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Messaggi - Eutidemo

#3931
Come già ampiamente trattato in questo Forum (da me e da altri anche meglio di me), il classico gioco a premi "Let's Make a Deal", condotto da Monty Hall, prevede:
- un conduttore;
- un singolo giocatore;
- tre porte;
- due capre;
- un'automobile.
***
Vi propongo una piccola modifica del gioco, e, cioè:
- un conduttore;
- due giocatori, A e B;
- tre porte, 1, 2 e 3;
- due capre;
- un'automobile.
***
Dopo di che:
a)
Mentre il giocatore B è chiuso nel suo camerino (dietro le quinte) il giocatore A sceglie una delle tre porte, la n.1, il cui contenuto non viene ancora rivelato nè a lui nè a nessun altro, perchè la porta rimane chiusa (il conduttore, però, ovviamente sa ciò che si nasconde dietro ciascuna porta).
b)
Il conduttore apre una delle due porte non scelte, la 3, facendo vedere che dietro c'è una capra, e offre al giocatore la possibilità di cambiare la sua scelta da 1 a 2.
c)
Il giocatore A cambia scelta, optando per la porta 2, in quanto, considerando separatamente il "sottoinsieme" delle porte 2 e 3, le quali, in origine, avevano entrambe 1/3 di probabilità di nascondere un'automobile, lui ne deduce che, se dietro la porta 3 c'è una capra, ne consegue necessariamente che le probabilità di nascondere un'auto della porta 2 crescono a 2/3 (quindi, altrettanto necessariamente le probabilità di nascondere un'auto della porta 1 restano di 1/3, per cui il giocatore A  ritiene che gli convenga "matematicamente" cambiare scelta, e puntare sulla porta 2).
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/9f/f1/22/ME138TMB_t.jpg
d)
A questo punto, Monty Hall richiude la porta 3 e non rivela ancora dove si trova l'automobile, ma invita il giocatore A ad andare a rinchiudersi nel camerino, ed a far venire in scena il giocatore B senza rivelargli quello che è successo in sua assenza.
e)
Mentre il giocatore A è chiuso nel suo camerino (dietro le quinte) il giocatore B sceglie una delle tre porte, la n.2, il cui contenuto non viene ancora rivelato nè a lui nè a nessun altro, perchè la porta rimane chiusa (il conduttore, però, ovviamente sa ciò che si nasconde dietro ciascuna porta).
f)
Il conduttore apre una delle due porte non scelte, sempre la 3, facendo vedere che dietro c'è una capra, e offre al giocatore la possibilità di cambiare la sua scelta da 2 a 1.
g)
Il giocatore B cambia scelta, optando per la porta 1, in quanto, considerando separatamente il "sottoinsieme" delle porte 1 e 3, le quali, in origine, avevano entrambe 1/3 di probabilità di nascondere un'automobile, lui ne deduce che, se dietro la porta 3 c'è una capra, ne consegue necessariamente che le probabilità di nascondere un'auto della porta 1 crescono a 2/3 (quindi, altrettanto necessariamente le probabilità di nascondere un'auto della porta 2 restano di 1/3, per cui il giocatore B  ritiene che gli convenga "matematicamente" cambiare scelta, e puntare sulla porta 1).
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/97/9d/c7/ME138TMN_t.jpg
***
A questo punto, Monty richiama in scena il giocatore A, e, in presenza di entrambi, apre la porta dietro cui è nascosta l'automobile.
Secondo voi quante sono le probabilità di vincere l'automobile di ciascuno dei due giocatori?
***
Più in particolare, secondo voi :
1)
Quali sarebbero i calcoli più attendibili degli spettatori, circa le probabilità di vincere l'automobile da parte di ciascuno dei due giocatori?
2)
Sarebbe cambiato il calcolo delle probabilità del giocatore A, se B non avesse cambiato anche lui la sua scelta (e viceversa).
3)
Infine, ritenete che si possa effettuare un calcolo "oggettivo" delle probabilità, nel caso del "doppio giocatore" da me prospettato, a prescindere dal punto di vista di A, di B e degli spettatori?
***
R.S.V.P.
***
                                              MIA IPOTESI DI SOLUZIONE
Se io dovessi tentare di ipotizzare una risposta, penso che prenderei "l'aire", soprattutto fondandomi sulla distinzione concettuale tra:
A)
La "conoscenza appresa a seguito di informazione", la quale si acquisisce grazie a ciò che sperimentiamo direttamente, ovvero che ci riferiscono  persone degne di fede.
B)
La "conoscenza appresa a seguito di deduzione", la quale si acquisisce grazie a ciò che possiamo "inferire" da ciò sperimentiamo direttamente, ovvero da ciò che ci riferiscono  persone degne di fede.
***
Ad esempio, dopo aver personalmente misurato l'area dei quadrati costruiti sui cateti di un triangolo rettangolo, ovvero in base a quanto ci viene comunicato al riguardo, senza neanche dover misurare la lunghezza dell'ipotenusa e senza dover chiedere che ci venga rivelato niente al riguardo,  già sappiamo benissimo, per deduzione, quale sia la sua area.
Per cui, se Monty mi rivelasse che, con riguardo ad un determinato triangolo rettangolo, il quadrato costruito sul cateto A è uguale a 50, e che il quadrato costruito sul cateto B è uguale a 70, io non ho alcun bisogno di chiedergli: "Va bene, ma quanto è grande il quadrato costruito sull'ipotenusa?"
Ed infatti, so benissimo, per deduzione, che non potrebbe rispondermi altro che: "120!"
