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Messaggi - InVerno

#3887
Riguardo alle pitture rupestri io ho un dubbio a monte della questione (e non solo io) ovvero se servissero, o non servissero. Tendiamo a considerare "arte" ogni reperto senza un utilità riconoscibile (e questo è già un problema, perchè magari non comprendiamo noi e chiamiamo arte ciò che invece era "utile") e delle pitture, sia di sapiens che di neanderthal la questione rimane appunto se avessero un utilità (alcuni ipotizzano come antesignani dei libri di scuola) o se invece non l'avessero e fossero per l'appunto pura arte, presa per buona una delle due, la prospettiva sul ritrovamento cambia enormemente. Se per esempio le pitture rupestri fossero state fatte per il solo scopo di "decorare" un ambiente utilizzato comunemente, per renderlo più "accogliente", potremmo delineare una netta separazioni con le "decorazioni" che a volte gli animali pongono intorno ai loro giacigli? E' evidente che il tipo di decorazione ricorda maggiormente quello che poi si è sviluppato nei sapiens, ma questo da solo ricade in una fallacia logica.. infatti se vogliamo ritornare al punto centrale della tua questione (su cui avevo glissato con una certa faciloneria, "sa di sapere") rimane il dubbio su quale sia il "marker" che ci fornisce "assoluta certezza" di umanità. Spesso anche molti comportamenti animali ci sembrano "umani" per il semplice fatto che li ricollochiamo in un contesto umano "al mio cane manca la parola", ma al Neanderthal mancava la parola? E quale parola? Conosceva la parola "io"? ovvero aveva distinto se stesso dal mondo? Celebrava altri "io"? Le sepolture rituali sembrerebbero dire di si, anche se ancora una volta ricadiamo nelle possibili congiunture con il mondo animale. Il fatto che florensis assomiglia alla tua colf non deve sorprendere, l'importante è non farsi abbindolare da quegli schemini a cascata che venivano mostrati a scuola, la gran parte di queste "specie" hanno convissuto, e la gran parte stava sviluppando caratteri fisici comuni alle necessità della vita bipede. Ciò è che certo, perlomeno, è che la gran parte di queste specie di hominidi vivevano al di fuori da quello che potrebbe essere considerato lo "stato ferale", e le loro caratteristiche fisiche di conseguenza si andavano "umanizzando". Alcuni però andavano a velocità diversa degli altri, alcuni hanno interrotto il loro "percorso" o altri lo hanno interrotto per manifesta superiorità. Il problema allora sta nel dividere hominidi che potenzialmente sarebbero potuti diventare "umani" (e che quindi mostravano le prime avvisaglie di questo cambiamento) da quelli che lo sono diventati effettivamente, i sapiens sapiens, gli unici a sopravvivere al pleistocene, arrivare all'olocene, ed eventualmente rinominandolo 13mila anni dopo "antropocene". Posto che generalmente gli umani si sovrastimano enormemente pensandosi anni luce dalle scimmie elucubrando e discettando di questioni meramente metafisiche, mentre non lo sono per niente, non sono nemmeno d'accordo con quegli scienziati che con perfetto aplomb ci considerano generici "mammiferi" per dimostrare un apertura mentale che non hanno. Come tutti ben sanno l'uomo è qualcosa di più che un mammifero, l'uomo è il dominatore incontrastato del globo terrestre sin da quando l'ultima glaciazione è terminata (questo riconfermato dalla ridatazione della colonizzazione delle americhe). E questo, per quanto mi riguarda è il marker, antiscientifico e storicista, dell'umanità: chi ha dato inizio all'antropocene. Perchè da quel dominio incontrastato nasce l'uomo, prima che lo possedesse anche i sapiens non erano poi cosi distanti dalle altre specie, ma una volta ottenuto, si aprono le praterie dell'evoluzione culturale e sopratutto c'è una trasformazione mnemonica, la cosidetta "memoria comunicativa" (costretta biologicamente a tratti non più ampi di 3-4 generazioni) diventa "memoria culturale" e attraversa i millenni. Per farla breve: penso che le pitture neanderthal ma anche quelle sapiens datate al pleistocene siano ancora memoria "comunicativa" e non "culturale", in barba al fatto che alcuni esempi di queste pitture siano giunte fino a noi (per fortuite condizioni) non furono fatte a questo scopo, dovevano servire pochi individui di poche generazioni di qualche tribù, manca ancora il carattere sacrale, ovvero l'abilità dell'uomo di manipolare l'informazione e di trasformarla in vettore. Se tassonimicamente si vuole mettere neanderthal nei sapiens, ben venga, rimanga tuttavia "sapiens-sapiens" .. (o per gli amanti della teoria dei giochi "homo ludens") a distinguere chi ha trasformato la memoria comunicativa in memoria culturale, perchè senza quel passaggio, "col cazzo" che eravamo qui a parlare di antropecene :D .

