Da parecchi anni, nei laboratori più all'avanguardia al mondo, sia che li si voglia ritenere dediti alla ricerca di armi batteriologiche, sia che che li si voglia ritenere dediti soltanto ad una ricerca puramente medica, i ricercatori sono in grado di utilizzare delle tecniche cosiddette "seamless" (cioè "senza cuciture") grazie alle quali è possibile combinare materiale genetico di diversi tipi di virus, per crearne uno nuovo, senza lasciare cicatrici nelle "giunzioni" tra un pezzo e l'altro, come, invece, accadeva un tempo.
Il che, sempre che si voglia simulare ad arte la "naturalità" del virus (vedi punto 1 del mio topic iniziale), per poter eludere la Convenzione di Ginevra sulle armi biologiche, è fondamentale!
Al riguardo, Ralph Baric, professore di microbiologia e immunologia alla North Carolina, che da trent'anni studia i coronavirus, a "Presadiretta" nell'inchiesta "SARS-CoV-2 IDENTIKIT DI UN KILLER", trasmessa su Rai3 il 14/09/2020, ha dichiarato testualmente :
"Nella <<chimera>> che abbiamo realizzato in America nel 2015 col virus della Sars, insieme alla professoressa Zheng-li Shi dell'Istituto di Virologia di Wuhan, avevamo lasciato delle <<mutazioni-firma>>>, per cui si lasciava volutamente capire che era frutto di ingegneria genetica. Ma, altrimenti non c'è nessun modo di distinguere un virus naturale da uno realizzato in laboratorio".
Alla domanda se fosse possibile in qualche modo scoprirlo, ha risposto:
"Non con i virus che sono stati sequenziati e riportati fino ad oggi".
E sono pubblici i database?
"Le sequenze si possono scaricare; però, non è possibile sapere se i ricercatori pubblichino ogni singola sequenza."
Per cui, secondo me, anche se i sospetti sono senz'altro pesantemente univoci in una direzione, ogni ipotesi resta possibile!
Il che, sempre che si voglia simulare ad arte la "naturalità" del virus (vedi punto 1 del mio topic iniziale), per poter eludere la Convenzione di Ginevra sulle armi biologiche, è fondamentale!
Al riguardo, Ralph Baric, professore di microbiologia e immunologia alla North Carolina, che da trent'anni studia i coronavirus, a "Presadiretta" nell'inchiesta "SARS-CoV-2 IDENTIKIT DI UN KILLER", trasmessa su Rai3 il 14/09/2020, ha dichiarato testualmente :
"Nella <<chimera>> che abbiamo realizzato in America nel 2015 col virus della Sars, insieme alla professoressa Zheng-li Shi dell'Istituto di Virologia di Wuhan, avevamo lasciato delle <<mutazioni-firma>>>, per cui si lasciava volutamente capire che era frutto di ingegneria genetica. Ma, altrimenti non c'è nessun modo di distinguere un virus naturale da uno realizzato in laboratorio".
Alla domanda se fosse possibile in qualche modo scoprirlo, ha risposto:
"Non con i virus che sono stati sequenziati e riportati fino ad oggi".
E sono pubblici i database?
"Le sequenze si possono scaricare; però, non è possibile sapere se i ricercatori pubblichino ogni singola sequenza."
Per cui, secondo me, anche se i sospetti sono senz'altro pesantemente univoci in una direzione, ogni ipotesi resta possibile!