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Messaggi - myfriend

#406
Tematiche Filosofiche / Re:DIAMONOLOGO
10 Aprile 2017, 13:47:05 PM
Trattasi di "Transumanesimo".

Già non sappiamo dove mettere i "vivi che sicuramente morranno".
Figurati cosa accadrà quando dovremo occuparci anche degli "immortali" e delle loro innumerevoli "copie".  :D
#407
@Phil

Nostradamus non c'entra nulla.



"Mente" è una metafora antropocentrica di "fonte", oppure è la presenza del divino nell'ordine cosmico come "motore immobile" dell'astrofisica?
"Mente" è una metafora di "fonte".

Intendi che un pensiero più consapevole e "illuminato" comporti il controllo della natalità su scala planetaria?
Intendo che la "consapevolezza" ci fa rendere conto che siamo un unico "corpo": uomini, animali, piante, risorse, pianeta. E che l'antagonismo tra popoli, etnie, culture, fedi, classi sociali ci porterà a uno scontro apocalittico per "accaparrarsi le risorse". O ci rendiamo conto che siamo "fratelli" su una stessa barca, o distruggeremo noi stessi e pure la barca sulla quale siamo.

L'eventuale estinzione dell'umanità non credo comporti necessariamente il collasso del pianeta, anzi, eliminata la stirpe più deleteria, la natura potrà riprendersi gradualmente dal suo influsso corrosivo (inquinamento, sfruttamento risorse, etc.). Non è l'uomo che tiene in vita il pianeta, e non è il pianeta a dipendere dall'uomo, semmai il contrario.
Sempre che l'estinzione dell'umanità non avvenga tramite conflitti nucleari. Le radiazioni nucleari non fanno molto bene al pianeta. Quando miliardi di persone lotteranno per accaparrarsi le poche risorse rimaste, non credo che il pianeta ne uscirà del tutto indenne.

O impariamo fin da subito a pensare in modo diverso, basandoci su paradigmi diversi e su regole diverse o, entro la fine di questo secolo, l'umanità è destinata a collassare. Forse è inevitabile. Ma chi ha maturato il senso di responsabilità, non lo potrà mai ritenere inevitabile.
#408
Paradiso e inferno: una invenzione di Luca

Paolo pensava che fosse giunta la "fine dei tempi".
Tutta la sua teologia era basata su questo presupposto: il Giudizio finale era iniziato con la risurrezione di Gesù. La risurrezione di Gesù era il segno che era inizata la risurrezione generale dei morti che precedeva il Giudizio finale e l'instaurazione del Regno di dio. Per Paolo, la fine del mondo, col ritorno di Gesù e l'instaurazione del Regno di dio, era, quindi, imminente e sarebbe arrivata entro pochissimo tempo, quando lui era ancora in vita.
Abbiamo evidenza di questo analizzando le lettere autenticamente Paoline.
Questo era il fondamento della visione teologica di Paolo (apocalitticismo-ebraico) e questo fu il modo in cui Paolo lesse e interpretò la figura del Gesù storico, la sua missione, la sua vita, la sua morte e la sua risurrezione.

La visione teologica dell'apocalitticismo-ebraico (che era precedente a Paolo e si basava su concetti come: satana, il peccato, il giudizio finale, la venuta del messia-apocalittico, la guerra finale tra le forze del male e dio, l'instaurazione del Regno di dio, la "salvezza", la risurrezione dei morti) aveva il suo principale teorico nel profeta Daniele. Secondo questa visione teologica, la risurrezione dei morti sarebbe avvenuta quando il mondo era giunto al termine, cioè con il Giudizio finale di dio.

Paolo era convinto che il mondo fosse giunto al termine e che la risurrezione di Gesù segnava l'inizio della risurrezione generale dei morti che sarebbero stati sottoposti al Giudizio di dio; per questo Paolo definiva Gesù "i primi frutti della risurrezione" (1Cor 15, 20). Si tratta di una metafora presa in prestito dal mondo della agricoltura. I braccianti celebravano il primo giorno del raccolto dando una festa la sera stessa, proprio per commemorare i "primi frutti" del raccolto. E poi, dal giorno successivo, ci sarebbe stato il raccolto vero e proprio.

Per Paolo, Gesù era i "primi frutti della risurrezione" perchè con la risurrezione di Gesù era cominiciata la risurrezione "dell'ultimo giorno", quella del "giudizio finale", e, molto presto, tutti - tutti i morti, ovviamente - sarebbero risorti per essere giudicati dal Messia-apocalittico (Gesù) che sarebbe disceso dal cielo al suono delle trombe di Dio.
E' questa la ragione per cui Paolo riteneva che la fine fosse imminente e pensava di essere ancora vivo quando Gesù sarebbe tornato sulla terra per il giudizio finale (1Ts 4, 14-18).

Questa era la visione teologica di Paolo e questa fu la visione teologica adottata dai primi cristiani convertiti da Paolo e dalla chiesa cristiana "ortodossa" fin dalle sue origini. La visione teologica di Paolo condizionò gli evangelisti che vennero dopo di lui. Di fatto, tutti i vangeli (Marco, Matteo. Luca e Giovanni, scritti tra il 70dc e il 100dc) nacquero nell'ambito della visione teologica Paolina, si basarono sulle idee di Paolo e presentarono il Gesù storico basandosi tutti sulla teologia di Paolo.
Ma questa visione era SBAGLIATA.
Perchè era SBAGLIATA? Perchè la fine imminente (che era il perno attorno al quale ruotava tutto il pensiero di Paolo) non si è verificata.
Tale visione venne, quindi, corretta alla fine del I secolo - dopo la morte di Paolo - e, tale correzione, la possiamo trovare nelle FALSE lettere di Paolo - e di altri apostoli - e nei vangeli.


