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Messaggi - doxa

#406
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
22 Luglio 2023, 18:16:07 PM
Duc ha scritto
CitazioneDio non ci chiede se troverà la Chiesa, la religione, l'amore o l'essere umano di cui è l'inventore e il creatore, ma soltanto se ci sarà la fede in Lui, quindi in Cristo, ergo nella potenza divina del Paraclito), ma opto per andare nel merito di questa oggettiva realtà.
Ciao Duc,  ma è  proprio necessario fantasticare sulla venuta di Dio sulla Terra (da chissà dove) ?  Non riesco a immaginarlo nella sua indagine sociologica: "chiedere se ci sarà fede in lui".
 
Dici che
CitazioneLa cristianità è morta col CVI ed è stata seppellita dal CVII.
Mi puoi fare degli esempi che hanno indotto la morte del cristianesimo tra il Concilio Vaticano I e il Concilio Vaticano II ?
 
Citazionela cristianità è la "chiesa" ad essa associata è morta (anche se nelle associazioni e nella parrocchie ancora preferiscono pregare sulla bara) e le statistiche e le analisi risaltano un'Italia e un pianeta Terra già post-cristiana

Se il cristianesimo è già morto tu come ti consideri ? Ti ricordi dell'ultimo giapponese rimasto  per anni isolato nella foresta che credeva di dover combattere contro i nemici ma la guerra era terminata da molto tempo ? Non pensi di essere uguale a quel giapponese ?
 
Dai, non disperare, ci vorranno secoli per la sostituzione della Chiesa cattolica e le altre Chiese cristiane con un'altra religione adatta ai tempi. Perché parte dell'umanità ha bisogno della religione.

Il necessario "dimagrimento della Chiesa cattolica" ? Ben venga !

"Chi è causa del suo mal pianga sé stesso": il proverbio deriva da questo verso di Dante Alighieri: "credo ch'un spirto del mio sangue pianga la colpa che là giù cotanto costa" (vedi Inferno, canto XXIX, versi 20 – 21).


La Chiesa cattolica ne ha combinate troppe nei secoli e verso di lei è iniziata la resa dei conti.

Il sostegno le deriva soprattutto dalla religiosità popolare, che si esprime tramite riti, immagini, superstizioni, magie, frequentazioni di santuari, venerazione delle reliquie (di solito false), le espressioni del corpo (sono importanti il bacio, la genuflessione), le processioni accompagnate dagli stendardi delle confraternite e dal suono della banda musicale, il do tu des. Il resto è secondario.

E' meglio sorvolare sul commercio delle reliquie, sui miracoli, sui santi, sulle trasfigurazioni, assunzioni e ascensioni al cielo.

Ne ha raccontate troppe di balle per attirare fedeli terrorizzati, ha abusato e abusa della credulità popolare.

Un bel saluto Duc.

#407
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
22 Luglio 2023, 17:23:45 PM
Bob, oggi ti offro un altro interessante dipinto riguardante le spigolatrici nel paesaggio,  fu realizzato dal pittore francese Jean-François Millet (1814 – 1875).


Jean-François Millet, Le spigolatrici, olio su tela, 1857,  Museo d'Orsay, Parigi

In primo piano tre donne del proletariato rurale sono  intente alla raccolta delle spighe di grano rimaste sul terreno dopo la mietitura. Nel cielo con nuvole bianche  vola uno stormo di uccelli (in alto sulla destra).

Sul fondo, a sinistra, due pagliai: vicino al primo pagliaio c'è un uomo a cavallo;  un altro uomo è sul carro carico di steli di grano trainato da due cavalli; numerosi contadini (indossano abiti prevalente bianchi) sono dediti alla mietitura, controllati dal fattore (massaro) su un cavallo col manto nero; verso l'orizzonte abitazioni, magazzini e alberi.

Questo quadro è considerato un capolavoro del "realismo" o  "verismo": movimento pittorico e letterario sviluppato dagli anni '40 del XIX secolo anche in Italia.

Il realismo tentava di cogliere la realtà sociale, senza allegorie.  E Millet, figlio di poveri contadini, nella vita agreste ebbe la sua ispirazione artistica. Nel febbraio del 1851 scrisse: "... Ciò che di più allegro conosco è questa calma, questo silenzio di cui si gioisce così intimamente all'interno del bosco o sui campi arati. Mi direte che questo discorso è molto da sognatore, di un sogno triste, anche se certo dolcissimo [...] ma è lì, secondo me, che si trova la vera umanità, la grande poesia".

Questo pittore dipinse con vicinanza affettiva la vita dei contadini, dei pastori, dei taglialegna, la loro faticosa quotidianità dall'alba al tramonto, la loro non voluta austerità, il senso religioso della vita e del lavoro.

"Perché mai – scrisse – il lavoro di un piantatore di patate o di un piantatore di fagioli dovrebbe essere meno interessante o meno nobile di qualsiasi altra attività? Si dovrebbe riconoscere che la nobiltà o la bassezza risiedono nel modo in cui tali cose vengono comprese o rappresentate, non nelle cose in sé".

I soggetti più ricorrenti della sua pittura: la famiglia e la figura della donna rappresentata nella propria abitazione, mentre spazza la casa, inforna il pane, rammenda un vestito alla luce di una lampada, fila la lana, prepara il burro, si pettina accanto a una finestra, imbocca i figli piccoli.

