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Messaggi - anthonyi

#3991
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
19 Maggio 2021, 13:30:40 PM
Citazione di: InVerno il 19 Maggio 2021, 10:17:47 AM
Citazione di: anthonyi il 18 Maggio 2021, 10:59:25 AM
"Vettore di tendenza organizzativa antinomica all'ordine."
Inverno, ti rendi conto che questa definizione è un ossimoro.
L'anarchia è certamente antinomica all'ordine, ma che bisogno ha di organizzarsi, basta produrre il disordine, per il quale non è necessaria neanche una particolare dotazione intellettuale e culturale. Almeno il marxismo un tentativo di organizzazione concettuale è materiale lo ha fatto, entrambe falliti a parere di molti, ma comunque si sono sforzati, l'anarchia no, l'anarchia si crogiola nelle sue utopie, nei deliri onirici spesso alimentati da sostanze stupefacenti.
La mia definizione sarà pure fuffa grafomaniaca - o almeno così la tratti - ma perlomeno è sempre meglio che trattare l'anarchia come uno stato di fatto o addirittura un ente capace di predicato. Hai evitato meticolosamente di confrontarti riguardo alla tendenza anarchica di certe correnti di pensiero economico moderne, prima addirittura che mi capitasse di citare la demarchia di VonHayek (anche lui amante dei sorteggi) o altre forme di minarchia, ma ho paura che finchè  non ragionerai la questione in divenire difficilmente troveremo un piano di discussione. Non si è mai in democrazia così come non si è mai in anarchia, persino lo stato più sconquassato avrà un gruppo di balordi che tengono le fila, gli ideali non si raggiungono mai, ma si anelano continuamente in virtù dei loro principi, un anarchico è convinto della radicale bontà dell'antropologia spontanea umana, non vedrà mai un anarchia completa, ma è sul principio che egli difende che puoi, se hai coraggio, confrontarti.
E' evidente, inverno, che quando parlo dell'anarchia mi riferisco a un'idea teorica, per come la esprimono coloro che si dichiarano anarchici. Non vedo perché se posso ragionare così sul liberalismo o sul socialismo non posso farlo sull'anarchia.
Poi certo considerando l'anarchia un aggettivo la puoi collegare con tante situazioni politiche, io vedo tracce di anarchismo anche nel fascismo della prima ora, nel suo spirito eversivo. Il "me ne frego" sa un po' di anarchismo.
Ora veniamo all'ottimismo antropologico che, se fosse vero, farebbe sì che qualsiasi comunità umana funzionerebbe bene, indipendentemente dal sistema politico. La proprietà privata non sarebbe necessaria, perché ogni individuo si renderebbe conto della utilità sociale di ogni bene e lascerebbe naturalmente quel bene a colui che lo può usare meglio, ma anche in caso di proprietà privata sarebbe lo stesso perché il proprietario comunque cederebbe il bene a colui che ne ricava maggiore utilità sociale.
Tutti lavorerebbero con impegno, in funzione del benessere sociale, e non per essere pagati perché comunque ciascuno riceverebbe in funzione dei propri bisogni.
Non servirebbe polizia, non servirebbero giudici, un ideale, ben sintetizzato dalle parole di Engels, ma purtroppo solo un ideale, perché si fonda su una visione ideale dell'uomo.
E con ideale non intendo un limite da raggiungere, ma semplicemente il fatto che è una visione non reale.
Reputo oltretutto che il concepire questo come un limite da raggiungere sarebbe una cosa pericolosa perché l'idea di modellare l'uomo rispetto a un certo sistema politico e sociale é un'idea totalitaria che nella storia non ha prodotto buoni risultati né col fascismo, né col socialismo.


