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Messaggi - InVerno

#3916
Riflessioni sull'Arte / Re:Le mie donne
30 Ottobre 2017, 15:44:50 PM
Penso in realtà siano tutti e tre ottimi, e il fatto che Vania riscuota più simpatie sia dovuto al fatto che pare stia cercando lo sguardo dello spettatore (che di conseguenza si senta più coinvolto all'interno del quadro). Avendo io prestato molta attenzione agli occhi dei protagonisti e vedendoli uno dopo l'altro penso tu abbia fatto un ottima scelta nelle direzioni, Vania sembra "appendersi" allo spettatore, maddi è più austera e guarda in un punto imprecisato è adulta e hai i suoi obbiettivi, la "vecchia" guarda al suo futuro come tanti vecchi sono rapiti dalla fine che sta arrivando. Bel lavoro.
#3917
Penso sia un topic prolifico, la questione può essere facilmente presa da diverse angolature ed è possibile trarne diverse considerazioni facilmente di segno opposto. Io stesso penso che possa essere un fattore ambivalente, da una parte l'anima può essere quel "minimo comun denominatore" che unisce gli esseri viventi e inibisce la violenza, dall'altra può essere quello che dici tu. Il fatto è che volenti o nolenti siamo costretti a ragionare in termini "io\tu" "noi\loro" e bisogna considerare come il concetto di anima interagisca in quel processo che in inglese viene chiamato "otherization" (come tradurre in italiano? altruizzazione?) cioè l'individuazione dell'altro, la costrizione dello stesso in una categoria subumana, e il blocco del processo empatico che poi permette la violenza sconsiderata. Ad esempio si potrebbe analizzare come nella costruzione di un archetipo subumano venga considerata o meno l'anima (Es. gli ebrei avevano anima per i nazisti) ? Pensandoci mentre scrivo mi viene in mente che seppur il concetto di anima possa essere distorto in diverse maniere per emancipare l'istinto violento, esso rimane sempre e comunque un baluardo (tra due individui che vi credono) che salvaguardia un certo limite alla violenza. Per esempio già nella violenza di stampo antico era in uso il "diritto" del soccombente ad una "onorevole sepoltura" anche dopo che il suo corpo era stato oltraggiato in maniera animalesca. Grama e poca considerazione si dirà, tuttavia la mia sensazione (non vi ho riflettuto a sufficienza per chiamarla in altro modo) è che il concetto di anima costituisca un pavimento ideologico che limita la bassezza che si può raggiungere con le proprie azioni, un limite difficilmente alterabile, al contrario di quanto la retorica possa alterare facilmente il suo abuso in senso opposto, cioè di empancipatore della violenza che dipende molto invece dagli scopi e dalle convinzioni di chi lo maneggia. Come terzo incomodo nella discussione vedo il concetto di anima mundi, ovvero un anima che superi quella separazione io\tu che è l'origine della violenza stessa.
#3918
Tematiche Spirituali / Re:Paradisiaci dubbi
29 Ottobre 2017, 20:20:28 PM
Che interpretazione dare del diverso peso che ha la dimensione ultraterrena (che sia inferno o paradiso) nelle scritture e nella concezione moderna, o per meglio dire post-dantesca? Voglio dire, nel vangelo ci sono accenni alla questione inferno paradiso ma nemmeno lontanamente paragonabili al peso che essi acquisiscono successivamente, ubiquamente, sia per il mondo cattolico che protestante che ortodosso? Se si comprende anche il vecchio testamento mi sembra facile tracciare una curva dove col passare del tempo questi due questioni attirano sempre più attenzione. E ragionare su come l'uomo abbia gradualmente reagito in maniera sempre più complessa all'idea della morte mi sembra possa portare dei frutti. Risolvere le migliaia di contraddizioni logiche insite nell'idea dell'ultraterreno mi sembra un opera gargantuesca e senza fine, ci sono decine di casi limite che non hanno alcun senso e che personalmente trovo stucchevole dibattere, per esempio mi sono sempre chiesto che fine dovesse fare un uomo che al momento della morte avesse completamente perso la memoria (caso certo non unico, anzi piuttosto comune). L'idea dell'espiazione di una colpa (per noi umani) ha a che fare con un senso di responsabilità della colpa stessa, ma se di