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Messaggi - acquario69

#406
Citazione di: Eutidemo il 22 Marzo 2017, 07:03:01 AM
Secondo me occorre distinguere tra:
- democrazia "popolare", nella quale il potere fa riferimento al popolo, che elegge i suoi rappresentanti politici "sine ira ac studio";
-democrazia "populista", nella quale il potere fa riferimento, sì, al popolo, ma solo in quanto sedotto e trascinato emotivamente dalle utopiche promesse dell'istrionico demagogo di turno.
;)

E secondo te e' mai esistito un potere che fa riferimento al popolo "sine ira ac studio"?

secondo me già il termine potere potrebbe indicare una certa ambiguità di fondo..
E se e' il potere che fa comunque riferimento al popolo, allora come conseguenza si dovrebbe valutare meglio anche il termine stesso di popolo 
#407
CitazioneFinchè il mondo viene percepito come più o meno effettivamente "migliore", nessun problema. Qualche bugia ce la lasciamo dire. Quando però le cose iniziano ad andar male non c'è più tempo per formare tanti piccoli Leonardo, che sappiano far fronte alle difficoltà.


Quando si può star tranquilli nel proprio piccolo orticello,allora tutti se ne fregano, quando invece le cose cominciano ad intaccare i piccoli interessi personali allora tutti si incazzano e gridano all'ingiustizia...che e' l'effetto provocato dalla sua stessa causa e che si ritorce contro come un boomerang
#408
Fino a 3-4 generazioni fa vi era ancora la consapevolezza "del ritorno delle cose" e lo sapevano bene persino i cosiddetti "ignoranti",anzi forse meglio (cioè quelli non ancora "istruiti") perché il punto di riferimento era sempre la Natura, dove tutto e' collegato e interdipendente e con i suoi cicli...e percio con le sue stagioni, di cui e' la primavera dopo (questo nostro attuale) l'inverno.. :)

PS: Sariputra,sentiti questa che mi sembra decisamente più attuale !!  ;D

https://www.youtube.com/watch?v=4RMi4uGfjRs.
#409
Citazione di: Sariputra il 16 Marzo 2017, 08:50:41 AM
La verità è che la primavera prima era vera...ora non lo è più! ( relatività della prima-vera). Infatti non si sente più la gente , in questi giorni, dire: "Sta arrivando la primavera", intendendo quindi che sta arrivando qualcosa di vero, al massimo dice: "Che bella giornata, fa già caldo" che , pur non essendo falso, non ha lo stesso significato...infatti aggiungono subito: "Ma durerà?". Che tempi degenerati...

Secondo me metteresti bene in evidenza un altra contraddizione e cioè che questa degenerazione non la fa fiorire la vita ma la annulla...siamo nella "cultura" della morte.
#410
Grazie mille, ora mi sembra più chiaro.

Quelle che mi rimangono oscure sono le parole di mancuso,che secondo me le avrebbe intenzionalmente forzate per direzionarle nel senso che voleva lui e tutta la trasmissione compresa,e in generale i mass media,per favorire l'idea (come di normalità) che due persone dello stesso sesso possano adottare un bambino...ma questo (forse) e' un altro discorso 
#411
Chiedo a qualcuno di voi se mi sappia dire con esattezza l'etimologia della parola Verità e Primavera

Su internet avrei trovato queste (misere) indicazioni:

--dal latino,veritas derivato di verus ossia "vero" oppure dal sanscrito vrtta cioè "fatto, accadimento"
--verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»] Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva:

La curiosita' mi sarebbe venuta perché Vito Mancuso nella trasmissione tutta la citta ne parla del 10-3-2017 dal tema;
"Il riconoscimento adozione bambini per le coppie gay"
..a un certo punto direbbe che la radice etimologica di vero, sarebbe quella della primavera!
Ma e' cosi come dice lui??

di contro mi Sono andato a vedere anche l'etimologia della parola primavera e avrei trovato che deriva da prima e vera, quest'ultima dalla radice sanscrita vas che significa ardere, splendere...ma a quanto pare non centrerebbe niente con la parola verità come dice lui!

Qui sotto le sue testuali parole che ho riportato una per una...

