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Messaggi - InVerno

#3901
Tematiche Spirituali / Re:spiritualità e ascetismo
29 Agosto 2017, 10:50:51 AM
Sono d'accordo, basta pensare all'importanza dello schiavismo nell'antichità per riempire la pancia dei pensatori che poi han fondato l'occidente. E' anche vero come dice Donquixote che i problemi personali spingono le persone a cercare un bene "oltre", le biografie ce ne danno dimostrazioni quasi sistematiche, ma non li ricondurrei cosi inequivocabilmente a questioni di materia. Rimane la banale ma sempre vera locuzione, mens sana in corpore sano, compresa dell'evoluzione dell'interpretativa a cui è stata sottoposta.
#3902
Ci sono anche altre parole che ricorrono e avrebbero bisogno di definizione, per esempio "laico" viene usato come "ateo" mentre significa semplicemente non confessionale, plurale, aperto, anche al teismo\deismo. E poi la cosiddetta "spiritualità", capisco che "tutto è spirito" ma se si arriva a parlare dei riti olimpionici mi pare che il tema sia stato affrontato in un senso un po troppo "laico". Per come la vedo io la parola "rito" ha un accezione puramente legata all'antichità, giustamente ora si parla più di abitudini o ricorrenze, e nel rito antico l'ingrediente fondamentale era il mistero, la contemplazione del mistero, e la funzione apotropaica della ripetizione, cioè lo stabilirsi dell'ordine di fronte al caos (ordine che poi diventa istituzione), penso che la spiritualità rituale si posizioni esattamente al confine tra caos universale e ordine antropogenico, e che se vogliamo parlare di riti e ritualità innanzitutto dovremmo andare a caccia di misteri, in un mondo che ne è estremamente avaro e dove tutto viene "scientificamente conosciuto". Al di la della ripetizione, che come è stato fatto notare è un elemento puramente "egoistico" (ripetizione di stimoli posivi), penso che si stia facendo un po il ragionamento inverso e si parta dal rito (conseguenza) anzichè dal mistero (causa).
#3903
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
28 Agosto 2017, 09:17:36 AM
Citazione di: Sariputra il 27 Agosto 2017, 19:03:35 PM
InVerno scrive:
Se dovessimo prendere sul serio tutte le allucinazioni (pertanto non volute) saremmo in gravi guai..

Credo ci sia una certa differenza tra allucinazione e visione. Nell'allucinazione il soggetto è inconsapevole che sta percependo qualcosa di irreale e anzi non dubita minimamente che quello che sta percependo lo sia, visto che l'allucnazione quasi sempre si sovrappone all'ambiente reale.
Nella visione invece il soggetto è consapevole che sta percependo qualcosa di inconsueto e si mette in posizione critica verso l'oggetto della percezione.
Ho come l'impressione che una persona in stato allucinatorio non abbia la facoltà di definire questo confine, la sua "posizione critica" potrebbe essere infatti frutto dell'allucinazione stessa ed essere parte fondante dell'illusione. Non diversamente dai cosidetti sogni lucidi.
#3904
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
27 Agosto 2017, 17:35:23 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 27 Agosto 2017, 13:29:10 PM
Citazione di: paul11 il 27 Agosto 2017, 10:39:58 AM
O.K, sull'evoluzione spirtuale.

Su razze precedentemente non evolute, non farmi fare un'inventario, di immagini e reperti che gli storici hanno liquidato semplicisticamente come "non classificato" o ignorandoli per non mettere in discussione le loro teorie o altre..
La  natura stessa  della tavola smerladina di Ermete Trismegisto.
La mappa Piri reis che è vista dall'alto.
I vimana, le macchine volanti  descritti nel testi vedici indiani

Non limitarti a indicazioni generiche, ma scendi un po' più nel dettaglio. Per esempio, dimmi qualcosa di più sulla "natura della Tavola Smeraldina".
Riguardo alla mappa di Piri Reis, potrebbe essere spiegata della capacità della psiche - in condizioni estreme - di relativizzare sia lo spazio che il tempo (vedi anche il mio 3d: "Un'esperienza impressionante con "l'erba"). Senti cosa racconta Jung:

