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Messaggi - InVerno

#3811
Citazione di: Angelo Cannata il 14 Dicembre 2017, 23:33:43 PM
Non ci sono dubbi che il giardino è nel racconto un luogo di felicità, nobilitante, assimilabile perfino ad un santuario in cui godere della vicinanza e dei favori di Dio. In questo senso, il modo in cui il giardino è presentato nel racconto è perfettamente in accordo con il modo in cui si fa riferimento al giardino nelle culture della mezzaluna fertile.
Quella che segue è un interessante digressione piena di spunti (lo specifico perchè continuo a rialacciarmi agli incipit dei tuoi post, ma leggo con interesse tutto) . Il problema è che il concetto di "giardino" è a mio avviso facilmente ricollegabile alla modernità perchè un filo conduttore l'ha portato fino a noi,  la pittura. Non posso pensare altrimenti se mentre scrivo ho davanti esattamente una rappresentazione medievale dell'Eden (Bosch) , perchè il "giardino" ha un valore estetico che si è facilmente riprodotto nella sua lietezza, nella sua spontaneità, nei colori, non abbiamo davvero difficoltà a riallaciarci a questo concetto essendo che si anima del gusto del paesaggio, che davvero non è mai morto. Allora faccio l'esempio del giardino per dare l'esempio di una cronologia facilmente ripercorribile dei significanti. Per quanto riguarda la terra, il suolo, invece la questione si fa più ardua a mio avviso. Posto che il suolo prende una diversa connotazione a seconda della cosmologia che si adotta, è il limite del percorribile per chi crede che al di sopra vi siano altri mari, è il limite verso il "basso" per chi sa dell'esistenza della costellazione di Andromeda. E' una cosa di cui si ci può "sporcare" le mani per un uomo metropolitano, è la materia che tinge le mani di ogni uomo ma non le può sporcare perchè è la fonte della vita per un protoagricoltore. E i significanti cambiano, le relazioni cambiano. Ciò che non cambia, è l'interesse nello sviscerare le proprie tradizioni, le proprie origini, la propria "genesi" anche se (come nel nostro caso, esse sono state in parte rifiutate), ciò che non cambia è la necessità di relazione, con il "Dio-testo" oggi, con il Dio "vero" ieri.
#3812
Citazione di: baylham il 14 Dicembre 2017, 16:27:20 PMTuttavia non trarrei la conclusione che l'agricoltura sia un arretramento, una involuzione economica-sociale. Evidentemente chi ha scritto la Genesi rimpiange il passato, è un conservatore che non apprezza i vantaggi ed i conseguenti svantaggi della rivoluzione agricola. Ma le storie per loro natura sono menzognere, la realtà viene spesso rovesciata.
La rivoluzione agricola è un arretramento per alcuni parametri immediati (dieta, sanità etc) e un progresso per altri (civiltà) il punto sta ancora una volta in come essa sia stata probabilmente vissuta dai coevi (che poco avevano da spartire con il "senno di poi" che avrebbe goduto dei vantaggi, ma avranno probabilmente sofferto le immediate conseguenze negative). Diverse analisi hanno provato a tracciare a partire da focolai riconosciuti (mesopotamia, Indo, etc) il ritmo di espansione dell'agricoltura, ciò che risulta ad oggi è che essa si è espansa con una incredibile lentezza, non certo la velocità che si addice a una tecnlogia che avrebbe illuminato il mondo come si credeva prima degli anni 50, al punto tale che è possibile anche ipotizzare che essa sia stata "costretta" da una qualche casta o in funzione di qualche particolare progetto.

Citazione di: Angelo Cannata il 14 Dicembre 2017, 17:08:41 PMPer me rimane quindi la domanda che ho posto all'inizio: bisogna prima aver chiaro se il testo dovrà essere trattato solo come un pretesto per discutere di quello che interessa alle nostre mentalità di oggi, o se invece vogliamo lasciare che sia il testo a mettere in questione già il nostro stesso modo di porre ad esso delle domande. Io ho tutto l'interesse ad approfondire le questioni che hai posto, ma credo importante chiarire prima in che modo ci si vuole muovere, dove si vuole andare a parare, quali terreni preferiamo esplorare.

