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Messaggi - Jacopus

#391
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
02 Luglio 2024, 16:11:31 PM
Iano, parlare di coscienza rischia di risvegliare tutti i forumisti al momento ibernati da qualche parte. :)
Ad ogni modo due parole spicciole. La coscienza è sicuramente collegata alla memoria, perché la memoria è fortemente connessa all'identità, che infatti viene messa a dura prova da quelle malattie che colpiscono la memoria. Ma non è solo memoria, altrimenti anche un Computer ne avrebbe (Hal 9000 in Odissea nello spazio, l'aveva in effetti ma era un film di fantascienza).
Preliminarmente, bisogna distinguere tra diversi significati di coscienza: coscienza come essere in grado di percepire il mondo ed intervenire su di esso (chi dorme è parzialmente cosciente così come chi è in coma), coscienza come avere una morale e non agire d'impulso (incoscienti! Gridato dal vecchietto contro la baby gang), ed infine coscienza come qualità esclusiva dell'uomo che viene esplicitata in una della sue forme più note dal "conosci te stesso."
A noi interessa quest'ultimo dominio, che è quello tipicamente cartesiano del "penso dunque sono". Ed è questa coscienza quello strumento che fa domandare al bambino " perché io sono io e non sono un'altro? Perché dormo e sogno? Cosa c'è nello spazio e cosa c'èra prima di ieri e prima del primo ieri? Chi sono gli altri e perché vivo e non sono un sasso? Cosa significa morire? Molti di noi queste domande se le sono fatte e se le fanno. Le stesse creazioni mitologiche fanno parte della creazione della coscienza, come tentativo di rispondere a queste domande. Ma la coscienza in questo dominio è anche imparentata con il secondo significato perché è questa coscienza che ci comanda cosa è giusto e cosa non lo è. Ma è imparentata anche con il primo significato, poiché la coscienza è collegata con gli stati affettivi di base (Panksepp) e con i flussi ormonali del nostro corpo e quindi con il nostro "essere nel mondo".
In realtà semplificando, le risposte a cosa è la coscienza, si possono dividere in due grandi insiemi: 1) la coscienza è il cervello e quindi la sua raffinata architettura (pertanto tutti gli esseri viventi dotati di Snc hanno una coscienza). Questo insieme ritiene talvolta il dibattito sulla coscienza superfluo ed inutile. 2) L'altro insieme è quello che ritiene la coscienza un elemento esclusivo dell'uomo ed anzi il carattere proprio che li distingue dagli altri esseri viventi.
Personalmente mi sento più in sintonia con questa visione, che a sua volta, molto grossolanamente puó dividersi in altri due insiemi, quello teologico e quello culturale. Per il primo la coscienza proviene dalla divinità, per il secondo dai processi culturali che ha auto-innalzato l'uomo ad un livello superiore di autoriflessività.
Resta aperta la domanda, in ogni caso, che si tratti o no di un modo per pavoneggiarsi rispetto alle altre specie e per giustificare il nostro dominio su di esse. Anche rispetto a questo problema ci sarebbe molto da dire, come sul rapporto fra coscienza e libero arbitrio o sul condizionamento della storia culturale e biologica dell'uomo sulla coscienza. Vi sono popolazioni più coscienziose o tutti gli esseri umani sono dotati del gene della coscienza uguale per tutti?
#392
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
01 Luglio 2024, 21:15:44 PM
