Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - InVerno

#3751
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
13 Marzo 2018, 08:59:30 AM
Citazione di: Eutidemo il 12 Marzo 2018, 19:24:51 PM
Ciao Inverno,
l'immagine del cavallo da traino tedesco montato da un cavaliere francese,  con l'Italia dietro a pulire le copiose deiezioni del suddetto, è veramente spassosa; mi sa che me la rivenderò spesso!
Però, c'è forse un aspetto positivo da considerare: più del 50% degli italiani ha votato per dei partiti "euroscettici", per cui, a differenza che nel passato, in futuro Francia e Germania dovranno prendere l'Italia veramente con le pinze...se non vogliono che gli scoppi in mano! ;)
Ed infatti, un eventuale referendum sull'Europa, pende ormai su di loro come una spada di Damocle; per cui penso  proprio che, a prescindere da chi governerà in Italia, nel loro stesso interesse Francia e Germania dovranno trattare l'Italia con MOLTO più rispetto di quanto non abbiano fatto in passato (ai tempi di Re Nzuccello e Burlesconi)! ;)
A parte ciò che anthonyi fa notare giustamente, sarà una mia impressione, ma penso che gli euroscettici in Europa vengano visti molto genericamente come un ostacolo da raggirare anzichè qualcuno con cui trattare, e la differenza è sostanziale sia nei trattamenti che nei risultati.. Per quanto riguarda il tema principale, essendo che il PD sembra molto fermo nel non volersi alleare coi 5s, penso che dovremmo strofinare meglio la palla di vetro e inventarci nuove previsioni )
#3752
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
12 Marzo 2018, 17:33:30 PM
Non so chi ingurgiterebbe chi (oggi le percentuali direbbero X, dopo 5 anni di allenza potrebbero dire Y), sta di fatto che penso che se fosse un progetto politico fatto negli interessi del paese (si vabbè), potrebbe insegnare qualcosa ad entrambe le fazioni, che sono evidentemente due gemelli separati alla nascita (gli elettori di destra che hanno votato 5s ci hanno capito poco -al solito - o si sono riconvertiti) e che abbisognano uno dei tratti "esasperati" dell'altro. La voglia di differenziarsi ad ogni costo, sopratutto del PD, che ha chiamato "assistenzialismo"  il "reddito di cittadinza" (che è stato inventato dai socialisti tedeschi, e portato avanti da tutti i socialisti nel resto d'europa) è parossistica, ma d'altro canto quando gli altri chiamano una piattaforma Rousseau e non ti accorgi che ti sta scomparendo la terra da sotto i piedi..

Macron e la Merkel stanno mettendo in tavola le carte per un rafforzamento di varie questioni EU, entro fine anno i giochi saranno fatti. Se l'Italia mancherà questo appuntamento con un governaccio da pochi soldi e poca credibilità, il treno non ripasserà per un po e finalmente  il vecchio progetto di un cavallo da traino tedesco montato da un cavaliere francese andrà in porto, con l'Italia dietro, a pulire le copiose deiezioni del suddetto. Avvisate Salvini, che poi piange!
#3753
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
12 Marzo 2018, 09:38:22 AM
Al PD piacerebbe avere i voti per addirittura scindersi e appoggiare il governo 5s, persino se ci vanno tutti (PD) hanno una maggioranza risicata.. un PD al 18% sa che se si vota subito, effetto "ballottaggio" scende al 5, ma io non penso proprio che se fanno opposizione risaliranno al 30, se avessero un minimo di appiglio con la realtà (sopratutto internazionale) si renderebbero conto che è lieto sognare e non ci dovrebbero nemmeno pensare.. Il PD dovrebbe sedersi al tavolo dei 5s non per un accordo annuale, e nemmeno quinquennale, forse ventannale, e sperare in questo lasso di tempo o in una fusione, o in un assorbimento, nel tentativo comune di arginare la destra.