Ed infatti, si tratta di una "conoscenza appresa a seguito di deduzione", che vale esattamente quanto una "conoscenza appresa a seguito di informazione".
***
Fuor di metafora, se io scelgo la porta 1, e Monty mi rivela che, tra la porta 2 e la porta 3, dietro la porta 3 c'è una capra, qualora io mi limitassi alla sola "conoscenza appresa a seguito di tale sua informazione", non c'è dubbio alcuno che mi converrebbe modificare la mia scelta iniziale; e, questo, per l'indiscutibile calcolo matematico sopra illustrato (il che vale sia per A che per B).
***
Tuttavia, è pure vero che, se io pretendessi che lui mi rivelasse dove si trova una capra anche tra la porta 1 (che ho scelto io) e la porta 3, è ovvio che lui, ammesso che volesse essere così compiacente, non potrebbe far altro che rispondermi: "Tra la porta 1 e la porta 3, la capra sta dietro la porta 3; come puoi vedere da te, visto che l'ho aperta prima".
Ed infatti, non potrebbe in alcun caso rispondermi diversamente, perchè è ovvio che, se io gli chiedessi una cosa del genere, lui non potrebbe "mai" aprire la porta 1, in quanto:
- se c'è dietro l'automobile, praticamente me l'avrebbe regalata;
- se, invece, c'è dietro la seconda capra, praticamente me l'avrebbe regalata lo stesso, perchè è ovvio che io capirei subito che  l'automobile si troverebbe, "logicamente", dietro la porta 2.
Avrei il 100% di probabilità di indovinare, il che sarebbe contro la logica del gioco e dello spettacolo!
***
Per cui, se è vero che, in base alla sola "conoscenza appresa a seguito di informazione" so soltanto che tra la porta 2 e la 3, la capra è dietro la 3, so anche con la stessa identica certezza, in base alla "conoscenza appresa a seguito di deduzione", che la capra è dietro la 3 anche  tra la porta 1 e la 3; questo perchè, ad una mia ipotetica (quanto superflua) richiesta al riguardo, Monty non potrebbe rivelarmi niente di diverso.
Per cui, se è vero (sia pure grazie a due diversi tipi di conoscenza), che tra la porta 2 e la 3, la capra è dietro la 3, e che la capra è dietro la 3 anche  tra la porta 1 e la 3, questo equivale a dire che "la capra è dietro la 3 anche  tra la porta 1, la 2 e la 3"; con le conseguenze che ne derivano a livello probabilistico, se entrambi i giocatori fanno lo stesso identico ragionamento deduttivo che ho appena prospettato io.
Allo stesso modo in cui, se Monty mi rivelasse che, con riguardo ad un determinato triangolo rettangolo, il quadrato costruito sul cateto A è uguale a 50, e che il quadrato costruito sul cateto B è uguale a 70, io non avrei alcun bisogno di chiedergli: "Va bene, ma quanto è grande il quadrato costruito sull'ipotenusa?", perchè capirei da solo che lui non potrebbe rivelarmi niente di diverso da "120".
***
Concludendo, secondo me, la fonte del "qui pro quo" consiste precipuamente nel tipo di "conoscenza" a cui si suppone che i giocatori facciano riferimento; in quanto, almeno a mio parere, se i giocatori si elevano per "deduzione" al di sopra della mera conoscenza appresa a seguito della "informazione" fornita loro da Monty, il loro punto di vista viene "sostanzialmente" a coincidere con quello di un ipotetico osservatore esterno.
Il che supererebbe anche il paradosso dei due giocatori!
***
Ma questa, ovviamente, è solo la mia opinione!
***
;)
#3932
Racconti Inediti / Re:Il giallo dell'uovo sigillato!
20 Aprile 2021, 10:41:42 AM
Citazione di: sapa il 20 Aprile 2021, 10:28:34 AM
Ti dirò, Eutidemo, sono un po' deluso. Infatti, come narratore di questo giallo ti sei divertito più a depistare il lettore, che a metterlo sulla strada giusta. Ti confesso, ma sei libero o meno di crederci, che quando hai bocciato la teoria del suicidio, ho cercato di capire chi, tra la sorella, la guardia del corpo e il sicario, poteva essere l'omicida, ma mai avrei pensato che fossero in combutta tutti e 3! Inoltre, il movente era del tutto oscuro e lo hai rivelato solo alla fine, quando, in fondo, sarebbe bastato al lettore il "fardello" di capire come l'omicida poteva aver chiuso da fuori il catenaccio e le finestre. Il massimo del depistaggio, poi, si ha quando addirittura il narratore allega l' immagine della traiettoria del colpo di fucile, che coincide con la posizione del cadavere! Questa è stata veramente una cattiveria, perchè porta il lettore su tempi sbagliati...Il fatto che i fori alle finestre avrebbero potuto essere la chiave per "svuotare l'uovo senza romperlo" era chiaro, ma non ci si stava coi tempi. Questo tuo giallo è poco canonico, direi. A presto.
Devo ammettere che hai ragione!
In realtà, non sono un grande scrittore di racconti gialli :(
#3933
Citazione di: InVerno il 19 Aprile 2021, 14:53:43 PM
Il rischio di questi aggeggi non è quello di pigliarsi il coviddì, ma quello di diventare un pò paranoici e ipocondriaci (giusto un pochino) e di cagionare psicosomaticamente la propria salute e le proprie difese immunitarie tramite comportamenti scorretti e morire magari di qualcosa altro, perchè la notizia fresca fresca è che: si, prima o poi si schiatta di qualcosa. Fare una dieta povera per limitare le uscite al supermercato, avere poca vitamina D per essersi chiusi in casa e rifuggere dai raggi solari, fare poca attività fisica per stare lontani dagli starnuti dei podisti, essere generalmente depressi per pensare continuamente alle proprie esequie che attraversano il portone della chiesa..Le scimmie un vantaggio l'hanno, magari esasperato dall'ignoranza di gregge, davanti ad un nemico battersi il petto coi pugni e darci dentro, anche con un minimo di fiducia di scamparla...
