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Messaggi - InVerno

#3976
Tematiche Spirituali / Re:Paradisiaci dubbi
27 Ottobre 2017, 16:40:24 PM
Che tu preferisca l'inferno o il paradiso, quello cattolico o mussulmano, una vita dopo la morte l'avrai comunque. Sempre e comunque le persone che ti hanno conosciuto potranno spremersi le meningi e far riaffiorare il tuo volto e le tue parole, da una dimensione che non è ne reale ne onirica, ma ultraterrena. Se le avrai fatte soffrire vorranno vederti soffrire a loro volta, se le avrai amate ti immagineranno immerso d'amore e sarai per loro ricordo piacevole, sarai giudicato questo è certo. La maggior parte di noi scompare da questa dimensione nel giro di quattro o cinque generazioni, altri vi partecipano per un innumerevole numero di anni, che siano Marco Aurelio o Gautama, oggi il paradiso è popolato da loro, non certo da il signor nessun coltivatore di cavoli del medioevo, quindi se vuoi parteciparvi fai qualcosa che valga la pena ricordato, a tuo rischio e pericolo perchè probabilmente la tua identità verrà storpiata e deflagrata in maniera sempre più vistosa col passare del tempo.
#3977
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
27 Ottobre 2017, 12:20:17 PM
Citazione di: Jacopus il 25 Ottobre 2017, 21:21:04 PMA tutt'oggi ci sono ben poche persone in grado di autoregolarsi senza far riferimento ad una autorità esterna, sia esso terrena o ultraterrena. Ricordo le discussioni con Duc in altum, che tendeva a considerare Dio e la religione cristiana l'unico baluardo di una condotta morale, poichè se non ci fosse questa forma di dissuasione ognuno potrebbe liberamente comportarsi egoisticamente.
Lo stato ed ogni forma di religione impostata in questo modo potranno essere superati quando si sarà formato un nuovo uomo meno aggressivo di quello attuale, almeno questo è il mio pensiero.
A proposito dell'aneddoto raccontato da Inverno: l'impiegato anarchico rappresenta nel suo piccolo un esempio di superamento della logica statuale-leviatanica: si è fidato! Quando tutti saremmo pronti a fidarci e a donarci agli altri forse non ci sarà bisogno dello stato come detentore della violenza legale.
Resta però senza risposta sul come organizzare le strutture complesse che inevitabilmente dovranno continuare ad esistere. Una fabbrica di automobili non credo che possa essere governata in modo anarchico. Per coerenza chiederei pertanto ai neo-anarchici di non guidare, di non guardare la TV, di non usare cellulari, ospedali, Computer, di non fare viaggi organizzati, non pensare di essere difesi da un esercito, di non comprare i pomodori al mercato e di non mandare i propri figli a scuola e di farsi vendetta da soli nel caso fossero derubati.
In realtà gran parte delle persone si autoregola senza far riferimento ad un autorità esterna, perchè quello a cui fa riferimento è interno, la propria credenza nel potere esterno. Penso alle persone regolate esternamente quelle che subiscono una coercizione fisica evidente, come un carcerato, tutti gli altri no lo sono, le loro catene sono interne. Chi davvero obbliga le lunghe fila di ingresso all'entrata delle fabbriche se non una serie di convinzioni (come quella dell'ascensore sociale, o del semplice fatto che vi sarà paga a fine mese - convizione sempre più delusa) non certo manganelli e leggi. Convinzioni certamente fondate in alcuni casi, propagate massivamente, e che in certa parte e in certe forme consideriamo lecite, ma pur sempre convinzioni. Crediamo nel potere, altrimenti esso cessa di esistere, qualsiasi la sua residualità materiale, in questo sono molto d'accordo con Baylham e la sua descrizione dell'anarchia individuale. Ho letto recententemente un articolo di persona handicappata che esclamava "chi ha detto che gli handicappati non possono lavorare? Io dimostro il contrario" buon per lui, peggio per gli handicappati se questa credenza presto prenderà il sopravvento e ci sembrerà assurdo che un disabile stia a casa pagato dagli altri. Come fanno le fabbriche a rinunciare ai disabili e ai mentalmente instabili? Se lo credi davvero, rinuncia al telefono, alla TV etc... Non ci siamo. Anche perchè sei nato in Italia, dove da sempre la realtà produttiva ha più a che fare con relazioni familistiche e intrapersonali che con il leviatano, da sempre ospite scomodo alla festa imbandita per amici e conoscenti. Per più di 70.000 anni non abbiamo avuto bisogno di uno stato perchè non avevamo un granaio, un eccesso conservare difendere.. Oggi l'eccesso, la "crescita" sta diventando una missione utopica destinata a trovare un muro. L'anarchia, qualsiasi cosa essa sia, non credo abbia come obbiettivo il lusso, ma l'equilibrio, dove non servono guardie per conservare l'eccesso.