Il paradiso e l'inferno per Paolo

La Storia umana, per Paolo, era divisa in due fasi ben distinte: una realtà prima del Giudizio e una realtà dopo il Giudizio.

La realtà prima del Giudizio era organizzata su tre livelli:

- il SOPRA: il cielo, il Paradiso, la dimora di Dio (e di Satana), di Gesù e di figure particolari che, dopo morti, per la loro santità erano ascese direttamente al cielo: i profeti (Elia etc), Abramo e Mosè.
- la TERRA: il luogo sotto il temporaneo potere del peccato (satana)
- il SOTTO: le viscere della terra, la dimora dei morti, che erano in attesa di essere risuscitati per essere sottoposti al Giudizio.

La realtà dopo il Giudizio (i cieli nuovi e la terra nuova dopo la resurrezione dei corpi) era organizzata su due livelli:

- il SOPRA: il cielo, il Paradiso, la dimora di Dio.
- il SOTTO: la terra nuova, in cui avrebbero trovato posto il Regno di Dio governato da Gesù (per i giusti) e l'Inferno (la Geenna) nel quale avrebbero trovato dimora - nel supplizio del fuoco eterno - satana e i peccatori che, in vita, si erano lasciati sedurre da satana.

Per Paolo, quindi, l'inferno e il Regno di dio erano due realtà che si sarebbero instaurate sulla Nuova Terra SOLO DOPO l'utlimo giorno. Cioè dopo il ritorno di Gesù, la risurrezione dei morti e il giudizio.
Per Paolo, non esisteva un giudizio intermedio in attesa del ritorno di Gesù e del Giudizio finale. I morti, cioè, erano in una specie di Limbo in attesa della risurrezione e del Giudizio finale. E solo dopo tale Giudizio i peccatori sarebbero finiti all'inferno e i giusti nel Regno di dio.


La teologia di Marco e Matteo sull'imminente ritorno di Gesù e l'avvento del Regno

Marco e Matteo (i primi due vangeli in ordine di tempo) avevano una visione teologica identica a quella di Paolo; la loro visione teologica era ereditata totalmente dalla teologia di Paolo. I vangeli di Marco e Matteo, infatti, si basano tutti sull'imminente "fine dei tempi" e sull'imminente avvento del Regno di Dio

Queste sono le frasi inserite da Marco nel suo vangelo, che Matteo copia integralmente:

Marco
- «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
- E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza».
- In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute.

Matteo
- Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
- «In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno».
- In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada.


Queste sono le frasi inserite da Matteo nel suo vangelo per chiarire la teologia del Regno di Dio e il modo in cui il Regno verrà instaurato sulla Terra. Va precisato che il Gesù storico non disse mai queste cose. Queste erano le idee di Matteo, era la sua interpretazione della figura storica di Gesù. Gli evangelisti costruirono e inventarono dialoghi e parabole per presentare il Gesù storico secondo quella che era la loro interpretazione del Gesù storico:

[36]Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». [37]Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. [38]Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, [39]e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. [40]Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. [41]Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità [42]e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. [43]Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!


La modifica dei vangeli alla fine del I secolo

Quando alla fine del I secolo, ci si rese conto che la teologia Paolina della fine del mondo imminente e dell'imminente instaurazione del Regno di Dio era un ERRORE  si pose mano all'opera di Restyling della teologia Paolina. Vennero scritte le FALSE lettere di Paolo e vennero modificati i vangeli.

Nei vangeli di Marco e Matteo venne inserita da uno scriba ignoto, la famosa frase nel discorso escatologico di Gesù a Gerusalemme, al fine di correggere ed adeguare la teologia alla mutata situazione storica. La famosa frase è questa:

- Marco (13, 10): Ma prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le genti.
- Matteo (24, 14): Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.

I due versetti incriminati sono un'alterazione del testo originale dei vangeli per tre motivi:

1- In Marco, il versetto è stato inserito all'interno della frase in cui si parla delle persecuzioni. E' una aggiunta completamente avulsa dal contesto del discorso, che spezza il discorso stesso. Se si toglie il versetto, il discorso fila liscio e ha un senso compiuto.
In Matteo, invece, la frase viene inserita alla fine del discorso, in una posizione più logica.

2- Il versetto è in netto contrasto con quanto affermato altrove. Come traspare chiaramente in più punti, la teologia di Marco e Matteo si basa sulla fine imminente. Tale versetto è in netto contrasto con la visione teologica dei due vangeli ed è quindi una aggiunta posteriore.

3- Luca (cap. 21) copia il racconto escatologico da Marco. Luca scrive il suo vangelo circa 15 anni dopo quello di Marco. E nel testo di Luca il versetto incriminato non compare. Ciò significa che Luca, mentre scriveva il suo vangelo, aveva tra le mani una copia del vangelo di Marco in cui quel versetto non c'era. Il versetto venne inserito alla fine del I secolo sia in Marco che in Matteo, proprio quando fu rielaborata la teologia del giudizio imminente. Come mai, allora, non venne modificato anche il vangelo di Luca con l'aggiunta della stessa frase? Per il semplice motivo che il vangelo di Luca nella sua interezza era già, come vedremo, un modifica alla originaria teologia Paolina. E, quindi, non aveva bisogno di quella frase aggiunta nel discorso escatologico di Gesù.