Tutto giusto, ma, forse, tu non avevi  letto la mia conclusione:
"Poi, magari, il  covid me lo beccherò lo stesso da qualche altra parte, dove meno me lo aspetterei; ma, almeno, morirò con la coscienza tranquilla di aver fatto tutto quello che potevo per cercare di evitarlo.
Morire non lo ritengo affatto un problema; però mi dispiacerebbe alquanto morire da stupido (ammesso che ci sia un modo davvero "intelligente" di morire)!"
:)
#3934
Racconti Inediti / Il giallo dell'uovo sigillato!
20 Aprile 2021, 05:15:47 AM

                                                       FINALE DEL GIALLO


In quel momento, senza bussare, entrò Philippe Delaroche, il dirigente della polizia scientifica, e gli rispose: -A dire il vero, Pierre, è possibilissimo!-
- Ma che stai dicendo, Philippe? In che diamine di modo?-
Delaroche, posata la borsa che teneva sotto braccio, si diresse verso l'armadio-cucinino che il Commissario utilizzava per i suoi pasti di fortuna, e, apertolo, ne trasse fuori un uovo e una padella. Poi, tirata fuori di tasca una penna , diede cautamente un piccolo colpo secco sulla cima dell'uovo. Una volta praticato un minuscolo foro, capovolse l'uovo sulla padella, e, scuotendolo abilmente, pian piano fece colare il contenuto dell'uovo nella padella.
Poi esclamò trionfante: -Ecco, adesso puoi cuocerti la tua frittata senza aver "rotto" l'uovo, che è stato soltanto "forato"!-
Tutti lo guardavano in silenzio, allibiti, senza osare di aprire bocca.
Poi Bernard esclamò: - A parte il fatto che potremmo aprire una interessante discussione circa la differenza tra il concetto di "rottura" e quello "foratura", termini, questi, che, secondo me, significano entrambi che l'integrità dell'uovo è stata compromessa, ci vuoi cortesemente spiegare cosa cavolo c'entra la tua ridicola dimostrazione culinaria con il nostro caso?-
Delaroche posò la padella, e, ripresa la sua borsa, l'aperse e ne trasse fuori un flaconcino con dentro il proiettile che aveva forato i vetri della sala riunioni, nonchè una cartellina di colore verde.
Poi disse: "Ti ricordi quando ti chiesi il permesso di andare a vedere se fosse possibile recuperare il proiettile fuoriuscito dalla stanza?-
- Certo!-
- Eccolo qui, dentro questo flacone. Considerato che, ormai, aveva perso buona parte della sua energia, lo abbiamo subito trovato e repertato. Però, violando le regole, invece di prelevarlo con le pinze, io l'ho preso con le dita della mia mano-
- E?-
- E, considerato che sembrava essere stato sparato da poco,  a velocità supersonica, avrebbe dovuto scottare, o, quantomeno, essere ancora un po' caldo. Invece era gelido, e, per giunta, era tutto ricoperto di brina-
- Non capisco!- scosse la testa, perplesso, Bernard, mentre tutti gli altri tacevano , non sapendo che cosa dire o pensare.
- Significa che quel proiettile era stato sparato da  parecchio tempo prima, rispetto a quando noi abbiamo sentito il rumore dello sparo. Quindi l'ho subito fotografato con il "termospettrografo"; successivamente, in laboratorio abbiamo potuto accertare che era stato sparato da più di un'ora, non meno. Ed infatti il carburo di tungsteno è un materiale estremamente duro, situandosi a circa 9 nella Scala di Mohs e a circa 2600 nella Scala Vickers, e, avendo una conducibilità termica di 121 W·m−1·K−1e un coefficiente di espansione termica di 5,2x10−6 K−, con un "termospettrografo" si può misurare con una certa accuratezza la sua "degradazione di calore"-
- Allora possiamo sapere a che ora è stato sparato quel proiettile, no?- chiese speranzoso il giudice.
- Mi dispiace, con il "termospettrografo" abbiamo potuto accertare che il proiettile era stato sparato da più di un'ora, non meno. Però non è possibile sapere a che ora di preciso, perchè dopo circa sessanta minuti il carburo di tungsteno torna alla temperatura dell'ambiente-
Ma, vedendo l'espressione di delusione sul volto di Du Bellay, aggiunse: -Tuttavia, quasi sicuramente, è stato sparato "prima" delle  due e tre quarti di notte.-
- O bella, e perchè mai?- domandò stupito il giudice.

- Perchè a quell'ora l'omicida aveva già tolto di tasca il cellulare al morto, e aveva telefonato alla sorella, per suffragare la sua testimonianza-
- Cioè?-
- Cioè, che Lagrand l'aveva chiamata a casa con il suo cellulare nel cuore della notte, pregandola di raggiungerlo alla sede del partito. Ed invece, Michelle era già lì, accanto al cadavere del fratello...e al suo assassino!-
- E questo come lo sai?- chiesero, quasi in coro, Bernard e Durand.