#3992
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
19 Maggio 2021, 09:46:34 AM
Citazione di: Jacopus il 19 Maggio 2021, 07:02:45 AM
Per Daniele 22. Come ho già detto altrove, la legittimazione naturalistica è esteticamente attraente ma infondata ed anche pericolosa, fino ad essere manipolatoria quando si parla di istituzioni umane. Esiste per caso la schiavitù in natura o l'usucapione, gli animali firmano un contratto quando si sfidano per le femmine, viene interpellato il tribunale leonino per richiedere un provvedimento d'urgenza ex art. 700? Pensare naturalisticamente dovrebbe coerentemente farci abbandonare auto, cellulari, operazioni chirurgiche, vestiti, cucine a gas, ed affrontare le bestie feroci solo con l'ausilio delle nostre gambe naturali. Scusate il leggero Ot.
Permettimi ora, jacopus, di commentare il tuo intervento che non è OT. In questo topic si parla di decostruzione di alcune istituzioni sociali che, secondo i teorici dell'anarchia, sono state strumentalmente imposte dall'alto.
Ora, se ho ben capito, il processo di decostruzione nel pensiero postmoderno è quello di scoperchiare l'apparenza delle costruzioni simboliche umane, per evidenziare quello che c'è sotto.
Ora partendo da una visione materialista dell'essere umano, sotto non potremmo trovare altro che la nostra natura biologica, in qualcosa probabilmente simile alla natura di altre specie.
Fondare la spiegazione di aspetti della nostra società sulla natura biologica umana non vuol dire tornare all'uomo delle caverne, ma spiegare come, dall'uomo delle caverne, siamo arrivati all'oggi.
Diversamente, sostenere che questa spiegazione è impossibile, perché l'uomo moderno è un di più rispetto alla sua origine naturale, vuol dire aprire uno spazio alla trascendenza, necessaria per spiegare questo di più.
#3993
Storia / Gerusalemme, la "Città della Pace"!
19 Maggio 2021, 07:18:50 AM
Ciao eutidemo, la terra di Palestina è in uno dei crocevia più importanti della storia umana.
Tra mediterraneo e mar rosso oceano Indiano, tra Asia ed Africa.
Due delle principali rotte di commercio della storia umana si incrociavano in questo territorio che non a caso ha dato origine ai fenici, i più grandi mercanti del mondo antico.
Perché meravigliarsi allora se gli appetiti strategici hanno reso la sua città più importante, oggetto di continue guerre.
Quello che invece meraviglia è l'altro aspetto di Gerusalemme, centro mondiale delle tradizioni religiose umane. Come è possibile, infatti, che in un luogo così trafficato da popoli diversi e spesso in combutta tra loro, si sia radicata tanta tradizione religiosa che, avrebbe dovuto avere bisogno di pace e tranquillità.
#3994
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
19 Maggio 2021, 03:52:26 AM
Citazione di: daniele22 il 18 Maggio 2021, 22:41:39 PM
Citazione di: anthonyi il 18 Maggio 2021, 16:56:58 PM
Citazione di: daniele22 il 18 Maggio 2021, 14:43:40 PM
Citazione di: anthonyi il 18 Maggio 2021, 10:59:25 AM
"Vettore di tendenza organizzativa antinomica all'ordine."
Inverno, ti rendi conto che questa definizione è un ossimoro.
L'anarchia è certamente antinomica all'ordine, ma che bisogno ha di organizzarsi, basta produrre il disordine, per il quale non è necessaria neanche una particolare dotazione intellettuale e culturale. Almeno il marxismo un tentativo di organizzazione concettuale è materiale lo ha fatto, entrambe falliti a parere di molti, ma comunque si sono sforzati, l'anarchia no, l'anarchia si crogiola nelle sue utopie, nei deliri onirici spesso alimentati da sostanze stupefacenti.


Nella mia quasi ventennale vita da ricercatore consapevole e dilettante non ho seguito certamente la strategia del protagonista de "La nausea" di Sartre e ho pure costruito un aforisma che qui vi esterno:
La legge pone un controverso all'universo originando il diverso.


E' certo Anthonyi che a te sembra un ossimoro fintanto che pensi che l'anarchia rappresenti uno status di disordine. Prova pertanto vederla come una pretensione all'ordine naturale, non un caos dunque, bensì un ordine avulso dal commercio delle merci comprendendo pure in esse le produzioni intellettuali, libri sacri compresi.
