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Messaggi - daniele22

#406
Citazione di: bobmax il 25 Agosto 2024, 07:34:40 AMEsistere significa stare. E si sta sempre in un luogo.
Il luogo non è nulla. Perché a sua volta esiste, cioè sta.
Ma dove sta il luogo?

In un altro luogo che lo avvolge.
Che vi sia un altro luogo, che contiene quello in cui siamo, lo si dà per scontato.
Ogni cosa è in un luogo, e il luogo è a sua volta qualcosa che è in un suo proprio luogo.

Però se consideriamo tutto quello che c'è, in che luogo sta?
Il Tutto può avere un luogo dove stare?

Non può stare in alcun luogo.
Perché non si sta nel nulla.
Ma se non sta, il Tutto non esiste.

L'essere non è ineffabile, non misurabile, sebbene esistente.
L'essere proprio non esiste.
L'Essere è.

L'autentica, unica libertà è tutta nell'Essere che non esiste.
Potrei ribattere, deformando però la semantica, dicendo che esistere possa pure significare "agire in un luogo", ma non è tanto questo a risolvere ill motivo della mia incertezza. Quello che mi disturba è il concetto di "cosa in sé", che sia cioè questo concetto a fuorviare potenzialmente il nostro pensare. Cioè, la "cosa in sé ", a mio parere, non potrebbe essere assimilata all'essenza della cosa; quindi io risolvo senz'altro che la "cosa in sé' non esista, ma non risolvo il problema dell'essenza, proprio per il motivo di cui sopra, cioè che "esistere" possa essere visto come "agire in un luogo"
#407
Citazione di: bobmax il 04 Luglio 2024, 06:44:40 AML'ontologia consiste nell'illusione di studiare l'essere attraverso categorie.
Mentre le categorie si riferiscono sempre all'esistere, mai all'essere.

L'ontologia è perciò in realtà sempre e soltanto una sistemazione della interpretazione di ciò che esiste. Mai di ciò che è.
L'ontologia è analisi dell'esistente che procede, in quanto analisi, tramite distinzioni.

Per comprendere occorre infatti separare per poi relazionare.
La separazione è indispensabile per dare un senso alla esistenza.
Perché solo sulla base della separazione è possibile poi valutare le eventuali relazioni.

Ma se questo approccio, fondamentale per il pensiero razionale, viene poi inteso come ontologia, ossia studio dell'essere, ecco che siamo perduti lungo il sentiero della notte.

Ben altra è la strada della ricerca dell'Essere.
Che non consiste nell'analisi, nella separazione, cioè nell'avanzare nell'esistente. Si tratta invece di fare un passo indietro e ascoltare.
È l'apertura che è richiesta.
Non il possesso, ma l'accettazione.