- Lo so perchè, mentre da subito avevamo appurato, dai tabulati telefonici, che la chiamata dal cellulare del fratello a quello della sorella c'era effettivamente stata, come quest'ultima voleva farci credere, c'è invece voluto un po' più di tempo per accertare che i due telefoni si trovavano a poca distanza l'uno dall'altro, nella stessa "cella". Cioè nella sede del partito!-
- Capisco!- sorrise Bernard - E poichè è ovvio che non si telefona  a qualcuno che ti sta davanti, per chiedergli di venire da te, ne consegue che la sorella ci ha mentito, e che, quindi, è complice dell'assassino.-
- Forse più "mandante" che "complice"- lo corresse Delaroche - Perchè "Le Renard" è un sicario a pagamento. Quasi certamente il "complice" era Guillaume Eluard, la guardia del corpo di Pierre Lagrand; il quale, simulando una storta, lo ha lasciato andare da solo nella "trappola", dandogli la sua pistola. Ed infatti Lagrand doveva necessariamente avere con sè una pistola, per poi rendere plausibile l'ipotesi del suicidio.-
- E la telefonata che Lagrand aveva ricevuto all'1,35 della notte da un da un "burner phone"? Anche quella risulta dai tabulati, no?- chiese il giudice.
- Sì- rispose Delaroche - Probabilmente quella gliela aveva fatta Simon Leroy, il killer, visto che Lagrand non conosceva la sua voce. Con quella telefonata, Leroy lo avrà invitato a recarsi presso la sede del locale partito,  dicendogli che intendeva mostrargli dei documenti molto delicati che avrebbero potuto comprometterlo personalmente e politicamente. E lui, fattosi dare la pistola dalla sua "infortunata" guardia del corpo, c'è andato di corsa. Ma non ha mai chiamato la sorella, la quale, probabilmente era già lì, insieme all'assassino-
- E perchè mai?- chiese Bernard.
- Questo ce lo racconterà lei. Ma, forse, era lì per distrarlo, mentre Leroy lo aggrediva alle spalle, lo disarmava, e, infine, lo uccideva!- ipotizzò Delaroche.
- E' una ricostruzione molto avvincente, ma ci deve ancora spiegare come i due, poi, siano usciti dalla stanza richiudendo il catenaccio dal lato interno della porta!- chiese il giudice, mettendosi le mani sui fianchi.

- Qui viene in ballo il mio esempio dell'uovo!- esordì il tecnico della scientifica, che si accingeva, finalmente, a dissipare il mistero della sala riunioni chiusa dall'interno.
- Poco prima che tutto quello che ho appena ipotizzato avvenisse, "Le Renard", appostatosi in piena notte nel luogo dove poi, all'alba, si fece "appositamente" sorprendere da Rimbaud, sparò alla finestra della stanza vuota, provocando il famoso buco. Il buco, infatti, era lì da prima che nella sala arrivasse Lagrand, e prima ancora che venisse ucciso da un colpo di pistola. Rimbaud credette che Leroy avesse sparato il colpo quando lui gli saltò sopra per guastargli il tiro...mentre invece il proiettile che aveva provocato il famoso buco, Simon Leroy lo aveva sparato ore prima!-
- E il rumore che abbiamo sentito tutti?- chiese Durand - Era un colpo a salve?-
- Esaminando il bossolo, ce ne saremmo accorti subito. Ma "Le Renard" è furbo, per cui ha usato una cartuccia vera, la cui ogiva "fragile" era stata svuotata del proiettile al "carburo di tungsteno". Per cui, durante il volo, si è sbriciolata nell'aria, senza lasciare traccia, nè rilasciare, una seconda volta, il suo micidiale contenuto "duro". Per cui, sulla finestra, il foro che abbiamo trovato era uno solo...quello che aveva fatto di notte, e non quello che pensavamo avesse fatto al momento dello sparo!-
- Va bene- si arrese il magistrato -Il buco era lì da prima che nella sala arrivasse Lagrand, e prima ancora che venisse ucciso da un colpo di pistola...ma tutto questo a che scopo?-
- Come ho detto, qui viene in ballo il mio esempio dell'uovo. Noi siamo partiti dal presupposto che quella stanza, fino a circa le cinque di mattina, fosse chiusa e sigillata ermeticamente come un uovo. Per cui, visto che Pierre Lagrand era morto di notte in una "camera chiusa", doveva per forza essersi suicidato, poichè nessuno sarebbe potuto uscire di lì dopo averlo ucciso. Ma, in realtà, da prima che lui morisse, quella sala ormai non era più chiusa e sigillata ermeticamente come un uovo, perchè due finestre recavano ciascuna un foro di un centimetro di diametro!-
- Grandioso!!!- scoppiò a ridere fragorosamente Du Bellay - Per cui mi pare di capire che lei intenda sostenere che Leroy è fuggito da un buco, e la sorella dall'altro buco!!!-
- Non esattamente, signor giudice- precisò sorridendo il dirigente della scientifica - Intendo dire che si sono serviti del foro di entrata del proiettile nella finestra per uscire dalla porta, e poi chiudersela alle spalle con il catenaccio!-
- E COME, di grazia?- urlò esasperato il giudice.
- Ho personalmente "replicato" il loro metodo usando un robusto filo di nylon ripiegato ad "U". Con il lato chiuso ho agganciato il pomello del catenaccio, mentre, dall'altro lato, ho infilato i due capi liberi nel foro della finestra. Il tutto lasciando molto gioco alla lunghezza del filo, in modo da poter uscire dalla porta semiaperta, e poi richiudermela alle spalle. Poi sono uscito dall'edificio, recandomi sul lato esterno della finestra dove c'era il foro d'entrata. Qui ho afferrato i due capi del filo, e, lentamente tirandoli insieme  entrambi verso di me, piano piano ho fatto scorrere il catenaccio in posizione di chiusura. Dopodichè, ho afferrato un solo capo, ed ho tirato via il filo, che poi mi sono messo in tasca. Et voilà! Les jeux sont faits, rien ne va plus! 
