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Messaggi - Ipazia

#3961
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
14 Novembre 2021, 20:02:49 PM
Davvero un'ecatombe. Di questo passo si dovrà virare verso la metafisica della bufala covidemica.

Sottolineo la finezza informativa:  i 6 Untermenschen non hanno alcuna copatologia ?
#3962
Mi spiace per te iano, ma la storiografia c'azzecca poco coi giochi matematici e la proprietà commutativa non si applica quando sono in gioco ruoli di classe, che non sono neppure loro giochi di ruolo, ma cose terribilmente serie. Il cui senso viene inscritto nel corpo e nell'anima dei partecipanti e non è intercambiabile una volta che la storia è stata raccontata vissuta.
#3963
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
14 Novembre 2021, 18:13:09 PM
Il regime covidemico ha sparato troppe bufale, trascinando con sè la scienza indipendentemente dalle sue aggettivazioni. Nel polverone molti hanno deciso che non era il caso, con pessime garanzie sanitarie, di ridursi a lab-rats delle major farmaceutiche servoassistite dai regimi politici. La scienza indubbiamente ne esce con le osse rotte, millantando conoscenze che non aveva e lasciandosi ingabbiare entro interessi di natura economica in cui la comunità scientifica ha saputo dare il peggio di sè.

A questo punto solo un vaccino/terapie coi controfiocchi potrebbero salvare noi e la scienza. Oppure, per noi, la benevolenza del virus come fu con sars1.

Per i vaccinati positivi deceduti la statistica covidemica ha pronta la soluzione fin da subito: basta invertire il criterio adottato nella prima fase e riportare i 130000 al loro numero reale di decessi per altre cause, indipendentemente dalla positività.
Augurando ai vaccinati che le avversità future del "vaccino" siano meno gravi di quanto da alcune fonti "complottiste" ipotizzate, lascerei pure io ai posteri l'ardua sentenza.
#3964
Tematiche Filosofiche / Re:Metafisica del coronavirus
14 Novembre 2021, 17:22:49 PM
Ne riparliamo quando a saturare le ti saranno i polinoculati di queste ciofeche vaccinali. Nel frattempo consiglio ai liguri di attrezzarsi come in Veneto per le ti. Almeno a Genova. Quanto ai numeri statistici della scienza covidemica, ormai sono buoni solo per giocare al lotto, vista la geometria variabile adottata tra vaccinati e non rispetto alle effettive patologie mortali e gravi dei positivi.
#3965
La storia umana non è divisa in buoni e cattivi, ma in dominanti e dominati. È una storia classista che ha separato il senso e gratificazione del vivere in base all'appartenenza di classe e agli obblighi e privilegi connessi.

Questo è un dato di fatto a prescindere da ogni giudizio morale. Se non si parte da questo dato storico oggettivo è impossibile discutere di senso della storia umana collettivamente intesa. Si possono esternare le proprie sensazioni soggettive, ma non è questo la domanda implicita nel titolo della discussione.
#3966
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
14 Novembre 2021, 16:17:01 PM
Mi sentirei truffata dal regime covidemico per l'ennesima volta, visti i dati sui posti occupati in infettivi e ti per la Liguria reperibili da altre fonti.

Riguardo alla scelta di vaccinarsi, ne riparliamo quando faranno vaccini veri: sperimentati, sicuri, immunizzanti e senza liberatorie.

Per il resto, il SSN faccia il mestiere per cui è profumatamente pagato, inclusivo di assistenza domiciliare, terapie precoci, cure specialistiche. Screening approfonditi e farmacovigilanza attiva: visto che, rispetto al "vaccino", ha scelto di ridurci a lab-rats.

