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Messaggi - InVerno

#3946
Citazione di: Elia il 21 Novembre 2017, 10:27:20 AM
Citazione di: altamarea il 13 Agosto 2017, 00:00:42 AM
InVerno ha scritto:
CitazioneConsiderata l'assenza da tanto di tempo di Farnheit, è possibile che anche lei sia bloccata in mezzo al mare? Qualcuno lanci un SOS, di isolamento si muore!

Fharenight non è bloccata in mezzo al mare ma è stata bannata circa un mese fa su richiesta di alcuni forumisti a lei avversi.

Se ne sentite la mancanza  scrivete all'amministratore per riammetterla.  :'(

A proposito di questa battutina innocente di chi è convinto di avere sempre ragione (i famosi "radical-chic boriosi che si beffano dell'ignoranza altrui")
Non so se qualcuno, riuscendo a scendere dalle stelle di tanto in tanto, ha per caso seguito ieri sera la trasmissione tv di Rai Tre, "Report",  dove hanno mostrato il giro fraudolento delle ong e dello sciocco accordo preso sottomano dal governo italiano con Triton. È inutile ripetere che siamo governati, sia a livello nazionale che europeo, da incapaci sventolanti bandiere... della pace? No, di sinistra.

"Anche Report documenta i saluti tra Ong e trafficanti di uomini. Dopo il terremoto che ha investito le organizzazioni non governative questa estate, quando la procura di Trapani ha messo sotto inchiesta Jugend Rettet e sequestrato la nace Iuventa, ora anche la trasmissione di Rai3 certifica i rapporti "amichevoli" in mezzo al mare tra scafisti e soccorritori.

L'inviato di Report era sulla nave Sos Mediterraneé, l'Ong francese che gestisce la nave Acquarius insieme a Medici Senza Frontiere. Durante un soccorso del 18 maggio 2017, le telecamere Rai riprendono nello stesso spicchio di mare due barconi carichi di migranti, due un gommone di salvataggio, una motovedetta libica, la nave Prudence di MsF, la Phoenix di Moas, la Iuventa, la Golfo Azzurro di Proactiva Open Arms, Sea Eye e pure un barchino non identificato. A bordo sostengono si tratti di "pescatori", ma diverse inchieste giornalistiche hanno dimostrato che - in realtà - sono "facilitatori" o trafficanti (a bordo infatti non hanno reti da pesca). Sopra di loro vola un elicottero dell'operazione Sophia di Enuav for Med"

http://m.ilgiornale.it/news/2017/11/20/ecco-i-saluti-tra-ong-e-trafficanti-svelata-la-maschera-dei-buonisti/1465363/
La grande differenza è chi tra chi non riesce a differire l'attualità, la cronaca, la criminalità... dai movimenti epocali, dagli scossoni della storia, dai bilanci demografici internazionali, comparando le due scale di grandezza in false equivalenze. Se anche tutte le ong portassero la badiera pirata e lavorassero solo e solamente per lucro, la questione migratoria non cambierebbe di una virgola nella sua sistematicità pandemica e strutturale (non a caso fino ad un certo punto del mare, i traghettatori lavorano proprio cosi). Questa attenzione al particolare è utile per scovare criminali, ma non risolve ne chiarifica la questione, il mondo (e le nostre prospettive) non può essere ridotto ad un servizio giornalistico, il giustizialismo e la cultura del sospetto portano al komeinismo non all'armonia sociale.