E' sufficiente fare un piccolo buco in un uovo, per farsi una bella frittata!-

Il giudice, dopo aver guardato meditabondo la piantina dei luoghi, disse: -Sì, sì, ho capito! Questo ci risolve il mistero della "camera chiusa", ma non ci dice il motivo per il quale la sorella avrebbe dovuto volere la morte del fratello. E, soprattutto, non riesco a capire la ragione di tutta questa complicata messa in scena. Leroy non poteva limitarsi ad uccidere Lagrand in un modo più ordinario, come ogni killer che si rispetti? Ed infatti, una volta attiratolo, con la sua telefonata notturna, nella sede del partito, sarebbe bastato sparargli con il fucile attraverso la finestra, oppure con una pistola sulla porta di ingresso. Non vi pare?-
- Il movente c'è, signor giudice- intervenne Bernard -L'abbiamo appurato ieri!-
- E sarebbe?-
- Come è noto, poichè Pierre Lagrand sapeva di essere nel mirino dei terroristi, l'anno scorso dichiarò pubblicamente che, se fosse morto ammazzato, avrebbe devoluto tutto il suo ingente patrimonio ai parenti delle vittime del terrorismo. Ieri, quindi, abbiamo verificato il suo testamento, il quale, effettivamente, confermava la sua pubblica dichiarazione-
- Mentre invece, se si fosse suicidato, questo non sarebbe avvenuto, è esatto?- chiese Du Bellay.
- E' esatto. Per cui la sorella aveva tutto l'interesse ad eliminarlo, ma accortamente simulandone il suicidio. Solo così si sarebbe beccata tutta l'eredità, visto che Lagrand non era sposato e non aveva figli-
- Ma era pur sempre suo fratello!- esclamò, perplesso, il giudice.
- Sì, ma ci risulta che non andassero affatto d'accordo- precisò Durand, leggendo nel dossier -Anzi, pare che si detestassero proprio!-
- Fino al punto di uccidere?-
- Forse no, ma 150 milioni di euro di eredità costituiscono già di per sè un ottimo movente- replicò Bernard - Senza considerare che se lei non lo avesse "suicidato" per tempo, c'era il rischio che qualche terrorista glielo avrebbe potuto ammazzare sul serio. E allora lei sarebbe rimasta con le pive nel sacco-
- Sì, ha senso!- convenne il giudice - Ma non ha rischiato troppo facendosi trovare sul posto?-
- Era un rischio che "doveva" correre,  per distrarre il fratello ed agevolare l'aggressione da parte del killer- spiegò il dirigente della scientifica - Ed infatti lei sapeva che Lagrand aveva una pistola, perchè era lei stessa, d'accordo con la sua guardia del corpo, ad avergliela fatta prendere. Per cui, se non fosse stato distratto dalle sue chiacchiere, il fratello si sarebbe potuto difendere-
- Ma siamo davvero sicuri che Eluard fosse complice di Michelle Lagrand?-
- Ancora no- ammise Delaroche - Però abbiamo già accertato che, molto probabilmente, avevano una relazione. Come pure abbiamo appurato che, moltissimi anni fa, Leroy e Eluard si erano conosciuti in carcere. All'epoca, infatti, anche Eluard  era nella "mala" parigina, con il soprannome di "La Gauche", visto che, per sparare, usava la mano sinistra-
- Be'...- commentò Durand - Non ci vuole molto a fare due più due, no?-
- Vedremo!- fece il giudice.
E Bernard aggiunse: - Oltre ad agevolare l'opera del sicario, lei è rimasta lì, fingendo di essere svenuta, per testimoniarci che il fratello era sempre rimasto chiuso da solo nella stanza. Perchè mai non avremmo dovuto crederle, anche considerando che ci sembrava impossibile che il catenaccio potesse essere chiuso da fuori?-
- Già!- concordò il giudice -Era un piano davvero diabolico! Ma ancora non capisco bene perchè mai Leroy si sia fatto catturare all'alba. Era proprio necessario?-
- Lo era, signor giudice- gli spiegò nuovamente Delaroche  - Ed infatti, "Le Renard" conosceva benissimo le abitudini mattiniere del colonnello Maurice Asselin e del suo cane. Lui studia sempre con molti giorni di anticipo i luoghi in cui deve commettere i suoi crimini, e le persone che li frequentano. Per cui, facendosi notare dal colonnello con in mano un fucile da cecchino "antimateriale", era pressochè certo che quello avrebbe subito avvisato la polizia-
- Va bene...ma perchè?- insistette il giudice.
- Perchè era essenziale che noi credessimo che il colpo era stato sparato all'alba, e non di notte. Altrimenti avremmo potuto sospettare da subito che il buco nella finestra c'era da prima dell'omicidio, e che, quindi, l'assassino avrebbe potuto usarlo per chiudere il catenaccio per mezzo di un filo "a doppio" amovibile-
- Ho capito- fece il giudice prendendo in mano l'uovo bucato - L'uovo ci doveva sembrare integro fino alla mattina!-
- Già!-
- Però nessun delitto è perfetto!- commentò Durand.
