'"islam" (abbandono in Dio) ed ha valore anche morale e pratico: "Confesso che non c'è Dio all'infuori di Allah e Maometto è il suo profeta, professo la chiamata alla preghiera, l'obbligo dell'elemosina, del digiuno di Ramadan e del pellegrinaggio a La Mecca".
Perdonami la precisazione.


cit.Viator:Ecco quindi il perchè quasi nessuno saprebbe dire da qual parte siano nati i dogmi


Come non si sa? Se andiamo su WP troviamo tutte le date in cui sono stati promulgati i vari dogmi di fede. Il dogma  è paragonabile al palo che regge il recinto,  ed ha valore per il credente in quella particolare religione. Viator non è chiamato a credere nei dogmi. Il credente non necessariamente deve accettare supinamente il dogma, infatti esiste la teologia dogmatica che riflette sui dogmi e sul motivo della loro promulgazione. Il dogma spesso mette come motivo di fede una tradizione speculativa o devozionale interna alla religione che è antecedente la promulgazione del dogma stesso.