Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - InVerno

#4066
Per andalusia mi riferisco alla Al-Andalus, per l'epoca d'oro in particolare il califfato Rashidun e i seguenti Ommayade, per la Turchia di Ataturk fino Erdogan (vedremo il 16 aprile che ci dirà il referendum), etc etc etc. Fondamentalmente peraltro non mi interessa granchè, se anche fosse vera l'incompatibilità tra democrazia e Islam paventata da Sartori, l'assenza di precedenti giustifica la resa dei codardi. E di questo parlo quando parlo di conflitto generazionale. Sono d'accordo quando Sartori afferma che la sinistra ha trivializzato profondamente la questione dell'immigrazione facendone una questione "de core" invece che una sfida estremamente complessa in ogni ambito sociale, forse una delle più difficili e complesse che la cultura occidentale si è trovata ad affrontare in questi termini. Ho anche un pudore, cosi come non chiederei a un novantenne di stare in piedi su autobus, non gli chiederei di farsi carico di sfide che richiedono questo livello di dedizione e coraggio, e non lo chiedo altresi a Sartori che poteva vantare giovani pittrici in camera da letto, ma come natura vuole stava portando le tavole al falegname. So che la disprezzerebbe ma un sentimento di umana e onesta compassione mi pervade quando lo leggo e gli sento dire le stesse cose che dicono quelli che per lui non hanno mai avuto diritto di parola, i "non laureati". Anche Giggino del bar sotto casa mi disse che bisognava silurare i barconi, chissà forse Sartori non sa cosa si è perso a non rivolgergli mai la parola. In ogni caso se esiste una generazione giovane di cultura occidentale, preferirei vederli a testa alta affrontare i problemi che questa sfida propone, non urlare terrorizzati davanti al crollo dei propri valori come perdenti qualsiasi. La "fuga patriottica" è un invenzione del tardo fascismo (tardo finito).
#4067
Citazione di: paul11 il 06 Aprile 2017, 22:11:04 PMPerchè predica la novità del salto oltre il sensibile umano convenzionale della fisica, ma continua a discutere di risvegliati in maniera ancora convenzionale. Gesù è universale non solo terreno. Le regole dettate dal sacro valgono su tutto l'universo.Quindi si tratta di coniugare i concetti razionali che leghino fisica e metafisca,come ha rivoluzionato la scienza fisica, rimettendo in discussione ontologia, epistemologia e fenomenologia.,senza scadere nella new age.