Non so nulla della critica di Marx. Conosco invece, per lettura di un paio di romanzi storici, come fallì la breve estate anarchica a Barcelona, grazie pure ai russi. Sarebbe fallito ugualmente l'esperimento. E fallirà fintanto che si pensi di imporre un regime anarchico dall'oggi al domani. Non a caso vi fu pure nei movimenti anarchici anche precedenti un dissidio tra legalisti e illegalisti. L'anarchia la prendono tutti troppo di petto. C'è una massa inerziale di cultura che grava nel nostro passato, sia come collettività, che come singoli che non può essere estirpata dall'oggi al domani, proprio perché ha generato delle abitudini che dovrebbero forse essere ridimensionate, e noi umani siamo soprattutto abitudine. Direi quasi che si tratta di una legge della fisica applicata al nostro mondo. Semplicemente non si può.
Il problema della dimensione temporale del processo manterrebbe un regime di lavoro di sicuro perché ci sarebbe almeno un punto di riferimento, ovvero l'ordine naturale e non un generico caos. In fondo ci guadagnerebbero sia i monarchici che i comunisti. Naturalmente di più i comunisti perché la proprietà privata sarebbe sicuramente la prima a ricevere i primi ridimensionamenti. Ma alla lunga anche i monarchici si toglierebbero qualche sassolino dalla scarpa
Ciao Daniele, un concetto metafisico come quello di "ordine naturale" credo sia di difficile gestione anche per i migliori filosofi. La storia del pensiero teologico è giusnaturalista ne ha fatto un grande uso, ma erano altri tempi.
Poi si sa, chi di spada ferisce..., nel senso che dove sta scritto che lo stato non faccia parte dell'ordine naturale, è la proprietà privata?


Ciao Anthonyi, che il nostro stato attuale e fantademocratico sia immerso nell'ordine naturale delle cose, proprietà privata compresa, penso sia difficilmente contestabile.
Per quel che riguarda invece un contradditorio altro ordine naturale a cui mi riferisco, sarebbe quello che derivo dallo stato delle scimmie, dei lupi, delle api, di tutti quegli altri animali sociali insomma. Per quale motivo infine solo noi pratichiamo l'omicidio in forma odiosa, e non solo l'omicidio purtroppo? Capisco forse i padri che uccidono i figli, proprio perché ne abbiamo esempio in natura. Ma il resto a chi lo addebitiamo? Io lo addebito all'esercizio della proprietà privata. E se lo penso, anche questo che penso sta nell'ordine naturale delle cose. Punto. Buona serata
Ciao Daniele, sai che certi animali marcano il territorio! Lasciano segnali odorosi per dire: "questo è il mio territorio, e guai se qualcun altro ci entra".🤔
Cosa dicevi riguardo alla proprietà privata e l'ordine naturale? 😁
#3995
Tematiche Spirituali / Riflessioni sul suicidio.
18 Maggio 2021, 22:23:52 PM
Ciao Socrate, intanto il tuo omonimo non si è suicidato, è stato condannato a morte.
Mi risulta il caso di un veggente, che chiedeva a un'entità spirituale che ne era di un suo amico che si era suicidato buttandosi da un precipizio. Questa entità gli spiegava che la durata della caduta era stata sufficiente per il pentimento.
Nelle esperienze NDE da tentati suicidi spesso vengono raccontate esperienze molto brutte, a differenza degli altri casi NDE, caratterizzate da profondi stati di angoscia e dalla precipitazione in luoghi bui dove si sente la presenza di tanta gente disperata, per cui io sarei dell'idea che il suicidio è un atto molto pesante per l'anima, da non confondere con il sacrificio eroico per un principio, un valore, come è appunto il sacrificio di Socrate.
