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Messaggi - Ipazia

#3976
La specie umana lo fa perché il suo comportamento non dipende esclusivamente dall'istinto. Ma pure agire d'istinto ha le sue sacrosante autolimitazioni previste dalla benevola mamma natura: nessun predatore si avventurerebbe in un ambiente per lui mortale (tipo lanciarsi nel vuoto, in acqua,...) per catturare una preda. Quindi, anche come specie, prescindendo dagli individui, vi sono autolimitazioni verificabili sperimentalmente.
#3977
Penso che la macchi(n)a umana possa trovare solo nella "fallacia naturalistica", depurata di qualche fallacia di troppo, il suo senso e i suoi valori.
#3978
Citazione di: viator il 10 Novembre 2021, 22:15:27 PM
Citazione di: Ipazia il 10 Novembre 2021, 21:44:06 PM
Sia benedetta l'imposizione dittatoriale se ci salva dalla bomba demografica. Il benessere in che modo avrebbe dovuto ridurre la procreatività ? Semmai il contrario. In realtà, in entrambi i casi l'equazione razionale è stata: senza controllo della prolificità umana = zero benessere e + miseria. Ci sono altri fattori che hanno ridotto la fertilità umana, tra cui l'emancipazione femminile, ma la consapevolezza bisex di fondo è che l'autolimitazione demografica, indipendentemente da imposizioni, incentivi o ricatti politici, è necessaria per mantenere ecocompatibile la presenza umana con le risorse del pianeta.

Salve Ipazia. Qualcuno potrebbe storcere il naso davanti alle tue benedizioni per una dittatura. Va bene che ci sono le dittature che ti piacciono e quelle che non ti piacciono...............ma insomma, un minimo di pudore fintamente democratico non dovrebbe costarti molto !!.

Ovviamente (tu lo sai benissimo ma fingi di ignorarlo) il benessere limita la procreazione poichè - aspetto solo apparentemente paradossale - i prezzi dei beni diventano alti ed i figli diventano un lusso, non certo una risorsa per la collaborazione produttiva o l'assicurazione per la vecchiaia.

I contadini dediti alla sussistenza tendono a figliare al ritmo di uno ogni undici mesi perchè i figli - una volta cresciuti - per essi sono l'unica ricchezza prospettabile. Saluti.

Vuoi dirmi che la dittatura del mercato è buona e quella politica è cattiva anche quando perseguono il medesimo fine  ? Pensi davvero che non vi sia stata anche in Cina un dibattito ragionevole e condiviso  sulla limitazione demografica a fronte della prospettiva "africana" dei boat people ? Magari più democratico e umano delle imposizioni del mercato ?
Campagna o industria che sia, siamo comunque in troppi e la bomba demografica va disinnescata prima che i pargoli, piuttosto che mantenerli, uccidano i vecchi.
#3979
Sia benedetta l'imposizione dittatoriale se ci salva dalla bomba demografica. Il benessere in che modo avrebbe dovuto ridurre la procreatività ? Semmai il contrario. In realtà, in entrambi i casi l'equazione razionale è stata: senza controllo della prolificità umana = zero benessere e + miseria. Ci sono altri fattori che hanno ridotto la fertilità umana, tra cui l'emancipazione femminile, ma la consapevolezza bisex di fondo è che l'autolimitazione demografica, indipendentemente da imposizioni, incentivi o ricatti politici, è necessaria per mantenere ecocompatibile la presenza umana con le risorse del pianeta.
#3980
Citazione di: iano il 10 Novembre 2021, 18:24:46 PM
Si può dire in qualche senso che una specie si auto limiti in conseguenza del fatto che i suoi componenti sono , almeno potenzialmente, capaci di auto limitarsi?
Vista la questione da te posta da questo punto di vista mi sembra una questione centrale.
La previsione della fine che faremo anzi mi pare passi attraverso una risposta a questa domanda.
I cinesi l'hanno fatto, individualmente più o meno convinti, ma alla fine hanno conseguito il beneficio generale di non trovarsi in tre miliardi di morti di fame o migranti assatanati. Tale risultato mi pare, anche a livello individuale, molto persuasivo. In gran parte del mondo la consapevolezza procreativa ha attecchito a livello di autocoscienza individuale senza necessità di imposizioni autoritarie, dimostrando la specificità razionale umana, a prescindere dalla fede religiosa o di altro genere, di autolimitarsi.
#3981
La superbia/hybris funziona poco e male con i contemporanei che già al tempo di Leopardi mandavano in soffitta le "magnifiche e prograssive sorti" profane in compagnia al "migliore dei mondi possibili" divino. Oggi sappiamo che il senso della storia umana è fatto di sopraffazioni in nome di Dio e dell'uomo superiore, mentre infedeli e inferiori se la sono sempre passata male. Almeno questo l'abbiamo imparato.

