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Messaggi - Ipazia

#4036
Tematiche Filosofiche / Metafisica del coronavirus
22 Ottobre 2021, 08:44:41 AM
La metafisica covidemica si regge sulle stampelle della "scienza" e della sua ancella matematica, la statistica. Uno che di manipolazioni politiche e ideologiche se ne intendeva affermò che "se un morto in casa è una tragedia, un milione di morti è un dato statistico".

La "scienza del capitale" va oltre. Essa considera - e cerca di persuadere di ciò  - anche il morto in casa un mero fatto statistico, abolendo la tragedia. Ovvero l'umano.
#4037
Ipazia non "contesta il fatto che l'economia abbia la supremazia sulla politica", ma che si faccia politica sulla base degli interessi economici dei padroni in una società politicamente schiavista, che dispone di catename sofisticatissimo che non si limita più alla sbirraglia e alla guerra,  ma usa scienza, comunicazione, politica, spettacolo, con raffinata padronanza finalizzata al dominio.

L'economia, ovvero le risorse disponibili, sono il fondamento della realtà sociale umana, la forza potenziale. Il lavoro è la forza cinetica che ne attiva le potenzialità.  Risorse e lavoro sono la base di tutto: etica, politica, diritto. La questione antropologica è liberare il tutto da padroni, schiavisti, sfruttatori, negrieri, trafficanti.

InVerno ha ragione a richiamare i giovani alle responsabilità sul loro futuro. Ma non penso che saranno i padroni dei fondi pensione la salvezza. La rivoluzione del modo di comandare e distribuire risorse e lavoro sarà sempre più ineluttabile.
#4038
Citazione di: paul11 il 21 Ottobre 2021, 15:43:48 PM
...
Per questo Ipazia sbagli. Il tutto o niente  del "duro e puro" marxistico, ottiene storicamente niente.
Ma sono le lotte per i diritti che hanno migliorato le condizioni dei popoli entrando negli ordinamenti giuridici . Persino uno Stato comunista sta in piedi per ordinamenti giuridici.
Il Movimento 5 Stelle, ha insegnato qualcosa: che se si individuano due o tre punti focali, il popolo ti segue: pensione quota 100, reddito di cittadinanza, diminuzione del numero di parlamentari (anche se quest'ultimo è effimero.......), è la mancanza di altri punti e idee che lo sta inabissando.

Non ho certo sostenuto vie ottocentesche di presa del palazzo d'inverno. Ho solo consigliato, marxianamente, di seguire l'argent.
Ammetti pure tu, Paul, che dai tempi di Marx ci sono state almeno 3 rivoluzioni industriali. E altrettante finanziarie. Lì si gioca la partita, non sui diritti civili che sono una variabile dipendente assai elastica pure per il dominio del Capitale (si rilascia quando gli affari vanno bene e si stringe violentemente quando l'antagonista si rafforza e non si lascia distogliere dalle armi di distrazione di massa).

Una strategia rivoluzionaria: prima internazionale, leninista, maoista, guevariana, oggi non funziona. Questo i marxisti lo sanno perché il corrispettivo delle rivoluzioni industriali è la classe sempre diversa (disgragata e ricomposta) che produce plusvalore e fa correre il profitto. Perché tanto accanimento violento di tipo biecamente "antifascista" contro i portuali e al varco dei porti ?

Il diritto arriva dopo l'economia e l'economia, attraverso il comitato d'affari politico, ne fa carne di porco a piacimento, come sta avvenendo con l'articolo 1 della nostra costituzione. Oltre a quello che segue e che sovrasta, tra cui la dichiarazione universale dei diritti umani.

Sulle strategie di liberazione, nessun libretto precompilato. Mutano le classi e pure le loro lotte, seguendo la numerazione delle rivoluzioni economiche dei dominanti.
#4039
Meglio i fachiri e gli stiliti. La chiesa cattolica è il più grande proprietario immobiliare del pianeta. Essa possiede immobili nei luoghi più esclusivi, lasciando ai fedeli il piacere delle periferie, centri industriali e baraccopoli.
#4040
Restando nel merito del modus agendi del Capitale, al contrario delle sue deduzioni, concordo con Paul: il capitalismo non può che procedere per rivoluzioni industriali e finanziarie che tengano alto il saggio di profitto e l'accumulazione di capitale.

