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Messaggi - Aspirante Filosofo58

#406
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Le pecore nere
11 Giugno 2023, 07:44:35 AM
Citazione di: Pensarbene il 10 Giugno 2023, 22:26:57 PMfigurato o non figurato ,il senso è quello che è.

Andare contro i cammini famigliari, forse significa avere idee diverse. Per esempio: in una famiglia di comunisti, potrebbe nascere un figlio, che poi diventa fascista, perché vuole essere libero  di decidere, oppure perché rifiuta tutto ciò che i suoi genitori gli hanno insegnato per i motivi più disparati. I cosiddetti "genitori in carriera" che hanno poco tempo per i figli, perché per loro il lavoro e la carriera vengono prima di tutto e di tutti, avranno dei figli che, sentendosi trascurati dai genitori, faranno tutto l'opposto di ciò che fanno i genitori. Potrei citarti decine di altri esempi in tal senso....  Quindi: il senso che tu dai alla frase non è necessariamente tale per tutti!
#407
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Le pecore nere
10 Giugno 2023, 20:25:10 PM
Citazione di: Pensarbene il 10 Giugno 2023, 16:12:39 PMLe pecore sono pecore,seguono pastori e cani,siano esse bianche o nere.
Le bianche seguono confermando quelle nere seguono ribellandosi,ma la ribellione conferma ciò a cui si ribella.
La vera autonomia sta nell'essere fuori dal gregge e non contro il gregge,pastori o cani e senza essere dei lupi.
Ovviamente,  il termine "pecora nera" è da intendersi in senso figurato, così come "mosca bianca": ciò indica qualcuno diverso dalla massa, un ex grege (fuori dal gregge) come indichi tu stesso. 
#408
Attualità / La violenza di genere
10 Giugno 2023, 15:50:18 PM
Siamo sempre più bombardati da cattive notizie: cataclismi, alluvioni, incidenti, guerre, e altre negatività. Secondo un articolo apparso su Focus n. 368 di giugno 2023, a firma di Elisa Venco, ciò si spiega col fatto che l'essere umano nel corso dei millenni ha sviluppato un istinto di sopravvivenza, per cui il nostro cervello assimila prima i fatti negativi, rispetto a quelli positivi per poter preparare una difesa adeguata. 

Su https://www.buonenotizie.it/editoriali/2022/12/17/4-buoni-motivi-per-parlare-di-violenza-di-genere-in-modo-nuovo/mfragale/ che è un periodico nato per dare spazio alle notizie positive, ignorate dai mass media, forse proprio per  questo istinto di sopravvivenza, c'è un'analisi della violenza di genere, che a me pare interessante e che credo valga la pena di leggere e di commentare. A scriverla è una donna, Martina Fragale, direttore responsabile del periodico.

Tra l'altro, per violenza di genere si intende, oltre a quella rivolta verso le donne, anche quella meno conosciuta, rivolta verso gli uomini, meno propensi a denunciare abusi nei loro confronti.

Ciò che fino a qualche anno fa era classificato come incidente domestico, oggi è invece considerato vera e propria violenza, grazie anche al fatto che le donne (e i pochi uomini) che subiscono violenza hanno preso coraggio e denunciano più facilmente, anche se non sempre chi è preposto a raccogliere le denunce, sembra rispondere con tempestività.

Mi permetto di aggiungere un particolare all'articolo: a mio avviso la violenza di genere nasce dal fatto che l'essere umano si ferma al corpo della persona, che io considero (e non sono l'unico) come un vestito per l'anima. In tutti i ragionamenti e gli atti umani si considera sempre il corpo fatto di fisica, chimica, biologia, ma mai l'anima, il proprio io interiore, o altro che non si vede, e che invece, a mio avviso, è la vera essenza di ogni essere umano.

Cosa ne pensate?
#409
Citazione di: Claudia K il 10 Giugno 2023, 14:45:09 PMPerchè ho letto quel che tu scrivi... Tutto qui.
Oppure hai interpretato, secondo il tuo modo di vedere, ciò che non ho scritto? ;) Forse avresti fatto meglio a chiedere, nel dubbio, anziché avere la certezza che io abbia pensato o agito in un modo, invece che in un altro. Nel mio primo libro, autobiografico, c'è un passaggio in cui affermo che, pensando alla sofferenza di Gesù in croce, ho capito che la mia sofferenza non fosse poi così esagerata... dovrei prendere il libro per citare le parole esatte. Ora vado un po' a memoria, ma il senso è quello. Tuttavia, maturando, e dovendo affrontare prove sempre più ardue e dure, il mio io interiore,  la mia anima, il mio spirito... chiamalo come vuoi, ho maturato un modo di pensare e agire, diverso da quello di qualche lustro prima.  E' un percorso interiore che credo sia comune a tutti, quello della maturazione, anche se la direzione può essere contraria rispetto alla mia (nel senso che conosco persone che erano "mangiapreti" e poi sono diventate "baciapile", da atee convinte a cattoliche praticanti e osservanti altrettanto convinte). E' la vita che ci mette davanti ad una serie di bivi: dobbiamo scegliere dove andare e non sempre la scelta è facile e indolore.