- Hmm, direi anzi, che questo lo era fin troppo- ribattè Bernard - Questa volta "Le Renard" ha voluto strafare, mettendo la chiave in tasca alla vittima, e nel ritenerlo "tout court" mancino solo grazie alla sua indubbia conoscenza di come sono fatte le armi.
Come disse "El Topo" nel famoso film di Jodorowsky: "La troppa perfezione è un errore!"
                                                               

                                                                    FINE

#3935
Racconti Inediti / Il giallo dell'uovo sigillato!
20 Aprile 2021, 05:12:02 AM
Citazione di: sapa il 19 Aprile 2021, 18:00:41 PM
Sai che cosa, Eutidemo? Questo presunto omicidio, a ben guardarci, manca del tutto di un movente. In realtà, alla base della vicenda c'è un tentativo di ricatto (diffondere documenti per diffamare e costringere Lagrand alle dimissioni), quindi il ricattatore, chiunque esso sia, non ha mai  alcun motivo di sopprimere il ricattato. Generalmente, è il ricattato che tenta di sbarazzarsi del ricattante. Detto ciò, io continuo a brancolare nel buio e il tuo aiutino quasi peggiora la situazione....
Il movente c'è, ed è anche molto cogente!
;)
#3936
Citazione di: sapa il 19 Aprile 2021, 09:39:49 AM
Per la verità le scimmie non stanno affatto a guardare, visto che almeno 1 vaccino in commercio utilizza un virus degli scimpanzè. Vorrei mettere in guardia l'amico Eutidemo, però, perchè con tutte quelle apparecchiature elettroniche attorno non vorrei che si esponesse a un eccesso di onde elettromagnetiche! Si fa per scherzare.... ;)
Hai perfettamente ragione!
Però non ti preoccupare, perchè possiedo anche un rilevatore di onde elettromagnetiche!
:D
#3937
Racconti Inediti / Il giallo dell'uovo sigillato!
19 Aprile 2021, 06:10:39 AM

                                                            AIUTINO
Rammentate quando Philippe Delaroche, il  dirigente della polizia scientifica, chiese il permesso di andare a vedere se fosse possibile recuperare il proiettile fuoriuscito dalla stanza?
Poi non se n'è più parlato!
In effetti lo aveva recuperato, ed era un "proiettile perforante" perfettamente normale,  nonchè del tutto corrispondente sia al fucile di Leroy, sia alla posizione balistica da cui aveva sparato; però, già nel momento in cui lo aveva repertato, si accorse che c'era qualcosa che assolutamente non tornava!
E se ne sarebbe accorto chiunque, non solo un esperto della polizia scientifica!
Una volta capito che c'era qualcosa che proprio non quadrava, in quel proiettile, fatti anche ulteriori controlli, Delaroche non ci mise molto a comprendere e a ricostruire quello che era realmente accaduto!
;)
#3938
Citazione di: Phil il 18 Aprile 2021, 14:26:57 PM
Citazione di: Eutidemo il 18 Aprile 2021, 14:01:59 PM
lo spettatore sordomuto e il concorrente, in realtà hanno esattamente le stesse identiche "informazioni"; e, cioè, che dietro la porta n.3 c'è una capra.
La differente informazione, o meglio, l'informazione cruciale in più che il concorrente ha (rispetto agli "spettatori sordomuti") è che quella porta con la capra è stata esclusa (aperta) non a caso, bensì dopo che il conduttore ha saputo quale fosse la porta su cui aveva puntato il concorrente; il conduttore ha così "convogliato" (passami l'espressione) i 2/3 di probabilità residua sulla porta che offre come cambio al concorrente (v. soluzione standard).
Senza sapere tutto questo gli "spettatori sordomuti" non possono che credere di avere il 50%, mentre il concorrente, valutando questo contesto (la scelta del conduttore di aprire volutamente la porta con la capra rende più probabile che l'altra abbia il premio) sa di avere 2/3 di possibilità se cambia porta.
Questa tua argomentazione, in effetti, mi sembra abbastanza ragionevole e convincente; ci rifletterò su.
:)
#3939
Citazione di: Jacopus il 18 Aprile 2021, 23:23:15 PM
In realtà le scimmie stanno a guardare, ma di certo non noi, bensì qualche ghepardo che potrebbe sventrarle in una decina di secondi. Noi, grazie alle "tecnoscienza", abbiamo superato quei problemi e ne dobbiamo affrontare altri, ma almeno lo facciamo con la speranza che la nostra intelligenza ci aiuti a superarli, come fa Eutidemo che si compra un bel rilevatore di CO-2. Ti assicuro, Ipazia, che preferisco fare la cavia a "Big Pharma" che essere mangiato da qualche felino di grosse dimensioni, come accadeva ai nostri antenati, qualche decina di migliaia di anni fa.
Hai perfettamente ragione: le scimmie stanno a guardare, ma di certo non noi, bensì qualche ghepardo che potrebbe sventrarle in una decina di secondi...non avendo ancora inventato la clava.
:)
#3940
Citazione di: anthonyi il 18 Aprile 2021, 17:19:18 PM
Ciao eutidemo, ma tu sei vaccinato, come fai a beccarti il covid? Piuttosto mi pare che le due settimane di rischio trombotico le hai superate, alla faccia di quella pessimista di ipazia.
Comunque fai bene a controllare la co2, che fa male indipendentemente dal rapporto col covid.
Un saluto.
Io devo ancora fare il richiamo di AZ il 16 giugno; il quale vaccino, come pure c'è scritto sul suo stesso "bugiardino", è efficace solo al 59,50%.