Per me rimane sempre lo stesso, ed essendo che abbiamo avuto altre discussioni a riguardo già lo conosci e pensavo di non doverlo specificare, contestualizzazione dei concetti e ricostruzione dei significanti. Un altro concetto interessante è quello del "giardino" - Eden, è utile ricordare che a differenza della concezione moderna, il giardino era anticamente considerato una forma d'arte tra le più nobili, e gli esempi di tale espressione sono ovunque nella mezzaluna fertile (il più famoso ovviamente i "giardini pensili"), i santuari naturali e i boschetti sacri completano l'idea di zone naturali ordinate dall'uomo come luogo privilegiato di spiritualità. Se ad un lettore moderno pensare Adamo piazzato a custodire un giardino può sembrare niente più che una fantasia naif, io metterei i miei denari sulla scommessa che per un lettore antico questo significasse l'accesso privilegiato verso un ideale estetico precluso ai più , ma della massima finezza e della massima responsabilità e onore, e nulla mi toglie dalla testa che riuscire in questo tipo di impresa possa avvicinare maggiormente al testo di quanto possa farlo l'analisi del testo in se, che pur concordo che deve essere il più possibile "onesta" e razionale.
#3813
Bizzarro popolo gli Italiani, un giorno 45 milioni di fascisti, il giorno dopo 45 milioni di antifascisti. Eppure dai censimenti non risultano questi 90milioni di Italiani (Churchill)

Concordo con ciò che ha scritto Jacopus, e anche con la tua tesi nel caso in cui (e solitamente non lo faccio) si tiri in ballo il concetto di "meme" anzichè di quello di "archetipo" che mi sembra più calzante. E' un meme che è rimasto vicino al focolare di alcune famiglie, al calduccio, parallellamente con la scuola, inpenetrabile dalla società, chiuso dietro le persiane, a volte non esplicito ma rappresentato anche solamente da simboli o da condotte familiari, idee politiche ma anche sociali e comportamenti quotidiani, liquidamente. E' insopportabile il modo in cui i giornali lo rappresentano, con il sensazionalismo della musica oscura quasi le telecamere entrassero nel vivo di una congregazione di Thule, non ho visto alcun servizio televisivo di Como ma sono sicuro che questo è l'abito che venda meglio nei telegiornali ancora una volta. Sono quattro coglioni, o almeno cosi, una società che vuole difendersi da loro li deve rappresentare, il fatto che nessuno veda il lato comico di tutto ciò, è preoccupante, la mancanza di ironia per me lo è sempre. Supporre di essere impenetrabili da queste seduzioni mediatiche e lasciarle scorrere acriticamente è estremamente ingenuo, l'ISIS dovrebbe spaventare non per le bombe qua e la ma per la capacità per un culto "nero" di abusare dei media ottenendo notorietà, capacità operativa e reclute (reclutando in Europa!) fino a poter competere in anni di guerriglie con i maggiori imperi del mondo. Il giornalismo dell'editore che "tiene famiglia e deve vendere"  deve darsi una regolata.
#3814
Hai ragione nel dire che le mie sono considerazioni successive, il fatto è esattamente questo, prendo per buono ciò che hai scritto, e lo confronto con un livello di analisi successivo, al di la della formattazione dei forum che vorrebbero la mia risposta una critica alla tua analisi, è il contrario, è il prenderla per buona e portarla a raffrontarsi con altri piani. Perchè all'interno del testo lo spazio è limitato, o viene limitato dall'esegeta. Tu stesso fai notare l'incongruenza (soggiogatore -> custode) ma se ne possono facilmente trovare altre, basta allargare il campo di analisi oltre a ciò che hai delimitato, e come è facile aspettarsi da un racconto composto a "più mani", scoppiazzatto, in diverse ere e poi assemblato in forma scritta, ci sono  altre situazioni controintuitive (per esempio perchè Caino sia l'agricoltore "custode" e non il pastore, questione che era già stata dibattuta con DonChichotte). Ma lasciando perdere tutto questo che rischia di oscurare il buon lavoro che hai messo in piedi, allora ti chiedo, che cos'è la terra, il suolo?
