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Messaggi - Sariputra

#376
Ho trovato questa fonte che cambia profondamente l'idea che si è instaurata su cosa è successo veramente sull'Isola di pasqua:

Secondo un recente studio, condotto dalla Binghamton University in collaborazione con la State University of New York, gli abitanti dell'Isola di Pasqua non hanno devastato la loro casa provocando uno sconsiderato disastro ecologico.

Carl Lipo, professore di antropologia a Binghamton, ha analizzato i resti umani, animali e botanici nei siti di Anakena e Ahu Tepeu, entrambi risalenti al 1400, per provare a raccontare una storia diversa sullo sfruttamento delle risorse da parte degli antichi abitanti dell'isola. Così ha scoperto che circa la metà delle proteine nella dieta umana derivava da fonti marine, ben più di quanto avevano stimato le analisi precedenti. Mancando una laguna o una barriera corallina intorno all'isola, sulla quale solo alcune coste erano adatte alla pesca, il pesce sembrava costituire una minima parte della dieta locale, circa il 23%, contro il 90% di altre isole polinesiane (Anakena, dal canto suo, aveva le due spiagge migliori per il varo delle canoe ed è uno dei siti, insieme ad Haki'i, dove sono stati rinvenuti più manufatti associati alla pesca).

"La storia tradizionale vuole che nel corso del tempo gli abitanti di Rapa Nui abbiano usato tutte le risorse e iniziasse a scarseggiare il cibo", dice Lipo in un comunicato. "Una delle risorse che avrebbero esaurito sarebbero gli alberi che crescevano sull'isola. Quegli alberi servivano a costruire le canoe e, come risultato della mancanza di canoe, non si poteva più pescare. Così gli abitanti hanno iniziato ad affidarsi sempre di più al cibo cresciuto a terra. In questo modo la produttività è calata a causa dell'erosione del suolo, che ha portato a scarsi raccolti...".

Secondo l'antropologo, la scoperta indicherebbe che i polinesiani dell'Isola di Pasqua sapessero come manipolare il suolo, migliorare le condizioni ambientali e gestire la scarsa fertilità del terreno per garantirsi comunque il necessario da mangiare (sfruttavano per esempio la concimazione litica per rendere il suolo più umido e ricco di nutrienti, come riporta anche Diamond).

Erano dunque più resilienti e bravi ad adattarsi di quanto si pensasse, un popolo che in questi termini, secondo Lipo, stride con quello dipinto dalla teoria dell'ecocidio. Una dieta più ricca di pesce e crostacei e le analisi del suolo, modificato da mani umane che "sapevano il fatto loro", sarebbero un'ulteriore prova del fatto che gli abitanti di Rapa Nui erano in grado di affrontare condizioni poco favorevoli e che per loro la perdita della foresta non avrebbe rappresentato una catastrofe ambientale come la si è sempre descritta.

Niente furia distruttrice ma "persone che usavano le risorse in modo intelligente", conclude Lipo. "L'incomprensione deriva dai nostri preconcetti riguardo a come funziona la sussistenza, dal fatto che pensiamo come agricoltori europei. 'Che aspetto dovrebbe avere una fattoria?'. E se non è quello che ci aspettiamo, allora assumiamo che deve essere accaduto qualcosa di brutto, quando in realtà si trattava di una mossa intelligente. Di nuovo a supporto di una narrativa diversa, che abbiamo iniziato a scoprire negli ultimi dieci anni".

Non resta che aspettare ulteriori sviluppi e forse, un giorno, la storia dell'Isola di Pasqua sarà meno ipotesi e più certezza.
#377
Citazione di: sgiombo il 08 Marzo 2019, 21:08:43 PMNon esageriamo: i miracoli non li fa nessuno (per lo meno in senso letterale). Nella sanità, come in ogni altra attività umana lavorativa (e non parassitaria), ci sono persone più o meno generose e dall' impegno professionale ed umano più o meno encomiabile. Il problema sono i Monti, le Fornero e i politicanti e giornalisti che venerano come oracoli infallibili questi parassiti ignoranti e incapaci che non ne azzeccano mai una che é una nemmeno per isbaglio.