A volte capita anche a me, leggendo ciò che scrivi, di interpretarlo secondo il mio modo di vedere ma, per paura di sbagliare, di saltare a conclusioni errate, fuori luogo, e anche irritanti, invece di pubblicare queste conclusioni (con la certezza che siano verità assoluta) preferisco fare domande, per approfondire. Credo che non costi molto chiedere, anche perché "chiedere è lecito e rispondere è cortesia", afferma un proverbio. 
#410
Citazione di: atomista non pentito il 09 Giugno 2023, 10:48:51 AMLa conoscenza assoluta ( immagino che la domanda sia relativa alla condizione del sapiens) a mio parere non e' che "dista" ....... semplicemente non esiste ,  per il fatto stesso che si senta l'esigenza di porsi la domanda. L'ape e la formica invece ( esempio di A.F.) , come tutte le altre specie  animali e vegetali sul pianeta , hanno la conoscenza assoluta perché tutto cio' che serve alla propria vita lo "sanno" ( in qualche modo ) e non si pongono domande con impossibile risposta.
O forse questa conoscenza assoluta esiste solamente ragionando in termini di umanità i cui componenti (gli esseri umani), invece di farsi la guerra, tanto interiormente quanto esteriormente nei confronti del prossimo, inizino a collaborare per progredire spiritualmente, tutti insieme? Nessuno ha la certezza di ciò,  ovviamente, ma chiunque può essere certo che le guerre non giovino ad alcuno. Quindi  visto che tentar non nuoce (afferma il proverbio), perché non provare? Ovviamente non vale che ognuno aspetti il primo passo da parte di altri. Io mi sono già incamminati su questa strada. Sono uscito dalla caverna platonica. Siete liberi di non credermi oppure di incamminarvi anche voi, di uscire dalla caverna.😏
#411
Citazione di: Duc in altum! il 09 Giugno 2023, 15:59:11 PMComprendere un concetto non significa metterlo in atto.

Che cosa ti fa pensare che io non lo metta in atto?
#412
Citazione di: Ipazia il 09 Giugno 2023, 17:33:11 PM...schiavo. O più di uno. Per api, formiche, termiti, ecc. è tutto più semplice: schiave del proprio ruolo si nasce, mica si diventa. Ma se non si nasce con le catene, si possono anche strappare. In questa elasticità di ruoli sta la specificità antropologica e la sua sacrosanta conflittualità (...chi si fa pecora, il lupo lo mangia...).
Mi ricordi molto il mito platonico della caverna. 
#413
Citazione di: Duc in altum! il 09 Giugno 2023, 14:39:49 PMForse anche Gesù - visto che ha compreso l'esito del suo pellegrinaggio terrestre durante la sua esistenza umana - da bimbetto avrebbe preso qualcuno a calci ...ma poi è cresciuto e si è reso saldo nella fede!
Non c'è nessuno che può (o potrà) evitare questa sequela.