Millet  presentò  il lavoro delle madri come forma di amorevole servizio e non come faticoso dovere. Alcune volte nei suoi dipinti ci sono madri che  insegnano ai propri bambini a leggere o a lavorare. Compito della donna non è solo occuparsi della cura del corpo ma educare. Spesso collocò una madre con il bimbo in braccio accanto al compagno che innesta un albero o aggiusta un attrezzo.

La raffigurazione del lavoro rurale e la religiosità nella vita domestica diedero a Millet l'apprezzamento del pubblico. Furono soprattutto gli americani ad amare il suo talento: infatti gran parte delle sue opere si trovano oggi in musei e collezioni degli Stati Uniti.
#408
Ultimo libro letto / Re: "Spazzolare il gatto"
20 Luglio 2023, 11:25:44 AM
 Buongiorno Bob. 

O. K., inoltriamoci nella "strada per Emmaus".... Durante il tragitto dialoghiamo sull'amore.  

Molto interessanti le tue domande.

L'amore ? Per me è una parola polisemica.  Con questo lemma si può far riferimento a vari sentimenti: dall'affetto parentale o amicale  all'attaccamento per la partner.

L'ampiezza di usi e significati, in combinazione con la complessità dei sentimenti che coinvolgono i soggetti che amano, possono rendere difficoltoso definire in modo univoco l'amore, rispetto ad altri stati emotivi.
 
Mi chiedi
CitazioneChi, cosa hai amato e ami?
 Riesci a individuarlo veramente?
 O non è invece inafferrabile l'oggetto del tuo amore?

Quando ero  adolescente scambiavo il flirt per travolgente innamoramento, ma lo chiamavo amore. 

Con il matrimonio dall'innamoramento son passato nella fase dell'amore altruistico verso mia moglie e i miei figli.
La persona con la quale si condivide la quotidianità, se all'improvviso ci abbandona o muore, provoca un vuoto, la sua perdita crea una lacerazione psicologica, la sofferenza. Fa capire quanto la persona amata sia decisiva per la propria esistenza.

Comunque alla mia tarda età l'amore è ancora  "l'inafferrabile oggetto" del desiderio !

"Che l'amore sia tutto,  è tutto quello che sappiamo dell'amore", declamava la poetessa americana Emily Dickinson. Infatti l'amore è un mistero, conturbante e chimerico. Quando meno te lo aspetti l'arcano squarcia la routine della tua esistenza e quasi si materializza.

Vedi un altro/a  e la  "divina scintilla  scocca e  divampa l'incendio.

Io non vedo che lei, che vede solo me.

Stavamo lontano e non ci eravamo mai visti. Ma ora, ora che ci siamo conosciuti, la vicinanza è il nostro ossigeno, il nostro balsamo. Ci parliamo con gli sguardi e i nostri occhi sono tutti per noi, solo per noi. Non vediamo gli altri e non c'interessa vederli.

Qui mi fermo. Mi accorgo che ti sto parlando della fase dell'innamoramento e non dell'amore.

Ma allora cos'è l'amore ? Continuiamo a parlarne se vuoi  ??? ::)

#409
Tematiche Spirituali / Italia post cristiana
19 Luglio 2023, 22:21:49 PM
Dal quotidiano "Il Giornale" del 19 – 7 - 2023

Roberto Vivaldelli: "L'Italia è post-cristiana", lo studio shock sulla religione




"Non basta la presenza del Vaticano e il fatto che il nostro Paese sia universalmente considerato la culla del Cristianesimo. L'Italia è ormai post-cristiana.

I dati parlano chiaro: secondo una nuova maxi-indagine demoscopica che il mensile "il Timone" ha realizzato in collaborazione con Euromedia Research della dottoressa Alessandra Ghisleri, oltre un terzo della popolazione italiana – ben il 37% - si dichiara "non credente", mentre quelli che si dichiarano "credenti" e cattolici e frequentano la chiesa per andare a messa sono appena il 13,8% della popolazione totale.

Trattasi, secondo quanto riporta lo studio, di un'esigua minoranza, composta da pochi giovani e da fedeli in età avanzata. Tra quelli che si dichiarano "credenti" e affermano di andare a messa almeno una volta al mese, si confessa, almeno una volta l'anno, solo il 33% dei fedeli, mentre il 32% non conosce il significato dell'eucarestia. Piuttosto grave, dato che parliamo del sacramento istituito da Gesù durante l'Ultima Cena.

Pochi i credenti che conoscono "L'Ultima Cena".

Gli altri dati contenuti nello studio pubblicato dalla rivista "Il Timone" sono altrettanto sconfortanti per il futuro della Chiesa. Meno di 6 praticanti su 10, infatti, sanno cosa sia la confessione, mentre il 66% sempre dei praticanti sbaglia o ignora la definizione di "risurrezione della carne"; e non finisce qui, perché il 20% pensa che il peccato sia un "semplice torto fatto agli altri".

Sui temi etici, inoltre, dall'aborto alle nozze gay, i praticanti hanno una visione di fatto "secolarizzata" mentre emerge, sempre tra i credenti, una netta opposizione all'utero in affitto e alla legalizzazione delle droghe. La preghiera rimane una pratica molto comune: un fedele su cinque dice di pregare ogni giorno - e il 96% lo fa almeno ogni tanto - mentre 7 persone su 10 di quelle che vanno a Messa credono all'esistenza del Diavolo.