P.s. certo che in tempo di carestia ogni buco è galleria, ma se qualche sapiens è andato a letto con il florensis, bisogna anche evidenziare che evidentemente ci fu una GRANDE carestia :D

P.s.s. Guido Barbujani scrive: " Ogni naturalista che abbia avuto la sfortuna di intraprendere la descrizione di un gruppo di organismi altamente variabili ha incontrato casi percisameente simili a quelli dell'uomo, e se dotato di cautela finirà per riunire tutte le forme che sfumano l'una nell'altra in una stessa specie perchè dira a se stesso che non ha alcun diritto di dare nome a oggetti che egli stesso non può definire"
#3888
Citazione di: Eutidemo il 28 Febbraio 2018, 13:43:45 PMNon hai tutti i torti: è difficile proporre ulteriori analisi senza prove definitive...che, forse, non avremo mai!
Ma come non avremo mai.. Negli ultimi ventanni abbiamo praticamente ridatato a ritroso qualsiasi data "certa" che avevamo precedentemente, e questo derivante ovviamente da scoperte archeologiche. Persino la coltivazione del vino è stata ridatata di duemila anni, è pieno di reperti sottoterra, stiamo scavando... Del Neanderthal uscirà sicuramente qualcosa di materiale e significativo oltre alle valenti supposizioni dei paleontologi (tedeschi). Per ora mi pare che siamo in alto mare riguardo a questo tipo di supposizioni riguardanti la cavità orale e la forma delle orecchie, tutto bello, ma come mai mancano i reperti, i risultati di questa umanità? Consiglio, modestamente, la lettura di "Perchè solo noi. Linguaggio ed evoluzione" di Berwick\Chomsky.

Ps. non nutro nessun tipo di complesso del figlio unico, che gode nel sapere di essere solo, mi piacerebbe credere di aver avuto dei "fratelli" semplicemente penso i tempi non siano maturi per esprimersi.
#3889
Citazione di: Eutidemo il 27 Febbraio 2018, 06:35:36 AMSe è per questo l'"homo sapiens" è stato insuperabile anche nello sterminare diverse "razze" della sua stessa "specie"; ma non mi sembra che l'essere uno "sterminatore" lo qualifichi più "umano"  di chi è stato sterminato. ;)
Ne ha sterminato parecchie, l'ho detto, ma non l'ha eradicate, si è limitato a diatribe territoriali\linguistiche\culturali che si accendevano e spegnevano in zone circoscritte. Neanderthalis invece è stato trattato in maniera diversa, alla stessa maniera sconsiderata con cui ha trattato i generici "grandi mammiferi" causandone l'estinzione assoluta ovunque egli avesse messo piede (escluso i domesticati), neandarthalis è stato trattato da animale dagli uomini che lo hanno visto, difficile proporre analisi ulteriore senza prove importanti. Poi se ne vuoi parlare seriamente io ci sono, non sono molto attratto dall'incipit del tuo topic perchè mi sembra pretestuoso, ma diversi rivoli tutt'altro che pretestuosi potrebbero aprirsi da questa discussione.
#3890
Suggerisco modestamente di aprire un topic riguardo la metafora parola-virus, perchè è un argomento che ne può far uscire "delle belle".