Flashback: Migliaia di persone provenienti dai Balcani arrivano sulle coste Italiane, traffici di persone, piccola criminalità, rapine.. Al leghista si rizza il pelo sul petto: "Finiremo nelle riserve indiane" - "Albanesi stupratori" etc etc.
Passano vent'anni
Oggi gli albanesi sono tra i più richiesti operatori del settore edile, estremamente specializzati, molti addirittura in regola. L'Albania e il Montenegro (che ho avuto il piacere di visitare recentemente) sono diventate "little Italy" tanto che non c'è negozio ne attività che non voglia fregiarsi con un tricolore, migliaia di Italiani hanno portato le loro aziende li e fanno gigantesche vendite per far fronte a questa domanda, e la Croazia in un disperato tentativo di emulazione ha pure provato a rubarci Marco Polo. Italia ora in quei paesi significa America, ed è un america per tanti Italiani. Studio aperto non ha più servizi sugli stupratori che ora sono negri, in attesa che passino altri vent'anni per capirci qualcosa.
#3947
Il fatto che la nostra coscienza\libero arbitrio possa risultare una "finzione" originata da processi neurologici non ha niente da spartire con la nostra "responsabilità". Viviamo e ci regoliamo in un mondo di "finzioni utili", il libero arbitrio al massimo può essere l'ultimo di una lista lunga quanto un vocabolario, anche i soldi sono una "finzione", qualcuno ha voglia di prendere un accendino e dare fuoco al proprio patrimonio? il cosidetto (finto) "libero arbitrio" è un attributo necessario per essere (finti) agenti morali in una (finta) società morale dove ci possono essere addebitate (finte) responsabilità. E' tutta una finzione, non solo il libero arbitrio, per questo non c'è alcuna contraddizione.
#3948
Attualità / Re:Italiani cercasi
21 Novembre 2017, 15:40:12 PM
Non a caso fu teoria politica ricorrente quella di svendere sovranità all'Europa perchè internamente non ci avremmo mai messo rimedio, attraverso politici originati dalle stesse idiosincrasie. E l'american dream, come dice Paul, in un certo senso è stata il nostro primo appalto estero nel trovare qualcosa che ci unificasse. Anche se, a ben vedere, l'america stessa è divisa ANCORA in nord e sud, nordisti (oggi "democratici") e sudisti (oggi "repubblicani") si dividono il paese esattamente come fu diviso dai cannoni e dai winchester nella guerra civile secoli prima, regione per regione con un nord industrializzato e un sud agricolo. Non indugiamo quindi in eccezionalismi inesistenti, situazioni simili sono presenti in molti paesi. La differenza è che gli USA sono una federazione, mentre qui la parola "federazione" è servita solamente per dragare risorse verso le località con maggiore esposizione politica. Con la Catalogna l'Europa ha perso un occasione di costruire una legge  quadro che superasse il trattato di Vestfalia (una sovranità, una cittadinanza, una nazione) per andare incontro a diverse istanze federaliste e separatiste che sorgono ovunque, armonizzando organicamente i processi di autodeterminazione dei popoli.
#3949
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Coerenza vegetariana
18 Novembre 2017, 16:26:57 PM
Indubbiamente i vegetali "soffrono" infatti il classico sentore di erba tagliata (tipico dopo un accurato passaggio con il tosaerba) deriva da un ormone rilasciato quando l'erba è "stressata". E' evidente il perchè questi verbi debbano essere virgolettati quando si parla di vegetali, la tua è semplicemente una falsa equivalenza. Ma il pratino "inglese" ci può suggerire altri spunti. L'usanza del prato inglese è un lusso sorto durante l'industrializzazione londinese, gli agricoltori trasformatisi in operai dimostravano il loro supposto salto qualititativo tenendo il prato di casa incolto, in sfregio alla necessità magari di avere qualche pomodoro in più, perchè "potevano permetterselo", e potevano permettersi molta più carne (sopratutto non avevano più tempo, visti gli orari di fabbrica) Uno dei tanti esempi di consuetudine mista alla dieta che ha molto più a che fare con profonde trasformazioni sociali, che con le supposte e plateali ragioni di chi la propugna (come la bellezza del pratino). Il vegetarianesimo non diversamente è un lusso, che il consumatore moderno può permettersi per decine  di motivi che solo in ultima analisi possono essere giustificati con la sua beneamata morale e ridicola compassione (il vegetariano "affondate i barconi" è sempre in agguato). Questo porta alla prima seria critica al vegetarianesimo: seppur possa essere una dieta in qualche modo fruibile e bilanciabile nel civiltà del "primo mondo", se applicata su larga scala metterebbe in seria difficoltà le economie dei paesi in via di sviluppo e dei paesi sottosvillupati, altresi di tutte quelle economie di "sussistenza" che non hanno alcun vantaggio nel buttare nel bidone proteine di animali utili (1*). Secondo problema è l'importanza nutrizionale delle proteine animali in bambini e anziani,  il vegeterianesimo è un lusso nel lusso, nel senso che può essere facilmente bilanciato nell'età adulta ma presenta un certo fattore di rischio per le fascie deboli della popolazioni (nonostante le decine di dietologi fai-da-te disponibili). E  anche in chi ancora (si ostina,  come me) a lavorare con le braccia e le gambe - le giornate "in campo" si fanno cupe (il noto spot del "non ci vedi più dalla fame")se mangi solo l'insalatone, con rischi di infortunio annessi. Altro problema facilmente identificabile è il problema degli animali stessi. La maggior parte delle razze allevate (industrialmente o meno) non ha granchè da spartire con la "natura", e vista la rarità delle "mucche selvatiche" ci sarebbe semplicemente da pensare che lo stop agli allevamenti dei cattivoni onnivori avrebbe un unico risultato, l'estinzione di una gigantesca porzione di biodiversità animale esistente. Ma d'altro canto è una vecchia tradizione delle ideologie quelle di propendere per le "soluzioni finali" anzichè le soluzioni ragionate. Un altra critica facile facile riguarda lo sfruttamento di ettari di suolo necessario a sostenere una tale ipotesi (colinizzare altri pianeti non è ancora possibile) per cui rimando al link (2*)Le religioni sapevano quali animali era meglio non allevare, se  qualcuno ancora si sorprendesse del perchè  Allah abbia detto agli arabi di evitare i maiali nel deserto.