Citazione di: Jacopus il 14 Novembre 2021, 15:13:57 PM
Ritornando al primo intervento di questa discussione direi che il vero elemento metafisico è il seguente: " come è stato possibile non fidarsi della scienza applicata alla sanità? Da cosa dipende questo allontanamento?
Dalla raffica di bufale che la "scienza" covidemica ci ha bombardato addosso fin dall'inizio. Risvegliando in molti, soprattutto della mia generazione, un concetto ingenerosamente sopito per qualche decennio, ma risvegliatosi più arzillo che mai: la scienza dei padroni.
#3967
Spostandosi la discussione verso l'irrazionalità della storia umana, inviterei a dare a Cesare quel che è di Cesare e a Tizio quel che è di Tizio. Dubito che Tizio smaniasse per andare a morire nella selva di Teutoburgo e Efisio agognasse tanto per la conquista dei quattro sassi del Carso.

Chiamare a correo l'intero genere umano per una storia che è sempre stata scritta da oligarchi e loro servitori lungo complesse trame di dominio, è profondamente falsificante.

La stessa evoluzione scientifica è stata sempre diretta dalle classi dominanti che l'hanno indirizzata non a fantasiose "magnifiche sorti e progressive" dell'intera umanità,  bensì della propria classe.

Semmai bisognerebbe chiedersi: com'è possibile che pochi abbiano sottomesso molti ? La storia dell'arte di dominio è lunga come la storia umana e il logos, con le sue appendici culturali e religiose, è parte essenziale di tale storia, legittimando e santificando la trasmissione di eredità da una generazione di dominanti all'altra, fenomeno assente in natura, con esclusione dei buoni geni trasmessi, però da riconfermare sul campo senza sconto alcuno.

La storia millenaria di dominazione dell'uomo sull'uomo ci ha portato ad una situazione aberrante in cui i costi economici, sociali e ambientali, delle scelte di governo non sono pagati da chi ha attivamente prodotto il danno, ma da chi lo subisce essendone coinvolto in una passività coatta.

C'è, per quanto perfida, razionalità in questa storia, da parte di chi ha sempre soggiornato all'apice della piramide sociale. Pensare di fare un forfait di senso tra chi sta al vertice e chi sta alla base della piramide non ha alcun senso.
#3968
Tematiche Culturali e Sociali / La riverenza
13 Novembre 2021, 22:12:06 PM
Citazione di: Phil il 13 Novembre 2021, 20:18:52 PM
@viator
Per la tematica inerente la schwa puoi trovare una breve spiegazione contestuale qui.
E qui una bene argomentata confutazione.
#3969
Tematiche Culturali e Sociali / La riverenza
13 Novembre 2021, 19:22:52 PM
Citazione di: viator il 13 Novembre 2021, 18:46:08 PM
Non afferro il riferimento alla "schwa". Saluti.
"Non guardare troppo a lungo nell'abisso, perché l'abisso potrebbe guardare dentro di te" (cit.) Lo scvà è l'ultima demenzialità del politicamente corretto, avente come vittima la lingua italiana.

Riguardo alle forme di cortesia ne rimpiango pure io l'uso corretto. A parte questo social "familiare", altrove uso sempre la terza persona con estranei. Su Dio (cristiano, altre religioni non so, ma suppongo valgano gli stessi criteri), concordo con chi mi ha preceduto.
#3970
Il Libro da leggere c'è, più affascinante e misterioso di tutti i Libri Unici partoriti dalla supponenza umana che pose il logos nell'archè di tutto, mentre è solo l'inizio, certamente venerabile e gravido di significati, della storia della specie intelligente di un piccolo pianeta, in un piccolo sistema solare, in una galassia tra le tante di un grande universo che ha scritto quel Libro.
#3971
@Alexander

Il tuo ragionamento sposta tutta la questione sul soggettivo, mentre io cerco qualcosa di più oggettivo, verificabile e falsificabile, per cogliere un significato nella vicenda evolutiva umana denominata Storia.

Se restiamo nel soggettivo il senso emerge dal piacere, dalla gratificazione ideologica e ideale, dalla predisposizione, versatilità e talento individuale. Tutte cose sacrosante, ma non generalizzabili in formulazioni oggettive quanto l'influenza dell'economia e del classismo nella storia umana.