Il suolo fisico? Il creato? L'origine della vita? Il destino dell'uomo? Un liberatore o uno schiavista? l'origine dello spirito o dove lo spirito (soffio) non penetra? Parte di quella ricostruzione "del lettore" passa anche attraverso questo, nel sapere cosa sia questa protagonista muta che viene data per scontata per materiale, ma sembra avere proprietà e capacità sacre che collegano l'uomo al concetto di divino. Esiste una catarsi della terra?
#3815
Citazione di: Angelo Cannata il 12 Dicembre 2017, 17:24:30 PM
Sarà bene fare qualche premessa.

Il commento che ho scritto al brano della Genesi ha come scopo evidenziare quello che si trova nel testo, mostrare ciò che dice il testo: esso è interamente basato sul testo.

Poi sarà interessante fare confronti con ciò che si trova in altre culture, testi, tradizioni, studi e studiosi, ma per poter fare questi confronti bisogna prima aver chiaro che cosa è scritto nel testo del racconto.

Le basi, le prove di ciò che ho scritto si trovano nel testo: ciò significa che per mettere in discussione le cose che ho scritto bisogna mettere in discussione le relative basi e prove che si trovano nel testo. Non serve fare confronti con altre culture, tradizioni e studi, perché ciò non fa parte di ciò su cui ho basato il mio commento. Il mio commento si basa solo sul testo.

Fatte queste premesse, entriamo nel merito di ciò che hai scritto.
Ciò che intendo sottolineare è che, anche senza la benchè minima pretesa di "storicità" (a quel tempo inesistente), l'AT si "colloca" nel contesto di un epoca ben definita di cui si premura di esplicitare la forma, l'origine e il destino . A differenza del NT formato da quattro primi piani di Cristo, AT si premura di creare un "campo lungo", una cosmologia dove la maggior parte dei fatti inventati ha lo scopo di glorificare i giudei, ma riporta anche la memoria di avvenimenti che ad oggi possiamo considerare "storicamente consolidati" come la condanna agricola, o e la fine dell'era glaciale (diluvio) questioni di dieta e di politica. Insomma capisco che vuoi stare "nel" testo, ma in realtà sei "sul" testo perchè è il testo stesso a uscire nel mondo reale e a provare a inserirsici tramite falsificazioni, mitologicizzazioni, ma anche memorie collettive o tradizioni che in alcuni casi e sul piano metaforico-mitologico si possono considerare verosimiglianti. Posto che considerati i precedenti risultati di archeologia biblica, da Gerico a Gerusalemme, e le "figuracce" rimediate, bisogna certamente andare con i piedi di piombo, nel caso del rapporto uomo-terra e lo sviluppo agricolo stiamo certamente parlando di un evento storicamente avvenuto, non nei termini ne nelle situazioni biblicamente descritte, ma che è avvenuto e di cui ci rimane di interpretare come esso fosse conservato, interpretato, e considerato da una cultura perlomeno 5mila anni avanti (con tutto ciò che riguarda il famoso "effetto Babele"). Mi sembra pleonastico ricordare (visto la miriade di interventi da me fatti a riguardo) che non mi interesso personalmente dell'aspetto teologico e quindi hai buon gioco a trincerarti "nel" testo anche perchè lo considero fondamentalmente incomprensibile senza ricostruire il "lettore" (cioè il sistema  semantico-logico che appone i significanti ai segni) operazione possibile solamente pensabile attraverso la compresione del contesto storico. Per questo non rispondo alla seconda parte del tuo intervento, quella che ritieni ottenuta "dal testo" che è la risultante tra te (lettore moderno) e un testo scritto per occhi antichi, la ricostruzione dei quali è il mio vero interesse biblico e l'unica relazione autore-lettore che considero veritiera (e di solvibilità mai storica o filologica, ma solo letteraria o fantastica). Indi per cui sono d'accordo con ciò che dici (o posso esserlo) ma non penso che queste valutazioni possano avere un rilievo diverso del tuo rapporto con il testo e credendo nella religione come forma di relazione, anche con il testo, sono costretto a considerare le tue analisi come questione puramente di fede.