Tramontate le illusioni divine e terrene non è che sia tramontato anche il bisogno di dare un senso alla storia umana, collettiva e individuale, passata e presente, e la saggezza filosofica ha coniato i suoi bignami di sopravvivenza, validi da sempre, a prescindere dai numi celesti e terrestri, che articolerei con un opinabile, ma sensato, ordine logico nei seguenti comandamenti:

1) γνῶθι σεαυτόν, gnōthi seautón, conosci te stesso. Già introdotto da bobmax, fondativo di ogni esperienza sensibile. Quando il gattino smette di inseguire la sua coda dimostra di aver recepito la differenza tra io e non io. Vale anche per gli umani che poi devono confrontarsi con un'etologia più complessa in cui la consapevolezza della misura dei propri mezzi è il salvacondotto verso il successo esistenziale e sociale.

2) carpe diem. Nel regno dell'umano in divenire, l'incontro con la fortuna/caso è spesso accidentale ed è virtù saperne trarre il massimo beneficio. Virtù superiore è imparare a signoreggiare la fortuna/caso come sa fare ogni artista con la sua arte.

3) primum, non nocere. E' la regola che presiede il senso della cura. Di se stessi, degli altri umani e del mondo che li ospita.

Elenco non esaustivo di precetti empirici già in grado di dare un senso all'agire umano individuale e collettivo.

La ricerca dei fondamenti, in assenza di una narrazione teologica finalistica, dicono teisti e scettici, è insensata. Io non ne sarei così certa. Se vogliamo dare contenuti alla giustizia di Jacopus e all'evoluzione di Socrate78 dobbiamo pure sporcarci le mani con la macchia umana. Per la prima mi viene in mente Rousseau (Tutti gli uomini nascono uguali ...) e per la seconda l'Ulisse di Dante (nati non fuste a viver come bruti ...). Per finire nella "fallacia naturalistica" della fede nella terra di Nietzsche. Insomma di senso ce n'è: ottimo e abbondante. Per chi ne abbia sensibilità.

#3982
...Che non tiene conto del fatto che nessuna specie è mai stata così infestante e impestante come la nostra, riuscendo ad agire pestilenzialmente anche a grande distanza ed in ogni habitat terrestre. In assenza di antagonisti efficaci con esclusione di batteri e virus. Così efficace nella sua azione inquinante e distruttiva da minacciare la sua stessa esistenza. Basterebbe questa considerazione per evitare paragoni con gli altri viventi. E adottare razionali comportamenti autolimitativi.
#3983
La storia, naturale o umana, è per definizione, coi suoi atti, una fabbrica instancabile di signi-ficati. Semmai la questione del "senso" riguarda il recettore; la sua sensibilità verso quei segni in senso biologico e culturale.

Ma se vogliamo estendere il senso della storia umana verso il limite semantico della causalità,  efficiente e, soprattutto, finale (che scopo ha tutto ciò ?),  mettere "giustizia" al posto di "evoluzione" non ci permette comunque di superare lo scoglio relativista.

