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Messaggi - Freedom

#406
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
11 Settembre 2020, 19:56:38 PM
Citazione di: viator il 09 Settembre 2020, 20:54:33 PM
Hai perfettamente ragione (come me, del resto, visto che ci stiamo dando  entrambi a considerazioni ovvie). Il fatto che nulla possa sottrarsi all'origine ed al dominio naturale non elimina il dovere intellettuale di rispettare le ben diverse gerarchie ivi regnanti. La natura nel suo insieme non è per nulla angelica ma solamente onnipotente, perfettamente priva di scopi e quindi indifferente. E' interesse dell'uomo autolimitarsi, ben consapevole di essere solo un incidente forse passeggero delle meccaniche naturali. Alla Natura basterebbe cominciare a grattarsi per eliminare dalla superficie del Pianeta l'eczema umano.

Circa la demonicità umana.............beh, la perdita dell'innocenza (e l'acquisizione tra le altre cose, dell'egoismo, della malizia etc.) è stato evento che ha riguardato la specie umana (è stato il prezzo dell'acquisizione della coscienza) e non certamente Madre Natura.
Perdonami se insisto ma, nonostante tu mi abbia dato ragione anzi nonostante il tuo rilevare il nostro sostanziale accordo sul tema, avverto ancora un paio di punti che, a mio avviso, meritano un approfondimento.

Quando dici che l'uomo è solo "un incidente, forse passeggero, delle dinamiche naturali" e poi lo apostrofi come "eczema" rilevo una sottovalutazione del genere umano. Certamente essa deriva dalla cattiva prova di equilibrio e saggezza che tutti noi, in tutte le epoche, abbiamo dato e stiamo dando. Come darti torto! Sic.......

Ciò nonostante la razza umana, al netto di tutte le convinzioni religiose, spirituali, etc. dispone di un potenziale elevatissimo. Non è finita sino a che non è finita ed io, che sono un ottimista, spero sempre in una evoluzione positiva della questione.......

Il secondo punto, quello che tu definisci "la perdita dell'innocenza" (ed qui che si evince la mia insistenza :D ) è, ancora una volta, un evento naturale. Non esiste, almeno secondo la mia opinione, un momento nel quale l'uomo si stacca dalle dinamiche naturali.
#407
Tematiche Filosofiche / Re:I postulanti dell'Assoluto
09 Settembre 2020, 16:57:23 PM
Citazione di: viator il 09 Settembre 2020, 16:46:03 PM
Circa la "pancia", è cosa perfettamente ovvia (secondo il funzionamento della natura, la quale è immensamente più antica, saggia e potente di qualsiasi sogno, volontà, idealismo, fede umane) che essa (propriamente la "pancia" consiste nella inesorabile necessità di soddisfare i bisogni fisiologici) abbia la precedenza su tutto ciò che noi umani - bambini viziati dal troppo guardarci allo specchio - crediamo sia più "nobile" ed "elevato" solo perchè lo stiamo elaborando noi.
Non voglio esprimermi capziosamente ma, semplicemente, rilevare come tutto ciò che esiste è natura. Quindi anche l'uomo a tutto tondo. Comprensivo dunque di ideali nobili ed elevati ma, ahimè, anche di ideali meno nobili e meno elevati.