Il vangelo di Luca: la prima modifica della teologia Paolina e l'invenzione del paradiso e dell'inferno nell'aldilà

Luca scrive il suo vangelo intorno all'85dc, quindi quasi 30 anni dopo le lettere di Paolo e 15 anni dopo il vangelo di Marco.
Come ho già detto in precedenza, Luca si inserisce nella visione apocalitticista di Paolo ma con una sostanziale differenza: Luca è il primo degli evangelisti a teorizzare che la fine del mondo non fosse imminente.

La sua visione teologica è ben documentata negli Atti degli Apostoli (At 1,6-8):
[6]Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». [7]Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, [8]ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra».

Per Luca, prima della fine, c'era un lavoro da fare: propagandare la buona novella fino agli estremi confini della terra. E solo dopo sarebbe giunta la fine con la risurrezione dei morti e l'avvento del Regno.
Egli, infatti, scrive gli Atti degli Apostoli proprio per documentare questa opera missionaria.

Ma la visione teologica di Luca si spinge ancora oltre. Per Luca, con la presenza di Gesù sulla Terra, si apre, di fatto, l'epoca del Regno "qui e ora". Cioè, con la prima venuta di Gesù, il Regno è già presente, anche se assumerà la sua forma definitiva (quella prevista da Paolo) solo con il ritorno di Gesù e con il Giudizio finale.

Luca, infatti, fa dire a Gesù (Lc 17,21):
[20]Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose: [21]«Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!».

Luca è il primo evangelista ad affermare: "Il Regno è già qui, in mezzo a voi".
E segna una prima mutazione teologica rispetto ai suoi predecessori Paolo, Marco e Matteo.
Quindi, quando Luca copia Marco per scrivere il suo vangelo, modifica i brani originari di Marco proprio per far trasparire questa sua nuova visione teologica.

Vediamo le differenze paragonando il testo di Luca rispetto ai paragrafi di Marco.

Marco (Mc 1,15): «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
Luca (Lc 4,20): Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. [21]Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».

Marco fa iniziare l'attività pubblica di Gesù con l'affermazione "il regno di Dio è vicino". Luca, quella frase, non la cita nemmeno e fa iniziare l'attività pubblica di Gesù nella sinagoga di Nazaret (dopo il battesimo e dopo le tentazioni nel deserto - episodi che copia da Marco) facendogli affermare: "Oggi si è adempiuta questa scrittura". Quello che per Marco è "vicino", per Luca è "oggi".

Marco (Mc 9,1): E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza».
Luca (Lc 9,27): [27]In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio».

Luca toglie la frase "venire con potenza". La toglie perchè pensava che il regno non dovesse "venire in un futuro prossimo", ma fosse già presente qui e ora.

Marco (Mc 14,62): Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». [62]Gesù rispose: «Io lo sono!
E vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo».

Luca (Lc 22,69): Ma da questo momento starà il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio».

Luca non dice, come fa Marco, "vedrete il Figlio dell'uomo venire con le nubi del cielo" in un prossimo futuro. Ma dice che tutto avviene "da questo momento".
Luca sa benissimo che il sommo sacerdote non vivrà abbastanza da vedere il Figlio dell'uomo venire nella sua gloria per portare la fine del mondo. Nella sua versione del paragrafo Gesù non fa una profezia, ma parla al presente.

Altre differenze nella narrazione di Luca vanno nella stessa direzione.
Per esempio, soltanto in Luca Gesù racconta la parabola delle monete, proprio per disilludere quanti pensavano che "il regno di dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro" (Lc 19,11).

Nella sua rielaborazione della teoloiga Paolina, Luca si pose anche il problema di rispondere alla seguente domanda: visto che il giudizio finale non è più così imminente, cosa succede ai "giusti" dopo la morte? Secondo Paolo, infatti, tutti i morti (giusti e peccatori) stavano in un limbo in attesa del Giudizio finale e della risurrezione e solo dopo la risurrezione si sarebbero creati il Regno di Dio, per i giusti, e l'Inferno per i peccatori.

Per Luca, invece, non era così. Per Luca, in attesa del Giudizio finale, dell'instaurazione del Regno e dell'Inferno sulla Terra, nell'aldilà c'era già una anticipazione di quello che sarebbe accaduto dopo il Giorno del giudizio. Nell'aldilà, quindi, le "anime" vivevano già una anticipazione di quello che sarebbe accaduto dopo il giorno del Giudizio finale.

Lc 16,19-31: [19]C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. [20]Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, [21]bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. [22]Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. [23]Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. [24]Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. [25]Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. [26]Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. [27]E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, [28]perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. [29]Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. [30]E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. [31]Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».

E fu così che Luca inventò il "paradiso" e "l'inferno" nell'aldilà, in attesa che si realizzassero, nel giorno del Giudizio finale, Il Regno e l'Inferno sulla Terra.
La visione teologica di Luca si può sintetizzare così: tutto ciò che avverrà nel futuro dopo il Giudizio finale, ha già una sua anticipazione "qui e ora". Questo vale per il Regno e per l'inferno futuri, ed anche per il Giudizio finale che ha già una sua anticipazione al momento della morte delle persone. Per Luca, tutte le cose che Paolo aveva previsto che dovessero accadere in un futuro prossimo e imminente, avevano una loro anticipazione "già ora" nel presente. Questo perchè, per Luca, la "fine dei tempi" teorizzata da Paolo non era più così imminente come Paolo credeva.
Con Luca, quindi, nasce la visione teologica del "doppio Giudizio". Il primo è quello che si subisce dopo morti, con il quale si ha già ora nell'aldilà una anticipazione di ciò che avverrà col secondo Giudizio, quello della fine dei tempi, che instaurerà il Regno di dio e l'inferno sulla Terra.