#3754
Penso che l'economia centri ben poco con l'attuale insoddisfazione degli elettori sinistri, ciò che realmente manca è un idea di paese, di futuro, un progetto pluriennale di grande respiro. Vivere gli 800€\mese nel disorientamento individualista e consumista è una cosa, vivere la stessa cifra e sentirsi parte di un ideologia, di un progetto, è tutta un altra. Non è questione di vivere di consolazioni, è questione di riprendersi il primato politico nella dialettica del paese, smetterla con l'ontologicizzazione dell'economia, smetterla di pensare che la gente viva di +\- 1%, vedere il fascimo dov'è, non passare le ultime due settimane della campagna elettorale a parlare di Casapound, un partito che perderebbe le elezioni anche se partecipasse da solo, e non parlare di Cina, India, Ungheria, Polonia... La sinistra ha scelto l'Europa come idea di paese, pensare ad una ritirata nel nazionalismo quando la casella è già occupata vuol dire rimanere senza sedia nel famoso giochino. Voterò PD quando li vedrò prendere un pullman, chiamare tutti gli "amici", andare a Bruxxels e picchettare il parlamento chiedendo una costituzione Europea, a oltranza, fino ad assiderare, perchè solo allora avranno compiuto il loro progetto.
Peraltro si fa tanto parlare di uscire dall'EU, ma nessuno parla della nostra incredibile percentuale di conversione dei finanziamenti EU in investimenti, pratica nella quale siamo tra gli ultimi. Esempio pratico: Bandi 2014-2020 Europei, un pacco di miliardi, siamo nel 2018 e nella mia regione perlomeno non si è mosso un solo euro, fra meno di due anni dovranno "rispedire i soldi" a Bruxxels, e suppongo che saranno tutti se non quasi, visto il tempo rimasto per investirli. Non mi permetto nemmeno di annoiare sviscerando le motivazioni di questo ritardo, le sanno tutti, sparare sulla croce rossa è inutile. Ma rimanere soli con questi problemi,senza nemmeno più gli altri paesi a pungolarci, come si vorrebbe con una brexit nostrana, sarebbe la pietra tombale su un paese tragicomico.
#3755
Penso che sdoganando forme di violenza si perde il primato politico e la dialettica intracomunitaria, e storicamente la violenza non va mai a favore dei deboli, considerando poi l'abissale baratro moderno tra gli equipaggiamenti militari e quelli "civili", esempi come quelli della rivoluzione francese contano poco o niente. Il "diritto alla resistenza" si può esercitare attraverso la non violenza come scelta pragmaticamente preferibile quasi sempre, non è detto se sempre. Anche nella teoria di Gandhi esiste una violenza "permessa", a patto che sia una scelta di resistenza (e non di offesa) e che abbia come alternative la codardia o la debolezza.  L'america ha il famoso secondo emendamento proprio per mantenere il popolo armato di fronte ad una possibile dittatura, e sono ad oggi capaci di comprare fucili automatici da ogni barbiere. Hanno anche  hanno un parlamento lobbyficato che non riesce nemmeno più a esprimersi per "buon senso", culto del leader e della patria, forbice ricchi\poveri al massimo storico, militarizzazione dei luoghi pubblici, forti tensioni razziste, politiche militari espansioniste-terroristiche. Il risultato è che 10 giorni fa è avvenuta la 18esima (diciottesima!) sparatoria in una scuola dall'inizio dell'anno (!), ma di "rivoluzione" nemmeno l'ombra, anzi, l'esatto contrario.
#3756
Citazione di: Sariputra il 08 Marzo 2018, 13:35:49 PM
Mi rendo perfettamente conto che ho lanciato un tema "evanescente", quasi fatto della stessa materia impalbabile dei sogni. Sembra poggiato sopra una di queste nuvole primaverili che si rincorrono veloci nel cielo...non saprei nemmeno bene come svilupparlo... :(
Una materia impalpabile in un forum composto in massima parte da "palpatori"... ;D.
Un'impresa impossibile direi...
Mi fermo qui.