In realta' uno deve capire che verità....
...guardi sta per cominciare la primavera...
Ver,la radice ver,veritas e' la stessa radice di primavera,perche ver,veris in latino e' primavera..e cosa significa questo, significa che il concetto profondo di verità, nel senso proprio più esistenziale e' cio che fa fiorire la vita e questo e' l'amore,l'amore vero fa fiorire la vita e allora due persone possono dello stesso sesso possono adottare un bambino..... :o

e qui sotto ce il suo intervento audio di circa 5 minuti;

http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-f5474704-6e99-4c88-9282-063ceaa5a185.html

Grazie in anticipo, sperando di venirmi in aiuto in questa piccola ricerca
#412
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
14 Marzo 2017, 04:59:33 AM
Citazione@Sgiombo
Vi sono doversi stili, c' é modo e modo di andare in bicicletta (l' insuperabile Eddy Merckx resta un mito indelebile nella memoria della ma gioventù!).

Ma non per questo ci si può andare in qualsiasi modo (per esempio pedalando con le orecchie o soffiando sui pedali).



quello che stavo semplicemente dicendo e' che per imparare ad andare in bicicletta,ognuno troverà modi e condizioni diverse per arrivarci,ma una volta  "arrivati" , ossia che si e' imparati,sarà per tutti e indistintamente la stessa cosa e per ognuno l'andare in bicicletta verra' naturale.

Questa vuole anche essere una metafora, un significato che gli sta "dietro" ....io mi esprimo in questo modo, che so già non puo essere perfetto.
#413
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
14 Marzo 2017, 04:54:05 AM
Citazione di: Phil il 13 Marzo 2017, 16:10:10 PM
Citazione di: acquario69 il 12 Marzo 2017, 23:16:51 PM
non esiste un "altra" metafisica...significa non aver capito che la metafisica non può avere limiti e definizioni.
Change Tzu non intende il nulla come il "niente" ma il Tutto non ancora manifesto e che tutto gia contiene, quindi esattamente il contrario.

Citazione di: donquixote il 12 Marzo 2017, 23:46:05 PM
La metafisica è e rimane limpidamente universale. [...] Il nulla da cui non può nascere nulla (che è anche il "non essere" di Parmenide) è inteso come opposto (puramente grammaticale, quindi inesistente in sé) del tutto (che non può avere opposizione alcuna), mentre il nulla da cui emerge l'uno è il totalmente indeterminato da cui sorge la prima determinazione possibile. Non vi erano esseri nè nomi significa solo che non vi era alcuna separazione, e in effetti questa separazione è una mera costruzione mentale  determinata dal bisogno  umano di "separare" gli enti e "definirli", determinarli come tali per poterseli rappresentare uno-alla-volta.

Mi scuso per aver troncato la citazione di Chuang Tzu, rendendo forse il testo troppo criptico; se continuiamo a leggere ci accorgiamo infatti che l'interpretazione metafisica occidentale, quella secondo cui quel niente è comunque un essere, seppur indeterminato, non è l'unica chiave di lettura possibile:

"Nel Grande Inizio vi era il nulla: non vi erano esseri, né nomi.
Dal nulla emerse l'Uno: vi era l'Uno, ma non aveva forma.
Dall'Uno nacquero gli esseri: questo è detto "la virtù"*.
Gli esseri ancora non avevano forma;
erano differenziati ma non separati..."

*qui vale come "potenzialità, capacità di manifestare una realtà"
(Chuang Tzu, 12)

Anche grazie alla nota, (mi) pare che il Grande Inizio abbia luogo nel niente/nulla (che quindi lo precede), da cui emerge l'Uno come concretizzazione della potenzialità/"virtù" insita nel vuoto/niente/nihil primordiale; l'attenzione alla potenzialità e il ruolo centrale del vuoto sono d'altronde tipici del taoismo... dall'Uno attualizzato si innesca poi la differenziazione degli esseri, etc.
Quindi direi che siamo davvero di fronte ad un'altra metafisica (anche perché ogni metafisica non è altro che un'interpretazione, come secondo la lezione cardine di tutto il '900 occidentale...).