Non c'è che dire: i primi teologi cristiani non mancavano certo di fantasia!
#409
Citazione di: giona2068 il 09 Aprile 2017, 19:52:41 PM
Scusami sai, dopo tutto  sono addormentato, a tuo dire, tu vuoi salvare il mondo da te stesso, ma se il paradiso e l'inferno non esistono,  non esistono neanche per altri, per cui che rischio corre il mondo che a tuo dire dobbiamo salvare e da cosa?
La sfida che dici di avere d'avanti in cosa consiste?
Se non esiste l'inferno e il paradiso e satana, siamo liberi di fare quello che vogliamo, anche non salvare il mondo, tanto non esiste niente!
Scusami eh....ma questo tuo modo di vedere il mondo è proprio infantile.
E' un po' come quei bambini che "hanno paura di mamma e papà e fanno quello che dicono loro mamma e papà per paura". Ma se mamma e papà non ci sono, fanno quello che gli pare.
Questa è inconsapevolezza.

Apri gli occhi poichè tutto è sotto i tuoi occhi.
Non so quanti anni hai, ma se fossi in te mi porrei il problema di "crescere".
#410
@jsebastian

Ovviamente condivido le tue osservazioni e conclusioni.

Tuttavia c'è un punto "debole" nelle tue conclusioni. Ed è quello relativo "all'antisemitismo".
E' vero quello che tu affermi e cioè che l'antisemitismo è nato all'interno del cristianesimo. Ma il tuo punto "debole" sta nel fatto che tu mostri solo una metà della questione, ignorando completamente l'altra metà.
E qual è l'altra metà? E' il fatto che gli ebrei e le gerachie religiose e politiche ebraiche furono i primi e i feroci persecutori dei primi cristiani.
Le persecuzioni operate dai romani e dai pagani sono successive.
Le prime e feroci persecuzioni contro i cristiani furono perpetrate dagli ebrei e dalle gerarchie ebraiche.
Questo fatto ha creato un forte risentimento tra i primi cristiani ed ha alimentato il clima di odio reciproco. Un clima di odio che è sfociato in violenza "fisica" e "ideologica" quando i rapporti di forze si sono ribaltati.
E quando si sono ribaltati i rapporti di forze? Quando il cristianesimo venne dichiarata religione di stato dell'impero romano.
Una volta che il cristianesimo arrivò al "potere", tutto il risentimento verso gli ebrei, accumulato a causa delle continue e ripetute persecuzioni subite dai primi cristiani da parte degli ebrei, potè liberamente sfociare nella "vendetta".

Questa non vuole essere una giustificazione, ovviamente. Ma una semplice lettura dei fatti.

Tutta l'intransigenza ebraica - come qualunque intransigenza operata da chi approfitta della sua momentanea posizione di forza - si è rivoltata contro gli ebrei stessi, una volta che gli ebrei hanno perso la loro predominante posizione di forza. Quando i cristiani divennero "posizione di forza dominante", si sono vendicati. E hanno liberato contro gli ebrei tutto l'odio accumulato in anni di persecuzioni subite.

L'odio genera odio. La violenza intransigente genera violenza intransigente.
Questo vale sempre e vale per tutti. Non solo per gli ebrei. E' una lezione di vita che l'umanità non ha ancora imparato, purtroppo.
#411
@Apeiron

A mio giudizio una discussione come questa serve a poco. Se uno vuole mettere in gioco le proprie certezze allora ok si possono analizzare i testi biblici e si può cercare di capirne l'autenticità e il significato. Ma se uno non vuole mettere in gioco le proprie certezze e dire all'altro "la realtà delle cose è così" senza un modestissimo "secondo me" allora la discussione è inutile e genera solo liti del tutto inutili che fanno perdere tempo.

Prima di Galilei si pensava che l'universo ruotasse intorno alla Terra.
Galilei non ha detto: "secondo me" la Terra è un pianeta che ruota intorno al Sole. Galilei non ha espresso una sua "opinione". Ma ha elaborato il "metodo scientifico" ed ha affermato che la Terra è un pianeta che ruota intorno al Sole basandosi proprio sul "metodo scientifico".
Allo stesso modo, in questo 3d, non sto affermando delle cose "secondo me". Non sto esponendo una mia "opinione". Ma sto affermando delle verità scientifiche conseguenza della applicazione del metodo scientifico.

Storici e filologi che hanno analizzato i testi sacri utilizzando il metodo scientifico, hanno appurato una verità scientifica: la teologia di Paolo (teologia apocalitticista) era sbagliata. Ed era sbagliata perchè quanto lui aveva teorizzato NON SI VERIFICO'. Chi venne dopo di lui operò una colossale operazione di flasificazione per coprire questo errore e "aggiustò" la teologia paolina dandogli la forma che è giunta fino a noi e che è quella attualmente predicata dalle chiese cristiane.

Non accettare questa inoppugnabile verità scientifica è come affermare che non è vero che la Terra è un pianeta che ruota intorno al Sole.
La tesi contenuta in questo 3d NON E' una opinione. Ma è una evidenza scientifica. Una evidenza scientifica appurata e dimostrata dai numerosi scienziati (storici e filologi) che da 300 anni analizzano i testi per quello che sono e per quello che contengono. SENZA INTERPRETARLI, ma, semplcemente, analizzando il loro contenuto.