Ognuno ha la sua malattia, ognuno ha i propri limiti, ognuno ha le proprie sconfitte e fallimenti, ognuno ha la sua Croce.
Ma tutti hanno il jolly della Fede...
Il Jolly della fede, come lo chiami tu, ce l'ha solamente chi ci crede. 
#414
Citazione di: Duc in altum! il 09 Giugno 2023, 15:03:29 PMCerto che ci è arrivato, ma ha capito anche che poi ad ognuno il suo...
Che cosa te lo fa pensare? Te lo chiedo perché quando faccio l'esempio dell'umanità che io vedo come un grande, immenso puzzle, e degli esseri umani, che invece io vedo come pezzi di questo puzzle, ognuno dei quali ha una posizione ben definita; quando scrivo anche qui questi concetti (compreso quello che ogni essere umano debba trovare la propria posizione all'interno del puzzle), se va bene, passo per matto! ;)  Io ho compreso questo concetto (altrimenti non perderei tempo a condividerlo), ma non mi pare che ci sia questa comprensione così diffusa in giro. 
#415
Citazione di: Claudia K il 09 Giugno 2023, 11:59:25 AMBella domanda.
In effetti non saprei come chiamarlo (per le api e per le formiche) se non "istinto", pur sapendo che alla fine non significhi nulla, se non che Natura abbia inscritto nel loro codice comportamentale la REALTA' che esistano "api regine" (tali perchè nutrite come tali) e poi api operaie e poi fuchi...
L'umano (che è più inDelliggenDe) non ci sta! Ogni pulce tiene la tosse sua e la tossisce ovunque può, perchè il "primato" agognato dalla media-mediocre è quello di ambire a primeggiare in chiave individualistica e materialistica, evitendemente sentendosi dio al posto di qualunque dio.
Tu chiedi " L'essere umano, che può ragionare, non è ancora arrivato a capire l'importanza della collaborazione? "
PER ME : NO! O meglio: invoca la collaborazione quando si sente impotente, ma è lo stesso che - nella media, e sempre salvando le Eccezioni Luminose, di cui moltissime di formazione Cristiana e anche Cattolica - finchè può illudersi di essere dio...spaccia questa sua (inautorizzata) coinvinzione come "verità" e cerca di farsi dio in cerca di proseliti ossequienti quanto manipolati (da lui/lei, non da altri!).
PER ME ha un senso molto umano questo tuo assunto.
Non lo condivido, ma oso dire che lo capisco.
SOLO MIA OPINIONE : un vero afflato alla Spiritualità avrebbe potuto indurti persino alla conclusione opposta, che è di molti Credenti Veri : quello di considerare la Sofferenza un Dono di Dio, che ti avvicina all'Esperienza di Cristo.
Non è accaduto e certamente NON è "colpa tua" , ma...quel tuo " Se mi avessero detto che la mia vita fosse volontà del Padre, quando ero bimbetto, avrei dato un calcio alla religione fin da subito!"...A ME fa pensare soltanto all'ennesimo applicativo di materialismo umano, con  cui si tramanda l'illusione soggettiva (e ognuno la sua) di essere dio. Anche con RABBIA e LIVORE, di solito.
Come dire, per restare al mio esempiuccio entomologico, che tra gli umani (soprattutto oggi che con web e social ognuno può illudersi per qualche minuto di essere "profeta o direttamente un dio che ha capito tutto", e che magri trova pure qualche decina di sgangherati "followers") ...se gli umani fossero api...tutti vorrebbero essere l'ape regina, con devastante e matematica SCOMPARSA di fuchi e di api operaie...e ...di tutta l'arnia....

Perché affermi che io non abbia mai pensato che la mia sofferenza fosse un dono divino? Quando sei giovane,  hai le forze necessarie per uscire da ogni situazione spiacevole. Sai che dovrai faticare più di altri per compiere gesti che ad altri risultano semplici. Cresci in un ambiente in cui ti spiegano che Dio dà ad ognuno la forza di portare la propria croce, e cosa fai? La porti e sopporti, per non sembrare meno bravo degli altri. Poi però arrivi a un punto in cui ti trovi bloccato in casa a causa di una caduta disastrosa che ti blocca una spalla e per te, che hai già difficoltà motorie, questa è una tegola pesante, forse eccessivamente pesante. Amici, parenti, conoscenti vari sanno ciò che mi è successo, perché per una decina di anni sono stato su Facebook e ho anche pubblicato la mia foto col braccio bloccato, scrivendo cosa mi fosse accaduto, lamentando tra l'altro anche la scarsa professionalità del personale del pronto soccorso dell'ospedale dove sono stato sette ore, dal momento della presa in carico alle dimissioni.

L'unico ad avermi degnato di una telefonata è stato un mio cugino che abita a 230 km di distanza. Gli altri = buio totale! Allora ti chiedi il perché e ti incolpi di qualcosa che poi scopri non essere una tua colpa vera e propria. Lì non c'entra più il caso; lì invece è il menefreghismo o la distrazione di chi credevi amico/a,  sempre in altre faccende affaccendato/a; lì non c'entra più Dio, almeno direttamente. Allora ti metti a leggere  e a divorare libri: una dozzina (alcuni anche di 400 o 500 pagine) in 7 o 8 mesi. Cerchi da una parte di distrarti e dall'altra, però, vuoi approfondire, cercare di capire. Vuoi reagire in qualche modo, uscire dal pantano in cui sei capitato!

