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Messaggi - InVerno

#3766
Citazione di: Jacopus il 04 Marzo 2018, 19:06:13 PMLa sinistra, più che da pedagogismo, come dice Inverno, è affetta, a mio parere, da assenza di "ideali collettivi". Si "campicchia" come direbbe Totò, avendo sempre in primo piano il conto corrente bancario.
Non devi porre in antitesi questi nostri due ragionamenti, che sono invece complementari, il pedagogismo infatti è un eufemismo per dire penilunghismo, ove ognuno appone il proprio fallo sul simbolo elettorale risultante in quel frazionamento tipico "de sinistra" che impedisce qualsiasi idea di collettività alla partenza. E mi riferisco ovviamente al panorama Italiano, supponendo che la generalizzazione "sinistra" sia nazionale, visto che poi c'è una sinistra che ha una qualche presa, anche se si trova in america latina (a dire il vero, anche la sinistra portoghese dovrebbe essere guardata con interesse), e chi dice che questo papa è più di sinistra che tanti politici, dice il vero, sentendo semplicemente l'odore lontano della sinistra latina (altro che blairiana). Detto ciò, tutti i ragionamenti massimalisti che si possono fare sono invalidati se poi la proposta risultante è il ritorno al nazionalismo. Abbiamo già vissuto un periodo simile con il gold standard, sappiamo cosa vuol dire giocare la carta nazionalista, non ci penserebbe nemmeno un bambino che si è appena scottato, inutile assurgere a stratificazioni del pensiero altisonanti se la risultante (di sinistra) è questa. La mancanza di ideali collettivi non è certo prerogativa della sinistra, la destra ne manca in egual modo, si salva con il cameratismo e la comodità dell'opposizione, non con ideali di certo. La liquefazione della società avrà a che fare con la forma-partito? Oppure la forma-partito rimane illesa, come vorrebbero tanti protettori di clientele associati? E' nato poco tempo fa un partito (o movimento come piace oggi) che incarna questa liquefazione, che è un partito internazionale e di scopo, con tanto di data di scadenza nel nome, è il primo, e penso che salvo brutali virate, molti si accoderanno. Gli stessi M5S si impongono delle scadenze (2 mandati, democrazia diretta poi ci sciogliamo etc) sono bambinesche forse (loro devono elaborare il lutto di Rousseau anzichè Marx), ma essendo neonati hanno annusato bene quale sia l'aria che tira: movimenti di scopo a scadenza. Piace o non piace, Marx diceva questo e quello, vinceranno loro (e hanno vinto), perchè hanno la miglior analisi storica sulla forma-partito.
#3767
Penso che il buon Marx possa mettersi l'anima in pace, il capitalismo sta finendo (o sta mutando radicalmente) in maniera enteogena, per esaurimento. Per il resto penso che la radicalità del pensiero di Marx non possa tradursi nell'azione parlamentare, vecchio argomento forse, ma da rivalutare di fronte a questo tipo di delusione. Alla sinistra è cresciuta la barba, sono diventati professori di quelle università che occupavano, si inseriscono nella definizione di Marx "comitato d'affari della borghesia" con tutte e due le scarpe, come è normale che sia.. Per di più, visto che si parla di liberismo, nella sinistra attuale c'è una puzza insopportabile di pedagogismo, troppa voglia di insegnare, poca di imparare.
#3768
Visto il tuo modo di argomentare didascalico, cercherò di fare a punti

a) Bah, il topic è iniziato dal punto di vista tassonomico, ma la tassonomia deve essere un mezzo non il fine.. Io personalmente lascerei la diatriba tassonomica a chi ha i dati più accurati dal punto di vista del DNA;visto che poi dal punto di vista tassonomico il delta è quello. Ma il discorso a quel punto sarebbe chiuso (in attesa di ulteriori ritrovamenti) e Ghouram centrebbe come i cavoli a merenda.. Allo stesso modo penso che riferirsi semplicemente a "umano" sia riduttivo, penso che dovremmo riferirici a diversi stadi di umanità, che tutt'ora non hanno un nome. Come si nota dai prefissi "habilis" "sapiens" "erectus" inizialmente era entrato nella tassonomia anche una buona dose di comportamentismo, ad oggi mi pare che le discussioni di questo tipo esulino completamente dalla tassonomia, risultando in una difficoltà generale di immaginare un avanzamento per gradi, anzichè un "big bang" mentale che ha generato tutto.