Mi sono permesso di intervenire perchè, spesso, si tende ad angelizzare la natura e demonizzare l'uomo. Come se quest'ultimo non fosse, in tutte le sue espressioni, anche mentali, pienamente parte della natura.
#408
Presentazione nuovi iscritti / Re:Buongiorno a Tutti Voi
09 Settembre 2020, 14:18:09 PM
Citazione di: atomista non pentito il 09 Settembre 2020, 13:00:25 PM
Buongiorno , neoiscritto esclusivamente per buona educazione .
Attratto dal raro grado di cultura espresso da Logos ,  tuttavia mi limitero' a leggere e possibilmente assimilare , non essendo culturalmente all'altezza di contribuire fattivamente a fronte di cotanta preparazione.
Ammirato Vi saluto.
Ciao, grazie per gli apprezzamenti che tuttavia, credimi, sono del tutto fuori luogo.
Per "essere all'altezza" di scrivere su Logos è necessario un solo requisito: rispettare il Regolamento".
Benvenuto.
#409
Presentazione nuovi iscritti / Re:Ciao dal pedante
06 Settembre 2020, 19:06:26 PM
Citazione di: Dante il Pedante il 05 Settembre 2020, 22:40:06 PM
Oè giovani! Prima di dire che scrivo offensivo ho solo riportato quello che trapelò su N: dalle lettere tra il medico di N.e Wagner e che questo fece trapelare,così il N.divenne lo zimbello delle donne per questo.
Un collega moderatore ti ha cancellato un post nel quale hai definito i gesuiti "feccia del cattolicesimo" ed è stata indubbiamente un'azione corretta.

Io stesso ti ho cancellato un post nel quale hai definito i cattolici "vigliacchi senza fede".

E' incidentale che in entrambi i casi hai mancato di rispetto alla religione cattolica, sarebbe stato uguale se l'obiettivo fosse stata una qualsiasi altra religione o scuola di pensiero o corrente filosofica, etc.

Mi pare del tutto evidente che non solo non hai rispettato il Regolamento ma hai anche oltrepassato i limiti del buon senso e dell'educazione.

Tu puoi argomentare, nel rispetto del Regolamento e, è facoltativo ma molto apprezzato, nei limiti del buon senso e del buon gusto, contro tutti e tutto. Puoi mettere in campo tutta la vis polemica che vuoi, puoi anche andare un pò sopra le righe preso dall'ardore delle tue idee, nessuno è perfetto e molte volte, ognuno di noi, ha mostrato intemperanze, cadute di stile, etc. ma contro il Regolamento non puoi andare.

Spiacente di richiederti uno sforzo ma credimi, lo facciamo tutti. Sono certo comprenderai che anche noi, in certi momenti particolari, ameremmo lasciarci andare e sfogarci, mettere nel post tutto il nostro flusso di pensieri alla massima velocità consentitaci dalle nostre dita picchiettanti sulla tastiera.

Ma sono altrettanto certo che capisci che il Forum si trasformerebbe, nel migliore dei casi, in un libro di William Burroughs mal riuscito. Senza contare le possibili conseguenze giuridiche che potrebbero presentarsi. Anche se i lettori sono calati rispetto ad un tempo rappresentano ancora oggi un numero elevato.

Ancora benvenuto.

#410
Presentazione nuovi iscritti / Re:Ciao dal pedante
04 Settembre 2020, 23:56:01 PM
Citazione di: Dante il Pedante il 03 Settembre 2020, 16:11:25 PM
Ciao a tuttisono Dante.....non rifletto molto prima di scrivere.
Ciao Dante il Pedante. Ti ricordo che questo Forum è basato sulla riflessione. Benvenuto.
#411
Citazione di: viator il 07 Agosto 2020, 12:32:14 PM
Io supporgo che moltissimi (ipotizzabilmente, magari TUTTI) credano di credere in Dio allo stesso modo in cui Colombo credeva di aver raggiunto le Indie.
Probabilmente supponi bene.

Pur tuttavia i sentieri tortuosi allontanano dalla verità ed il credere vero, la fede vera, deve necessariamente essere semplice, immediata, intuitiva. La fede cristiana, per esempio, è fede nella resurrezione. Tutto il resto non è centrale.

La fede in Dio, inteso, sommariamente, come ente che governa l'Universo sia esso mono o poli, è il credere che esista o meno. Tutto il resto non centrale.


E così via. Intendo che c'è sempre un aspetto decisivo e semplice nel credere. Esso va tenuto ben presente se no si sbaglia bersaglio.
#412
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
10 Giugno 2020, 23:12:02 PM
Se uno fa una ricerca dei sinonimi di "ira" comprende al volo di cosa stiamo parlando. Oppure basta guardare l'espressione di una persona in preda all'ira. O anche ricordare tutte le volte che siamo precipitati nell'ira: dov'è la giustizia in un comportamento iroso? Dov'è il vantaggio? Quale utilità? Quale soddisfazione?

