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Messaggi - giona2068

#391
Tematiche Spirituali / Re:Diavolo
15 Settembre 2016, 16:58:05 PM
Citazione di: terra il 15 Settembre 2016, 16:16:42 PM
Citazione di: giona2068 il 15 Settembre 2016, 16:08:09 PM
Citazione di: Mariano il 15 Settembre 2016, 14:36:46 PM
Chi crede in Dio e ha fede (non è ateo) crede anche nel Diavolo, ma non ha fede in lui.
Allora avere fede non significa solo credere in Dio.
Allora anche un ateo può avere fede, anche se non riconosce un Dio (Bene) persona, ma rigetta il Diavolo (Male).
Sto andando fuori di testa o qualcuno può chiarirmi le idee?
Grazie

Il Signore Dio è Verità, chi crede nel Signore Dio crede anche nella Verità perché sono la stessa cosa. Chi vive nella verità oltre a credere nel Signore della Verità crede nella verità tutta intera e per questo crede anche che il diavolo esista ed ha occhi per vedere il male che semina nel mondo.
Bisogna in ogni caso essere attenti al linguaggio che usiamo quando  parliamo di queste cose.
Credere nel Signore Dio vuol dire confidare 100x100 in Lui e in questo concetto si racchiude la certezza che Lui esiste.
Quando parliamo del diavolo sarebbe opportuno dire credo che il diavolo esista evitando l'espressione credo nel diavolo perché, se alla lunga sbaglio linguaggio, finisco per darmi un messaggio subliminale che contiene la fiducia  nel diavolo e questo sarebbe molto dannoso, a meno che uno non voglia sciaguratamente affidarsi al male.
Il serpente ha tre teste che si chiamano satana, lucifero e belzebul ed è una cosa diversa dal diavolo. Il serpente mira togliere ogni raggio di presenza divina dal cuore dell'uomo per renderlo legno secco per il fuoco dell'inferno, mentre il diavolo/i mira/no a far impazzire l'uomo, in particolare quello più attivo in questa loro opera e l'afarit, specializzato proprio nel portare le persone fuori testa.
L'ateo non vive nella verità quindi non può credere che il diavolo e il serpente  esistano, infatti, come già detto,  chi crede, crede nel Signore Dio e crede che il diavolo esista. Chi è ateo non crede nel Signore Dio e crede che satana non  esta. Chi non crede che il Signore Dio esista, cioè è ateo, non può rigettare il male perché è già sotto il dominio di esso. In altre parole non esiste una terra di nessuno: O con me o contro di me, dice il Signore.
Spesso si crede di credere perché si crede che il Signore Dio esista, ma questo lo crede anche satana. Se il credere nell'esistenza del Signore Dio non è accompagnato dalla fede/obbedienza a Lui, si crede solo come idea ed a nulla giova.
Dalle opere di ciascuno di noi si vede se crediamo oppure no, le parole nulla contano.


La religione cattolica conosce solo una piccola parte di verità, il resto sono confusioni, e lo vediamo anche dell'insegnamento dell'inferno.

Il vero cristiano non è cattolico, non è ortodosso, non è protestante  ecc... e oltretutto non punta il dito per dire so tanto Poco conta quanto so ma conta tanto anche se vivo solo un po' di quello che so.
I peggiori nemici del Signore Gesù furono sommi sacerdoti, scribi e farisei che sapevano tanto ma non vivevano niente, mentre Veronica, Magdalena, il ladrone sulla croce ed altri pur non sapendo nulla riconobbero ed amarono il Signore.
L'unica cosa importante è scoprire chi siamo noi!
#392
Tematiche Spirituali / Re:Diavolo
15 Settembre 2016, 16:08:09 PM
Citazione di: Mariano il 15 Settembre 2016, 14:36:46 PM
Chi crede in Dio e ha fede (non è ateo) crede anche nel Diavolo, ma non ha fede in lui.
Allora avere fede non significa solo credere in Dio.
Allora anche un ateo può avere fede, anche se non riconosce un Dio (Bene) persona, ma rigetta il Diavolo (Male).
Sto andando fuori di testa o qualcuno può chiarirmi le idee?
Grazie

