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Messaggi - Eutidemo

#4066
Citazione di: Alexander il 21 Marzo 2021, 14:34:31 PM
Buona domenica Ipazia
Posso riferire i sintomi avuti da un paio di miei amici che si sono sottoposti a vaccinazione con AZ per motivi professionali: uno ha avuto una febbre media che è durata un paio di giorni, mentre l'altro niente febbre, ma una giornata di diarrea come se non ci fosse un domani. Io ho fatto il covid, ma ho avuto sintomi più modesti di loro, solo la stanchezza mi è durata una quindicina di giorni. Penso che per i vaccini, come per la stessa malattia, la risposta dell'organismo sia molto varia (da niente a morire).Con i mei figli non ho mai avuto problemi con le vaccinazioni, mentre altri bambini che conosco hanno avuto disturbi non trascurabili (specialmente con la "trivalente").

Non c'è dubbio che, per i vaccini, come per la stessa malattia, la risposta dell'organismo sia molto varia (da niente a morire).
Però c'è una piccola differenza!
Prima che iniziasse la campagna vaccinale con l'Astrazeneca, in UK morivano in media circa mille persone al giorno; adesso, invece, da quando è iniziata (e ancora deve completarsi), i morti giornalieri si sono ridotti a meno di cento.
Ritengo che sia molto significativo!
#4067
Tematiche Culturali e Sociali / Goya e i "novax"!
22 Marzo 2021, 05:30:19 AM
Ciao Viator.
Hai perfettamente ragione!
Un volta, ancora prima del cristianesimo, lo stoicismo insegnava che la cosa più importante nella vita era quella che i greci chiamavano "thanatou melete" e i romani "meditatio mortis"; ed infatti, per vivere bene, bisogna essere preparati e pronti a morire in qualsiasi momento.
O meglio, cercare di vivere ogni istante come se fosse l'ultimo, ma anche come se fosse eterno; il che, se ci si riflette bene, non è affatto contraddittorio.
***
Oggi, invece, come scrivi tu, in nome della democrazia, tutti hanno il diritto a veder "prolungata" la propria vita biologica; peccato, però, che, nel contempo, non venga riconosciuto a nessuno il diritto di "accorciarsela" quando lo si ritiene opportuno.
***
Una volta che si goda del diritto di non dover morire, come scrivi tu, l'acuta mente del cittadino medio capisce anche che ci deve essere qualcuno che avrà il dovere di garantire tale diritto; mentre invece, secondo me, lo Stato deve garantire non tanto il diritto di "vivere", quanto, piuttosto, il diritto di "vivere bene".
Ed infatti, come scriveva Giovenale: "Summum crede nefas animam praeferre pudori et, propter vitam, vivendi perdere causas".
Ed anche secondo me, non è un bene il vivere, bensì è un bene il vivere bene!
;)
***
Un saluto!
***
#4068
Tematiche Culturali e Sociali / Goya e i "novax"!
22 Marzo 2021, 05:05:52 AM
Ciao Alexander. :)
E' senz'altro un bene che, oggi, sia obbligatorio riportare nel bugiardino di ogni confezione di farmaco in vendita:
- i principi attivi in essi contenuti;
- le eventuali controindicazioni.
Così come è senz'altro un bene che, oggi, sia obbligatorio far firmare al "vaccinando" una dichiarazione liberatoria, nella quale gli vengono fornite le stesse indicazioni.
***
Però, a mio parere, occorre tenere sempre ben presente che:
- le prime indicazioni vengono scritte dai "chimici" e dai "biologi";
- le seconde indicazioni vengono scritte dai "medici" e dagli "avvocati".
I quali ultimi, ovviamente, tendono sempre ad esagerare un po', nell'ottica della cosiddetta "medicina difensiva"; per cui, se qualche paziente fa causa per i danni collaterali ricevuti dal farmaco, gli si può sempre dire: "Be', te l'avevamo pur detto, no? Sei tu che hai scelto di correre il rischio, per cui, adesso, che vai cercando?"
;D
***
Un saluto
***
#4069
Tematiche Culturali e Sociali / Goya e i "novax"!
22 Marzo 2021, 04:49:10 AM
Ciao Iano. :)
Quello che scrivi è pienamente condivisibile, salvo che per un aspetto; cioè, che tu tendi troppo a considerare gli esperti "uti singuli", senza tenere conto della "comunità scientifica internazionale", ed i pareri da essa pubblicamente espressi (a cui fanno precipuamente riferimento gli esperti "seri", più che alle loro personali teorie).
Ed infatti, il più importante mezzo di comunicazione tra gli scienziati, sono le riviste scientifiche, le quali, lungi dal limitarsi a sommarie conclusioni (come gli pseudo-esperti), presentano nel dettaglio metodi utilizzati, esperimenti condotti, risultati ottenuti sotto forma di grafici o immagini; in questo modo l'intera comunità può giudicare l'attendibilità e il valore delle varie scoperte e teorie scientifiche e ripetere gli stessi esperimenti, per verificare e approfondire ulteriormente la ricerca o, eventualmente, smentirla.
