Ho voluto declinare nel precedente post, l'essere in due tipi usando come discrimine la coscienza, quindi ciò che di esso possiamo dire e ciò che non sappiamo dire.
Noi però siamo in grado di manipolare entrambi i tipi, indipendentemente quindi da cosa possiamo dire sulla loro essenza.
La coscienza quindi non gioca un ruolo da primo attore, ma è un attore fra tanti.
Però, quando giungiamo alla conclusione della vanità dell'essere, giudicandolo attraverso la sua storia, stiamo ammettendo che sia l'unico attore.
Tutto sarebbe vano, se tutto passasse per la coscienza.
Cioè tutto è vano, per quel che ne sappiamo.
Ma vanità è un sottoprodotto della coscienza, e la coscienza non ci esaurisce.
Ma di fatto noi pensiamo che lo faccia, sbagliando.
I progressi nella storia dell'umanità, della quale stessa stiamo indagando il senso, coincidono con le nostre fughe eccentriche. Ogni volta che prendiamo coscienza del centro in cui ci siamo rifugiati, lo critichiamo e ci decentriamo.
Ma morto un centro se ne fa' un altro, e così via a progredire.
Un modo per dare non un significato alla storia, ma una accelerata, sarebbe quello di non aspettare che questi centri si palesino, andandoli a cercare.
Il centro in cui siamo oggi rifugiati è la coscienza, produttrice di vane sensazioni, fra l'altro.
La coscienza non ci esaurisce , quindi la nostra storia, intesa come suo esclusivo prodotto, non può dare un senso esauriente, che non si accompagni al minimo a vanità, per quella parte che manca...all'esaurimento totale😂
Noi però siamo in grado di manipolare entrambi i tipi, indipendentemente quindi da cosa possiamo dire sulla loro essenza.
La coscienza quindi non gioca un ruolo da primo attore, ma è un attore fra tanti.
Però, quando giungiamo alla conclusione della vanità dell'essere, giudicandolo attraverso la sua storia, stiamo ammettendo che sia l'unico attore.
Tutto sarebbe vano, se tutto passasse per la coscienza.
Cioè tutto è vano, per quel che ne sappiamo.
Ma vanità è un sottoprodotto della coscienza, e la coscienza non ci esaurisce.
Ma di fatto noi pensiamo che lo faccia, sbagliando.
I progressi nella storia dell'umanità, della quale stessa stiamo indagando il senso, coincidono con le nostre fughe eccentriche. Ogni volta che prendiamo coscienza del centro in cui ci siamo rifugiati, lo critichiamo e ci decentriamo.
Ma morto un centro se ne fa' un altro, e così via a progredire.
Un modo per dare non un significato alla storia, ma una accelerata, sarebbe quello di non aspettare che questi centri si palesino, andandoli a cercare.
Il centro in cui siamo oggi rifugiati è la coscienza, produttrice di vane sensazioni, fra l'altro.
La coscienza non ci esaurisce , quindi la nostra storia, intesa come suo esclusivo prodotto, non può dare un senso esauriente, che non si accompagni al minimo a vanità, per quella parte che manca...all'esaurimento totale😂