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Messaggi - Jacopus

#376
Tematiche Filosofiche / Freud-Marx
27 Settembre 2024, 16:30:59 PM
Freud in "Avvenire di una illusione" (1927), definisce la religione "un narcotico". Un altro passo è esemplare e riconduce Freud alla tradizione tedesca kantiana "Se l'uomo distoglierà dall'aldilà le sue speranze e concentrerà sulla vita terrena tutte le forze rese così disponibili, egli riuscirà probabilmente a rendere la vita sopportabile per tutti e la civiltà non più oppressiva per alcuno".

Soprattutto la definizione della religione come "narcotico", richiama la famosa definizione di Marx della religione come "oppio dei popoli".

Ma in termini più generali cosa distingue l'architettura filosofica di Marx da quella di Freud? Penso che si possano indicare alcune strade di ricerca.

La prima è la predominanza in Freud dello sguardo sull'individuo che ha bisogno di una terapia. L'uomo guarito è un uomo che è curato. Lo sguardo di Marx è invece uno sguardo sulle contraddizioni sociali, l'uomo oppresso è un uomo che ha superato con le sue forze le contraddizioni sociali.


La seconda strada riguarda lo scetticismo di fondo di Freud, la sua considerazione sulla immutabilità definitiva dell'ambivalenza umana, da un lato egoista, dall'altro consapevole di dover ridurre questo egoismo per ottenere sicurezza. La concezione di Marx invece non prevede questa ambivalenza come costante, ma rappresenta invece il mondo come uno scontro fra forze opposte, in cui una sola è quella del bene (il proletariato), rappresentandosi così come una riedizione in chiave laica del manicheismo religioso.