Perciò non l'ontologia, ma la periecontologia (Jaspers), che è apertura all'Essere
Quando vedo, odo "onto..." ne comprendo quel tanto che non riesco di fatto ad usare quel "onto...". È probabile che in questo forum non l'abbia mai pronunciato. Mi chiedo a volte comunque se l'essere delle cose "esista", nel senso che sarebbe solo ineffabile, non misurabile, oppure non esista proprio, sia cioè un'illusione bella e buona. Io propendo per la prima, molto incertamente però
#408
Storia / Re: Santa Madre Russia
24 Agosto 2024, 21:11:27 PM
Citazione di: InVerno il 24 Agosto 2024, 15:37:42 PMIl sincretismo eurasiatico è più antico e storicamente fondato di quello che oggi invade l'Ucraina, e si basa sul fatto che la Russia ha di fatto saltato a piè pari il feudalesimo perfezionando l'assolutismo francese, per via delle invasioni mongole (tatar yoke). Il sincretismo che oggi invade issa la bandiera imperiale russa, quella sovietica e quella della federazione una di fianco all'altra sugli edifici catturati, è puro nazionalismo dove ogni cosa che è russa e' bene, non importa quanto contraddittoria. Della "maledizione delle risorse" troverai contenuti aiosa per approfondire, nella pratica accade che la classe media è un incidente di percorso, ed è fortemente ostracizzata. In Ucraina gli oligarchi e la classe media si sono ribellati all'idea di uno stato centrale assoluto, in Russia gli oligarchi sono tutt'uno con lo stato nel reprimere la classe media per mantenere il controllo delle rendite.
Grazie per l'informazione, non immaginavo fosse stata oggetto di studio
#409
Storia / Re: Santa Madre Russia
24 Agosto 2024, 08:45:08 AM
Citazione di: InVerno il 24 Agosto 2024, 07:47:53 AMEuropa finisce agli Urali, ma gli Urali sono anche la sella su cui è seduta l'attuale federazione Russa, una gamba di qua una gamba di là. L'intera narrazione eurasiatica serve per giustificare questa situazione spuria come giusta ed immutabile, è cioè narrazione colonialistica. Fintanto che la Russia mantiene i territori transuralici non entrerà in Europa perché questi territori le instillano un carattere imperialistico e perciò incompatibile alla collaborazione. Le risorse fossili fanno si che non debba sviluppare una classe media (maledizione delle risorse) e perciò una democrazia, oltre che essere bacino per carne da cannone e manodopera a basso prezzo. Quando le popolazioni mussulmane e siberiche ne avranno abbastanza, il nucleo sanpietroburghese-moscovita sarà costretto al commercio bilaterale con l'Europa, e perciò all'integrazione europea.
Io pensavo, sconsideratamente ed evidentemente, che i russi in sella agli Urali con un piede qua e uno là avessero prodotto ad oggi (intendi la Russia che ha invaso l'Ucraina) un sincretismo tra "lo spirito" orientale e occidentale. Una guerra quindi necessaria come primo atto per etc etc. Beh, non è una novità prendere fischi per fiaschi.
Volevo però chiederti una cosa. Quando dici che l'abbondanza di risorse non favorisce l'emersione di una classe media intendi dire che queste inibiscono l'industriosità intellettuale e/o manuale dell'individuo?
#410
Tematiche Filosofiche / Re: Differenza genetica
23 Agosto 2024, 14:56:38 PM
@iano
Risposta ai tuoi post 80 e 81
Triste menzogna la tua. Ti ricordo che la mia tesi l'ho messa in campo desde hace tiempo e chiaramente in quello stralcio di dialogo inventato che figura nel tema filosofico "esistenza e conoscenza" nel quale tu pure ti sei evasivamente espresso. L'ho ribadita più volte e tu almeno in un paio di occasioni, una recente, hai detto che leggi i miei post. E recentemente ti sei inserito in un dialogo tra me e Alberto Knox riprendendo la mia tesi giudicandola come vagliata e scartata. Aggiungo ora il maldestro tentativo di intento nel tuo insinuare che io pretenda risposte e che sono l'unico a lamentarsi. È vero questo, ma non fare minestroni che odorano di meschina scaltrezza. Nel caso in questione infatti mi lamento del fatto che tu non rispondi a domande argomentate volte a criticare le tue affermazioni; cioè non rispondi perché la tua risposta altro non fa che ribadire la tua posizione di pensiero noncurante della critica che le viene mossa. Forse quindi sei tu ad essere troppo concentrato su te stesso. Dipoi, sempre nel caso in questione, quando tirato per i capelli hai risposto difendendo le istanze del rapporto indiretto con la realtà, l'hai fatto in maniera assai goffa e sprezzante al tempo stesso citando magìa e spirito santo senza considerare che la mente non c'entra un bel nulla col fatto che senti un dolore al ginocchio (dato che arriva dalla realtà, come dici), elaborando semmai quale possa essere la causa del dolore. In ogni caso quando sento odore di zolfo mollo l'osso e lascio all'altrui discernimento le proprie valutazioni senza pretesa che si manifestino. Chiuso
#411
Tematiche Filosofiche / Re: Differenza genetica
23 Agosto 2024, 08:42:00 AM
Citazione di: iano il 22 Agosto 2024, 22:20:57 PMIn breve, essendo OT, credo che noi divergiamo per il diverso valore che diamo alle evidenze.
Tu parti in modo irrinunciabile da assiomi evidenti per giungere a conclusioni che di quelle evidenze siano eredi.
Io parto da assiomi, che non importa quanto evidenti, ma che spieghino ,non nel senso di verificare, ma di rendere coerenti, il maggior numero di cose possibili fra loro.
Il mio è lo schema della geometria euclidea aggiornato con la non necessità di partire da evidenze, ne quindi di giungervi, ma di spiegare in  coerenza fra loro cose apparentemente scollegate, in modo da poter ridurre la metafisica all'essenziale.