Mi sento di risponderti in questa maniera;
e cioè' che e' al quanto difficile provare a spiegare qualcosa che non rientra nell'ambito di un interpretazione,personale o meno che sia.
Finche rimane questo assunto (per me) diventa impossibile.
non ce' una reale distinzione, la Verità e' la Verità,non e' qualcosa di indipendente o separata da noi.
#414
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
13 Marzo 2017, 14:47:03 PM
Citazione di: maral il 13 Marzo 2017, 14:02:10 PM
Dopotutto credo che la verità è solo questione di postura, non di volontà a credere in un determinato contenuto o significato anziché a un altro, è come quando si impara ad andare in bicicletta (o anche a camminare in equilibrio su un filo), non si tratta di quale bicicletta o della regola giusta per tutti per sapere come si fa, si tratta solo di farlo e rifarlo, ognuno tentando a modo suo insieme agli altri, errando sempre, ma nella speranza che ogni errore, ogni inevitabile sbilanciamento, corregga quello precedente, così che alla fine non si cade. Così ognuno impara dalla propria esperienza e dalla propria esistenza errante, vedendola reciprocamente riflessa negli altri che provano con noi, ognuno che nella sua differenza sa.
Non c'è una verità assoluta, proprio come non c'è un modo assoluto di andare in bicicletta, non c'è ricetta universale, non c'è progetto, ma può accadere ci si trovi disposti a lasciarla accadere mentre esistiamo relativamente l'uno all'altro.
La verità non si impara leggendo cosa è (per questo non siamo più fortunati di Pilato), ma la si sperimenta errando nel più modesto fare quotidiano, ossia esistendo, ove l'esistere comprende anche l'esperienza di leggere e capire cosa leggono gli altri chiedendosi perché.

In effetti ognuno impara ad andare in bicicletta seguendo le istruzioni o le proprie inclinazioni in maniera diversa..pero mi viene pure da pensare che una volta imparato ci si dimentica di stare a pedalare...diventa una medesima cosa
#415
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
13 Marzo 2017, 14:44:57 PM
Citazione di: Eutidemo il 13 Marzo 2017, 12:44:33 PM
Secondo me, tra fisica e metafisica, non c'è contrasto alcuno, perchè la prima si occupa del "fenomeno", mentre la seconda del "noumeno".
Ammetto, però, che esiste una zona di confine, a livello dell'acqua del mare, in cui distinguere i "pesci" dagli "uccelli" non è sempre facile; dipende solo da come uno li guarda.
Come nell'immagine che cerco di riprodurre qui sotto. ;)


Azzardo una risposta  ::)
secondo me,In questo modo si farebbe rientrare la metafisica in un metodo (o un sistema piu o meno mediato dalla ragione) mentre credo che sia invece una diretta presa di coscienza.
#416
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
12 Marzo 2017, 23:16:51 PM
Citazione di: Phil il 12 Marzo 2017, 22:39:04 PM"dal nulla non si crea nulla" parrebbe un assunto metafisico incontestabile... tuttavia, grazie al suddetto "trastullo", tale verità viene messa in discussione da un'altra metafisica:

"Nel grande inizio vi era il nulla: non vi erano esseri, né nomi. Dal nulla emerse l'Uno..."
(Chuang Tzu, capitolo 12)

A questo punto o Chuang Tzu "ha qualche problemino"(cit.) oppure la metafisica non è così limpidamente universale e apodittica (per non dire che è relativa a quale cultura di partenza l'approccia  ;) ).

non esiste un "altra" metafisica...significa non aver capito che la metafisica non può avere limiti e definizioni.

