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Messaggi - InVerno

#3976
Citazione di: Jacopus il 07 Marzo 2017, 18:41:02 PML'ovulazione gli animali l'hanno una o due volte all'anno, la donna i dodici volte all'anno. La donna è comunque ricettiva anche al di fuori dell'ovulazione, per evoluzione biologica e quindi è come se il buon Dio avesse detto alla donna di "divertirsi". Che poi questo divertimento abbia anche altre funzioni prosociali è evidente. Quindi è proprio la natura a volere le donne così, invece l'idea della donna tentatrice deriva dall'immagine di Eva che ascolta il serpente (con la minuscola) e allora a questo punto, per essere coerenti bisogna riconoscere all'uomo una costola di meno (ma dalle radiologie non risulterebbe).
Non solo, ora non mi ricordo i dati precisi, ma la percentuale di successo con la quale una donna rimane incinta è tra le più basse rapportata al numero di "tentativi" (se confrontata con il mondo animale), se non sbaglio l'elefante è in cima alla classifica e fa centro quasi ogni volta, mentre una donna di età media per avere la sicurezza statistica dovrebbe avere rapporti una volta al giorno per 4 mesi (ma potrei ricordare male). Se il sesso fosse solo procreativo, il buon Dio ci avrebbe perlomeno concesso una efficienza come quella degli elefanti, a cui poveretti, è proibito divertirsi!
#3977
Attualità / Re:Ius soli o ius sanguinis ?
04 Luglio 2017, 09:59:19 AM
Citazione di: Fharenight il 03 Luglio 2017, 12:44:07 PM(Platone con la collaborazione di Fharenight)
Continui a citare Platone come se avessi trovato lo strenuo difensore della democrazia dalle cui labbra pendere e i consigli ascoltare, peccato che se avessi letto Platone invece di fare copia incolla da google sapresti che Platone (e Socrate) erano contrari alla democrazia perchè l'uguaglianza degli uomini era contraria al principio di competenza. Il paradosso è che citando a caso Platone dimostri la tua incompetenza, e se dovessimo ascoltare Platone,tu dovresti aver meno diritto di parola degli altri. Peccato che come tutti i critici dell'egalitarismo, critichi succhiando dalla mammella dei diritti da esso ricevuti. Parafrasando un noto detto popolare "tutti fascisti col culo degli altri".
#3978
Riflessioni sull'Arte / Re:Arte moderna?
02 Luglio 2017, 14:05:14 PM
Citazione di: maral il 02 Luglio 2017, 12:10:07 PM
Perché quei cacciatori raccoglitori, unici tra tutti i viventi, anziché andare a caccia, in un'epoca in cui se non andavi a caccia non mangiavi, si misero a rappresentare forme animali (e quasi mai umane) sul fondo buio di una grotta?
Perchè la vita dei cacciatori\raccoglitori era molto più noiosa e libera di quella dei moderni portatori di "diritti dei lavoratori". E' calcolato che il lavoro degli uomini pre-agricoli fosse di non più di 4 ore al giorno, ciò significa che nelle restanti qualcosa avranno dovuto pur fare!

Più seriamente, tu vai a colpire un punto a me molto caro ma credo leggermente fuori discussione, perchè l'arte preistorica nelle sue qualità apotropaiche e divinatorie è lungi dall'essere paragonabile con l'arte classica o "pour art", è tutto un altro mondo e un altro significato. Se prendiamo l'arte preistorica come arte di riferimento, anche l'arte greca era "arte moderna", nel senso che il suo significato è completamente stravolto. Se proprio vogliamo fare un ulteriore passo indietro potremmo parlare dell'arte "spontanea", cioè il riconoscimento della bellezza naturale e la sua consacrazione (tipico l'esempio dei "boschetti sacri") un tipo di arte dove l'intervento umano è bassissimo se non proibito, ma cominciano a svilupparsi quelle sensazioni comunitarie ritualistiche e divinatorie che descrivi tu. Probabilmente anche le grotte furono divinate in quanto tali ben prima che venissero pittate..