Quindi, in questo 3d non c'è nessun "secondo me" per il semplice motivo che qui stiamo parlando di "evidenza scientifica". E questa "evidenza scientifica" afferma: Paolo, che aveva interpretato la morte e risurrezione di Gesù all'interno della teologia apocalitticista, si era SBAGLIATO. Chi venne dopo di lui, invece di riconoscere l'errore, creò dei testi FALSI per aggiustare la teologia Paolina. Quindi il cristianesimo moderno si fonda su un ERRORE, quello di Paolo, e su delle MENZOGNE, quelle di chi venne dopo Paolo e "aggiustò" i testi per rimediare all'errore di Paolo.

Da ciò si deduce che la vita, la morte e la risurrezione di Gesù, che sono fatti appurati storicamente, NON HANNO ancora una interpretazione. Perchè l'interpretazione che ne diede Paolo (e gli evangelisti che si basarono sulle idee di Paolo) era SBAGLIATA.
#412
Tematiche Filosofiche / Re:Sapere e conoscenza
09 Aprile 2017, 18:16:12 PM
Il sapere è un fatto solo "intellettuale": io so che cos'è l'amore
la conoscenza è il sapere abbinato all'esperienza:  io ho conosciuto che cos'è l'amore

ma tutto questo non basta. Oltre la conoscenza c'è la Consapevolezza: io ho conosciuto che cos'è l'amore e l'amore l'ho interiorizzato e genera il mio nuovo modo di essere e di pensare.

Quindi, io eliminerei il concetto di "sapere", perchè è già incluso nella "conoscenza".
Lo schema da perseguire è:

ESPERIENZA -> SCIENZA -> CONOSCENZA -> CONSAPEVOLEZZA
#413
Citazione di: giona2068 il 09 Aprile 2017, 14:21:36 PMScusa signor luce del mondo alias Myfiend, se l'inferno non esiste, il paradiso non esiste e satana non esiste a cosa serve il tuo "cristianesimo?
Serve per camminare nel cammino spirituale della Consapevolezza.
E serve per "salvare il mondo".

Il mondo non è minacciato dal Giudizio divino.
Il mondo è minacciato dalle "fedi" dell'uomo e dalla sua inconsapevolezza.
La vera sfida che abbiamo davanti a noi non è "salvare noi stessi". Perchè non esiste nessun Giudizio, nessun paradiso e nessun inferno.
La versa sfida che abbiamo davanti è salvare il mondo da noi stessi.

Se non sei consapevole di questo è solo perchè stai dormendo nel sonno profondo causato dall'anestetico della tua "fede".
Solo liberandoti delle tue "fedi" potrai risvegliarti e aprirti alla Consapevolezza e comprendere che cosa c'è davvero in ballo e qual è la vera sfida che abbiamo davanti a noi. Prima che sia troppo tardi.

SVEGLIAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!
#414
@sgiombo

Il cambiamento è sicuramente in meglio.
Si sta imparando a pensare in modo olistico.
Si considera la scienza un'ottima alleata nel percorso di crescita spirituale. E' finita la contrapposizione o la mutua esclusione tra scienza e spiritualità, ma le due discipline si completano a vicenda.
Si considerano le religioni per la loro "sostanza" e non per la loro "forma".
Si è imparato come funziona la mente e quali sono i trucchi che la mente crea per resistere al cambiamento (le fedi).
Si comincia a guardare la Realtà con gli occhi della Consapevolezza e non con gli occhi biologici.
Si comincia a comprendere che gli esseri umani sono modelli di energia distinti ma non separati. Siamo scintille distinte di uno stesso fuoco. E questo elimina la contrapposizione ideologica creata dalle nostre fedi.
Si comincia a comprendere che la Realtà vera è un'altra cosa rispetto a quello che l'uomo ha sempre pensato.
Si comincia a comprendere che siamo tutti manifestazioni distinte di una stessa mente e quindi siamo figli di una stessa fonte Cosmica.
Si comincia a comprendere che il male esiste e va combattuto. Ma è figlio dell'inconsapevolezza.
Si comincia a comprendere che solo un percorso personale di crescita spirituale che porti alla Consapevolezza, può cambiare radicalmente il nostro modo di essere, di pensare e di vivere nel mondo e può, così, salvare il mondo.

La nostra inconsapevolezza è TOTALE.
Per secoli l'umanità si è divisa sulle fedi o sull'accesso alle risorse. Per secoli l'umanità ha vissuto guerre e conflitti per questi motivi.
E noi ora siamo giunti davanti all'abisso.
La nostra inconsapevolezza non ci fa vedere l'abisso che si sta aprendo davanti a noi.
La minaccia incombente non è il Giudizio di dio.
Non sono asteroidi e meteoriti.
Non sono gli alieni.
L'umanità tiene la testa sotto la sabbia della sua inconsapevolezza e delle sue "fedi", e non vede la vera e grande minaccia che abbiamo davanti a noi e che rischia di portare all'estinzione dell'homo sapiens.
E questa minaccia si chiama "crescita demografica".
Siamo in 7 miliardi. Nel 2050 saremo (saranno) 9 o 10 miliardi.
Andando avanti di questo passo, entro il 2100 l'umanità "collasserà" e il pianeta con essa.

Se non cominciamo fin da ora a "cambiare modo di essere e di pensare", il destino dell'umanità è segnato. Entro la fine di questo secolo, l'umanità deflagherà in un conflitto mondiale apocalittico che, molto probabilmente, l'umanità e lo stesso pianeta non saranno in grado di superare.

