Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - anthonyi

#3916
Attualità / Il valore di un uomo
03 Settembre 2021, 20:07:27 PM
Citazione di: Ipazia il 03 Settembre 2021, 18:13:49 PM

Il tasso di suicidi maschili è la prova più evidente che il patriarcato è esistito fino ad oggi
I suicidi maschili sono solo la prova della maggiore instabilità della psiche maschile.
#3917
Attualità / Il valore di un uomo
03 Settembre 2021, 11:14:12 AM
Citazione di: InVerno il 03 Settembre 2021, 07:17:34 AM


Ps. Ieri Benigni, premiato per qualcosa di cinematografico, ha ricordato alla platea che "se qualcosa ha preso il volo è stato grazie a te" riferendosi alla moglie. Non è disgustoso che nel 2021 qualcuno veda ancora la donna come colei che catalizza i voli pindarici degli uomini, mentre essi ricevono tutta la gratitudine sul palco? Un terribile esempio di sessismo che è passato inosservato anche agli occhi più scaltri. Il problema non è che esistono "motti rorschach" come dice Phil, ma che l'ideologia trasforma tutto il mondo in un rorschach.
Benigni voleva solo rendere omaggio alla compagna della sua vita, non credo si rivolgesse alle altre donne.
C'è un modo di vedere la realtà differente dal sessismo (che sia maschilismo o femminismo), un modo per il quale ci sono gli uomini, ci sono le donne, e poi ci sono le coppie, cioè uomini e donne uniti nella sorte e nel ruolo sociale, che dimostrano che i sessi possono convivere, senza nessuna necessità di entrare in competizione l'un con l'altro.
Come ho già spiegato, nel rapporto di coppia la figura femminile è normalmente dominante, perché dotata di una maggiore forza e stabilità psicologica, e il fatto che il ruolo del maschio abbia spesso una maggiore visibilità sociale è elemento di riequilibrio rispetto a questo. Riequilibrio anche nel senso di sostenere anche questa visibilità sociale.
Si dice che spesso dietro un grande uomo, c'è una grande donna, e io questo lo condivido, ma in un senso anche più forte, perché secondo me è difficile essere un grande uomo se non si ha il sostegno e l'armonia con una grande donna.
Non è vero il contrario, perché mentre la donna può bastare a se stessa, anche acquisendo ruoli di grande responsabilità, l'uomo senza il sostegno di una donna può perdersi.

#3918
Ciao Jean, non c'è dubbio che il vaccino sia la pillola blu, quella che simula la malattia per spingere il sistema immunitario ad approntare le sue difese.
La pillola rossa e quella della natura, di un mondo non geneticamente alterato, nel quale l'organismo va di fronte al virus solo con le sue forze, respirando l'ebbrezza della libertà  e magari ritrovandosi nell'incubatrice della terapia intensiva.
#3919
Attualità / Il valore di un uomo
02 Settembre 2021, 10:45:27 AM
Citazione di: Alexander il 02 Settembre 2021, 09:17:50 AM
Buongiorno a tutti