Queste ed altre (non vorrei tediare) sono critiche un po più importanti al vegeterianesimo. Il problema è che dall'altra parte della barricata ci sta una disgrazia, ovvero la dieta assurda di una porzione di pianeta nettamente più ampia. In Italia è persino difficile rendersene conto per via della cosidetta "dieta mediterranea", ma farsi un viaggetto in America ed in Cina e considerare la quantità abominevole che gli stessi riescono a ingerire di rispettivamente vitelli e maiali, fa venire qualche dubbio, sopratutto se si considerano gli studi sulle conseguenze ambientali e sanitarie di questo tipo di dieta sregolata. A questo si aggiunge la terribile ignoranza e sconsiderata capacità di mangiare carne, i cosidetti "pezzi non pregiati" che in alcune culture sono valorizzati attraverso processi non sono sufficienti per combattere l'idiozia di chi va in macelleria e conosce solo "cotoletta" e "bistecca" e consegna al macero decine di milioni di quintali di proteine. Ad aggravare il tutto c'è il non rispetto per gli animali, allevati e uccisi cosi lontani dal consumatore che lo stesso può permettersi una libertà "morale" al di fuori di qualsiasi razionalità (non diversamente della distanza che i fucili misero tra l'assassino e la vittima) Se servisse una patente per mangiare carne e per superare l'esame bisognasse uccidere un animale, la maggior parte dei cosidetti "onnivori da ufficio" scapperebbe a gambe levate.

Riassunto: Delle tante critiche che possono venire in mente riguardo ai cosidetti vegani, la sconsiderata attitudine al cibo dei cosidetti "onnivori" e la commercializzazione di massa della carne con annessi e connessi non mi fa che propendere verso l'idea che i vegani rappresentino "il minore dei mali". Non mi soffermo sulla cosidetta "morale" della questione nonostante tu vi abbia posto tanto accento semplicemente perchè la considero una baggianata derivata da un lusso sociale, un uomo che ha fame (fame davvero) attiva dei processi di autoconservazione che gli possono persino rendere appetibile l'idea del cannibalismo. Siamo grassi e seduti, l'insalata "morale" è un idea come un altra per non annoiarsi e per sentirsi migliori di "altri".


(1*) una fattoria di tipo familiare bassamente industrializzata utilizza gli animali per valorizzare e trasformare in proteine scarti di vario tipo che se non cosi riciclati si trasformerebbero in immondizia anzichè carne e fertilizzanti "green" (tanto amati dagli amici naturopati)