Allo stato attuale delle cose e con riferimento all'ultimo intervento di Ipazia direi che il tuo pensiero non ha risposto a varie domande e in particolare a quella sul rapporto indiretto che noi avremmo con la realtà. Aggiungi a questo il fatto che hai posto al centro della questione Marx o non Marx (sinteticamente intendo) una indefinita confusione tra descrizione della realtà e realtà; la quale, a sua volta ha prodotto un problema e un timore ben poco fondati, a mio giudizio, ma non solo il mio evidentemente, e che ho regolarmente argomentato, ma a tale argomentazione non hai dato risposta.
La mia tesi sulla conoscenza è chiara, semplice e ben nota immagino, ma rigettata, sempre allo stato attuale delle cose. Aprilo quindi tu un tema che spieghi il tuo pensiero applicato allo schema della geometria euclidea aggiornato. Semmai dirò la mia anche se qualche pregiudizio in negativo confesso di averlo
#412
Tematiche Filosofiche / Re: Differenza genetica
22 Agosto 2024, 21:38:38 PM
Citazione di: iano il 22 Agosto 2024, 10:10:52 AMLa mappa è una analogia molto azzeccata, perchè in più io dico, forse rispetto a te, che ciò che abbiamo esternalizzato, portandolo fuori da noi, si è rivelato essere propriamente una mappa.
Questa esternaizzazione ha dei pro e dei contro, perchè da un lato la ''lettura'' del territorio è indiretta, avvenendo attraverso la mappa, in modo quindi non più immediato, ma dall'altro hai il vantaggio di poter scegliere fra le diverse mappe a tua disposizione , ogni volta la più adatta.
Il territorio ammette diverse letture, ma finché non abbiamo esternalizzato la mappa ne abbiamo usato solo una.
Esternalizzandola, vedendo come è fatta, ne abbiamo costruito di alternative.
Il problema è che nella misura in cui viene meno la confusione fra mappa e territorio, il mondo in cui viviamo/vivevamo inizia a  sfumare, fino a rischiare di annichilirsi, perchè in effetti non è la realtà, ma ciò che si pone fra noi e una realtà che invece non corre alcun rischio di annichilimento.
Di fatto per alcuni, se non confermiamo che la realtà è come dicono loro, e dicono che è come è, senza alcuna mediazione , apparendo in modo a tutti evidente, allora siamo dei nichilisti, perchè proponiamo un mondo al contrario, quando invece la realtà un verso non ce l'ha, anche se è vero che nelle nostre mappe un  verso appare.
In ogni caso noi continuiamo a condividere la stessa mappa interna che ci permette di muoverci in modo coordinato nel territorio, ed è cosa da tenersi cara, non foss'altro per l'irripetibile  lavoro evolutivo che vi sta dietro, e bisognerebbe solo aggiungere la consapevolezza dell'utile, ma non necessaria, non inevitabile, confusione fra mappa interna e territorio esterno.
Si tratta in effetti di una confusione così utile che tendiamo a replicarla anche con le mappe esterne, tendendo a immedesimarci nei racconti della realtà.
La realtà ''appare'' secondo come la sollecitiamo, e per ogni modo di farlo appare e/o vi corrisponde una mappa.
C'è una mappa per il microcosmo (meccanica quantistica) e una per il macro (meccanica classica), ma non c'è una realtà micro ed una macro.
C'è un micro mondo e un macro mondo in cui abbiamo più o meno difficoltà a viverci dentro, ma viverci dentro, confondendo la mappa col territorio, è desiderabile, ma non essenziale.