Si dovrebbe, da qualche parte, in qualche borgata perduta tra i monti, quasi nascosta tra le fronde, fare una targa commemorativa anche per tutti gli uomini vittime delle donne. Uomini uccisi , giorno dopo giorno, dalla mancanza di qualunque sorriso, da pretese continue, dall'insofferenza della loro donna, dalla mancanza di rispetto, magari perché hanno perso il lavoro o portano pochi soldi a casa. Le donne vittime delle esplosioni di violenza maschili finiscono sui media, ma gli assassinati, avvelenati giorno per giorno dall'indifferenza femminile, non meriterebbero una simile targa, piccola, economica e nascosta da qualche parte?
Ciao Alexander, le tue non sono parole politically correct, in questo mondo di retorica a favore del l'emancipazione femminile.
Ma in queste parole c'è del vero, almeno a mio parere.
Nella gran parte delle società umane il potere è sempre stato maschio, ma poi ogni maschio vive una relazione diretta con una femmina rispetto alla quale è spesso soccombente dal punto di vista psicologico.
Colui che ci ha creato ha fatto una sorta di compensazione, al maschio la forza bruta, alla femmina la forza psicologica della stabilità delle proprie convinzioni, che, nel confronto col maschio, vince.
#3920
Ciao eutidemo, nel l'osservazione sui morti storici da covid, vaccinati e non vaccinati, va notato anche che oltre al numero delle rispettive popolazioni contano anche le classi di età che le caratterizzano.
I vaccinati infatti si concentrano nelle classi di età più alte, quelle con maggiore mortalità, per cui nel caso in cui non fossero vaccinati produrrebbero molti più morti di quelli stimati dalla semplice proporzione vaccinati/non vaccinati.
#3921
Eutidemo, é chi glielo spiega ai Vaksno che girano sul web che la rettifica in PS che hai postato non è stata imposta dal potere di bigpharma per occultare il fatto che la prima vittima dei vaccini sperimentali è stato addirittura il più grande condottiero dell'antichità.
#3922
Attualità / Arnaldo Mussolini e Claudio Durigon
29 Agosto 2021, 05:43:33 AM
Intitolare al fratello di Mussolini un parco é probabilmente l'unico modo per mettere il cognome Mussolini su un'insegna senza incorrere nel vincolo costituzionale.
Tu hai detto bene, eutidemo, che durigon discende da quei coloni poverissimi che sono stati beneficati dal duce, ma a latina in questa situazione è la gran parte della popolazione, per questo si può definire la città più fascista d'italia.
Da tempo questa componente nostalgica fa pressione per il ritorno del parco al vecchio nome, avendo vissuto come un affronto la reintitolazione.
Oltretutto a latina si avvicinano le elezioni e la questione parco può essere un utile bandierina per la destra, che ha perso le ultime elezioni e vuole recuperare.
E' per questo che durigon si è lasciato scappare una frase del genere, per sostenere la sua politica locale di parte, non rendendosi conto che da esponente politico a livello nazionale lui questa cosa non se la poteva permettere, quanto meno non in maniera così esplicita.
Oltretutto il clamore della situazione potrebbe anche pregiudicare l'eventuale ritorno del parco al vecchio nome, in zona le intitolazioni a personaggi del periodo fascista non sono un'eccezione, se però sono puntati su latina i riflettori nazionali il discorso cambia.
Insomma, durigon è proprio un coxxxone.
#3923
Citazione di: Ipazia il 28 Agosto 2021, 15:46:33 PM
È questo il post giusto, ennesimo di una serie di morti improvvise di persone giovani vaccinate, a fronte di effetti gravi ormai acclarati della proteina spike. La polvere mediatica negli occhi, e quella umana sotto il tappeto. Covidemia, decisamente più  pericolosa del covid19 perché  avvelena anche l'anima e la mente, oltre al corpo.
Ipazia, e tu da cosa lo desumi che era vaccinato? Nell'articolo non c'è scritto niente.
#3924
Ciao socrate, forse viator qualche ragione ce l'ha, tu fai confusione tra anima e corpo.
Hai appena parlato delle anime degli autistici, ma l'autismo è una malattia che ti impedisce di comunicare le emozioni, e come nascere sordomuti, diresti tu che un sordomuto ha un'anima chiusa perché non può comunicare? Penso di no.
L'anima prescinde dalle nostre limitazioni fisiche, anche quelle nella comunicazione emotiva.
#3925
E' un luogo comune, ipazia, pensare che il medioevo rappresenti un tempo di assenza della libertà di pensare.
In realtà il periodo nel quale di più il libero pensiero, e le libertà politiche sono sottoposte a oppressione é quello successivo, quando proprio l'affermazione di una nuova visione del mondo induce una reazione nell'ancien regime, sia religioso che monarchico.
Ma si tratta appunto di una nuova visione del mondo, di un'evoluzione sociale che forse intellettualmente è stata relazionata al pensiero classico, ma senza il sostegno di argomenti che non siano le convinzioni di altri intellettuali.
Un discorso filosofico e non un'analisi dello sviluppo della società.
#3926
Ma come bobmax, tu non vuoi indagare le motivazioni dei suicidi però poi supponi subdolamente ci sia qualcosa dietro. La struttura logica che ti ho presentato è semplice, non ha nulla di nascosto, è chiaro che difendendo il valore della vita si difende anche la propria, che male c'è. Chi si vaccina tutela la sua vita, e quella degli altri, naturalmente non sempre è così semplice.
#3927
Bobmax se io parlo di valore della vita, inteso come vita di tutti gli uomini, la difesa egoistica della propria vita non c'entra niente. Sono d'accordo con l'idea, che la propria vita sia uno strumento, e che debba andare a buon fine.
Sulla insondabilita delle motivazioni del suicida mi sembri un po' misterico, di solito la polizia cerca di farsi le idee chiare, non si sa mai che un presunto suicidio sia effettivamente un omicidio,o un suicidio molto assistito.
#3928
Citazione di: bobmax il 26 Agosto 2021, 17:53:39 PM
Citazione di: anthonyi il 26 Agosto 2021, 10:22:21 AM
E il valore della vita è il più importante di tutti.