#3816
Citazione di: Angelo Cannata il 09 Dicembre 2017, 23:23:51 PM
Ecco un mio commento dettagliato al racconto del peccato originale, visto che spesso mi è accaduto di imbattermi in discussioni che lo riguardano, ma poi viene fuori che manca una conoscenza critica del testo:

Il peccato originale – Genesi 2,4b-3,24
Grazie per il tempo che ti sei preso, molto interessante, trovo però alcune considerazione della tua analisi "gratuite", quindi ti chiederei di contestualizzarle se hai tempo.
Fai perno sull'idea che la negazione implicitamente descriva un rapporto quasi di dipendenza, o di necessità, della terra del lavoro dell'uomo. Io onestamente non la vedo una considerazione per niente automatica. Al contrario, essendo questa una tra le tante mitologie dell'età dell'oro, esse hanno come ricorrente il raccontare uno stato originario ove manca l'elemento corruttore (per giustificare un futuro ordine "rettificatore" - stato nascente per dirla a-la Alberoni). Interpretata nella seconda maniera rientra in una certa tradizione, interpretata nella maniera da te esposta sembra un unicum, ma per grandi asserzioni servono grandi prove.
Mi potresti dire che la risposta sta nel passo successivo, però non è nemmeno vero. I miti di uomini "di argilla" poi soffiati son piuttosto comuni, e questo tipo di miti argilla-pneuma(ruah) rispecchia quella che era la cosmologia elementale del tempo (come fa anche notare Demetr) , tu invece ancora la riporti ad un rapporto di dipendenza della terra, ma il ragionamento appare circolare con la parte precedente. Poniamo anche semplicemente il caso che "certe cose" a quei tempi accadevano solo e solamente in "certi modi" (per via degli elementali), le divinità nascono solo dalle vergini, gli uomini solo dal pneuma infuso nell'argilla, la scelta poetica che spiegherebbe la tua analisi metaforica si nullifica in mancanza della possibilità di scegliere per mancanza di alternative. Se mi son spiegato, rimando al concetto di "mitema" (mito-fonema) di Strauss.
Vorrei fare altre osservazioni sul testo ma le ritengo di minore importanza rispetto a questo che ritengo il punto centrale (del mio interesse) il rapporto uomo-terra.. Conviene ricordare che al contrario degli abbagli presi dagli studiosi a cavallo 800\900 è molto probabile che chi tramandasse queste tradizioni fosse ben lungi dal considerare il lavoro della terra come un immediato balzo in avanti di qualità della vita, e qualsiasi analisi che veda questo nuovo rapporto in una luce progressiva (anzichè involutiva, di una "condanna") sia perciò sbagliata, compresa quella dell'uomo "virtuoso giardiniere". E' peraltro abbastanza chiaro che questa "condanna" sia iniziata migliaia di anni prima, e che chi tenti di mantenere questa tradizione tenti in realtà di conservare un "monito riconosciuto", un tropos, un "luogo comune" ad altre tradizioni. E' l'idea religiosa dell'ispirazione divina a voler vedere una poetica "unica" (con motivazioni uniche) in ciò che in realtà era abbastanza comune (gli ebrei avran pur saputo di copiare dai sumeri). La miriade di "tell" intorno alla città di Urfa-Edessa ci ricordano proprio questo.