Il Signore Dio è Verità, chi crede nel Signore Dio crede anche nella Verità perché sono la stessa cosa. Chi vive nella verità oltre a credere nel Signore della Verità crede nella verità tutta intera e per questo crede anche che il diavolo esista ed ha occhi per vedere il male che semina nel mondo.
Bisogna in ogni caso essere attenti al linguaggio che usiamo quando  parliamo di queste cose.
Credere nel Signore Dio vuol dire confidare 100x100 in Lui e in questo concetto si racchiude la certezza che Lui esiste.
Quando parliamo del diavolo sarebbe opportuno dire credo che il diavolo esista evitando l'espressione credo nel diavolo perché, se alla lunga sbaglio linguaggio, finisco per darmi un messaggio subliminale che contiene la fiducia  nel diavolo e questo sarebbe molto dannoso, a meno che uno non voglia sciaguratamente affidarsi al male.
Il serpente ha tre teste che si chiamano satana, lucifero e belzebul ed è una cosa diversa dal diavolo. Il serpente mira togliere ogni raggio di presenza divina dal cuore dell'uomo per renderlo legno secco per il fuoco dell'inferno, mentre il diavolo/i mira/no a far impazzire l'uomo, in particolare quello più attivo in questa loro opera e l'afarit, specializzato proprio nel portare le persone fuori testa.
L'ateo non vive nella verità quindi non può credere che il diavolo e il serpente  esistano, infatti, come già detto,  chi crede, crede nel Signore Dio e crede che il diavolo esista. Chi è ateo non crede nel Signore Dio e crede che satana non  esta. Chi non crede che il Signore Dio esista, cioè è ateo, non può rigettare il male perché è già sotto il dominio di esso. In altre parole non esiste una terra di nessuno: O con me o contro di me, dice il Signore.
Spesso si crede di credere perché si crede che il Signore Dio esista, ma questo lo crede anche satana. Se il credere nell'esistenza del Signore Dio non è accompagnato dalla fede/obbedienza a Lui, si crede solo come idea ed a nulla giova.
Dalle opere di ciascuno di noi si vede se crediamo oppure no, le parole nulla contano.
#393
Tematiche Spirituali / Re:Ma Dio...è buono o cattivo?
13 Settembre 2016, 18:46:38 PM
Sì, la storiella è molto bella e molto tenera e oltretutto molto calzante. Il gemello che è convinto di una vita dopo il parto non spera ma è certo anzi sente che la mamma è tutt'intorno a loro. Dove ha imparato tutto questo? Da nessuna parte perché il suo sapere  non è frutto di una ricerca/cultura, ma è il frutto di un sentire. Questa è la vera fede, un sentire che trova conferma in ogni istante nel gustare la vita e non ha bisogno di altre prove. Noi viviamo nello spazio e lo spazio è il cuore del Signore Dio, esattamente ciò che sente il gemello quando dice che la mamma è il tutt'intorno a loro.
Rimane da rispondere a chi dubita della bontà/giustizia  del Signore Dio, ma a costoro possiamo rispondere con una domanda: Secondo Voi il Signore Dio della pace e dell'Amore che da vita agli umani, la quale fra l'altro è gioia  se restiamo puri, potrà mai  essere cattivo?
Non dimentichiamo comunque che molte volte ci specchiamo negli altri, così pensiamo di vedere la loro cattiveria mentre stiamo vedendo la nostra. Il prossimo è l'incarnazione del Signore Dio. 
#394
Tematiche Spirituali / Re:Ma Dio...è buono o cattivo?
13 Settembre 2016, 10:54:13 AM
Citazione di: Duc in altum! il 13 Settembre 2016, 10:08:08 AM
@giona2068

Condivido la tua riflessione, ma il fine della mia argomentazione era di portare l'attenzione sul fatto che Saulo, che aveva già raggiunto, il giorno della folgorazione, una cultura accademica più che notevole, riconosce che lontano (quindi anche assenza parziale) dalla fede in Gesù era ignorante, non sapeva, quindi non conosceva, non poteva conoscere o discernere ciò che è buono da quel che è cattivo. Anche se nei fatti, ancor oggi, si continui ad illudersi di essere esperti in questa virtù divina.

E' proprio così e non a caso è scritto che senza di Lui non possiamo fare nulla, ma questo è un principio che riguarda chi da impuro/peccatore vuole redimersi. Esempio la Veronica non sapeva nulla di religione, era una romana pagana, ma nel suo cuore il Signore Dio c'era perché subito ha riconosciuto il Signore al contrario di Saul/Paolo che perseguitava i credenti nel Signore Gesù. Lo stesso dicasi per i bambini innocenti. In ogni caso per quanto ci riguarda abbiamo bisogno di Lui in quanto non siamo/sono quello che siamo/sono.
Considero questi dialoghi alla stessa stregua di chi compera tanti specchi e li porta a casa , ma se alla fine non si specchia per vedere il suo sporco, rimane sporco per non aver voluto vedere il suo volto sporco. Se la luce, che per Sua grazia ci viene data, non la usiamo per vedere la nostra impurità finiremo per assomigliare a quegli scribi e farisei che sapevano tanto ma non si accorgevano di come erano messi.
Per fare questo passo occorre vincere la superbia, l'orgoglio e l'egoismo che sono "virtù" di satana e fanno da portinai davanti al ns cuore.
#395
Tematiche Spirituali / Re:Ma Dio...è buono o cattivo?
12 Settembre 2016, 17:37:37 PM
Citazione di: Duc in altum! il 11 Settembre 2016, 20:23:58 PM
Tratto dalla seconda lettura di oggi a Messa:
Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al ministero: io che per l'innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza (senza saperlo), lontano dalla fede; così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù. 1Tm 1,12-14
...
Sperimentare che Dio solo può colmare la nostra ignoranza (anche essendo più che dotti come lo era Saulo) è possibile per grazia ricevuta o per grazia richiesta.