#3979
Citazione di: maral il 30 Giugno 2017, 22:17:16 PMOra, c'è chi nega a priori (e contro ogni evidenza) che possa esservi un Islam moderato e quindi tutti gli Islamici sono uguali e vanno segregati o allontanati, in quanto in ogni caso il loro credo li predefinisce parimenti incompatibili con la nostra civiltà con la quale non potrà mai esservi alcuna complementarietà. Date queste premesse ogni islamico moderato non potrà che finire con l'ammiccare all'estremismo, confermando così, in un circolo vizioso, l'ipotesi di partenza falsa . Il primo passo fondamentale è dunque quello del riconoscimento.
Attenzione però, è un errore confondere mussulmani secolarizzati con mussulmani moderati, i primi non avranno alcun problema a concordare con i principi del nostro umanesimo, i secondi tentano quasi sempre di muoversi in quell'area grigia di giri di parole per non posizionarsi pubblicamente e in privato poi diranno ciò che gli conviene, creando poi quella vasta area di mussulmani che tendono a mostrarsi pubblicamente dialoganti quando in realtà non lo sono (su di loro tuttavia il tabù sociale ha decisamente attechito).Ho seguito decine di dibattiti a riguardo, e quando si tratta di donne, lapidazioni, amputazioni, insomma tutti quei temi che stridono cosi fortemente con la nostra recente cultura, i mussulmani moderati riescono difficilmente a prendere posizioni nette e dialoganti, quanto a tergiversare in maniera obliqua in una pericolosa politica dei due forni. Non diversamente da come i cattolici fanno riguardo alla pedofilia, l'aborto, la contraccezione, e i loro temi "caldi". Il problema delle ideologie identitarie (e qui ci si ricollega ai tuoi saggi interventi nel topic "a fianco") è che sono pacchetti inclusivi di tutto, è difficilismo estrapolare singoli concetti e tentare di arrivare a soluzioni su singoli punti senza che vi sia quel sentimento di "perdita identitaria" e di "tradimento verso l'identità" che poi contraddistingue il settarismo religioso. Come hai giustamente poi affermato, la democrazia è un prodotto "fatto in casa" e non si esporta, stesso vale per i diritti civili. Il rischio è quello che si riproduca un "effetto Arabia-Saudita" e che una riforma dall'esterno (come è stata la colonizzazione petrolifera, ma attraverso il dialogo) non faccia altro che creare di controaltare dei gruppi di fanatici che additano i fratelli come "venduti" (ancora, Amin Maakour) che tenteranno di rifarsi attraverso un fanatismo riparatore di quella rigida applicazione dell'identità (wahabiti). E c'è chi urla e piange alla perdita delle identità settarie, quando i prodotti di queste ideologie sono sotto gli occhi di tutti!
#3980
Avendo un odio viscerale per quella città, mi viene la nausea ogni volta che passo per le strade convulse e asfittiche della città meno "a misura d'uomo" che conosco, non posso che commentare con estremo stupore che tutte queste belle parole sia legate a quell'urbe di cemento slavato, di strade razionali irragionevoli, di tentativi posticci di rendere umana la gloria abortita per cui era ri-nata ! Ma siccome la spiaggia non c'è, suppongo che ti riferisci ai territori prima e dopo, e allora mi rinfranco!
#3981
Riflessioni sull'Arte / Re:Arte moderna?
02 Luglio 2017, 07:20:31 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 01 Luglio 2017, 23:28:44 PMIn questo modo si eliminano tutte le polemiche riguardo al fatto che uno scarabocchio possa essere considerato arte oppure no: quest'interrogativo è viziato alla radice e non aiuta a giungere ad alcuna conclusione utile; è molto più fruttuoso chiederci se, in che misura e in che modo intendiamo interessarci di certi scarabocchi in quanto arte. In base all'interesse definito, sarà poi molto più semplice passare a delimitare di quale tipo di scarabocchi ci vogliamo interessare e con quali criteri intendiamo valutarli.