questa colpa nemmeno possiamo ricordarci? Che Dio giusto quello che fa bollire tra le fiamme un uomo che manco si ricorda che cosa ha commesso, a che pro se non la pura e mefitica vendetta verso un anima peraltro mutilata? E potremmo fare altre decine di esempi paragonando la giustizia divina alla giustizia terrena, l'unica considerazione che ne ho mai tratto è che se prese letteralmente queste considerazioni sono abominevoli per quanto infantili. Un Dio grande e sopratutto onnisciente, la sua distanza tra lui e l'uomo, potrebbe essere forse paragonata a quella tra un uomo e una formica. Anche solo immaginare un uomo che, coltivando un formicaio, avesse messo degli obblighi alle formiche, e le punisse facendole bollire in eterno per averli trasgrediti, dovrebbe essere un immagine abbastanza forte di quanto questo Dio sia assurdamente infantile. Sono i bambini che si divertono a torturare lucertole e formiche, questa idea non porta frutti a chiunque la porti avanti da un punto di vista letterale a mio avviso, anzi, allontana da un messaggio ben più interessante e costruttivo che riguarda la relazione tra uomo e morte e le dinamiche storicamente intercorse.
#3919
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
28 Ottobre 2017, 09:36:43 AM
Purtroppo è difficile riassumere le proprie opinioni in minuscoli interventi, se hai seguito qualche mio post in passato sai che più e più volte ho criticato ricerche di fantomatiche età dell'oro, luddismo di varia forma, e qualsiasi forma di "si stava meglio quando si stava peggio" e avresti escluso che questo era lo spirito del mio intervento. Sono ancora troppo giovane per questo tipo di teorie, e c'è una teoria che dice siano inevitabili con il passare del tempo per perdita di "elasticità mentale" quindi dammi ancora qualche anno prima che possa anch'io parlare cosi :) Dico solo che lo stato è nato per assolvere precise funzioni nelle comunità, e la gran parte di esse ha a che fare con la conservazione gestione e la creazione del lusso (eccesso\surplus etc). Nessuno nega l'utilità di questo processo socio-economico, e sarebbe difficile dibattere sull'inevitabilità storica di esso, il fatto è che volenti o nolenti il capitalismo si troverà (e già si trova, per questo scrivo cosi) davanti a due barriere che difficilmente riuscirà a superare senza mutare drasticamente a) la finitezza delle risorse confrontata al mito della crescita continua (senza la quale non esiste credito) b) la rarefazione del lavoro e della classe lavoratrice per via della meccanizzazione. E aggiungerei anche c) Le maggiori possibilità di controllo del leviatano sul capitale unite alla cosidetta "teologia dei diritti umani" che si espande giorno per giorno e mette a serio rischio quella rete di schiavitù che sorreggono il capitale. Queste problematiche metteranno e stanno mettendo grossi bastoni tra le ruote al connubbio capitale-democrazia che ha funzionato cosi bene e pare ancora oggi indissolubile, e al mutare del sistema economico dobbiamo aspettarci anche un mutare del sistema amministrativo, che tenga conto delle mutate necessità reali.
#3920
Tematiche Spirituali / Re:Paradisiaci dubbi
27 Ottobre 2017, 16:40:24 PM
Che tu preferisca l'inferno o il paradiso, quello cattolico o mussulmano, una vita dopo la morte l'avrai comunque. Sempre e comunque le persone che ti hanno conosciuto potranno spremersi le meningi e far riaffiorare il tuo volto e le tue parole, da una dimensione che non è ne reale ne onirica, ma ultraterrena. Se le avrai fatte soffrire vorranno vederti soffrire a loro volta, se le avrai amate ti immagineranno immerso d'amore e sarai per loro ricordo piacevole, sarai giudicato questo è certo. La maggior parte di noi scompare da questa dimensione nel giro di quattro o cinque generazioni, altri vi partecipano per un innumerevole numero di anni, che siano Marco Aurelio o Gautama, oggi il paradiso è popolato da loro, non certo da il signor nessun coltivatore di cavoli del medioevo, quindi se vuoi parteciparvi fai qualcosa che valga la pena ricordato, a tuo rischio e pericolo perchè probabilmente la tua identità verrà storpiata e deflagrata in maniera sempre più vistosa col passare del tempo.