« All'inizio del 1944 mi fratturai una gamba, e a questa disavventura seguì un infarto miocardico. In stato di incoscienza ebbi deliri e visioni che dovettero cominciare quando ero in pericolo di vita e mi curavano con ossigeno e iniezioni di canfora (...). Mi pareva di essere sospeso nello spazio e, sotto di me, lontano vedevo il globo terrestre avvolto in una splendida luce azzurrina e distinguevo i continenti e l'azzurro scuro del mare. Proprio ai miei piedi c'era Ceylon e dinanzi a me, a distanza, l'India. La mia visuale comprendeva tutta la terra; la sua forma sferica era chiaramente visibile e i suoi contorni splendevano di un bagliore argenteo, in quella meravigliosa luce azzurra. In molti punti il globo sembrava colorato o macchiato di verde scuro, come argento ossidato.
Sulla sinistra, in fondo, c'era una vasta distesa, il deserto giallo rossastro dell'Arabia; come se l'argento della terra in quel punto avesse preso una sfumatura di oro massiccio. Poi seguiva il Mar Rosso e lontano - come a sinistra in alto su una carta geografica - potevo scorgere anche un lembo del Mediterraneo, oggetto particolare della mia attenzione. Tutto il resto appariva indistinto. Vedevo anche i nevai dell'Himalaya coperti di neve, ma a quella distanza c'era nebbia e nuvole. Non guardai per nulla verso destra. Sapevo di essere sul punto di lasciare la terra.
Più tardi mi informai dell'altezza a cui si dovrebbe stare nello spazio per avere una vista così ampia: circa 1500 chilometri. La vista della terra a tale altezza è la cosa più meravigliosa che avessi mai visto >>. [C.G. JUNG: Ricordi, sogni, riflessioni - pg. 144]
Se dovessimo prendere sul serio tutte le allucinazioni (pertanto non volute) saremmo in gravi guai..
#3905
Citazione di: Angelo Cannata il 24 Agosto 2017, 00:04:44 AM
Si pensi ad esempio al semplicissimo rito del salutarsi, diverso nelle varie parti del mondo, ma mi sembra che il salutarsi in sé, al di là dei gesti con cui viene fatto, sia una pratica universalmente apprezzata.
Come si ci saluta è molto più interessante di quanto si possa immaginare, la stretta di mano occidentale è quasi certo fosse un modo per "perquisire" l'altro (i romani arrivavano fino all'avambraccio) in cerca di coltelli nascosti, offrire una stretta di mano era quindi sinonimo di "vengo in pace" e fugava i sospetti che l'altro potesse essere armato. Abbastanza significativo di un certo clima di sospetto e di società militarizzate. Non differentemente shalom\salam (pace), dove altro se non in medio oriente la pace poteva essere un saluto gradito da assicurare prima di un incontro? I saluti orientali differiscono, l'inchino si spiega da solo, le mani giunte sono sinonimo di contatto tra due tensioni superficiali (parlo del saluto, non pratiche meditative). Penso che, al di la dei conformismi sociali, queste due diverse tipologie di saluto instaurino un clima diverso nell'incontro, una riverenza amicale e disponibilità d'animo nel caso orientale, un accordo di non belligeranza e di fiducia nel caso occidentale, femmineo il primo masculino il secondo.  Se fossimo davvero aperti ai costumi del mondo, potremmo imparare ad usarle entrambe a seconda delle circostanze e delle aspettative dell'incontro che abbiamo davanti.
#3906
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
24 Agosto 2017, 09:14:27 AM
Citazione di: paul11 il 23 Agosto 2017, 18:44:53 PMMa dirò di più, gli orientamenti delle piramidi, delle ziggurat, o quelle centro americane, seguono stelle o costellazioni loro pertinenti e sono diverse a volte da tradizione a tradizione.
Personalmente continuo ad essere affascinato dal tempio di Gobekli Tepe, davanti al quale Stonehenge appare l'opera di un bambino (nato 6.000 anni dopo, a proposito di "civiltà superiori"), continuo a seguire gli sviluppi (un po lenti a dire il vero) del team di ricerca.  Ovviamente da un sito cosi complesso si possono (e si sono) tratte le più disparate teorie, dall'essere il luogo di Genesi, al punto di impatto di una cometa, a (ovviamente) un aeroporto alieno. Ciò che penso sia comunque indisputabile è che i rilievi litici stiano a rappresentare delle costellazioni e con una certa precisione riescano a comprendere l'intero emisfero nord, migliaia di anni prima di qualsiasi piramide http://www.timothystephany.com/gobekli.html.  L'ipotesi di gran lunga più interessante tuttavia è che le popolazioni del posto siano diventate sedentarie PER poter celebrare il culto, anzichè celebrarlo una volta ottenuta una certa stabilità ecologica, il che ribalterebbe l'antropologia come un calzino. L'idea che la nostra civiltà sia nata PER le stelle, è magnificamente elegante (seppur ipotetica) fatti di polvere di stelle, elevati a uomini osservandole, ora ci resta da capire se il prossimo regalo che ci faranno sarà la morte o una nuova era :)
Riguardo al linguaggio suggerisco di tenere in considerazione l'ipotesi di Sapir-Whorf, che non so se sia coretta, ma per evitare di considerare il linguaggio come un mero strumento anzichè una relazione biunivoca.
#3907
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
23 Agosto 2017, 11:42:36 AM
Citazione di: paul11 il 22 Agosto 2017, 22:37:41 PMPotevano i nostri lontani antenati padroneggiare griglie di coordinate cartesiane?
Non cartesiane certamente in senso stretto, ma un quale tipo di rappresentazione piana doveva essere in loro possesso, altrimenti non avrebbe potuto costruire stonehenge e altre meraviglie preistoriche ancor prima dell'agricoltura (!) e cioè di poter rimanere stabili in un posto per progettare\completare il monumento. Poi come al solito la costruzione di monumenti da adito alle più bislacche teorie (vedasi piramidi), ma se consideriamo i soli movimenti via mare nessuno apparentemente si scandalizza nonostante siano questioni ragionevolmente più complesse ( ci sono le nuvole, le maree, le correnti e i venti da considerare). Io non so se l'esempio di Papa Mau possa essere considerato valevole (d'altro canto, maneggerà pure "antiche conoscienze" ma vive in un mondo cartesiano) tuttavia potrebbe essere un ipotesi tipo  https://www.youtube.com/watch?v=ShbODIG2C60