Per cui te lo confermo.
Se non percepisci il cambiamento è perchè non fai parte del cambiamento.  ;)
#415
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
09 Aprile 2017, 13:18:28 PM
Citazione di: Phil il 09 Aprile 2017, 13:11:16 PM
Citazione di: myfriend il 09 Aprile 2017, 12:37:11 PM
le leggi fisiche esistono solo dopo che esse si sono manifestate.  :D
[...]In sostanza: le leggi fisiche esistono nel momento in cui appaiono nella Realtà. E questo noi lo chiamiamo "miracolo".
In realtà non c'è nessun miracolo.
L'evoluzione ci ha ampiamente dimostrato che nella Realtà si manifestano "nuove entità" e queste nuove entità, con la loro comparsa, si portano dietro nuove leggi fisiche.
Non sono pratico di fisica, e per questo ti chiedo chiarimenti: le leggi fisiche vengono scoperte, e non inventate, giusto?
La comparsa di una nuova forma di vita o un evento senza precedenti, non credo possano violare le leggi fisiche pre-esistenti e istituirne di nuove (ma le "novità" possono sicuramente servire a perfezionare la formulazione delle leggi esistenti): se nascesse una nuova specie animale credo sarebbe comunque soggetta alla legge di gravità, ai principi della termodinamica, etc. difficile supporre che da domani ci si possa ritrovare senza gravità e quindi nasca una nuova legge di gravitazione... le leggi hanno una data di "nascita convenzionale" coincidente con la loro formalizzazione in linguaggio umano, ma credo che tali scoperte siano sempre retroattive (la forza di gravità esisteva anche prima di Newton, no?).
Ribadisco comunque la mia scarsa preparazione in materia  :)
Hai ragione Phil, quello che dici è corretto.
Ma ho usato il termine "leggi fisiche" nella accezione più generale possibile del termine. Ad esempio includendo anche le leggi della genetica.
E' ovvio che prima che comparissero gli esseri viventi non esistevano le leggi della genetica.
Oddio....già esistevano, in realtà. Ma ancora non si erano manifestate nel palcoscenico della Realtà.  :D
E' questo il concetto che volevo esprimere.
#416
Tematiche Filosofiche / Re:NAVIGARE NEL TEMPO
09 Aprile 2017, 12:43:55 PM
@Lou

E' proprio questa la tragedia.
Il "momento presente" è così sfuggevole che.....nemmeno riusciamo a gustarcelo.  :D 
Cioè...appena cerchiamo di afferrarlo esso ci sfugge via.
E' un po' come cercare di stringere l'acqua in un pugno. Sfugge via.

E' la nostra tragedia.
Viviamo realmente solo il "momento presente" ma non riusciamo ad afferrarlo e a gustarcelo. Esso ci sfugge via continuamente.  :'(
#417
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
09 Aprile 2017, 12:37:11 PM
@jean

La questione dei "miracoli che superano le leggi fisiche" è assai interessante.
E sai perchè?
Perchè le leggi fisiche esistono solo dopo che esse si sono manifestate.  :D

Che significa questo?
Bè...se andiamo indietro nel tempo a quando la terra era solo rocce e acqua, esistevano le leggi fisiche "roccia e acqua".
Una roccia si guardava in giro - ammesso che potesse guardarsi in giro - e diceva tra sè e sè - ammesso che potesse dire qualcosa: "non esistono altre leggi fisiche oltre a quelle che regolano rocce e acqua".


Poi che è successo?
Sono spuntate le piante.
Oddio....miracolo!
La comparsa di una pianta, dal punto di vista di una roccia, deve essere stato un vero e proprio miracolo. Questa cosa andava oltre le leggi fisiche! (Almeno a quelle che c'erano in un mondo fatto di rocce e acqua).
Strano.
Quello che per una roccia fu indubbiamente un miracolo che andava oltre le leggi fisiche che lei conosceva, noi oggi lo chiamiamo "evoluzione".  :D



Lo stesso fu per le piante. Quando una pianta vide il primo animale, disse: "E' un miracolo!". Perchè la comparsa di un animale andava indubbiamente oltre le leggi fisiche che una pianta conosceva.
Eppure anche questo noi lo chiamiamo evoluzione.


Lo stesso accadde quando comparve l'homo sapiens.
Tutti gli altri animali e le piante avranno detto: "Miracolo!". Poichè l''homo sapiens andava oltre le leggi fisiche che animali e piante conoscevano.


In sostanza: le leggi fisiche esistono nel momento in cui appaiono nella Realtà. E questo noi lo chiamiamo "miracolo".
In realtà non c'è nessun miracolo.
L'evoluzione ci ha ampiamente dimostrato che nella Realtà si manifestano "nuove entità" e queste nuove entità, con la loro comparsa, si portano dietro nuove leggi fisiche.
Vedi...io penso che la Realtà sia come il palcoscenico di un teatro. Noi siamo sul palcoscenico. E dietro le quinte c'è "qualcosa" che ogni tanto butta un nuovo attore sul palcoscenico della Realtà. E la Realtà si arricchisce di nuove entità e, quindi, di nuove "leggi fisiche".
La Realtà è solo un palcoscenico.
Ma esiste un "dietro le quinte" di cui ignoriamo la natura e che, ogni tanto, ci butta qualche nuovo attore sul palcoscenico.
Noi siamo calati nel palcoscenico. E non ci rendiamo conto che esiste anche un "dietro le quinte". E quando qualcosa appare sul palcoscenico diciamo "miracolo!".
#418
Diceva un grande studioso che la "natura umana è farsi tutto addosso".  :D