#3921
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
27 Ottobre 2017, 12:20:17 PM
Citazione di: Jacopus il 25 Ottobre 2017, 21:21:04 PMA tutt'oggi ci sono ben poche persone in grado di autoregolarsi senza far riferimento ad una autorità esterna, sia esso terrena o ultraterrena. Ricordo le discussioni con Duc in altum, che tendeva a considerare Dio e la religione cristiana l'unico baluardo di una condotta morale, poichè se non ci fosse questa forma di dissuasione ognuno potrebbe liberamente comportarsi egoisticamente.
Lo stato ed ogni forma di religione impostata in questo modo potranno essere superati quando si sarà formato un nuovo uomo meno aggressivo di quello attuale, almeno questo è il mio pensiero.
A proposito dell'aneddoto raccontato da Inverno: l'impiegato anarchico rappresenta nel suo piccolo un esempio di superamento della logica statuale-leviatanica: si è fidato! Quando tutti saremmo pronti a fidarci e a donarci agli altri forse non ci sarà bisogno dello stato come detentore della violenza legale.
Resta però senza risposta sul come organizzare le strutture complesse che inevitabilmente dovranno continuare ad esistere. Una fabbrica di automobili non credo che possa essere governata in modo anarchico. Per coerenza chiederei pertanto ai neo-anarchici di non guidare, di non guardare la TV, di non usare cellulari, ospedali, Computer, di non fare viaggi organizzati, non pensare di essere difesi da un esercito, di non comprare i pomodori al mercato e di non mandare i propri figli a scuola e di farsi vendetta da soli nel caso fossero derubati.
In realtà gran parte delle persone si autoregola senza far riferimento ad un autorità esterna, perchè quello a cui fa riferimento è interno, la propria credenza nel potere esterno. Penso alle persone regolate esternamente quelle che subiscono una coercizione fisica evidente, come un carcerato, tutti gli altri no lo sono, le loro catene sono interne. Chi davvero obbliga le lunghe fila di ingresso all'entrata delle fabbriche se non una serie di convinzioni (come quella dell'ascensore sociale, o del semplice fatto che vi sarà paga a fine mese - convizione sempre più delusa) non certo manganelli e leggi. Convinzioni certamente fondate in alcuni casi, propagate massivamente, e che in certa parte e in certe forme consideriamo lecite, ma pur sempre convinzioni. Crediamo nel potere, altrimenti esso cessa di esistere, qualsiasi la sua residualità materiale, in questo sono molto d'accordo con Baylham e la sua descrizione dell'anarchia individuale. Ho letto recententemente un articolo di persona handicappata che esclamava "chi ha detto che gli handicappati non possono lavorare? Io dimostro il contrario" buon per lui, peggio per gli handicappati se questa credenza presto prenderà il sopravvento e ci sembrerà assurdo che un disabile stia a casa pagato dagli altri. Come fanno le fabbriche a rinunciare ai disabili e ai mentalmente instabili? Se lo credi davvero, rinuncia al telefono, alla TV etc... Non ci siamo. Anche perchè sei nato in Italia, dove da sempre la realtà produttiva ha più a che fare con relazioni familistiche e intrapersonali che con il leviatano, da sempre ospite scomodo alla festa imbandita per amici e conoscenti. Per più di 70.000 anni non abbiamo avuto bisogno di uno stato perchè non avevamo un granaio, un eccesso conservare difendere.. Oggi l'eccesso, la "crescita" sta diventando una missione utopica destinata a trovare un muro. L'anarchia, qualsiasi cosa essa sia, non credo abbia come obbiettivo il lusso, ma l'equilibrio, dove non servono guardie per conservare l'eccesso.