L'unico problema dell'uomo è fisico, ad esempio come fisiciamnte arrivare su Marte. Il nostro metabolismo è "convenzionato" e regolato dalle forze che agiscono sul nostro pianeta.
Un giorno sarà teoricamente possible superare lo spazio/tempo, fare salti,,ma il problema rimarrà fisicometabolico..
La nostra pressione sanguigna, i battiti cardiaci, tutto è regolato da millenni di adattamento.
L'universo ha molta più fantasia di darci qualche problema metabolico, esistono luoghi dove non solo la materia scompare ma anche l'informazione, e nemmeno le regole dettate dal sacro possono andarvi oltre.
Poi perchè dovrebbe lui coniugare tutti questi concetti e ambiti con la sua fede quando nessun altra fede si preoccupa neanche minimamente di ciò. Eccesso di zelo?
#4068
Citazione di: altamarea il 06 Aprile 2017, 21:38:36 PM
baylham ha scritto:
CitazioneSe oggi il mondo è un villaggio allora il concetto di cultura, i problemi e le soluzioni vanno adeguati a questa nuova dimensione.
Ti sembra che sia facile per un convinto islamico adeguarsi al sistema democratico occidentale ?
Mi sembra che Sartori conosce sicuramente della Tunisia, del Libano, della quasi recente Turchia, dell'Indonesia, della Malesia, dell'antica Andalusia, dei califfati dell'epoca d'oro. Conosce certamente esempi di convivenza tra forme democratiche ed Islam. Sa anche sicuramente che la stessa se non più forte settarietà è presente anche negli Ebrei, Sartori sa anche che i subsahariani immigrati sono perlopiù cattolici, sa sicuramente anche che non esiste lo "stadio di guerra" ma lo "stato di guerra" previa dichiarazione di guerra con annessi e connessi, Sartori sa tante cose, ma preferisce dedicarsi ad anatemi. Il che è buono, perchè spiega il vero conflitto nascente in Europa, quello generazionale.
#4069
Citazione di: Lou il 06 Aprile 2017, 09:59:17 AM
Citazione di: InVerno il 06 Aprile 2017, 09:24:13 AM
Io non sono per niente convinto delle elucubrazioni successive, ma il principio del ragionamento di myfriend non è banale. L'idea che la spiritualità metta radici da un interpretazione della realtà, che soggettivamente riteniamo più verosimile rispetto alle altre, è credo fondamentale, e credo che sia proprio questa verosimiglianza ad essere stata intaccata cosi gravemente nel tempo nelle dottrine tradizionali. L'idea di ripartire da un interpretazione quasi sensoriale, ma sopratutto sensuale, della realtà per ricostruire un nostro rapporto innanzitutto con noi stessi e poi col mondo, non è cosi peregrina.
Personalmente sono d'accordissimo con la parte che ho grassettato, tuttavia, forse avevo frainteso e non capito la posizione espressa da myfriend, la quale mi era parsa valutare l'aspetto della realtà radicata nel sensoriale e percettiva e i referti che sensi e percezioni ci consegnano, illusione e non la radice da cui ripartire/ritornare nella ricerca di una spiritualità autentica e per un rapporto diretto con "le cose stesse".
In effetti è farina del mio sacco, o meglio farina che ho raccolto dal suo sacco pensando che gli fosse involontariamente sfuggita nel suo tentare di dimostrare di essere "oltre". In ogni caso il ragionamento è cominciato da un analisi del sensoriale e del percepito, che poi si giunga alla conclusione di superarlo o di immergersici è una valutazione successiva e oserei dire soggettiva. E' comunque interessante che una discussione riguardo alla spiritualità cominci dal "guardare la luna", come a mio avviso cominciarono anni or sono, è un ritorno al passato che cambia vesti ma mantiene lo stupore, e il concetto di mistero.
#4070
Citazione di: paul11 il 05 Aprile 2017, 14:06:59 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Aprile 2017, 11:13:28 AM@paul11 Quello che tu dici è esatto, solo che quei minori costi di produzione sono salari e pensioni da fame. I profitti certo sono alti e questo è l'effetto delle politiche liberiste che tu chiami le basi dell'economia. Il punto è che noi Italiani possiamo permetterci di meglio, soprattutto se iniziamo a ragionare sul fatto che bisogna far pagare tasse adeguate a chi ha, per aiutare chi non ha.

Il problema è che stante la situazione attuale dell'europa, non c'è scampo.
I salari,stipendi, pensione basse non hanno via di uscita.
Quando il governo in questi giorni propinando propaganda demagogica sul lievissimo aumento occupazionale e del pil, è pari ad uno stato comatoso con accenno lieve . Una vera ripresa la si fa con tassi superiori al 3% di pil e strutturati, non un per un paio di mesi.
Basta dire che le forme di occupazioni sono comunque precarie ,con stagismo per postuniversitari e contratti a tempo indeterminato ma con possibilità di licenziamento (evviva il job act?).

Quando noi parliamo del dollaro USA non andiamo a vedere come Florida, Alabama ,Alaska ecc, chiudono i loro conti; vale  adire non sappiamo come i più di 50 Stati dell'USA ognuno funzioni.
La stessa cosa avviene per l'Europa nell'area di una moneta unica, l'euro.
Nell'attuale situazione di tasso di sconto, e quindi  il costo del denaro vicino allo zero, chi ci guadagna come azienda gudagna moltissimo, chi sta bene sta meglio ancora e chi sta male sta peggio.

Perchè è molto più  facile per le aziende multinazionali in Stai forti come la Germania che vanno bene avere tassi di profitto nettamente superiori al reinvestimento (il ritorno finanziari o dell'investimento).Quindi migliorano, innovano e vanno su altri mercati internazionali e intanto i loro salari, stipendi ecc, possono chiedere aumenti. Loro sono in economia"giusta" dal punto di vista teorico.
In Italia   e negli Stati  più depresse dell'euro, non si ha la sufficiente "forza", per bassa capacità di fare sistema da parte di un'industria che chiude, delocalizza o svende agli stranieri. Allora i salari,stipendi, ecc tendono a deprimere seguendo il corso della ricchezza prodotta(= zero). Mentre i forti diventano più forti  i deboli peggiorano strutturalmente

Questa scellerata forma economica politica chiamata Europa ha una eterogeneità tale di situazioni di Stati che ognuno ha portato nell'unità europea strutturalmente i suoi mali o la sua buon salute e invece di seguire una rotta di equità, hanno costruito una forma politico economica che aumenta le diseguaglianze e gli attriti interni. basta aver ascoltato le diverse posizioni di chi e quanti immigrati potevano raccogliere ognuno.