Guarda che io non ho mai parlato di scarabocchi, anzi i quadri dell'AI mi piacciono. Ne mi stupisco che sia accaduto, anzi penso non passerà molto tempo prima che un AI scriva un bel libro, l'AI riconosce pattern geometrici, "impara" come comporli, produce, non diversamente da come un essere umano diventa "artista" (lo sanno fare anche gli elefanti!). Io al  massimo mi preoccupo dell'arte come medium comunicativo, la sua fedeltà nel trasmettere un messaggio, la sua riproducibilità, la sua capacità di contenere informazioni. Noto solamente che, come ha fatto notare Paul, che abbiamo appena inventato una  "nuova macchina fotografica", e che quindi gli uomini per celebrare la loro unicità dovranno fuggire da un altra macchina, l'arte "moderna" presto non sarà più "moderna" (Google vende già quadri). E noto anche che ad essere riprodotti sono stati quadri di arte moderna, passerà ancora molto tempo prima che un AI ci darà un altra Gioconda, penso quindi che l'arte moderna nella sua estrema riproducibilità perda rispetto all'arte antica quella capacità di riprodurre quel "quid" tipicamente umano a favore di una maggior capacità di contenuti oggetto-soggetto. Dove porti questa strada, e che fine farà l'arte seguendola, lo scopriremo vivendo.
#3982
Riflessioni sull'Arte / Re:Arte moderna?
01 Luglio 2017, 23:02:22 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 01 Luglio 2017, 16:44:12 PMSe intendete dire che l'arte moderna non è arte, dovete poi armarvi di pazienza e sforzarvi di spiegarlo con motivi controllabili, verificabili, riscontrabili, altrimenti ci riduciamo a passare il tempo a dire mi piace, non mi piace, bello, brutto, suggestivo, insignificante, profondo, superficiale, cioè parole completamente vuote. Altrimenti è più leale ammettere che non siamo in grado di parlare d'arte, il che non significa che non siamo in grado di gustarla o produrla; ma parlarne, ridurla a descrizioni fatte di parole, è tutt'altra cosa, si chiama critica d'arte, e se non sappiamo farla, lasciamola fare ai critici d'arte.
L'arte moderna è vecchia, era moderna per i nostri bisnonni.
Questo è un esperimento https://arxiv.org/pdf/1706.07068.pdf di un AI che attraverso un algoritmo produce "arte" che è poi stata fatta vedere a esperti e meno esperti. Non solo nella maggior parte dei casi non è stato riconosciuta la mano "digitale" dell'AI confusa per un artista in carne ed ossa, ma le opere dell'AI hanno ricevuto mediamente valutazioni migliori.
E  come dare torto, alcuni quadri piacciono pure a me.
#3983
Attualità / Re:Ius soli o ius sanguinis ?
01 Luglio 2017, 17:36:24 PM
Citazione di: acquario69 il 01 Luglio 2017, 14:28:18 PMPer potersi mettere al posto degli altri (come dice lui) bisogna prima averla un identita, altrimenti diventa impossibile...e' questa la funzione dell'identità
Bisogna averla, ma sopratutto capirla, Chi può ritenersi innocente di "orientalismo" (Edward Said - 1978)? L'indistinta generalizzazione da tritacarne mediatico che viene fatta dell'identità per categorie ("occidentalismo" avrebbe senso tanto quanto). Queste categorie sono buone per i bambini delle elementari, e per chi vuole essere trattato come un bambino delle elementari, o per chi vuole essere strumento di un despota (celeste o meno). Le persone respirano, le identità mutano, si autodefinisco e si raccontano, tutte si fondano su narrative menzognere autocelebrative, l'unico modo per conoscere l'altro è dargli la mano e non c'è etichetta che possa sostituire l'atto della mutua intelligibilità, prima linguistica, poi emotiva, poi umana.