#3922
Piccolo inciso, non ho mai creduto necessario ne auspicabile alcunchè di correttivo nei testi, ci mancherebbe . Anzi esperimenti a-la Jefferson da un certo punto di vista rappresentano una sconfitta culturale, di una cultura che ha bisogno di "vedere scritto" per avere una base di partenza che potrebbe invece attingere dallo studio, studio che evita. Mi si permetta una battuta riguardo a ciò che ha scritto antonyi, e mi scuso con chi l'ha già sentita o non la troverà divertente.
Dio sta guardando al televisore il mondo dopo tanto tempo dopo la creazione, e chiede informazioni su quello che vede allo spirito santo. Vede una madre partorire e gli dice "ma perchè soffre così tanto?" e l'angelo gli dice "l'hai detto tu, partorirai con dolore" e Dio risponde "ma io scherzavo!" . Vede persone lavorare nei campi con sangue e sudore e chiede "ma perchè lo fanno?" e lo spirito santo risponde "l'hai detto tu, han peccato ora devono lavorare", e Dio esclama "ma io scherzavo!". Poi vede i prelati vaticani sfilare ben vestiti in preghiera e chiede "E questi invece chi sono?" e lo spirito santo risponde "quelli che hanno capito che scherzavi" :)
#3923
Citazione di: Angelo Cannata il 22 Ottobre 2017, 13:58:39 PM.Lo storico, nel suo sforzo di essere, per quanto possibile, oggettivo e imparziale, terrà presenti entrambi.
Non uno storico moderno, e la considero buona cosa. Per il resto sono d'accordo, se non che tentavo di indicare che v'è trascendenza anche in una visione storica (o storicista) e per mio gusto anche "migliore", per questo non capisco chi difende la parzialità mitologica del racconto tenendo nascosta la sua bellezza intrinseca.
Per questo non nego il principio, la manifestazione, li considero come riflesso di un "origine". Il problema sorge quando questa origine viene definita (tramite un Dio o un miracolo o altro),  si creano decine di attriti e contraddizioni che da un punto di vista agnostico (cioè che nega la possibilità di sapere, non semplicemente un "indeciso sull'esistenza di Dio" come viene usato oggi) non si creano, e ci riportano a quel "mistero" di cui abbiamo già parlato sovente. Mistero perso completamente, non basta dire "mistero nella fede" ogni tanto. Jefferson provò a riscrivere il vangelo senza le parti "magiche", senza la gnosi indebita, sai che bel racconto ne è uscito fuori?
#3924
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
22 Ottobre 2017, 13:49:33 PM
Citazione di: paul11 il 22 Ottobre 2017, 00:21:09 AM
inverno,
prendila come una considerazione in libertà, ma il capitalismo necessita di una forma democratica repubblicana.
La "cosa"(res) pubblica dentro la forma di una governo popolare è il miglio sistema per far arricchire chi ha il potere, perché lo legalizza.ha semplicemente pacificato il conflitto armando lo Stato in mano dei potenti, poiché anticamente erano gli schiavi ottenuti da guerre vincenti ad essere la "manodopera" da sfruttare.
Ha tolto il nome e il cognome a chi vinceva o perdeva guerre, oggi il potente si nasconde dietro il potere dello Stato: è un anonimo.Ha aumentato la mediocrità del "viso aperto", sublimando il conflitto.
Lo Stato moderno ha costruito il patto sociale dentro la legalità giuridica,e da una parte dice che siamo tutti uguali
davanti alla legge ,salvo perdere l'uguaglianza nello scambio economico : il datore di lavoro non è lo stesso giuridicamente del prestatore d'opera subordinato.
Lo spazzino  è diventato "operatore ecologico": di come il linguaggio camuffa la forma, fingendo che la sostanza sia mutata.
Se un Trump è al governo è grazie al popolo dentro la democrazia e alle regole di cooptazione del partito che fa affiorare un Trump
.
Adatto che il "tirare a campare" è nell'economico prima che nel politico e la scelta dei rappresentanti è data dalla condizione sociale ed economica, la finalità dello scegliere è per il conveniente, non per la saggezza o l'oculatezza del governo.Se la spesa sanitaria di Obama ha necessità di essere finanziata con l'innalzamento delle tasse, ecco il ceto medio in  un periodo di non florida economia con innalzamento in USA del costo sanitario, dirottarsi vero il populista.