#3978
Piccolo inciso, non ho mai creduto necessario ne auspicabile alcunchè di correttivo nei testi, ci mancherebbe . Anzi esperimenti a-la Jefferson da un certo punto di vista rappresentano una sconfitta culturale, di una cultura che ha bisogno di "vedere scritto" per avere una base di partenza che potrebbe invece attingere dallo studio, studio che evita. Mi si permetta una battuta riguardo a ciò che ha scritto antonyi, e mi scuso con chi l'ha già sentita o non la troverà divertente.
Dio sta guardando al televisore il mondo dopo tanto tempo dopo la creazione, e chiede informazioni su quello che vede allo spirito santo. Vede una madre partorire e gli dice "ma perchè soffre così tanto?" e l'angelo gli dice "l'hai detto tu, partorirai con dolore" e Dio risponde "ma io scherzavo!" . Vede persone lavorare nei campi con sangue e sudore e chiede "ma perchè lo fanno?" e lo spirito santo risponde "l'hai detto tu, han peccato ora devono lavorare", e Dio esclama "ma io scherzavo!". Poi vede i prelati vaticani sfilare ben vestiti in preghiera e chiede "E questi invece chi sono?" e lo spirito santo risponde "quelli che hanno capito che scherzavi" :)
#3979
Citazione di: Angelo Cannata il 22 Ottobre 2017, 13:58:39 PM.Lo storico, nel suo sforzo di essere, per quanto possibile, oggettivo e imparziale, terrà presenti entrambi.
Non uno storico moderno, e la considero buona cosa. Per il resto sono d'accordo, se non che tentavo di indicare che v'è trascendenza anche in una visione storica (o storicista) e per mio gusto anche "migliore", per questo non capisco chi difende la parzialità mitologica del racconto tenendo nascosta la sua bellezza intrinseca.
Per questo non nego il principio, la manifestazione, li considero come riflesso di un "origine". Il problema sorge quando questa origine viene definita (tramite un Dio o un miracolo o altro),  si creano decine di attriti e contraddizioni che da un punto di vista agnostico (cioè che nega la possibilità di sapere, non semplicemente un "indeciso sull'esistenza di Dio" come viene usato oggi) non si creano, e ci riportano a quel "mistero" di cui abbiamo già parlato sovente. Mistero perso completamente, non basta dire "mistero nella fede" ogni tanto. Jefferson provò a riscrivere il vangelo senza le parti "magiche", senza la gnosi indebita, sai che bel racconto ne è uscito fuori?
#3980
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
22 Ottobre 2017, 13:49:33 PM
Citazione di: paul11 il 22 Ottobre 2017, 00:21:09 AM
inverno,
prendila come una considerazione in libertà, ma il capitalismo necessita di una forma democratica repubblicana.
La "cosa"(res) pubblica dentro la forma di una governo popolare è il miglio sistema per far arricchire chi ha il potere, perché lo legalizza.ha semplicemente pacificato il conflitto armando lo Stato in mano dei potenti, poiché anticamente erano gli schiavi ottenuti da guerre vincenti ad essere la "manodopera" da sfruttare.
Ha tolto il nome e il cognome a chi vinceva o perdeva guerre, oggi il potente si nasconde dietro il potere dello Stato: è un anonimo.Ha aumentato la mediocrità del "viso aperto", sublimando il conflitto.
Lo Stato moderno ha costruito il patto sociale dentro la legalità giuridica,e da una parte dice che siamo tutti uguali
davanti alla legge ,salvo perdere l'uguaglianza nello scambio economico : il datore di lavoro non è lo stesso giuridicamente del prestatore d'opera subordinato.
