Citazione di: Angelo Cannata il 12 Gennaio 2018, 12:34:10 PMSe ci vogliamo riferire al nostro presente, senza dubbio la figura del pastore può essere interpretata come paternalismo, ma quest'interpretazione non avrebbe in realtà niente a che vedere con la metafora presentata: avrebbe piuttosto a che fare con la condotta di potere attuata dalla Chiesa. Anche in questo campo, dunque, il campo d'indagine corretto non sarebbe il campo semantico della metafora del pastore, ma piuttosto il paternalismo posto in atto dalla condotta della Chiesa.Non sono molto d'accordo con il dividere cosi nettamente Chiesa e Vangelo, è vero che la Chiesa ha un certo grado di indipendenza dal vangelo (ciò che è permesso dall'interpretazione) e nella sua storia tantissimi hanno fatto scismi individuando "punti di non ritorno" (e qui tu potresti individuare un punto ove il significato "pastorale" del vangelo si è tramutato in paternalismo) ma sono comunque strettamente collegati, le pere non crescono dai meli e se la figura del sacerdote si è tramutata in una figura paternalista non si può assolvere cosi pienamente il vangelo, checchè sia inteso nei significati delle singole parabole, evidentemente erano presenti le necessarie scappatoie logiche per permettere questo tipo di "corruzione". Probabilmente però i suggerimenti sono da ricercarsi altrove, per esempio nella figura di Gesù o di Dio stesso, anzichè nelle gesta e nei dialoghi, o altrove ancora. Posto che questa querelle non mi sembra di grave importanza, anche se bisogna ammettere che spesso comportamenti viziati e immorali da parte del clero sono stati permessi e concessi proprio per via di questo paternalismo culturalmente sdoganato, mi sovviene per esempio la barbara usanza di avvicinarsi ai letti dei morenti per tentare di convertirli, che solo un occhio "abituato" può non considerare cosa disgustosa e che viene permessa solo ai preti in qualità di "pastori". Ma d'altro canto l'unica riflessione utile è considerare semplicemente che quello che oggi è considerato un insulto (far parte di un gregge) prima probabilmente non lo era, è che la solita problematica maestro-discepolo si ripropone qui sotto forma di egregio-gregge. Problemi che non hanno soluzione se non forse attraverso un altro annoso problema, ovvero se Cristo abbia mai voluto o inteso la Chiesa in prima istanza.