Numeri simili a quelli riportati nell'indagine sociologica pubblicata, nel 2021, dalla Conferenza episcopale italiana a 25 anni da "La religiosità in Italia" del 1995, che anche in quel caso acclarava un calo della frequenza settimanale alla Messa, dal 31,1% al 22%: la religiosità continua a perdere dunque l'elemento di partecipazione alla Messa domenicale (-9% dal 1995 al 2020, pre-pandemia) e diventa "più riflessiva, meditata e per questo più problematica". Anche in quell'indagine, infatti, la preghiera continua a mantenere un aspetto rilevante.

Le sfide per il futuro

Come affrontare quest'Italia post-cristiana? "Il Timone" ha intervistato vari personaggi di spicco, da Kiko Argüello (Iniziatore del Cammino Neocatecumenale) a Davide Prosperi (Presidente della Fraternità di Comunione e liberazione), passando per don Giulio Maspero (Prelatura dell'Opus Dei).

Come scriveva lo storico britannico Christopher Dawson in tempi non sospetti, a proposito del processo di secolarizzazione - era il 1956 - è "compito dell'educazione cristiana recuperare i contatti perduti e ristabilire il contatto tra religione e società moderna tra il mondo della realtà spirituale e il mondo dell'esperienza sociale. Naturalmente questo non è ciò che di solito si intende per educazione, che di solito è confinata negli stretti limiti delle scuole e degli esami. Ma l'istruzione non può fare molto se non ha alle spalle una cultura, e la cultura cattolica è essenzialmente umanista in quanto non c'è nulla di umano che non rientri nella sua sfera e che in qualche modo non le appartenga".

Papa Francesco ha ricordato, anche di recente, che secolarizzazione "da tempo ha ormai trasformato lo stile di vita delle donne e degli uomini di oggi, lasciando Dio quasi sullo sfondo", tanto che "la sua Parola non pare più una bussola di orientamento per la vita, per le scelte fondamentali, per le relazioni umane e sociali". Riuscirà dunque la Chiesa a recuperare il suo ruolo oppure tutto è perduto?"
#410
Ultimo libro letto / Re: "Spazzolare il gatto"
19 Luglio 2023, 19:00:49 PM
Bob, Claudia, Jean grazie per i vostri graditi auguri di compleanno. Avverrà il 2 agosto !  ;D



80 anni fa i miei genitori erano in fuga da Roma, perché bombardata dagli aerei americani.

I bombardamenti cominciarono il 19 luglio. Oggi è il 19 luglio !


Gentile Jean l'altro giorno ho letto nell'altro topic  il tuo simpatico scambio di  ruoli tra Lietta e il professore. ???

A me è capitato tale scambio con una piacevole cinquantenne. La sua non offensiva risposta mi ha costretto alla "ristrutturazione" mentale e da tempo sono rassegnato solo ad osservare la beltà femminile. Respingo i tentativi di Eros che m'inducono in tentazione, perché anche a 80 anni la tentazione c'è !

Hai scritto
CitazioneIn questo Logos delle meraviglie non si vede il tuo corpo fisico, con i suoi acciacchi e connessi e un po' conoscendoti trovo simpatico il tuo approccio con la sempiterna e problematica questione dell'eros.
 Beninteso, problematica per chi vuol farsene un problema poiché etica, morale, regole ecc. son come la forza di gravità terrestre, differente in differenti luoghi.
 
 Rimane il "sempiterna", l'impulso biologico senza il quale si chiuderebbe bottega (specie umana) e dal quale si sono edificate civiltà, religioni (direttamente e/o indirettamente) ecc... infatti senza materia prima (individui) chi gioca in prima?
Eh si, concordo con la tua opinione (eri nel confessionale al posto del prete quando ho elencato i miei peccati ? :)) ) .
 
Per quanto riguarda la fisicità del mio corpo, constato i dolori articolari alle rotule e alla schiena, ma non mi lamento. La mattina frequento la palestra. Apre alle 6 del mattino e a quell'ora sono presente insieme ad altri uomini e donne che poi vanno al lavoro. Tra noi vige un cordiale rapporto.

Così comincia la mia giornata fino alle 7. Quando ho tempo mi dedico al forum "in modo solitario".

 
Bob dici che non bisogna arrendersi all'evidenza. O. K.. Ma la mia evidenza è la quotidianità, non riesco a "vedere" oltre né altro.

Lo sai  che non credo nelle divinità con le connesse religioni, ma apprezzo l'etica che scaturisce dalle loro dottrine.

Sono disponibile ad "attraversare il deserto", però mi manca la motivazione alla partenza e non mi serve come guida e compagnia il clero o i cosiddetti testi sacri durante la "traversata".

Si, come piacevole compagnia posso accogliere Venus (dea della bellezza e dell'amore) come  guida per camminare nella "valle di Giosafat" e risalirne la china.
 
Mi domandi


CitazioneNon è forse un nulla l'oggetto del tuo amore?
 E allora ciò che conta non è proprio questo amore, di per se stesso?
Se ho ben compreso intendi l'amore erga omnes ? In tal caso sono un egocentrico. Arido ? Non lo so.