Per cui, almeno per quanto mi riguarda, è meglio continuare ad essere prudenti!
;)



#3941
Purtroppo non esiste nessuna apparecchiatura elettronica che possa rilevare la presenza del virus del covid19  nell'aria che respiriamo; però, fortunatamente, esiste un suo valido surrogato,  il quale è perfettamente in grado di rilevare il "rischio" di una sua probabile presenza!
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Ed infatti, ormai è pressochè accertato che monitorare i livelli di anidride carbonica all'interno di un ambiente chiuso, è un modo molto efficace per determinare il "rischio" di inalare il virus del covid19 per via aerea; il quale è direttamente proporzionale al livello di concentrazione di CO2 nell'aria.
In parole povere, quando all'interno di un determinato ambiente i livelli di CO2 in eccesso raddoppiano, raddoppia anche il rischio di trasmissione del covid19; e, se è per questo, anche quello di essere aggrediti da qualsiasi altro tipo di  virus.
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A dire il vero, secondo gli esperti, non esiste un determinato livello di CO2 davvero "sicuro" quando si condivide uno spazio chiuso con altre persone; ed infatti molto dipende anche dalle condizioni dell'ambiente, e da altre circostanze specifiche.
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Ad esempio, un livello di CO2 di 1.000 PPM (Parti Per Milione), che è ben al di sopra dei livelli medi di un ambiente all'aria aperta (che è di circa di circa 400 PPM), potrebbe risultare relativamente sicuro in una biblioteca tranquilla, dove tutti indossano mascherine; ma assolutamente non lo sarebbe in una palestra dove non si indossano mascherine.
Anche considerando che l'emissione di virus è tanto più intensa quanto maggiore è l'intensità della respirazione dei presenti; sia quando fanno ginnastica, ma anche quando cantano o parlano a voce troppo alta.
Tuttavia un rilevatore di C02, è comunque utilissimo, per non dire indispensabile, al fine di indicare l'eventuale "insorgenza" del rischio: ovvero, il "rischio relativo"!
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Ed infatti, ad esempio:
- se i livelli di CO2 in una palestra scendono da 2.800 a 1.000 ppm, anche il rischio di trasmissione di covid19 scende a un quarto del rischio originario;
- se, invece, i livelli di CO2 in una biblioteca  salgono da 800 a 1.600, il rischio di trasmissione si triplica.
Comunque, per farla breve, dovunque si condivida l'aria, minore è la CO2, minore è il rischio di infezione; il che mi sembra molto semplice da comprendere.
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Per effettuare tale monitoraggio, esistono apparecchiature molto sofisticate, alcune delle quali molto costose, altre meno; qualcuna, però,  è alla portata delle tasche di chiunque (qualche decina di euro).
Io, infatti, ne ho acquistata una su INTERNET, ed ho così potuto personalmente constare come il livello di CO2 della mia camera da letto, al momento del mio risveglio mattuttino, fosse di gran lunga più elevato di quello della sera precedente; ed infatti, la sera, prima di addormentarmi, faccio sempre areare molto la stanza, tenendo aperta la finestra (che da sul giardino), che poi chiudo.
Purtroppo, però, mi ero dimenticato di tarare il rilevatore e di disinnescare l'allarme di "superamento livello" prescelto; per cui l'apparecchietto mi ha svegliato con il suo "trillo" preoccupato un po' prima del solito!
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Tali apparecchi, inoltre, come quello che ho io, sono anche in grado di rilevare altri pericolosi elementi inquinanti tipici degli ambienti domestici e di lavoro; quali, ad esempio, il TVOC (composti organici volatili) e l'HCOC (formaldeide), che, purtroppo, sono molto più frequenti e deleteri per il nostro apparato respiratorio di quanto comunemente non si pensi (o di cui ci si preoccupi).
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Ciò premesso, mi auguro che "tutti" i locali che riapriranno le loro porte il 26 di aprile, siano dotati di una strumentazione del genere; la quale oso sperare che sia stata senz'altro prevista dai protocolli di sicurezza stabiliti dal governo.
Prima di entrare in tali locali, però, mi farò sempre premura di chiederlo!
In ogni caso, visto che il mio rilevatore di C02 è leggero e portatile, prima di farmi tagliare i capelli dal mio barbiere o di farmi praticare la pulizia dentale dal mio dentista, provvederò da solo a verificare la qualità dell'aria; e, se la rilevazione non mi convince, cambierò sia l'uno che l'altro.
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Poi, magari, il  covid me lo beccherò lo stesso da qualche altra parte, dove meno me lo aspetterei; ma, almeno, morirò con la coscienza tranquilla di aver fatto tutto quello che potevo per cercare di evitarlo.
Morire non lo ritengo affatto un problema; però mi dispiacerebbe alquanto morire da stupido (ammesso che ci sia un modo davvero "intelligente" di morire)!
;)
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#3942
Ciao Phil. :)
Il tuo esempio circa l'influenza delle informazioni sulla probabilità "oggettiva" mi sembra perfettamente calzante.
Ed infatti, se supponiamo che un fonico sappia che chi decide la posizione del premio nell'90% dei casi lo mette dietro la porta n.3, tale informazione, essendo "sostanzialmente" più rilevante di quelle possedute dal concorrente (e dagli "spettatori sordomuti"), risulterà, a lungo termine, più efficace nel predire gli esiti sia del 67/33 che del 50/50.
Il tuo esempio è perfetto, in quanto se il fonico dovesse scommettere sull'esito, punterebbe sempre subito sulla porta n.3 e vincerebbe circa il 90% delle volte, smentendo il fatto che cambiare porta produca un vantaggio probabilistico.