#3817
Citazione di: sgiombo il 09 Dicembre 2017, 18:55:10 PM
Citazione di: Kobayashi il 09 Dicembre 2017, 16:10:56 PM
CitazioneLa forza dei dominanti sta proprio soprattutto in questo luogo comune, che sono riusciti a diffondere a livello di massa, del preteso "fallimento" del tentativo leninista
Uno sforzo microscopico, essendo che non solo il tentativo leninista fallito, ma anche tutti i singoli tentativi "spontanei" comunitari, non è rimasta una singola comune in piedi, nemmeno sotto falso nome o sotto i più bislacchi stendardi (tipo i mormoni) nemmeno nelle borgate, nemmeno a livello di amministrazione di condominio, sono tutte implose da sole anche dove il capitale non riusciva a penetrare perchè nemmeno c'erano le strade, persino gli Elfi toscani si sono disciolti. Le "fake news" ebbero davvero vita facile davanti a tanto spontaneo fallimento...
#3818
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La donna è mobile
06 Dicembre 2017, 11:39:45 AM
Citazione di: acquario69 il 06 Dicembre 2017, 06:56:24 AMQuindi a un certo punto ci ho proprio rinunciato a capirle, e infatti era non solo inutile ma anche molto controproducente..a mio avviso credo le interessi molto molto poco ed anzi nutre pure un certo disprezzo nemmeno tanto velato.
Io penso che la donna in cuor suo vuole soltanto "essere presa" che trovi qualcuno che la "domi" e che sappia perciò canalizzare le sue incredibili facoltà ed energie che andrebbero disperse e che altrimenti la "distruggerebbero" ...il resto per lei rimangono solo chiacchiere incomprensibili
Mi sembra una considerazione un po tranchant, che ci siano delle donne che per tradizione o cultura siano cosi non v'è dubbio, che questa sia la "natura della donna" o robe del genere mi pare una conclusione gratuita senza nessun tipo di dato che conforti la tesi. L'idea peraltro che le donne moderne non siano "vere donne", traviate dal consumismo etc, non spiega niente dell'incongruenza, è semplicemente la fallacia logica del " nessun vero scozzese" in salsa maschilista.
#3819
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La donna è mobile
06 Dicembre 2017, 11:26:18 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 05 Dicembre 2017, 23:02:31 PM
Una mia personale opinione: per come l'uomo si è storicamente comportato nei confronti della donna, non merita di avere alcuna voce in capitolo, dunque né mobile, né incomprensibile, né indispensabile. L'unica cosa seria che possiamo dire nei confronti della donna è fare silenzio e lasciare che siano le donne a parlare di sé. Noi non meritiamo di farlo.
Capisco dove vuoi andare a parare ma mi sembra eccessivo, bisogna contestualizzare le cose, e che si creda o meno, in certi contesti e periodi storici, essere "chiusi in cucina" è un lusso inenarrabile per "la donna angelo". Peraltro, delle migliaia di anni di matriarcato preistorico nessuna donna si prenderà mai responsabilità come alcuni uomini, giustamente, si prendono responsabilità del patriarcato recente.
#3820
Citazione di: Angelo Cannata il 03 Dicembre 2017, 01:04:17 AMNaturalmente quelli dell'Antico Testamento non erano dei fessi; vivevano senza quest'ossessione.
Non solo quelli dell'Antico Testamento, anche gli ebrei moderni (specialmente quelli appartenenti alle correnti riformate-ricostruzioniste di matrice statunitense) hanno cominciato un percorso di mutazione verso una teologia naturalista e secolarista per cui l'Eden è "il mondo che viviamo" e non un ritrovo di fumetti parlanti. Per dire eh, visto che i cattolici spesso si inorgogliscono nel parlare di "religione riformata" nei confronti degli islamici, ma poi si dimenticano che c'è chi si è riformato più di loro e nel curare il giardino dell'Eden si è accaparrato 9 nobel su 10.
