@Viator.
Da uomo ragionevole quale sei preferisci partire da una certezza.
Anche Euclide nello stilare la sua geometria era convinto di poter partire da certezze, da cose che non occorre giustificare perché evidenti in se'.
I geometri moderni sono invece di diversa opinione, che Euclide partisse da una fede, che al pari di ciò che è evidente, non va' giustificata.
La fede e l'evidenza quindi hanno almeno qualcosa in comune.
Ma, essendo io , al pari di te, un uomo ragionevole, ti propongo di considerare evidenza e fede come la stessa cosa, mostrando di avere esse almeno qualcosa in comune, e fino a prova contraria, cioè fin quando qualcuno nin riesca a mettere nero su bianco le loro differenze, perché mi pare ancora nessuno lo abbia fatto.
Non esiste ragione che si possa esercitare se non su qualcosa che a sua volta non si possa ragionevolmente ricavare, se non cadendo dentro un circolo vizioso, cosa che anche a un uomo ragionevole può accadere.
Quando coloro che pongono fede in Dio dicono che esso ha creato l'uomo a sua immagine cadono dentro a questo circolo vizioso, perché questo è l'unico modo che essi hanno di immaginarlo nel loro viaggio di ritorno verso Dio, dopo quello di andata in cui Dio li ha creati.
Tu non cadi nel circolo vizioso perché fai un viaggio di sola andata, e in questo viaggio io ti sono compagno.
Ma non posso non notare che loro hanno la certezza che gli deriva dalla fede, mentre tu hai la fede che ti deriva dalla certezza.
Ma se A deriva da B, e B deriva da A, forse allora A e B sono nomi diversi che diamo alla stessa cosa.
Loro credono che la vita abbia un fine, ma non possono trovarlo in altro modo che facendo coincidere la partenza con la metà, perché il punto di partenza è l'unica cosa che noi e loro conosciamo.
ABA è il loro percorso,,AB... è il nostro, caro il mio compagno di viaggio. 😅
A me piace di più il nostro , perché la ragione mi dice che per tornare dove si era non valeva la pena di partire.
Da uomo ragionevole quale sei preferisci partire da una certezza.
Anche Euclide nello stilare la sua geometria era convinto di poter partire da certezze, da cose che non occorre giustificare perché evidenti in se'.
I geometri moderni sono invece di diversa opinione, che Euclide partisse da una fede, che al pari di ciò che è evidente, non va' giustificata.
La fede e l'evidenza quindi hanno almeno qualcosa in comune.
Ma, essendo io , al pari di te, un uomo ragionevole, ti propongo di considerare evidenza e fede come la stessa cosa, mostrando di avere esse almeno qualcosa in comune, e fino a prova contraria, cioè fin quando qualcuno nin riesca a mettere nero su bianco le loro differenze, perché mi pare ancora nessuno lo abbia fatto.
Non esiste ragione che si possa esercitare se non su qualcosa che a sua volta non si possa ragionevolmente ricavare, se non cadendo dentro un circolo vizioso, cosa che anche a un uomo ragionevole può accadere.
Quando coloro che pongono fede in Dio dicono che esso ha creato l'uomo a sua immagine cadono dentro a questo circolo vizioso, perché questo è l'unico modo che essi hanno di immaginarlo nel loro viaggio di ritorno verso Dio, dopo quello di andata in cui Dio li ha creati.
Tu non cadi nel circolo vizioso perché fai un viaggio di sola andata, e in questo viaggio io ti sono compagno.
Ma non posso non notare che loro hanno la certezza che gli deriva dalla fede, mentre tu hai la fede che ti deriva dalla certezza.
Ma se A deriva da B, e B deriva da A, forse allora A e B sono nomi diversi che diamo alla stessa cosa.
Loro credono che la vita abbia un fine, ma non possono trovarlo in altro modo che facendo coincidere la partenza con la metà, perché il punto di partenza è l'unica cosa che noi e loro conosciamo.
ABA è il loro percorso,,AB... è il nostro, caro il mio compagno di viaggio. 😅
A me piace di più il nostro , perché la ragione mi dice che per tornare dove si era non valeva la pena di partire.