La forma circolare e l'orientamento "orario" era pressochè intuitivo io penso, infatti si manifesta anche nelle tradizioni maya\inca (famoso l'esempio del tempio del sole) nonostante non siano mai entrati in contatto con il mondo occidentale.
#3908
Citazione di: Jacopus il 21 Agosto 2017, 22:07:45 PM
Sull'universalismo dei valori non ci credo più molto. Sarebbe già notevole tutelare i nostri valori italiani ma non in un senso aggressivo, semplicemente, ancora una volta, diffondendo cultura. Se gli italiani mediamente fossero più colti si accorgerebbero ad esempio di vivere su una immensa miniera d'oro: il nostro patrimonio artistico e culturale. Invece sull'ignoranza prosperano infinite rendite che sottraggono risorse agli sfortunati e alle generazioni future. Vivo in Liguria, regione fatta scempio dai palazzinari trenta anni fa. Eppure ancora oggi si vedono proliferare costruzioni antiestetiche, brutte, prive di ogni riferimento con il territorio, che rozzi lombardi acquistano a cuor leggero.
E' un esempio banale, circoscritto ma serve proprio per spiegare che l'unione, le relazioni nascono dalla comprensione e la comprensione dalla cultura e la cultura ci fa necessariamente relativisti, perché dopo aver letto il libro dei libri abbiamo letto molti altri libri ed abbiamo scoperto quello che Amleto dice ad Orazio. Il politeismo è questo, una sorta di politeismo sociale, saper accettare le idee, i modi di fare degli altri, accettare anche l'ibridazione, perché la vita è continuo rimescolamento. Chi crede nelle divisioni etniche è un illuso che non ha studiato bene la storia dell'uomo. Le uniche idee che vanno combattute sono quelle che usano la violenza fisica o culturale o psicologica, o la propaganda per avere il predominio e queste idee si diffondono assai meglio laddove la cultura è assente.
Caro corregionale, ti sarai accorto forse si, che abitiamo in una delle regioni più individualiste d'Italia (il "mito" ci vorrebbe semplicemente spilorci, ma questo è solamente un riflesso dell'egoismo tradizionale) ben prima che arrivasse il capitale (regionalizzato in "Milanesi") ma frutto della frammentazione del campanilismo preesistente. Vivi in Italia, dove fottere il prossimo è una religione perchè nessuno si identifica nel prossimo, vedi te se lo consideri alla base del nostro fallimento come società e radice di ogni problema o solo un evento di passaggio. Ultimamente ti arriva anche notizia dei risultati della ghettizzazione (attiva e passiva), persone "che non sono noi" falciate come birilli. Ridursi a vivere di tribalismi nel 2017, la nostra origine scimmiesca ci perseguita.