Questa tua affermazione andrebbe secondo me approfondita.

Davvero la vita è il valore supremo?

Perché se così è allora la Giustizia, il Bene, sono valori relativi.
In quanto ciò che conta è la vita, prima di tutto!

E quindi chi rischia o sacrifica la propria vita per la Giustizia è allora un povero illuso. Perché rinuncia al bene primario per uno secondario.

Non vi è in tutto questo una forzatura?

Secondo me questa tua affermazione risente anch'essa dello stravolgimento nichilistico.

Nessuno è immune dal nichilismo, perché è il compagno inseparabile della razionalità. Solo che ultimamente la sua pervasività sta crescendo a dismisura.

Certamente il nichilismo si manifesta in modalità differenti, e magari pure come cupio dissolvi o con ragionamenti freddi e vuoti. Ma pure la difesa a oltranza della vita non deriva proprio dall'angoscia esistenziale?
Ciao bobmax, i valori sono ciò a cui noi diamo valore, se non siamo vivi non possiamo dare valore a niente. Giustizia e bene li realizzi se sei vivo, altrimenti c'è il nulla.
Da notare che questa supremazia scaturisce da una visione sociale, ma non metafisica, il prioritario valore della vita terrena è determinato anche dal fatto che si suppone che sia l'unica.
Poi certo il valore della vita ha le sue specifiche in ciascuno di noi con la sua vita. Anche chi sacrifica la sua vita per un valore rilevante, magari per la vita degli altri, in realtà rafforza il valore della vita, se quella vita è stata spesa bene.
Un suicidio é una vita sprecata di un individuo che si contorce sulla sua sofferenza egoistica(che può essere più o meno grande anche in dipendenza dell'approccio che lui ha nei confronti di questa sofferenza)
che non gli permette di vedere il bisogno che gli altri hanno della sua presenza.
#3929
Ciao ricercatore, da un punto di vista individuale certamente I libri contano per costruire la personalità ma


(e qui rispondo anche a ipazia)


Se tu consideri una civiltà nel suo sviluppo nel tempo, la presenza costante di contenuti culturali nei libri non può spiegare il mutamento, se quei libri sono sempre gli stessi.
Nel topic si parla dello sviluppo della modernità nella civiltà occidentale e questa potrebbe essere spiegata da nuovi contenuti immessi nel XV sec, non da contenuti già conosciuti da secoli.
Per questo Aristotele è la scolastica non hanno senso come elementi esplicativi.
Io infatti avevo assunto, quando ipazia ha parlato dei classici, che si riferisse agli effetti della conquista di Oviedo, che certamente ci sono stati, ma non possono spiegare il mutamento sociale.
Gli intellettuali hanno spesso una visione organica della societa, della quale reputano di essere la parte pensante, e non si rendono conto che tutti gli uomini pensano, elaborano una visione del mondo, e se questa visione del mondo muta, come è successo con la rivoluzione della modernità, è perché questa visione del mondo è mutata in tutti gli uomini, lasciando agli intellettuali il compito di descrivere, al limite di anticipare, il mutamento, mai di determinarlo.

#3930
Citazione di: Jacopus il 26 Agosto 2021, 14:27:13 PM
Socrate buongiorno. Credo che sarebbe stato più opportuno inserire questo topic in scienza. In ogni caso Baron-Cohen, che insegna a Cambridge, ha scritto un libro che potrebbe interssarti, che si intitola "La scienza del male" proprio su questo argomento. Rispetto all'amore, e quindi a tutto ciò che ci fa sentire bene, perchè collegati agli altri in modo positivo, Baron-Cohen, parla di circuito dell'empatia, che riguarda una decina di regioni del cervello fra loro interconnesse: la corteccia prefrontale, la corteccia orbitofrontale, l'opercolo frontale, il giro frontale inferiore, la corteccia cingolata, la giunzione temporoparietale, il solco temporale superiore, la corteccia somatosensoriale, il lobulo parietale inferiore e l'amigdala. Tranne l'amigdala, sono tutte zone del cervello che si sono strutturate nel cervello umano umano recentemente e provano come il successo della specie homo sapiens derivi dal suo spirito empatico e dal suo senso di collaborazione e di identificazione. Le connessioni fra queste zone sono complesse e specifiche di ogni individuo. Inoltre quelle zone non svolgono solo quella funzione di sensibilizzazione all'empatia ma molte altre.