Ma insomma, quando vi arrabbiate, anche qualora "vinciate" la battaglia con il vostro avversario, non vi rimane l'amaro in bocca? Non vi pervade il senso di un'occasione perduta, di una debolezza?

Cosa c'è di più bello di un duello, anche duro, condotto con calma, magari con glaciale freddezza? Cosa c'è di più potente dell'autocontrollo, della ferma volontà di prevalere con le armi della dialettica, della "superiorità" emotiva?

E mi fermo all'aspetto psicologico perchè se vado sul pratico mi è ancor più facile argomentare i terribili e, spesso irreparabili, danni della collera. Tutti li conoscete: relazioni professionali/amicali/amorose malamente concluse e/o recuperate con fatiche tremende, scontri di ogni genere con esiti a volte pericolosi, discussioni cominciate dalla parte della ragione e finite dalla parte del torto. Come io stesso vi ho testimoniato in qualche post precedente. Ma ancora: ricordo, come se fosse oggi, che da ragazzo mi infuriavo spesso con una morosa tanto bella quanto viperina ma, una volta, fu veramente troppo: cominciò una discussione rabbiosa con lei che aveva torto marcio mentre io avevo ragione da vendere. Dopo diverse mie parole di troppo lei andò via sdegnata ed io rimasi lì come un babbeo a domandarmi come fosse potuto accadere che dalla ragione mi trovavo, causa ira, dalla parte del torto. Lei, con brillante autodifesa, mi aveva portato lontano dal problema centrale e scatenante il diverbio. E con abilità straordinaria mi aveva condotto nella palude dell'incazzatura tremenda. Insomma mi aveva portato a spasso come un cagnolino. Le telefonai e le chiesi scusa. Per non perderla. Quanto, seppur adolescenziale, amore! Ma che orribile ed immeritata umiliazione. Ma giurai a me stesso che mai e poi mai sarei ricaduto in quella spirale disgustosa. Se ho torto ho torto, ma se ho ragione ho ragione cazzo!

E così fu! Sono arrivato a veri e propri livelli di eccellenza: in età adulta, da uomo insomma, una donna, indignata e resa furiosa dal fatto che andò via da casa mia (vivevo da solo) sbattendo la porta dopo l'ennesima lite, ed io, pofferbacco, non le corsi dietro disperato ma mi rassegnai stoicamente alla sua mancanza, indignata e furiosa dicevo, tornò indietro, suonò il campanello e mi assestò, senza proferire una parola, un sonoro ceffone sulla faccia. La guardai con occhi che tradivano sorpresa ma, anche, freddezza glaciale. E, pure, un disprezzo dettato non dallo schiaffo ricevuto ma dalla sua superbia che "esigeva" il mio correrle dietro. Avevo oltraggiato la sua bellezza. Che era tanta, lo ammetto, ma non sufficiente a farmi perdere la mia dignità ed il mio autocontrollo. E voi non potete immaginare la soddisfazione, la pura gioia di non essermi fatto trascinare nell'ira da una passione tra le più forti dell'essere umano. Lì capisci che la calma, l'autocontrollo sono meravigliosi. E quella notte, pur da solo e nell'amarezza di aver perso quello splendore, credetemi, dormii benissimo.

Abbiate pazienza se, in questi post, personalizzo un pò troppo. Penso che sia una cosa bella incarnare le idee nella vita vissuta. Non voglio farla lunga, per i miei standard ho già scritto in eccesso. Passatemi però anche questa ultima, piccola traccia che ci coinvolge tutti, ma proprio tutti: quante volte nei Forum siamo passati dalla parte del torto per..........ira? Anche lì ho fatto tesoro e, credo sia dal 2000 o dal 2001, che non mi capita più. E voi ne siete testimoni.

Sinceramente, ma forse è un problema mio, forse sono troppo "ragioniere", non comprendo a cosa serva la filosofia se non conduce ad un retto pensare e dunque ad un retto agire.