Se Dio non ha colpe dirette per l'atteggiamento menefreghista o distratto dell'essere umano, forse avrebbe potuto alleggerire questa croce: non è stata una passeggiata scoprire che, nel sistemarmi la spalla, il personale del pronto soccorso mi ha stirato il nervo ascellare (non ho la possibilità di dimostrarlo, però se prima di sistemare la spalla, sentivo un male impressionante, significa che fino a quel momento il nervo non si era ancora stirato; se poi, una volta sistemata la spalla, il dolore sparisce, è probabile che il problema mi sia stato causato da loro), così ne ho avuto per due anni prima che il nervo tornasse attivo al 100%.

Il fatto che anche mia moglie abbia problemi di deambulazione, a causa di una disabilità diversa dalla mia mia (dal punto di vista medico) ma simile per alcuni effetti che produce (entrambi guidiamo un'auto con comandi al volante), significa che, per esempio, non è in grado di alzare una carrozzina, caricarla in auto o, viceversa scaricarla.

L'aver cantato per quasi 18 anni nel coro parrocchiale (salvo qualche assenza nel periodo estivo, durante il resto dell'anno ero presente a tutte le messe e a quasi tutte le prove del mercoledì sera), credevo potesse significare ricevere conforto e aiuto, ma sono rimasto fortemente deluso dal vuoto che ho avuto intorno.

Quindi ho cominciato a rivedere tutta la mia vita e a scartare ciò che non serve alla mia evoluzione spirituale. Perciò, oggi sono giunto a pensarla in questo modo. Sbaglio? Forse è fin troppo facile esibirsi in giudizi affrettati, e qui non  sbaglio sicuramente. Un po' meno facile è capire il perché di certe decisioni, perché obbliga a pensare (come del resto ho fatto io) e pensare costa fatica.  ;)
#416
Citazione di: Mario Barbella il 21 Dicembre 2016, 19:18:44 PM:)
DOMANDA DELLO SPIRITO
(MA QUANTO DISTA DA ME LA CONOSCENZA ASSOLUTA?)l


Quasi tutte problematiche teologiche che comportano lo studio delle Sacre Scritture, con riguardo allo specifico mondo della cristianità, paiono poggiare su pochissimi semplici passi dei Vangeli canonici, passi qui riportati con qualche breve commento. La sottolinetura del pronome ME nel sottotitolo sta  per sottolineare che il destinatario di questa riflessione è l'IO cosciente nella sua unicità e universalità, in breve, nella coscienza che si sente capace di percepire l'onere che è la responsabilità totale del Mio Universo nonostante una chiara sensazione di desolante debolezza (in termini di Conoscenza). Si, perché il termine Conoscenza qui trascende il solito comune significato di insieme di informazioni acquisite ed organizzate ad uso dei Miei archivi mentali e d'altro genere, per assumere quello di sentito (= percezione) di potenza o, se si preferisce, di dominio effettivo sul Mio Universo, al netto dell'altrettanto sentito di flaccidità (o debolezza) di tale dominio.
Veniamo ora al sottotitolo di questa riflessione "Ma quanto dista da ME la Conoscenza assoluta?" Abbiamo, appena sopra, accennato al fatto che Conoscenza è, al netto di tutta la discussione filosofica che giustificherebbe questa conclusione, la capacità, non importa in quale misura, di dominio che l'Osservatore ha sul Suo Universo. L'avvento del Cristianesimo, che qui riteniamo  datare dalla pubblicazione dei vangeli ("pubblicazione", termine da non prendere alla lettera come la pubblicazione di un libro di oggi) nei quali si sottolinea la cultura del sentimento caritatevole nei confronti del più debole. Per rispondere all'auto-domanda: "Ma quanto dista da Me..." è sufficiente il semplice caso della parabola: "Il buon samaritano", orbene sarei capace, io personalmente, di ripetere quell'atto di carità in toto, tenendo conto che oggi dispongo di un auto che non gira in ambienti non sicuri? Forse si, ma solo per portare il ferito al primo ospedale pubblico senza spese, o quasi, a mio carico. A questa domanda ho già tenuta per me la mia risposta. Ma, pure senza disturbare il personaggio evangelico, mi sentirei disponibile a sostituire Madre Teresa di Calcutta in qualcuna delle sue opere di carità. Orbene la "distanza" dalla Conoscenza assoluta posso misurarmela da me.
Secondo me, la distanza di ognuno di noi dalla Conoscenza assoluta è inversamente proporzionale alla quantità di collaborazioni col prossimo che ognuno di noi riesce ad onorare. Mi spiego: io vedo l'intera umanità come un puzzle, di cui ogni essere umano è un pezzo. Solamente mettendo al posto giusto ogni pezzo si può ottenere il disegno del puzzle. Nello stesso modo: solamente un'umanità i cui componenti sono ognuno al proprio posto (come i pezzi di un puzzle) può ambire alla Conoscenza assoluta, e conseguentemente, ne beneficerebbe ogni essere umano. Api e formiche collaborano tra loro, ottenendo risultati eccellenti, forse per istinto. L'essere umano, che è dotato di intelligenza, non ha ancora capito ciò?
#417
Tematiche Spirituali / Re: Una storiella zen
09 Giugno 2023, 08:20:07 AM
Citazione di: atomista non pentito il 19 Aprile 2023, 14:35:42 PMPersonalmente cerco di evitare la "scusa dell'altro" evitando del tutto l'altro ,  proprio come il "tipo" che vive sulla montagna. Ovvio , non per tutti gli aspetti della vita ( se gareggio in una corsa ciclistica , la ruota dell'altro la cerco spesso).
Invece io evito la scusa dell'altro, ma non l'altro, nel senso che ogni persona che incontro, che conosco, con cui condivido anche solamente un istante, mi rivela parti di me che altrimenti mi rimarrebbero sconosciute. 
#418
Citazione di: Claudia K il 09 Giugno 2023, 01:06:39 AMSpiritualità (e Fede) presuppongono l'intuire un Grande Architetto dell'Universo.
Con Progetto (Suo) che si intuisce essere immensamente superiore alla propria portata di singolo umano.
Questo...o si sente o NON si sente.
Se lo si sente non si tenta di "comprenderlo" nè men che mai di (addirittura) "giudicarlo".
Se invece NON lo si sente...sarà anche umanissimo cercare di "comorenderlo", magari "giudicarlo", e persino aver la pretesa di "ottimizzarlo".
Ma vuol dire soltanto che con ciò ci si pone AL DI FUORI di ogni Spiritualità, che non potrà mai esssere rigenerata o ricomposta da alcuna religione e dottrina.

