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Messaggi - Ipazia

#4051
Citazione di: InVerno il 14 Ottobre 2021, 09:36:33 AM
L'artista può fare parte di qualsiasia categoria imposta dall'alto venga adibita a considerare anche gli artisti, il punto semmai è se l'artista si sente un lavoratore, se il suo essere artista è legato a logiche di mercato e di produzione di beni, un proletario dell'anima...
Non credo che Prassitele, Michelangelo, Mozart,...si siano mai sentiti proletari dell'anima.

Secondo me la discussione si sta infognando in una visione dell'artista sub specie capitalis. Per giunta un capitalismo maturo ben oltre la soglia della riproducibilità tecnica dell'opera d'arte che ha determinato una rivoluzione nell'arte paragonabile alla rivoluzione tecnologica coeva.

Prima di tale epoca l'arte era un mestiere a tutti gli effetti e come tale veniva retribuito. La rivoluzione tecnologica ha sostituito in molti campi la "mano" della macchina a quella dell'artista. In particolare nelle arti figurative (fotografia) e nella drammaturgia (cinema). Anche nella musica l'elettronica ha preso il posto dell'acustica, rendendo antiquarie le esecuzioni strumentali classiche.

Al contempo si sono sviluppate professioni a latere nel campo artistico relative alla riproduzione di testi classici il cui sterminato repertorio musicale e teatrale viene riproposto da lavoratori artistici,  senza ombra di dubbio.

Che ogni società abbia retribuito, esaltato, adorato, i suoi artisti è la verifica che di quel genere di attività umana non si può fare a meno. L'estetica è valore aggiunto di qualsiasi opera umana. Vedi ad es. il design.

Lasciando i maiali grufolare al loro destino, solo la bellezza ci salverà dalle maghe Circi di oggi e a venire. Difficile immaginare un lavoro umanistico più nobile. Al netto di ogni mercimonio e catename. In stretta analogia col lavoro maieutico.

#4052
Citazione di: viator il 14 Ottobre 2021, 11:27:04 AM
Salve Ipazia. Una piccola osservazione, citandoti : "Nel capitalismo è lavoro tutto ciò che abbia un mercato disposto ad acquistarlo, quindi anche il lavoro dell'artista".................................................ma quindi anche il "lavoro" degli spacciatori e della delinquenza in genere ?. Saluti.
Certamente, tutto PIL che finisce nelle banche del Capitale. Soprattutto la criminalità organizzata così bene interallacciata con la criminalità degli stati. Ti sei mai chiesto perché le potenze nucleari non bloccano la droga alla fonte ? Merce e profitto sono sacri nel felice mondo del Capitale.
#4053
Il meretricio è la sublime arte femminile concessa alla donna nella società patriarcale in cui alla donna era preclusa ogni altra via di emancipazione dal ruolo coatto di serva e fattrice.

Nelle culture meno sessuofobiche delle civiltà abramitiche, esse erano rivestite di un'aura quasi sacra. Le etère, le geishe. Le cortigiane, che in ogni epoca hanno avuto accesso a cultura e potere più di ogni altra donna del loro tempo.

Che l'erotismo sia arte ce lo insegnano fin dell'antichità il kamasutra e la statuaria greca. Che nel capitalismo sia diventato pure esso una merce è scoprire l'acqua calda.
#4054
Pane e brioches gratis. Con qualche paranoico che preferisce averli lavorando, pur non essendoci nessuno che nel paradiso liberal-liberista lo costringe a lavorare. Te credo che poi ti ritrovi il green pass: vuoi proprio lavorare? Vaccinati! Tiè!
#4055
A sua insaputa viator si è messo a ragionare da marxista, individuando la categoria del lavoro necessario che secondo i sacri testi è il lavoro necessario a riprodurre la forza lavoro e la sua prole. Lavoro assai variabile a seconda delle condizioni locali di approvvigionamento di quanto serve per vivere. Tale quantità di lavoro, e il suo equivalente monetario, sono il minimo etico di ogni attività lavorativa.

Nel capitalismo è lavoro tutto ciò che abbia un mercato disposto ad acquistarlo, quindi anche il lavoro dell'artista.

In una società umanistica è lavoro tutto ciò che abbia un riconoscimento di valore sociale, quindi anche il lavoro dell'artista.

Sembra a questo punto che via sia comunanza di vedute, ma non è così perché il valore di mercato e il valore sociale hanno processi di valorizzazione e unità di misura del valore assai diverse tra loro. Anche se alla base hanno in comune il fatto che l'arte è un bene meritevole di valorizzazione (a ciascuno la sua) nella dimensione antropologica indipendentemente dal regime sociopolitico, come affermato da Jacopus.