Ps. Don, L'induismo non è nemmeno (solo) una religione, figurarsi un monoteismo. Sono "induiste" anche le carovane di atei che vanno da casa a casa per convincerti che non esiste nessun Dio o trascendenza, se questo è monoteismo. Trovare un etica universale non è questione di media matematica, è per questo che la regola d'oro sfrutta l'egoismo e l'istinto di autoconservazione "non fare a te" per regolare le tue azioni verso gli altri, ed ecco che l'ego da ostacolo diventa risorsa.
#3909
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
22 Agosto 2017, 15:30:16 PM
Non c'è bisogno degli extraterrestri per giustificare "antiche civiltà superiori". Dopo ogni collasso (di cui il più famoso dell'età del bronzo) gli uomini sopravvissuti probabilmente vedevano alle vecchie rovine come "antiche civiltà superiori", non diversamente da come un barbaro premedievale avrebbe potuto considerare l'impero romano un "antica civiltà superiore", salvo che li la storia era scritta e diffusa e quindi si capiva che cosa fosse effettivamente successo, mentre per la preistoria ci sono solo ipotesi.

Ps. nessuno misura la "sola tecnologia" ma arte e tecnologia si sviluppano in situazioni di benessere e della tecnologia rimane traccia. Difficile valutare il benessere psichico degli antichi (quali?) in ogni caso questo non li mise al riparo dall'autodistruggersi parecchie volte.
#3910
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
22 Agosto 2017, 07:58:13 AM
Citazione di: paul11 il 21 Agosto 2017, 22:57:20 PMil kalpa è il giorno di brahma e corrisponde praticamente all'età del pianeta terra come da ricostruzione della nostra scienza moderna: è fortuito?
il numero 12 si vedrà che è comun divisore, come 12 sono le ore, 12 i mesi.
Fino a prova contraria si, è fortuito, o comunque una rondine non fa primavera, perchè dodici non è un altra rondine, è la luna ed esistono templi "lunari" (e referenziati ad altre stelle) ben prima che la cultura indo-cinese fosse anche solo concepita (parlo del 10.000 ac, prima della scrittura e della numerazione). Si tende a minimizzare l'importanza dell'astronomia preistorica (come tutto il resto, io poi ci avevo aperto un topic) ma se nel 60.000 a.c. (leggasi, sessantamila a.c.) gran parte dell'indonesia del sud e persino l'australia erano già abitate, queste traversate marine su (tronchi? canoe?) significano che gli uomini sapevano leggere le stelle in maniera a dir poco eccellente (esistono ancora polinesiani che sanno attraversare il pacifico in questo modo). L'errore è considerare l'inizio della "storia" (4.000 ac?) come un esplosione tecnologica venuta dal nulla, solamente perchè i manufatti in legno non ci sono pervenuti e gli altri sono stati razziati\rasi al suolo per  via della propensione non proprio "antropologica" degli uomini del tempo. Alcune scoperte archeologiche dell'ultime secolo aiutanno a tracciare una crescita più lineare e  graduale di quanto si pensava nel'800. Se invece fosse avvenuto quello che dici tu, avremmo un picco, da qualche parte nel tempo, ma io non lo vedo, e sarebbe anche facile da individuare.
#3911
Tematiche Spirituali / Re:Una visione ...zodiacale!
21 Agosto 2017, 17:25:47 PM
Citazione di: paul11 il 21 Agosto 2017, 14:15:33 PM
quello a cui sono arrivato a capire è che l'umanità  molto antica(non so quanto) aveva ricevuto saperi da "razze superiori .
Un modo per memorizzare e ricordare è quello di "antropomorfizzare" per immagini eventi.
Dov'è l'anello mancante che ti fa supporre un intervento esterno, dove il "balzo in avanti"? Francamente non lo vedo
#3912
Citazione di: Jacopus il 20 Agosto 2017, 19:19:20 PM
Ho seguito il tuo consiglio e visto il film che non fa che rafforzare il mio principio politeista. Che sia scienza o religione quando la fede ti toglie la capacita' di vedere si diventa disumani e a farne le spese siamo noi stessi.