#3996
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 21:51:01 PM
Citazione di: viator il 18 Maggio 2021, 21:14:53 PM
Salve Ipazia. Come quasi sempre, hai ragione. Purtroppo sia a livello nazionale che planetario la redistribuzione delle ricchezze - al di là dello shock esistenziale per il quale una minoranza di ex-straricchi si incazzerebbe per l'eternità.........mentre la maggioranza degli ex-poveri gioirebbe solo temporaneamente


Questo in una prospettiva ottimistica, viator, e possibile rilevare situazioni nelle quali lo shock dell'aumentata tassazione produce un danno così grande all'attività produttiva che determina l'impoverimento di tutti, poveri e ricchi. I teorici della redistribuzione del reddito pensano sempre che l'economia sia una torta da tagliare a fette, e non si rendono conto che la torta bisogna farla prima di affettarla.
#3997
Ciao eutidemo, hai fatto bene a sollevare quest'argomento del quale a torto troppi si stanno disinteressando.
Tu hai scritto che non vuoi trattare la parte politica, sulla quale in fondo tanto inchiostro si è versato, ma forse la componente più interessante degli attuali eventi è la componente sociale, il fatto cioè che alle contestazioni partecipino molti cittadini israeliani della minoranza araba. Sono state assaltate anche delle sinagoghe e, come se non bastasse, ben due eventi tragici hanno funestato le celebrazioni religiose degli ebrei, a quanto pare anche il loro dio non ne può più e manda i suoi segnali.
#3998
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 16:56:58 PM
Citazione di: daniele22 il 18 Maggio 2021, 14:43:40 PM
Citazione di: anthonyi il 18 Maggio 2021, 10:59:25 AM
"Vettore di tendenza organizzativa antinomica all'ordine."
Inverno, ti rendi conto che questa definizione è un ossimoro.
L'anarchia è certamente antinomica all'ordine, ma che bisogno ha di organizzarsi, basta produrre il disordine, per il quale non è necessaria neanche una particolare dotazione intellettuale e culturale. Almeno il marxismo un tentativo di organizzazione concettuale è materiale lo ha fatto, entrambe falliti a parere di molti, ma comunque si sono sforzati, l'anarchia no, l'anarchia si crogiola nelle sue utopie, nei deliri onirici spesso alimentati da sostanze stupefacenti.


Nella mia quasi ventennale vita da ricercatore consapevole e dilettante non ho seguito certamente la strategia del protagonista de "La nausea" di Sartre e ho pure costruito un aforisma che qui vi esterno:
La legge pone un controverso all'universo originando il diverso.


E' certo Anthonyi che a te sembra un ossimoro fintanto che pensi che l'anarchia rappresenti uno status di disordine. Prova pertanto vederla come una pretensione all'ordine naturale, non un caos dunque, bensì un ordine avulso dal commercio delle merci comprendendo pure in esse le produzioni intellettuali, libri sacri compresi.
Non so nulla della critica di Marx. Conosco invece, per lettura di un paio di romanzi storici, come fallì la breve estate anarchica a Barcelona, grazie pure ai russi. Sarebbe fallito ugualmente l'esperimento. E fallirà fintanto che si pensi di imporre un regime anarchico dall'oggi al domani. Non a caso vi fu pure nei movimenti anarchici anche precedenti un dissidio tra legalisti e illegalisti. L'anarchia la prendono tutti troppo di petto. C'è una massa inerziale di cultura che grava nel nostro passato, sia come collettività, che come singoli che non può essere estirpata dall'oggi al domani, proprio perché ha generato delle abitudini che dovrebbero forse essere ridimensionate, e noi umani siamo soprattutto abitudine. Direi quasi che si tratta di una legge della fisica applicata al nostro mondo. Semplicemente non si può.
Il problema della dimensione temporale del processo manterrebbe un regime di lavoro di sicuro perché ci sarebbe almeno un punto di riferimento, ovvero l'ordine naturale e non un generico caos. In fondo ci guadagnerebbero sia i monarchici che i comunisti. Naturalmente di più i comunisti perché la proprietà privata sarebbe sicuramente la prima a ricevere i primi ridimensionamenti. Ma alla lunga anche i monarchici si toglierebbero qualche sassolino dalla scarpa
Ciao Daniele, un concetto metafisico come quello di "ordine naturale" credo sia di difficile gestione anche per i migliori filosofi. La storia del pensiero teologico è giusnaturalista ne ha fatto un grande uso, ma erano altri tempi.