Probabilmente non mi sono spiegato bene...Non pretendevo certo che riuscissero a procrastinare l'inevitabile. Volevo semplicemente che avessero più attenzione per placare la sua intensissima sofferenza addominale, che non venne riconosciuta o, per meglio dire, riconosciuta solo in parte...
Concordo che i miracoli non li fa nessuno (tra i medici...poi non dico altro  ;D  ).
#378
@Lou

Sì, è giusto, moltissimi vengono salvati. Io stesso lo sono stato in gioventù. Ora non sto a discettare se, nel mio caso, si trattò di fortuna o sfortuna, ognuno fa i conti con la propria coscienza e la propria esistenza, in cui molto c'è e c'è stato di bello e molto pure di disgustoso. Però la realtà dell'anziano morente non va taciuta o nascosta dietro faldoni di linee guida che poi, all'atto pratico del quotidiano, vengono spessissimo disattese dalle necessità contingenti del personale sanitario. E' evidentissimo che non si presta all'anziano la stessa 'intensità' nelle cure che si presta ad un giovane o ad una persona 'vip' e la sua sofferenza non trova sempre orecchie capaci di un vero ascolto..."L'anziano si lamenta sempre" mi è stato detto da un medico, poche ore prima che mio padre, pieno di dolore, entrasse in agonia (sarebbe spirato 48 ore dopo...), salvo poi cercarmi per "spiegarmi meglio" (forse temendo qualcosa da parte mia...non so). Credo che, in molti paesi del mondo, se la sognano una sanità come la nostra, dal punto di vista professionale, non so però dal punto di vista delle relazioni umane...dicono che fanno miracoli con niente...ma non ho esperienza diretta di questo.
#379
Citazione di: sgiombo il 08 Marzo 2019, 11:31:31 AMPurtroppo, come mi sembra di capire anche tu (Sari) ti rendi conto, i continui selvaggi tagli "eurOOOOOOOOOOOOOOOOOOpei" alle spese sanitarie (però il "banchiere" -economista- filoeurOOOOOOOOOOOOpeista ex presidente della repubblica Ciampi stette in ospedale dall' inizio Luglio a fine Novembre poco prima di schiattare, mentre le disposizioni sue e dei suoi colleghi sono di dimettere in pochi giorni o al massimo pochissime settimane i paz. "socialmente normali" o non "pesci rossi", come si diceva quando cominciavo a esercitare la mia professione di medico in ospedale) tolgono quasi sempre a chi opera nel settore quel minimo di tranquillità e di serenità (assenza di fretta) nel lavoro senza la quale umanamente dopo un po' é assai difficile esprimere le proprie migliori qualità umane come sarebbe necessario. Aggiungasi a ciò la frequente e ingravescente (sintomo della barbarie avanzante) prepotenza e mancanza di rispetto verso i lavoratori da parte di parenti e pazienti stessi.

Sì, il nervosismo diventa reciproco. I parenti dei pazienti e i pazienti stessi perché, causa mancanza di personale, sono costretti ad attendere giornate intere (per es.Al Pronto Soccorso, magari con una dolorosissima colica renale, esp. personale...) e il personale perché, ridotto all'osso (già spolpato o ancor meno..), diventa nervosissimo perchè proprio "non ce la fa" umanamente a far fronte a tutte le necessità. Un gatto che si morde la coda, si potrebbe dire... :(
Nello stesso tempo quanto personale "burocratico" è in attività e pagato più del personale "operativo"?
#380
Continua...

La mia non è ovviamente una critica al libro o al suo autore. Anzi, ben vengano questi studi sul fine vita  e sul come operare dal punto di vista sanitario in questa fase cruciale dell'esistenza. Però , in mancanza di sensibilità, qualunque "linea guida" sarà sempre un contenitore vuoto. E purtroppo la sensibilità non la impari: o ce l'hai o non ce l'hai.
#381
Il fine vita (di una delle nostre vite... :) ) è sempre un momento drammatico in cui raramente possiamo essere i soggetti attivi delle scelte da operare. Nella mia ancor fresca esperienza ho visto che raramente questi momenti vengono vissuti con umanità da parte del personale medico e paramedico preposto, soprattutto quando il paziente è una persona molto anziana. Si tende a sorvolare, a fare il minimo, financo a "risparmiare" sui farmaci  e sugli accertamenti delle cause del dolore(almeno questa è la netta impressione che se ne ricava...). Poi è assolutamente indecoroso che, per la cronica mancanza di personale ausiliare, i malati vengano lasciati con i pannoloni sporchi per così tante ore (spesso provocando piaghe da decubito...). Spesso, oltre che a morire nel dolore, si muore letteralmente nella propria merda.. >:( .Questo avviene più spesso nelle case di riposo che non negli ospedali (almeno nella Contea è così...), ma anche in questi ho riscontrato spesso un nervosismo tra il personale addetto ( e spesso una mancanza di tatto e decenza verso il morente, con frasi tipo:"Nonno, te la sei fatta addosso ancora?"...) che in parte posso capire ( sono effettivamente in pochi...) ma che rimane intollerabile. Questi libri, come altri studi e ricerche interessanti che si trovano sul web, sono quasi una "presa in giro" perché non riflettono quello che avviene nella grande maggioranza dei casi, soprattutto quando si tratta di pazienti poveri o senza parenti che ti possano denunciare.... Avendo famigliari che svolgono l'attività infermieristica vengo spesso aggiornato sulle differenze tra quelle che sono le "linee guida" teoriche e quella che poi è la "prassi" operativa standard che si segue. E io comprendo in pieno tutte le difficoltà che questi ragazzi devono sopportare, messi di fronte a continui 'tagli' del personale o  ad appalti a cooperative formate per la maggior parte da personale non di lingua madre, e con una "sensibility" verso i morenti che rasenta quella di un'ostrica ( anche se ci sono lodevoli eccezioni, che purtroppo però confermano la regola)...
Insomma...si nasce a fatica e si muore a stento...si boccheggia per cercare il primo respiro e si boccheggia perché non ce la si fa più a respirare...nasci sotto luci artificiali al neon (nella stragrande maggioranza dei casi nei nostri paesi "ricchi"...) e muori con gli occhi vitrei sotto luci artificiali...con la Bellezza che hai amato lontana, oltre freddi muri dagli asettici colori industriali...( e quasi sempre con la tua puzza addosso...) :(
#382
Citazione di: viator il 05 Marzo 2019, 17:07:34 PMAddirittura !! Ma......se puoi....spiegami una cosa Rolando : poichè la popolazione umana (lasciamo perdere quella animale !) sembra aumenti durante le epoche, il fenomeno reincarnativo come procede ?. Se le generazioni successive sono più popolose delle precedenti........da dove viene il "surplus" di anime (diciamo "vergini") che in precedenza non risultavano incarnate ?. Saluti.