Detto questo, se devo scegliere un messaggio in bottiglia, suppongo debba scegliere la più bella frase da cioccolatino che mi ricordo, allora scelgo
Piangi e piangerai da solo, ridi e il mondo riderà con te.
#3891
Citazione di: Angelo Cannata il 28 Febbraio 2018, 08:22:23 AMEsistono invece modi di pensare squilibrati, fissati, maniacali;
Che sono quelli dei geni, dei luminari, che hanno abbagliato la nostra cultura con la loro fissazione e la loro maniacalità verso un singolo punto, e lo hanno portato alla luce. E' ovvio (si spera) che asserire questo non lo trasforma in una prospettiva ideale, si spera che nessuno nel suo desiderio di essere grande distrugga cosi se stesso volontariamente, ma alcuni ci si trovano dentro fin dalla nascita e che diventino geni riconosciuti o meno non importa, sempre li stanno. La contraddizione rimane, i cosidetti "grandi uomini" erano per la maggior parte maniaci, squilibrati, spesso drogati, pessimi intagliatori di relazioni personali, sociopatici, fissati e maniacali al punto che molti sono stati diagnosticati l'asperger o altre sindromi ossessive\compulsive, tutto fuorchè equilibrati paciocconi in cerca di varietà.. Come si spiega questa contraddizione tra il buon senso dell'equilibrio, e i risultati del disequilibrio, come si spiega il Faust?
#3892
Non penso che l'ostentazione della felicità equivalga alla felicità, se tutti i sorrisi delle foto di facebook equivalessero a persone felici il mondo sarebbe certamente un bel posto e potrebbe strappare qualche sorriso "anche" a te. Non penso nemmeno che sorridere\ridere sia un sintomo di felicità, è il ghigno di paura verso una contraddizione inafferabile, al massimo è un segno di debolezza elevato a status symbol. In un mondo dove la felicità deriva dal successo, non essere felici significa essere dei falliti, apparire felici perciò equivale ad apparire persone di successo, e questo ha una valenza biunivoca. Sociale, perchè una persona di successo ha potere sui falliti, e personale, perchè credere di essere persone di successo rinfranca il nostro ego, e sopratutto ci salva da quell'impellenza che tanto ci grava: cambiare. Se siamo felici perchè cambiare? "Devi essere te stesso" è il mantra individualista. Sarà un esperienza tutta personale, ma non penso di avere più conoscenti che non facciano uso di qualche antidepressivo (considero antidepressivi anche dispositivi e intrugli ove non è specificatamente scritto "antidepressivo", ma anche quelli prettamente farmacologici non se la battono male) e l'Italia è "indietro" da questo punto di vista rispetto ad altre nazioni (gli USA per esempio). E' una dittatura del sorriso, un autoconvincimento di massa, capita anche di non sorridere e perciò essere "investigati" dalla gestapo del sorriso "stai male?" .. Chi risponde "si" in qualche modo tradisce lo spirito della conversazione, si diventa subito i "guastafeste", quelli "pesanti".....
Io fortunatamente ci rido sopra, non penso si capisca dal mio modo di scrivere asciutto e meccanico, ma nella realtà sono molto solare e sopratutto do molto valore all'ironia e al sarcasmo, d'altro canto non penso ci sia altro modo per interagire con una dittatura (del sorriso), se non prenderla per il culo.
#3893
Citazione di: green demetr il 24 Febbraio 2018, 14:11:47 PM1) Sì certo. Il Neanderthal era un uomo.
Non capisco come si possa asserire serenamente che si è certi esso fosse "umano", nel senso non che "sapeva", ma che sapeva di sapere, quello è il traguardo di cui parliamo e che li renderebbe "umani". Ci dev'essere stato un punto dove la capacità linguistica si è trasformata, i suoni hanno smesso di dominare l'uomo ma l'uomo ha dominato i suoni e li ha resi intellegibili. Ci sono una serie di teorie riguardo al Neanderthal, portate avanti a volte da paleontologi direttamente collegati con il successo turistico di alcune zone... Tutto bello e culturalmente valevole, meglio dei video della Nappi, ma per grandi teorie servono grandi prove, e non mi sembra che i rivenimenti Neaderthaliani attuali possano confermare che fossero capaci di linguaggio avanzato. Le tumulazioni rituali forse sarebbero il più importante indizio (molto più dei flauti), ma la verità è che esistono anche nel mondo animale tra gli elefanti e persino gli uccelli e.... indovina chi?