Se non fosse per l'amore, la cura dei nostri genitori e le "masturbazioni mentali" dei nostri genitori, gireremmo - e gireresti - ancora con il pannolone.
Quindi non penso che "vivere solo secondo natura" sia una gran bella idea.
Oddio....c'è a chi piace.  ;)
#419
Citazione di: sgiombo il 09 Aprile 2017, 10:00:49 AM
Caro Myfriend, mi sono sorbito tutta la lezioncina e devo dire che a qualcosa mi é servita: a capite che tu altri non sei che il conferenziere (Piergirgio Caselli): stessa citazione estrapolata e probabilmente "stiracchiata" e mal interpretata di un premio Nobel presentata come "verità rivelata indiscutibile" in base all' autorità dell' autore, stesso stile enfatico e apodittico dell' argomentazione (o meglio: esposizione).

Chiedo scusa per essere andato "off topic" (e spero di non aver violato le regole del forum al punto di meritare sanzioni dai moderatori; o per lo meno di averne meritate di non irrimediabili; se necessario sono disposto a cancellare questo intervento e chiedere venia).
:D
Mi sembri un complottista.  :D

Non ho nulla a che vedere con il buon Caselli.
Semplicemente queste sono idee che si stanno diffondendo. Lentamente la "consapevolezza" si allarga. Sta nascendo e si sta diffondendo un modo diverso di concepire la Realtà, se stessi e se stessi in relazione alla Realtà.
"L'unico vero potere che abbiamo è cambiare noi stessi".
Sarà un processo lungo come lo è ogni processo evolutivo.
Tutto sta cambiando. Tutto si sta evolvendo.
E se non te ne sei accorto è semplicemente perchè non fai parte del cambiamento.
#420
Acquisire consapevolezza del colossale inganno

Nel capitolo 7 della Prima lettera ai Corinzi (una lettera autenticamente Paolina), Paolo afferma:

[1]Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa buona per l'uomo non toccare donna; [2]tuttavia, per il pericolo dell'incontinenza, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito.
[8]Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; [9]ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere.

[17]Fuori di questi casi, ciascuno continui a vivere secondo la condizione che gli ha assegnato il Signore, così come Dio lo ha chiamato; così dispongo in tutte le chiese. [18]Qualcuno è stato chiamato quando era circonciso? Non lo nasconda! E' stato chiamato quando non era ancora circonciso? Non si faccia circoncidere! [19]La circoncisione non conta nulla, e la non circoncisione non conta nulla; conta invece l'osservanza dei comandamenti di Dio. [20]Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. [21]Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; ma anche se puoi diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione! [22]Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore, è un liberto affrancato del Signore! Similmente chi è stato chiamato da libero, è schiavo di Cristo. [23]Siete stati comprati a caro prezzo: non fatevi schiavi degli uomini! [24]Ciascuno, fratelli, rimanga davanti a Dio in quella condizione in cui era quando è stato chiamato.

[25]Quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. [26]Penso dunque che sia bene per l'uomo, a causa della presente necessità, di rimanere così. [27]Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei sciolto da donna? Non andare a cercarla. [28]Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele.

[29]Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; [30]coloro che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano, come se non possedessero; [31]quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo!

E' del tutto evidente che chi legge questo brano della Prima lettera ai Corinzi, senza conoscere il fondamento della teologia di Paolo, può rimanere un po' sconcertato.

Perchè Paolo dice: "è cosa buona per l'uomo non toccare donna"?
Perchè dice: "ai non sposati dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io"?
Perchè dice: "ti trovi legato a una donna? non cercare di scioglierti. Sei sciolto da donna? non andare a cercarla"?
Perchè dice: "d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero"?
E perchè dice: "ciascuno, fratelli, rimanga in quella condizione in cui era quando è stato chiamato"?

E' semplice.
Paolo non stava dettando delle regole di vita per gli uomini e le donne di tutti i tempi. Paolo non pensava affatto agli uomini e alle donne del VII secolo, o del X secolo o del XXI secolo.
Paolo stava dettando delle regole agli uomini e alle donne delle sue comunità nel I secolo; regole  da seguire nel breve tempo che mancava (secondo quel che pensava Paolo) all'imminente Giudizio finale. "Il tempo ormai si è fatto breve....sta passando la scena di questo mondo"!.

Paolo stava parlando agli uomini e alle donne del I secolo e parlava come uno che fissa delle regole da seguire nel brevissimo tempo che rimaneva - secondo lui - prima che si scatenasse il Giudizio finale.
Per Paolo il mondo era arrivato al termine. Era finito lì nel I secolo. Non ci sarebbe stato nè un II secolo, nè un VII secolo, nè un XXI secolo.
Paolo non stava parlando a noi uomini e donne del XXI secolo, ma stava parlando alle persone del I secolo, perchè per lui il XXI secolo non ci sarebbe proprio stato. Paolo era convinto che fosse iniziata "la fine del mondo" e che fosse giunta "la fine dei tempi".

Facciamo un esempio.
Una bella mattina sei seduto davanti alla TV e appare un'edizione straordinaria del telegiornale: "Attenzione! Sta arrivando uno tsunami. Arriverà entro poche ore. Prepararsi all'evaquazione!"
Allora tua figlia ti dice:"babbo...vado a fare shopping". Tu che gli dici? "Ma che shopping! non farai nessuno shopping!"
Tuo figlio ti dice: "ora esco e vado a cercarmi una ragazza". E tu che gli dici? "Ma che ragazza????!!!! Lascia perdere le ragazze."
L'altra figlia ti dice: "babbo....alle 15 mi devo sposare". E tu che gli dici? "Macchè sposare!!!!! E' meglio che non ti sposi."