Continuando nel soggettivo personale, io trovo assai noiosa e dal senso scaduto una storia di cui si sa già la/il fine. Una storia dove l'unica variazione possibile sul tema è una competizione meritocratica verso i favori dell'Altissimo denominata "santità". Altri troveranno il loro rassicurante senso in ciò. Ma ho la sensazione che la storia umana pretenda un senso più consistente.
#3972
Citazione di: daniele22 il 12 Novembre 2021, 22:34:42 PM
Va bene Ipazia, ma rispetto a che? Vorrei cioè aggiungere: dov'è, o qual è la relazione tramite la quale si mette di fatto in scena l'importanza della "propria vita"?
La soluzione teologica è la più semplice ed è la prima che ha dato senso alla vita umana rendendo soddisfazione al bisogno di giustizia fino a quella meravigliosa enciclopedia dei delitti e delle pene che è la Commedia dantesca. Commedia, appunto. Cui si contrappone l'altrettanto scenografica tragedia dei sacrifici umani, penitenze ed espiazioni. Ma tutto ciò è favola piuttosto che enigma. Mentre, imperturbabile, la realtà propone commedie e tragedie riconducibili alla loro matrice naturale, generatrice di senso.
CitazioneRispetto a cosa noi proclamiamo il valore incontrovertibile della nostra propria vita?
No life, no party.
CitazioneInfine, a cosa si riferiscono gli individui delle altre specie per proclamare il valore della propria vita?
Alle leggi naturali, istinti e pulsioni, che noi condividiamo con ogni essere prodotto dall'evoluzione, in stretta correlazione e simbiosi. Indipendentemente dal fatto che di ciò siano coscienti. Anzi, meno lo sono più il test "multicieco" riesce, e fornisce prove della validità dalla tesi fondativa: Natura sive Deus.

Da cui, la coscienza, per chi - umano o no - ce l'abbia, trae i valori, elaborandoli in senso etico. Sciogliendone provvisoriamente, per via dialettica, gli enigmi e le contraddizioni.
#3973
Essere...o Non essere. Questo è il (primo) problema, il fondamento di tutti i significati possibili. Inclusi i metafisici: l'essere è, il non essere non è.

Il vivente coincide con la sua vita, senza la quale ogni significato annichilisce. Non è un valore da porre, ma dato. Ogni vivente è colui che è. Anche nel caso non ne abbia coscienza.
#3974
Traendo spunto da quanto proviene dalla discussione sull'autolimitazione della vita in natura aggiungerei un quarto passo al mio elenco di significati immanenti:

4) mors tua vita mea

Messa così è un po' bruttina, ma se mamma natura non la avesse posta noi umani non esisteremmo nemmeno perchè tutte le risorse del pianeta sarebbero state consumate dalla prima specie immortale, capace di riprodursi, che fosse comparsa. La morte è il passaggio obbligato per lasciare spazio e risorse a nuova vita. E ciò significa che la morte, ben lungi dall'essere il disvalore assoluto, è per l'insieme dei viventi, umani compresi, un tassello indispensabile della vita. Essa non necessita di alcun edulcoramento sovrannaturale, ma va accettata filosoficamente con

5) amor fati.

La natura stessa, con l'indebolimento delle funzioni vitali e degli stimoli esistenziali, rende meno doloroso il passaggio.
#3975
Altrove ho definito la (sua) vita il valore assoluto incontrovertibile di ogni vivente. No life, no party. Valore materiale su cui fondare saldamente il valore etico ed una sensibilità coerente.

A questa "fallacia naturalistica" sono particolarmente affezionata e la uso come scudo contro gli strali relativisti. Avendo al contempo consapevolezza che tale convinzione va depurata dai riduzionismi naturalistici tipici dello scientismo e del darwinismo sociale. Così come di ottimismi d'antan a base di Orologiai e Architetti.

Mamma natura crea e impone la materia, ma spetta ai viventi gestirla al meglio delle loro possibilità.  Che, nel caso dell'etologia umana, includono anche la politica e la tecnoscienza, ulteriori fabbriche di segni materiali e problematiche etico-spirituali. Ovvero di significati.