Lo spazzino  è diventato "operatore ecologico": di come il linguaggio camuffa la forma, fingendo che la sostanza sia mutata.
Se un Trump è al governo è grazie al popolo dentro la democrazia e alle regole di cooptazione del partito che fa affiorare un Trump
.
Adatto che il "tirare a campare" è nell'economico prima che nel politico e la scelta dei rappresentanti è data dalla condizione sociale ed economica, la finalità dello scegliere è per il conveniente, non per la saggezza o l'oculatezza del governo.Se la spesa sanitaria di Obama ha necessità di essere finanziata con l'innalzamento delle tasse, ecco il ceto medio in  un periodo di non florida economia con innalzamento in USA del costo sanitario, dirottarsi vero il populista.
La democrazia funzionerebbe se in teoria il popolo avesse sempre più coscienza sociale e conoscenza politica e culturale,in realtà accade il contrario e tanto più le scelte non sono più per identità culturale come le erano le ideologie, ma quando fra i partiti le differenze pratiche non esistono più si sceglie la convenienza economica.
Sono d'accordo sul molti punti e sarebbe interessante sviluppare i punti della legalizzazione e dell'anonimato. Però a mio avviso sbagli l'analisi per il partito repubblicano usa e se vogliamo generalizzare alle altre forze politiche sulla sua scia. Il capitalismo ha un contorno legale, ed è un contorno pressochè nazionale (o almeno è stato) però ci sono due grandezze dove lo stato non riesce ad arrivare con efficacia, quello macroscopico (o internazionale) e quello microscopico (o particolare), e il capitalismo le invade con la sua liquidità (in tutti i sensi) e in maniera sregolata le distrugge. Allora servono nuove forme di argine al profitto sia su scala locale che internazionale, l'inadeguatezza nazionale è su due fronti. Dove ha speso parole Trump? Su questioni squisitamente internazionali (rapporti russia, migrazioni etc) e su questioni squisitamente locali (lavoratori del carbone, piccola criminalità) etc Vince per l'indaguatezza nazionale di essere efficienti fuori dal perimetro legale nazionale, dove il capitalismo va e fa quello che gli pare. Allora quello che dico io è che bisogna trovare forme governative che colmino queste due zone senza caricare tutto il peso sugli stati, essendo che sono evidentemente inadeguati. Purtroppo l'idea di glocalizzazione di Bauman rimane un bel vocabolo senza che nessuno abbia provato a sviluppare una teoria di governo da essa, d'altro canto a che serve, viviamo nella miglior forma di governo possibile!
#3981
Citazione di: Angelo Cannata il 21 Ottobre 2017, 16:52:24 PM
Forse non sei al corrente, come purtroppo tantissimi cattolici, e anche probabilmente preti e vescovi, che ormai da molti decenni la Chiesa Cattolica, ma gli studiosi anche cattolici da ancora più tempo, ha preso atto che quei racconti non vanno considerati come verità storiche.
Forse non ti rendi conto, che cosi posta, la questione è ancora più viscida. Se fosse considerato come "accaduto realmente" si potrebbe anche giustificare una morale conseguente da un fatto considerato come certo (come chessò, i valori post-guerra mondiale) c'è poco da obbiettare alle scuole antiche che lo consideravano come "fatto certo". E' l'arbitrarietà di un messaggio puramente morale-metaforico a rendere la questione ancora più perversa. Il fatto non è accaduto, ma moralmente siamo comunque non autosufficienti di non prendere a calci nostra madre, è rivelato. Poi la Chiesa fa svelta a fare metafora dell'antico testamento giudeo, per il nuovo non prende certo lo stesso metro.
#3982
La volontà di Dio è imperscrutabile anche quando è esplicita.