Change Tzu non intende il nulla come il "niente" ma il Tutto non ancora manifesto e che tutto gia contiene, quindi esattamente il contrario.
#417
Citazione di: Eutidemo il 12 Marzo 2017, 12:49:20 PM

ASPETTI FILOSOFICI

Non nego, infatti, che se si è abbastanza in salute, egoisti ed imbecilli, si può anche vivere abbastanza allegramente; però i primi due requisiti sono inutili, se manca il terzo.  :)

Al riguardo, tanto per fare sfoggio di cultura, farò solo due citazioni:
"Ora dimmi, seguace di Dioniso, qual è la cosa migliore e più desiderabile per l'uomo?", domandò il re Mida al Sileno, e questi, costretto dalla sua insistenza, con voce stridula gli rispose: "Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è – morire presto".(F. Nietzsche, La nascita della tragedia, Adelphi, pp. 31-32)
«Non essere mai nati è la cosa migliore e la seconda, una volta venuti al mondo, tornare lì donde si è giunti.» (Sofocle, Edipo a Colono).
Che allegroni...ma non avevano tutti i torti!  :)

Estrapolo queste due considerazioni sopra per dire banalmente che le condivido pienamente.
Aggiungo un mio pensiero, anzi una domanda (probabilmente cretina) ma non posso fare a meno di chiedermi il perché si viene al mondo...perché poi succede, come sottolineato sopra,che in un certo senso bisogna fare un percorso a "ritroso" già "qui" in vita (a meno che non si e' ancora consapevoli,come gli allegri imbecilli)

un altro pensiero che mi viene da fare e' che trovo che ci sia una certa ironia quando al momento della nascita sarebbero tutti contenti mentre avverrebbe il contrario quando si muore...per me (per quanto forse possa risultare un po assurdo) sarebbe qualcosa che andrebbe per lo meno indagato più a fondo..

Il tema e' molto ampio e abbraccia tante altre cose...
#418
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
12 Marzo 2017, 07:12:42 AM
Ho provato ad immaginarmi un architetto (ma vale analogamente per tutto il resto) e che a un certo punto questo pensa:
Visto che tutto e' assolutamente relativo e che non esistono principi e verità autonome e indipendenti ma solo riconducibili alla mente umana...allora perché non provare a costruire una casa a cominciare dal tetto anziché dalle fondamenta?
ma e' talmente evidente, pure troppo infantile capire che, partire dalle fondamenta, come può essere il caso sopra e' il principio e la verità incontrovertibile e che ce già, completamente autonoma e indipendente e non e' certo la mente umana ad averla inventata.


siamo sicuri che il tema e' come da titolo oppure si continua a discutere sulla pazzia pura e semplice?
#419
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
10 Marzo 2017, 13:48:01 PM
Citazione di: Sariputra il 10 Marzo 2017, 13:01:33 PM
Amo anche te, acquario... ;D ;D ( son pieno d'amore oggi, troppo bella questa giornata di cielo terso e primaverile, questa 'assoluta' Bellezza  :'( )...

https://www.youtube.com/watch?v=EHV0zs0kVGg    :)

forse riflettendoci un po sopra, l'amore (qui si intende l'amore nel senso più ampio possibile) coincide anch'esso con il Tutto.. 


CitazioneDetto in altro modo e utilizzando i concetti di questo topic possiamo dire che se noi siamo relativi rispetto all'assoluto, per raggiungere il medesimo bisogna partire da questa relazione e utilizzare per comprenderla ciò che, in noi, ci consente di stabilirla, e che Platone chiamava nous, intelletto, e arrivare quindi a comprendere innanzitutto cosa in noi c'è di assoluto.


sono d'accordo con te...forse non sarebbe male aprire una discussione a parte per comprendere meglio tale relazione in virtù delle proprie specificita in ognuno di noi...magari visto il punto in cui si e' giunti,sarebbe anche un modo per approfondire meglio..
#420
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo/Assolutismo
10 Marzo 2017, 12:29:08 PM
Citazione di: Sariputra il 10 Marzo 2017, 12:13:26 PM
Ma la parte fa parte dell'assoluto, non è che sia 'staccata' e che viva da sola da 'qualche parte'. Non c'è nessun problema nell'essere una parte, basta non desiderare di essere l'assoluto, il che è impossibile ( per la parte) e attaccarsi a questa idea assurda. Se la parte non ha alcun problema ad accettarsi come parte, perché deve andare in cerca di una 'soluzione'?  :)

infatti credo che questo sia in sintesi il relativismo che diventa in questo caso assoluto..perche si crede separato o peggio ancora che non "vede" il Tutto che ne sarebbe la sua vera essenza o la sua vera "natura"