Poi si sa, chi di spada ferisce..., nel senso che dove sta scritto che lo stato non faccia parte dell'ordine naturale, è la proprietà privata?
#3999
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 10:59:25 AM
"Vettore di tendenza organizzativa antinomica all'ordine."
Inverno, ti rendi conto che questa definizione è un ossimoro.
L'anarchia è certamente antinomica all'ordine, ma che bisogno ha di organizzarsi, basta produrre il disordine, per il quale non è necessaria neanche una particolare dotazione intellettuale e culturale. Almeno il marxismo un tentativo di organizzazione concettuale è materiale lo ha fatto, entrambe falliti a parere di molti, ma comunque si sono sforzati, l'anarchia no, l'anarchia si crogiola nelle sue utopie, nei deliri onirici spesso alimentati da sostanze stupefacenti.












#4000
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
18 Maggio 2021, 06:06:48 AM
Citazione di: InVerno il 18 Maggio 2021, 02:34:04 AM
Citazione di: anthonyi il 17 Maggio 2021, 20:27:03 PM
In realtà, inverno, più che cavillare sulle definizioni (cosa comunque legittima), io cercavo di mettere in discussione un luogo comune che l'anticapitalismo imperante (nel mondo della cultura, si intende) ha costruito. L'idea cioe che le differenze sociali siano essenzialmente il frutto di un progetto istituzionale che entità superiori, umane o non umane, hanno imposto su tutti gli uomini.
Nell'idea degli anarchici l'eliminazione di questo progetto comporterebbe l'eliminazione di dette differenze.
Io non nego che in parte questo sia vero, ma non è la sola verità perché ci sono un mare di argomenti di funzionalità ed efficienza per i quali l'esistenza di differenze sociali può essere argomentata, non ultima la stessa volontà degli esseri umani che in vari contesti sentono il bisogno di avere qualcuno di fiducia che decida per loro.
E qui andiamo alla tua idea aristotelica di democrazia, che può anch'essa essere vista in termini democratici.
Facciamo un referendum di scelta tra la democrazia rappresentativa e la democrazia diretta. Se la maggioranza non vuole la democrazia diretta, perché ha altro da fare che stare sempre a pensare a ogni singolo aspetto della politica, permetterai che in questo assetto democratico rappresentativo abbiamo più democrazia di quanta ce ne sia nella democrazia diretta checché ne dica l'oligarca culturale Aristotele.
L'anarchismo c'è al sapore di destra e al sapore di sinistra, quello che descrivi tu "anticlassista" è un tipo di anarchismo, ma il minimo comun denominatore tra questi tipi è la fiducia nella natura dell'uomo e la sfiducia allo stesso tempo nel potere esprimibile da singoli individui (in collegio o meno). Non solo la democrazia classicalmente intesa, ma anche il liberismo è di natura tendenzialmente anarchica, perchè da un lato pone massima fiducia nelle possibilità degli individui di autorealizzarsi armonicamente e vede lo stato come "male necessario" (con la speranza, anche semmai remota, che la necessità sia transitoria), e dall'altra vorrebbe che fosse il mercato, ovvero un fenomeno praticamente randomico per l'uomo comune e perciò inalterabile (come i sorteggi greci) a conferire potere "a turno". Anarchismo è anche quello della Svezia  che giudica i propri cittadini autosufficienti nel tutelarsi dal covid e impone restrizioni minimali, al contrario oligarchismo è quello tipico italiano dove una decina di benpensanti si siede  in un salotto televisivo per discutere pedagogicamente di come addomesticare gli asini loro connazionali, tra un sbuffo e l'altro, quasi spazientiti di dover sempre dire di non mettere le dita nella presa della corrente. In Italia è proprio uno sport  nazionale (praticato con la lingua) immaginare quale sia il metodo più effettivo per raddrizzare le curve, il peso delle sconfitte viene sempre addossato all'allenatore governativo (che cambia annualmente, nella schizofrenia più totale) e viene normata legalmente la distanza tra i cespugli, in modo tale che i tanto ritardati cittadini non vi inciampino per colpa della loro natura tragicomica di "idiot savant". Perciò parlare di "anarchia" partendo dai presupposti e la cultura nazionale, finisce sempre così: "vorrei proprio vederli questi asini senza un allenatore di asini", che è tragicomicamente anche lo stesso argomento che ha sempre giustificato le più becere dittature, e perciò rientra secondo me a pieno diritto nei titoli dei manifesti oligarchici.