Come nel caso dei dieci comandamenti. L'idea cristiana, che a un certo punto della storia una decina di regole siano capitate in mano a dei pastori del deserto è perlomeno bizzarra, non per l'evento in se come è raccontato, quanto per il contenuto di questi dieci comandamenti. Ormai nessuno è convinto che che in quel periodo storico al di fuori della tribù di Israele si mangiassero bambini e si rubasse impunemente, da una parte sorgeva l'Egitto delle piramidi dall'altro il regno mesopotamico, in oriente sistemi filosofici evoluti venivano enunciati in america del sud i regni maya e inca stavano raggiungendo il massimo splendore e da circa 90.000 anni la popolazione umana cresceva in maniera esponenziale. Questo significa che gli esseri umani conoscevano già il valore di questi basilari principi di cooperazione, non è mai esistita una società dove il furto fosse permesso, l'omicidio consigliato e le madri venivano prese a calci, erano società certamente più violente di quelle attuali ma capivano benissimo cosa andasse contro gli interessi di tutti. La scommessa è che se oggi facessimo irruzione nell'isola di North Sentinel (uno dei pochissimi luoghi sul pianeta dove vivono popolazioni mai entrate in contatto con "noi") anch'essi senza aver ricevuto alcunchè rispetteranno dei principi simili, altrimenti si sarebbero estinti da tempo. Contestualizzando perciò un po meglio questo evento biblico che giudeo-cattolici considerano la fondazione morale dell'uomo, una persona si chiede, che bisogno aveva Dio di comunicare ai giudei queste dieci banalità già in "uso" da millenni in ogni angolo del globo ? Non c'è una risposta razionale che possa tenere in conto l'ipotesi che l'evento sia realmente accaduto. Anzi, se si considera la conseguenza morale di una narrazione simile (l'idea che un uomo "non comandato"  si comporti in maniera delittuosa e criminale "per natura") e la sfiducia cosmologica nella capacità di cooperazione umana,  si intravede addirittura una possibile morale negativa. Quale migliore giusticazione al male, se non il fatto sua ribellione al comandamento divino lo riporti ad un rapporto con la sua "natura" maligna, tuttavia mai esistita?
Tutto ciò è perlomeno imperscrutabile, se si vuole mantenere il beneficio del dubbio, ma diventa positivo se lo si analizza dal punto di vista prettamente storico che vede una tribù, prendere alcune semplici ma importantissime regole che circolavano da tempo immemore, apporre una sigla divina per aumentarne l'efficacia (come tutti a quel tempo), e cominciare un percorso verso la civilizzazione imbastito su principi di solida cooperazione. Il credente vede questo come depotenziamento delle scritture dettate da Dio, nonostante il messaggio che comunica è "buona novella" per tutti, che ci racconta che siamo stati capaci di arrivare fin li, a cotanti principi, in ogni angolo del globo, perchè non siamo cosi cattivi nei confronti del prossimo, anzi, forse ci racconta qualcosa di buono sulla nostra fantomatica "natura" che vituperiamo da secoli come la peggiore. E questo non è l'unico esempio di norma, o evento biblico che cambia nettamente piega e valore se visto da una prospettiva anti-teista e come l'idea di una volontà divina comunicata attraverso i più assurdi metodi volgarizzi una realtà maestosa e virtuosa. E con questa riflessione vi saluto, vado all'estero per un po, buona continuazione :)
#3983
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
20 Ottobre 2017, 23:58:42 PM
Citazione di: paul11 il 20 Ottobre 2017, 13:47:30 PM
ANARCHIA, DEMOCRAZIA DESTRA/SINISTRA.

Noi non nasciamo anarchici.
L'utopia anarchica è l'uomo che si autoregola senza precetti esterni.
Significa che nessuno può "comandarlo,.non esiste l'autorità, la legge prescrittiva.
Allora vuol dire che l'uomo è maturo e saggio ed è questa la condizione "non naturale" che costituisce la società anarchica senza Stato,
del " ciascuno dà ciò che può e riceve ciò che gli bisogna"

La democrazia: da qualche tempo scricchiola nella mia mente che sia la forma sociale migliore.
Le dottrine politiche nelle premesse cercano di armonizzare lo stato di natura umano con il diritto positivo della legge e in più con la "teoria del potere". Non basta dire "nel nome del popolo......."per costruire uno Stato, nella realtà purtroppo la stessa democrazia perde il controllo di se stessa e gli organismi pensati ed atti a controllarsi in realtà colludono fra di loro per gestirsi "la sedia del potere".
In altre parole anche la democrazia tende a decadere a costruirsi aristocrazie di fatto, ceti trasversali politico/economici che si giustificano cooptandosi, scegliendosi e creando servilismi funzionari burocratici che gli fanno da cuscinetto e consenso.