b) Non sono d'accordo con la discriminante del riutilizzo, tutto è riutilizzo anche il "primo uso", invece il luogo di raduno degli oggetti è un dettaglio importante su cui però ho conoscenze solo riguardandanti periodi ben più recenti (neolitico etc) e che ha a che fare con  la formazione dei primi "avamposti di scambio" di popolazioni perlomeno semisedentarie (che se ne fanno i nomadi Neandarthalis?) .

c) La cultura è tutto ciò che è segno, sono d'accordo, ma devo farti notare che ti sei appigliato male al mio discorso nel senso che io parlando di memoria comunicativa\culturale la discrimino per "efficacia di contagio" (direbbe un "memetico") nel tempo (generazioni) e nello spazio (numero di persone), ovvero in relazione, non in senso assoluto. Ovvero la tua premessa "non importa se decorativo, religioso o educativo" invalida il mio argomento a priori. Sull'evoluzione dei segni tuttavia come per il punto b, penso che ci riferiamo ancora al neolitico (e a sapiens) perchè non mi risultano documentato nulla del genere per neandarthalis.

z) mi sorprende che in questo topic nessuno abbia menzionato anche per sbaglio i "giganti" biblici, che è la "fanta teoria" del momento riguardo a questo argomento..
#3769
Attualità / Re:Il meno peggio
02 Marzo 2018, 15:09:15 PM
Citazione di: Domingo94 il 01 Marzo 2018, 19:44:55 PM
Stando alle varie esperienze sentite in giro da adulti e meno adulti, da notizie apprese di scandali e migliaia di euro mangiati, di posti di lavoro comprati,, Davvero c'è ancora qualcuno che s'interessa alla politica? Ma non possiamo metterci d'accordo per andare a prenderli fino a casa? Quanto sarebbe bello se fossimo in piazza tutti assieme a suonargliele uno alla volta? ci hanno tolto il futuro, stanno rovinando il presente e hanno levato la dignità a chi ha provato a rendere questo paese un posto migliore. Mi vergogno a vivere in Italia, sto qui solo perchè non posso fare altro.
La "buona società" contro la "cattiva politica".. Curiosamente negli ultimi giorni è accaduto un episodio che si ripete ormai da decenni, sul lastweektonight John Oliver si è messo a fare un po di satira sulle elezioni Italiane.... levate di scudi! Come si permette? Ingerenza! Pensasse a Trump! E cosi gli Italiani si comportano da decenni davanti all'articolo del Guardian o dell'Economist, del New York Times etc.. Strano no? Quando tocca a loro criticare, pare che vivano in Burkina Faso, ma se è un "esterno" a criticare, tiriam fuori orgoglio nazionale ..! E' l'occasione perfetta per discernere il vittimismo , dalla critica, la necessità di sentirsi vittime di un padre cattivo, dalla seria intenzione di cambiare le cose e dalla lucida constatazione dei fatti. E la conferma che tutti si sentono ancora in provincia, pare che le elezioni Italiane sia un fatto "tutto nostro", lo sguardo difficilmente valica la frontiera..in un mondo globalizzato.