Un terzo ambito di ricerca potrebbe essere quello di estrarre da entrambi ciò che di buono hanno saputo trasmettere, per ottenere una teoria più realistica dei bisogni umani e di una società più adeguata e giusta. Strada che ovviamente è già stata percorsa da almeno 80 anni, ovvero dalla pubblicazione di "dialettica dell'Illuminismo" di Adorno-Horkheimer, ma che oggi può ibridarsi in nuovi modi, grazie alle scoperte di altre discipline.
#377
Forse Eutidemo ricordi la campagna repressiva sulle droghe agitata dal partito socialista di Craxi, poco prima che scoppiasse "mani pulite". Il senso è lo stesso. Sviare l'opinione pubblica verso nemici idonei a questo potere politico, per evitare di affrontare problemi ben più gravi. Considerare il cdb una droga da reprimere è idiota. Ho fatto diversi corsi sulle sostanze stupefacenti per motivi di lavoro. La cannabis (thc) tradizionale ( che è molto più psicoattiva del cdb)  veniva sempre considerata molto meno grave dell'alcol, che nelle classifiche rispetto alla gravità, viene subito dopo eroina e cocaina. Ma anche le droghe più pericolose dovrebbero essere "legalizzate" e somministrate sotto controllo sanitario. Ciò per una serie molteplice di ragioni. In primo luogo significherebbe togliere alla criminalità una montagna di introiti che vengono usati nei modi più disfunzionali per il vivere sociale. In secondo luogo gli assuntori sarebbero tutelati rispetto al taglio con altre sostanze e sarebbero incentivati a svolgere un percorso di disintossicazione. I costi per la sanità sono bassi. Qualche anno fa, una dose di eroina prodotta industrialmente aveva il costo di un euro (euro 1). In terzo luogo si libererebbe il sistema giudiziario di un buon 20-30 per cento di processi, rendendo più efficace il processo penale verso reati molto più gravi per la comunità, come la corruzione pubblica, capace di spostare miliardi di euro dal pubblico al privato. Proprio Per tutti questi motivi invece, le sostanze continueranno ad essere criminalizzate, ovvero per creare un facile capro espiatorio politicamente vantaggioso e per rendere più difficile un buon funzionamento della giustizia.
#378
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
19 Settembre 2024, 21:56:05 PM
Citazione di: anthonyi il 19 Settembre 2024, 16:56:41 PMAmmesso e non concesso che queste cose siano tutte vere, nessuna di queste comporta il non rispetto della legge costituzionale ucraina. 
"Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?" Agostino da Ippona.
#379
Tematiche Filosofiche / Re: L'inferno!
18 Settembre 2024, 19:33:48 PM
L'uomo naturalmente violento? Provate a mettere lupi sconosciuti fra di loro in uno spazio angusto come una metropolitana ed assistete al successivo bagno di sangue (scusa Euti per l'ot).
#380
Tematiche Filosofiche / Re: L'inferno!
18 Settembre 2024, 11:39:40 AM
Dio e le religioni sono stati un passaggio importante nella storia dell'uomo, ma come tutte le cose umane è una fase destinata a finire. Il problema, in questa epoca di passaggio, è come fondare una società ben funzionante, dopo che siamo stati abituati per millenni a funzionare attraverso una religione, che ci ha educati in un certo modo, secondo modalità anche positive e che è servito da collante e da ammortizzatore in molte situazioni sociali. Lo stesso marxismo funziona come una religione visto che crede alla venuta sulla terra di una epoca di bontà e pace definitiva (una sorta di millenarismo concreto, che richiama la stessa ideologia speculare del nazionalsocialismo - fatte le debite distinzioni, ovviamente. Qui li definisco simili solo per il discorso dell'età d'oro definitiva che si raggiungerà in un caso con il comunismo e nell'altro con il dominio degli ariani sugli altri popoli).
Chi non crede alle religioni è l'attuale tecnica, che lavora solo allo scopo di aumentare la sua funzionalità tecnica, riversando sull'ambiente tutto ciò che non funziona. La religione in questo ha spesso una visione olistica mentre la tecnica separa e classifica e soprattutto "oggettifica". Per non buttare bambino e acqua sporca occorre un profondo rinnovamento culturale a cui però si oppongono in molti, residui di religioni, strati di analfabeti funzionali, politici che cavalcano l'onda, strati di superricchi che pur di conservare i propri privilegi sono disposti a qualunque cosa.
È possibile pertanto un'olismo che non sia distruttivo e che non si richiami a mitologie religiose e consolatorie e manipolatorie? Questa è la domanda. La risposta molto generica sta nel concetto di "fraternità", il fratello povero di libertà ed eguaglianza.
#381
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Il mondo dei sogni
18 Settembre 2024, 07:02:49 AM
Il sogno è una porta verso l'inconscio che può essere descritto come un deposito di senso, dove in qualche modo è iscritto il bisogno del "tutto", dell'unione a cui noi, in quanto singoli individui, siamo preclusi, ma verso cui, nonostante ciò, tendiamo. In ciò si può anche spiegare la nostra tendenza a costruire sistemi religiosi. Il sogno e il sonno aiutano la solidificazione dei ricordi, incidendo sia sulle sinapsi sia sull'ipoocampo, che è un po' la centrale della memoria. Ma i sogni assolvono a molti altri scopi: hanno un ruolo di simbolizzazione della vita esperita, riunendo in immagini e azioni, significati molteplici che tendono ad unire il tempo e i luoghi. Ma sono anche il luogo dove si avverano i desideri, primo fra i quali quello di perdere le catene della vita quotidiana, la ripetizione del lavoro e degli atti inevitabili del mangiare, dell'interagire con gli altri, di prendere mezzi pubblici o di arare un campo o di guidare un mezzo o di portare a spasso il cane. I sogni sono una porta aperta verso il desiderio e la creatività. Con i sogni siamo tutti artisti e questo ci dà anche la misura di come sia importante l'arte per l'uomo.
Altra circostanza importante per non crederci così speciali. Tutti i mammiferi sognano.
#382
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Il mondo dei sogni
17 Settembre 2024, 09:16:44 AM
Senza nulla togliere allo sciamanesimo, l'interpretazione dei sogni presuppone sempre la conoscenza profonda fra colui che interpreta e colui che sogna. Interpretazioni generali somigliano un po' alle previsioni astrologiche. Questo perché il sogno è fatto di immagini, metafore, emozioni che hanno un significato diverso per ognuno di noi e che sono risollecitate da ciò che ci accade nella giornata e che fa risuonare parti della nostra storia. La casa può essere rifugio ma anche prigione o origine, luogo di socievolezza o fortificazione, unità o separazione e per capirlo occorre conoscere a fondo la storia del sognatore e poi aiutarlo a capire il significato nascosto del sogno. Ed inoltre quella casa del sogno che casa è? La casa dei nonni, la casa della nostalgia, la casa dell'invidia, la casa senza fondamenta, la casa del nostro futuro, la casa-labirinto? È quasi un gioco investigativo, dove però è necessario conoscere  la scena del delitto.
#383
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Il mondo dei sogni
15 Settembre 2024, 18:00:58 PM
Ciao A.F. In realtà si sogna sempre allo stesso modo. E sempre nelle fasi rem, cioè nel sonno profondo. Sognare e dormire hanno una funzione vitale di riparazione e di rafforzamento delle sinapsi. Aiuta a ricordare. I sogni sono una porta aperta verso l'infinito, verso tutto ciò che non siamo ma che ci piacerebbe essere, ma sono anche una finestra che può spiegare meglio il nostro carattere, le nostre intenzioni, buone e cattive. Infine sono desideri e consolazioni. Quante volte ho sognato mio padre da quando è morto e vederlo in sogno è sempre stato così dolce.
#384
Grazie Bob. Visechi@. Hai perfettamente ragione. La storia come cerchio ciclico o la storia come freccia. La storia come freccia è una invenzione più recente. C'è chi la intende come freccia ineludibile perché programmata da Dio, l'uomo, il fato, l' algoritmo ecc. e c'è chi la intende come freccia che indirizziamo noi e non sempre nel giusto modo (etico direbbe Bob). Ma già in realtà nel pensiero greco si annidava la storia come freccia. Edipo Re o Antigone o Prometeo incatenato o Ulisse ne sono una chiara prova.
#385
Questo è un post di "filosofia della storia", la cui domanda è: la storia ha una direzione e se ha una direzione, chi o cosa decide quella direzione e non un'altra?