La notizia dell'ibridazione ha dato adito alle solite teorie del buon selvaggio, alcuni sostengono che l'estinzione dei neandarthalis sia avvenuta "dolcemente" tramite pressione sociale\ecobiologica, e l'ibridazione sia solo un esempio del fatto che le due specie vivessero in armonia e amore. In tal caso tuttavia la componente neandarthaliana del nostro DNA dovrebbe essere decisamente maggiore a testimonianza di lunghe e folli notti di sesso consenzienti, quella misera percentuale invece testimonia o la bassa fertilità delle coppie (incompatibilità genetica, altra specie), o il fatto che fossero "stupri di guerra" o altri eventi sporadici. Mi pare che non ci sia nessuna prova migliore del fatto che essi NON fossero umani del fatto che essi siano stati sterminati. Sapiens è sociale, collaborativo, con chi riesce a comunicare con lui.. gli "altri"vengono sistematicamente sterminati, e con neandarthalis non ci siamo fermati a zone linguistiche circoscritte, li abbiamo stermitati
tutti in tutta l'eurasia, non ne è rimasta nemmeno una sacca perduta in una palude della Siberia. Erano evidentemente dei concorrenti direttissimi alle fonti energetiche, come tanti altri gruppi di sapiens "altri" che parlavano altri idiomi, ma diverse culture sapiens sono rimaste, dei neanderthal nemmeno una traccia. Che altra prova si vuole di una incomunicabilità di fondo, ovvero della loro non-umanità?
#3894
Le discussioni tassonomiche lasciano il tempo che trovano, le varie nomenclature di homo hanno a che fare più con il punto di ritrovamento che con le loro reali caratteristiche che ci sono perlopiù ignote al di la dello scheletro e campioni di DNA (incompleti e deterioriorati), non sappiamo nemmeno se considerarle specie diverse visto che non siamo sicuri se fossero geneticamente capaci di procreare tra diversi homo, e con quale grado di fertilità (a parte le recenti conferme riguardo al Neanderthal, ma che riguarda solo Sapiens-Neanderthal e non tutte le altre "specie").  Si tratta di nomenclature da prendere con le pinze e che servono più alla catagolazione che alla comprensione (anzi hanno solo creato l'equivoco del cosidetto "anello mancante"). Personalmente penso che per considerare uomini queste specie, dovremmo fare dei rinvenimenti di arte (capacità avanzata di linguaggio) a loro attribuibili. Ci sono alcuni "flauti neanderthal" ma non mi sovviene altro riguardo alle altre "specie", e quindi al momento penso che l'unica "specie" in dubbio (anche per la questione genetica) sia proprio quella.
Posto appunto che si ragiona su una base scientifica alquanto traballante, ognuno ne uscirà con le proprie considerazioni, penso tuttavia che se si vorrà considerare uomini alcune di queste specie, ad esse (per logica) andrebbe applicato lo stesso ragionamento-tappabuchi che la chiesa ha utilizzato per coloro i quali non hanno potuto ascoltare la buona novella, i neonati: limbo. Qui però non vorrei invadere il "territorio" di Cannata che conosce sicuramente meglio la questione..
Ma visto che si tratta evidentemente di un topic provocatorio, la provocazione mia è diversa. Mi domando che ne abbia fatto il buon Dio degli sterminatori materiali di questo innumerevole numero di cugini, se abbia fatto un bel processo di massa come ai nazisti, o li abbia premiati per aver adempito al suo disegno di "figlio unico", perchè è ovvio che li abbiamo sterminati noi mica i leoni, nel più grande sterminio di massa mai compiuto e di cui ci siamo molto abilmente lavati le mani.