Nel far ciò l'unica pietra d'inciampo è il fattore umano e le sue pretese umanistiche e umanitarie. Ma i grandi sacerdoti del Capitale, profumatamente pagati, sono bravi - dalla scienza, ideologia e politica - a sminare il percorso.
#4041
Ben più delle norme giuridiche valgono le norme economico-finanziarie cristallizzate nel mercato e nelle istituzioni internazionali che insegnano agli umani come votare, governare, legificare e giudicare.

Questo fatto il materialismo storico l'ha capito fin dai padri fondatori e basta seguire l'argent per capire le metamorfosi del potere e le sue giravolte giuridiche, sempre in ritardo. E sempre millantatrici. Da spazzare via con un colpo di spugna quando il padrone del vapore, o del farmaco, comanda.

Avrei mai creduto che si potesse associare salute e avanguardia della lotta di classe. Ora lo sto sperimentando. Continua ad essere l'argent ad imporre il suo diritto, stravolgendo ogni "verità" precedente.  Con buona pace di chi continua col mantra della "morte di Marx".
#4042
La questione demografica è grave ma risolvibile, come è già stato fatto nei paesi occidentali e in quelli che devono il loro recente sviluppo economico alla gestione responsabile della procreazione.
#4043
Citazione di: viator il 18 Ottobre 2021, 22:38:12 PM
Salve Ipazia. Anche se REPETITA NON JUVANT : "Se nel mio villaggio di duecento abitanti accadono quattro disgrazie all'anno, io ne sarò al corrente, potrò parteciparle emotivamene, potrò aiutare e solidarizzare...............................


Se nella mia metropoli da venti milioni di abitanti accadono (20.000.000 / 200 = 100.000;.......poi * 4 all'anno.......) ..........quattrocentomila disgrazie all'anno...............spiegatemi in qual modo io posso restarne al corrente, partecipare emotivamente a tutte, aiutare tutti i bisogni che esse generano............".Altro che "villaggio globale !!". Saluti.


I bisogni "vitali", le "necessità", sono le stesse ovunque: cibo sano, aria salubre, istruzione adeguata, abitazioni dignitose, lavoro rispettato, mobilità efficiente, assistenza sanitaria, cura dei disabili, diritti civili e politici,...Garantire tutto questo è ciò che chiede il villaggio globale. La cui definizione non è arbitraria ma fotografa scientificamente il livello dello sviluppo umano nell'attuale fase storica e le sue potenzialità di socializzazione in ogni angolo del pianeta.

Potenzialità capaci di contrastare e correggere la demenzialità dello sviluppo capitalistico e le sue inumane metropoli da sballo e miseria materiale e spirituale.
#4044
Citazione di: anthonyi il 18 Ottobre 2021, 09:06:47 AM
Le regole necessarie a far funzionare grandi aggregazioni devono necessariamente essere differenti da quelle delle piccole comunità.
Le regole delle piccole comunità, quelle che si definiscono più umane, sono tali perché generate dal rapporto empatico diretto tra individui che si confrontano faccia a faccia.
Lo stesso non è possibile per grandi dimensioni di popolazione nelle quali il confronto diretto di tutti non è possibile, ...
Ehi, sveglia ! Siamo nel 21.mo sec. era cristiana, non nel neolitico. Oltre mezzo secolo fa qualcuno si accorse dell'esistenza di un villaggio globale della cui fenomenologia "omogeneizzante" è opportuno essere edotti.
Citazione...ed inoltre la specializzazione delle funzioni sociali, unito con le esigenze culturali specifiche delle singole funzioni, rende necessariamente differenti le condizioni sociali degli individui.
Altra affermazione tutta da dimostrare. La differente condizione sociale le decide la violenza istituzionalizzata della società classista, non certo qualche legge naturale o divina.
CitazioneIl mito di una equità - eguaglianza originaria, in questo contesto, può ledere la realizzazione di queste funzioni al punto da produrre una significativa regressione di tutta la società.
Di tutta no. Certamente degli squali.
#4045
Dove sta scritto che le regole necessarie per far funzionare le grandi aggregazioni umane non possono essere caratterizzate dagli stessi principi etici di equità, solidarietà e liberazione dallo sfruttamento del lavoro servile, riscontrabili in piccole comunità?