La metempsicosi  investe l'intera natura e tutti gli esseri : umani, animali, vegetali. C'è un'interscambio continuo. Ritengo , ma è solo un'ipotesi personale, che nel calderone vadano messi tutti gli esseri senzienti dell'intero universo. Così che, quello che diminuisce là,  per esempio su K472, aumenta qua...non vedi quanta gente non riesce infatti a comunicare tra loro?...

La maggior parte delle reincarnazioni dei nuovi esseri umani però ritengo venire dai pidocchi, dalle pulci, dalle zecche e dalle cozze nostrane...il che è assolutamente evidente osservando come stanno tutti "aggrappati" alle loro cose...

Ci sono poi alcuni esseri come i banchieri che sicuramente debbono la loro indole attuale ad una precedente esistenza come pipistrelli vampiri...

Quindi confermo l'affermazione di Rolando: sì, la reincarnazione vale anche per i gatti...che di solito, nella precedente esistenza, erano degli esseri umani che praticavano il furto, o facevano gli assicuratori... :(

Eeehh!...Il karma è spietato, non guarda in faccia a nessuno. E' la grande livella... 8)
#383
Tematiche Filosofiche / Re:Darwin Cafè
06 Marzo 2019, 12:09:34 PM
cit.Sgiombo:
Il piacere umano della musica poi, come tante altre analoghe cose, non é nemmeno una preferenza sessuale: a un musicista brutto, debole e malaticcio di solito le donne preferiscono uno stonato bello, robusto e sano.


Ma ad un musicista  stonato, bello, robusto, sano e totalmente in bolletta, le donne di solito preferiscono un musicista brutto, debole e malaticcio ma ricco, molto ricco, così da poter soddisfare tutte le loro brame...Così che vien da chiedersi: domina la natura o la cultura? Considerando però che anche le "brame egoistiche" sono un effetto naturale facendo parte di tanha ( la sete d'esistere..).La cultura interviene per accrescere smisuratamente queste brame egoistiche... ;) Così il bello, robusto e sano, ma povero, viene "usato"  ;)  :-[ e il bruttone malaticcio ma foderato vien "sposato"...(confidando nella sua cattiva salute naturalmente, per rendere il meno duraturo possibile un così 'repellente' rapporto...in attesa di una rapida e soddisfacente 'successione' nei beni)...
#384
@Sgiombo