Pensa a quante cose mirabili e "ingegnose" riescono a fare le formiche o anche le api, solo per restare agli insettini più noti a tutti.
Ma api e formiche potrebbero mai CAPIRE il progetto di un umanissimo ingegnere, ma facciamo anche geometra,  per modesto che sia il progetto? O  potrebbero mai solo criticarlo e metterlo in discussione o cercare di ottimizzarlo?
Ecco...è tutto qui...

Questa non l'avrei capita.
SIA FATTA LA TUA VOLONTA' significa rimettersi con Fiducia al Progetto del Grande Architetto dell'Universo, e se parliamo di Cristianesimo ci si aggiunge ottimamente  del proprio ogni volta che si sa voler bene, piuttoso che nutrire acredine o rabbia...
Forse le formiche e le api non hanno la capacità di capire che la collaborazione è importante, ma lo fanno per istinto. Penso a quel calabrone che, baldanzoso, volendo fare indigestione di api, si è avvicinato troppo alla loro arnia. Il calabrone era troppo grosso perché potesse essere punto da una qualsiasi delle api, con effetti letali: Allora loro lo hanno circondato, tutte insieme e, sbattendo le ali, hanno aumentato la temperatura fino a oltre 45 gradi, facendo schiattare il calabrone (che non sopporta temperature elevate). Loro hanno collaborato le une con le altre: per istinto?  L'essere umano, che può ragionare, non è ancora arrivato a capire l'importanza della collaborazione? 

E' facile parlare di volontà del Padre, quando si vive una vita "nella norma". Un po' meno quando ci si trova a doverne affrontare una in salita fin da subito. Anche questa è volontà del Padre? Se mi avessero detto che la mia vita fosse volontà del Padre, quando ero bimbetto, avrei dato un calcio alla religione fin da subito!
#419
Storia / Re: Le ultime parole di Giulio Cesare
09 Giugno 2023, 06:31:29 AM
Citazione di: Eutidemo il 09 Giugno 2023, 06:21:35 AM
Ciao Pensarbene. :)
E' vero, Cesare fu avvisato del pericolo che correva; ma, come pure racconta Svetonio entrò ugualmente nella Curia, infischiandosene della premonizione, e deridendo Spurinna perché le Idi di marzo erano arrivate senza che gli fosse capitato niente di male.
Ma Spurinna gli rispose: "Bada che le Idi di marzo sono arrivate...ma non sono mica passate!".
Ed infatti Cesare non arrivò vivo neanche all'ora di cena!
Un saluto! :)

Il fatto che Cesare mostrasse di infischiarsene non potrebbe avvalorare la tesi secondo la quale lui desiderava essere ucciso per porre fine al calvario dell'epilessia? Secondo me sì. 
#420
Tematiche Spirituali / Re: Il cuore saggio
08 Giugno 2023, 20:59:33 PM
Grazie per gli spunti. 🙏