***
In sostanza, cioè, gli scienziati (quelli veri) formulano ipotesi, fondate severi controlli sperimentali, che poi vengono comunicate a scienziati dello stesso settore, dopodichè:
- se il risultato dei controlli porta alla "falsificazione" di un'ipotesi, questa viene eliminata;
- se invece l'ipotesi resiste ai tentativi di confutazione superando tutti i controlli, allora può venire considerata, per usare un termine caro a Karl Popper, come "ben corroborata".
Il che non significa affatto che si  tratti di una "verità rivelata", bensì soltanto di ciò che, allo stato degli atti, risulta essere l'assunto scientifico più serio e plausibile; chi se ne discosta, quindi, non è un vero esperto o un serio ricercatore.
***
Quindi, secondo me, non c'è nessun punto di convergenza fra ignoranti ed esperti (veri); ed infatti nessuno di questi ultimi considera le proprie teorie, per quanto ci sia affezionato, universalmente valide, fino a che non vengano approvate dalla "comunità scientifica internazionale".
***
Ovviamente, è sicuramente "possibile" che la teoria di un singolo scienziato, in principio rigettata dalla "comunità scientifica internazionale", finisca alla fine per prevalere ed essere accettata da tutti (o quasi); ma, fin che questo non accade, è estremamente "probabile" che si tratti soltanto di "fuffa".
***
La scienza è un "metodo", non certo una "dottrina"
***
Un saluto! :)
***
#4070
Tematiche Culturali e Sociali / Goya e i "novax"!
22 Marzo 2021, 04:16:41 AM
Citazione di: anthonyi il 21 Marzo 2021, 13:03:52 PM
Ciao eutidemo, certo i novax sono un problema, anche se a volte lo spirito del "capitalismo" è più potente, sai la elisa isoardi, ex di salvini nonché sedicente no mask, critica nei confronti di ogni strategia protettiva nei confronti del covid.
Ha accettato di partecipare a un reality e, per poterlo fare, ha accettato di rinnegare il suo credo e di sottoporsi al tampone. Che si deve fare per guadagnarsi la pagnotta!
Ed infatti, come spesso dice Ipazia: "Francia o Spagna, purchè se magna!" ;)
#4071
Tematiche Culturali e Sociali / Goya e i "novax"!
21 Marzo 2021, 11:43:00 AM
In un mio precedente topic, al riguardo, avevo ricordato la famosa ""acquatinta" realizzata nel 1797 dal pittore spagnolo Francisco Goya, intitolata: "El sueño de la razón produce monstruos"" (Il sonno della ragione genera mostri").
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/88/40/ce/ME1356R6_t.jpg
***
La cosa più preoccupante e pericolosa, però, è, che, attualmente, i mostri che scaturiscono dal sonno della ragione, per meglio mimetizzarsi, cercano subdolamente di mostrarsi molto "razionali"; cioè, "si mascherano" per meglio carpire la buona fede delle loro dormienti vittime.
Però, dietro la maschera della loro "pseudo-razionalità", resta il volto mostruoso del pregiudizio irrazionale, sia esso ideologico, religioso, politico o di qualsiasi altro genere.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/11/8e/48/ME1356RQ_t.jpg
***
Il guaio è che i mostri, oltre ad essere "brutti" e "deformi" (se se si riesce a scorgerne il vero volto dietro la loro maschera), spesso sono anche molto "pericolosi".
Ed infatti il "pandemico" dilagare dei movimenti "novax" negli ultimi decenni ha coinciso con aumenti senza precedenti dell'incidenza di alcune malattie nel mondo; ed infatti, non pochi di coloro che si sono fatti abbindolare dalla maschera "pseudo-razionale" del mostro "novax", evitando di vaccinarsi, ci hanno rimesso la salute o la pelle.
Oppure, peggio ancora, sebbene in perfetta buona fede, hanno compromesso  la salute o la pelle dei loro figli.
***
Però, a voler essere "realisti", e, appunto, "razionali", la colpa è un po' anche dei "provax"; i quali, come me, si illudono di poter risvegliare le vittime del "sonno della ragione" con argomenti di carattere strettamente razionale: ed infatti, più si spiega loro, più li si informa, più si mostrano loro meta-analisi o studi longitudinali, più loro si arroccanno nelle loro idee.
***
Una volta sono stato addirittura accusato di essere un agente di "Big Pharma", cioè del cartello che riunisce tutte le più grandi multinazionali del farmaco; ovvero la potentissima lobby che detiene il monopolio delle cure sulla nostra salute.
Il che è davvero ridicolo, sia perchè io, in quel settore, conosco solo il mio farmacista, sia perchè spesso, in varie sedi, ho criticato gli abusi delle multinazionali del farmaco, nonchè delle multinazionali in generale; ma questo non c'entra niente nè con i vaccini nè con le medicine in genere, le quali, a prescindere dagli effetti collaterali, se assunte sotto controllo medico, sono indubbiamente più giovevoli che dannose per il genere umano.
***
Un articolo della American Psychological Association (APA), una delle più grandi e famose organizzazioni psicologiche e scientifiche mondiali, ha recentemente pubblicato un articolo interessante dove si espone la ricerca del Dr. Hornsey e colleghi della Università di Queensland; tale indagine ha sopposto a 5.323 partecipanti di 24 Stati diversi dei test per comprendere il loro atteggiamento e pensiero verso le vaccinazioni.