(2*) https://www.ted.com/talks/jonathan_foley_the_other_inconvenient_truth#t-902280
#3950
Percorsi ed Esperienze / Re:L'amico immaginario
17 Novembre 2017, 13:43:31 PM
Citazione di: acquario69 il 17 Novembre 2017, 03:49:54 AMLo Spirito invece non e' in alcun modo misurabile (tu sopra descriveresti una misura possibile)
quindi non rientra nello stesso spazio-tempo che e' anch'esso misurabile.
Certo che per un incommensurabile riesci a fare un insolito numero di asserzioni precise e cartesiane (!)
#3951
Percorsi ed Esperienze / Re:L'amico immaginario
16 Novembre 2017, 10:57:45 AM
Citazione di: cvc il 15 Novembre 2017, 19:52:29 PMChe strano sarebbe se uno avesse vissuto una vita nel timore si rimanere solo, per poi accorgersi che è impossibile esserlo!
Beh insomma, capita a tutti di parlare da soli o con amici immaginari, fin da piccoli.. Tuttavia non penso che possa consolarci della solitudine, l'amico immaginario non ha calore, non soddisfa i nostri cinque sensi, e anche quando si arrabbia con noi lo fa attraverso la nostra voce in maniere a noi "amiche". E' vero però (forse) che più siamo soli di amici reali più ne facciamo uso, penso sia uno strumento utile per esternare, per solidificare nella nostra memoria e strutturarla i nostri pensieri, per cacciare fuori anche le scorie, come una superficie fredda ove il vapore mentale condensa. E' come se avessimo un surplus di pensieri che va sfogato per evitare che la pressione dentro la testa cresca troppo, l'amico immaginario è una valvola. Poi lungi da me infilare il topic per vie traverse, ma mentre parlare con un amico immaginario (dichiarato) è considerato "psicotico" e la maggior parte nasconde di farlo alla vista degli altri, l'Amico immaginario con la D maiuscola, quello è socialmente accettato e ha un valore riconosciuto. Vero è quello che dice Paul quando parla di quelli che parlano negli auricolari, dico io, non parlano veramente con l'altro, non possono, parlano con una rappresentazione immaginata dell'altro, che dovrebbe essere più reale di un amico di pura fantasia solamente perchè disegnata su un collage di informazioni parziali e soggettive. Chi dei tre (amico puramente immaginarario, amico immaginario religioso, e amico "reale" immaginato) possa essere realmente considerato fuori dal nostro film mentale, dalla nostra coscienza?
#3952
Citazione di: Socrate78 il 04 Novembre 2017, 17:39:01 PMPercepite anche voi che molte cose che ti costringono a fare/imparare e a cui viene data tanta importanza siano sostanzialmente abbastanza inutili?
Rispondendo più seriamente di prima, penso che sia inutile come esse vengono spiegate (il che ha a che fare in parte con l'età alla quale si presuppone possano essere capite). "Caro mi fu quest'ermo colle" diventa "Questa collina mi è sempre piaciuta" (mi pare dicesse Petrolini) in quell'incredibile strumento di normalizzazione verso la praticità che è la parafrasi (che continua imperterrita ad essere utilizzata a scuola senza che a qualcuno venga il dubbio si insegni ai bimbi le bestemmie). L'idea che un informazione abbia valore anche se decontestualizzata è una delle più balzane della cosidetta "educazione generalista", che si possa apprezzare la Divina commedia infilandola per la gola ad un bambino senza che esso abbia maturato alcun interesse precedentemente. Il cervello non è cosi stupido come i pedagoghi, seleziona le informazioni e manda nell'oblio questa robaccia, fortunamente nessuno ricorda una parafrasi e ancor di meno informazioni più ridicole. Sfido molti ad un "interrogazione" su materie che poi non sono state seguite da interesse negli anni, i miei voti in chimica erano discreti, oggi non saprei come "spostare" numeretti da una lettera ad un altra nemmeno se mi ci sforzassi una settimana. Le informazioni di per se non sono inutili, è come vengono impartite che le rende inutili e assomma al tempo perso dei bambini. Ma d'altro canto oggi la scuola funziona soprattutto coma parcheggio per bambini, come perdita di tempo, ergo la sua inutilità è funzionale al numero di ore che i genitori hanno a disposizione per comprare il nuovo Suv. Ma non è da confondere l'informazione con il metodo scolastico.
#3953
Tematiche Filosofiche / Re:Il valore
14 Novembre 2017, 09:50:42 AM
Citazione di: Apeiron il 10 Novembre 2017, 23:03:22 PMP.S. Ovviamente come c'è scritto nella mia firma sono convinto che esista il "bene supremo" e che esso sia universale. Non capisco però cosa esso sia. Lo ritengo però diverso dalla non-esistenza.
Per sapere se possa essere considerato universale dovresti innanzitutto stabilire se la tua mente può contenere l'universale, Emily Dickinson pensava di si per esempio (mi hai fatto venire in mente questa poesia http://www.bartleby.com/113/1126.html) io penso di no per esempio, ma non ho poesie, anche se i continui dibattiti a riguardo penso dimostrino un che ne di poetico. Tuttavia l'acqua (specialmente la goccia) è un simbolo che ha a che fare con la circolarità e la non-forma, la liquidità, dai persiani verso l'oriente molto ricorrente. Al di la dell'interpretazione ostica e criptica del dao che accantonerei volentieri (sono andato a rileggerlo sulle mie 3 versioni del libro, senza venirne veramente a capo), il fatto che tu la ritenga corrispondente al vero dipende principalmente dalla tua sensibilità verso le proprietà liquide del famoso fluido che ha forma solo se contenuto (anche se poi il dao elogia la vacuità del vaso). Tu lo ritieni diverso dalla non-esistenza ma quella è una non-definizione, e onestamente l'idea di un esistenza che possa essere espressa solo tramite contraddizioni mi pare enigmatica, con il grosso rischio di indulgere in essa in tautologie misteriose ma che non muovono la questione di un millimetro per via della solo apparente illogicità.
#3954
Citazione di: sgiombo il 13 Novembre 2017, 15:15:01 PM
Citazione di: InVerno il 13 Novembre 2017, 09:28:28 AM
CitazioneLe statistiche (a cominciare da quelle della durata media della vita "allora" e adesso) parlano chiaro.
No, non possono parlare chiaro perchè l'USSR casualmente ha smesso di rilasciare questi dati nel 72 ( https://www.jstor.org/stable/2174031?seq=1#page_scan_tab_contents). Non continuiamo anche perchè offtopic, ma questo modo di escludere gli interlocutori è infantile, per cantarsela e suonarsela da soli non serve venire sui forum?