Secondo Baron Cohen, il male nasce da un malfuzionamento di questo circuito, a sua volta determinato da fattori sociali. E' infatti inevitabile considerare che il nostro cervello, come ho già scritto molte volte, si calibra sulla base delle esperienze vissute. Se ad un bambino viene detto "A scuola ti devi far rispettare, se qualcuno ti picchia gliene devi dare altrettante, altrimenti ti picchio io quando torni a casa", il circuito dell'empatia svilupperà delle zone non bene connesse e le prime esperienze di picchiaggio nei confronti dei compagni di scuola determinerà ulteriori destrutturazioni di quel circuito. E' per questo motivo che le religioni, ad esempio, sono state molto importanti, nel corso della storia umana, perchè hanno comunque sottolineato l'importanza della mitezza, del porgere l'altra guancia, in un mondo, che nella sua rudezza sfociava spesso nella violenza più cruda. In questo senso compiere una piccola opera di bene allunga il suo riflesso, si potrebbe dire, nel corso dei secoli, perchè la persona beneficiata avrà appreso che il bene/empatia esiste e lo restituirà nel futuro a qualcun altro. Allo stesso modo funziona anche la crudeltà. Un atto crudele ricevuto sarà molto facilmente restituito, non necessariamente all'autore di quella crudeltà originaria.


In sintesi, molte correnti di ricerca indicano che il cervello umano e fatto per essere cooperativo e socievole, ma gli sviluppi culturali sia macro che micro, possono bloccare o diminuire questo circuito dell'empatia fino a creare i presupposti per la crudeltà individuale e collettiva. A differenza della quasi totalità degli altri animali, fatta eccezione per i mammiferi superiori, i nostri comportamenti sono comportamenti appresi e la complessità del cervello rende questi comportamenti plastici e mutevoli in infinite direzioni contrastanti.


E' per questo motivo che molti studiosi ritengono che prima dell'economia, andrebbe educato l'uomo come soggetto empatico e benevolo, ma come puoi ben intuire un programma del genere si scontrerebbe con le esigenze del mondo produttivo e capitalistico che devono invece sottolineare l'egoismo, la competizione e il narcisismo di ognuno di noi, al fine di produrre sempre di più, guadagnare sempre di più e così via. Se scoprissimo la possibilità di una società cooperativistica, invece di una automobile a persona, probabilmente ne basterebbe una ogni 10 persone, ma questo significherebbe che ognuno di quei dieci dovrebbe considerare quell'automobile un bene prezioso di tutta la collettività. Ad ogni modo rischio di finire OT. Era solo per sottolineare come una certa visione del nostro cervello può condizionare anche una certa visione della società.
Ciao jacopus, tu vedi sempre l'empatia come una sorta di essenza del bene, ed in antitesi con l'egoistica società capitalistica. I meccanismi empatici sono presenti in tutta l'umanità, anche nei capitalisti più sfegatati, anche nei criminali più incalliti. Quando questi meccanismi non funzionano non si diventa egoisti, si diventa psicotici.
Questi meccanismi, poi, hanno il ruolo fondamentale di informare l'individuo sulla presenza degli altri, sulle loro esigenze, sulle opportunità che rappresentano.
Da questo a configurare una società dove gli individui collaborano, anche in forme organizzative molto complesse, come quelle di mercato o quelle collettiviste, ce ne vuole.
Non credo sia così scontata la conclusione che tu trai che il capitalismo riduce l'empatia, o anche che vi sia una relazione diretta tra empatia e altruismo.
L'empatia si sviluppa, come anche tu hai notato, in funzione di quello che trova nell'ambiente umano, e lo imita. Se nel mio ambiente sono razzisti, io empatizzeró il razzismo.