#3984
Le informazioni contenute nell'articolo si possono riassumere in una riga, tutto il resto sono "note di colore" che non si capisce che commento dovrebbero ricevere, compreso quella che vede il principe Carlo come un ideologo dell'islamizzazione inglese che corona (è il caso di dirlo) il nonsense dell'articolo.

Esistono delle corti della sharia a Londra, per quanto ne so è un fenomeno rintracciabile fin dai primi anni 80 e non certo recente, non hanno alcun valore legale, e si, come è ben noto la posizione della donna nel mondo Islamico è precaria e necessita la più attenta valutazione e critica. Non molto diversamente da quanto era critica in Europa il secolo scorso, e in Sicilia (nonostante le discendenze Atlantidee e Venusiane) dove la "fuitina" ( o "matrimonio con stupro") era convenzione sociale fino a qualche anno fa. Discuterei ben volentieri della posizione della donna nel mondo islamico se non fosse OT, e se possibile vorrei aggiungere la situazione degli omosessuali che è forse anche gravemente più critica. A tal proposito è bene ricordare che chi ospita l'articolo, tale Silvana de Mari, è tristemente nota a noi per aver espresso posizioni avvilentemente simili a quelle del mondo islamico sugli omosessuali, dichiarando di "curarli" ovvero trattando l'omosessualità come una patologia messa in atto da individui degeneri.Ora quale sia la cura della De Mari non è ben noto, è noto invece quale sia la punizione del Corano, ciò che è tristemente evidentente in tutto ciò è che gli estremismi foraggiano uno l'altro e nelle differenze si compiacciono in atti amorosi, in questo caso si, metaforicamente omosessuali.
Riguardo invece al topic principale e al suo tema, l'"islamizzazione" è ben da chiarire il significato dell'articolo. Le corti della sharia stanno ricevendo qualche riconoscimento legale? Persone non islamiche vanno in queste corti per ricevere giudizio? I diritti delle donne occidentali sono stati in qualche modo intaccati dalla presenza di queste corti? Pare che la risposta a queste tre domande sia no. Le corti sono certamente aumentate di numero perchè è aumentato il numero dei mussulmani e chi richiede il servizio di queste corti, ma non si comprende di preciso dove sia lo spazio che l'occidente ha ceduto ad esse, essendo che in "Londonstan" vige la legge statale. Come traaltro  in tutte le nazioni islamiche al mondo, dove la sharia sicuramente influenza il contenuto delle leggi ma non è mai legge (neanche in Arabia Saudita). L'Isis non a caso nasce (secondo la narrativa) proprio per creare un califfato dove la sharia sia la legge, perchè cosi non è in nessuno stato al mondo, altrimenti invece che fare l'isis avrebbero comprato un biglietto aere (addirittura per Londra!).