#3771
Riguardo alle pitture rupestri io ho un dubbio a monte della questione (e non solo io) ovvero se servissero, o non servissero. Tendiamo a considerare "arte" ogni reperto senza un utilità riconoscibile (e questo è già un problema, perchè magari non comprendiamo noi e chiamiamo arte ciò che invece era "utile") e delle pitture, sia di sapiens che di neanderthal la questione rimane appunto se avessero un utilità (alcuni ipotizzano come antesignani dei libri di scuola) o se invece non l'avessero e fossero per l'appunto pura arte, presa per buona una delle due, la prospettiva sul ritrovamento cambia enormemente. Se per esempio le pitture rupestri fossero state fatte per il solo scopo di "decorare" un ambiente utilizzato comunemente, per renderlo più "accogliente", potremmo delineare una netta separazioni con le "decorazioni" che a volte gli animali pongono intorno ai loro giacigli? E' evidente che il tipo di decorazione ricorda maggiormente quello che poi si è sviluppato nei sapiens, ma questo da solo ricade in una fallacia logica.. infatti se vogliamo ritornare al punto centrale della tua questione (su cui avevo glissato con una certa faciloneria, "sa di sapere") rimane il dubbio su quale sia il "marker" che ci fornisce "assoluta certezza" di umanità. Spesso anche molti comportamenti animali ci sembrano "umani" per il semplice fatto che li ricollochiamo in un contesto umano "al mio cane manca la parola", ma al Neanderthal mancava la parola? E quale parola? Conosceva la parola "io"? ovvero aveva distinto se stesso dal mondo? Celebrava altri "io"? Le sepolture rituali sembrerebbero dire di si, anche se ancora una volta ricadiamo nelle possibili congiunture con il mondo animale. Il fatto che florensis assomiglia alla tua colf non deve sorprendere, l'importante è non farsi abbindolare da quegli schemini a cascata che venivano mostrati a scuola, la gran parte di queste "specie" hanno convissuto, e la gran parte stava sviluppando caratteri fisici comuni alle necessità della vita bipede. Ciò è che certo, perlomeno, è che la gran parte di queste specie di hominidi vivevano al di fuori da quello che potrebbe essere considerato lo "stato ferale", e le loro caratteristiche fisiche di conseguenza si andavano "umanizzando". Alcuni però andavano a velocità diversa degli altri, alcuni hanno interrotto il loro "percorso" o altri lo hanno interrotto per manifesta superiorità. Il problema allora sta nel dividere hominidi che potenzialmente sarebbero potuti diventare "umani" (e che quindi mostravano le prime avvisaglie di questo cambiamento) da quelli che lo sono diventati effettivamente, i sapiens sapiens, gli unici a sopravvivere al pleistocene, arrivare all'olocene, ed eventualmente rinominandolo 13mila anni dopo "antropocene". Posto che generalmente gli umani si sovrastimano enormemente pensandosi anni luce dalle scimmie elucubrando e discettando di questioni meramente metafisiche, mentre non lo sono per niente, non sono nemmeno d'accordo con quegli scienziati che con perfetto aplomb ci considerano generici "mammiferi" per dimostrare un apertura mentale che non hanno. Come tutti ben sanno l'uomo è qualcosa di più che un mammifero, l'uomo è il dominatore incontrastato del globo terrestre sin da quando l'ultima glaciazione è terminata (questo riconfermato dalla ridatazione della colonizzazione delle americhe). E questo, per quanto mi riguarda è il marker, antiscientifico e storicista, dell'umanità: chi ha dato inizio all'antropocene. Perchè da quel dominio incontrastato nasce l'uomo, prima che lo possedesse anche i sapiens non erano poi cosi distanti dalle altre specie, ma una volta ottenuto, si aprono le praterie dell'evoluzione culturale e sopratutto c'è una trasformazione mnemonica, la cosidetta "memoria comunicativa" (costretta biologicamente a tratti non più ampi di 3-4 generazioni) diventa "memoria culturale" e attraversa i millenni. Per farla breve: penso che le pitture neanderthal ma anche quelle sapiens datate al pleistocene siano ancora memoria "comunicativa" e non "culturale", in barba al fatto che alcuni esempi di queste pitture siano giunte fino a noi (per fortuite condizioni) non furono fatte a questo scopo, dovevano servire pochi individui di poche generazioni di qualche tribù, manca ancora il carattere sacrale, ovvero l'abilità dell'uomo di manipolare l'informazione e di trasformarla in vettore. Se tassonimicamente si vuole mettere neanderthal nei sapiens, ben venga, rimanga tuttavia "sapiens-sapiens" .. (o per gli amanti della teoria dei giochi "homo ludens") a distinguere chi ha trasformato la memoria comunicativa in memoria culturale, perchè senza quel passaggio, "col cazzo" che eravamo qui a parlare di antropecene :D .

P.s. certo che in tempo di carestia ogni buco è galleria, ma se qualche sapiens è andato a letto con il florensis, bisogna anche evidenziare che evidentemente ci fu una GRANDE carestia :D

P.s.s. Guido Barbujani scrive: " Ogni naturalista che abbia avuto la sfortuna di intraprendere la descrizione di un gruppo di organismi altamente variabili ha incontrato casi percisameente simili a quelli dell'uomo, e se dotato di cautela finirà per riunire tutte le forme che sfumano l'una nell'altra in una stessa specie perchè dira a se stesso che non ha alcun diritto di dare nome a oggetti che egli stesso non può definire"
#3772
Citazione di: Eutidemo il 28 Febbraio 2018, 13:43:45 PMNon hai tutti i torti: è difficile proporre ulteriori analisi senza prove definitive...che, forse, non avremo mai!