 
Un bel saluto anche a te Claudia.

Nell'età cosiddetta  "matura" cambia sicuramente il modo di affrontare la relazione: non si pensa "al dopo" ma un rapporto di coppia  che possa durare almeno fino a che la vita lo concede, e incentrato sulla fiducia, sull'accettazione e sulla complicità.
 
Quanti amori rifiutati e allontanati per il quieto vivere di tutti !
(Dico questo perché mia moglie non scruta questo forum).

"Innamorarsi" a 70 anni, 80 anni è una scelta coraggiosa, un brindisi alla vita, un modo di tenere accesa la fiamma dell'esistenza.

"Nulla è più bello, più vero della vita. Prendila sul serio, ma sul serio a tal punto che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte, pur temendola".
(Nazim Hikmet])
#411
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
19 Luglio 2023, 09:18:18 AM
Adesso vi mostro altri due famosi dipinti "spirituali" di Vincent van Gogh, rimanendo in tema: anche le notti stellate sono paesaggio.


Vincent van Gogh, Notte stellata, olio su tela, 1889, Museum of Modern Art, New york

Vincent ritrasse  questo paesaggio dalla finestra della stanza nell'ospedale psichiatrico  di Saint-Rémy-de-Provence che prospetta  sulla vallata dove c'è il villaggio di Saint-Rémy; sullo sfondo la catena montuosa  delle Alpilles. 

In una lettera al fratello Theo scrisse: "...guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città e i villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia?" Inoltre, riferendosi a questo dipinto, scrisse: "...come se il cielo, passando attraverso i suoi gialli e i suoi azzurri, diventasse un irradiarsi di luci in moto per incutere un timor panico agli umani che sentono il mistero della natura". 

Bella e luminosa la "falce" di luna in alto  sulla destra ("gobba a levante, luna calante...).

In primo piano uno strano cipresso,  il villaggio e la chiesa con campanile  cuspidato, alberi sulla destra sullo sfondo le montagne. Si vedono le luci dalle finestre di alcune case.

La contemplazione di questo cielo stellato con alcuni vortici è affascinante e inquietante.

Varie tonalità dei colori blu e azzurro riempiono tutta la superficie dipinta. Come colore complementare il giallo della luna, delle stelle , delle luci evidenti dalle finestre di alcune case.

L'orizzonte è molto basso e la maggior parte della composizione è occupata dal cielo che rappresenta lo schermo emotivo e drammatico di van Gogh.

La profondità è evidenziata dal contrasto tra il grande cipresso in primo piano e il paesaggio con le case e gli alberi che si sovrappongono e diventano più piccoli in lontananza.

Ecco un'altra bella notte stellata dipinta da van Gogh


Vincent van Gogh, Notte stellata sul Rodano, olio su tela, 1888, Musée d'Orsay, Parigi

Ad Arles, tra le sponde del fiume scelse il punto che reputò adatto per  rappresentare "Notte stellata sul Rodano".

In una lettera scrisse:  "Sto lavorando [...] a uno studio del Rodano, della città illuminata dai lampioni a gas riflessi nel fiume blu. In alto il cielo stellato con il Gran Carro, un luccichìo di rosa e verde sul campo blu cobalto del cielo stellato, laddove le luci della città e i suoi crudeli riflessi sono oro rosso e verde bronzeo...".

In primo piano una coppia passeggia sulla riva del fiume.

Sullo sfondo, le luci della città di Arles. 

Questo dipinto mi evoca una celebre frase del filosofo tedesco Immanuel Kant:

"Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me".

(dalla "Critica della ragion pratica").
#412
Ultimo libro letto / Re: "Spazzolare il gatto"
18 Luglio 2023, 08:45:54 AM


Claudia ha scritto
CitazioneEcco appunto : quando c'è un pricesso di identificazione con la giovinezza irrimediabilmente perduta, e il quadro d'insieme è quello di acciacchi vari che hai descritto in altro passo del tuo post...ma come si può vivere il presente in modo così surreale da "sentirsi" quelli dei 30anni (valido tanto al maschile che al femminile) ? E come si può addirittura parlare e sperare di "passioni" ?

Buongiorno Claudia,

vivere in modo surreale ?

L'illusione aiuta a vivere meglio. Non inganna la mente facendo pensare al vecchio individuo di avere 30 anni. L'anziano è consapevole del suo aspetto fisico decadente e della sua età, ma l'immaginazione lo aiuta a dargli slancio, vigore, lo/la sprona a progetti a breve termine, a vacanze con il nuovo o nuova partner, ed ha (dovrebbe) presente il detto: "finché dura...".

Innamorarsi a 80 anni si può ?  O si deve rinunciare per timore del pregiudizio sugli amori tardivi ?

Se una persona è sola (per esempio vedovo/a) deve rinunciare per il timore del giudizio altrui ?

Penso che l'innamoramento possa avvenire anche a 80 anni, con o senza attività sessuale.

Ovviamente  è un "innamoramento"  diverso da quello di chi ha 20 anni, ma non meno intenso o importante.

In vecchiaia i nuovi "amori" lasciano  presto il posto all'istinto di scavare in quelli passati. E affiorano i ricordi dell'adolescente ormai vecchio che aspetta ancora l'amore, per non deludersi s'illude. Come  gli "amori" dei bambini,  che si fidanzano all'insaputa dell'altro/a.