Si è vero, il Signore tutto può, ma non è detto che lo faccia sempre. Lui ci chiama e ci fa vedere quello che è utile e necessario per la salvezza della nostra anima, ma dopo sta a noi fare il resto. Se S. Paolo non avesse scoperto, ammesso e combattuto con il Suo aiuto che era sotto il dominio del maligno: "Non faccio ciò che voglio e faccio ciò che più mi ripugna", non sarebbe arrivato ad essere quello che  è.  In ogni caso la sua fu una chiamata molto forte, una rivelazione/grazia, perché doveva fare una missione: Portare il santo Vangelo nel mondo. La nostra chiamata, tutti siamo chiamati, non è uguale a quella sua, ma se diremo eccomi con tutto il cuore e poi ci impegneremo il merito potrà anche essere grande. L'importante è combattere in ogni istante e riconoscere il serpente che si annida ovunque, ivi compreso il nostro corpo tramite superbia, orgoglio, egoismo, desideri carnali, cupidigia ecc...., ma oltretutto sono importanti due cose: Non mandare l'oggi al domani e non credere di essere già a posto.  
Se non fosse determinante il nostro impegno, unito al Suo aiuto, nessuno finirebbe all'inferno del quale ci ha abbondantemente parlato perché nessuno sarebbe colpevole.
La grazia è la luce per conoscere come siamo messi, vedi ladrone di dx, il resto è nostro dovere.
Il Signore è la nostra salvezza.
#396
Tematiche Spirituali / Re:Considerazioni sulla Fede
12 Settembre 2016, 09:41:00 AM
Citazione di: Duc in altum! il 11 Settembre 2016, 20:47:32 PM
:: scritto da giona2068:
Citazionema sappi che non c'è misericordia senza pentimento.
...e il pentimento incomincia con il dichiarare, senza sotterfugi, di essere peccatori.

D'accordo, io l'ho dichiarato e lo confermo e non potrebbe essere diversamente dal momento che il santo sbaglia sette volte al giorno. Ora tocca ad altri sperando che tu ne sia l'esempio.
In ogni caso poco conta quello che altri fanno perché saremo giudicati dalle nostre opere e non da quelle altrui.
#397
Tematiche Spirituali / Re:Considerazioni sulla Fede
11 Settembre 2016, 20:34:27 PM
Citazione di: Duc in altum! il 11 Settembre 2016, 20:13:23 PM
**  scritto da giona2068:
CitazioneCaro Duc in altum, io  ho risposto molto chiaramente alla domanda da te postami, cioè se ho smesso di peccare, dicendo che faccio attenzione a non cadere. Devi sapere che anche se smettiamo di  peccare nel senso di non compiere il gesto, fino a quando non ci liberiamo dello spirito che ci induce a peccare anche contro la ns volontà, siamo ancora peccatori. S. Paolo ai Rm: Non faccio quello che voglio e faccio ciò che più mi ripugna.
Personalmente non faccio cose che mi ripugnano ma se non sono santo qualcosa dentro ancora c'è. In ogni caso anche la poca fede è già un peccato.
Chiarito questo, docet con il punto di domanda stava ad indicare: Tu ti limiti a rispondere  sì e no oppure ti dilunghi?
Non so dove tu abbia visto competizione, ma io ho detto che se il tuo linguaggio è sì o no lo si vedrà nei post a seguire e questo partendo dal presupposto che coerenza vuole che si viva quello che si fa notare ad altri.
Transeat sulle altre sparate.
Buona domenica anche a te.
Transeat o meno (questa è una tua faccenda), a mio parere, continui a rispondere in politichese, anche se (ripeto senza voler giudicare nessuno!) prendo atto, da queste tue parole, che la tua risposta è: "no, non ho smesso di peccare. Quindi, per adesso (poi, forse, toccherà anche a me essere contraddittorio, ma sicuramente ad una tale domanda non esiterò mai), chi è venuto meno alla coerenza di non vivere quel che fa notare ad altri, sei tu:
Citazionel'omosessuale non può avere buona volontà di smettere essendo sovrastato dal peccato stesso che toglie ogni potere sul volere.
Dove, così come per un omosessuale che cerca il Padre di Gesù, anche la nostra buona volontà potrebbe essere ancora sovrastata dal peccato stesso, quindi sia benedetta l'affermazione di Papa Francesco che ci rimanda, tutti, a sperare nella misericordia divina, e non a "sdoganizzare" il peccato.