Le quali ultime non sono certo esenti da odi, rivalità,  faide, che in assenza di quei principi etici trasmessi generazionalmente si verificherebbero comunque.

La discussione proposta da green è di ampio respiro, direi epocale. C'è poco da aggiungere sulla sostanza. Semmai ragionare sugli antidoti, per quel che ci è concesso, dalla nostra storia, attuare.
#4046
Che nella sinistra liberal-liberista del post comunismo pentito sia rimasto solo l'ultrafascismo stalinista concordo. Al punto che il postfascismo storico si trova costretto a raccattare la bandiera gualcita della libertà.  Il che, oltrepassando le drammatizzazioni complottarole da bigreset, ha pure un aspetto esilarante per chi riesce a gustare l'aspetto comico della politica coi suoi demenziali corsi e ricorsi.

La Cina non è ultrafascista ma, "niccianamente", aldilà del bene e del male, e ragiona ormai solo in termini di volontà di potenza e grande politica interimperialista.

Gli USA si sono ridotto ad una politica ufficiale da vecchie cariatidi liberal con badante al seguito. Lasciando la politica vera e le strategie globali ai "filantropi" che, indipendentemente dal loro talento, hanno comunque i capitali per far girare il mondo degli stati appecorati come vogliono loro.

Per chi non ha progenie da proteggere e grandi aspettative di vita, è comunque uno spettacolo più avvincente di qualsiasi reality.
#4047
Mi spiace viator ma il campo semantico del lavoro oltrepassa tanto le necessità vitali/bisogni che le non meglio identificate necessità: il disoccupato ha necessità di trovare un lavoro per poter soddisfare le sue altre necessità e bisogni.

Che l'arte abbia avuto un mercato anche quando il Mercato non esisteva ne afferma la natura di lavoro a soddisfazione di bisogni e necessità cosi diffusi da competere con quanti dispongono dell'attributo "vitali". Oggi tale mercato, e lavori connessi, si è amplificato a dismisura. Ma anche nel passato il mecenatismo si è dato assai da fare con gli artisti e le loro opere.

#4048
Prima di leggere tutta la discussione invito a non confondere il bambino (marxismo/comunismo) con l'acqua lercissima (la "sinistra" dem liberal-liberista) che è riuscita pure ad inventare l'ultrafascismo (totalitario) antifascista.

Fusaro magari vorrà inoculare un eccesso di sovranismo nel marxismo, ma quella confusione pacchiana non la fa.
#4049
Che il lavoro debba soddisfare necessità vitali se l'è inventato viator.

Se mi arriva una macchina con istruzioni in cinese ho bisogno di un traduttore, che è un lavoro a tutti gli effetti, ma non certo legato a necessità vitali. Ciò vale anche per una miriade di manifatture non legate alla sopravvivenza e pure per l'insegnamento, la cura personale, i trasporti,... che la singolare definizione di viator escluderebbe.

Per questa strada non possiamo che allontanarci dalla questione. Ci azzecca perfino di più il Mercato e il suo concetto di utilità.
#4050
Premetto che sono una grande sostenitrice del diritto naturale che considero base fondativa di ogni etica che meriti rispetto, ma per  sua (s)fortuna (dipende dai punti di vista) la nostra specie ha seguito pure un secondo canale evolutivo di tipo culturale che ha investito tutti i fondamenti naturali del (con)vivere: cibo, tana, cooperazione. Tutto ciò è ben spiegato nell'origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato di F.Engels e sviluppato ed approfondito dall'antropologia moderna.

L'agricoltura ha determinato la stanzialità, i conflitti e sopraffazioni sociali hanno generato la storia della proprietà privata e lo stato è il cappello che si mette, con la legge, a questo risultato storico, comprensivo dei suoi vantaggi e delle sue infamie.

Il lavoro, l'homo faber, è l'origine stessa del successo evolutivo umano e la sua regolamentazione non può che essere del secondo tipo, culturale, lasciando al primo, naturale, solo il principio sacrosanto dell'equità che legittima il titolo di questa discussione.