#3985
Il razzismo ha diversi stadi, e uno dei problemi principali è quella che impropriamente (visto che la locuzione è già "occupata" da fenomeni più strambi) si potrebbe chiamare "reductio ad hitlerum". Ovvero che si tende ad escludere il razzismo quando non è sotto forma di nazismo spinto, la difesa sarebbe che se non si stanno promuovendo i lager non si può parlare di razzismo, "quello era razzismo". Un giochino pericoloso che permette, secondo i sostenitori, di fare razzismo impunemente in tutta quell'area "grigia" prima dei lager. Normalmente le spinte xenofobe incontrano il tabù sociale, alcune sono ammesse altre no. Per esempio nel mondo attuale l'antisemitismo incontra nella larga maggioranza un veto sociale, se io per esempio dicessi "ebrei strozzini" verrei tacciato di razzismo e incontrerei il tabù sociale. Ma non è sempre stato cosi, persino negli USA "liberatori dei lager" l'antisemitismo era in gran voga nei primi anni del secolo non molto diversamente da quanto lo era in Germania prima dell'ascesa del nazismo, non a caso gli ebrei fuggiti dai lager si ben vederono di emigrare in america viste le storie di violenza e discriminazione che gli venivano riferite. Nel caso islamico il tabù sociale è infranto da almeno un ventennio in europa e mezzo secolo in america, probabilmente la questione è rimandabile appunto all'interventismo americano bisognoso di giustificazioni "antropologiche" che di riflesso sono arrivate anche nell'europa colonizzata . Se io oggi entro in un bar ed esclamo "arabi di merda" nella peggiore delle ipotesi avrò un silenzio, nella migliore (e più probabile) un plauso. In questo topic "arabi di merda" è stato esclamato parecchie volte e non ha trovato alcun veto. Non è cosi tuttavia in tutta Europa, e non lo è sopratutto in maniera omogenea tra tutte le generazioni, paradossalmente le nuove generazioni che di norma dovrebbero essere più vocate a giudizi tranchant e all'azione sono invece più restie a questo tipo di esternazioni. E' importante ricostruire il tabù sociale a difesa delle generalizzazioni anti-islamiche e nel frattempo considerare in maniera critica gli ammiccamenti degli islamici moderati verso i fanatici, un percorso funambolico che nulla ha a che fare con gli estremismi .
#3986
Attualità / Re:Ius soli o ius sanguinis ?
30 Giugno 2017, 18:28:08 PM
Citazione di: maral il 30 Giugno 2017, 11:53:17 AM
Inverno, non me ne può fregare di meno di essere tacciato di terzomondismo buonista. So bene che il problema è estremamente grave e non ammette semplificazioni di nessun genere, ma rivendico l'assoluta necessità di riuscire a costruire un percorso insieme, per l'interesse dell'umanità tutta. Non ho certo difficoltà a riconoscere le argomentazioni fasciste e razziste di chi assume certe posizioni citando continuamente, cinicamente e a vanvera il termine "democrazia", "consenso popolare", "diritto della maggioranza", oltre al fatto di  venire qui solo per motivi di propaganda, dato che non è capace di postare altro, di riferirsi ad altro, con richiami alla più classica immondizia pseudo culturale che sempre accompagna le falsificazioni storiche e sociali. E credo che, nel momento attuale, nel contesto di quello che oggi viene accadendo (conseguenza diretta della storia da cui proveniamo, ma, beninteso, la storia non ha colpe) questo "etno-fascismo" sia oggi più che mai rischioso. E' una faccenda enorme che non può in alcun modo venire sottaciuta per evitare "figure ingenue" in società.
E se questo vuol dire essere terzomondista buonista mi va assai bene esserlo, proprio in quanto personalmente non nutro nessunissima ambizione.