Ma come non avremo mai.. Negli ultimi ventanni abbiamo praticamente ridatato a ritroso qualsiasi data "certa" che avevamo precedentemente, e questo derivante ovviamente da scoperte archeologiche. Persino la coltivazione del vino è stata ridatata di duemila anni, è pieno di reperti sottoterra, stiamo scavando... Del Neanderthal uscirà sicuramente qualcosa di materiale e significativo oltre alle valenti supposizioni dei paleontologi (tedeschi). Per ora mi pare che siamo in alto mare riguardo a questo tipo di supposizioni riguardanti la cavità orale e la forma delle orecchie, tutto bello, ma come mai mancano i reperti, i risultati di questa umanità? Consiglio, modestamente, la lettura di "Perchè solo noi. Linguaggio ed evoluzione" di Berwick\Chomsky.

Ps. non nutro nessun tipo di complesso del figlio unico, che gode nel sapere di essere solo, mi piacerebbe credere di aver avuto dei "fratelli" semplicemente penso i tempi non siano maturi per esprimersi.
#3773
Citazione di: Eutidemo il 27 Febbraio 2018, 06:35:36 AMSe è per questo l'"homo sapiens" è stato insuperabile anche nello sterminare diverse "razze" della sua stessa "specie"; ma non mi sembra che l'essere uno "sterminatore" lo qualifichi più "umano"  di chi è stato sterminato. ;)
Ne ha sterminato parecchie, l'ho detto, ma non l'ha eradicate, si è limitato a diatribe territoriali\linguistiche\culturali che si accendevano e spegnevano in zone circoscritte. Neanderthalis invece è stato trattato in maniera diversa, alla stessa maniera sconsiderata con cui ha trattato i generici "grandi mammiferi" causandone l'estinzione assoluta ovunque egli avesse messo piede (escluso i domesticati), neandarthalis è stato trattato da animale dagli uomini che lo hanno visto, difficile proporre analisi ulteriore senza prove importanti. Poi se ne vuoi parlare seriamente io ci sono, non sono molto attratto dall'incipit del tuo topic perchè mi sembra pretestuoso, ma diversi rivoli tutt'altro che pretestuosi potrebbero aprirsi da questa discussione.
#3774
Suggerisco modestamente di aprire un topic riguardo la metafora parola-virus, perchè è un argomento che ne può far uscire "delle belle".

Detto questo, se devo scegliere un messaggio in bottiglia, suppongo debba scegliere la più bella frase da cioccolatino che mi ricordo, allora scelgo
Piangi e piangerai da solo, ridi e il mondo riderà con te.
#3775
Citazione di: Angelo Cannata il 28 Febbraio 2018, 08:22:23 AMEsistono invece modi di pensare squilibrati, fissati, maniacali;
Che sono quelli dei geni, dei luminari, che hanno abbagliato la nostra cultura con la loro fissazione e la loro maniacalità verso un singolo punto, e lo hanno portato alla luce. E' ovvio (si spera) che asserire questo non lo trasforma in una prospettiva ideale, si spera che nessuno nel suo desiderio di essere grande distrugga cosi se stesso volontariamente, ma alcuni ci si trovano dentro fin dalla nascita e che diventino geni riconosciuti o meno non importa, sempre li stanno. La contraddizione rimane, i cosidetti "grandi uomini" erano per la maggior parte maniaci, squilibrati, spesso drogati, pessimi intagliatori di relazioni personali, sociopatici, fissati e maniacali al punto che molti sono stati diagnosticati l'asperger o altre sindromi ossessive\compulsive, tutto fuorchè equilibrati paciocconi in cerca di varietà.. Come si spiega questa contraddizione tra il buon senso dell'equilibrio, e i risultati del disequilibrio, come si spiega il Faust?
