@ Bobmax.
Se l'amore è sintonia si può provare anche per qualcosa di inanimato, ma mancherebbe di reciprocità.
Se l'amore è sintonia si può provare anche per qualcosa di inanimato, ma mancherebbe di reciprocità.
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Mostra messaggi MenuCitazione di: daniele22 il 24 Gennaio 2022, 11:13:23 AMAnche quando non si ammetta l'esistenza della cosa in se', come io faccio, non nego però che la cosa in se' tale appaia, e che come tale la posso trattare, ma non volendomi fermare a tale apparenza, la spiego con la mancata coscienza della sua costruzione, possibilità che evidentemente Bobmax si rifiuta di prendere in considerazione.Citazione di: bobmax il 22 Gennaio 2022, 12:32:52 PM
Se non esiste la cosa in sé, allora non esiste nulla.
Nemmeno il soggetto, che altro non è che un riflesso della cosa in sé.
Quindi va benissimo ipotizzare che la cosa in sé non esista, ma poi occorrerebbe trarne le dovute conseguenze...
Che la cosa in sé non esista... è comunque necessario.
Necessità squisitamente etica.
Prendo spunto dal primo enunciato di bobmax e lo modfico a mio piacimento, soprattutto perchè non so se a bobmax sia nota una definibile sostanza del sostantivo.
Dico pertanto: se non esiste la cosa in se', o la cosa "per noi" dato che Ipazia ha corretto giustamente tale definizione di "cosa in sè", allora ha senz'altro ragione bobmax nel dire che esiste solo il nulla. Ma "tra la cosa in se" e la "cosa per noi" sussiste un differenza fondamentale che fa divenire l'enunciato di bobmax quello che enuncio io: se non esiste "la cosa per noi" allora esiste solo il morto.
Parlando di superuomo intendo dunque: Se personaggi come Gesù sono considerati come esempi di superuomo, allora lo spirito di Nietzche può considerarsi ancora in vita, altrimenti è morto
Citazione di: Mariano il 23 Gennaio 2022, 23:04:06 PMCiao Mariano.
Volendo in ultimo parlare di "Verità" assoluta, ritengo che non esista, o almeno che non riusciremo mai a definirla.
Cerchiamo di evitare il senso di onnipotenza che dimora in tutti noi.![]()
Citazione di: Kobayashi il 23 Gennaio 2022, 11:56:53 AMLa tua lucidità è sempre puntuale.
Cit. Ipazia: "Ovvero non esiste la "cosa in sé ", ma i fatti, le cose in divenire, sul cui processo la scienza cerca di capire qualcosa e attraverso la sperimentazione pone dei paletti teorici fermi, fino a falsificazione"
[...]
"Per ora non vedo alternative, nelle scienze naturali, ad un approccio realistico. Che non coincide con la dogmatica scientista, la quale contrariamente alla scienza epistemica, pasticcia coi differenti livelli del reale. E più che ingenua, definirei portatrice nefasta di un sapere omologato, parrocchiale o palesemente corrotto".
La scienza esercita di fatto nella modernità un'egemonia spirituale.
Il suo realismo implicito dice in sostanza che solo la scienza è in grado di dire come stanno le cose, com'è la realtà, l'unica realtà.
Alla base di questo atteggiamento, come ho già spiegato, c'è un errore filosofico, ma non è questo l'aspetto preoccupante, il problema sta nel fatto che a partire da un punto di vista basato su un errore filosofico si produce una riduzione a discorso inefficace di tutto ciò che non è scienza.
Inutile poi mettersi a tavolino a compilare nuove etiche quando esse già in partenza non hanno forza se mancano dell'appoggio della scienza. E così ci si ritrova costretti a dedurre principi etici da biologia e neuroscienza. In realtà si tratta di una ritraduzione pseudoscientifica di questioni tradizionali.
L'esempio dei neurotrasmettitori è plateale: sapere che quando sono felice viene rilasciata una certa sostanza nel mio organismo non spiega la mia felicità, ne la felicità in generale. In realtà si tratta di una conoscenza utilissima alla manipolazione di cervelli malandati.
Perché è appunto questa l'anima della scienza e la sua enorme utilità: il potere di manipolare la materia.