Non è colpa tua se bisogna fare excursus storici "terzomondisti", ma a suon di farne e a suon di battersi per i diritti degli altri, ci dimentichiamo che abbiamo a che fare con fenomeni complessi. So bene quale delle due poli tenti l'estremizzazione del dialogo, ma portare le proprie argomentazioni all'estremo opposto non sarà foriero di soluzioni concrete, e prima che costruire un ponte con i popoli di altri continenti è necessario costruirne uno, più modesto, verso i popoli dei qui residenti. Ho detto di respingere i fascisti nelle fogne, ma se possibile sarebbe anche utile tentarne di riacciuffarne qualcuno prima che si radicalizzi , termine che ora comicamente viene usato solo per gli islamici delle banlieue, ma abbiamo seriamente bisogno di calmare i coglioni residenti. Ci sono terreni comuni e questioni da affrontare anche con loro, senza aver timore che dandogli la mano si prendano il braccio, bisogna essere più forti. Sono il primo a ripetere come un mantra ciò che Chomsky ha cristalizzato perfettamente: la crisi migratoria è innanzitutto una crisi morale, di un occidente incapace di ammettere le proprie colpe, di pesare ogni morto sulla stessa bilancia, di contare i soldi che vanno e che entrano, di additare i propri assassini e di ammettere di dominare il mondo attraverso un sistema terroristico immensamente più assurdo di qualsiasi califfato . Questo non significa che dall'altra parte ci siano piccole vergini immacolate, ne che "staccare la spina" del sistema si traduca immediatamente in effetti positivi, e nemmeno che sia possibile farlo, e nemmeno che tu probabilmente lo pensi. Ma a discutere coi plutogiudaicomassonici e i cro magnon questo si ottiene, di dover lottare per "il minimo dell'analisi" e avere a proprio uso e consumo un analisi minima dove non si ha nemmeno il tempo di analizzare il resto. La strada per il riconoscimento della nazione "uomo" è lunga e complessa e il volemose bene non basterà, qualcuno dovrà sacrificare e sacrificare tanto, qualcuno si farà male e se ne farà tanto..Servono analisi serie per non lasciare al caso queste dinamiche, non possiamo più permetterci di comportarci come in passato dove potevamo scaricare le scorie dei nostri errori sul vicino, non funziona più, la merda torna indietro al mittente per raccomandata e i ridicoli afflati di buoni intenti lastricano la via per l'inferno.
#3987
Attualità / Re:Ius soli o ius sanguinis ?
29 Giugno 2017, 21:24:58 PM
Maral arriverà inaspettato da me, ma sei davvero un po scaduto nel -parola orribile- terzomondismo negli ultimi interventi. Lo dico ben sapendo perchè succede, è inutile discutere con gente che ha come unico interesse aver ragione e bastonare l'interlocutore, che costruisce i propri interventi "storici" con ricerche su google tra una parola e l'altra (e incolla direttamente), che non gliene frega LA BEATA MINCHIA dello Ius soli, che è semplicemente un pretesto per riaccedere la fiamma delle proprie fobie e trovare un modo per esprimere crudeltà, che sarà oggetto presto del prossimo topic del frustrato di turno. I progressisti si sono effettivamente chiusi in un circolo buonista che rischia di essere pericoloso altrettanto, concendendo all'islam ciò che non è concesso ai cattolici per "orientalismo" (occidentali's karma si direbbe ora) e ai migranti ciò che non è concesso ai cittadini. Il fine per quanto nobile non giustifica i mezzi, se i mezzi prevedono l'autoaccecamento. I progressisti sono diventati cosi buonisti da non riuscire più a riconoscere i fascisti e a chiamarli per quel che sono, fascisti, ed emarginarli conseguentemente nel loro habitat, la fogna. Bisogna riprendere il timone e ragionare con oggettività, considerare con i dati, considerare gli eventi. Consiglio l'opera divulgativa (in qualsiasi forma) di Maajid Nawaz per comprendere meglio perchè la sinistra debba prendere seriamente in considerazione l'islam tanto quanto ha fatto con i cattolici.
#3988
Scommetto che ti senti come un novello Pasolini ..tu sai, ma non hai le prove..
#3989
Citazione di: Angelo Cannata il 26 Giugno 2017, 13:14:09 PM
Citazione di: InVerno il 26 Giugno 2017, 11:20:03 AMLo dico io che le parole portano solo disaccordo
Non mi sembra che le parole siano tanto peggiori di altre forme di comunicazione: dipende da come vengono trattate. Esse sono uno strumento comunicativo come tanti altri e ogni strumento ha i suoi limiti, non esistono strumenti in grado di garantire l'intesa. D'altra parte, si può perfino tener presente che ciò che è sofferenza del non intendersi, per certi versi, è anche un fattore di creazione di contenuti nuovi: se tutti ci intendessimo sempre al 100%, sarebbe molto più ridotta la possibilità di pervenire a contenuti nuovi, perché le idee circolerebbero in forme molto meno esposte alla possibilità del nuovo.