La democrazia funzionerebbe se in teoria il popolo avesse sempre più coscienza sociale e conoscenza politica e culturale,in realtà accade il contrario e tanto più le scelte non sono più per identità culturale come le erano le ideologie, ma quando fra i partiti le differenze pratiche non esistono più si sceglie la convenienza economica.
Sono d'accordo sul molti punti e sarebbe interessante sviluppare i punti della legalizzazione e dell'anonimato. Però a mio avviso sbagli l'analisi per il partito repubblicano usa e se vogliamo generalizzare alle altre forze politiche sulla sua scia. Il capitalismo ha un contorno legale, ed è un contorno pressochè nazionale (o almeno è stato) però ci sono due grandezze dove lo stato non riesce ad arrivare con efficacia, quello macroscopico (o internazionale) e quello microscopico (o particolare), e il capitalismo le invade con la sua liquidità (in tutti i sensi) e in maniera sregolata le distrugge. Allora servono nuove forme di argine al profitto sia su scala locale che internazionale, l'inadeguatezza nazionale è su due fronti. Dove ha speso parole Trump? Su questioni squisitamente internazionali (rapporti russia, migrazioni etc) e su questioni squisitamente locali (lavoratori del carbone, piccola criminalità) etc Vince per l'indaguatezza nazionale di essere efficienti fuori dal perimetro legale nazionale, dove il capitalismo va e fa quello che gli pare. Allora quello che dico io è che bisogna trovare forme governative che colmino queste due zone senza caricare tutto il peso sugli stati, essendo che sono evidentemente inadeguati. Purtroppo l'idea di glocalizzazione di Bauman rimane un bel vocabolo senza che nessuno abbia provato a sviluppare una teoria di governo da essa, d'altro canto a che serve, viviamo nella miglior forma di governo possibile!
#3925
Citazione di: Angelo Cannata il 21 Ottobre 2017, 16:52:24 PM
Forse non sei al corrente, come purtroppo tantissimi cattolici, e anche probabilmente preti e vescovi, che ormai da molti decenni la Chiesa Cattolica, ma gli studiosi anche cattolici da ancora più tempo, ha preso atto che quei racconti non vanno considerati come verità storiche.
Forse non ti rendi conto, che cosi posta, la questione è ancora più viscida. Se fosse considerato come "accaduto realmente" si potrebbe anche giustificare una morale conseguente da un fatto considerato come certo (come chessò, i valori post-guerra mondiale) c'è poco da obbiettare alle scuole antiche che lo consideravano come "fatto certo". E' l'arbitrarietà di un messaggio puramente morale-metaforico a rendere la questione ancora più perversa. Il fatto non è accaduto, ma moralmente siamo comunque non autosufficienti di non prendere a calci nostra madre, è rivelato. Poi la Chiesa fa svelta a fare metafora dell'antico testamento giudeo, per il nuovo non prende certo lo stesso metro.
#3926
La volontà di Dio è imperscrutabile anche quando è esplicita.
Come nel caso dei dieci comandamenti. L'idea cristiana, che a un certo punto della storia una decina di regole siano capitate in mano a dei pastori del deserto è perlomeno bizzarra, non per l'evento in se come è raccontato, quanto per il contenuto di questi dieci comandamenti. Ormai nessuno è convinto che che in quel periodo storico al di fuori della tribù di Israele si mangiassero bambini e si rubasse impunemente, da una parte sorgeva l'Egitto delle piramidi dall'altro il regno mesopotamico, in oriente sistemi filosofici evoluti venivano enunciati in america del sud i regni maya e inca stavano raggiungendo il massimo splendore e da circa 90.000 anni la popolazione umana cresceva in maniera esponenziale. Questo significa che gli esseri umani conoscevano già il valore di questi basilari principi di cooperazione, non è mai esistita una società dove il furto fosse permesso, l'omicidio consigliato e le madri venivano prese a calci, erano società certamente più violente di quelle attuali ma capivano benissimo cosa andasse contro gli interessi di tutti. La scommessa è che se oggi facessimo irruzione nell'isola di North Sentinel (uno dei pochissimi luoghi sul pianeta dove vivono popolazioni mai entrate in contatto con "noi") anch'essi senza aver ricevuto alcunchè rispetteranno dei principi simili, altrimenti si sarebbero estinti da tempo. Contestualizzando perciò un po meglio questo evento biblico che giudeo-cattolici considerano la fondazione morale dell'uomo, una persona si chiede, che bisogno aveva Dio di comunicare ai giudei queste dieci banalità già in "uso" da millenni in ogni angolo del globo ? Non c'è una risposta razionale che possa tenere in conto l'ipotesi che l'evento sia realmente accaduto. Anzi, se si considera la conseguenza morale di una narrazione simile (l'idea che un uomo "non comandato"  si comporti in maniera delittuosa e criminale "per natura") e la sfiducia cosmologica nella capacità di cooperazione umana,  si intravede addirittura una possibile morale negativa. Quale migliore giusticazione al male, se non il fatto sua ribellione al comandamento divino lo riporti ad un rapporto con la sua "natura" maligna, tuttavia mai esistita?