Tempo fa ebbi una discussione simile con Paul11 e con quel satanasso di Green demetr. Mi è infatti noto che i nostri discorsi (testi sacri, teorie scientifiche, discorsi filosofici etc) siano appunto delle mappe e che, per quanto effimeri possano essere (i discorsi almeno), tutte queste cose circolino comunque nella realtà entrando infine e a buon titolo a farne parte; pertanto va da sé che tali espressioni linguistiche possano esse stesse stimolare l'individuo a nuove produzioni riferendosi a quelle.
Quello con cui invece non sono proprio d'accordo sarebbe che la "lettura" del territorio sia indiretta. Questo sarebbe vero quando la "lettura" la fai solo sui libri o ascoltando discorsi. Ma il territorio non è fatto solo di libri e parole. Questo fatto del dialogo indiretto con la realtà sarebbe un'altra costante del tuo pensiero che proprio non capisco. Perché mai non dovremmo avere un contatto diretto con la realtà? O è perché io e la realtà siamo un tutt'uno, ma allora il problema nemmeno si pone, o è perché pensiamo che i nostri discorsi siano solo un medium per tentare di accedere a qualcosa di inaccessibile. Dedurre però da quest'ultima possibilità che il territorio non si "legga" direttamente mi sembra francamente una forzatura; infatti esistono i sensi a far sì che noi si percepisca direttamente la realtà con tutto il suo peso, o leggerezza che sia. Dato dunque che bene o male le mappe fanno parte del territorio e di questo ne siamo consapevoli non vedo alcun problema o pericolo che il mondo in cui viviamo possa sfumare fino al punto di annichilire; questo proprio perché sono i sensi a far presente al corpo/mente (unità che viene spesso trascurata) che esiste una realtà là fuori difficilmente escludibile dalla mente.
Per quello che dici sui presuntuosi sono per forza di cose d'accordo, tant'è che mi rendo ben conto che la descrizione che io produco della realtà è "viziata" dalla mia sfera emotiva. Solo che sono l'unico a dirlo ... eh, qualcuno deve pur dirlo ... si dice così, no?
#413
Tematiche Filosofiche / Re: Differenza genetica
22 Agosto 2024, 09:19:33 AM
Citazione di: iano il 20 Agosto 2024, 13:29:58 PMLo stesso metodo scientifico si evolve nel tempo, figuriamoci  quindi quelli da esso derivati per adattarsi a una materia ad esso aliena, quella vivente, che quel metodo stesso ha creato, entrando così in cortocircuito con le sue creazioni. Ciò può giustificarsi solo, come io credo, se non si trova niente di meglio da fare, senza perdere coscienza di questa origine non ideale, ma necessaria.
In ogni caso però secondo me c'è un problema a monte di tutto ciò, che è la nostra innata tendenza a confondere la realtà con le sue descrizioni, fino ad attribuire una coscienza ai gruppi umani che sono solo una necessità del racconto.
Come potremmo infatti raccontare i rapporti economici fra umani, se non limitandoli necessariamente a rapporti fra classi, che però oggi ci sono e domani chissà?
Un racconto sulla realtà materiale non perde mai il suo valore, per cui la sopravvenuta inesistenza di uno spazio e di un tempo assoluti non tolgono efficacia alla applicabilità della forza di gravitazione di Newton, potendosi sempre individuare le masse che a queste forze sottostanno.
Per l'individuazione delle masse proletarie invece la cosa si fà più fluida, col rischio di volerle vedere dove non ci sono più, pur di salvare il racconto di Marx, se ad esso ci siamo affezionati.
Non siamo ancora abbastanza maturi per non confondere la realtà con le nostre descrizioni della realtà, laddove questa confusione paradossalmente è un indice dell'efficacia di questi racconti che ha sempre comunque potenzialmente un limite temporale.