***
L'interessante particolarità di tale studio, però, consiste soprattutto nel fatto che è stata indagata, nel contempo, anche:
- la loro "cospiredulità", cioè, secondo un mio personale neologismo, la loro credulità riguardo alle teorie cospirative;
- la loro "reattanza", cioè la loro tendenza ad avere una bassa tolleranza verso chi, secondo loro, limiterebbe la loro libertà.
***
Al riguardo:
- è stato verificato che, nelle persone con alta "cospiredulità", l'attitudine e la posizione fortemente anti-vaccinista era più alta tanto quanto erano più alti i pensieri conspirazionistici.
- è stato anche verificato che le persone con alta "reattanza", spesso, vaccini a parte, finiscono per agire addirittura contro il proprio interesse perché l'unica cosa che conta, per loro, è appunto "resistere" a ogni costo contro qualcosa o qualcuno; come, ad esempio, anche nel caso dei "nomask", nonostante che l'utilità di un impedimento meccanico all'inalazione di aerosol infetti, sia di per sè molto più evidente dell'utilità dei vaccini.
***
Le risultanze di tale indagine, può farci comprendere "perchè" l'informazione scientifica (seria) non riesca a scardinare le loro convinzioni, essendo queste radicate nella stessa personalità dell'individuo; nel quale ambito assumono quasi sempre tratti "paranoidi" e persecutori latenti.
***
Inoltre incide molto sui "novax", l'"effetto Dunning-Kruger"; che consiste in una "distorsione cognitiva", a causa della quale individui poco esperti in un determinato campo tendono a sopravvalutare le proprie abilità autovalutandosi e sopravalutandosi:
- sia riguardo  alla scelta degli (pseudo) esperti "novax" che pullulano su INTERNET;
- sia riguardo alle loro personali e "distorte" interpretazioni di autentici esperti, i quali pure, secondo loro, sconsiglierebbero l'uso dei vaccini
- sia, infine, riguardo ai loro stessi ragionamenti, i quali, ad esaminarli bene, sono quasi sempre "paralogistici" (cioè simulano di essere logici, mentre non lo sono affatto).
***
Questa distorsione viene da alcuni psicologi attribuita all'"incapacità metacognitiva", da parte di chi non è esperto in una materia, di riconoscere la propria incompetenza; il che è tipico, ad esempio, dei "genitori informati" che credono di poter discutere "alla pari" con medici specializzati in immunologia opponendo alla conoscenza dell'esperto le proprie nozioni apprese navigando in rete.
I quali genitori, in genere, sono gli stessi che litigano con i professori dei loro figli, quando questi gli riferiscono che i loro figli sono dei perfetti somari; il che, tuttavia, è comprensibile, perchè è naturale che a dei genitori asini, i figli somari possano apparire dei geni!
***
Al riguardo, in effetti, una ricerca del Dr. Matthew Motta e colleghi dell'Università della Pennsylvania ha cercato di comprendere e di misurare la correlazione tra "ideologia Anti-Vaccinista" ed "effetto Dunning-Kruger"; in tale indagine, hanno ricercato dopo una attenta valutazione, quanto queste persone si sentissero preparate su vaccini, autismo, la loro correlazione, e che parere avessero degli esperti in materia.
Il risultato è stato il seguente:
- il 62% di coloro che hanno avuto i peggiori risultati sulla conoscenza dell'autismo pensavano di saperne più di medici e di scienziati;
- il 71% di quelli convinti che i vaccini causino l'autismo pensavano di saperne più dei medici sulle cause della malattia.
***
Da tale indagine, risulta inequivocabilmente che la convinzione "novax" è massima tra quelli con i più bassi livelli di conoscenza sulle cause dell'autismo e tra quelli con alti livelli di disinformazione scientifica; e, questo, a prescindere dal loro titolo di studio, e, tavolta, persino dai lori (veri o presunti) titoli accademici.
E' inoltre risultato che i bassi livelli di conoscenza sugli argomenti in questione, erano correlati alle idee complottistiche che venivano pubblicamente dichiarate da altrettanto ignoranti celebrità sulla stampa o in tv.
***
Infine è molto interessante un'analisi condotta nel Regno Unito, dalla quale  risulta che i "messaggi antisemiti" sono presenti nel 79% dei "network" dei "novax".
https://europa.today.it/attualita/coronavirus-no-vax-antisemitismo.html
Ai miei tempi venivano denominate "sottoculture".
***
Ecco quali mostri, alleati tra loro per fare maggiore danno, genera il "sonno della ragione"
***
#4072
Ciao Alexander.
Concordo in pieno con il tuo intervento, che ritengo del tutto perspicuo e corrispondente alla realtà dei fatti; però, secondo me, le pur giuste considerazioni di Tognotti andrebbero un po' rettificate...anzi, direi "capovolte".
Cioè, secondo me, più che dire che "c'e' stata una ricerca viziata che ha influenzato politiche fuorvianti", io direi, piuttosto, "ci sono state politiche fuorvianti, che hanno condizionato  la ricerca scientifica".
***
Ed infatti quasi tutte le grandi potenze, hanno cercato e stanno tutt'ora cercando di strumentalizzare i vaccini per incrementare la loro egemonia geopolitica; parlo di USA e di Russia, ma, soprattutto della Cina, la quale, per supportare la sua un po' decaduta "nuova via della seta", sta cercando, con successo, di sostituirla con la "via del vaccino" (nell'Asia e nei paesi e le regioni lungo l'Oceano Indiano, fino Mediterraneo.).