E' dell'evoluzione dell'intelligenza che sto parlando, non certo di quella morfologica .Per inciso: non è che tutte le donne hanno aumentato la taglia del seno. Ce ne sono ancora tantissime, soprattutto giovinette ,che presentano quel seno che definirei "perfetto", se non fosse una parole così osteggiata nel nostro forum, ossia quello detto a "coppa di champagne"...che...ehm...io preferisco  :-[ (detto tra noi, dato che Green demetr non ci sente...altrimenti mi bacchetta subito come moralista buddhista ipocrita...). Naturalmente la mia è solo una valutazione estetica, visto che ho ormai superato questi "bassi" desideri...che mi tormentavano in giovine età, molto sollazzevoli fisicamente invero ma, in definitiva, assai deludenti... ;D
Torniamo all'intelligenza... Più intelligenza= più dominio del territorio= più distruzione del territorio = più velocemente verso l'autodistruzione = più "coglioni" in definitiva (più stupidi e meno intelligenti in senso assoluto...) e a questo concorrono tutti: i più "intelligenti" e adatti costruendo sempre nuove tecnologie per far schei e i meno adatti comprandole. Si calcola che, in soli 40 anni, dal 1970 al 2014 circa il 60% delle specie animali si sono estinte causa l' intelligente essere umano, distruttore di ogni biodiversità (fonte Living Planet Report 2018 del WWF in collaborazione con la Zoological Society of London).
In soli 40 anni signori, in soli 40 anni...che sono meno di una cacca di mosca riferiti alla vita complessiva del pianeta... :(
#385
Forse la nostra più grande distinzione come specie è la nostra capacità, unica tra le bestie, a fare scelte contro-evolutive. Infatti si è portati a pensare che l'intelligenza sia una forma superiore dell'evoluzione umana, ma i batteri sopravvivono molto meglio di noi bestie umane, pur senza la nostra intellighenzia, e ci sopravviveranno quando noi, in maniera molto intelligente, ci autodistruggeremo... :(


La maggior parte delle persone subiscono una evoluzione inversa rispetto a Pinocchio; sono nati come un uomo e finiscono come un burattino.
(Gerd De Ley)
#386
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
02 Marzo 2019, 21:41:51 PM
Propongo una interessante riflessione di Paolo Ricca sul tema dell' "aldilà" , stando "diqua"... :(
Ma...se ci sono quelli che stanno "dilà" cosa penserenno di loro stessi? Che stanno "diqua"e noi invece che stiamo "aldilà"?... :-\



https:/www.youtube.com/watch?v=yibQnuig3FU




#387
cit. Oxdeadbeef:Il "bene" come "vita individuale" non significa nulla, perchè non "risolve" (e si può
"risolvere" solo e soltanto con un atto di volontà che postula una certezza che non può
sussistere) l'aporia del conflitto fra il forte e il debole (il bene della vita individuale
di chi? Del forte o del debole?).

Sì, concordo. Viene a mancare il "perchè"  la "vita individuale" sarebbe un "bene". Il "bene" del forte non sarà mai il "bene" del debole; e quale 'bene' sarà allora da preferire per fondare il senso della 'giustizia'? Si confiderà ancora nella fantomatica "natura" per equilibrare? ...Auguri e figli maschi... ;D
#388
Percorsi ed Esperienze / Re:DOMANDE
01 Marzo 2019, 16:30:45 PM
Aaah!...Come è caduto in disuso l'esercizio della prudentia nel mondo..."da la prudentia vegnono li buoni consigli, li quali conducono sé e altri a buono fine ne le umane cose e operazioni (Dante)...
#389
Percorsi ed Esperienze / Re:DOMANDE
01 Marzo 2019, 10:46:09 AM
Credo che per suicidarsi in maniera lucida (cioè con un gesto di 'impugnare l'arma' non dettato da qualche depressione grave...) sia necessaria una fede nell'annientamento totale dell'infelicità, dato dalla morte fisica, almeno pari alla fede di un credente in Dio nel proseguimento dell'esistenza in una dimensione ultraterrena di felicità...
Forse anche maggiore perché, se si è in errore di valutazione, si rischia di cadere dalla padella nella brace (letteralmente... ;D ), mentre per il credente , nel caso di oblio totale dato dalla morte corporale, il  rischio è quello  di soffrire inutilmente in questa vita,  però sicuramente per un tempo determinato...che diciamocela tutta, di solito questo tempo viene artificiosamente prolungato dalla medicina che spesso , con l'illusione di curare (in realtà di solito dando solo il famoso "tacòn" di contadina memoria. I quali contadini, che avevano poca scienza ma parecchia saggezza, solevano dire anche in proposito: "Xe peso il tacòn chel sbrego", che tradotto per i non nativi della Contea fa: "E' peggio la riparazione che il danno" e quanto è vero questo nel caso di malattie gravissime ...  :( ), non fa altro che prolungare l'infelicità ( in natura la sofferenza intensa è piuttosto di breve durata...).
#390
Percorsi ed Esperienze / Re:DOMANDE
27 Febbraio 2019, 14:09:27 PM
cit.InVerno:La cosa interessante di questa tua metafora, visto che Ipazia parlava di homo ludens, è che almeno ipoteticamente (la certezza è impossibile) si può dire che il bastone sia la prima effettiva "invenzione" umana, il primo "gioco" di homo ludens. 

"Dal bastone brandito nasce la paura,guarda la gente che fa vittime:
Io voglio narrare la commozione, come è stata da me sperimentata.
Vedendo la gente brulicare, come pesci in poca acqua,
Vedendo l'uno ostacolare l'altro, un terrore mi è sorto."  :(

 Buddha-Attadanda sutta (il discorso sull'uso del "bastone")