Ed enfatizzato dalla nota espressione di Dostoevskij nell'Idiota.
#4056
Che dittatura vuoi fare, viator,  su un proletariato virtualizzato che ha grosse difficoltà pure a riprodursi e, dove lo fa inconsultamente, è già tanto se riesce a rimediare un passaggio scafista e un cellulare ?

La repubblica fondata sul lavoro era una pia illusione da "costituzione comunista" di una repubblica fondata sugli accordi di Yalta. Che tale rimane pure oggi, aggiungendo un secondo capestro UE.

As usual, le repubbliche liberal-liberiste sono fondate sullo sfruttamento del lavoro. Ma non lo si scrive nelle costituzioni.
#4057
Tematiche Filosofiche / Re:Essere e determinismo.
13 Ottobre 2021, 11:13:27 AM
...e quale diventare. Magari una stella danzante nel caos circostante. Zappando senza incubi il proprio orticello. Lavoro faticoso ma veridico.
#4058
Tematiche Filosofiche / Essere e determinismo.
13 Ottobre 2021, 09:56:23 AM
Citazione di: JE il 13 Ottobre 2021, 03:56:48 AM
Come diceva Nietzsche, o meglio il suo demone razionale, "cos'é meglio per l'uomo? non esistere". Se la razionalità avesse avuto voce in capitolo della sua creazione, si sarebbe immediatamente sottratta al gioco.

Infinita potenza creatrice/generatrice implicita ed intrinseca del nulla originario (ed ultimo, assenti spazio e tempo).

Nietzsche lo fa dire al saggio centauro Sileno in risposta alla domanda di re Mida su cosa è desiderabile per gli umani.

Nietzsche concorda, ma fa tutt'altro - antinichilisticamente - che "non essere mai nato". Si carica d'amor fati e va alla scoperta delle infinite possibilità ("potenza generatrice/creatrice") che il nulla originario e finale della condizione umana concede nel mondo in cui si è trovato gettato dal nulla originario dell'universo. Natura facit saltus. Quella umana anche oltre il suo determinismo biologico. Non con la saggezza di Sileno, ma con altri e molteplici escamotage, più o meno riusciti.
#4059
Perché lavorare meno se la vita sociale è fondata sul lavoro ? Perché c'è una massa enorme di parassiti appartenenti alle classi dominanti e ai loro sottoservizi più o meno lerci che se facesse lavori utili sgraverebbe gli altri.

Mettiamo inoltre in conto lo "abbiamo sbagliato tutto" già ventilato da JE (benvenuto): il capitalismo non è fondato sull'utilità sociale ma sull'accumulazione di ricchezza individuale che porta a uno spreco ed espropriazione di risorse irrazionali. Tutto il pianeta è vittima di questo gioco al massacro per la felicità di pochi e l'infelicità, drogata dalla demenza consumistica, degli esclusi dalla macchina decisionale. Che non sono gli stati, bensì il Mercato. Sempre più casinò piuttosto che dispensa. Finanza piuttosto che benessere.

Un mondo sempre più fondato non sul lavoro, ma sullo sfruttamento del lavoro, nullificato a velocità luminale a fini di speculazione finanziaria.
#4060
Citazione di: daniele22 il 12 Ottobre 2021, 21:43:58 PM
Buona serata ... "Lavorare meno, lavorare tutti" ... mi suona come slogan mosso, e andrebbe bene così, più dal sentimento che dalla ragione. Come detto in altri termini anche da Ipazia troverei quindi fuorviante il parlarne in termini di "ragionevoli calcoli", prò o contro, anche perché chi è contrario parte avvantaggiato grazie allo stato in cui funzionano oggi le cose, bella roba tra l'altro. Lo stile di vita dev'essere guidato dalla ragione o dal sentimento?
Più che di sentimento si tratta di giustizia sociale, soprattutto in uno stato che - art. 1 della Costituzione - proclama solennemente di essere "fondato sul lavoro".
#4061
Percorsi ed Esperienze / La Grotta
11 Ottobre 2021, 09:52:48 AM
Evidentemente la cantina dei 4 malcapitati era molto più a tenuta della tua, e/o il quantitativo di mosto più abbondante in rapporto al volume saturato e/o il locale non arieggiato da giorni. Che le vinacce in un ambiente freddo trattengano molta CO2 è plausibile.
#4063
Percorsi ed Esperienze / La Grotta
10 Ottobre 2021, 20:47:26 PM
È un classico esempio di atmosfera tossica/asfissiante da esalazioni gassose in ambienti confinati. Nel caso specifico il gas afissiante è CO2 che si sviluppa nella fermentazione alcolica degli zuccheri dell'uva. Subdolo perché inodore, incolore e insapore. È più  pesante dell'aria e satura gli ambienti a partire dal basso. Il che significa che se dopo il giramento di testa, svieni, sei spacciato.