#3821
Escludendo il significato "assoluto" di un mito (che presuppone vi sia una interpretazione certamente vera e assoluta, questione di fede che puoi porti candidamente nel tuo personale) si possono trarre conclusioni riguardo al suo significato relativo alle altre culture, specialmente quelle alle quale il mito in questione si rifirisce esplicitamente. Nella mitologia sumera, "Adapa-Adamu" viene ordinato di non consumare nulla di ciò che gli Dei gli potessero offrire perchè facendo ciò sarebbe morto avvelenato dagli Dei stessi. Gli Dei quindi gli offrirono cibo divino (in grado di conferirgli l'immortalità) e lui rifiutò, gli offrirono acqua divina (stesse proprietà) e rifiutò, gli offrirono poi dei vestiti e in questo caso accettò, e per questo venne dannato e inviato sulla terra per corromperla. E' poi "Enki" (dio-maschio) a entrare furtivamente nel giardino di Inanna per cercare di rubare della frutta, catturato dalle guardie e ferito, curato da donne create da parti del suo corpo (come costole) etc etc. Anche da un riassunto cosi spedito si può razionalmente ragionare sul mutamento di diversi valori e simbolismi nella vicenda, il più evidente nella degradazione del femminile nella versione biblica, ma anche nella diversa natura degli Dei (ingannatori), la morale possibile, e altre considerazioni ancora in seguito a comparazioni più approfondite. Una fonte inesauribile di fantasticherie storiciste riguardo alla differenze culturali tra sumeri e ebrei.
#3822
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Capitalismo
01 Dicembre 2017, 12:00:47 PM
Che poi in difesa del capitalismo c'è da dire una semplice cosa. Sono usciti i primi dati, le grandi banche americane hanno incassato 170miliardi in più rispetto all'anno scorso. Ora è davvero colpa del capitalismo se dei completi fessi hanno votato Trump pensando che avrebbe favorito i poveri e i meno abbienti? Si fa presto a additare il capitalismo (cosi come i politici) e a parlare di predominio delle banche sul sistema governativo, e in America si potrebbe anche tirare fuori la storia dei finanziamenti privati e dell'invadenza del capitalismo nelle  elezioni. Tutto bello in teoria, a parte che Trump ha incassato pochissimo appoggio da parte dell'estabilishment, è un mostro tutto democratico e demagogico. Con quali voli pindarici e piagnistei si può accusare il capitalismo di ciò che è successo in America, davanti al semplice fatto che i famosi "oppressi" se la sono messi nel culo da soli?
#3823
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Capitalismo
29 Novembre 2017, 16:23:31 PM
Citazione di: Jacopus il 28 Novembre 2017, 23:40:14 PMAnche sulle risorse limitate/illimitate ci sarebbe da discutere.
Le risorse si intendono teoricamente illimitate perchè l'aumento conseguente del prezzo non permetterà mai di estrarre le ultime gocce, questo non significa che se il prezzo supererà una certa soglia non ci saranno conseguenze disastrose. Per quanto riguarda l'inquinamento invece, le cosidette sanzioni misurate all' "impronta ecologica" sono ridicole a meno che tutti non vi aderiscano in trattati vincolanti (paris non è vincolante), altrimenti basta come al solito la gabola di spostare la sede e\o produzione (cosa che peraltro diventerà sempre più facile all'aumentare dell'automatizzazione) con l'aggravante che alcuni stati "neri" possono mettersi in testa di attrarre lavoro deregolamentando (vedi USA-carbone). Certo si dirà, se gli USA vogliono bruciarsi il futuro per un felice e momentaneo presente, il mercato li punirà a tempo debito.. nel frattempo però noi respiriamo.
#3824
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Capitalismo
28 Novembre 2017, 11:01:34 AM
Citazione di: paul11 il 28 Novembre 2017, 00:52:18 AMIl sistema politico che si coniuga meglio al capitalismo è sicuramente la democrazia, per la sua flessibilità.