E' meglio chiuderla qui dal momento che il più sordo dei sordi è chi non vuol sentire, ma sappi che non c'è misericordia senza pentimento.
#398
Tematiche Spirituali / Re:Considerazioni sulla Fede
11 Settembre 2016, 15:59:17 PM
Citazione di: Duc in altum! il 11 Settembre 2016, 13:27:47 PM
**  scritto da giona2068:
Citazione......... ma Duc in altum docet?
Non è nessun "docet", perché avresti potuto rispondere anche sì, ma rispondere ad una semplice domanda: tu hai smesso di peccare?, con un'omelia, evidenzia i nei del tuo rigore fideista, che ti annebbia e ti conduce a delirare sostenendo che il Papa (e quindi la Chiesa) abbia "sdoganizzato" l'atto sessuale omosessuale.

Intransigenza oggettiva confermata dall'esclamazione:
CitazioneLo vedremo con i prossimi post!

ehy hermano rilassati!! ...discutere riflettendo con gli altri non è una gara, e molto meno una battaglia dove chi risponde giusto vince il mongolino d'oro.
Mi dispiace @giona calmati! Dio esiste ma non sei tu!...buona domenica.

Caro Duc in altum, io  ho risposto molto chiaramente alla domanda da te postami, cioè se ho smesso di peccare, dicendo che faccio attenzione a non cadere. Devi sapere che anche se smettiamo di  peccare nel senso di non compiere il gesto, fino a quando non ci liberiamo dello spirito che ci induce a peccare anche contro la ns volontà, siamo ancora peccatori. S. Paolo ai Rm: Non faccio quello che voglio e faccio ciò che più mi ripugna.
Personalmente non faccio cose che mi ripugnano ma se non sono santo qualcosa dentro ancora c'è. In ogni caso anche la poca fede è già un peccato.
Chiarito questo, docet con il punto di domanda stava ad indicare: Tu ti limiti a rispondere  sì e no oppure ti dilunghi?
Non so dove tu abbia visto competizione, ma io ho detto che se il tuo linguaggio è sì o no lo si vedrà nei post a seguire e questo partendo dal presupposto che coerenza vuole che si viva quello che si fa notare ad altri.
Transeat sulle altre sparate.
Buona domenica anche a te.
#399
Tematiche Spirituali / Re:Considerazioni sulla Fede
11 Settembre 2016, 10:37:23 AM
Citazione di: Duc in altum! il 08 Settembre 2016, 19:17:01 PM
**  scritto da giona2068:
CitazioneSe per te ammonire è sinonimo di giudicare vuol dire che se senti qualcuno bestemmiare ti giri dall'altra parte. L'ammonimento riguarda il fatto non l'essere della persona e deve nascere dall'amore nel quale c'è il volere bene. Ciò che qualifica quello che facciamo è il perché lo facciamo.
Quanto alla mia buona volontà sto cercando di recuperarla facendo attenzione a non cadere, ma non penso che chi vive l'omosessualità sia tanto avanti.
Colui che ha detto a costoro: Chi sono io per giudicare chi ha buona volontà, si è riferito ad un universo tipo che la volontà di smettere ancora non ce l'ha.
Tu chiamalo giudizio ma, se le opere sono testimoni fedeli, questa si chiama costatazione.
Il fatto è che: Io amo le persone omosex e desidero che si ravvedano, chi non le ama avalla, sbagliando, il loro sbaglio.
L'amore è correzione, innanzitutto verso noi stessi.
Girarsi dall'altra parte non solo non giova ma danneggia.
In ogni caso non siamo su questo forum per stabilire chi di noi è più o meno peccatore, questo attiene alla propria coscienza, e nessuno conosce le opere degli altri perché non ci conosciamo, ma siamo qui  per renderci conto di cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Prendendo spunto da questo passo: "...Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno..." (Mt5,37) - potevi semplicemente rispondere "no" alla mia sollecitazione.
Pace&Bene
......... ma Duc in altum docet?
Lo vedremo con i prossimi post!
#400
Tematiche Spirituali / Re:Considerazioni sulla Fede
08 Settembre 2016, 17:37:54 PM
Citazione di: Duc in altum! il 08 Settembre 2016, 16:24:31 PM
**  scritto da giona2068:
CitazioneGirala come vuoi, ma il papa dicendo: Chi sono io per giudicare gli omosessuali se cercano Dio ed hanno buona volontà ha finito per sdoganare l'omosessualità. Certo se uno ha buona volontà e cerca Dio è sulla buona via, ma se veramente ha buona volontà smette di peccare.
Dunque, secondo questa tua personale rispettabile interpretazione, continuando nel non voler giudicare nessuno: tu hai smesso di peccare?