La stessa scienza applicata al suo campo di elezione, quello materiale, incontra paradossalmente difficoltà a causa di un racconto che si rinnova a ritmi non compatibili con la necessità che ha il nostro istinto di immedesimare i racconti con la realtà, perchè è così che noi quella realtà viviamo.
Un tuo motivo ricorrente è quello che sostiene che noi facciamo confusione tra realtà e la sua descrizione. Allora vedi ben che ti comprendo in quanto a confusione, giacché la mia tesi implica che io possa dire che noi confondiamo la realtà della nostra testa con la realtà là fuori. Dove sta quindi, mi chiedo, la differenza tra le due posizioni?
La mia domanda è mossa in particolare da due cose che dici:
La prima è quella inerente alla confusione e che ricorda il detto "la mappa non è il territorio". Mi sembra che questa consapevolezza sia radicata da un bel po' di tempo.
La seconda, un po' sconcertante a mio vedere, è che non saremmo "ancora abbastanza maturi per non confondere la realtà con le nostre descrizioni della realtà". Cosa dovrebbe farci maturare visto pure che siamo ben consapevoli che la mappa non è il territorio?
Resta dunque la domanda iniziale: dove sta la differenza tra la tua posizione e la mia?
#414
Tematiche Filosofiche / Re: Differenza genetica
21 Agosto 2024, 19:25:55 PM
Sono i servi di un tempo quelli che hanno avviato il costituirsi del capitalismo. Sovvertire un ordine socio economico con altro ordine, imposto, non risolverà certo  la questione. Penso invece che quando non ci si renda conto del circolo vizioso in cui incappa puntualmente l'individuo non si faccia un gran servizio alla filosofia. Siamo tutti servi o schiavi di qualcosa o di qualcuno ... in senso generale saremmo schiavi del tempo. Il capitalismo, dal mio punto di vista, è ingiusto poiché produce necessariamente povertà (volendo si può dire pure schiavitù camuffata); siccome non gradisco l'idea, almeno mentalmente cerco di non appoggiarlo con un voto in cabina elettorale ... se vuoi una cosa devi pur fare qualcosa ... E questa è la cosa giusta da farsi a mio modesto parere, ma allo stato attuale delle cose sembra che alla maggiorparte degli individui non freghi nulla di contribuire alla povertà di altri. E filosoficamente mi chiedo come mai dato pure che tutti si sbracciano a proclamare il grande problema della povertà
#415
Tematiche Filosofiche / Re: Differenza genetica
21 Agosto 2024, 10:20:20 AM
Premesso che non tutti sono carrieristi, nel senso che l'essere umano non può dirsi semplicemente mosso dalla volontà di dominio, non penso che sia una mossa giusta quella acquisire una coscienza di classe dato che la classe racchiude più o meno, agli occhi della singolarità dell'individuo, la stessa identità forzata che sta all'ombra di una qualsiasi bandiera. Io non mi sento dominato dai capitalisti, mi sento dominato bensì da un sistema in cui capitalisti e proletari figurano come necessari attori. Lungi quindi da me un dover essere, un dover stare all'interno di una classe, rivalutando invece un più umano e individuale imperativo ipotetico ... se vuoi ottenere questo devi fare quello. E non è facile nemmeno questo visti i fumatori che sanno che fumare fa male e continuano a fumare ... sempre homo sapiens in azione
#416
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
21 Agosto 2024, 09:19:28 AM
Citazione di: InVerno il 19 Agosto 2024, 01:18:33 AMLa guerra è troppo importante per essere lasciata ai generali, e voi due sareste ottimi generali, un po' troppo concentrati sulla tattica, ma dove è la strategia? Si è detto che questa controffensiva ucraina ha obbiettivi come la centrale nucleare o lo snodo gasiero, entrambi mi sembrano vicoli ciechi. Si è detto anche che serve per sguarnire il fronte di Donetsk, ma le valanghe di mine rimangono e la superiorità aerea ancora un miraggio, perciò ancora niente. Secondo me l'obbiettivo ucraino è quello di provocare una mobilitazione generale in Russia, obbiettivo