La regola diventa lo scambio del " tu mi dai se io ti dò"

Destra  e sinistra: a mio parere è da ripensare totalmente, facendo tesoro delle teorie e pratiche dell'ultimo secolo, perchè c'è del "buono" sia a destra che sinistra. Ma è possible discuterne solo se non si fanno più alzate di scudi fra destra e sinistra che oggi sono solo vestigie storiche.

E' da ripensare totalmente la politica, sia dal punto di vista dottrinario sia delle prassi che "non sono al passo con la storia ", con le problematiche fra il locale e il globale.
Non sta a me decidere se la democrazia repubblicana sia malata o irrecuperabile, ma l'idea di trasformare il capo di governo in un "capo azienda-nazione" è una sciagura, non ci sono più proposte politiche con prospettive più ampie di 2-3 anni, se il governo è obbligato a restare in carica (come in USA) si fa campagna elettorale giorno per giorno (come già faceva Obama e ora Trump). Dove sta il vantaggio di avere un uomo al comando se non per superare gli egoismi del singolo con lungimiranza? Se è anche lui un singolo predatore del sistema economico o politico, che vantaggio di prospettiva possiede? i cablati criptati? Credo che la democrazia parlamentare funzioni quando i partiti rappresentano percorsi culturali continuativi, ma se non c'è più continuità politica è un susseguirsi di menti scoordinate e perciò mediocri ottime per essere cannibalizzate dal capitale e dai peggio umori dei popoli.
Da notare anche che la democrazia, e una delle più evolute in assoluto, ha creato un mostro luciferino con il partito repubblicano, completamente scollato dalla realtà di anni luce, un partito alla deriva più completa che minaccia guerre nucleari ed esce dagli accordi del clima in 4 mesi di presidenza. Queste cagate di governi, un sistema governativo che funziona non le partorisce, il budget sull'educazione aiuta ma non risolve.
#3984
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
20 Ottobre 2017, 13:23:08 PM
La democrazia è ammirabile e penso indiscutibile come principio, il fatto che essa coincida con una repubblica parlamentare moderna è una convizione, salutare o meno. Ho anticipato a inizio  thread che non mi sento ne favorevole ne contrario alla tesi esposta, il punto però sta nel trovare una strada possibile di cambiamento per evitare se possibile un ritorno al nazionalismo che oggi a sempre più sembra l'unica strada possibile, e in qualche modo la direzione anarchica "espande" il concetto di democrazia. Volenti o nolenti la meccanizzazzazione e la drastica riduzione di ore lavoro disponibili sul mercato nel futuro costringeranno a dei cambiamenti drastici, arrivarci impreparati mi sembra una strategia poco intelligente. La rappresentazione del sistema oggi è altissima ineguaglianza sociale, tensione continua verso diverse ipotesi di estinzione di massa (nucleare, climatico etc) e movimenti oscurantisti in crescita in tutte le nazioni occidentali, forse è presto per sedersi sugli allori? Lo spazio di protesta è stato preso dalla destra, si sa come vanno a finire queste cose se non cambiano rotta. Esperimenti come quelli di Porto Alegre (1mln abitanti, 25% bilancio  partecipato) fanno ben sperare.
#3985
Citazione di: Angelo Cannata il 19 Ottobre 2017, 12:02:45 PMNon capisco cosa significa "una via di devozione": mi sembra un'espressione che non spiega niente.
Leggendolo l'ho interpretato come una delle "tre vie" che sono presenti in diverse tradizioni (compresa quella islamica) dove ci sarebbe la "via filosofica", la "via mistica" e quella "devozionale o letterale". Ma potrei sbagliarmi, poi che la Chiesa abbia una sola versione, forse nella teoria, ma gli esicastici già citati da Demetr non mi pari preghino come tu descrivi, i Ricostruttori della fede in altro ancora, e hanno tutti benedizione vescovile che mi risulti?