Se per te ammonire è sinonimo di giudicare vuol dire che se senti qualcuno bestemmiare ti giri dall'altra parte. L'ammonimento riguarda il fatto non l'essere della persona e deve nascere dall'amore nel quale c'è il volere bene. Ciò che qualifica quello che facciamo è il perché lo facciamo.
Quanto alla mia buona volontà sto cercando di recuperarla facendo attenzione a non cadere, ma non penso che chi vive l'omosessualità sia tanto avanti.
Colui che ha detto a costoro: Chi sono io per giudicare chi ha buona volontà, si è riferito ad un universo tipo che la volontà di smettere ancora non ce l'ha.
Tu chiamalo giudizio ma, se le opere sono testimoni fedeli, questa si chiama costatazione.
Il fatto è che: Io amo le persone omosex e desidero che si ravvedano, chi non le ama avalla, sbagliando, il loro sbaglio.
L'amore è correzione, innanzitutto verso noi stessi.
Girarsi dall'altra parte non solo non giova ma danneggia.
In ogni caso non siamo su questo forum per stabilire chi di noi è più o meno peccatore, questo attiene alla propria coscienza, e nessuno conosce le opere degli altri perché non ci conosciamo, ma siamo qui  per renderci conto di cosa è giusto e cosa è sbagliato.
#401
Tematiche Spirituali / Re:Ma Dio...è buono o cattivo?
08 Settembre 2016, 17:17:57 PM
Citazione di: Sariputra il 08 Settembre 2016, 16:54:01 PM
Riprendendo l'amaro interrogativo  dell'inizio, ""Dio...quel Dio...è buono o cattivo?", e spulciando l'immensa biblioteca di Villa Sariputra, Sotto il Monte, di là della Contea, ho cercato risposta negli scritti dei fratelli maggiori nella Fede, gli Ebrei . Ho pensato che, essendo la spiegazione intimamente connessa con il linguaggio usato nei testi sacri, chi poteva spiegarla in modo più preciso di coloro che hanno scritto quei testi e usato per secoli la lingua? Alcune parole dialettali, che ogni regione d'Italia usa, non trovano sempre facile traduzione nella lingua ufficiale e , quando ciò avviene, spesso il significato non è esattamente lo stesso. Importante pertanto capire e sciogliere il nodo linguistico.
Così ho imparato che la parola "nudi", che erano nudi riferito ad Adamo ed Eva, usata in Genesi è Arumim.  Quando viene presentato il serpente si dice che è Arum. Nella traduzione italiana si legge però che erano nudi e che il serpente era furbo, astuto. Cosa c'entra la nudità con la furbizia?
L'altro termine è vergogna (erano nudi e non provavano vergogna) yitbosasu che viene usato varie volte nel racconto biblico e in particolare quando Mosè tarda a scendere dal Sinai, ed ha il significato anche di appartarsi; quindi un senso di vergogna che porta ad appartarsi.
La parola "vestito" è beghed, ma in ebraico è anche la parola che indica il tradimento. La parola Bagad significa infatti il traditore. Chi si veste è traditore. Infatti per fingere, per essere astuto e furbo, per tradire, bisogna vestirsi di un'identità fasulla, una maschera. Chi è nudo non può fingere.
La teologia ebraica chiarisce che il tradimento dell'ordine divino di non mangiare dell'albero non è un'inganno che viene dall'esterno dell'uomo, ma è la possibilità stessa implicita nella Tentazione.
Arum, il sepente, è già nella nudità e ingenuità, Arumim.
Da questo si evidenzia la fondamentale differenza tra la concezione cristiana e quella ebraica sul satan. L'Ebraismo rifiuta una eccessiva personificazione di questa entità che è invece ritenuta al servizio di Dio stesso. Diventa più una forza interiore che spinge alla scelta :
Il problema è più interiorizzato, il male sta nelle nostre possibilità di scelta, il male che è dentro di noi, la pulsione a commettere azioni che non sono consentite, che sono di per sé male e che possono provocare male. Il serpente rappresenterebbe tutte queste cose.
Rabbino Riccardo di Segni

Ma se il satan è al servizio della volontà stessa di Dio, è la possibilità che Dio  dona alle creature, ne consegue che il male proviene da Lui stesso? L'Ebraismo risolve con un'affermazione positiva l'interrogativo, togliendo però allo stesso tempo valenza definitiva al male e riporta come punto cruciale questo brano del Deutero-Isaia:
Io sono Dio e non c'è altro all'infuori di me; all'infuori di me non c'è divinità. Affinché sappiano dall'oriente all'occidente che non c'è nulla all'infuori di me ... Dio forma la luce e le tenebre, fa la pace e crea il male. Io sono Dio, che faccio tutte queste cose (Is 45,5-7).