al momento fallito. Zelensky ha detto lui stesso che serve per "fare sentire ai russi la guerra" ma non è conquistando dei villaggi di confine che può ottenere questo risultato e lo sa meglio di me, se invece provocasse l'arruolamento coatto dei figli della borghesia moscovita e sanpietroburghese, il contratto tra Putin e la popolazione potrebbe cominciare a scricchiolare. Ipotesi mie ovviamente, ma sicuramente non è il controllo di Sudza che fornirà guadagni strategici a uno dei due contendenti. L'idea che siano conquistati per essere barattati è possibile e forse probabile, ma mi sembra comunque un guadagno incidentale anziché quello che potrebbe essere l'obbiettivo primario.
Sono d'accordo e per conto mio ci sarebbero buone probabilità che l'obiettivo venga centrato ... detto da un filorusso ormai assai poco convinto
#417
Tematiche Filosofiche / Re: Differenza genetica
21 Agosto 2024, 07:26:34 AM
Anche sulla scorta di quanto detto da iano nemmeno io ho mai creduto all'esistenza della coscienza di classe, quella subalterna intendo. Sarebbe questa infatti una classe da cui ci si vorrebbe semmai affrancare. Si veda ad esempio la metamorfosi del "nero" schiavo deportato al "nero" presidente degli Usa, fatto reso possibile grazie al "bianco" che gli ha tolto la catena della schiavitù.
Ribalto però il piatto perché mi vien da dire che la coscienza di classe ce l'abbiano invece il Capitalista e l'Accademia, esprimendola in forme che per lo più sono ispirate al corporativismo in cui sguazza ovviamente l'universo dei lacchè, i quali, per allontanarsi appunto dalla classe subalterna finiscono per compiere magari gli stessi misfatti che loro a suo tempo avevano subito e giudicati ingiusti ... Tutte  belle robe di cui è capace il famoso homo sapiens
#418
Tutto molto elegante e ameno. Mi sfugge però il nesso tra queste "ondate" di fuoriusciti e gli ultimi minuti della lezione in cui per giustificare la mente ricorrendo alla maggiore diversità genetica nelle popolazioni africane rispetto ai fuoriusciti si continua a dare per scontata "l'invenzione del linguaggio", stavolta compiuta dai cuccioli, per gioco e in combutta con la madre. Aaaah! Cosa si è disposti a fare pur di...... E sí che il bergamo del discorso è tutto lì qualora si volesse svelare l'arcano; bisognerebbe cioè mettere in crisi quell'arbitrio pur giustificato che sostiene la natura convenzionale del linguaggio. Come se ad essere importanti fossero gli oggetti e non le azioni in cui questi sono coinvolti e che al tempo stesso ci coinvolgono. E non mi pare nemmeno di essere l'unico nel globo terracqueo che cerca di mettere in crisi questa poco indagata e altezzosa idea ... ma l'Accademia...
#419
Tematiche Filosofiche / Re: La semiretta
15 Agosto 2024, 08:30:30 AM
@Eutidemo 
Come già evidenziato da Ipazia con altre parole resta inoltre il fatto che il significante semiretta sia di fatto riferito al concetto di retta. È plausibile pertanto che la sua definizione geometrica si riferisca alla retta. Un saluto 
#420
Tematiche Filosofiche / Re: Differenza genetica
13 Agosto 2024, 14:03:37 PM
Una volta pensai che il poema dell'essere potesse essere stato scritto perché Parmenide ce l'aveva col panteismo ... vai a sapere ... Solo un cambio di paradigma può "salvarci" e il paradigma è quello del modello vincente. Quindi, da un modello in cui il ricco domina il "mucchio" a suo piacimento, stando un po' accorto, con tutta una scia di gente che in fondo lo aiuta e fine dei giochi, a un modello in cui il ricco è colui che investe a favore dell'individuo, senza se e senza ma. I nostri "vizi" comportamentali li abbiamo e pure quelli di pensiero ... si spera che una nuova visione possa innescare politiche che aiuti ad attenuarli (non parlo di psicoterapia ah ah ah ah aaaah); risposta alla terza domanda kantiana