Tutto ciò è perlomeno imperscrutabile, se si vuole mantenere il beneficio del dubbio, ma diventa positivo se lo si analizza dal punto di vista prettamente storico che vede una tribù, prendere alcune semplici ma importantissime regole che circolavano da tempo immemore, apporre una sigla divina per aumentarne l'efficacia (come tutti a quel tempo), e cominciare un percorso verso la civilizzazione imbastito su principi di solida cooperazione. Il credente vede questo come depotenziamento delle scritture dettate da Dio, nonostante il messaggio che comunica è "buona novella" per tutti, che ci racconta che siamo stati capaci di arrivare fin li, a cotanti principi, in ogni angolo del globo, perchè non siamo cosi cattivi nei confronti del prossimo, anzi, forse ci racconta qualcosa di buono sulla nostra fantomatica "natura" che vituperiamo da secoli come la peggiore. E questo non è l'unico esempio di norma, o evento biblico che cambia nettamente piega e valore se visto da una prospettiva anti-teista e come l'idea di una volontà divina comunicata attraverso i più assurdi metodi volgarizzi una realtà maestosa e virtuosa. E con questa riflessione vi saluto, vado all'estero per un po, buona continuazione :)
#3927
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
20 Ottobre 2017, 23:58:42 PM
Citazione di: paul11 il 20 Ottobre 2017, 13:47:30 PM
ANARCHIA, DEMOCRAZIA DESTRA/SINISTRA.

Noi non nasciamo anarchici.
L'utopia anarchica è l'uomo che si autoregola senza precetti esterni.
Significa che nessuno può "comandarlo,.non esiste l'autorità, la legge prescrittiva.
Allora vuol dire che l'uomo è maturo e saggio ed è questa la condizione "non naturale" che costituisce la società anarchica senza Stato,
del " ciascuno dà ciò che può e riceve ciò che gli bisogna"

La democrazia: da qualche tempo scricchiola nella mia mente che sia la forma sociale migliore.
Le dottrine politiche nelle premesse cercano di armonizzare lo stato di natura umano con il diritto positivo della legge e in più con la "teoria del potere". Non basta dire "nel nome del popolo......."per costruire uno Stato, nella realtà purtroppo la stessa democrazia perde il controllo di se stessa e gli organismi pensati ed atti a controllarsi in realtà colludono fra di loro per gestirsi "la sedia del potere".
In altre parole anche la democrazia tende a decadere a costruirsi aristocrazie di fatto, ceti trasversali politico/economici che si giustificano cooptandosi, scegliendosi e creando servilismi funzionari burocratici che gli fanno da cuscinetto e consenso.
La regola diventa lo scambio del " tu mi dai se io ti dò"

Destra  e sinistra: a mio parere è da ripensare totalmente, facendo tesoro delle teorie e pratiche dell'ultimo secolo, perchè c'è del "buono" sia a destra che sinistra. Ma è possible discuterne solo se non si fanno più alzate di scudi fra destra e sinistra che oggi sono solo vestigie storiche.

E' da ripensare totalmente la politica, sia dal punto di vista dottrinario sia delle prassi che "non sono al passo con la storia ", con le problematiche fra il locale e il globale.