Bobmax ha scritto:
CitazionePiù che vivere il presente, dovrebbe crescere la consapevolezza di cosa conta davvero in questa vita.

Ciao Bob.
fra pochi giorni compirò 80 anni e con sincerità debbo dirti che non sono consapevole di ciò che conta in questa vita.

Vivo la quotidianità, non do fastidio agli altri e cerco di vivere tranquillo. Questo basta  ?

Nostalgia ?  Nella tarda età non si può più indugiare su di essa. Non conforta !

L'unico cruccio che ho è lo scorrere veloce del tempo.

Tu hai anche la consolazione che ti deriva dalla religione.

Buongiorno anche a te Ipazia. Dove sei ?

Dai partecipa a questo scambio di opinioni.  ;D
#413
Ultimo libro letto / Re: "Spazzolare il gatto"
17 Luglio 2023, 14:51:38 PM
Buon pomeriggio Claudia. Condivido la tua opinione.

Mentre ti scrivo sto pensando al famoso film diretto dal regista Luchino Visconti e titolato "Gruppo di famiglia in un interno". L'hai visto ?

Nel film c'è una scena con Lietta Brumonti (personaggio interpretato dall'attrice Claudia Marsani) e l'anziano professore americano (interpretato da Burt Lancaster).





Lietta: "Che cosa farebbe se io volessi baciarla ?"

Professore: "Ah, non l'invidierei ! Perché se mi mettessi un attimo al suo posto, vedrei avvicinarsi il viso di un uomo che... non è più giovane da tanto tempo".

Amare una persona più giovane significa un forte investimento libidico,  rimette in moto interessi, curiosità, speranze che sembravano perdute, stimola verso nuove mete, in quanto queste rappresentano un modo per tenere vivo il legame e l'interesse dell'altro/a. C'è anche un processo di identificazione con la giovinezza perduta, che non si potrà mai più riconquistare. Infine, c'è la sensazione dell'irripetibilità dell'evento.
Nella tarda età non è la morte a dover far paura ma è l'invecchiamento con le sue conseguenze:  fragilità, impotenza, ridotta mobilità, dolori articolari, perdita dei denti, calo della vista e dell'udito, corruzione fisica del corpo. Bisogna arrendersi, accettare il declino del corpo.
La morte dura un attimo, invece la vecchiaia può prolungarsi per anni, umilia il corpo ed in parte anche lo spirito.
Invecchiando s'impara che quelle che contano non sono le cose  ma è il diverso modo in cui si guarda alle cose.

Il cambiamento di prospettiva verso il futuro, che diventa sempre più breve nella vecchiaia,  dovrebbe facilitare a vivere nel presente. 


p. s. L'amore a ottant'anni  ha lo slancio di chi sa che gli incontri sono contati, ogni volta potrebbe
essere l'ultimo.
#414
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
17 Luglio 2023, 08:15:15 AM
Stamane oltre al virtuale caffè vi offro come pasticcino un noto dipinto di Vincent van Gogh, che prima di dedicarsi alla pittura preferì seguire il lavoro religioso paterno:  pastore protestante. Con tale ruolo trascorse alcuni mesi tra i minatori poi rivolse la sua attenzione ai contadini, ai poveri e ai diseredati. A questi dette dignità artistica in numerosi suoi quadri.

Nei precedenti post ho descritto alcuni paesaggi realizzati da Camille Pissarro.  Questo pittore tra il 1886 e il 1887 impartì lezioni sull'uso del colore all'olandese Vincent  van Gogh (1853 – 1890), purtroppo morto in giovane età: 37 anni !.

Nel febbraio del 1888 Vincent si trasferì ad Arles, in Provenza, per dedicarsi alla raffigurazione dei suoi soggetti preferiti:  paesaggi, nature morte con fiori, alberi di cipresso, campi di girasole o di grano.

Un bell'esempio paesaggistico è il suo dipinto titolato: "Il raccolto"


Vincent van Gogh, Il raccolto,  olio su tela, 1888, Van Gogh Museum,  Amsterdam

Questo dipinto raffigura la campagna di Arles, in Provenza, dove Vincent trascorse due anni, dal 1888 al 1890. Artisticamente furono per lui molto prolifici: dipinse centinaia di quadri per trasferire su tela la bellezza paesaggistica della zona.

"Il raccolto" lo realizzò nel giugno del 1888 dopo alcuni disegni preparatori.

In questo dipinto ci i sono elementi del paesaggio che permettono di individuare la zona.

In alto, sulla sinistra, l'Abbazia di Montmajour, con la torre di vedetta del XIV secolo.

Sullo sfondo,  la piccola  catena montuosa delle Alpilles, estrema propaggine delle Alpi nella bassa valle del Rodano.

Il cielo è sereno, i contadini sono al lavoro.

La disposizione delle varie tonalità del colore giallo  permette di individuare il susseguirsi dei campi di grano nella pianura.

In primo piano c'è il grano maturo da mietere, il recinto del piccolo podere alberato entro il quale  si vede un cavallo morello (= mantello equino nero) con sottosella bianco,  intento a brucare l'erba.