#3895
Nella tua invettiva (un po caotica) vedi e descrivi uno scollamento tra la volontà e l'atto (atto, non azione), tra il desiderio e il ricevuto, tra il significato e il significante, tra maestro e discepolo, tra  soggetto e oggetto (in definitiva). Se invece di concentrarti cosi tanto su questo parolone tanto in voga (parlo di "ego") ti concetrassi su una parola un po in disuso ma che fornisce una chiave di lettura più ampia.. "ipocrisia" Tu vedi ipocrisia, e la detesti.. Perchè in definitiva, io penso, un vero percorso spirituale sia proprio questo, un indomita lotta senza quartiere contro l'ipocrisia, contro lo scollamento tra l'atto e la parola, la materia e la phonè, la verità e la conoscenza. Una lotta che non può essere risolta nel logos perchè dal logos è generata, ma nel silenzio assoluto dell'assenza di significato. Per farla breve, penso che l'ego non possa essere affrontato faccia a faccia, lottare contro se stessi come dei novelli Dorian Gray mi pare un duello estetico (e un gatto che si morde la coda, come descrivi tu stesso) di riflessi generati ad hoc tramite parole proprio per immaginarsi abili spadaccini (con tanto di pubblico) in una lotta che andrebbe affrontata alla radice, la dove tutti i significati sono generati, l'ego non se ne va se non insieme a tutto, se stessi e l'universo. Certo questa prospettiva diminuirebbe di non poco le iscrizioni ai corsi serali di *inserire tradizione religiosa*, bello sarebbe invece rimanere ultimi sulla terra con le chiavi per accedere ad ogni lusso "spirituale", essere gli "illuminati", cosi si che le iscrizioni salgono.  L'idea di una rimozione chirurgica che lascia intatto il mondo metafisico (o addirittura un sistema linguistico-religioso), mi pare un idea tanto romantica quanto puramente estetica (e perciò ipocrita) ed egoistica. Noi siamo relazione, pertanto finchè vi sarà parola l'ego ritornerà sotto forma di relazione con essa.
#3896
Percorsi ed Esperienze / Re:#sconnessiday
18 Febbraio 2018, 16:39:57 PM
In parte sono daccordo con il discorso radicale di Cannata ma è sempre e comunque meglio che una certa sensibilità innanzitutto si instauri, e la sensibilità verso la "sconnessione" non è certo diffusa essendo la "connessione" una droga relativamente nuova. Marito e moglie si prepareranno scaricate le serie Tv il giorno prima e si piazzeranno davanti ai loro schermi "sconnessi" mentre il bimbo guarda il suo cartoon scaricato il giorno prima "sconnesso". Una pagliacciata ma meglio di niente. Io parteciperò come quasi tutti gli altri giorni (ho internet solo in ufficio, non a casa).
#3897
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Capitalismo
17 Febbraio 2018, 09:39:05 AM
Citazione di: green demetr il 16 Febbraio 2018, 20:30:03 PMper quanto riguada il finanziamento pubblico, ti voglio ricordare che le università americane funzionano tramite quello privato.....
E comunque il problema è quello del leverage....è chiaro che se sono le banche e non gli stati a deciderlo, è uno scacco politico enorme.
Ma appunto, quale politica?

La strategia di Putin "Euroasiatica" è vecchia di vent'anni, non è certo la notizia da seguire su bloomberg (e suggerirei di smettere con RussiaToday, faziosissima propaganda di stato) rimane che nessuno in vent'anni gli ha teso la mano se non le nascenti frange populiste destrorse, quindi al momento si tratta di un progetto in cantiere fermo come lo è da vent'anni (e di cui Putin non parla nemmeno più). E questo onestamente risponde a gran parte del tuo intervento scritto intorno all'idea della via della seta, a parte le ultime righe dove ti rispondi da solo, il fatto che i finanziamenti arrivino dalle banche lo rendo solo formalmente privato, cosi come accade in europa, ma quei soldi sarebbero privati?? Questa ipocrisia di considerare merito del privato, finanziamenti che sono dannatamente pubblici solo perchè hanno preso un timbro in banca, è la barzelletta dello scemo del villaggio, solo tra i neoliberisti non si riesce ad ammettere che il re è nudo
#3898
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Capitalismo
14 Febbraio 2018, 19:59:11 PM
Citazione di: green demetr il 14 Febbraio 2018, 19:16:18 PMLa germania ha un potere contrattuale maggiore perchè è la forza che trascina il nuovo polo economico-finanziario europeo. Contro quello americano e cino-russo (se ci riescono, se non vengono bombardati nel frattempo...vedi nord corea etc...)