La mia posizione è simile a quella di Ipazia ma non coincidente. L'essere non è altro che un vessillo metafisico, un relitto di altre epoche. Ma l'esistente non è solo fisico. Sono d'accordo con Donald su questo punto: la befana esiste ed anche la Bibbia, o il Libro dei Morti. Tutto ciò che immaginiamo condiziona la nostra vita e le nostre azioni. Sono dei potenti motivatori e fungono da chiavi interpretative della storia. Ma tutto ciò che risiede nella nostra capacità creativo/fantastica non è avvolta nel mistero. È la conseguenza della "combo" SNC complesso e tecnica. Di fronte alle prime schegge di selce, alla conquista del fuoco, alla domesticazione, alla creazione di amuleti e riti funebri, si è dipanata la tradizione dell'homo sapiens "cantastorie", dapprima in forme rudimentali e poi sempre più complesse, grazie alla invenzione delle invenzioni, il linguaggio (che è, a sua volta, un esistente non fisico e del tutto convenzionale ma che racchiude tutto, compresa la descrizione del mondo fisico).
A proposito del darwinismo: il darwinismo non ha una posizione netta o risolutiva rispetto al concetto di coscienza, che tra l'altro è un concetto così evanescente e poliedrico per il quale sono possibili migliaia di definizioni diverse. Il darwinismo ha dimostrato, con la stessa precisione e sicurezza data dalle "scienze dure" che ci sono regole generali che governano i processi filogenetici sul pianeta terra. E queste regole sono indiscutibili. Se volete credere che l'uomo sia stato creato 5000 anni fa e dalla sua costola la donna, liberi di farlo, ma si tratta di una posizione puerile. Siamo certi che l'uomo discende dai batteri primordiali, così come ogni forma di vita. Ciò che l'evoluzionismo sintetico non ci dice è come sia avvenuto il passaggio da inorganico ad organico 3 miliardi e mezzo di anni fa. Il vero mistero è questo e solo questo. I pezzi successivi, dagli archea in poi, sono sufficientemente chiari. Il tema della coscienza è un problema collaterale, ma che non disconferma né conferma, qualsiasi posizione si prenda, la validità dell'evoluzionismo darwiniano.
#393
CitazioneA parte Bobmax volate tutti un po' bassi, da bravi pragmatici che avversano i sogni. 
"Dieu est dans les details". Flaubert. Il mondo che vorrei è un mondo dove tutti i marciapiedi sono piani. Ovviamente è un eccesso, poiché il male si nasconde anche dove c'è una apparente perfezione. Il mondo che vorrei è allora un mondo dove si riesce ad integrare la cura del proprio giardino con la cura del giardino degli altri. Solo attraverso la distruzione della frase tatcheriana " non esiste società ma individui", passa il mondo che vorrei, ed è un mondo radicalmente diverso da quello attuale, ma è un mondo basso, fatto di azioni. Non credo in una opposizione formale e teorica contro il male o a favore del bene. Bisogna sporcarsi le mani nella vita bassa. Ai preti che predicano (ce ne sono tanti) preferisco i preti, con e senza abito talare, che fanno (ce ne sono alcuni).
#394
Bella domanda Pio. Se ho capito bene la domanda riguarda il "come ripareresti il mondo attuale" e non "come vorresti fosse il mondo ideale". Si parte, cioè, da un dato di realtà e si cerca di correggerlo secondo la nostra morale. Riduco il "mondo" all'Italia, e già così mi sembra complesso.
In primo luogo dovrei governare senza il limite delle elezioni per un periodo di almeno venti anni. Investirei soprattutto in ogni ordine scolastico e formativo e in sanità e in abitazioni popolari. Reintrodurrei il reddito di cittadinanza. Per trovare i fondi, renderei più efficace la lotta all'evasione fiscale (n.b. Il ministero del tesoro ha reso noto che nel 2023 i redditi in Italia sono stati prodotti all'83 per cento da stipendi e pensioni e dal 17 per cento da tutto il resto, ovvero libere professioni, artigianato, commercio, società per azioni, turismo, multinazionali, petrolio, satelliti, armamenti, farmaci - c'è da piangere).
Un altro punto, il sostegno al trasporto pubblico ed ecologico (biciclette). Ulteriore punto: lotta alla criminalità organizzata nel sud, toccando i patrimoni, non c'è bisogno del diritto penale.
Se ció avvenisse mi farei così tanti nemici da venire ammazzato in breve oppure dovrei rovesciare realmente il potere e fare un colpo di stato, con gli esiti robesperriani/staliniani che tutti conosciamo.