Bisogna inoltrarsi nel terreno dei valori. Solo essi possono dare senso/significato all'etica nelle sue diverse declinazioni. Ma è noto trattarsi di terreno minato e conteso.
#3984
Evoluzione della specie umana in che senso ? Secondo quali fondamenti valoriali ? Dotati di quale livello di oggettività (almeno antropologica senza scomodare l'assoluto) in grado di superare il relativismo ben posto da Phil ?
#3985
Citazione di: Alexander il 07 Novembre 2021, 18:16:01 PM
Il significato di un essere non può stare nell'essere stesso. Il significato di una porta non sta nell'essere porta, ma nel chiudere o aprire un locale. Il semplice fatto di esistere non conferisce alcun significato a ciò che esiste, se non in una relazione con altro da sé. La storia umana la possiamo immaginare quindi come la somma delle relazioni tra gli esseri umani e di questi con la natura da cui traggono l'esistenza. Il sentimento di vanità della storia diventa quindi il sentimento di vanità provato davanti a questa relazione.Come posso dimostrare che il senso di una porta è quello di aprire o chiudere un vano, dovrei poter trovare il significato della storia umana, ossia per qual motivo essa esiste.Io semplicemente sostengo che questo significato, in assenza di un autore, non si trova.
Così si scomoda surrettiziamente il significato, ponendo invece una questione antecedente: la causalità. La  causalità ha il brutto vizio di richiedere una dimostrazione e già ai tempi del Bonaparte l'ipotesi Dio non era più necessaria, soppiantata dalla natura che già allora signi-ficava gli eventi in maniera più plausibile e razionale, in alternativa alle troppe contraddizioni di un Architetto decisamente maldestro e indimostrabile.
#3986
Il limite di velocità delle masse astrali, comunque inferiore alla velocità della luce, rende privo di senso questo paradosso "geocentrico".
#3987
Entropia forse. Ma adattata alla scienza e alla way of life dei padroni. Che abbiano reso pure la scienza una mignotta è segreto di Pulcinella.

Riescono persino, travestiti da minatori, a consumare moltissima energia per produrre un bene oggettivamente immateriale come il denaro. Demenza allo stato puro e nascente. La cui fecondità rende anche l'Apocalisse desiderabile come via di salvezza.
#3988
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
07 Novembre 2021, 13:59:19 PM
E poi mi chiedo: dove sono i Peter Doshi italiani ? Non ci sono. Abbiamo soltanto straccioni miracolati dalla corruzione politica con cattedre universitarie e primariati, unti dagli informatori farmaceutici come porchette allo spiedo. Questa è la "comunità scientifica" e la "scienza" italiana da prima serata. Il pochissimo che non ha giurato fedeltà al regime covidemico vive nelle catacombe e, grazie alla rete, riesce a dire qualcosa.

Non mi resta che rendere onore al mondo accademico USA che, benché stia nel centro dell'impero, non è così lercio.
#3989
Con riferimento all'ultimo post di Alexander non riesco ancora a capire perchè con Dio la storia umana avrebbe senso ? E' chiaro che un senso artificioso, posticcio, ce l'avrebbe; ma ne varrebbe la pena ? Aumenterebbe la qualità sensibile dell'umano o lo ridurrebbe ad una marionetta in un teatrino preconfezionato ? Come non bastassero i burattinai del Capitale !
#3990
A prescindere da ogni costruzione intellettuale o fantasia, l'umanità è un dato storico-evolutivo reale essendo gli umani animali sociali che il processo evolutivo ha allacciato intimamente, aggiungendo al vincolo naturale quello tecnologico/culturale.

Da questo doppio legame nessuno sfugge e il massimo che può fare è proporre una propria declinazione metafisica, ideologica e ideale, comprensiva pure del concetto/sensazione di vanità.