***
Però, a mio parere, non c'è dubbio alcuno che, oltre che da considerazioni geopolitiche, la ricerca scientifica sia stata condizionata anche da esigenze di carattere più strettamente economico e finanziario; ammesso che poi ci sia un gran differenza tra le une e le altre.
***
Tuttavia, per fortuna, così come dal bene può nascere il male, spesso accade anche il contrario; ed infatti molte ricerche scientifiche stimolate da esigenze geopolitiche in caso di guerra, hanno condotto "serendipicamente" a scoperte scientifiche molto utili in tempo di pace.
***
Ad esempio:
1)
Mi pare che fu durante la guerra di Crimea, che un medico militare, operando in un ospedale da campo vicino a un deposito di munizioni, si accorse che la nitroglicerina è utilissima per gestire lo scompenso cardiaco , nonchè  per il trattamento della pressione alta durante gli interventi chirurgici (e per trattare alcune forme di dolore toracico).
2)
Pochi ricordano che la "chemioterapia" di oggi ha avuto origine sui campi di battaglia della prima guerra mondiale; ed infatti l'antenato di uno dei principali farmaci utilizzati nella lotta contro cancro è l'"iprite", o "gas mostarda", chiamato così per il suo caratteristico odore, descritto a volte come puzza di aglio bruciato, altre volte di senape.
E potrei continuare a lungo!
***
Pertanto, quali che siano state le cause e i motivi (più o meno commendevoli) che hanno accelerato al massimo la ricerca dei vaccini, il fatto è che, comunque, siamo riusciti ad ottenere un numero sorprendente di vaccini funzionanti, in un tempo sorprendentemente breve; magari tra due anni avremmo potuto avere un vaccino dieci volte più sicuro e più efficace, ma, come soleva dire Voltaire: "Il meglio è nemico del bene".
***
Un saluto!
***
#4073
Citazione di: anthonyi il 21 Marzo 2021, 06:11:16 AM
Ciao eutidemo, nel tuo rispondere ad ipazia non sei stato completo, perché l'aspirina, che pur riduce i rischi trombotici, aumenta anche il rischio di emorragie, mi sembra in percentuali più alte dei rischi propri del vaccino.

Non l'ho ripetuto, perchè già avevo scritto, nel mio topic sulla  "Sicurezza", che, da uno studio condotto sotto la direzione del dottor Michael Wolfe, dell'universita' di Boston, pubblicato sul ''New England Journal of Medicine'', risulterebbe che gli effetti collaterali  dell'ASPIRINA, provocano -soltanto negli Stati Uniti- circa 16.500 morti all'anno; cioè, secondo il Centro Nazionale americano di Statistiche sanitarie, una cifra di poco inferiore a quella dei decessi provocati dall'AIDS, che ammonta a 16.685.
#4074
Ciao Jacopus
Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che, mappare geneticamente ogni individuo per prevenire il (presunto) rischio di trombosi a seguito del vaccino, risulterebbe alquanto arduo; e, secondo me, vista l'esiguità del rischio, sarebbe anche decisamente ridicolo.
Sono anche d'accordo con te  che sarebbe molto interessante indagare a livello storico/filosofico, questa opposizione ai vaccini; forse, al riguardo, bisognerebbe aprire un apposito topic.
Cosa che mi riservo di fare.
***
Qui mi limito a ricordare, al riguardo, la famosa ""acquatinta" realizzata nel 1797 dal pittore spagnolo Francisco Goya, intitolata: "El sueño de la razón produce monstruos"" ("Il sonno della ragione genera mostri").
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/88/40/ce/ME1356R6_t.jpg
***
Un saluto
***
#4075
Ciao Ipazia :)
L'Istituto Paul Ehrlich, cioè l'Agenzia federale tedesca per i vaccini e altri medicinali, ha dichiarato che la "...frequenza di casi di trombosi venosa cerebrale che si è verificata negli individui vaccinati è stata superiore a quella attesa nei non vaccinati"; per cui una correlazione tra i casi di trombosi e la somministrazione del vaccino AstraZeneca "non è inverosimile".
E chi lo ha mai messo in dubbio?
***
Ma, evidentemente, tu non hai letto che io avevo perfettamente considerato tale ipotesi, scrivendo che, però, "anche qualora, un domani, tale nesso causale dovesse essere oggettivamente accertato, il rischio percentuale risulterebbe di gran lunga inferiore a molti  altri rischi che giornalmente non ci peritiamo di affrontare, senza neanche pensarci un secondo (guidare l'automobile, assumere certi farmaci, ecc.)".
***
Però, se tu sei così preoccupata, ricorda che l'aspirina può ridurre di circa 30% il rischio di tromboembolismi (di vario genere); pertanto, se ne prendi una prima del vaccino, riduci il rischio di trombosi dallo 0,00013% allo 0,0007%.
Cioè, sarebbe come andare a spasso armati di fucile, per ridurre il rischio di essere aggrediti da  un eventuale terrorista.
:D
***
Ci sarebbe da preoccuparsi, secondo me, se l'Istituto Paul Ehrlich avesse dichiarato che la "...frequenza di casi di trombosi venosa cerebrale che si è verificata negli individui vaccinati è pari al 10% di coloro che si sono sottoposti al trattamento".