Il punto sta, oltre ad un certo grado di "flessione", si può parlare ancora di democrazia? I greci erano molto più abili nell'etichettare velocemente gli spostamenti di potere e ci sono rimaste a memoria tante -crazie, ad oggi pare che democrazia sia un concetto cosi vasto e flessibile che non possa nemmeno mutare. E tu dovresti saperlo bene visto che ti ho visto citare più volte le società anonime, no? Il potere politico viene escluso dalla vita economica, e chiuso nella cosidetta "sfera politica", subito nei primi giorni di vita del capitalismo . Ancora oggi pensiamo che l'UK abbia colonizzato l'India, in realtà fu una società  anononima per capitali (compagnia delle indie) che aveva al suo soldo più mercenari di tutto l'esercito di leva britannico, interessato dalla "sfera politica" che pattugliava i confini francesi e faceva il picchetto alla regina, mentre il capitale costruiva un impero marittimo immenso, e dava il via al liberismo mercantilista. Non è diverso da oggi, dove i grandi capitali fanno terra bruciata di qualsiasi democrazia e la lasciano entrare a misfatto compiuto per curare le ferite dei consumatori più danneggiati. La democrazia entra difficilmente e a stento nei sistemi di produzione, sono rarissime e perlopiù "dimostrative" le aziende dove vige una qualsivoglia forma di democrazia, essa è relegata alla sfera politica, tanto quanto oggi il parlamento EU ha scopi importanti come la misura commerciale delle vongole e l'angolo di pisciata dei cani. Che poi questa si chiami democrazia, e non plutocrazia o ancor meglio oclocrazia è un argomento tutto da discutere, perchè ripetere come un mantra un concetto non lo rende vero. Che alle democrazie rimanga il monopolio sulla violenza su grande scala è vero, ma il controllo delle vite dei singoli è capitalista, e Google non indice elezioni nonostante interessi la tua vita molto più di trattato parlamentare. Il tentativo di costruire un sistema auto-regolante, una natura artificiale dove le tipiche distorsioni del singolo vengono superate dal meccanismo centrale del sistema economico (mercato) è lodevole, il punto è che il risultato attuale è lungi dall'essere perfetto e quindi non si capisce l'adorazione di alcuni. Ne verso il capitalismo, ne verso la democrazia. Eppure pare che dovremo morire "capitalisti" e "democratici", non ci sono idee nuove all'orizzonte, perlomeno non attraverso manifesti ottocenteschi. Eppur qualcosa si muove, la demolizione di alcuni totem tipici dell'economia capitalista (come il costo marginale) lasciano intravedere la possibilità per la democrazia di riguadagnare terreno SUI sistemi di produzione, non PER i sistemi di produzione.
#3825
Citazione di: Elia il 26 Novembre 2017, 20:20:27 PME, come non credo agli slanci di generosità delle grandi associazioni caritatevoli e alle organizzazioni umanitarie, cosí non credo ai singoli venditori di fumo,  scrittori filosofeggianti, affabulatori di vario genere e politici o semplicemente accecati ideologicamente che parlano in continuazione come un disco rotto e con annesso disprezzo verso gli interlocutori, in difesa degli ultimi di turno. Oggi vanno di moda gli ultimi chiamati "migranti" o "musi neri" (da notare che certe espressioni spregiative vengono usate solo da loro). Perché non credo alla sincerità di queste persone? Per la ragione che ho già spiegato: l'essere umano è fondamentalmente egoista, non muove neanche un dito se non ne riceve un qualsiasi tornaconto o un piacere personale; è questa la natura umana e non possiamo modificarla.
Una resurrezione (con benedizione), Alleluhia! Compreso ciò mi rimane solo da aggiungere: ho visto recentemente un intervista ad un membro del KKK, nemmeno loro riescono più in pubblico a parlare di "razza", ma si ostinano ad utilizzare "cultura" come sinonimo pubblicamente accettabile per esprimere la propria xenofobia. Yuval Harari ha suggerito di interessarsi di "culturalismo" anzichè di "razzismo" visto che il secondo è lessicalmente desueto, che starebbe bene anche insieme allo "storicismo", tanti bei viatici per il totalitarismo politico. In fondo non è realmente importante, che sia quel che sia il monolito immaginario che non permette l'aggregazione, lo xenofobo è "fondamentalmente egoista, nella sua natura" come ben ci vien spiegato, ergo anche le parole si piegano al suo interesse, però non si può validare un interlocutore solamente perchè al posto di "razza"  usa "cultura", questi giochetti spiccioli non solvono le fallacie logiche.