Citazione di: sapa il 21 Febbraio 2025, 13:24:23 PMCiao niko, secondo me mi confondi con qualcun altro, non ho mai parlato in questo forum di reincarnazione, anche se potrebbe essere un concetto di eternità della vita per me più digeribile. Io, più che altro, contestavo il fatto che sia logico parlare di vita eterna, quando sappiamo benissimo che la vita non è affatto eterna, recando in sè quasi per definizione il concetto di morte. La vita eterna, in quanto senza fine, non può essere neanche concepibile. Come ha detto Inverno, una vita senza morte sembrerebbe anche a me una specie di lobotomia spirituale.
E' vero, scusa, ti confondevo con Bahylam!
Sto troppo con la testa tra le nuvole, ultimamente...
Comunque, per me, ogni singola vita e' una cosa che puo' accadere, e che non contraddice nessuna legge della natutra, e quindi e' eterna in quanto manifestazione di una possibilita' che non si esaurisce nel suo manifestarsi. La causa, di una cosa, non si esaurisce, perche' quella cosa succede una volta. Se lanci un dado e fai 6, questo non rende "irripetibile", il 6, il sei puo' ancora uscire.
La vita e' complessa, e la singola vita di ognuno, piu' complessa ancora,ma per me, nascere e vivere in delle certe circostanze che "costituiscono" il mondo intorno a noi, e' come fare, mettiamo, 7499 su un grosso e complicato dado, con, mettiamo, con 10.000.
A tempo e spazio infinito, o comunque molto esteso, 7499 uscira' di nuovo, o uscira' altrove.
Il senso dell'effimero, e della caducita', dipende dai punti di vista, e dal fatto che qieusti di solito, sono molto ristretti.
Restituendo un senso "dell'unico", che, spesso e' molto illusorio.
Mentre reale, e' il simulacro cioe' l'insieme delle copie, o anche solo delle somigluanze, di cui nessuna e' l'originale, ovvero, una tea le altre privilegiata per essere vera.
La morte, sarebbe possibile solo se noi "abitassimo", in senso animico l'originale. E imvece, io sono abbastanza convinto, che noi, abitiamo uno dei tanti simulacri, di noi stessi. Questo, e non altro ci "incatena", per modo di dire, all'eternita'.
La vita, dopo essere il dispiegarsi ordinario delle leggi naturali presso le circostanze, materiali che la "attivano", insomma che attivano, la vita stessa, come fenomeno, non ha in se' nessuna "realta' ", o "verita' " residua per essere unica, o vivibile e avvertibile come unica.
Quindi, la vita non ha tanto in se' il marchio, o la scintilla, della morte, ma quella del suo stesso valore infinito.