E come si può non relegare l'ira nel posto che a lei compete e cioè all'espressione primitiva per non dire bestiale dell'essere umano?
#413
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
08 Giugno 2020, 22:53:15 PM
Citazione di: giopap il 08 Giugno 2020, 20:16:22 PM
X Freedom

Credo di comprendere bene, per averne vissuti io stessa di analoghi, il momento penoso che stai vivendo.

Potrebbe benissimo darsi, e anzi per la mia esperienza tendo a ritenerlo piuttosto probabile, che si tratti di un fase transitoria "quasi fisiologica" che tuo figlio sta attraversando nel suo sviluppo personale.
Ciò che abbiamo insegnato ai nostri figli col nostro comportamento non si cancella e prima o poi emerge come qualità positive che hanno acquisito e magari in certe fasi del loro sviluppo stentavano a manifestarsi.
In caso contrario ho sempre pensato come "extrema ratio"(quando mi trovavo in situazioni frustranti e amareggianti simili a questa tua) che comunque ognuno di noi é responsabile di ciò che é lui e non di ciò che sono i suoi figli (quando ritenevo il mio un miserabile egoista gretto e meschino mi dicevo che lui era lui, e io ero io: contrariamente a lui una persona generosa e altruista; e questo avrebbe dovuto bastarmi).

Comunque é vero, questo ultimo episodio che ti é capitato dimostra che di solito l' ira é "cattiva consigliera", e anche quando é giusta é preferibile cercare di tenerla sotto controllo razionale, "modularla", "tenerla a freno" almeno in qualche auspicabile misura proporzionale all' entità degli eventi ce la suscitano.

Abbi fiducia e rincuora anche tua moglie, che il bene che facciamo di solito prima o poi dà i suoi buoni frutti.
Ne sono convinta per esperienza personale.
Ti ringrazio, insieme a Viator, per le tue parole che sono condivisibili e per la sensibilità che esprimi. Sarà un caso ma le donne, da questo punto di vista e da moltissimi altri, superano enormemente gli uomini. Io poi, nonostante nel Forum probabilmente non si noti, ho sempre avuto una sensibilità più vicina e simile alle femmine che ai maschi. E lo ritengo non solo una fortuna ma un vantaggio. Tranne che in questo caso nel quale, forse, avrei dovuto mostrare qualcosa di diverso. Sotto questo profilo sono stato severamente "punito" dalla vita: ho sempre desiderato una figlia femmina e...........due maschi! ;D
#414
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
08 Giugno 2020, 22:45:08 PM
Citazione di: bobmax il 08 Giugno 2020, 19:03:59 PM
@Freedom

L'ira non funziona laddove non svolge il suo compito.
E non lo svolge sia quando nasce da una passione che si rivela poi errata, e sia... quando pur scaturendo come reazione ad un'ingiustizia, viene anzitempo frenata, bloccata, senza così produrre effetti.
L'ira, che sappia io, non è controllabile, governabile. E dunque solo casualmente può servire allo scopo. Più o meno con le stesse probabilità può cioè essere utile o controproducente. Secondo me non è un rischio da correre. Questo da un punto di vista razionale. Ma da un punto di vista, come dire, diciamo umano per non tirare fuori etica e morale, l'ira è semplicemente....brutta! Che spettacolo avvilente vedere una persona in preda all'ira. Se poi sei tu stesso.......allora subentra anche la vergogna.......
Citazione di: bobmax il 08 Giugno 2020, 19:03:59 PM
Perché la legge azione-reazione vale anche per noi. E quando ad una azione non corrisponde una reazione uguale e contraria, il sistema si sballa.