Ciao inverno, a me sembra che l'anarchia  di destra alla quale fai riferimento non sussista, almeno sotto questa specificazione.
La spinta antisistema a destra credo sia definibile come libertaria.
Nel liberismo c'è anarchia nella misura in cui lo stato è visto come "male necessario", ma bisogna vedere quanto sia forte quest'interpretazione nel pensiero generale.
Il covid, ad esempio, ci ha aiutato a rivalutare il ruolo dello stato, perché si impara a valorizzare le cose nel momento del bisogno. Qualcosa di simile è successo negli USA, dove la spinta libertaria trumpiana è arrivata a profanare il congresso americano, inducendo molti americani a riflettere sul valore dello stato. In quel caso, mi pare, il tentativo di forzare un risultato democratico elettorale veniva proprio da questa spinta libertaria.
In realtà anche nell'anarchismo classico, di sinistra, io non vedo tanti caratteri democratici, l'anarchico vorrebbe imporre alla generalità della popolazione un certo tipo di democrazia che la popolazione non vuole perché estremamente inefficiente. Mi ricordo la strategia che veniva utilizzata nelle occupazioni universitarie, quando la sinistra più radicale tirava a lungo le assemblee aspettando che i componenti più moderati andassero a dormire esausti, per poter votare a modo suo.

#4001
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
17 Maggio 2021, 20:27:03 PM
Citazione di: InVerno il 17 Maggio 2021, 18:29:38 PM
Citazione di: anthonyi il 15 Maggio 2021, 16:48:03 PM
Ciao viator, é singolare che tu concluda il tuo post sulla filosofia del l'anarchia domandando da chi è meglio essere governati, ma nell'anarchia mica ci sono i governi!
Avrei un'osservazione sull'idea che tu mi sembri premettere, cioè che l'anarchia implichi l'eguaglianza tra gli individui. Ora l'idea di eguaglianza si intende come eguaglianza giuridica, definita nei codici di legge. In una società anarchica come la definisci questa eguaglianza, visto che non hai leggi ne individui che abbiano il compito di applicarle?
Andiamo per l'etimo stretto riguardo alle definizioni e a trarre conseguenze? Andiamoci, allora cominciamo da tutti quegli stati che oggi si definiscono "democrazie", ma effettivamente sono oligarchie (compreso la nostra) perchè governano i pochi (eletti o meno, non cambia niente), mentre cerchiamo chi veramente può meritarsi la definizione di "democrazia" basandosi solamente su strumenti diretti (referendum) e elezioni per sorteggio (perchè tanto gli uomini sono tutti uguali). E scopriamo che non esiste una sola democrazia nel mondo, rispettando l'etimo e la defininizione aristotelica... allora forse visto che per democrazia teniamo una definizione "ampia", possiamo rischiare di fare lo stesso con anarchia e ragionare sul fatto che non si tratta solo ed esattamente di uno stato di fatto di un "non governo". Presumibilmente, anche la democrazia compiuta (cioè dove sono i cittadini stessi, non per rappresentazione, a prendere ogni decisione) è una forma di anarchia, perchè non esiste realmente un "governo" salvo il risultato della intelligenza collettiva di chi ha partecipato alla democrazia in questione, che però diventa un fenomeno, non un ente.. perciò la democrazia, con alcune aggiustatine lessicali, è una forma di anarchia, cosa che evidentemete ci sfugge se continuiamo a chiamare "democrazie" ciò che in realtà sono oligarchie, e lasciamo questo ultimo infausto termine a quelli che non ci piacciono.