Il Signore crea il male, "oseh shalom u-bore ra". Alla mattina , nella preghiera, i devoti ebrei ripetono questa frase, ricordando che il Signore crea la pace e , invece di dire che crea il male, dicono che crea "Tutto".
Il male fa parte della creazione ma, secondo il racconto della Genesi, per gli Ebrei il male non è che un derivato della libertà. La condizione di nudità è una condizione infantile, la strada della scelta, del "vestirsi", è quella dell'età adulta. Ma Dio avverte l'uomo, questa scelta per la maturità comporta l'abbandono delle delizie e della tranquillità data dal precedente stato. Tutto estremamente simbolico. Sarà una vita disseminata di dolori e di durezza. E' il passaggio dell'umanità dallo stadio infantile della protezione totale allo stadio adulto.
Quindi i fratelli maggiori , probabilmente coprendosi il capo, sarebbero stati schietti con il giovane Sari e gli avrebbero detto:
" Sì, anche il male viene da Dio, ma non è per cattiveria che te lo manda, ma per farti crescere , per essere una persona adulta".
Al che il giovane Sari, roteando ancor più arrabbiato lo sguardo sui volti sghignazzanti dei compagni, avrebbe probabilmente esclamato:
"E 'sti qua? Non devono diventare adulti , loro ?"...


Ho capito ora perché i fratelli maggiori, come tu li chiami, hanno crocifisso il figlio del Signore Dio: Era "cattivo" perché figlio di un cattivone!
Loro invece erano buoni perché prima hanno costruito il vitello d'oro e poi tutto il resto.
Caro mio, l'ho detto e lo ripeto: Il Signore Dio è buonissimo con i suoi figli e terribile con quelli che hanno voluto essere adottati dal serpente. A noi la scelta a chi appartenere.
Quanto a satana  all'inizio era un essere come tutti gli altri, ma dopo aver tradito è diventato il mostro che è!
#402
Tematiche Spirituali / Re:Considerazioni sulla Fede
08 Settembre 2016, 10:08:07 AM
Citazione di: Duc in altum! il 08 Settembre 2016, 07:20:51 AM
**  scritto da acquario69:
Citazione...e pensare che persino il papa attuale ha detto:
"chi sono io per poter giudicare?"
...e questo non sarebbe (sterile) sentimentalismo?!..percio pure un chiaro incitamento al caos.
(Solo per chiarire, senza voler giudicare nessuno)

No, Papa Francesco ha detto: "...chi sono io per poter giudicare una persona che cerca il Signore e ha buona volontà?!?!..." - quindi automaticamente, chi non cerca il Signore con buona volontà è più che giudicabile da parte di chi serve umilmente e sinceramente il Signore.
Infatti in un altro momento Papa Francesco sostiene:
«Davanti a Dio siamo tutti peccatori e bisognosi di perdono. Tutti! Gesù infatti ci ha detto di non giudicare. La correzione fraterna è un aspetto dell'amore e ...della comunione che devono regnare nella comunità cristiana, è un servizio reciproco che possiamo e dobbiamo renderci gli uni gli altri. Ma correggere il fratello è un servizio ed è possibile ed efficace solo se ciascuno si riconosce peccatore e bisognoso del perdono del Signore. La stessa coscienza che mi fa riconoscere lo sbaglio dell'altro, prima ancora mi ricorda che io stesso ho sbagliato e sbaglio tante volte».
Papa Francesco all'Angelus
Ricordiamoci che Gesù è morto proprio per testimoniare che non si può fare tutto quel che ci pare e piace, è il Vangelo a dettare la dottrina e il redarguire per la salvezza dell'anima.

Girala come vuoi, ma il papa dicendo: Chi sono io per giudicare gli omosessuali se cercano Dio ed hanno buona volontà ha finito per sdoganare l'omosessualità. Certo se uno ha buona volontà e cerca Dio è sulla buona via, ma se veramente ha buona volontà smette di peccare.
In ogni caso la cosa è solo una idea perché l'omosessuale non può avere buona volontà di smettere essendo sovrastato dal peccato stesso che toglie ogni potere sul volere.
Quando si parla dal pulpito oltre ad essere attenti a quello che si dice occorre anche essere attenti a quello che altri possono capire.
Le conseguenze dell'affermazione del papa che ha finito per sdoganare l'omosessualità sono state devastanti perché ha rimosso ogni remora. Infatti la Cattolicissima Irlanda, dopo questa affermazione ha indetto un referendum con il quale è stato approvato il matrimonio fra persone dello stesso sesso. La Corte Suprema Americana ha sentenziato che il matrimonio omosex è un diritto costituzionale e Obana ha definito quella pronuncia un grande passo avanti. Immediatamente dopo, la Corte Europea ha bacchettato l'Italia perché non aveva ancora fatto una legge sulle unioni civili e nel giro di pochi mesi è stata approvata la legge Cirinnà.
Avrebbe dovuto, in quella occasione, dire che in Lv 20/13 è scritto che l'omosessualità è un abominio/schifezza agli occhi del Signore Dio.
Meno male che questa è un Europa dalle radice "cristiane", ma nelle aree geografiche di religioni diverse da quella "cristiane" non esistono queste porcherie.
Ben inteso, non sto dicendo che la religione cristiana non è giusta religione, ma che ci sono falsi cristiani che si comportano come lupi vestiti di agnello e che la loro "fede" è solo fede mentale.
#403
Tematiche Spirituali / Re:Ma Dio...è buono o cattivo?
08 Settembre 2016, 09:38:27 AM
Citazione di: Sariputra il 08 Settembre 2016, 09:13:44 AM
Citazione di: giona2068 il 07 Settembre 2016, 20:03:21 PM
Citazione di: Sariputra il 07 Settembre 2016, 18:28:12 PMSecondo la tua logica chi ha subito la punizione più grave sarebbe il Suo Figlio Gesù, visto che non rammentava di aver commesso grosse infamie! Lo so che non si può provare timore per le cose che non si conoscono, ma la colpa non consiste nel non aver provato timore bensì per la non conoscenza di ciò che dovremmo conoscere per grazia ricevuta!