E' molto importante in cosa ci identifichiamo, in che cosa è "io" e "noi". Più questo campo è ristretto ad una tradizione, una nazione, una cultura, una tribù, più in nome di essa le persone sono capaci delle più efferate nefandezze. E nessuno nega che quando la nostra sopravvivenza era al vaglio, questo fosse necessario. E non come effetto collaterale di qualche scoperta, ma come voluto risultato e anelito più profondo del proprio io. Se qualcuno che ha studiato un po di storia ha da spendere un nome, non due ma uno, per una persona che abbia calcato questa terra  e senza identificarsi in una singola tradizione e avvocandosi come "suo difensore\propagatore" si è macchiato di atti riprovevoli  ed è rimasto impresso sui libri di storia per ciò, lo citi, lo sfido. Si dirà "la morale era diversa, non si può giudicare gli antichi attraverso la "teologia dei diritti umani" moderna".
Si dica pure, e intanto sia oggi che ieri, quelli che abbiamo considerato "i buoni e i grandi" sono sempre stati quelli che hanno cercato di unire, di mettere in relazione, anzichè dividere, magari anche "portando la spada" ma in un ottica di un unione futura superiore a tutte le altre. Nessuno vuole le persone che portano problemi, tutti cercano persone che portano soluzioni, relazioni. Io non so che cosa tu intenda per "politeismo", ma se intendi mettere in relazione le diverse culture, senza tentare di distruggerle nel processo comprimendole (e perdendo perciò la relazione), io sono con te, e in questo penso che sopratutto gli altri cristiani dovrebbero esserlo, avendo una trinità, una relazione, come loro "padre". Purtroppo si sta buttando via il bambino e l'acqua sporca, e io onestamente me ne dispiaccio,  ma se per salvare il bambino bisogna giungere ad affermare che "prima l'acqua era pulita" beh non fa sopresa che nessuno ci creda quando ha ancora la bocca che puzza di lercio dopo averla bevuta, e corra ai ripari con metodi più drastici.
#3913
Citazione di: Carlo Pierini il 19 Agosto 2017, 17:23:05 PMSì, che Guénon avesse le sue fisime è sotto gli occhi di tutti. Il suo odio-disprezzo per la scienza, per esempio, è proverbiale; ma ciò era dovuto solo alla sua incapacità di distinguere la scienza vera e propria dall'ideologia materialista, finendo per fare la figura del "Don Quijote contro i mulini a vento". Invece, come storico del simbolo e del mito religioso può essere annoverato tra i grandi. E non vedo dove il suo approccio ermeneutico si discosti da quello di Jung e degli altri "grandi".
Negare la possibilità "di entrare in contatto con Dio attraverso il subconscio" è un'altra delle sue eccentricità, dal momento che egli stesso ha sempre sottolineato l'onnipresenza del "Principio Supremo" e la sua funzione di "ordinatore-armonizzatore" del cosmo; allora, se il "Re del Mondo" è onnipresente, non si capisce perché dovrebbe essere assente proprio nell'uomo, nell'anima umana.
Ma è esattamente il contrario di ciò che fa Jung! Per gli Jung i simboli sono declinazione dell'archetipo inconscio, non fa alcuna differenza se si tratta di cultura vedica o cattolica, è declinazione dello stesso inconscio collettivo, in tal caso elencare dieci simboli di diverse culture non fa altro che provare la loro origine inconscia, non il loro significato transculturale o tradizionale.

Che poi della transculturalità ci sarebbe da obbiettare alcune questioni. Senza andare a scomodare ulteriori "fonti autorevoli", si prenda l'ultimo film di Scorsese "Silence" <spoiler> che racconta il tentativo di missionari cattolici di colonizzare il giappone. I suddetti verso il finale si siedono vicino ad un fuoco e ci rinunciano, molto semplicemente, il giappone del tempo non aveva la tradizione adatta  per assorbire questa codificazione, un concetto trascendentale come il Dio cattolico innestato sulla cultura buddista era semplicemente incompatibile e quei pochi che si consideravano "cristiani" nel sol levante non ci capirono un acca e divinavano una divinità solare che nulla aveva a che fare con il cattolicesimo moderno <fine spoiler> Questo è un esempio macroscopico di simboli che potevano pure avere una somiglianza (sia giapponesi che portoghesi parlavano di "Dio", avevano crocifissi e andavano a messa, si confesssavano e tutto il resto) ma significati nemmeno tangenti alla lontana. Sorvolare sulle latitudini e sulle tradizioni è una generalizzazione ardita quanto pericolosa.

