Il razzismo ha diversi stadi, e uno dei problemi principali è quella che impropriamente (visto che la locuzione è già "occupata" da fenomeni più strambi) si potrebbe chiamare "reductio ad hitlerum". Ovvero che si tende ad escludere il razzismo quando non è sotto forma di nazismo spinto, la difesa sarebbe che se non si stanno promuovendo i lager non si può parlare di razzismo, "quello era razzismo". Un giochino pericoloso che permette, secondo i sostenitori, di fare razzismo impunemente in tutta quell'area "grigia" prima dei lager. Normalmente le spinte xenofobe incontrano il tabù sociale, alcune sono ammesse altre no. Per esempio nel mondo attuale l'antisemitismo incontra nella larga maggioranza un veto sociale, se io per esempio dicessi "ebrei strozzini" verrei tacciato di razzismo e incontrerei il tabù sociale. Ma non è sempre stato cosi, persino negli USA "liberatori dei lager" l'antisemitismo era in gran voga nei primi anni del secolo non molto diversamente da quanto lo era in Germania prima dell'ascesa del nazismo, non a caso gli ebrei fuggiti dai lager si ben vederono di emigrare in america viste le storie di violenza e discriminazione che gli venivano riferite. Nel caso islamico il tabù sociale è infranto da almeno un ventennio in europa e mezzo secolo in america, probabilmente la questione è rimandabile appunto all'interventismo americano bisognoso di giustificazioni "antropologiche" che di riflesso sono arrivate anche nell'europa colonizzata . Se io oggi entro in un bar ed esclamo "arabi di merda" nella peggiore delle ipotesi avrò un silenzio, nella migliore (e più probabile) un plauso. In questo topic "arabi di merda" è stato esclamato parecchie volte e non ha trovato alcun veto. Non è cosi tuttavia in tutta Europa, e non lo è sopratutto in maniera omogenea tra tutte le generazioni, paradossalmente le nuove generazioni che di norma dovrebbero essere più vocate a giudizi tranchant e all'azione sono invece più restie a questo tipo di esternazioni. E' importante ricostruire il tabù sociale a difesa delle generalizzazioni anti-islamiche e nel frattempo considerare in maniera critica gli ammiccamenti degli islamici moderati verso i fanatici, un percorso funambolico che nulla ha a che fare con gli estremismi .