Scusami Giona ma il paragone non può porsi.  Avrebbe un senso se Yeoshwa fosse stato una creatura di Dio. Essendo però, secondo la teologia, Dio stesso incarnato, seppur un aspetto della trinità divina ma della stessa sostanza del Padre ( cosa che il giovani Sari non era) , casomai  si dovrebbe parlare di un Dio che punisce se stesso per le colpe dell'uomo ( ma Yeoshwa non viene punito, bensì assume su di sé la punizione spettante all'umanità con un  atto libero). Il giovane Sari invece non provava alcun desiderio di autopunirsi, vivendo l'eventuale punizione divina che si manifestava nel suo stato come una condanna ingiusta.
Non potendo aver fede che il suo stato fosse benefico per se stesso ( non riuscendo ad aver fede che il suo stato fosse benefico) non poteva manifestarsi in lui l'opera della Grazia redentrice. Non poteva ricevere questa Grazia mancando il presupposto dell'aver fede. Si può senz'altro sostenere che la Grazia bussava alla porta dell'animo, chiuso nella rivolta, del giovane Sari ma...deve aver bussato molto debolmente , visto che non riuscì mai a sentirne il tocco!
Il problema della Grazia è enorme e ha visto , da Agostino e la sua critica al Pelagianesimo in poi, spendersi fior di pensatori e riempire una moltitudine di libroni. E' uno dei problemi centrali del mistero della fede e si può forse riassumere nella domanda: "Perchè un uomo riesce a credere e un altro no, partendo dalla stessa comune base di peccatori?" .

Il peccato è peggio di un proiettile, può colpire di striscio o direttamente al cuore. Può lasciare feriti o cadaveri, per questo anche se tutti sono vittime dei proiettili non sono tutti ugualmente colpiti. Il peccato può far ammalare o morire, anche se lo scopo è far morire l'uomo, ma  tutto dipende da come l'uomo stesso lo accoglie. Vedi i due ladroni sulla croce. Chi è spiritualmente morto non può credere nulla e chi non è morto potrà credere secondo la sua condizione.
Transeat sul resto.
#404
Tematiche Spirituali / Re:Ma Dio...è buono o cattivo?
07 Settembre 2016, 20:03:21 PM
Citazione di: Sariputra il 07 Settembre 2016, 18:28:12 PM
Citazione di: giona2068 il 07 Settembre 2016, 17:45:44 PM
Gent.mo Sariputra, occorre aver timore del Signore Dio per essere sapienti perché il fondamento della sapienza è il timore di Dio. Fino a quando in noi manca il timore per Lui ci manca la sapienza, ma quando ci manca la sapienza come dobbiamo definirci? Il segno della mancanza di sapienza consiste nel credere che Lui sia "cattivo" e che sbaglia a fare Dio, ma che potrebbe migliorare se chiedesse il nostro consiglio!!!!!!!!!!!!!!!!! Chi ti ricorda questo modus pensandi?

Ma il giovane tredicenne Sari, nella sua ingenuità adolescenziale, non provava alcun timore del Dio biblico. Era anzi così arrabbiato con Lui che , seppur convalescente , si alzò sulle sue esili gambe e affermò con forza ( gesto notevole visto il carattere timido e taciturno) la propria convinzione. In quel momento, per l'esperienza del suo vivere, era una convinzione sacrosanta ; per quello quasi esplose in lui, nella sua gola, l'affermazione: "La Cattiveria" !!
Come poteva temere Dio e la sua severa punizione visto che si sentiva continuamente punito, ingiustamente, da Dio stesso ? Cosa poteva capitargli di peggio ? Anche perchè non rammentava di aver commesso infamie così grandi per le quali venire così severamente punito nelle carni.
Mai , in vita mia, ho provato "timore" per le cose che non conosco. Sempre ho provato timore per la fragilità della vita stessa, che invece amaramente conoscevo.