Mi sembra una "resa" fin troppo veloce per  essere derivata dalle cose di modesta entità scritte da me, spero perciò di non esserne la causa, ma d'altro canto non ne vedo altra. Non capisco tuttavia questo tipo di uscite, mi rendo conto che il dialogo tra materialisti e spiritualisti non sia dei più facili, ma abbandonarlo non porta frutti, diversamente dal confronto. Il tuo però non è un tema evanescente, al netto di tutte le detrazioni scettiche che se ne possono fare, è un tema per certi versi molto reale, sopratutto per la porzione onirica. Io onestamente ne faccio più una questione retorica, e non trovo nessun aiuto nel parlare "tratteggiato" e con dei sospesi e sottotesto che si vede benissimo dove puntano, ritengo perciò lo stile adattato dallo psicologo ingannevole (magari inconsciamente, non è nemmeno un accusa alla persona o alle sue qualità), e da questo particolarmente nasce il mio scetticismo.
#3757
Citazione di: 0xdeadbeef il 08 Marzo 2018, 20:27:41 PMPer una fondamentale legge economica (detta "di scala"), vi è una intima relazione fra la dimensione e la produzione
di un impianto aziendale e la sua capacità di diminuire il costo medio unitario di produzione.
E' proprio il prezzo marginale, azzerato lentamente dalla digitalizzazione, a mettere in atto quell'esaurimento del sistema. Leggendo però Socrate (l'utente) che contrappone una sinistra egalitaria e classista, ad una destra libertaria e meritocratica, mi rendo conto di una contraddizione. La forza politica che ragiona per classi orizzontali, ad oggi, è la destra. Non la destra riformista (o centralista) e neoliberista che bene o male sta seguendo lo stesso andamento della controparte, ma quella destra nazionalista (in europa "lepenista") che sta invece guadagnando terreno, spaventando proprio quel capitale che riconosce nelle pastoie nazionali una iattura "antimeritocratica". Se tanto mi da tanto, quando Benoist descriveva il fascismo come "un socialismo senza materialismo e internazionalismo" , Socrate e noi dovremmo ben ponderare le analisi. E' inutile comunque paventare spauracchi "fascisti", esistono esempi ben più gentili di queste transizioni politiche, come accadde in America a cavallo dell'ultimo secolo dove partito Repubblicano e Democratico si scambiarono  diametralmente di posizione ruotando intorno all'idea della dimensione dello stato, tensione che poi terminerà nel New Deal, da parte di quella forza politica che trentanni prima predicava turboanarcocapitalismo.
#3758
Citazione di: Lou il 07 Marzo 2018, 17:56:08 PM
La discussione si è assai sviluppata, io mi chiedo se sia possibile considerare che il fronte globalizzazione non implichi di per sè la idea di uniformizazzione e omogeneità di "visioni" e annichilimento delle differenze, ma possa anche essere considerato quale latore della idea di pluralità, esagerando - di "comunità plurale". Forse perchè non sono del tutto convinta che la comunità sia necessariamente legata all' essere omogenei.
Penso che la comunità sia necessariamente legata ad un certo grado di omogeneità, per quanto mi riguarda per esempio è assolutamente impensabile fare una comunità Europea senza una lingua franca (il che nella migliore delle ipotesi prospetta un ulteriore travaglio di 30-40 anni alla sinistra, prima di avere una nazione europea). Penso tuttavia sia possibile salvaguardare le pluralità attraverso il federalismo, ma la problematica centrale del federalismo è il territorio, l'idea di città, lo sviluppo concreto di micro-comunità, quel collettivismo anticapitalista che pare non trovare alcun tipo di ombrello ove ripararsi e che si vorrebbe instaurare su un territorio sviluppato in maniera centralista.