Al di là dello steccato, sulla sinistra, il pagliaio con addossate due scale,  covoni di grano in terra, un contadino con la camicia azzurra intento al lavoro, un carro agricolo con le sponde azzurrognole e un carrello di tonalità marrone.

Sulla destra, verso l'alto, un edificio bianco, alcuni alberi, un uomo su un carro agricolo trainato da un cavallo, col manto scuro. 

Più al centro un altro uomo su un carro agricolo trainato da un cavallo col manto bianco.

Due contadini percorrono il sentiero davanti i due bianchi edifici rurali.

I colori prevalenti nella tela: il giallo del grano, il verde  degli alberi  e il blu del cielo.
#415
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
15 Luglio 2023, 16:33:22 PM

Camille Pissarro, La raccolta di fieno a Montfoucault, olio su tela, 1876, Musée d'Orsay, Parigi

Montfoucault al tempo di Pissarro era un villaggio nei pressi di Lassay-les-Châteaux, nel nord della Francia, non lontana da Le Mans.

In questo dipinto prevalgono i colori giallo e verde.

Il cielo è  quasi coperto da nubi bianche. 

I contadini sono sei: tre donne e tre uomini. 

In primo piano, sulla sinistra un alto albero, un pagliaio, tre contadine con le tipiche cuffie bianche intente a rastrellare il fieno. 

Dietro la raccoglitrice al centro delle tre c'è  un altro pagliaio.

Sulla destra  si vede un uomo alla guida del carro carico di fieno trainato da due cavalli bianchi,  un altro uomo è vicino ai cavalli  un altro ancora è sul retro del carro agricolo.

Sullo sfondo la collina boscosa.
#416
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
14 Luglio 2023, 18:03:33 PM

Camille Pissarro, La raccolta del fieno,  olio su tela, 1882, The National Museum of Western Art, Tokyo. 

Restiamo nel mondo rurale, con quest'altro interessante dipinto realizzato  da Pissarro.

Sulla sinistra e centro della scena ci sono 8 contadini, quattro donne e quattro uomini  intenti a formare covoni di grano.

La donna in primo piano, con il cappello con strisce rosse,  è quella che per prima attrae lo sguardo dell'osservatore.

Prospetticamente più lontano si vedono case nei pressi e sul rilievo collinare con alberi; un altro edificio si vede in lontananza al limite della zona pianeggiante; sulla destra, dopo l'uomo isolato che unisce i covoni, c'è un cavallo col manto bianco staccato dal carro, poi altri alberi.
#417
Ultimo libro letto / Re: "Spazzolare il gatto"
14 Luglio 2023, 16:33:13 PM
Ciao Claudia,

è tempo di vacanza, anche breve, perciò ti rispondo con ritardo...  ;D

Si reputo interessante approfondire  gli argomenti.

Comincio con il primo tema.

Sono d'accordo con te nel distinguere tra desiderio sessuale e amore. Ma quando si è giovani tutto confluisce facilmente nella reciproca attrazione fisica (= aspetto estetico corporeo), infatuazione e desiderio sessuale.

In questo tempo i giovani sono molto sbrigativi nell'approccio e nel decidere il rapporto sessuale.

Ma quando io ero giovane tutto era difficile nell'approccio con il mondo femminile. Non c'erano telefoni cellulari né computer, bisognava escogitare per poterla incontrare, e nell'adolescenza era difficile andare oltre i baci. Perciò debbo dirti che sono favorevole all'attuale più spontaneo feeling con tutto quel consegue, anche se molti adolescenti vanno "fuori binario".
 
Altro tema
Hai scritto
CitazioneIl desiderio sessuale illude che sia "amore" il desiderio, ma così non è, neanche a vent'anni. (Figuriamoci a ottanta, dove il "desiderio" non ha neanche supporto psicofisico di alcun tipo, ed è semplice reminiscenza di desideri passati: se vuoi approfondiamo anche questo).
Nel 2008 nelle sale cinematografiche arrivò il film titolato "Settimo cielo".
Narra la storia d'amore tra due anziani: Inge (Ursula Werner) è una donna che ha superato sessant'anni, tranquillamente sposata da trenta con Werner (Horst Rehberg).  Ma la sua vita cambia improvvisamente quando incontra il settantaseienne Karl (Horst Westphal). Inge tradisce il marito ed instaura una relazione extraconiugale passionale. Ritrova gli sguardi d'intesa, l'attrazione fisica, una vita sessuale ormai dimenticata. Improvvisamente si sente di nuovo giovane...Decide di separarsi e di andare a vivere con Karl. Per il dolore Werner si uccide.

L'amore a 80 anni ? Per un uomo in buone condizioni fisiche è difficile rinunciarci. Poco tempo fa un mio amico ha avuto una breve relazione (dispendiosa) con una più giovane di lui di circa 30 anni (la sua domestica) che gli ha detto chiaramente di non voler più fare sesso con lui causa la differenza di età.

Ci sono anche donne danarose, intorno agli 80 anni,  che cercano giovani gigolò per rinnovare i propri ricordi di gioventù.

L'icona femminista americana Gloria Steinem, in occasione del suo 80esimo compleanno,  disse  di "sentire le cellule del proprio cervello, un tempo ossessionate dalla libido, capaci finalmente di dedicarsi ad altro". Nell'invecchiare c'è una grande consolazione: ci si libera dalla voglia di fare sesso.