Non ho letto il libro di Pinker ma l'ho seguito in 3-4 conferenze, e' molto interessante il punto che fa riguardo alla morale e al tasso di omicidi, è vero che spesso si parla di "criminalità da strada" pensando a criminalità motivata da questioni estemporanee (furti etc) etc ma si ci dimenticata che gli omicidi come pena capitale extragiurisdizionale. Questo è punto secondo me più importante dell'anima, culture fortemente morali tendono involontariamente a incentivare la spinta degli individui a "farsi giustizia da soli" quando si sentono abbandonati dalla giurisdizione, l'idea di dover "curare il male" con le proprie mani diventa cosi forte che le normali inibizioni sociali falliscono.
#3955
Citazione di: sgiombo il 13 Novembre 2017, 08:13:20 AM
Citazione di: InVerno il 06 Novembre 2017, 12:08:27 PM
Citazione di: sgiombo il 04 Novembre 2017, 09:32:27 AM
Citazione di: Jacopus il 02 Novembre 2017, 21:38:52 PM
CitazioneNon avendo letto il libro di Pinker non sono in grado di criticarlo adeguatamente (lungi da me una siffatta pretesa).

Ho solo letto in Internet, incuriosito dai tuoi interventi, due recensioni, del Fatto quotidiano e del Manifesto, e dunque le seguenti, brevi osservazioni che mi hanno suggerito dipendono da letture altrui sulla fedeltà delle quali non mi sentirei affatto di mettere la mano sul fuoco.

SE ho ben capito e SE quanto da me letto é fedele al testo originale, vi si sosterrebbe soprattutto che oggi in occidente la violenza privata, soprattutto familiare sarebbe in diminuzione, e inoltre minore che nel resto del mondo.
Retorica, retorica, retorica, che non aiuta a portare avanti la tua tesi di un unione sovietica meno "violenta" di un solo centimetro, visto che qualsiasi tesi di questo tipo si ferma davanti alla parola gulag. Ci sono diversi tipi di violenza, e la cultura moderna si diletta nell'identificarne miliardi di varianti, dal palpeggiamento alle foto fatte senza consenso, tutte portate davanti al tribunale teologico dei diritti umani. Ma se questo processo ci inibisce la semplice e facile operazione di contare i cadaveri, o mettere sullo stesso carro di un cadavere un disoccupato, allora c'è qualcosa che non funziona.
CitazioneAncora con queste menate sulla tragicomiche cifre riferite al "Gulag"???

Cerca di ragionare con la tua testa e di verificare quanto ti propalano i moderni Goebbels ! ! !