Un tempo, quando erano meno tecnologici e più sapienti, prima di entrare, mandavano animali di piccola taglia nelle cantine coi tini in fermentazione, come "misuratori" di anidride carbonica. Oggi esistono sonde di misura dell'ossigeno. Si tratta di situazioni pericolose da non sottovalutare e prima di stazionare è il caso di arieggiare per bene.
#4064
Non userei così disinvoltamente l'argomento del controfattuale e non lo porrei in contrapposizione col fattuale che spesso è solo il fattuale della nostra ignoranza.

Che un corpo più pesante galleggi su uno più leggero in virtù della sua conformazione sterica è fattuale o controfattuale ?

Stabilito che esso galleggia in certe circostanze e va a fondo in altre non resta che indagare tale comportamento con il secondo istinto neuronico ed una volta risolto l'arcano anche il controfattuale diventa, miracolosamente, fattuale.  Una volta carpito alla natura il segreto ci si può dilettare a calcolare le diverse situazioni e i loro limiti acquisendo una percezione della realtà di ordine superiore che chiamiamo scienza.

La quale ci spiega pure come è nata e che senso ha la meccanica quantistica, senza trucco e fingimento alcuno, escluso il fatto che abbiamo semantizzato il fenomeno con quel nome.

La scienza galileiana-newtoniana è scienza dello spazio-tempo continuo, riassunto nella formula "natura non facit saltum" con le consuete ricadute metafisiche. E' merito dei chimici avere scoperto che i salti ci sono, che la natura è discreta e non continua a livello dei processi atomici che interessano il posizionamento "quantistico" degli elettroni intorno al nucleo in posizioni fisse discontinue. La meccanica è arrivata dopo quando si è trattato di misurare i quanti di energia di queste posizioni fisse e la loro cinetica, con particolare riferimento al comportamento degli elettroni e la loro irresistibile tendenza all'accoppiamento, ma solo con quelli che ruotano in senso inverso. Curioso comportamento sessuale degli elettroni da prendersi così com'è in tutta la sua fattualità sperimentalmente disvelata. Sfido chiunque a dimostrare che i gusti sessuali degli elettroni sono controfattuali.

Il seguito della storia è la cessione della loro creatura quantistica dai chimici ai fisici, posto che palle rotanti, pur di infinitesime dimensioni e massa pressoché nulla, sono una faccenda fisica di tipo meccanico. Altri fenomeni di transizione dalla chimica alla fisica sono la stereoisomeria (es. la coppia glucosio/destrosio e fruttosio/levulosio) correlata alla polarizzazione della luce che è un fenomeno fisico.

Se pensiamo alla diversa reazione del nostro organismo, in particolare nei diabetici, a glucosio e fruttosio, la cui unica differenza in base alle nostre conoscenze è come polarizzano la luce, ci rendiamo conto di quanto complessa sia la fattualità di mamma natura a fronte della nostra supponente ignoranza dal nome altisonante di "controfattualità".

La scienza si regge sui fatti scientifici che divorano con sadico piacere i controfatti. La sua degenerazione è fattualmente osservabile quando i fatti vengono contraffatti. Quando si fingono ipotesi spacciando sperimentazioni per verità scientifiche.

(Il sopra e il sotto lo decide, in maniera assolutamente totalitaria e incontrovertibilmente fattuale, la forza di gravità. Permettendosi pure di prendere in giro certe valutazioni ottiche falsate da andamenti subdoli di pendenze orografiche che sanno di magia. Una bolla di livello risolve fattualmente l'arcano.  Il secondo istinto sagace lo risolve, poi, razionalmente)
#4065
Per ora è assodato che il capitalismo produce ricchezza per pochi e immensa miseria per moltitudini di dannati della terra. Con tendenza ad una proletarizzazione di strati crescenti della popolazione mondiale associati a livelli di sfruttamento feroce che si allargano a macchia d'olio. Già le prossime generazioni saranno più povere, sfruttate di più e più a lungo, delle generazioni precedenti, garantite dall'ombrello welfare di tutela anticomunista. Tutta cianfrusaglia che l'89 ha rottamato, permettendo al padronato globale livelli di sfruttamento e degrado sociale inediti da almeno un secolo e mezzo nell'ex primo mondo, al netto delle guerre.

Gran parte degli umani oggi possono solo sognarsi livelli di assistenza, istruzione e previdenza del defunto blocco sovietico. Ma possono consolarsi perchè qualcuno sfreccia accanto a loro con auto che non potrebbero permettersi nemmeno col reddito di una vita. Ma che coprono col profumo della ricchezza il tanfo sempre più asfissiante della miseria delle baraccopoli capitalistiche.