In quel caso sarei perfettamente d'accordo con te nel preocuparmi; ma, per fortuna, non è affatto così!
:)
***
Ed infatti, le statistiche dicono che in Inghilterra, su 11 milioni di abitanti vaccinati con l'Astrazeneca ci sono stati finora:
- 15 casi di trombosi o coaguli di sangue;
- 22 casi di embolìa polmonare.
Il che, oltre a costituire una percentuale inferiore a quella della popolazione non vaccinata (smentendo la tesi tedesca), vuol dire che, "anche nell'ipotesi che ci fosse davvero un nesso causale tra tali fenomeni":
- il rischio di trombosi o coaguli di sangue sarebbe dello 0,00013%
- il rischio di embolìa polmonare sarebbe dello 0,00020%
Cioè, è molto più probabile che tu venga investita da un automobile l'unica volta, che, in un mese, esci fuori di casa, che tu possa beccarti uno dei due detti malanni sottoponendoti al vaccino Astrazeneca.
Ti rendi conto?
***
Comunque, a parte il fatto che sei andata OFF TOPIC, perchè questo topic riguardava l'"efficacia" dell'Astrazeneca, e non la sua "sicurezza", è mai possibile che si debba stare a discutere di cose tanto ovvie?
***
Un saluto!
*** :)
#4076
Nel mio precedente "topic" ritengo di aver adeguatamente "illustrato" (per altro in linea con opinioni molto più autorevoli delle mie):
- come non sussistano prove di sorta, almeno per ora, circa un nesso causale tra il vaccino Astrazeneca e gli incresciosi incidenti verificatisi in concomitanza con la sua somministrazione;
- come, anche qualora, un domani, tale nesso causale dovesse essere oggettivamente accertato, il rischio percentuale risulterebbe di gran lunga inferiore a molti  altri rischi che giornalmente non ci peritiamo di affrontare, senza neanche pensarci un secondo (guidare l'automobile, assumere certi farmaci, ecc.).
Per cui, nei limiti "probabilistici" in cui qualsiasi farmaco può dirsi "sicuro", anche Astrazeneca lo è: il resto è mera paranoia o ideologia novax.
***
Ma il vaccino Astrazeneca, oltre ad essere (ragionevolmente) "sicuro",  è più o meno "efficace" rispetto agli altri vaccini, al fine di ridurre il rischio del contagio da covid 19?
La risposta non è altrettanto semplice e ovvia come quella sua "sicurezza".
Ed infatti:
1)
Stamattina mi sono prenotato per la vaccinazione con Astrazeneca, e, sul modulo predisposto per la "dichiarazione liberatoria" che ho scaricato accanto al "ticket", in base alle "specifiche" fornite dalla stessa casa farmaceutica, trovo testualmente scritto:
"6. La protezione inizia da circa 3 settimane dopo la prima dose di "COVID-19 Vaccine AstraZeneca". I vaccinati potrebbero non essere completamente protetti fino a 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose. Il vaccino potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono. Infatti l'efficacia stimata dalle sperimentazioni cliniche (dopo due dosi di vaccino) è del 59,5% e potrebbe essere inferiore in persone con comorbosità e problemi immunitari."
:(
2)
Tuttavia, su INTERNET, trovo annunci del seguente tenore: "Il farmaco anti-covid progettato dalla società l 'Università di Oxford, è "efficace al 95%"; proprio come quello Pfizer, e un poco più dell'americano Moderna, che è efficace al 94,5%.
https://www.ilriformista.it/vaccino-la-rimonta-di-astrazeneca-efficacia-al-95-al-100-contro-i-sintomi-gravi-185300/
:)
***
Devo credere agli avvisi dell'Astrazeneca sul "bugiardino", o agli annunci su INTERNET?
::)
***
Per trovare una spiegazione plausibile, ho eseguito  un analogo riscontro comparativo "bugiardini/INTERNET" con alcuni farmaci che avevo in casa (senza farne il nome); ed ho scoperto che anche i "bugiardini" di tali medicinali risultano "deprimenti" in misura inversamente proporzionale a quanto risultano "esaltanti" gli annunci delle stesse case farmaceutiche (palesi o mascherate) su INTERNET.
Come mai?
***
Secondo me la spiegazione consiste nel fatto che:
- i primi li hanno scritti gli "avvocati" della case farmaceutiche, per "mettere le mani avanti", sia in caso di effetti collaterali dannosi, sia in caso di una efficacia del farmaco inferiore a quella propagandata;
- i secondi li hanno scritti i "pubblicitari" della case farmaceutiche, per per invogliare i consumatori a comprarli.
Perchè, in genere, i primi non se li legge nessuno, mentre i secondi qualcuno sì.
***
Per cui, almeno a mio parere, occorre fare una "media ponderata" tra tali dichiarazioni, e, poi, basarsi soprattutto sui "fatti"; le "chiacchiere", infatti, contano poco!