Quando si parla di fine degli stati si intende a mio parere meglio se si intende un riassetto delle forze in campo.
E quindi un riassetto anche dei confini. Sperando che in Europa avvenga pacificamente. (ma il messaggio di fine anno del presidente della repubblica, a me è suonato macabro).
A parte che non esiste nessun reale asse cino-russo (i cinesi rimangono isolazionisti), Russia e Cina possono ben poco militarmente contro gli USA e sono ancora economie instabili (dipendenza dal greggio etc). L'idea di un "bombardamento" è fuori da ogni prospettiva, non è semplicemente necessaria in una situazione di 13 portarei a 2 (in caso di asse cino-Russo,altrimenti 1) i recenti investimenti di Putin nell'ammodernamento militare possono essere intesi come un semplice flusso di denaro pubblico verso la "libera industria" high-tech. Infatti quello che manca nel video linkato sta anche in questo, la famosa "Silicon Valley" dove sarebbe senza gli investimenti in ricerca in strutture finanziate pubblicamente come il MIT? Gli iphone sono fatti di brevetti finanziati quasi interamente dal pubblico, i geni della silicon valley stavano a ridosso delle università per ottenere ciò che ora la farmaceutica e la biotecnologia vuole: ricerca. Il capitale è più timido di quanto può sembrare, senza il pubblico rimangono le reiterazioni di idee finanziate originariamente dall'inutile stato.. e marketing. Per fine degli stati non si può intendere un riassetto dei confini, quello al contrario sarebbe un ritorno degli stati.
#3899
Citazione di: Sariputra il 14 Febbraio 2018, 16:02:36 PMse andiamo solo a rileggerci qualche vita di santo vediamo che , anche per loro, spesso erano più i momenti di dubbio che non quelli di fede...
Se sono arrivati a noi hanno superato la vergogna del costringere la loro spiritualità in un indumento verbale, nella maggior parte dei casi hanno lasciato memorie, su questione di ordine a volte universale che auspicabilmente volevano lette e condivise dall'umanità intera propriò perchè credevano indubitabili, hanno creato comunità basate su principi da loro postulati tentando modelli sociali rivoluzionari, in altri casi hanno dato vita a fratture culturali epocali... ho come l'impressione che il rischio di dir cazzate era un fischio lontano anche per buona parte di loro? Io credo che gli uomini disposti a cedere anche pochi centrimetri del proprio cortile alla discussione siano rarissimi, nella formalità piace a tutti giocare all'essere aperti e premurosi verso il prossimo, umili e dubitevoli, ma poi facciamo (stoicamente) sempre e comunque e solamente il nostro bene. Se fosse il contrario, non esisterebbe l'ipocrisia, di cui il mondo è pieno.
#3900
Io noto l'esatto contrario, i credenti screditano la ragione quando essa gli è avversa (o per meglio dire, proviene da un autorità che non riconoscono come vera), ma sono bravissimi a costruire sistemi logico, semantici, cosmologici, (per loro razionali) su cui si appoggiano in tutta tranquillità e su cui poggia l'intero loro sistema filosofico. Poi ci sono credenti e credenti, ma parlando del "credente medio" siamo ben lontani da tertulliano, l'idea che la fede sia irrazionale è solamente un modo per sfuggire al confronto. Gli unici al mondo a sapere (o a credere di) cosa è avvenuto prima del BigBang (e ad altri grandi misteri) sono i credenti, alla faccia di chi non ha bisogno della ratio per sostenersi.