#395
Infatti. Baylham, non fai un buon servizio ai non credenti. Se non sei interessato basta non intervenire e se sei interessato, anche da non credente, è necessario il rispetto, altrimenti dovrò equipararti, mutatis mutandis, a Pirosphera.
#396
Tematiche Filosofiche / Essere ed esistere
29 Giugno 2024, 15:23:12 PM
Visto che altrove spesso emerge questo binomio e visto che esso è uno dei temi principali della filosofia dai tempi dell'antica Grecia (niente di bizzarro quindi), e visto che è stato ripreso fortemente dalla fenomenologia heideggeriana, direi che una discussione è opportuna. Personalmente credo che il binomio rifletta quello fra anima e corpo, con una visuale meno gretta e meno materialista. In ogni caso è importante discuterne ed è tutt'altro che materia per squinternati.
#397
Pirosphera. Non so a quale scienza ti riferisca, ma il metodo scientifico galileiano è tutto, tranne preconcetto. Ovviamente non costruisce nel vuoto e deve sempre rifarsi all'arte della scienza di quel dato momento, ma poi è creativamente capace di riscriverla la scienza, come è già accaduto diverse volte ( cfr. Kuhn, la struttura delle rivoluzioni scientifiche). Questa risorsa della scienza è anche il suo limite, poiché "far funzionare le cose" è diverso dal "è giusto far funzionare quella cosa specifica, in quello specifico istante, verso quella specifica persona o gruppo?". La scienza è al momento muta rispetto all'etica, o meglio, neutrale. Anche se questa neutralità non è così innocua come si potrebbe pensare. Infatti da questa neutralità la scienza viene svincolata da ogni limite, fino a dirsi che " ciò che si può fare, si farà ". Dal punto di vista metodologico, però non ci sono teorie scientifiche più etiche di altre, o più spirituali o meno scientiste. Tutte condividono questa concezione dell'assenza di limite, e pertanto la loro non-etica. Quindi se da un lato la nostra vita è notevolmente migliorata grazie alla scienza, la scienza è intimamente legata ad un progetto di "crescita senza fine" che la rende simile allo "spirito del capitalismo". È casuale o causale che capitalismo, scienza moderna e protestantesimo siano emersi tutti insieme fra il XVI e il XVII secolo?
#398
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 09:50:57 AM
Approvo l'ultimo post di Ipazia ed aggiungo un flash. In rete girano video dove specie animali molto diverse convivono pacificamente, un po' come nei volantini dei testimoni di Geova. Non c'è guerra fra di loro perché le risorse sono equamente distribuite. Ovvio che la loro situazione è molto diversa dalla nostra. Le giraffe non cercano vestiti griffati o posti da direttore, ma nel discorso (radicale, perché va alla radice) che fa Thich Nhat Hanh, il concetto è lo stesso, e l'opposizione a quel concetto produce, ad esempio, paradossali guerre fra poveri, come fra poveri locali e poveri stranieri, come se essere poveri del luogo fosse una forma di rispettabilità e di innalzamento sociale (e conseguente strategia del potere per distogliere l'attenzione dai veri problemi).
Per inciso, Thich Nhat Hanh fu perseguitato sia dal governo capitalista del Vietnam del Sud che dal governo comunista del Vietnam del Nord. Anche questo aspetto andrebbe valutato rispetto a schierarsi in modo affrettato da una parte o dall'altra. Proprio l'ammonimento che ci fa il monaco.
#399
Una posizione molto condivisibile sul rapporto scienza - filosofia è stato scritto da Bobmax qualche mese fa. Lo ripropongo qui.
Citazione di: bobmax il 11 Dicembre 2023, 14:53:54 PMSebbene vi possano essere scienziati filosofi, così come filosofi che masticano discipline scientifiche, vi è una fondamentale differenza tra scienza e filosofia.
Perché la scienza si occupa di come funziona il mondo, mentre la filosofia è interessata alle ragioni della esistenza del mondo.