Come premessa occorre dire che la storia è il racconto di "mutamenti culturali". L'uomo di natura, quello che viveva prima di aver assaggiato dall'albero della conoscenza del bene e del male non è un soggetto storico ma un soggetto biologico, vivente in un eterno presente.

La cultura invece ci ha resi avezzi al mutamento, mutamento indirizzato al miglioramento della condizione umana, sia di una minoranza, sia di una maggioranza, sia di tutti, sia di uno.
Una volta che la ruota della storia si è attivata, non è più stato possibile fermarla. E subito (quasi subito) si è inserito il pensiero che la storia era un cammino verso il bene, la gloria, l'immortalità, la conoscenza. È il nostro stesso cervello a costruire narrazioni di senso continuamente e lo fa anche a proposito della storia.
Ora resta da capire qual'è il motore o i motori della storia. Come ho già scritto, la storia avvenuta condiziona il presente e il futuro. Ad esempio, facendo un paragone biologico, noi siamo primati, ma nell'essere primati, abbiamo dovuto adeguarci alla condizione di mammiferi e prima ancora di vertebrati. Nessuna specie di primate è stata in grado di sviluppare delle branchie o di ottenere dei denti velenosi.
Nietzsche ha parlato di questa onda lunga della storia quando affronta il tema dell'eterno ritorno, proprio nel senso che per costruire l'uomo nuovo occorre superare la pesantezza della storia precedente. Per Marx e per il pensiero positivista nelle sue varie scuole, invece non servono scorciatoie da Ubermensch. La storia si definirà da sola, nella dialettica delle classi che sfocerà nella società degli "uomini buoni".
A me sembra più appropriato il messaggio dato da Sartre, che tiene presente il condizionamento storico (determinismo) ma anche la libertà dei singoli (libero arbitrio), scrivendo: l'uomo è ciò che sa fare di ciò che la storia ha fatto di lui. E in questo fattore "libertà" ha il suo peso estremo la capacità auto riflessiva e critica dell'uomo. Che vi sia un fattore libertà è evidente. Se non vi fosse, tutte le società umane sarebbero uguali, mentre sappiamo che sono estremamente differenti nel tempo e nello spazio.
Infine, accanto alla dialettica soggetto (libertà), oggetto (determinismo), è sempre seduto il convitato di pietra, il caso, che a sua volta danza la danza della storia con i due tipi più noti.
Sulla questione eroi, è innegabile che qualcuno abbia inciso più di altri nella storia, ma credo anche che le società più armoniose siano quelle che non hanno bisogno di eroi, come vaticinava Brecht.
#386
In realtà è proprio una concezione aristocratica, superata da circa un secolo e più specificamente dagli studi storici francesi e prima ancora dalla visione marxista della storia.
#387
È una visione molto semplicistica della storia Baylham. Che ci sia una componente di caso è ovvio ma qualunque individuo è a sua volta fatto della sua storia precedente, che è sempre una storia collettiva. La storia ha un respiro lungo come teorizzato dalla scuola storica francese classica (Braudel, le goff), per cui noi siamo ancora per molti aspetti il risultato della civilizzazione greco-romana,che condiziona tutta la direzione della nostra storia. I grandi cambiamenti storici avvengono infatti quando grandi strati della popolazione sono ricettivi rispetto ai possibili cambiamenti. La storia non si muove attraverso minoranze aristocratiche, neppure quando l'aristocrazia era al suo massimo apogeo.
#388
Caso e necessità funzionano benissimo in certe sfere della conoscenza come l'evoluzionismo, mentre a livello storico subentra quella parte strettamente umana che è già stata illustrata nel primo post e che può essere anche riassunta con virtù e fortuna. A me piace più la sintesi di Sartre quando scrive che noi umani siamo ció che facciamo di quello che ci è stato fatto. In una breve frase entra la necessità (della storia già avvenuta) ma anche la virtù di ciò che dobbiamo e possiamo fare di noi, senza alcun determinismo.
#389
Tematiche Spirituali / Re: Teologia LGBTQ+
03 Settembre 2024, 20:13:33 PM
Citazione di: Duc in altum! il 03 Settembre 2024, 18:04:07 PMPeccato è peccato, per il Cristo non c'è nessuna differenza tra l'adulterio e l'assassinio, tra chi ruba un euro o un milione di euro.
Motivo in più per non crederci allora.
#390
Tematiche Spirituali / Re: Teologia LGBTQ+
03 Settembre 2024, 00:33:26 AM
CitazioneGesù accoglie, perdona e redime San Disma (il buon ladrone), ma dopo che questi ha accolto l'ingiunzione divina che include il vergognarsi di delinquere.
Annamo bene, paragonare la libertà di esprimersi sessualmente con la delinquenza.😳