In realtà, inverno, più che cavillare sulle definizioni (cosa comunque legittima), io cercavo di mettere in discussione un luogo comune che l'anticapitalismo imperante (nel mondo della cultura, si intende) ha costruito. L'idea cioe che le differenze sociali siano essenzialmente il frutto di un progetto istituzionale che entità superiori, umane o non umane, hanno imposto su tutti gli uomini.
Nell'idea degli anarchici l'eliminazione di questo progetto comporterebbe l'eliminazione di dette differenze.
Io non nego che in parte questo sia vero, ma non è la sola verità perché ci sono un mare di argomenti di funzionalità ed efficienza per i quali l'esistenza di differenze sociali può essere argomentata, non ultima la stessa volontà degli esseri umani che in vari contesti sentono il bisogno di avere qualcuno di fiducia che decida per loro.
E qui andiamo alla tua idea aristotelica di democrazia, che può anch'essa essere vista in termini democratici.
Facciamo un referendum di scelta tra la democrazia rappresentativa e la democrazia diretta. Se la maggioranza non vuole la democrazia diretta, perché ha altro da fare che stare sempre a pensare a ogni singolo aspetto della politica, permetterai che in questo assetto democratico rappresentativo abbiamo più democrazia di quanta ce ne sia nella democrazia diretta checché ne dica l'oligarca culturale Aristotele.
#4002
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
17 Maggio 2021, 19:32:44 PM
Citazione di: tiziano gorini il 17 Maggio 2021, 16:11:25 PM
Io sono sostanzialmente d'accordo con Viator: l'essere umano è opportunista, ogni altra predicazione è un costrutto ideologico, buono, cattivo, ecc.; direi anzi che è opportunista come tutti gli esseri viventi. Però non non assegno un'accezione negativa a tale opportunismo; semplicemente è il modo in cui gli esseri umani si relazionano con la realtà e con i propri simili. Che cosa è opportuno, dunque, per un essere umano che vive con altri esseri umani? Risposta opportunistica egoista: ciò che è meglio per lui; risposta opportunistica altruista: ciò che è meglio per loro, il gruppo.
Da un punto di vista storico pare che nella preistoria prevalesse la risposta altruista, anche perché non bisogna dimenticarne la base biologica: la socialità produce individui addomesticati, non aggressivi all'interno del branco. Poi, una volta innescata la trappola dell'agricoltura le cose hanno cominciato a cambiare. Ma lasciamo perdere, provvisoriamente, la storia (anche se questa conversazione dalla storia non può proprio prescindere); la domanda essenziale infine è: è meglio competere o è meglio cooperare? La risposta anarchica è: meglio cooperare. Non dimenticate che Kropotkin è autore del testo Il mutuo appoggio, che appunto tratta di un comportamento biologico che a parer suo è proprio anche dell'essere umano.
E' sbagliato ritenere l'anarchia una ideologia individualistica. E' invece una teoria dell'auto-organizzazione di individui sociali cooperanti. Personalmente non credo che sia utopico immaginarla; il problema è che - a mio parere - può realizzarsi solo in piccole comunità, non certo in società formate da milioni o miliardi di persone, dove c'è da gestire enormi infrastrutture. Quindi è possibile immaginare qualche forma parziale e locale di comportamento anarchico, penso ad esempio al bilancio partecipativo, ad assemblee con sorteggio, ecc. ciò che si chiamava, in altri tempi, democrazia di base...
Comunque, per tornare alla prospettiva di Viator, è ovvio che - almeno in teoria - entro un gruppo cooperativo le differenze che pur ci sono (di intelligenza, di abilità, ecc - la natura non è democratica) sono una risorsa, non un limite o addirittura una minaccia antidemocratica.
Ciao Tiziano, storicamente l'anarchia e avversa a ogni forma di ordine statale. Gli ordini statali sono le forme più importanti nelle quali si esercita l'azione pubblica, cioè la forma di cooperazione più importante che l'homo sapiens abbia costruito. Per questo non mi puoi dire che gli anarchici sono quelli che credono nella cooperazione, cooperare vuol dire sottomettersi a scelte collettive anche quando queste scelte non ti trovano concorde.