Non sta a me decidere se la democrazia repubblicana sia malata o irrecuperabile, ma l'idea di trasformare il capo di governo in un "capo azienda-nazione" è una sciagura, non ci sono più proposte politiche con prospettive più ampie di 2-3 anni, se il governo è obbligato a restare in carica (come in USA) si fa campagna elettorale giorno per giorno (come già faceva Obama e ora Trump). Dove sta il vantaggio di avere un uomo al comando se non per superare gli egoismi del singolo con lungimiranza? Se è anche lui un singolo predatore del sistema economico o politico, che vantaggio di prospettiva possiede? i cablati criptati? Credo che la democrazia parlamentare funzioni quando i partiti rappresentano percorsi culturali continuativi, ma se non c'è più continuità politica è un susseguirsi di menti scoordinate e perciò mediocri ottime per essere cannibalizzate dal capitale e dai peggio umori dei popoli.
Da notare anche che la democrazia, e una delle più evolute in assoluto, ha creato un mostro luciferino con il partito repubblicano, completamente scollato dalla realtà di anni luce, un partito alla deriva più completa che minaccia guerre nucleari ed esce dagli accordi del clima in 4 mesi di presidenza. Queste cagate di governi, un sistema governativo che funziona non le partorisce, il budget sull'educazione aiuta ma non risolve.
#3928
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
20 Ottobre 2017, 13:23:08 PM
La democrazia è ammirabile e penso indiscutibile come principio, il fatto che essa coincida con una repubblica parlamentare moderna è una convizione, salutare o meno. Ho anticipato a inizio  thread che non mi sento ne favorevole ne contrario alla tesi esposta, il punto però sta nel trovare una strada possibile di cambiamento per evitare se possibile un ritorno al nazionalismo che oggi a sempre più sembra l'unica strada possibile, e in qualche modo la direzione anarchica "espande" il concetto di democrazia. Volenti o nolenti la meccanizzazzazione e la drastica riduzione di ore lavoro disponibili sul mercato nel futuro costringeranno a dei cambiamenti drastici, arrivarci impreparati mi sembra una strategia poco intelligente. La rappresentazione del sistema oggi è altissima ineguaglianza sociale, tensione continua verso diverse ipotesi di estinzione di massa (nucleare, climatico etc) e movimenti oscurantisti in crescita in tutte le nazioni occidentali, forse è presto per sedersi sugli allori? Lo spazio di protesta è stato preso dalla destra, si sa come vanno a finire queste cose se non cambiano rotta. Esperimenti come quelli di Porto Alegre (1mln abitanti, 25% bilancio  partecipato) fanno ben sperare.
#3929
Citazione di: Angelo Cannata il 19 Ottobre 2017, 12:02:45 PMNon capisco cosa significa "una via di devozione": mi sembra un'espressione che non spiega niente.
Leggendolo l'ho interpretato come una delle "tre vie" che sono presenti in diverse tradizioni (compresa quella islamica) dove ci sarebbe la "via filosofica", la "via mistica" e quella "devozionale o letterale". Ma potrei sbagliarmi, poi che la Chiesa abbia una sola versione, forse nella teoria, ma gli esicastici già citati da Demetr non mi pari preghino come tu descrivi, i Ricostruttori della fede in altro ancora, e hanno tutti benedizione vescovile che mi risulti?
#3930
Citazione di: green demetr il 18 Ottobre 2017, 21:03:59 PMmi congratulo siamo in pochi là fuori!  ;)
Naturalmente ;)

Viator è qualche mese che frequento questa comunità di pensatori, non mi è mai capitato di vedere nessuno puntare il dito contro l'ignoranza altrui al massimo alcuni mi pare di vedere che si evitano (alcuni Mi evitano), anzi io apprezzo che tu ti identifichi con la tua ignoranza (mi congratulo, siamo in pochi la fuori ;) ), tuttavia libri che hai letto o meno, non ne uscirà niente di buono se ti sbracci davanti alle critiche. Hai aperto un topic per confrontarti e per essere criticato o nell'illusione che aprendolo tutti sarebbero saliti sul tuo carro?