Ps. Non considero quelle di Guenon "fisime".
#3914
Citazione di: Carlo Pierini il 18 Agosto 2017, 18:36:37 PM
Citazione di: InVerno il 18 Agosto 2017, 17:53:09 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 18 Agosto 2017, 17:30:58 PM
Citazione di: InVerno il 18 Agosto 2017, 17:08:39 PMHo letto circa quello che hai letto tu a giudicare dalle tue citazioni,

La vedo difficile: io mi sono letto più di due volte e meditato a lungo (una ventina d'anni) l'intera opera omnia di Jung; e degli altri ho letto praticamente tutto ciò che hanno scritto. E' per questo che i nostri punti di vista (tuo e mio) non quagliano molto!  :)
C'è un detto che dice che è meglio identificarsi con la propria ignoranza che con la propria sapienza, almeno la prima è infinita.

La massima è molto significativa (non ho dubbi che si possa essere felici anche nell'ignoranza), ma non mi pare che ti identificassi esattamente con la tua ignoranza su Jung, Eliade, ecc. quando dicevi che essi "hanno scoperto l'acqua calda". Insomma, gli ignoranti felici non si iscrivono a NG di discussione per esprimere giudizi su ciò che non conoscono. Dico bene?

INVERNO
Se ti venisse in mente di leggere una terza volta l'opera omia di Jung, forse sarebbe meglio che leggessi qualcosa di critico alla tua opinione, per non rischiare di rimanere intrappolato in una valle dove senti solo il tuo eco! Consiglio spassionato e ironico si intende, fa ciò che vuoi.

CARLO
Ne ho lette diverse di critiche a Jung, sebbene non esistano libri specifici. Una delle critiche più feroci, incredibile a dirsi, la muove proprio Evola. Ma solo perché, come tutti gli altri critici che ho avuto modo di leggere, ha travisato la sua teoria a causa di una conoscenza frammentaria e incompleta di essa. In altre parole, Evola non si è accorto che Jung è profondamente d'accordo con lui. Se vuoi, diversi anni fa ho scritto tre ho quattro pagine sul confronto tra le critiche di Evola e il punto di vista reale di Jung, nel quale il malinteso è evidente.
Comunque, se parlo di Jung in qualche NG è anche per esporlo alla critica; ...ma se ha superato le mie critiche di quando ero un teorico dell'ateismo (è stato lui ad iniziarmi al teismo, unitamente a quelle tre o quattro esperienze "visionarie" che ho avuto tanti anni fa), ormai resiste a qualunque attacco possibile. Per me, lui è il Newton della psicologia: la sua teoria può essere ritoccata, ma non confutata.
Non solo, anche Guenon è molto critico (indirettamente) dell'approccio Junghiano. Dalla prefazione di "Simboli della scienza sacra" leggiamo
"ignorare qualsiasi conoscenza puramente intellettuale, come si fece dopo Descartes, si doveva sfociare da un lato nel positivismo, nell'agnosticismo e in tutte le aberrazioni scientistiche [..] e tutte le teorie contemporanee che non soddisfatte di ciò che può dare la ragione e non al di sopra  giungendo con William James per esempio a vedere nel subconscio il mezzo con il quale l'uomo può entrare in contatto con il Divino".

In tal caso Guenon è stato erroneamente messo sulla stessa barca di Jung, quando la chiave di lettura della sua simbologia era ben diversa e in tale ottica andava letta, fino a che punto poi esse quindi possono mescolate è da riconsiderarsi. Non è questione di riappacificarli, ma di non leggere Guenon in chiave Junghiana e Jung in chiave Guenoniana quando le loro ermeneutiche erano cosi distanti. In ultima analisi i simboli e il linguaggio servono proprio a questo, a trovare una sintesi, un terreno comune dove incontrarsi, dove essere relazione. Ma una volta persi gli interlocutori, che cosa rimane nel simbolo, che cosa rimane della parola "amore" tolti i due amanti che se la sussurrano? Un suono, un disegno, un graffio, un ricordo.. che può essere sacralizzato e tramandato, ma può essere "riscoperto"? E' già difficile capire qualcosa nei libri del secolo scorso a quanto pare.