#4003
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
17 Maggio 2021, 14:46:36 PM
Citazione di: viator il 17 Maggio 2021, 12:55:18 PM
Citazione di: anthonyi il 17 Maggio 2021, 11:46:59 AM
Citazione di: viator il 17 Maggio 2021, 11:20:07 AM
Salve. Quanto mi fate ridere ! Buoni, cattivi, altruisti, egoisti...................l'uomo è specie semplicemente opportunistica. Chi afferma di non essere un opportunista (in senso biologico, ovviamente).........cerca solo di affermare oppostunisticamente di essere superiore a ciò ed a chi lo circonda. Saluti.
Anche tu viator, con il tuo nichilismo ironico, cerchi di affermare una superiorità rispetto a quella di cui parli, che può definirsi superiorità morale.
Ora io, pur condividendo la tua critica alla superiorità morale, quando viene sbandierata nei dibattiti, allo stesso modo non condivido il tuo nichilismo perché c'è una bella differenza tra l'agire secondo morale e non farlo, indipendentemente dalle specifiche interpretazioni che vogliamo dare a questa parola.

Salve anthonyi e grazie. Spesso e volentieri ti trovo essere il "principe dell'ovvio". Se dico che secondo me l'uomo è specie opportunistica e se............(bontà tua)........io vengo considerato far parte dell'umanità..........ecco che la tua replica risulta ovviamente consequenziale ma pure perfettamente inutile ai fini della comprensione di un qualsiasi concetto.

Visto poi che parli dell'agire secondo morale..........................spiega al pubblico che c'incastra la morale bene/male con la dicotomia onore/disonore (o meglio ancora : inerzia/aggressività) da te poco fa suggerita con la considerazione : "Per il codice d'onore di tempi passati rifiutare di combattere per lavare un'onta subita era un atto di codardia, oggi la chiamiamo non violenza". Saluti.
Come che c'incastra? Il codice d'onore è un codice morale, prescrive dei comportamenti che vengono socialmente (nella società dove sono applicati) riconosciuti come positivi.
Comunque in termini di banalità io con te la gara la perdo certamente, e anche in termini di indeterminatezza.
Ma che vuol dire che l'uomo è opportunista? E come dire che l'uomo è razionale, cioè ottimizzante rispetto ai suoi scopi, una spiegazione che non dicendo niente sugli scopi umani, non dice niente sui suoi comportamenti.
#4004
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia dell'anarchismo
17 Maggio 2021, 11:46:59 AM
Citazione di: viator il 17 Maggio 2021, 11:20:07 AM
Salve. Quanto mi fate ridere ! Buoni, cattivi, altruisti, egoisti...................l'uomo è specie semplicemente opportunistica. Chi afferma di non essere un opportunista (in senso biologico, ovviamente).........cerca solo di affermare oppostunisticamente di essere superiore a ciò ed a chi lo circonda. Saluti.
Anche tu viator, con il tuo nichilismo ironico, cerchi di affermare una superiorità rispetto a quella di cui parli, che può definirsi superiorità morale.
Ora io, pur condividendo la tua critica alla superiorità morale, quando viene sbandierata nei dibattiti, allo stesso modo non condivido il tuo nichilismo perché c'è una bella differenza tra l'agire secondo morale e non farlo, indipendentemente dalle specifiche interpretazioni che vogliamo dare a questa parola.
#4005
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
17 Maggio 2021, 07:13:05 AM
Citazione di: iano il 16 Maggio 2021, 23:07:50 PM
L'dea dell'uomo naturalmente buono o naturalmente cattivo non hanno senso, eppure delle due la seconda sembra ancora persistere.
Il problema, iano, è che il concetto di bontà è una costruzione sociale, lo stesso comportamento può essere buono o cattivo in funzione della cultura.
Per il codice d'onore di tempi passati rifiutare di combattere per lavare un'onta subita era un atto di codardia, oggi la chiamiamo non violenza.