Penso che sdoganando forme di violenza si perde il primato politico e la dialettica intracomunitaria, e storicamente la violenza non va mai a favore dei deboli, considerando poi l'abissale baratro moderno tra gli equipaggiamenti militari e quelli "civili", esempi come quelli della rivoluzione francese contano poco o niente. Il "diritto alla resistenza" si può esercitare attraverso la non violenza come scelta pragmaticamente preferibile quasi sempre, non è detto se sempre. Anche nella teoria di Gandhi esiste una violenza "permessa", a patto che sia una scelta di resistenza (e non di offesa) e che abbia come alternative la codardia o la debolezza. L'america ha il famoso secondo emendamento proprio per mantenere il popolo armato di fronte ad una possibile dittatura, e sono ad oggi capaci di comprare fucili automatici da ogni barbiere. Hanno anche hanno un parlamento lobbyficato che non riesce nemmeno più a esprimersi per "buon senso", culto del leader e della patria, forbice ricchi\poveri al massimo storico, militarizzazione dei luoghi pubblici, forti tensioni razziste, politiche militari espansioniste-terroristiche. Il risultato è che 10 giorni fa è avvenuta la 18esima (diciottesima!) sparatoria in una scuola dall'inizio dell'anno (!), ma di "rivoluzione" nemmeno l'ombra, anzi, l'esatto contrario.

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