Altre sue coetanee, invece, sembrano più inclini alla malinconia.

Altre ancora ammettono che il fatto di non dovere più sostenere le aspettative legate alla sessualità "suona come una benedizione".

Linda, 66 anni, dopo l'asportazione delle ovaie aveva avuto un calo di libido che invece è ritornata, imprevista, dopo l'innamoramento con un 73enne (con tanto di orgasmi plurimi).

Tra le 50enni l'invito della Steinem cade nel vuoto. Infatti, ci sono lettrici come Cindy e Christine che dicono che per loro non è cambiato nulla per quanto riguarda la libido se non i partner, che diventano sempre più giovani, e Kate che dice che a quest'età (59 anni nel suo caso) la liberazione consiste nel non perdere più tempo con partner sbagliati.


Nella vita "normale" l'incontro tra anziani si riduce nel piacere della reciproca compagnia, l'affetto, la tenerezza. 

Buon pomeriggio
#418
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
10 Luglio 2023, 21:29:39 PM
Quasi alla fine del  precedente post ho scritto:

CitazioneNell'Antico Testamento c'è la storia di Rut la Moabita (vedi Libro di Rut), vedova che va a spigolare in un campo di grano e finisce con lo sposare il proprietario.


Julius Schnorr von Carolsfeld, Rut nel campo di Booz, olio su tela, 1828, National Gallery, Londra.
Nel campo di grano di Booz alcune donne stanno "spigolando" (raccolta delle spighe del grano rimasto in terra dopo la mietitura), fra queste c'è Rut, immaginata dal pittore mentre conversa con il proprietario, Booz.
 
 Il quadro fu dipinto a Monaco di Baviera, sulla base di disegni che Schnorr von Carolsfeld aveva realizzato alcuni anni prima durante il suo decennale soggiorno in Italia. Era un pittore che emergeva nel gruppo di artisti tedeschi e austriaci chiamati i "Nazareni", attivi a Roma all'inizio del XIX secolo. Essi rifiutavano nella pittura il "classicismo accademico". Volevano l'arte rinnovata su basi religiose e patriottiche, stilisticamente arcaicizzante.
 
 Tornando alla principessa moabita Rut, rimasta vedova del figlio di Elimelech, un ricco mercante ebreo trasferitosi con la famiglia a Moab per scampare ad una carestia in Israele, dopo la morte di questo e dei figli, la moglie Naomi, suocera di Rut, decise di tornare in Israele, nonostante l'incerto futuro, ma pronta ad affrontare povertà e difficoltà.
 
 Rut preferì lasciare la sua agiata famiglia di origine per rimanere con la suocera: "Dovunque andrai, io andrò; dovunque dormirai, io dormirò; it tuo popolo è il mio popolo e il tuo Dio è il mio Dio": queste furono le parole di Rut alla suocera.
 
 Le due donne si stabilirono a Betlemme (circa 6 km da Gerusalemme), ma la loro vita era economicamente precaria, si adattavano a fare vari lavori, anche le spigolatrici sui campi di grano, raccogliendo le spighe cadute o lasciate dai mietitori.
 
 La legge ebraica imponeva questo atto di carità nei confronti dei poveri: "Quando mieterai la messe della vostra terra, non mieterai fino al margine del campo e non raccoglierai ciò che resta da spigolare del tuo raccolto; lo lascerai per il povero e per il forestiero" (Levitico 23,22).


Rut e Booz si sposarono. Dalla loro unione nacque Obed, che diverrà il nonno del re d'Israele, Davide, e da questo ebbe origine la discendenza, che comprende  pure Giuseppe, il padre putativo di Gesù di Nazaret.

Dio promise al re Davide che la sua discendenza regnerà per sempre su Israele e che da questa discendenza nascerà il Messia.

La genealogia che conclude il libro di Ruth viene ripresa e citata nel versetto 5 del primo capitolo del Vangelo di Matteo.
#419
Ultimo libro letto / "Spazzolare il gatto"
09 Luglio 2023, 19:15:25 PM
Si può considerare scabroso un romanzo d'esordio di una ottantenne  inglese che con sincerità parla di sesso ?

Jane Campbell è l'autrice di "Spazzolare il gatto" (edit. Atlantide, pagg. 166): storie di 13 donne, dei loro corpi e dei loro desideri, che tra amori irrealizzabili e prospettive inaspettate danno vita a questo libro,  che offre una prospettiva inaspettata sulla vecchiaia.

Le loro storie hanno valore paradigmatico, ma anche liberatorio, perché gli atti di ribellione che riescono a compiere sono la migliore risposta alla società borghese, di cui loro sono il prodotto ma anche le vittime, causa cliché sociali e familiari che impongono di riempire la vita degli anziani, la cui esistenza viene percepita da molti solo come anticamera della morte.

Le protagoniste sono personaggi che rivelano un loro ambito  riservato, da tenere nascosto, come se non esistesse, come se fosse "peccato" anche il solo evocarlo.

Il primo racconto di erotico non ha quasi nulla, induce alla malinconia, ma  ha un incipit che fa meditare: "la voglia di un vecchio è disgustosa,  ma la voglia di una vecchia è peggio".