Comunque non ho sostenuto che i paesi  socialisti fossero tutto "rose e fiori", ma che indubbiamente nella vita quotidiana dei loro cittadini, "per le strade" si subiva moltissima meno violenza che oggi (non per niente nel peggiore decennio della controrivoluzione gorbyano-eltsiniana, e contrariamente ai decenni di Stalin, a parte il periodo della seconda guerra mondiale; ah, già, c' é perfino che ha l' improntitudine di ascriverla a colpa di Stalin!!!), gli ani '90, l' andamento demografico in Russia era del tutto simile simile a quelli tipici dei periodi bellici (SIC!).
Passo in Russia 2 mesi ogni anno e volente o nolente conosco qualcosa di Russia senza bisogno dei Goebbels, ti assicuro che nemmeno i tipici nostalgici dei "treni in orario" che giocano a freccette con la foto di Gorbacev riescono ad fare asserzioni simili cosi candidamente, semplicemente perchè nell USSR ci hanno vissuto a differenza di tanti "invidiosi" in giro per il mondo. Salvo un periodo di sviluppo economico 50-60 condiviso con le altre nazioni del mondo che diede in effetti un po di sollievo sociale all'unione, i decenni precedenti per non parlare dei 70-80 sono ricordati per la loro criminalità. Ti consiglio , visto che le stastiche sono noiose e che sei un appassionato, la visione di (https://en.wikipedia.org/wiki/The_Meeting_Place_Cannot_Be_Changed) che fa un bel affresco della questione criminalità (prodotto in USSR, niente Goebbels). Come vedi io collego la criminalità al benessere economico, perchè (pare!) che la relazione sia parecchio stretta. L'idea invece marxista-leninista che in un sistema socialista perfetto la violenza magicamente scompaia in maniera non relazionata al benessere economico (alla quale sembri aderire?) è ancora tutta da dimostrare. Peraltro concordo con ciò che hai scritto in precedenza riguardo la volatilità della parola violenza, per esempio per me è violenza  (sistematica) il sistema abitativo sovietico. Le uniche nazioni che hanno ricevuto sollievo dalla criminalità che ha perdurato e perdura in Russia sono quelle che sono passate di qua dal "muro", come una semplice visita nei paesi baltici può dimostrarti.
#3956
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Lavoro totale
09 Novembre 2017, 10:36:30 AM
Citazione di: paul11 il 09 Novembre 2017, 00:33:55 AMIl concetto di dipendenza del tempo del lavoro è dare la quantità di denaro(salari e stipendi) affinchè non si liberi dal lavoro ma la sua dipendenza del denaro-tempo lo porti giorno dopo giorno sul luogo del lavoro: incatenato a vita.Basterà fargli credere agli stili di vita che i mass media bombardano esplicitamente o implicitamente(nei film ad esempio).
Basterà che se riuscirà a risparmiare qualcosa il gruzzolo venga gestito da assicurazioni e fondi di investimento pensionistici, spostando sempre ad un domani che diventerà sempre dopodomani, mettendogli in testa l'incertezza dei problemi della vita.
Così i beni di consumo mobili e immobili più il gruzzolo del risparmio tornano sempre al capitalista che di fatto vincola alla dipendenza a vita spacciandola per libertà di scelta. Passano le mode, e si getta il consumo passato per nuovi beni alla moda, passano gli anni, passa il tempo.......l'importante è far credere di poter cambiare per non poter farli cambiare mai.
E' uno schiavismo libero e gratuito.
E' comunque affascinante come linguisticamente e retoricamente tutto ciò sia "passato". Non volevo fare paragoni impropri tra schiavismo e lavoro dipendente, tuttavia è interessante notare come ancora nell'800 si possano trovare voci contrarie a un idea di "lavoro totale" mentre ad oggi sono quasi completamente scomparse. Nonostante non ci sia una rivoluzione ideologica in atto o manifesti da leggere, il sistema (fondamentalmente in virtù dell'azzeramento dei costi marginali in fette sempre più ampie di mercato) sta cambiando i fondamentali, lentamente e in maniera emergenziale. Tra i neologismi di questo cambiamento c'è il prosumatore, il produttore e consumatore allo stesso tempo, resta da capire se questo tipo di evoluzione attraverso la terza rivoluzione industriale significherà una totalizzazione ancora più netta del lavoro, o una sua diametralmente opposta dipartita nel suo senso classico. Rifletto anche come un nuovo partito Italiano si intitoli alla "repubblica fondata sul lavoro" in tempi dove alcuni pronosticano una circolarità del lavoro (prosumatore), che succede a una repubblica di tale fondazione in mancanza del suo oggetto fondativo, si scioglie? E qui volendo si ci ricollega al topic sull'anarchia, a un contesto economico che si porta addietro quello politico, chissà dove.