Quindi "dare tutto", "inondare di amore, libertà, fiducia, attenzioni, dialogo" sono tutte cose importanti, preziose; ma senza fornire pure la reazione, necessaria in tante circostanze, tutte queste cose buone finiscono spesso per diventare anche corruttive.
Se qui vuoi dirmi che ho mancato in severità......in tutta franchezza non posso darti torto. Ma non nel senso che sembri indicare dopo (amicizia/paternità): non ho mai scambiato le due cose. Ho sempre cercato di comportarmi da padre e non da amico. Però, questo è vero, non ho mai erogato, se non rarissimamente, punizioni. Non ho mai avuto un atteggiamento che, seppur vagamente, ricordasse la severità, il distacco. Sono sempre stato di una gentilezza assoluta. Calda non fredda. Non è colpa mia se sono una persona gentile! Nel profondo intendo. Il ragazzo non mi ha mai dato problemi e mai e poi mai avrei pensato a una simile evoluzione delle cose. Non ho mai avuto motivo di comportarmi con severità. Ma, forse, riflettendoci adesso, la severità va esercitata tout court. Oppure, semplicemente, banalissimamente ho dato troppa confidenza.
Citazione di: bobmax il 08 Giugno 2020, 19:03:59 PM
Caro Freedom, non si può "inculcare" nulla.
Si può solo cercare di essere d'esempio.
Magari sbaglio ma secondo me si può inculcare qualcosa. Naturalmente soprattutto attraverso l'esempio. Non vorrei che, siccome al giorno d'oggi la parola "inculcare" viene vista malissimo, come qualcosa che ricorda la dittatura, se ne perdesse il significato profondo. Per me inculcare non significa assolutamente manipolare o comunque violare lo spazio intimo psicologico di una persona. Ma, forse, la nostra è solo una differenza etimologica. :)

#415
Tematiche Filosofiche / Re:L'ira
08 Giugno 2020, 18:09:47 PM
Per quanto mi riguarda l'ira mi scatta dentro quando rilevo un un comportamento o, anche, semplicemente un'idea che ritengo, incontrovertibilmente, ingiusta. Ecco dunque il legame che riscontro in me tra ira e giustizia. Recentissimamente ho avuto uno scatto (prolungato perchè quando l'animo mi si accende ho difficoltà a spegnerlo tempestivamente) d'ira terribile nei confronti di mio figlio di 19 anni. Ho persino minacciato, sbagliando! di dargli un fracco di botte. Egli, oramai da lungo tempo (1 anno?) manifesta critiche devastanti nei confronti miei e di mia moglie (sua madre). Indolenti nell'occuparci della salute sua e di suo fratello (14 anni); senza polso con suo fratello, poveri poichè abbiamo solo 1 bagno e 1 sola camera (che lui divide con suo fratello) e non gli abbiamo ancora aperto un c/c, insomma incapaci di assolvere in modo appropriato alla nostra funzione genitoriale, etc. Il suo disprezzo è particolarmente rivolto a sua madre anche in forza delle sue virtù intellettuali non brillanti. A parte il fatto che io ho sempre giudicato le persone in base alla bontà del loro cuore e speravo di aver inculcato questo principio bene in profondità, a parte questo fatto dicevo, sua madre, pur non avendo fatto studi importanti, gli ha dato tutto. E se lui adesso è così geniale (sì ha risultati  scolastici di eccellenza) lo deve anche a sua madre che lo ha sempre pungolato ed aiutato. Non ci conoscete ma lascio alla vostra sensibilità e immaginazione comprendere che genitori siamo. Io stesso non oso definirci bravi ma posso affermare in tutta coscienza che tutto quello che avevamo l'abbiamo tirato fuori.

Quello che se ne ricava è il ritratto di un individuo ingrato, sprezzante, egoista, in definitiva, cattivo. Vorrei che fosse una crisi adolescenziale ma temo che non sia così. Di fronte al mio "vattene di casa" e alla sua risposta "andrò per vie legali" ho rilevato il mio assoluto e completo fallimento educativo. L'ho inondato di amore, libertà, fiducia, attenzioni, dialogo. Troppo? Chissà.

Gli ho detto tutto quello che pensavo ma di fronte al suo incalzare strafottente mi sono acceso di un'ira antica. Era parecchio tempo che non divampavo così.