Nel  libro c'è la donna che scopre il desiderio sessuale quando è ormai nella casa di riposo, quell'altra che  deve adattarsi, accettare il tempo che passa e vivere con i figli in casa e un gatto da accarezzare:

"La gatta e io stiamo imparando il processo di espropriazione. Invecchiare è spesso descritto come un accumulo, di malattie, sofferenze, rughe, ma è in realtà un processo di espropriazione, di diritti, di rispetto, di desiderio, di tutte quelle cose che una volta possedevi e di cui godevi con tanta naturalezza".
Le protagoniste sono personaggi che rivelano un loro ambito  riservato, da tenere nascosto, come se non esistesse, come se fosse "peccato" anche il solo evocarlo.


La Campbell ha esordito nella letteratura a ottant'anni e forse proprio per la sua età riesce ad abbracciare mondi diversi: quello di ieri con le donne sottomesse e costrette a seguire uno schema perenne, e quello di oggi:

"Susan sapeva che era importante essere, prima di tutto, una signora. Non era appropriato, non era mai appropriato, pensare in certi modi, vestire o mangiare o parlare in certi modi. E fantasie come quelle erano oltraggiosamente, terribilmente sbagliate. Erano palesemente sbagliate, si disse. Erano disgustose. E distolse gli occhi da Miffy...".

Senza il desiderio, cosa resta della vita?  L'amore è pulsione, ma anche attrazione mentale, romanticismo... a qualunque età. Campbell rompe un tabù e lo fa con la sicurezza di chi ha raggiunto un'età in cui si può dire tutto e con l'incoscienza di chi esordisce.
#420
Riflessioni sull'Arte / Re: Paesaggio
08 Luglio 2023, 22:22:43 PM
Luigi Mercantini nella poesia "La spigolatrice di Sapri", composta nel 1858, assume il punto di vista di una ragazza, addetta alla spigolatura del grano, che casualmente assiste allo sbarco dei rivoltosi. Lei incontra Pisacane, e tra i due nasce l'infatuazione. La donna parteggia per i cosiddetti "trecento" e li segue in combattimento, ma impotente assiste alla loro uccisione da parte dei contadini locali e delle truppe borboniche.

Testo della poesia:

"Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!

Me ne andavo al mattino a spigolare
quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore,
e alzava una bandiera tricolore.

All'isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s'è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra.

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!

Sceser con l'armi e a noi non fecer guerra,
ma s'inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:
tutti aveano una lagrima e un sorriso.

Li disser ladri usciti dalle tane,
ma non portaron via nemmeno un pane;
e li sentii mandare un solo grido:
"Siam venuti a morir pel nostro lido".

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!

Con gli occhi azzurri e coi capelli d'oro
un giovin camminava innanzi a loro.
Mi feci ardita, e, presol per la mano,
gli chiesi: "Dove vai, bel capitano?".

Guardommi, e mi rispose: "O mia sorella,
Vado a morir per la mia patria bella".
Io mi sentii tremare tutto il core,
né potei dirgli: "V'aiuti il Signore!".

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!

Quel giorno mi scordai di spigolare,
e dietro a loro mi misi ad andare:
due volte si scontrâr con li gendarmi,
e l'una e l'altra li spogliâr dell'armi:
ma quando fûr della certosa ai muri,
s'udirono a suonar trombe e tamburi;
e tra 'l fumo e gli spari e le scintille
piombaron loro addosso più di mille.

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!

Eran trecento e non voller fuggire,
parean tre mila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,
e avanti a loro correa sangue il piano:
fin che pugnar vid'io per lor pregai,
ma a un tratto venni men, né più guardai:
io non vedea più fra mezzo a loro
quegli occhi azzurri e quei capelli d'oro.

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!".




Statua bronzea dedicata alla "Spigolatrice di Sapri" sullo "scoglio dello Scialandro, a Sapri (prov. di Salerno), golfo di Policastro. Fu collocata il 25 giugno 1994 a circa un chilometro dal porto, verso Maratea.

Nel mese di settembre del 2021 a Sapri fu collocata un'altra statua bronzea dedicata alla "spigolatrice" di questa località.



Secondo le detrattrici la statua è una versione sessista della lavoratrice dei campi, addetta alla spigolatura.

Nella scultura realizzata da Emanuele Stifano è evidente l'abito trasparente, ma questo ha suscitato le ire di alcune femministe che hanno considerato la statua diseducativa e fuorviante perché rappresenta la donna in modo "sessualizzato" anziché capace di autodeterminazione, che sceglie di non andare a lavoro per schierarsi contro l'oppressore.

Ma chi era la "spigolatrice di Sapri" ? Un personaggio inesistente, ideato dal poeta Luigi Mercantini. Quando scrisse la poesia le spigolatrici erano diffuse in tutta Italia la cui economia era quasi completamente agricola.

Spesso nel passato le spigolatrici erano considerate "trasgressive": andare da sole o in compagnia di altre donne nei campi di grano dava occasioni di incontri che altrimenti non sarebbero stati possibili nella società contadina del tempo.

Nell'Antico Testamento c'è la storia di Ruth la Moabita (vedi Libro di Ruth), vedova che va a spigolare in un campo di grano e finisce con lo sposare il proprietario.

Quindi, si spiega come nella poesia sui "300" si parli di un incontro con una spigolatrice locale che si rivolge a Carlo Pisacane chiamandolo "Bel Capitano".