Queste dinamiche dell'intendersi e non intendersi possono essere applicate perfino all'intendersi con se stessi: cioè, meno male che spesso il nostro "pensare di aver pensato effettivamente ciò che pensiamo di aver pensato" è inesatto, illusorio, ingannatorio, altrimenti anche nel nostro cervello le idee sarebbero molto meno aperte al rinnovamento.

Detto in termini più universali, non diventa altro che un'apologia del male: certo bene si crea solo grazie al male. Tuttavia, da esseri umani possiamo darne una valutazione umana: non è detto che, se ciò spesso crea progresso, sia il modo ideale di progredire.
Questo mi dà occasione di rispondere anche a ciò che avevi scritto in precedenza:
Citazione di: InVerno il 17 Giugno 2017, 17:30:32 PML'unica cosa che disturba di quel video è immaginarsi al posto della gazzella, sostituirsi e immaginare di vivere le sofferenze della gazzella, ma se non fosse per questo gioco di prospettive dove noi diventiamo il cucciolo, saremmo tranquillamente capaci di comportarci come il bonobo (casistica ampiamente documentata). Gran parte dello scandalo del video scompare se al posto della gazzella c'è un pesce, semplicemente perché per noi è meno difficile empatizzare con un pesce. Questo non ci rende buoni, ne rende buono o cattivo Dio, le cose vanno semplicemente cosi.
Sì, le cose vanno semplicemente così, ma, se vogliamo considerare tutto da un punto di vista neutrale, non è che le regole dell'universo abbiano diritto di esistere più delle mie: nell'universo non esistono diritti, esistono solo meccanismi. E allora, se io sono un essere umano, perché non dovrei portare avanti la mia prospettiva umana? Sì, la gazzella divorata è solo "una cosa che va così", ma perché io non dovrei portare avanti il mio provare dolore, il mio vedermi al posto della gazzella? In questo senso io faccio una mia riflessione che arriva all'umanesimo proprio partendo dal materialismo: sì, l'universo è fatto solo di meccanismi che vanno avanti senza diritti di nessuno, senza morale, senza criteri di giustizia. Ma a me sembra che in tutto questo sia anche presente nell'universo un continuo criticare se stesso, sotto forma di esplorazione di meccanismi, dinamiche, dimensioni sempre nuove. In questo senso, io che critico l'universo, cioè critico la sua freddezza nel lasciare che la gazzella sia divorata, non sono altro che una parte di quest'universo che critica se stesso. E allora perché non farla questa parte? Se io, nella mia prospettiva di umano, vedo che si possono tentare vie diverse di organizzazione dell'esistenza, meno crudeli, meno ingiuste, dovrei astenermi da questa ricerca solo perché tanto l'universo è quello che è? Ma anch'io sono quello che sono! E allora, se ogni parte dell'universo porta avanti il suo essere quello che è, perché io dovrei astenermi dal portare avanti quello che io sono, quindi le mie sensibilità umane?
La simpatia suscitata dal capriolo è pur sempre un'arma di affermazione di sé, al pari dei crudeli denti del leone che spezzano la schiena del bufalo; ma, se a me umano le armi della simpatia risultano migliori, perché meno violente, di quelle usate dal leone, perché non adoperarsi per favorirle? Se tanto vale tanto, tutto vale tutto, un fiore con la sua bellezza non sta facendo altro che aggredire l'ambiente per invaderlo, perché non scegliere ciò che a noi umani appare meno violento? Se la morte di Dio mi risulta una forma di progresso verso la non violenza, a causa del fatto che Dio, alla richiesta di dar conto di essa, risponde col silenzio e in questo modo propone un modello di esistenza ambiguo, disonesto, irresponsabile, visto che Dio è anche il modello dei suoi seguaci, colui da cui bisogna prendere esempio, perché non portarla avanti, o per lo meno discuterne?