Tornando invece ai vari interventi che sostengono un punto di vista metafisico o religioso, esplicitamente o implicitamente, sarebbe interessante vedere questa resistenza (al di là di chi ha ragione) come l'effetto dell'inevitabilità del pathos della verità. Cioè, come se non riuscissimo a separarci da questo pathos, anche in presenza di una consapevolezza critica nei confronti della realtà in se'. Come se questa ricerca del superamento dell'apparenza, dell'illusione, per trovare pace nell'essenza delle cose fosse ineludibile. Anche chi pensa che ci siano solo maschere deve stare allerta per non cadere nella tentazione di concetti quali "maschere autentiche" etc.
Citazione di: bobmax il 22 Gennaio 2022, 12:32:52 PMNon è vero che se non esiste la cosa in se' allora non esiste nulla, significa che con ciò che ha esistenza assoluta non possiamo avere un rapporto diretto, ciò che immagino equivarrebbe a vedere la verità, che tu infatti credi di poter raggiungere solo col tuo annullamento in essa, nella realtà una, nel farti uno con essa.
Se non esiste la cosa in sé, allora non esiste nulla.
Nemmeno il soggetto, che altro non è che un riflesso della cosa in sé.
Quindi va benissimo ipotizzare che la cosa in sé non esista, ma poi occorrerebbe trarne le dovute conseguenze...
Che la cosa in sé non esista... è comunque necessario.
Necessità squisitamente etica.
Citazione di: daniele22 il 21 Gennaio 2022, 14:43:32 PMBobmax ci testimonia il bisogno di verità, che anche quando gli cambiamo nome rimane.Citazione di: bobmax il 21 Gennaio 2022, 12:58:34 PM
Se mi domando cosa sia la Verità non posso rispondermi.
Perché già nella possibile risposta si anniderebbe l'ineliminabile dubbio.
Che accompagna inevitabilmente ogni "cosa".
Giusto bobmax. In due parole elimini la questione. Ma noi ci ostiniamo tanto nelle spiegazioni. Spiegazioni che fanno di queste due parole una storia che dura ormai da quando è nato il tempo nella nostra ragione. Tra l'altro mi scuso con te, se ti sei offeso, per aver io trattato banalmente la questione del male. Hai ragione
Citazione di: Freedom il 21 Gennaio 2022, 11:31:51 AMMa una volta che la verità sia nota, se è sempre possibile, come io credo, confutare ciò che è noto, come fa' ciò che è noto ad essere verità?Citazione di: Freedom il 21 Gennaio 2022, 09:49:47 AMRidotta all'osso questa è per me la Verità. Con la V maiuscola perché è solo lei che ci chiarisce il quadro di riferimento e ci mette in condizione di vedere la realtà così com'è.
Secondo me la Verità è il comprendere come funzionano le cose e perché. Di tutto l'Universo, di tutta la vita.Citazione di: iano il 21 Gennaio 2022, 10:12:31 AMA tal fine io ho proposto la verità come ciò che non si può confutare in assoluto.Poi, naturalmente, è chiaro che deve essere inconfutabile.
Citazione di: Freedom il 21 Gennaio 2022, 09:49:47 AMun accumulo di verità parziali non possono fare una verità universale. Se vogliamo definire la verità, il primo requisito infatti e' che sia universale, quindi le verità parziali non sarebbero verità', e la somma di non verità non fa' una verità.
Forse è il caso di dire che cosa è per ognuno di noi la Verità.
Non che essa sia una cosa relativa, tutt'altro. Deve per forza essere immutabile, assoluta. Insomma indipendente da tutto e tutti. Ma cosa è la Verità? Cosa è intendo al di là di tutte le parziali verità scientifiche, filosofiche, etc. C'è una Verità unica che accoglie in sé stessa tutte le parziali verità? E se c'è che cos'è?
Secondo me la Verità è il comprendere come funzionano le cose e perché. Di tutto l'Universo, di tutta la vita. Le altre sono verità parziali, magari decisive per la sopravvivenza (le verità del Diritto, delle scienze naturali, etc.) ma pur sempre parziali. Ed in netta progressione dall'alba della storia umana. E' innegabile che oggi abbiamo molte più verità di 5.000 fa.
Citazione di: anthonyi il 21 Gennaio 2022, 09:36:42 AMMa il linguaggio si evolve , e questo rende possibili nuove definizioni di nuove realtà possibili.
Eppure il concetto di verità non è qualcosa di così complesso.
Noi uomini abbiamo un linguaggio, un sistema epistemico, predisposto per descrivere le possibili realtà.
La verità è quando con quel linguaggio riusciamo a definire esattamente, tra le realtà possibili, la realtà.