Il risultato finale del mio scoppio è il suo seguente: sono passato dal torto e, complice il fatto che deve affrontare tra breve la maturità, sono stato costretto ad umilianti e, ritengo tutto sommato ingiuste scuse. Ho voluto chiudere la partita di uno scontro che mi vedeva indebolito a causa del mio scoppio d'ira e che avrebbe turbato la sua prova d'esame.

Ma queste scuse date obtorto collo hanno ulteriormente esacerbato il mio stato d'animo e hanno contribuito a condurmi alla convinzione che, forse è un giovane uomo cattivo, forse è solo una grave crisi esistenziale, ma sicuramente il mio atteggiamento muterà. E dentro di me è già mutato: oggi lo guardavo e non mi sembrava più mio figlio. Mi sembrava un estraneo!

Concludendo direi che l'ira ha solo prodotto, come ritengo essere sua natura, risultati negativi. E' una passione che rende schiavo di essa chi la vive. E' anche diabolica perchè, talvolta, chi riceve le scariche di una persona irata, per paura, intelligenza o altro, le subisce "stoicamente" aspettando il momento giusto per rendere, con maggiore efficacia, una risposta appropriata. E questo comportamento potrebbe essere male interpretato da colui che ha avuto un accesso d'ira e, dunque, convincerlo che "funziona". Invece l'ira non funziona mai.
#416
Presentazione nuovi iscritti / Re:Un arrivederci
05 Maggio 2020, 23:01:52 PM
Sai che la proposta di InVerno è assolutamente geniale?

Hai tutto quello che serve: equilibrio, conoscenza profonda del Forum e degli argomenti trattati negli anni, passione.

Manca l'approvazione del nostro Webmaster ma ho fiducia che ne sarebbe felicissimo.

Se la "legge" del web e del Forum non fosse l'assoluta libertà farei carte false per obbligarti.

Almeno tu............pensaci! :)
#417
Storia / Re:Le guerre civili romane e la resistenza
26 Aprile 2020, 19:21:07 PM
Da come rispondi
Citazione di: cvc il 26 Aprile 2020, 16:03:33 PM
rispondendo a Freedom, preferisco fare il fenomeno che difendere la resistenza contro il nulla.
sembra che tu non abbia letto le mie parole. Le ripropongo per essere certo del tuo pensiero:
Citazione di: Freedom il 26 Aprile 2020, 12:53:02 PMsino a che ci saranno dei fenomeni che attaccano questa ricorrenza
Citazione di: Freedom il 26 Aprile 2020, 12:53:02 PMMa, ogni anno, "l'italia è stata liberata dagli Angloamericani non dai partigiani". "I repubblichini non hanno voluto nè disertare nè tradire la Germania e onorarne l'Alleanza". "Eh ma i partigiani hanno ammazzato tanti innocenti". E tutte queste cose qua di cui possiamo discutere ma in una prospettiva di verità storica. Non va bene usarli strumentalmente per ottenere una diminutio della festa della Liberazione. Il cui significato, ridotto all'essenza, è stato e sempre sarà: hanno vinto quelli che avevano ragione e hanno perso quelli che avevano torto.

Pensi dunque che vada bene fare dei discorsi come quelli grassetati in rosso?? Con questa impostazione storica?
Citazione di: cvc il 26 Aprile 2020, 16:03:33 PMI pericoli di deriva autoritaria e anticostituzionale ci sono, ma non sono i nostalgici del fascismo che stanno tornando al potere.

Non mi pare che ci sia chi grida al lupo del ritorno del partito fascista. Non mi pare che ci sia qualcuno che sia preoccupato che i nostalgici del fascismo stiano o possano tornare in qualche modo al potere.

Mi pare viceversa che il pericolo sia rappresentato dalla modalità usata dal fascismo e dunque che questa modalità, in forme diverse, possa ripresentarsi. E' diverso.
#418
Storia / Re:Le guerre civili romane e la resistenza
26 Aprile 2020, 12:53:02 PM
Questa stessa discussione, piccola per numero di partecipanti ma grande per la sua rappresentatività, dimostra che la ferita apertasi in quegli anni, evidentemente non così lontani, non è ancora del tutto cicatrizzata.