#3759
Citazione di: Apeiron il 07 Marzo 2018, 23:08:47 PM(per @Inverno: in realtà la dottrina della "rinascita" non è per niente consolatoria per le religioni indiane, per esempio. Le "rinascite" sono viste come qualcosa da evitare. O forse ti riferivi con la parola "consolazione" al fatto che sono usate come "conferma" delle religioni che accettano le rinascite... anzi in genere il credere nella vita dopo la morte non si può dire solo che è una credenza consolatoria. Anzi può essere motivo d'ansia...).  
Questo è un punto fondamentale che va di traverso al sincretismo, ma per quanto ne so io (anche se qui gli "orientalisti" siete voi) il problema sta nella graduale mutazione del concetto di karma-samsara da legge dell'azione e di causalità, a legge del debito personale sempre in accumulo (da qui la duhkha). Sono, al solito gli uomini, che ricamano su concetti esperienziali e li trasformano in sapienziali (per esempio aggiungendo inferni e paradisi, peccati e la lor punizione "trasmigrata" etc) per ottenere potere temporale e salvifico, non diversamente dai risvolti medievali cristiani. Io personalmente mi limito a considerare che al di la del dottrinale, la salvezza della memoria (reincarnata, trasmigrata, in qualsiasi modo) sia sempre consolatoria, non importa quale sia la punizione attesa, il debito che si porta appresso, o l'obolo da pagare..meglio l'inferno che il nulla, perchè il ragionamento è sempre lo stesso (e lo fa Freedom) che senso hanno le mie azioni se tutto finisce? La consolazione sta nel credere che non tutto finisca, come non finisca, poi è una questione tradizionale e culturale variabile innanzitutto da che valore si danno ai termini, ci sono teorie più gioviali e più tetre, ognuno prenda quella che gli assicura benestare..un invito non all'arbitrarietà, ma a constatare ciò che accade davvero.
#3760
Citazione di: Sariputra il 07 Marzo 2018, 15:28:11 PM
@InVerno
 Mi interessa di più, come ho scritto, il risvolto psicologico o spirituale del fatto: in che modo incide, come, con che conseguenze, ecc...per le persone che lo vivono o l'hanno vissuto in tenera età...
Questa esperienza , nel tempo, ha portato ad un approccio diverso all'esistenza? Oppure no, con  l'oblio che pian piano se ne impossessa?...
In generale sono sicuro che questo tipo di eventi apra una grande porta verso la spiritualità, cosi come tutte quelle esperienze che ci mettono di fronte all'inconosciuto e al cosmo,  ma hanno anche la grossa pecca di instradare verso il pensiero magico, essendo esperienze cosi vivide ed emozionali da poter modificare anche la nostra idea cosciente.. Peraltro reintrepretate facilmente in tradizioni che hanno una forte aspettativa nel confronto di questo esperienze, e tendono a vederle come "prova" di un oltremondo,  fornendo il contesto anche a chi non ne ha.. Suppongo tuttavia che per ogni bambino "imbeccato" verso certe interpretazioni, ce ne sia anche qualcuno che si è preso una girandola di schiaffi, quindi non voglio generalizzare.. Il mio discorso sul consolatorio e il pensiero ipostatico era generale, non riferito ai bambini,  ma allo stesso tempo non penso che i bambini siano esclusi dal pensiero consolatorio, ne che siano incapaci di capire il concetto di morte. Ricordo nettamente la morte di mio nonno (6anni) e ricordo che mi avevano raccontato che i funerali non si fanno subito perchè a volte si svegliano, a cosa avrò pensato continuamente secondo te nei giorni prima del funerale? Una consolazione di fronte la morte, penso che anche  prima (con gli strumenti del pensiero adatti) si possano trarre conclusioni sulla morte, e consolatorie.