Ma questo in quanto il fonico ha informazioni "oggettivamente" maggiori, sia dello lo spettatore sordomuto che il concorrente.
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Ma lo spettatore sordomuto e il concorrente, in realtà hanno esattamente le stesse identiche "informazioni"; e, cioè, che dietro la porta n.3 c'è una capra.
L'unica differenza è che il concorrente (che non sa assolutamente "niente" più dello spettatore), ha però la facoltà di cambiare la sua scelta iniziale; tutto qui!
Ed invero, la sua facoltà di cambiare la scelta iniziale:
-  non scaturisce da una sua maggiore informazione su dove si trovi effettivamente l'automobile (come nel caso del fonico);
- di per sè, non costituisce nè implica una maggiore informazione sullo "stato delle cose" (o meglio, delle capre).
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In effetti, a dire il vero, lo spettatore ignora che il concorrente ha la facoltà di cambiare la sua scelta iniziale, e non sa nemmeno se ne usufruisce o meno; anzi, finchè non ha deciso, non lo sa nemmeno il concorrente.
Ma questo cosa cambia?
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Il tuo esempio del fonico evidenzia molto bene la reale differenza tra diversi "effettivi" livelli di informazione.
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Un saluto! :)
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#3943
Tematiche Filosofiche / Il problema dei tre nani
18 Aprile 2021, 13:35:26 PM
Ciao Iano.
La mia soluzione consiste nel "dividere idealmente" il terreno in 3, 9, oppure 81 parti, ma evitando accuratamente di attribuire preventivamente le parti divise in "proprietà specifica" dell'uno o dell'altro.
Per dirla giuridicamente, cioè, la divisione avviene per "quote ideali" dell'intero, e non per "parti specifiche"; cioè, un po' come nella comunione legale di un immobile fra tre persone, le quali detengono la "quota percentuale di un terzo" del tutto, ma non le "singole stanze".
In tal modo, non bisogna affatto decidere quali delle 81 particelle (o di meno o di più) appartengono all'uno o all'altro, ma ciascuno comincia a scavare là dove gli capita, finchè non ha consumato la quota di particelle che gli spetta.
Chi per primo, scavando una particella,  trova anche uno solo spigolo del diamante, il diamante è suo, anche se si trova sulla linea di confine di un'altra particella; non essendo la proprietà suddivisa in parti specifiche, infatti, la cosa non ha la benchè minima rilevanza.
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A dire il vero, nella casistica giuridica del cosiddetto "ritrovamento del tesoro" in un terreno comune, qualcosa del genere si è già verificato nella realtà; ed è stato risolto nel modo da me sopra descritto.
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Un saluto
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#3944
Se due "spettatori sordomuti", dopo che Monty ha rivelato dietro quale porta si nasconde una delle capre, senza avere idea di quello che si dicono Monty e il giocatore, scommettono, a caso, ognuno  su una delle due porte rimaste chiuse, secondo voi:
a) hanno entrambi il 50% di probabilità di vincere?
b) oppure lo spettatore sordomuto che, per puro caso, sceglie la porta di prima scelta del giocatore ha solo il 33% di probabilità di vincere, mentre quello che, per puro caso, sceglie la porta del cambio di scelta del giocatore ha il 67% di probabilità di vincere?
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Qualora, per un congruo numero di volte, si effettuasse una rilevazione statistica oggettiva dei risultati "reali" dello spettacolo, a prescindere da quello che "sanno" il giocatore e gli "spettatori sordomuti", per quanto riguarda questi ultimi, pensate che sia più plausibile che si  verifichi  l'ipotesi sub a) ovvero quella sub b)?
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Sarebbe un riscontro molto interessante da effettuare sul serio, ma, purtroppo, non mi risulta che sia mai stato fatto!
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#3945
Racconti Inediti / Il giallo dell'uovo sigillato!
18 Aprile 2021, 06:41:53 AM
Ciao Sapa :)
Per aiutarti, ti dirò che il dettaglio della "sala grande" non ha particolare o specifica rilevanza ai fini della soluzione del giallo.
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La chiave della porta nella tasca della vittima, invece, ha la rilevanza (meramente indiziaria) di cui parla il commissario; peraltro, non essendo stata ritrovata nella toppa, chiunque avrebbe potuto chiudere facilmente la porta da fuori, usando una copia della chiave (non così col "catenaccio manuale" interno, però, cosa che la polizia scientifica esclude nel modo più categorico).
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Quanto al fatto che ti sembra di ricordare un caso simile in un episodio del Tenente Colombo o di qualche altro giallo televisivo, questo potrebbe metterti sulla cattiva strada, perchè la soluzione del mio giallo è assolutamente "originale"; sebbene, naturalmente, io non possa escludere che già a qualcun altro sia venuta in mente qualcosa del genere.
Però, considerando che le serie del Tenente Colombo (che adoravo) le ho viste tutte più di una volta, posso escludere con sicurezza che il mio racconto possa avere una qualche affinità con un episodio di tale magnifica trasmissione TV.
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In verità c'è un dettaglio molto importante che potrebbe metterti sulla buona strada; però aspetto ancora un po' a rivelartelo, altrimenti, se richiamo la tua attenzione su quello, è quasi come se ti rivelassi anticipatamente il finale ("quasi").
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E' ovvio che tra un po' fornirò la soluzione, perchè il finale già l'ho scritto tempo fa; spero solo, per voi, che nessuno mi uccida (o che io mi suicidi), prima di poterlo fare!
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Un saluto! :)
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