Per fortuna, in questo caso i "fatti" sono abbastanza confortanti, in quanto mi sembra che dimostrino una discreta efficacia della prima dose "anticovid" di Astrazeneca  (secondo alcuni, anche migliore degli altri vaccini); così come risulta dal crollo dei contagi, delle ospedalizzazioni e dei decessi, da quando in UK è iniziata la campagna vaccinale.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/1c/64/86/ME1351FW_t.jpg
***
Tali dati andrebbero elaborati con un maggiore approfondimento; ma, "ictu oculi", mi sembrano abbastanza significativi.
***
#4077
Su tale tema, molto scottante, si sono recentemente pronunciate due autorevoli voci governative:
a)
Il sottosegretario al Ministero della Salute Pierpaolo Sileri, ospite di 'TimeLine' su SkyTg24, al riguardo, si è così pronunciato: "Serve uno scudo penale il prima possibile in modo che si arrivi davvero a difendere i medici e gli infermieri vaccinatori."
b)
Il Ministro della Salute Roberto Speranza, nella replica durante l'audizione in Commissione riunite Affari sociali della Camera e Sanità del Senato, ha ribadito: "Il tema di una protezione per il personale sanitario impegnato sulle vaccinazioni, anche a seguito delle vicende delle ultime giornate è oggetto di un dibattito pubblico Voglio riconfermare che c'è la massima attenzione da parte del Governo su questo tema e costruire nel più breve tempo possibile una risposta che sia capace, diciamo, anche di un intervento di natura normativa".
***
Però, secondo me, bisogna innanzittutto intendersi bene sul significato preciso del termine "scudo penale"; il quale non costituisce affatto una locuzione giuridica, bensì, secondo me, è soltanto uno "slogan" propagandistico per cercare di placare le ansie del personale sanitario assegnato alla campagna vaccinale.
***
In ogni caso, definizione a parte, le  norme che dovrebbero essere "mitigate" dal cosiddetto "scudo penale", sono, a mio parere, le seguenti:
- l'art.589 c.p., il quale prevede che "chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni";
- l'art.590 c.p. il quale prevede che "chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a euro 309".
- l'art.590 sexies c.p. il quale prevede  prevede che, se i fatti di cui agli articoli 589 e 590 sono commessi nell'esercizio della professione sanitaria, si applicano le pene ivi previste salvo quanto disposto dal secondo comma; e, cioè, che, "qualora l'evento si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto."
***
Ed infatti, in concreto, almeno a quanto mi risulta, i "progetti" legislativi in materia, a tutt'oggi, sono due (ma potrei sbagliarmi per difetto); e riguardano, appunto, proprio tali norme, sia pure sotto aspetti diversi.
1)
Quello presentato dagli On.li Mallegni e Sicari, il quale è così concepito:
"Per tutta la durata dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 di cui al decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6 e ai provvedimenti attuativi, l'esercente una professione sanitaria o il soggetto abilitato a norma dell'articolo 102 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, non è punibile per i reati di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale quando il profilo di colpa sia determinato da indisponibilità di mezzi o il soggetto abbia agito in situazione di urgenza allo scopo di salvaguardare la vita o l'integrità del paziente. Nei casi contemplati dal precedente periodo, qualora l'evento si sia verificato a causa di imperizia, in deroga a quanto previsto dall'articolo 590-sexies, secondo comma, del codice penale, la punibilità è sempre esclusa".
2)
Quello presentato dall'On.le Marcucci e altri, il quale è così concepito:
"Fermo quanto previsto dall'articolo 590-sexies del codice penale, per tutti gli eventi avversi che si siano verificati od abbiano trovato causa durante l'emergenza epidemiologica COVID-19 di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, la punibilità penale è limitata ai soli casi di colpa grave. La colpa si considera grave unicamente laddove consista nella macroscopica e ingiustificata violazione dei principi basilari che regolano la professione sanitaria o dei protocolli o programmi emergenziali eventualmente predisposti per fronteggiare la situazione in essere, tenuto conto di quanto stabilito dal comma 2."
***
In tali due progetti di norma, non si parla di "vaccinazione", perchè evidentemente, quando sono state concepite, i "vaccini", erano ancora di là da venire; però si attaglierebbero benissimo anche agli infortuni che possono verificarsi durante la campagna vaccinale.
Tuttavia, secondo me, nessuna delle due è molto perspicua
***
Ed infatti, ragioniamo un po', considerando i vari aspetti della questione:
a)
La principale preoccupazione dei medici e degli infermieri, giustamente, è di non essere "indagati" dalla Procura della Repubblica se qualcuno muore o subisce gravi lesioni a seguito della somministrazione del vaccino da parte loro; e, questo, è perfettamente "comprensibile".
Però, purtroppo, è anche "inevitabile"!
Ed infatti, se qualcuno muore o subisce gravi lesioni a seguito della somministrazione del vaccino, anche se entrasse in vigore una delle due norme (ovvero una analoga), il magistrato inquirente dovrà "comunque" disporre l'autopsia; e, quindi, inevitabilmente (a sua tutela) dovrà iscrivere il medico e/o l'infermiere nel "registro degli indagati" prima che essa venga eseguita.
Ed infatti l'anatomopatologo legale, dovrà stabilire la causa della morte, che può essere imputabile ai fattori più svariati:
- indipendenti dalla vaccinazione (per cui il vaccino e il medico non c'entrano assolutamente niente, come sicuramente sarà nella maggior parte dei casi);
- dipendenti dalla vaccinazione per un effetto collaterale del farmaco iniettato (per cui il medico non c'entra assolutamente niente);
- dipendenti da una difettosa conservazione delle fiale (per cui il medico potrebbe entrarci);
- dipendenti da un uso inappropriato della siringa (per cui il medico c'entra sicuramente);
ecc. ecc.