#3761
Bel topic, complimenti. Penso, pragmaticamente, ci sia un modo molto semplice (e talvolta efficace) per difendersi dalle ipostasi: scappare dalle ipotesi consolatorie, quelle che danno più al nostro ego di quanto danno al resto, cercando di essere onesti (qui l'inefficacia) con se stessi. Quando si affronta la morte, ciò è forse praticamente impossibile,ma tentar non nuoce, e se proprio una cosa ci consola e sembra vera (come la reincarnazione), che sia messa al vaglio dieci volte in più di quella che non ci da nessuna consolazione. Penso che uno scienziato, o chiunque intenda usare il metodo scientifico, che usa il termine "reincarnazione" (o altri termini che si portano addietro un ampio bagaglio tradizionale) stia cercando di validare fenomeni che per forza di cose non saranno congruenti con la tradizione, ovvero è lui che vuole confermare delle proprie ipostasi (tradizionaliste) a monte, perchè altrimenti scomodare questi concetti ascientifici che non possono trovare conferma (come lui stesso afferma)? Anzichè lasciare spazio alla più completa libertà di interpretazione? Io non ho ne ipotesi deboli ne forti sul mondo dei sogni e delle vite passate, ma Panikkar (citato, e che stimo parecchio) trattava la questione reincarnazione in maniera ben più sottile e arguta per inserirsi in questo discorso, che si limita a considerare che "sono in tutte le tradizioni", come se questo provasse qualcosa della loro sostanza (?). Per Panikkar la trasmigrazione non è l'anima individuale (ciao memorie) ma un "onda ontica" che prosegue vibrando verso un altro corpo finchè non si esaurisce, ovvero la resurrezione è per usare la sua famosa metafora "scoprirsi acqua e non goccia", il che non penso permetta di accedere ad alcunchè di passato .E da questo tipo di considerazione sulla trasmigrazione e sull'esistenza come vibrazione, si può giungere ad un accordo con la scienza, ho sentito recentemente un discorso di R.Dawkings (l'anticristo!) parlare esattamente nella stessa lingua di esseri umani come "dune nel deserto, che si muovono vibrando impercettibilmente da un punto all'altro apparendo in realtà immobili" Peraltro il discorso dello psicologo, che dice di esperienze "accertate", non so, io ho trovato questo invece: http://www.lescienze.it/news/2012/11/16/news/ricordi_vite_passate_falsi_ricordi-1371291/ Ma sicuramente ce ne saranno anche di "accertate" anche se questo appunto come detto dallo psicologo, non prova niente.
#3762
Dalle tue risposte, assumo che non hai capito ciò che ho scritto, non lo dico per fare ironia, evidentemente c'è un divario lessicale che ti fa leggere male e io non so che altre parole usare per spiegarmi. Capita, tra sapiens, non sarebbe capitato tra sapiens-neanderthal, cioè sarebbe stato un divario ancora più drastico (ti saresti meritato una clavata), questo esclude che tu sia un neanderthal (o io un androide), perchè bene o male hai risposto a quello che ho detto, ma facendo leva su questioni che io non ho posto :)
#3763
Citazione di: 0xdeadbeef il 06 Marzo 2018, 16:24:29 PM
Al di fuori dello "stato" non può esservi difesa dei deboli (se non al limite relegandola alla "compassione" dei singoli
individui -come del resto alcuni hanno teorizzato, soprattutto in area anglosassone), in quanto al di fuori dello "stato"
non può darsi "diritto", ma solo libertà individuale (appunto la libertà di avere compassione dei deboli).
Se si condivide questo primo e basilare punto, il passo successivo è interrogarsi su quale forma dovrebbe avere lo stato.
A mio parere, una istituzione di tipo statuale può avvenire solo se vi è almeno una certa omogeneità culturale.