#3776
Non penso che l'ostentazione della felicità equivalga alla felicità, se tutti i sorrisi delle foto di facebook equivalessero a persone felici il mondo sarebbe certamente un bel posto e potrebbe strappare qualche sorriso "anche" a te. Non penso nemmeno che sorridere\ridere sia un sintomo di felicità, è il ghigno di paura verso una contraddizione inafferabile, al massimo è un segno di debolezza elevato a status symbol. In un mondo dove la felicità deriva dal successo, non essere felici significa essere dei falliti, apparire felici perciò equivale ad apparire persone di successo, e questo ha una valenza biunivoca. Sociale, perchè una persona di successo ha potere sui falliti, e personale, perchè credere di essere persone di successo rinfranca il nostro ego, e sopratutto ci salva da quell'impellenza che tanto ci grava: cambiare. Se siamo felici perchè cambiare? "Devi essere te stesso" è il mantra individualista. Sarà un esperienza tutta personale, ma non penso di avere più conoscenti che non facciano uso di qualche antidepressivo (considero antidepressivi anche dispositivi e intrugli ove non è specificatamente scritto "antidepressivo", ma anche quelli prettamente farmacologici non se la battono male) e l'Italia è "indietro" da questo punto di vista rispetto ad altre nazioni (gli USA per esempio). E' una dittatura del sorriso, un autoconvincimento di massa, capita anche di non sorridere e perciò essere "investigati" dalla gestapo del sorriso "stai male?" .. Chi risponde "si" in qualche modo tradisce lo spirito della conversazione, si diventa subito i "guastafeste", quelli "pesanti".....
Io fortunatamente ci rido sopra, non penso si capisca dal mio modo di scrivere asciutto e meccanico, ma nella realtà sono molto solare e sopratutto do molto valore all'ironia e al sarcasmo, d'altro canto non penso ci sia altro modo per interagire con una dittatura (del sorriso), se non prenderla per il culo.
#3777
Citazione di: green demetr il 24 Febbraio 2018, 14:11:47 PM1) Sì certo. Il Neanderthal era un uomo.
Non capisco come si possa asserire serenamente che si è certi esso fosse "umano", nel senso non che "sapeva", ma che sapeva di sapere, quello è il traguardo di cui parliamo e che li renderebbe "umani". Ci dev'essere stato un punto dove la capacità linguistica si è trasformata, i suoni hanno smesso di dominare l'uomo ma l'uomo ha dominato i suoni e li ha resi intellegibili. Ci sono una serie di teorie riguardo al Neanderthal, portate avanti a volte da paleontologi direttamente collegati con il successo turistico di alcune zone... Tutto bello e culturalmente valevole, meglio dei video della Nappi, ma per grandi teorie servono grandi prove, e non mi sembra che i rivenimenti Neaderthaliani attuali possano confermare che fossero capaci di linguaggio avanzato. Le tumulazioni rituali forse sarebbero il più importante indizio (molto più dei flauti), ma la verità è che esistono anche nel mondo animale tra gli elefanti e persino gli uccelli e.... indovina chi?

La notizia dell'ibridazione ha dato adito alle solite teorie del buon selvaggio, alcuni sostengono che l'estinzione dei neandarthalis sia avvenuta "dolcemente" tramite pressione sociale\ecobiologica, e l'ibridazione sia solo un esempio del fatto che le due specie vivessero in armonia e amore. In tal caso tuttavia la componente neandarthaliana del nostro DNA dovrebbe essere decisamente maggiore a testimonianza di lunghe e folli notti di sesso consenzienti, quella misera percentuale invece testimonia o la bassa fertilità delle coppie (incompatibilità genetica, altra specie), o il fatto che fossero "stupri di guerra" o altri eventi sporadici. Mi pare che non ci sia nessuna prova migliore del fatto che essi NON fossero umani del fatto che essi siano stati sterminati. Sapiens è sociale, collaborativo, con chi riesce a comunicare con lui.. gli "altri"vengono sistematicamente sterminati, e con neandarthalis non ci siamo fermati a zone linguistiche circoscritte, li abbiamo stermitati
tutti in tutta l'eurasia, non ne è rimasta nemmeno una sacca perduta in una palude della Siberia. Erano evidentemente dei concorrenti direttissimi alle fonti energetiche, come tanti altri gruppi di sapiens "altri" che parlavano altri idiomi, ma diverse culture sapiens sono rimaste, dei neanderthal nemmeno una traccia. Che altra prova si vuole di una incomunicabilità di fondo, ovvero della loro non-umanità?