Per cui nessuna norma potrà mai evitare che, in casi del genere, il personale sanitario venga iscritto nel "registro degli indagati"; e, se ne emanassero una in tal senso, secondo me sarebbe assolutamente da rigettare (anche per lesione del diritto di difesa del personale sanitario, tutelato dall'art.24 della Costituzione).
Le indagini preliminari di un giudice, in determinati casi, ci devono necessariamente essere; anche se poi si concluderanno in una archiviazione.
b)
Premesso, quindi, che i medici e gli infermieri, se qualcuno muore o subisce gravi lesioni a seguito della somministrazione del vaccino da parte loro, verranno comunque "indagati" dalla Procura della Repubblica (nessuna norma lo potrà evitare), a mio parere essi sono già sufficientemente tutelati in sede processuale dall'art.590 sexies c.p., il quale prevede  prevede che:
- anche qualora l'evento si sia verificato a causa di imperizia del medico o dell'infermiere, la punibilità è comunque esclusa quando siano  state rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge;
- ovvero, in mancanza di queste, quando siano  state rispettate le le buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto.
Senza dimenticare, peraltro, che, in ogni caso la loro colpevolezza, ex art.533 c.p.p., dovrà essere provata "al di là di ogni ragionevole dubbio"
Concedere più di questo, sinceramente, mi pare eccessivo e ingiustificato; e, soprattutto, poco rispettoso dei diritti delle eventuali vittime dell'eventuale reato.
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A parte questo, la formula del primo progetto di legge mi suona un po' "autocontraddittoria", perchè, se l'ipotetico profilo di colpa è determinato da "indisponibilità di mezzi" o se il medico ha agito in situazione di urgenza allo scopo di "salvaguardare la vita o l'integrità del paziente", è evidente che non c'è nessuna colpa tale da poter configurare una condotta punibile; in tali casi, infatti, anche in mancanza di una norma del genere, il medico verrebbe comunque assolto.
Quanto alla previsione per la quale la punibilità è sempre esclusa qualora l'evento si sia verificato a causa di "imperizia", al riguardo mi pare che l'art.590 sexies, sopra riportato, sia più che esauriente e soddisfacente.
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La la formula del secondo progetto di legge, invece, è più coerente, volendo limitare la punibilità penale ai soli casi di "colpa grave"; però, almeno dal mio punto di vista, non la ritengo comunque una disposizione molto perspicua.
Ed infatti, almeno secondo me, tale conseguenza scaturisce indirettamente dall'art.2236 c.c., il quale prevede che, se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il prestatore d'opera non risponde dei danni, se non in caso di dolo o di colpa grave; per cui, visto che la conservazione dei nuovi vaccini e la loro manipolazione comportano particolari problemi tecnici che non si riducono alla semplice iniezione, secondo me il medico (o l'infermiere) sarebbe comunque tutelato anche sotto tale profilo, ricorrendo le circostanze "de quibus".
Sempre che, ovviamente, non si commettano  delle grosse corbellerie!
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Ed invero, l'orientamento favorevole ad applicare l'art. 2236 c.c. in sede di valutazione della colpa penale per imperizia del medico ottenne, nel 1973, l'autorevole avallo della stessa Corte Costituzionale con la sentenza 28 novembre 1973, n. 166; sebbene, successivamente, la Cassazione non si sia molto uniformata a tale direttiva.
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Ecco, forse sarebbe sufficiente sancire una equiparazione per legge, ai fini penali, delle ipotesi di cui all'art.2236 c.c., anche alle pratiche vaccinali in corso; ma il mio è solo uno spunto euristico, perchè non conosco affatto i dettagli tecnici delle pratiche vaccinali, e la loro maggiore o minore complessità.
Comunque non c'è dubbio alcuno che il personale sanitario impegnato nella campagna vaccinale, debba essere tutelato in massimo grado; senza, però prenderlo in giro con vuoti "slogan", e tutelando, nel contempo, la sicurezza dei vaccinandi.
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#4078
Citazione di: Ipazia il 17 Marzo 2021, 22:17:40 PM
Anche le egemonie linguistiche non sono più quelle di una volta: dalla lingua dei filosofi a quella di pirati e trafficanti. Ennesimo segno inequivocabile di decadenza spirituale.
Hai ragione Eutidemo, anche gli imperialismi sono diversi. Quello romano-ellenistico diffuse la civiltà, quello americano, la barbarie (non è un caso se i romani apprezzarono la cultura greca, mentre gli americani impongono il loro mondo-spazzatura).
Su questo siamo abbastanza d'accordo ;)
#4079
Ciao Ipazia :)
Sotto certi aspetti, effettivamente, l'egemonia linguistica dell'inglese in Europa assomiglia un po' a quella imperiale romana, ma con due sostanziali differenze:
1)
A Roma, il greco prese piede come lingua colta quasi più del latino, benchè la Grecia fosse stata sottomessa dai Romani, e facesse parte del loro Impero; ed infatti molti Romani parlavano e scrivevano in greco.