Prendiamo le frasi che dice il babbo:
- "Ma che shopping! non farai nessuno shopping!"
- "Ma che ragazza????!!!! Lascia perdere le ragazze."
- "Macchè sposare!!!!! E' meglio che non ti sposi."

I preti prendono queste affermazioni e le considerano regole di vita generale per gli uomini e le donne di tutti i tempi.
I preti prendono le parole del babbo ed elaborano un codice morale che gli uomini e le donne di tutti i tempi dovranno seguire se vogliono essere "salvati".
Cioè, i preti decontestualizzano le frasi del babbo dalla situazione storica di emergenza in cui sono state dette e le elevano a regole generali di vita che tutti devono seguire.
Ma quelle regole sono valide esclusivamente all'interno di quella situazione storica di emergenza e, ancora più importante, assumono un senso solo per le persone direttamente interessate alle quali quelle parole sono state rivolte (cioè le due figlie e il figlio)...e non per tutte le genti di tutte le epoche!

Paolo pensava che fosse iniziata la fine del mondo e che il Giudizio finale fosse imminente.
Pensava che il mondo fosse giunto al capolinea. Pensava che il mondo fosse giunto al termine. Pensava che la storia dell'umanità fosse finita lì. E le sue parole assumono un senso solo se vengono lette in quest'ottica. Per Paolo non sarebbe esistito nè un II secolo, nè un VII secolo, nè un XXI secolo.
Il suo messaggio di fondo è :"lasciate le cose come stanno! di che vi state a preoccupare? tra qualche mese arriverà il giudizio e sarà instaurato il nuovo regno di Dio! Che state a preoccuparvi di sposarvi....di fidanzarvi...ma che vi importa di queste cose???!!!!! Tra un po' tutti saremo trasformati in angeli e tutte queste cose non ci saranno più! E voi vi state a preoccupare di sposarvi o di liberarvi dalla vostra condizione di schiavitù? Ma lasciate stare tutto così com'è! Tra un po' tutti saremo trasformati in angeli ed entreremo nel nuovo Regno di dio e non avremo più nessuna di queste preoccupazioni!"
Se non si conosce questa convinzione (SBAGLIATA) di Paolo e si decontestualizzano le idee di Paolo e le sue parole dalla fine che lui riteneva imminente (e si SBAGLIAVA), si arriva a delle conclusioni che fanno ridere persino i polli. E i polli dei polli!

La morale cristiana nasce dalla visione morale complessiva di Paolo.
Ma la visione morale di Paolo era una visione da "fine del mondo imminente."
E sulla base di una visione morale da "fine del mondo imminente", le chiese cristiane hanno elaborato la visione morale cristiana.
Tutto questo non ha alcun senso.

Questo è il commento, elaborato dalla chiesa di oggi, al brano della Prima lettera ai Corinzi che ho citato all'inizio:

Tutte le istruzioni che l'apostolo Paolo dà qui sono impregnate di santità. Le istituzioni di Dio previste per l'uomo innocente (Adamo) sono mantenute in tutta la loro integrità e autorità; e sono una salvaguardia contro il peccato (v. 2). Ma lo Spirito introduce una forza nuova che supera gli impulsi naturali, senza minimamente sminuire il valore del matrimonio. Vivere secondo questa forza e rinunciare a sposarsi è il meglio che ci sia: si vive al di fuori della sfera dove il peccato opera così facilmente.
Ma ci vuole un dono speciale di Dio, come aveva Paolo (v. 7).
C'è comunque un modo per piacere al Signore in ogni situazione: quello indicato nei vv. 29 a 31, «perché la figura di questo mondo passa».

Il concetto Paolino del "mondo che passa" - che era inteso da Paolo come la fine imminente di questo mondo - viene rielaborato dai preti con il concetto di "morte del corpo", cioè come la "fine della mia vita".
Le regole che Paolo aveva dettato agli uomini e alle donne del I secolo per prepararsi alla fine imminente e al Giudizio universale, vengono trasformate in regole di santità che gli uomini e le donne di tutti i tempi devono seguire per vivere adeguatamente al fine di prepararsi al giudizio dopo la morte e poter entrare in paradiso.

Tutto è stato stravolto e manipolato, al fine di garantire ai preti (a degli uomini!!!) un potere di controllo perpetuo sul comportamento delle persone.
E la cosa paradossale è che c'è chi si sottomette volontariamente a questo potere di controllo.
C'è chi deliberatamente rinuncia alla difficoltà di comprendere la Vita e si sottopone deliberatamente al controllo morale di un pugno di uomini che si è autoattribuito in modo del tutto arbitrario e menzognero questo potere di controllo affermando di essere l'unico depositario della conoscenza del volere di dio e l'unico depositario delle regole da seguire per "salvarsi".
Questo è l'inganno che va denunciato e questa è la menzogna che va assolutamente combattuta: la visione teologica di Paolo era sbagliata. Non c'è nessun satana e non c'è nessun "salvatore", perchè non c'è nessun Giudizio, non c'è nessun Regno, non c'è nessun inferno, non c'è nessuna salvezza e non c'è nessuna condanna.
E quindi i preti non sono depositari di alcun potere salvifico. Perchè la salvezza e la condanna non esistono, il paradiso e l'inferno non esistono. Sono una colossale menzogna.