#3778
Le discussioni tassonomiche lasciano il tempo che trovano, le varie nomenclature di homo hanno a che fare più con il punto di ritrovamento che con le loro reali caratteristiche che ci sono perlopiù ignote al di la dello scheletro e campioni di DNA (incompleti e deterioriorati), non sappiamo nemmeno se considerarle specie diverse visto che non siamo sicuri se fossero geneticamente capaci di procreare tra diversi homo, e con quale grado di fertilità (a parte le recenti conferme riguardo al Neanderthal, ma che riguarda solo Sapiens-Neanderthal e non tutte le altre "specie").  Si tratta di nomenclature da prendere con le pinze e che servono più alla catagolazione che alla comprensione (anzi hanno solo creato l'equivoco del cosidetto "anello mancante"). Personalmente penso che per considerare uomini queste specie, dovremmo fare dei rinvenimenti di arte (capacità avanzata di linguaggio) a loro attribuibili. Ci sono alcuni "flauti neanderthal" ma non mi sovviene altro riguardo alle altre "specie", e quindi al momento penso che l'unica "specie" in dubbio (anche per la questione genetica) sia proprio quella.
Posto appunto che si ragiona su una base scientifica alquanto traballante, ognuno ne uscirà con le proprie considerazioni, penso tuttavia che se si vorrà considerare uomini alcune di queste specie, ad esse (per logica) andrebbe applicato lo stesso ragionamento-tappabuchi che la chiesa ha utilizzato per coloro i quali non hanno potuto ascoltare la buona novella, i neonati: limbo. Qui però non vorrei invadere il "territorio" di Cannata che conosce sicuramente meglio la questione..
Ma visto che si tratta evidentemente di un topic provocatorio, la provocazione mia è diversa. Mi domando che ne abbia fatto il buon Dio degli sterminatori materiali di questo innumerevole numero di cugini, se abbia fatto un bel processo di massa come ai nazisti, o li abbia premiati per aver adempito al suo disegno di "figlio unico", perchè è ovvio che li abbiamo sterminati noi mica i leoni, nel più grande sterminio di massa mai compiuto e di cui ci siamo molto abilmente lavati le mani.
#3779
Nella tua invettiva (un po caotica) vedi e descrivi uno scollamento tra la volontà e l'atto (atto, non azione), tra il desiderio e il ricevuto, tra il significato e il significante, tra maestro e discepolo, tra  soggetto e oggetto (in definitiva). Se invece di concentrarti cosi tanto su questo parolone tanto in voga (parlo di "ego") ti concetrassi su una parola un po in disuso ma che fornisce una chiave di lettura più ampia.. "ipocrisia" Tu vedi ipocrisia, e la detesti.. Perchè in definitiva, io penso, un vero percorso spirituale sia proprio questo, un indomita lotta senza quartiere contro l'ipocrisia, contro lo scollamento tra l'atto e la parola, la materia e la phonè, la verità e la conoscenza. Una lotta che non può essere risolta nel logos perchè dal logos è generata, ma nel silenzio assoluto dell'assenza di significato. Per farla breve, penso che l'ego non possa essere affrontato faccia a faccia, lottare contro se stessi come dei novelli Dorian Gray mi pare un duello estetico (e un gatto che si morde la coda, come descrivi tu stesso) di riflessi generati ad hoc tramite parole proprio per immaginarsi abili spadaccini (con tanto di pubblico) in una lotta che andrebbe affrontata alla radice, la dove tutti i significati sono generati, l'ego non se ne va se non insieme a tutto, se stessi e l'universo. Certo questa prospettiva diminuirebbe di non poco le iscrizioni ai corsi serali di *inserire tradizione religiosa*, bello sarebbe invece rimanere ultimi sulla terra con le chiavi per accedere ad ogni lusso "spirituale", essere gli "illuminati", cosi si che le iscrizioni salgono.  L'idea di una rimozione chirurgica che lascia intatto il mondo metafisico (o addirittura un sistema linguistico-religioso), mi pare un idea tanto romantica quanto puramente estetica (e perciò ipocrita) ed egoistica. Noi siamo relazione, pertanto finchè vi sarà parola l'ego ritornerà sotto forma di relazione con essa.
#3780
Percorsi ed Esperienze / Re:#sconnessiday
18 Febbraio 2018, 16:39:57 PM
In parte sono daccordo con il discorso radicale di Cannata ma è sempre e comunque meglio che una certa sensibilità innanzitutto si instauri, e la sensibilità verso la "sconnessione" non è certo diffusa essendo la "connessione" una droga relativamente nuova. Marito e moglie si prepareranno scaricate le serie Tv il giorno prima e si piazzeranno davanti ai loro schermi "sconnessi" mentre il bimbo guarda il suo cartoon scaricato il giorno prima "sconnesso". Una pagliacciata ma meglio di niente. Io parteciperò come quasi tutti gli altri giorni (ho internet solo in ufficio, non a casa).