Tanto è vero, questo, che lo stesso imperatore romano Marco Aurelio, la cui statua tutt'ora campeggia in Campidoglio, scrisse la sua magistrale opera in lingua greca "Τὰ εἰς ἑαυτόν" ("A se stesso").
E, così come oggi noi ci lamentiamo degli eccessivi "anglicismi", anche allora c'era, a Roma, chi si lamentava degli eccessivi "grecismi"; ad esempio, Seneca, che soffriva di "asma", deprecava l'uso di tale termine greco, visto che c'erano anche delle locuzioni latine per definire la difficoltà di respiro.
Il che dimostra che l'"imperialismo linguistico" non sempre coincide con quello "politico"; per cui, all'epoca, si diceva "Graecia capta ferum victorem cepit", cioè,  "la Grecia, conquistata, conquistò il selvaggio vincitore". (Orazio, Epistole, Il, 1, 156).
2)
Al contrario, invece, Roma riuscì a diffondere il proprio eloquio in occidente, in Spagna e in Gallia, ma non tanto e non solo per imitazione (come accade oggi, in tali Paesi per l'inglese);ed infatti tali Paesi furono disseminati di "colonie latine", per cui la nuova lingua scaturì da una vera e propria "rimescolanza etnica".
La maggior parte delle città europee attuali, infatti, sono nate come città fondate e abitate da coloni latini ed italici; e, questo, persino nella Germania occidentale, la cui capitale, Bonn, era una città romana (Bon(n)a, fondata intorno agli anni 13 e 9 a.C.).
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Ciò premesso, l'egemonia linguistica dell'inglese in Europa somiglia un po' a quella imperiale romana; però ha natura molto diversa.
Forse, secondo me, somiglia un po' di più all'egemonia linguistica dello spagnolo nel sedicesimo e diciassettesimo secolo; ma, anche in questo caso, con non poche differenze.
Come giustamente osservi tu, ci fu anche un'egemonia di natura culturale, tra sette e ottocento, col francese; forse divenne anche di natura imperiale con Napoleone I e III, ma fu di breve periodo.
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Tuttavia, a ben vedere, non poche parole italiane sono di altre derivazioni; soprattutto arabe.
E ce n'è una che, insieme agli inglesi, abbiamo "mutuato" perfino dagli Aztechi; indovina quale?
Per aiutarti, ti dirò che era il nome di un dio azteco.
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Un saluto! :)
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#4080
Ciao Inverno :)
Proprio non lo sapevo che i Francesi, il "mouse", lo chiamassero "souris d'ordinateur" (che è molto simile al termine "suris" friulano); però noi italiani lo chiamiamo "mouse", e non "topo" nè "sorcio".
Quest'ultimo termine, per quanto ne so, non è un animale diverso dal "topo", bensì il suo equivalente dialettale; almeno, dalle mie parti, i "topi" li chiamiamo "sorci", e i "ratti" li chiamiamo "zoccole" (chissà perchè, come le tigri, sempre al femminile).
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Quanto al termine "petaloso", me ne ricordo molto vagamente; mi sembra che si trattasse di una nuova definizione di coloro che emettono "peti silenziosi" nei propri pantaloni (in romanesco dette "loffe").
Ma non ne sono sicuro! ;)
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Quanto allo stupore di Draghi, a me, più che altro, è parsa una pacata riflessione autocritica; come capita spesso anche a me, quando eccedo negli anglicismi.
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Quanto ad anelare all'unificazione politica europea, io sono il primo a desiderarla; ma non penso minimamente che, per realizzarla, sia necessaria una lingua comune (inglese o esperanto che essa sia).
La ritengo una cosa "inutile", non "auspicabile", e, comunque, assolutamente "impossibile"!
Ed infatti, un conto è usare l'inglese come "lingua franca", il che è senz'altro accettabile, utile, e, direi, anzi, necessario; ma un altro conto, ben diverso, è immaginare che dal Portogallo alla Polonia, dalla Danimarca alla Calabria, tutti si debbano mettere a parlare inglese mentre cenano in famiglia o chiacchierano al bar.
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Ed infatti, occorre fare molta attenzione a non confondere:
- la progressiva assimilazione di locuzioni straniere in una determinata lingua, a seguito di mescolanze etniche dovute alle invasioni ed alle migrazioni di interi popoli nel territorio di altri (il che in Italia è accaduto più volte, facendo "spontaneamente" evolvere il latino nell'italiano);
- l'uso come "lingua franca" di un idioma che non ha niente a che vedere con l'etnia e la lingua di un determinato Paese, e che viene utilizzata "in modo non spontaneo", ai soli fini della comunicazione diplomatica internazionale (come è accaduto con il francese fino a due secoli fa, e, attualmente, con l'inglese), e non solo diplomatica;
- l'utilizzo "istituzionale" di un idioma, internazionalmente riconosciuto da tutti in determinati specifici settori "artistici"  (ad es., l'italiano in ambito operistico), "scientifici" "  (ad es. il latino in ambito tassonomico), "finanziari"  (ad es., l'inglese nella terminologia borsistica);
- infine, l'utilizzo superfluo, inutile, e, spesso errato, di parole straniere solo per sentirsi alla moda...stavo per scrivere "trendy". ;D
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Guai a confondere le pere con le mele!
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Un saluto! :)
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