#3986
Citazione di: green demetr il 18 Ottobre 2017, 21:03:59 PMmi congratulo siamo in pochi là fuori!  ;)
Naturalmente ;)

Viator è qualche mese che frequento questa comunità di pensatori, non mi è mai capitato di vedere nessuno puntare il dito contro l'ignoranza altrui al massimo alcuni mi pare di vedere che si evitano (alcuni Mi evitano), anzi io apprezzo che tu ti identifichi con la tua ignoranza (mi congratulo, siamo in pochi la fuori ;) ), tuttavia libri che hai letto o meno, non ne uscirà niente di buono se ti sbracci davanti alle critiche. Hai aperto un topic per confrontarti e per essere criticato o nell'illusione che aprendolo tutti sarebbero saliti sul tuo carro?
#3987
Citazione di: Sariputra il 19 Ottobre 2017, 09:07:05 AM Partono con le migliori intenzioni e poi...la palpebra s'abbassa, lo sbadiglio s'allunga...sopravviene la noia e abbandonano tutto! Questo è del tutto naturale: se porti tutta l'agitazione del 'mondo' nella tua preghiera come puoi aspettarti che metta radici e che abbia alcun potere di trasformare la tua vita?
Se non sbaglio anche l'attuale papa ha "confessato" di "addormentarsi mentre il signore lo guarda" ogni tanto mentre prega :) una conferma forse che taluni lo stanno facendo nel mondo giusto! Forse come dici tu c'è bisogno del "denaro", io penso anche però che la chiesa sopratutto in tempi moderni si sia ritagliata uno spazio di "consolatrice" anzichè di via di accesso al trascentale, tutto ciò che consola ad un certo punto diventa lecito anche teologicamente. Si guardi l'abolizione dell'avvocato del diavolo e la conseguente marea di santi santini e santerelli che è sbucata fuori, più "santi-modelli" negli ultimi 30 anni che in duemila anni. O come non abbia mosso parola verso sette e settine, alcune di chiara ispirazione "eretica" (ebraica o protestante) altre di tipo magico, che vengono tollerate tranquillamente in virtù del numero di "vocazioni" che portano in seno, con annessa la protesta dei vari lefreviani e anti-conciliari vari che tuonano in maniera apocalittica. Penso tuttavia che sia una strategia che non porti molti frutti, l'unica religione che sta guadagnando terreno e fiducia in occidente è il buddhismo, perchè l'immanenza si incastra molto meglio nel mondo attuale dove l'irrazionale che dovrebbe essere propedeutico ad un percorso trascendetale è andato scemando, sono pochi quelli che vogliono vivere di consolazioni, perchè è considerato "sopra-vivenza" e di conseguenza "super-stizione" e come dargli torto.
#3988
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
17 Ottobre 2017, 20:49:04 PM
Citazione di: baylham il 16 Ottobre 2017, 09:34:04 AM
Sull'utopia: personalmente mi considero un realista e rifuggo dalle utopie, foriere di dannose illusioni. Realismo significa che se normalmente in montagna arrampico sul quarto grado, su una via alpinistica di quinto grado mi troverò in difficoltà, su una di sesto mi farò male o mi suicido.

Sull'anarchia: che il problema del potere sia lo Stato è un falso problema, come ho già espresso. Il potere è diffuso ovunque, laddove un uomo dipenda nella realizzazione  dei suoi bisogni, desideri, progetti dalla decisioni di altri e viceversa. Il problema del potere si pone anche nei sentimenti che appaiono più estranei ad esso, nell'amore, nell'amicizia. In tutte le relazioni umane di interdipendenza c'è un problema di potere.

Per me le regole, le norme, a partire dall'accettazione dello Stato democratico, non sono un fatto negativo, ma positivo, progressista, espressione di una collaborazione e cooperazione umana. Per raggiungere degli obiettivi condivisi serve la partecipazione e collaborazione di molti, la loro organizzazione. Ritengo inevitabile che qualcuno subisca la forza, la violenza delle regole, delle norme imposte.
Non prenderla come una critica o un tentativo di sminuire la tua risposta, ma la considero un po "scolastica". Ho letto altri tuoi interventi e apprezzo il tuo modo bilanciato e "asciutto" di rispondere, sembri ricercare chiarezza anzichè convizioni il che è immensamente apprezzabile. Ma a cosa aspiri partendo da queste basi? Dove è il pneuma della tua idea?