Cioè la scienza studia ciò che esiste,  la filosofia indaga cosa lo fa esistere.

La scienza è fisica.
La filosofia è metafisica.

La filosofia necessita della scienza, delle sue scoperte, dei suoi modelli, per trarne la concretezza e l'ispirazione delle sue speculazioni metafisiche.

Mentre la scienza, sebbene a volte non ne sia consapevole, trae dalla filosofia la metafisica che permette di dare un senso a se stessa.
Senza metafisica, implicita o meno non importa, la scienza non potrebbe produrre nulla di sensato.

Chi ritiene di essere scienziato, ma non è consapevole della metafisica a cui fa inevitabilmente costante riferimento, in effetti non è scienziato.

Ma pure chi vuol fare filosofia, argomentando sulle eventuali implicazioni di recenti o passate scoperte scientifiche, di cui non sa però sostanzialmente nulla... non fa affatto un buon servizio alla filosofia.
#400
Tematiche Filosofiche / Le radici della guerra
22 Giugno 2024, 01:10:43 AM
"Le radici della guerra sono nel modo di vivere la vita quotidiana, nel modo di impostare lo sviluppo economico, di organizzare la società, di consumare. Se osserviamo in profondità la situazione, vedremo le radici della guerra. Non possiamo limitarci a dare la colpa all'uno o all'altro. Dobbiamo superare la tendenza a schierarci".
Questa frase di Thich Nhat Hanh mi ha colpito per la sua attualità, nonostante sia stata scritta trenta anni fa. Proprio alla vigilia di quella nuova epoca di guerre calde, da cui l'Europa era stata preservata dal 1945.
C'è chi afferma che la guerra è ontologicamente e geneticamente umana. Io credo di no, che sia molto più farina delle strutture sociali e di come esse evolvono, di quali interessi sono portatrici, di cosa sono disposte a mediare.
Senza questa consapevolezza (cioè del fatto che la guerra non è frutto dello scontro buoni/cattivi) vedo un brutto futuro per l'umanità.
#401
Attualità / Re: Il progetto di "premierato"
21 Giugno 2024, 23:06:28 PM
CitazioneLa sinistra è invece sempre caratterizzata da quelle lotte intestine che poi uccidono sempre qualcuno che dalla loro parte arriva al governo grazie alle sue doti di moderazione.
Non credo che dipenda dalla sinistra ma dalla instabilità politica, che è sempre stato un basso continuo nella storia della Italia unitaria, salvo che nel ventennio fascista (per ovvie ragioni). Abbiamo avuto solo sprazzi di stabilità politica con Giolitti e con De Gasperi. La nostra classe politica è stata sempre deficitaria ed uno dei motivi (non l'unico) risiede nella cristallizzazione delle classi sociali che non permette avanzamenti e promozioni, se non raramente. La politica diventa quindi uno dei pochi ascensori sociali e pertanto un attrattore per carrieristi e non per professionisti etici della politica. Con queste premesse la legittimazione del potere è debole e quindi facilmente rovesciabile. Accanto a queste ragioni intimamente italiane se ne sommano molte altre che prenderebbero molto spazio per esporle.
#402
Percorsi ed Esperienze / Re: Raduno filosofico
21 Giugno 2024, 14:48:09 PM
L'ho fatto in privato ma replico qui. Grazie a Iano ed a Niko per esserci conosciuti di persona ed aver condiviso una piccola finestra temporale, fra discussioni, riflessioni, e "mangiate". Grazie sopratutto ad Inverno ed alla sua compagna per l'ospitalità disinteressata o meglio, semplicemente interessata a creare relazioni. Una motivazione scandalosa per un ligure ma tant'è.
Una riflessione su quelle discussioni dal vivo. Nonostante le posizioni fossero diverse sui tanti argomenti che scaturivano dalle conversazioni, non ci sono mai stati quei toni accesi, al limite della lite, che talvolta si manifestano sul forum. La presenza fisica dell'altro, insieme alla percezione di aver condiviso con lui tanti scambi di idee, rendeva difficile superare dei confini, pur nella schiettezza delle rispettive posizioni. Due giorni che ricorderò sempre con piacere.
#403
Se Sparta piange, Atene non ride. Magari un modello socialdemocratico, come quelli presenti in Europa fino a una ventina di anni fa, potrebbe essere un giusto compromesso?
#404
State giocando con il fuoco ragazzi...uno, due,tre...Ipazia c'è!
#405
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
12 Giugno 2024, 11:56:18 AM
Pio. Il più pulito c'ha la rogna. Finché l'Europa, come istituzione politica e militare unitaria, non si realizza, la nostra condizione (in quanto europei) è identica a quella dell'Italia del '400, un ricco bocconcino appetitoso. C'è chi se lo gusterebbe alla moda di Gengis Khan (Russia) e chi alla moda dell'imperatore Adriano (USA) ma sempre vassalli resteremo. Fra i due sistemi però preferisco la soluzione Adriano. Finire in galera perché ho parlato male del biondino di Mosca mi sembrerebbe un po' esagerato. Rivendico da buon ligure il diritto al mugugno.