#3957
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Lavoro totale
08 Novembre 2017, 17:42:42 PM
Citazione di: paul11 il 08 Novembre 2017, 01:10:21 AME'finita che tanti lavorano troppo e tantissimi lavorano o poco o per niente con contratti "legali" da sfruttamento.
Uno degli argomenti che al tempo di Lincoln veniva portato a favore dello schiavismo dai sudisti era di questo tipo: tratteresti meglio un oggetto di tua proprietà, o un oggetto che hai noleggiato? Certamente il primo, perciò gli schiavi vivono meglio dei lavoratori dipendenti, perchè sono tuoi, ed è tuo interesse che non vengano danneggiati. Ovviamente per quanto riguarda lo schiavismo abbiamo compreso quanto questo tipo di ragionemento fosse fallace, tuttavia questa retorica continua in un certo senso, e il capitale entrando in ogni aspetto della tua vita e letteralmente comprandoti si arroga anche la capacità di migliorare la tua vita, perchè è suo interesse che il consumatore non venga danneggiato (diminuendo la sua capacità di consumo) o che il produttore non venga azzoppato (diminuendo la sua produttività). Di questo tipo di retorica tuttavia non possiamo ancora dirci franchi, purtuttavia all'atto pratico è ancora lungi dall'essere dimostrata, o per meglio dire risiede tutta nella lungimiranza e benevolenza del padrone. Fai bene a parlare di metafisica, tutto è estremamente metafisico, io direi anzi magico.
#3958
Tematiche Spirituali / Re:Essere umili servi di Dio
08 Novembre 2017, 16:46:08 PM
Citazione di: green demetr il 05 Novembre 2017, 22:24:17 PMInsomma la Bibbia va letta con un minimo di positivà  
Al contrario, mi pare che la tua sia teologia negativa ;) di cui sono poco pratico.
#3959
Tematiche Culturali e Sociali / Lavoro totale
08 Novembre 2017, 00:04:34 AM
Non fingerò di conoscere nella mia ignoranza chi fosse Josef Pieper ma mi sono imbattuto nel lavoro di questo filosofo tedesco di metà secolo in particolare perchè attratto dalla definizione in titolo "lavoro totale", forse non la più originale ma comunque non molto frequente trovata cosi linguisticamente condesata. E' forse una mia idea ricorrente che nell'idea di lavoro moderna ci sia un forte elemento totalitario, perciò è naturale che ne sia stato attratto per rinforzare le mie convinzioni, tuttavia ho apprezzatto l'esposizione (seppur non ne possa fare un riassunto completo e rimando in caso a ricerche)
Le condizioni che definiscono il "lavoro totale" possono tuttavia essere cosi riassunte.
- Centralità del lavoro come baricentro del quotidiano, programmazione della propria vita in funzione del lavoro
- Subordinazione di ogni altra attività al lavoro, dove ogni attività diventa in funzione del lavoro
- Similitarità lavorativa, dove tutte le attività non connesse al lavoro in un modo o nell'altro cominciano ad assomigliare al lavoro.
E' importante notare che a queste tre condizioni si applicano a tutti gli eventi, anche quelli strettamente biologici come mangiare, dormire etc. Per questo è giusto parlare di "totale".
Pieper continua e traccia da questa fondamentale mutazione "dell'individuo in lavoratore totale" una serie di conclusioni riguardo il posto della filosofia nella cultura (famoso argomento dell'utilità - non servilità), e collega questa mutazione alla scomparsa graduale ma inesorabile di ogni forma di arte. Scrive, suppongo in maniera correlata, anche delle festività e della loro posizione "consolatoria", ma non ho avuto maniera di approfondire anche se suppongo si possa immaginare quale sia la linea argomentativa.
Ora mi aspetto già che arriverà il commento contro il "capitalismo sfruttatore e deumanizzante", ma non posso che notare che il "proletario" è nato in altri lidi, non mi sembra che la cultura occidentale moderna abbia realmente considerato ne mai sviluppato una ideologia alternativa* all'alienzione umana del "lavoro totale" da una parte e dall'altra del (rimpianto? Sgiombo?) muro di Berlino. Quindi mi pare ci sia spazio per la riflessione, la creatività, al di la dell'esistente e del pensato. Qual'è la valida alternativa al lavoro totale?