Secondo la tua logica chi ha subito la punizione più grave sarebbe il Suo Figlio Gesù, visto che non rammentava di aver commesso grosse infamie!
Lo so che non si può provare timore per le cose che non si conoscono, ma la  colpa non consiste nel non aver provato timore bensì per la  non conoscenza di ciò che dovremmo conoscere per grazia ricevuta!
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Tematiche Spirituali / Re:Ma Dio...è buono o cattivo?
07 Settembre 2016, 17:45:44 PM
Citazione di: Sariputra il 07 Settembre 2016, 17:20:59 PM
La domanda che avevo posto all'inizio del topic non verteva sulla fede e le caratteristiche della fede ma bensì sulla percezione che il nostro animo aveva di "quel" particolare Dio biblico, nell'idea del quale quasi tutti noi siamo stati educati e condizionati. Per rispondere alla prorompente certezza del giovane Sari, cioè che uno degli attributi del Dio biblico è anche la Cattiveria, cercavo di analizzare la logica degli Attributi che la teologia cristiana assegna a questo essere infinito e trascendente il mondo. Mi sono sforzato di mettere in evidenza alcuni paradossi che  nascevano assumendo per vere queste caratteristiche. Un paradosso rivela una difficoltà logica, razionale in un particolare concetto. Per es. riporto un classico paradosso sull'Onniscienza di Dio:
ENUNCIATO: in quanto onnisciente Dio conosce ogni cosa.
PARADOSSO: può Dio conoscere qualcosa di cui stabilisce che non si debba sapere nulla?
Oppure un altro sul Bene e sul male:
ENUNCIATO: Essendo Dio infinitamente buono, non potrà mai causare il male; essendo Onnipresente è in ogni cosa, in ogni tempo e in ogni luogo; essendo Onnipotente può vincere contro qualsiasi forza che gli si oppone.
PARADOSSO:Accettando l'idea del "male" in senso cristiano, o Dio non è Onnipresente ( altrimenti il diavolo sarebbe una sua parte); o non è Onnipotente ( in quanto il diavolo esiste e si oppone alla sua opera); o Dio non è infinitamente buono in quanto il Diavolo sarebbe una sua creatura.
Ovviamente esistono anche le confutazioni ai vari paradossi logici. Spesso le varie confutazioni creano ulteriori paradossi...
Quando il giovane ribelle Sari afferma il carattere "cattivo" del Dio biblico lo fa perchè, proprio per un sentire esperienziale di cui parlano Duc e Giona, rileva un profondo paradosso tra l'immagine inculcata di un Dio infinitamente "buono" ( o benigno come osserva Anthony...) che si prende cura personalmente di tutte le sue creature e l'esperienza di dolore, solitudine, malattia fisica che lo pone , che lo fa sentire, "fuori" dal numero di tutte quelle creature, un essere quasi rifiutato dalla benevolenza del Dio, un paria della vita che altri godono per i cosiddetti "doni" di Dio.
Questo marchia per sempre il giovane Sari che, più tardi, cercherà la via per trasformare questo dolore e, non riuscendo a trovarla nei paradossi teologici che sempre più numerosi andavano affollando la sua giovane e ingenua mente molto curiosa...la cercherà altrove!
E' evidente che una persona che non viene eccessivamente provata dal dolore è più spontaneamente ben disposta ad accettare la fede in una divinità definita "infinitamente buona" ed elargitrice di "doni" e "grazie". Viceversa la persona che realizza l'onnipervadenza del carattere doloroso e insoddisfacente dell'esistenza troverà estrema difficoltà ad accettare un simile ideale trascendente.
Fatto salvo che l'esperienza e la percezione del dolore è, anche qui, questione soggettiva e personale. Il dolore inaccettabile per alcuni può benissimo essere percepito come marginale per altri...
Il nostro "credere" è sempre influenzato dal nostro vissuto e dalla nostra percezione del reale. Per questo affermo che la fede è inficiata dalla volontà che , a- priori, decide di voler credere in qualcosa che risponda al bisogno di sanare le proprie mancanze, vissute o immaginate.

Gent.mo Sariputra, occorre aver timore del Signore Dio per essere sapienti perché il fondamento della sapienza è il timore di Dio.
Fino a quando in noi manca il  timore per Lui ci manca la sapienza, ma quando ci  manca la sapienza come dobbiamo definirci?
Il segno della mancanza di sapienza consiste nel credere che Lui sia "cattivo" e che sbaglia a fare Dio, ma che potrebbe migliorare se chiedesse il nostro consiglio!!!!!!!!!!!!!!!!!
Chi ti ricorda questo modus pensandi?