E' interessante l'idea di considerarsi una parte autocritica dell'universo, se questo sia però d'ostacolo al nostro cammino spirituale o meno io non ho risposta,non per gli altri, ne ho una per me. Penso che l'empatia verso il soccombente sia una sorta di lusso nutritivo, non innato nella nostra indole ma dipendente dalla nostra attuale posizione nella catena alimentare. In tempi remoti l'affinità umana andava non al soccombente ma al vincitore, le divinità erano rappresentate dal predatore non dalla preda, passerà molto tempo prima che Bambi farà piangere i telespettatori che vedranno in esso un figlio braccato dalle ingiustizie. La nostra relativa tranquillità nutrizionale ci concede il lusso di immolarci al suo posto, ma era più umano l'uomo che dormiva nella pelle di leone per assorbirne la forza e la vitalità, o l'uomo che si strugge immedesimandosi nella preda del leone, e decide quindi di mangiare solo insalata per evitare il male nel mondo?
Quale dei due esercita la critica più legittima e fondata, quale dei due è più in sintonia con il contesto? Credo nessuno dei due, credo si tratti in ogni caso di superfetazioni illusorie e accessorie, non per questo inutili o non valevoli di analisi, ma comunque non centrali nell'idea di un cammino spirituale. Ciò che è certo è che il "male" ha cambiato sponda "recentemente", prima il male era la preda che riusciva a fuggire, non quella divorata, e allora non posso chiamarlo "male", forse al massimo "ciò che mi fa soffrire" o "ciò che va a mio svantaggio", entrambe le cose di relativa poca importanza all'interno di un cammino spirituale, che mi sembrava avessimo concordato dovesse inanzitutto destrutturare e chiarificare la propria visione sul mondo, epurando per primi gli interessi di parte e personali.
Se è vero come credo, che l'atto dello spogliarsi degli accessori e delle verità, stia alla base di un cammino spirituale fruttuoso, anche l'empatia, o come meglio l'avrebbe chiamata Goethe nel suo afflato universale "affinità elettiva" purtroppo deve essere abbandonata, e questo insegna che un cammino spirituale radicale è fondamentalmente un percorso solitario e asociale, come hanno sempre dimostrato gli asceti stereotipati. E mi costa ammetterlo, perchè per ora come  te, preferisco "essere umano" e guardare al bene degli altri, anzichè allontanarmi con il mio spirito.
#3990
Citazione di: Angelo Cannata il 25 Giugno 2017, 22:26:53 PM
Citazione di: InVerno il 25 Giugno 2017, 14:13:29 PM
... i più grandi maestri spirituali ...
Ecco un ottimo esempio di persone che per me sono senza dubbio grandi, grandissimi maestri di spiritualità, gente da cui io ho tutto da imparare:


Toscana, parrocchia organizza la festa di fine Ramadan: "L'umanità è apertura"
Posto che non conosco i dettagli dell'evento ne chi lo organizza, posto che credo fermamente che il dialogo inter-culturale\religioso sia uno dei temi più importanti del nostro secolo e ha finora conseguito ottimi frutti in chi vi ha aderito (anche se poi arrivano le accuse di sincretismo). C'è una parte di me che diffida...Ho visto anche Scola spingere per il riconoscimento delle feste mussulmane .. ho come l'impressione che a volte (ancora, non è un accusa a questo particolare evento) il riconoscimento dei  mussulmani serva per riabilitare i cattolici. Riportiamo Dio nella cultura, la parrocchia precisa la decideremo dopo (e spero sia la mia).. questo però lo vedo più in un politicante come Scola che nel parroco di provincia. Non è vero come dice Giona che è solo un inziativa sociale, nell'esplorare il credo dell'altro per forza di cose c'è un accrescimento spirituale.