#3989
Penso che per avere un identificazione positiva e non antitetica dovrei perlomeno rifarmi a qualche concetto preesistente, ma siccome non ritengo corretto definirmi deista per via di quello che storicamente significa e parzialmente ho appreso, preferisco identificarmi negativamente al teismo anzichè positivamente verso un qualche credo. Penso perciò di essere sicuro che Dio non sia "sostanza" e che non comunichi ne interagisca col mondo, ma che esso sia semplicente "principio" nel senso di origine ultima (anche "manifestazione" non è male) rientro perciò a grandi linee nel deismo ma non mi piace costringermi all'interno di esso perchè non sono realmente sicuro se questo possa in realtà essere avvertito dall'uomo o sia un suo costrutto mentale, cosi come in quel famoso film dell'uomo chiuso in un mondo artificiale di cui non poteva distinguere le nuvole dipinte. Esistono altre definizioni di antiteismo, ma hanno una valenza quasi retorica (come chi organizza in maniera retoricamente aggressiva il suo ateismo) ma penso non siano definizioni corrette perchè si concentrano sull'organizzazione retorica delle proprie  argomentazioni anzichè su motivazioni di ordine cosmologico.
Per quanto riguarda la "puzza di truffa" , penso che questo sia, anche se sia truffa che inganno descrivono anche un truffatore e un ingannatore, spesso doloso. Io non arrivo a tal punto, non credo vi sia mai stato del dolo, al massimo dell'ingenuità storicamente contestualizzabile ed in un certo senso "perdonabile". Tuttavia la nostra abilità di riconoscere l'inganno, o il falso, o l'incorretto, deriva fondamentalmente dalla nostra esperienza e dalla nostra capacità di collezionarne esempi e poi riportarli nelle analisi delle cose davanti a noi. Il terzo punto, che ho omesso, del perchè credo che le rivelazioni siano state destituite della loro autorità è l'allargamento dei confini culturali e la successiva comparazione delle religioni, post mass-media. Lo sviluppo geografico delle tradizioni ha un grande impatto sulla loro sopravvivenza, quando eravamo ancora estremamente frammentati e ogni cento chilometri c'erano diverse divinità da adorare, il tasso con cui esse perivano e rinascevano ha creato un pantheon di divinità immenso. l'impero romano, l'impero arabo, quello cinese e quello indiano ha costituito "l'orizzonte" della fine del mondo per queste quattro tradizioni e hanno permesso che arrivassero fino a noi, la globalizzazione e l'affinamento delle nostre conoscienze storiche e archeologiche ci ha messo in contatto con decine di migliaia di divinità più o meno improprie e questo ha depotenziato intuitivamente la validità delle varie tradizioni, per contagio. Possiamo raccontarci quanto vogliamo che la nostra rivelazione è quella giusta e non quella del vicino, e alcuni ci credono profondamente, ma la verità è che è controituivo e anche se non è l'argomentazione meglio formulata ha eroso intuitivamente e inesorabilmente l'autorità di queste tradizioni. La "puzza" descrive qualcosa di spiacevole, come una delusione, che possiamo solo sentire e mai afferrare, come quella che la strada che stiamo percorrendo non sia poi cosi vera, unica, e perfetta, cioè non sia opera di Dio.
#3990
Citazione di: Angelo Cannata il 16 Ottobre 2017, 23:36:22 PMQuindi, che Dio sia imperscutabile o meno, ciò che conta è che abbiamo la sensazione di qualcosa che risulta scrutabile, magari non alla nostra ragione, ma al nostro intuito.

Qualche volta mi sono chiesto come mai un disegno di nuvole nel cielo fatto da mani umane può anche riuscire brutto, mentre invece le nuvole vere, almeno nella mia sensazione, mi sono sempre risultate infallibilmente belle, maestose, affascinanti. Anche se ciò potrebbe derivare, come ho detto, da un adattamento del nostro DNA al mondo in cui viviamo, tanto vale esplorare questo linguaggio che sembra dire molte cose, pur facendo attenzione a non cadere in schemi razionalistici.