Sono interamente d'accordo con il tuo assunto, ho partecipato più volte a discussioni di questo tipo cercando di mettere in luce punti molto simili. Il problema è che la sinistra post muro di Berlino, orfana di una proposta di mondo (e di stato), ha scelto l'EU e ci ha messo il carico da 90.. E l'ha scelto attraverso quella formula tedesca delle "sofferenze bancarie che uniranno i popoli" che è un assunto delirante, eppur chiaramente espresso dal cancelliere tedesco. In Italia, unita a quella fretta di regalare sovranità all'EU per governare un popolo "ingovernabile", lo diceva Scalfari, lo diceva Prodi, è un pensiero chiaro nella sinistra e il risultato è il pareggio di bilancio in costituzione e altre primizie che altri stati "europeisti" ben si sognano di sacrificare, tronfi della loro "governabilità". Siamo a ripetere l'ovvio, non si fa un unione monetaria senza un unione fiscale etc etc etc. C'è un errore di fondo nel progetto EU, la sinistra è ferma li e non ha soluzioni se non riparazioni "col cacciavite" (cit) nelle tubature del capitale, sperando che nasca nel frattempo una vera comunità Europea sulla quale fondare uno stato. Sta accadendo l'esatto contrario, gli attriti nazionali stanno riportando il nazionalismo, e l'EU rischia di fallire non perchè l'idea in se sia impossibile (certamente ardua) ma perchè è stata intrapresa al contrario di come doveva. Quando si fanno errori simili Renzi si chiama Hollande, Zapatero, Shultz, Tsipras (a settimane) e Brexit (e Corbyn). Fallimento su tutta la linea, un intero continente senza una sinistra, questo da ricordare agli ossessionati della realpolitik..
#3764
Citazione di: 0xdeadbeef il 05 Marzo 2018, 20:22:57 PMTrovo che ridurre il discorso al nazionalismo sia, come dire, alquanto riduttivo...
Per quel che mi riguarda, dicevo in una precedente risposta che bisogna vedere quanto sia plausibile l'idea di "nazione"
così come essa si è venuta a formare negli ultimi secoli ("plausibile è però certamente l'idea di sovranità politica",
aggiungevo).La proposta risultante non è dunque affatto il nazionalismo (semmai la nazione...); bensì primariamente la sovranità
politica.Poi, se qualcuno pensa che la sovranità politica non sia indispensabile, beh, per quanto mi concerne può adattarsi a
credere nell'animo buono di un essere umano che, ove non represso dalla forza statuale, vivrebbe in pace ed armonia
con tutti gli altri esseri umani. Che aggiungere? Me ne rallegrerei molto per la buonafede e il "candore"..
Melenchon in Francia ha proposto proprio questo, con una spruzzata populista di "rivoluzione francese", una sinistra a-la Robespierre, che per me ha molto a che fare con il nazionalismo (infatti la stessa casella in Italia è occupata dalla Lega) , liberale e civile, ma pur sempre quello è. Buttarla però su un ragionamento binario, stato - non stato, non è che sia molto più serio. Innanzitutto converrebbe alla sinistra diradare un conflitto semantico, se la globalizzazione sia quella del capitale o quella dei popoli, perchè mi pare che da questo punto di vista a sinistra ci sia un equivalenza tra le due incomprensibile. Va da se, che gran parte dei poteri necessari a questo tipo di operazione è già stato ceduto all'EU (che per esempio, è l'unica a poter imporre eventuali dazi) e riprenderselo significa uscire dall'EU. L'Italia che esce dall'EU è la morte dell'EU, sia dal punto di vista meramente simbolico, sia dal punto di vista di un eventuale (mai nata) allenza degli stati mediterranei contro lo strapotere mitteleuropeo. Consiglio di osservare bene Brexit, per rendersi conto di quanto questa opzione sia una zappata sui piedi micidiale (e gli inglesi son forti dei "cugini" oltre atlantico, noi no).
#3765
Citazione di: Kobayashi il 05 Marzo 2018, 11:42:55 AM
Citazione di: InVerno il 04 Marzo 2018, 17:44:17 PM[...] il capitalismo sta finendo (o sta mutando radicalmente) in maniera enteogena, per esaurimento.
Puoi spiegare meglio questa cosa?
Io lo vedo in grande forma...
Il liberismo pare vincere sempre, con "progressisti", populisti, movimenti di destra etc.
Hai letto l'ultimo saggio di Rikfin? Lo chiedo senza ironia ne presupponenza, è che mi sembra una buona lettura per non essere sorpresi davanti a questo tipo di affermazioni.