Siccome ho riaperto il libro per curiosità di rileggere la spiegazione sulla svastica, sono subito inciampato in un esempio del perchè io non riesca a considerare Guenon non dico utile a teorie dell'inconscio collettivo, ma nemmeno in un ottica puramente simbolista. Dal capitolo sulle svastica si legge

"Nello stesso catechismo sopra citato si trova anche questa specie di enigma "By letters four and science five, this G aright doth stand in a due art and proportion". Qui science five designa evidentemente "quinta scienza" cioè la Geometria, in quanto il significato di letters four si potrebbe a prima vista e per simmetria essere tentati di supporvi un errore per cui occorra  leggere letter al singolare in modo tale che si tratterebbe della quarta lettera dell'alfabeto greco delta, che è infatti simbolicamente interessante per la sua forma triangolare, ma siccome questa spiegazione avrebbe il grande difetto di non presentare alcun rapporto intelleggibile con G è molto più verosimile che si tratti realmente di quattro lettere e che l'espressione d'altronde anormale di science five sia stata messa li per rendere il tutto più enigmatico".

Ora è chiaro che con questo grado di libertà interpretativa (di cui questo è solo un esempio ad "apertura di pagina a caso") io potrei giungere ad una spiegazione intelleggibile del fatto che in realtà si stesse parlando della ricetta del pesto. Come ho già scritto qualche post fa, i simboli si considerano nel contesto di un percorso spirituale (e perciò tesi allo scopo del percorso, in maniera dottrinale, ciò con lo scopo di indottrinare e mostrare il percorso) se sono frutto della falsificazione, dell'enigmismo alchemico\massone\cabbalistico, si possono inventare infinite chiavi di lettura salvo non possedere un adeguata "stele di rosetta" \ confessione \ tradizione \ chiara spiegazione di chi li ha composti.
Guenon in realtà indugia in un mondo di sola alchimia, e con una certa ingenuità ci spiega chiaramente, quali voli pindarici fa la sua mente alla ricerca di una "simmetria". Comunque risultano letture interessanti se altro per la mole di informazioni raccolte, è la pentola in cui vengono mescolate a mio avviso a far difetto, o meglio ancora a non avere una validità di metodo (come già Umberto Eco e altri facevano notare).

Della storicità di Joshua Ben Josef vorrei aggiungere solo che è un ottimo espediente politico per l'ecclesia e un ottimo espediente miracolistico per il credente, per questo nessuno dei due può rinunciarvi: i regni e i malati hanno bisogno di vera carne e vero sangue. Sono secoli ormai che Cristo è niente più che un assicurazione sulla vita del credente, e Pascal aveva chiaramente sintetizzato come fosse la miglior polizza possibile non avendo "niente da perderci". Quelli che oggi si definiscono atei a malapena sanno di quello che parlano, o sono atei nei confronti (giustamente) di quello che vedono oggigiorno, una dottrina della mutanda e del volemose bene.
Se poi a qualcuno venisse in mente (ANCORA) che il fine giustifica i mezzi, e che si può solleticare i bassi istinti delle persone impunemente senza corrompere culla e neonato pur di tramandare "perle", farebbe bene a ravvedersi, se gli innumerevoli esempi politici odierni non bastano guardi cosa ne è del cattolicesimo.
#3915
Citazione di: Carlo Pierini il 18 Agosto 2017, 17:30:58 PM
Citazione di: InVerno il 18 Agosto 2017, 17:08:39 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 18 Agosto 2017, 15:48:32 PMCARLO
Sei tu ad essere completamente disorientato, per non aver digerito il nocciolo della teoria degli archetipi e dell'inconscio collettivo. La tua conoscenza dell'argomento mi sembra assolutamente insufficiente e confusa. Cos'hai letto di Jung, di Eliade, di Guénon, ecc.?
Ho letto circa quello che hai letto tu a giudicare dalle tue citazioni,

La vedo difficile: io mi sono letto più di due volte e meditato a lungo (una ventina d'anni) l'intera opera omnia di Jung; e degli altri ho letto praticamente tutto ciò che hanno scritto. E' per questo che i nostri punti di vista (tuo e mio) non quagliano molto!  :)
C'è un detto che dice che è meglio identificarsi con la propria ignoranza che con la propria sapienza, almeno la prima è infinita. Se ti venisse in mente di leggere una terza volta l'opera omia di Jung, forse sarebbe meglio che leggessi qualcosa di critico alla tua opinione, per non rischiare di rimanere intrappolato in una valle dove senti solo il tuo eco! Consiglio spassionato e ironico si intede, fa ciò che vuoi.