Quando ho letto nuvole ho pensato di sapere dove stessi andando a parare, invece hai preso una strada diversa, sensuale anzichè linguistica. Molto più semplicemente molti di noi "hanno la sensazione" (anche se non la ammantano di significati spirituali) che una nuvola assomigli ad un coniglio, un pene, o un astronave, e ci scherziamo sopra. Ci scherziamo perchè conosciamo la contraddizione intrinseca tra il nostro linguaggio e la manifestazione delle nuvole, ma non è sempre stato cosi. Molte cose non sono sempre state cosi, mancavano gli argini linguistici per distinguerle e in caso scartarle. Per esempio i sogni, li abbiamo identificati come esperienze oniriche e frutto di scorie randomiche della nostra memoria solo molto recentemente, capitava ancora nell'antica Grecia che si scrivessero maledizioni o denuncie per ciò che il vicino aveva commesso nei sogni, la "gallina rubata nel sogno" era una gallina rubata in un altro reame della realtà sicuramente, ma non meno valevole della realtà stessa. E da un certo punto di vista potremmo ancora accettare questo tipo di interpretazione irrazionale, in fondo Freud ci ha costruito una carriera sui sogni e la loro partecipazione attiva alla nostra esistenza. Se è vero come è vero che il nostro intelletto è un coltello (per questo lo si vuole "acuto", "tagliente") che tagliuzza la realtà in spezzatini linguistici, è anche vero che abbiamo bisogno della funzione inversa, quella dell'ago e filo che le rimette insieme.. altrimenti sarebbe completamente inutile, se non sapessimo riconoscere "pattern", tendenze, che dal micro vadano al macro (senza scomodare l'induttivismo "ortodosso") vivremmo in un continuo spezzatino della realtà ma non sapremmo costruire nemmeno un bastone da essa. Invece se ci facciamo caso, la forma delle nuvole può effettivamente trasmetterci un previsione (limitata, ma non del tutto improbabile) delle condizioni atmosferiche di domani. Insomma spesso questa nostra capacità funziona e ciò ci galvanizza in maniera incredibile, oggi forse un uomo capace di predire il tempo dalla forma delle nuvole non avrebbe un posto sulle pagine di un gazzettino locale ma un tempo si sarebbe certamente meritato un tempio dedicato. C'è un però. Considerate le nostre limitatissime capacità (e la loro inaccuratezza) mascherate solamente da strumentazioni di vario tipo che amplificano le nostre innate capacità, è razionale pensare di essere in grado di (attraverso l'intelletto) codificare i messaggi di un eventuale creatore di miliardi di galassie? Perchè checchè se ne possa pensare della fede e del suo aspetto sensuale, che io rispetto (sono un antiteista, mi oppongo al teismo, non un ateo) per rendere intelligibile un tale messaggio bisogna intelligerlo, spezzarlo e ricordificarlo e presuppore che a) la nostra intelligenza sia capace di codificarlo o che b) Dio abbia volutamente "volgarizzato" il messaggio in modo tale da renderlo comprensibile e abbia sistematicamente scelto come "ricevitori" uomini soli senza testimoni in qualche grotta sperduta delle più arretrate e incivili zone del mondo attraverso messaggi discordanti e compatibili solamente con un miniscuolo spettro della nostra cultura. Non diversamente come tutt'oggi la Vergine compare a Medjugorje per raccomandarsi delle cose più patetiche (tipo "smetti di fumare" o "usa meno il cellullare"). Questa visione è andata scemando con a) la nostra ricollocazione nel mondo, post Darwin, che non ci vede cosi "speciali" da essere degni di un tale "sforzo" da parte del creatore e b) la loro antistoricità, la loro vetustà, dove gli antichi messaggi già estremamente limitati trovano sempre meno posto nel mondo attuale, e non risultano "nuove rivelazioni" credibili da almeno due millenni come se tutto ciò che avessimo dovuto sapere ci fosse già stato detto. La questione "di fede" non si pone, nel momento in cui si parla di messaggi divini e rivelazioni si entra nel campo razionale, non esistono "messaggi irrazionali" comprensibili, i messaggi vengono compresi solo se contestualizzati, analizzati, e collocati spazio-temporal-culturalmente, "religati", collegati, relazionati, e checchè se ne possa dire, questa è un operazione intellettuale e razionale, non sensuale o fideistica (tant'è vero esistono organizzazione "temporali" per conservarli e interpretarli). Tutto questo puzza, parecchio, e puzza di truffa, e tutti se ne rendono anche i credenti, solo che è sempre per il credo dell'altro, mai per il proprio. E se questo è il "metro giusto", tutti ci possiamo rendere conto di quanto sia infantile.