*L'obiezione futuristica sarebbe che il lavoro comunque è destinato a scomparire grazie alla robotizzazione etc. Ma questo in realtà è vero solo in parte, finchè il lavoro sarà il mattone della nostra società, in maniera cosi totale come Pieper descrive, potremmo invece ritrovarci a lavorare per il lavoro stesso, in quello che già oggi viviamo con un terziario inverosimilmente espanso dove si continuano a inventare le professioni più assurde pur di mantenere il lavoro stesso, e potremmo ritrovarci a voler diventare una schiera di burocrati che regolano i robot pur di mantenere il lavoro in funzione del sistema, scavare buche e riempirle di nuovo e scavarle ancora, pur di mantenere l'elemento totalitario del lavoro, solo e solamente perchè incapaci di immaginare una società altra.
#3960
Citazione di: Domingo94 il 07 Novembre 2017, 02:48:51 AM
Finchè parliamo di "Chiesa cattolica" come sinonimo di volontà di Dio o come cristianesimo non saremo mai sullo stesso binario, la chiesa cattolica è un azienda, una multinazionale, non ha nulla a che fare con la volontà di Dio, cerca di imporre ai fedeli la volontà delle più grandi gerarchie ecclesiastiche, come possono insegnare la sessualità degli uomini non sposati o che , in casi ancora più gravi, hanno abusato di bambini?
Dio dice di conservare il nostro corpo e di tenerlo in santità e di non concupire e commettere adulterio dunque l'uomo deve accoppiarsi solo con sua moglie e dopo il matrimonio; ovviamente i preliminari non sono considerati come penetrazione e quindi chi arde e non ce la fa ad aspettare, può limitarsi a quello; se può essere che oggi questo sia visto come bigottismo, è sicuramente vero che ormai il sesso è stato sdoganato, reso una cosa da niente mentre in realtà per Dio ha un significato sacro e importantissimo; la società moderna se n'è sbattuta di questi principi e infatti oggi abbiamo i risultati sotto gli occhi: ragazzine mamme che non sono ancora pronte per poter avere un figlio, stessa cosa dei padri, figli non voluti e quindi nati per sbaglio e abbandonati a sè stessi; gente che cerca di avere relazioni solo per il gusto del sesso; ragazze non più vergini a 13 anni come se fosse un vanto o un segno di maturità; a me tutto questo fa ribrezzo, amici miei. Voglio dire che io ho anche i miei peccati, anche io ogni tanto pecco masturbandomi o facendo pensieri impuri in quanto sono ancora nella carne e dunque cado anche io ogni tanto, ma cercherò di portare la mia verginità sino al matrimonio e vi assicuro che per me non è un peso così grande.
Gran parte di ciò che denunci è sempre esistito, anche in tempi dove il cattolicesimo la faceva da padrone, o altre religioni ancora, era al massimo "medicato" con matrimoni di fretta e furia, stupri con dote, aborti e infanticidi (il famoso "monastero" ove si lasciava la culla del bimbo abbandonato, e poi nel cortile seppellito), soffocamenti al seno, ipocrisie individuali e sociali, isterie collettive (congiure e cacce alle streghe) ed è in parte scomparso dal rumore della storia per questo. Questo non significa che non sia giusto porsi un progresso (ce lo siamo posti, ed in certi casi è riuscito), ma andare a sproloquiare di società moderna come l'era della corruzione, antitetica a quale altra età dell'oro? Il gioco è siffatto, viator te l'ha messo dinanzi, si pone un obbiettivo molto al di la dell'uomo e si ci diverte a vedere l'uomo strisciare nel cercare di raggiungerlo, perchè quando l'uomo striscia è mansueto. Non ragionare di chiesa e cattolicesimo, l'idea di Dio ti acceca, guardalo accadere in altre comunità e sette religiose, prendi le più patetiche e tristi come quelle americane, carpisci la leva del potere e poi confrontalo con ciò che accade nella tua etica-estetica, vedrai come agisce uno Stato non un Dio.