Perchè mi sono domandato?

La risposta che mi sono dato è che sino a che ci saranno dei fenomeni che attaccano questa ricorrenza si getterà benzina sul fuoco. Più intelligente anzi più furbo sarebbe fare finta di niente e lasciare che il passare degli anni, quel gran medico che è il tempo, chiudesse definitivamente la questione. E lasciare libero e silenzioso corso a festeggiamenti sempre più rituali e, come dire, soffusi. Ma, ogni anno, qualche giorno prima e durante la festa della Liberazione arrivano i fenomeni che cercano di svuotarla di significato e "annacquarla" come si fa aggiungendo acqua al vino schietto. Ecco che arrivano, che ripropongono tutti gli anni ragionamenti obliqui, capziosi, per difendere il loro, errato e antistorico punto di vista.


Ecco che arrivano Marcello Veneziani, Ignazio La Russa, la Meloni è stata acquattata (è furba, sta mirando molto in alto e non vuole partecipare a polemiche sterili), insomma arrivano gli intellettuali e i politici più presentabili che reiterano il solito, avvilente messaggio: "l'italia è stata liberata dagli Angloamericani non dai partigiani". "I repubblichini non hanno voluto nè disertare nè tradire la Germania e onorarne l'Alleanza". "Eh ma i partigiani hanno ammazzato tanti innocenti". E tutte queste cose qua di cui possiamo discutere ma in una prospettiva di verità storica. Non va bene usarli strumentalmente per ottenere una diminutio della festa della Liberazione. Il cui significato, ridotto all'essenza, è stato e sempre sarà: hanno vinto quelli che avevano ragione e hanno perso quelli che avevano torto.


E così, concludendo il mio ragionamento, come un muscolo si rinforza lavorando sul suo antagonista, così la festa del 25 aprile viene irrobustita da tutti questi tentativi, capziosi e ingenerosi, di trasformarla in qualcosa d'altro.


Ed allora anch'io, che in definitiva la penso come Ipazia e sono dunque, tutto sommato, più distaccato da come appaio (anche per la deriva avvilente che quei valori hanno attualmente preso) mi vien voglia di chiudere un post sulla Liberazione (come ho fatto a pag.1) con W il 25 aprile!


E così farò sino a che mi toccherà di rilevare che nella società italiana non c'è la maturità per assumersi la responsabilità della verità.
#419
Tematiche Spirituali / Re:L'illusione dell'io
25 Aprile 2020, 18:11:58 PM
Penso che la migliore risposta sull'autenticità o meno dell'io la possano dare gli altri. Nel senso che gli altri riconoscono, per esempio in me, un io. In qualche modo definito con una certa precisione nonchè riconoscibilità.

Penso a quando incontri una persona dopo tanto tempo e rilevi: "è sempre lui". Sì, magari è un pò invecchiato ma è lui! E' rimasto tale e quale. Tale e quale a cosa? A se stesso. Cioè al suo io.

E viceversa penso a quando incontri una persona, magari dopo nemmeno tanto tempo, e rilevi: "mamma mia com'è cambiato!" Eh sì, dici a te stesso: "la malattia l'ha trasformato." Oppure: "la disgrazia l'ha reso irriconoscibile. Non sembra più lui."
#420
Storia / Re:Le guerre civili romane e la resistenza
25 Aprile 2020, 18:04:27 PM
Citazione di: iano il 25 Aprile 2020, 16:30:44 PM
Penso che per chiuderla , in senso positivo , questa storia andrebbe riscritta non come la semplice opposizione di due estremismi.
Non capisco perchè parli di opposti estremismi. Mi pare non solo riduttivo ma proprio non rispondente alla realtà storica. La questione non era tra comunisti e fascisti ma tra comunisti/socialisti/repubblicani/democristiani e fascisti/monarchici per rimanere nell'ambito dei partiti politici. Da un punto di vista sociale c'era un popolo diviso in due: tutto un popolo, non le frange estreme di esso. E il popolo era diviso tra chi sosteneva gli alleati e chi sosteneva Hitler e Mussolini.