Le tasse le devono pagare tutti, questa è equità, ma non illudiamoci che i costi della politica, della corruzione e dell'accanimento all'evasione, risolvano problemi strutturali italiani ,stante l'attuale situazione europea.
E' bene e cosa giusta da sempre, e non da adesso, che siano posti problemi di equità interna.
La dimostrazione è che  le tasse tendono ad aumentare, mentre i servizi dello Stato, ,il welfare ,tende a peggiorare.  .....E l'industria non sta affatto risorgendo......

Vuol dire che il fabbisogno dell'amministrazione diretta e indiretta dello Stato ( dal comune allo Stato) non sta diminuendo,
ma diminuiscono in numero assoluto(perchè questo è il vero indice e non le percentuali) gli occupati e chi desiste dal cercare occupazione come le donne sopra i quarant'anni.
Quindi, c'è una nuova povertà che ha bisogno di assistenza e previdenza che aumenta il fabbisogno dello Stato, quest'ultimo chiede a chi ha reddito con le tasse, sempre meno in cifra assoluta, di poter mantenere sempre più la popolazione inattiva e tutto questo in una economia incapace di ricreare le condizioni di creare ricchezza produttiva.
Giocoforza finirà male.........se non cambiano le condizioni.
Non penso che ci sia una differenza fondamentale tra l'individualismo dell'evasore fiscale, e il nazionalismo (che vorrei tanto chiamare provincialismo) degli stati in europa, in ogni caso le nazioni\unioni si fanno se i partecipanti limitano la loro naturale propensione al profitto di parte. Ciò che cambia è che una nazione ha non solo potere economico, ma anche politico e militare, da poter investire sul campo per mitigare queste spinte. Quando UK ha ventilato l'ipotesi Brexit, quale argomento è arrivato dall'EU per controbattere? Soldi.. ma non abbastanza, non solo quelli giustamente servivano all'UK. L'individualismo\nazionalismo e l'idea che il mercato possa sottomettere e surrogare qualsiasi altra forza centripeta, sono argomenti importanti.
#4071
Io non sono per niente convinto delle elucubrazioni successive, ma il principio del ragionamento di myfriend non è banale. L'idea che la spiritualità metta radici da un interpretazione della realtà, che soggettivamente riteniamo più verosimile rispetto alle altre, è credo fondamentale, e credo che sia proprio questa verosimiglianza ad essere stata intaccata cosi gravemente nel tempo nelle dottrine tradizionali. L'idea di ripartire da un interpretazione quasi sensoriale, ma sopratutto sensuale, della realtà per ricostruire un nostro rapporto innanzitutto con noi stessi e poi col mondo, non è cosi peregrina. E' forse drastica, ma nasce anche per riflesso di dottrine che fanno dell'inverosimiglianza il proprio punto di forza, di attrazione verso i fedeli, facendo continua caccia di miracoli e incetta di strane elucubrazioni sull'ignoto. Il risultato scontato è che queste dottrine si sono confinate nell'ignoto (come nel fine vita) mentre un percorso spirituale dovrebbe abbracciare l'intera esistenza di uomo e spingerlo alla riflessione e all'immedesimazione anche solo guardando un battito d'ali. Ancorare la spiritualità a un principio di realtà significa coglierne i frutti ogni giorno, e ognuno possiede il proprio e lo custodisce gelosamente in modo tale da saziarsi quotidianamente, in ogni caso la Verità è distante e lo sarà sempre.
#4072
Tematiche Filosofiche / Re:NAVIGARE NEL TEMPO
05 Aprile 2017, 16:52:11 PM
Citazione di: Eutidemo il 05 Aprile 2017, 12:15:25 PM
Citazione di: InVerno il 04 Aprile 2017, 16:01:56 PM
Lungi da me parlare di preveggenza, ma non sarebbe interessante mescolare a questo argomento il concetto ancora difficilmente afferrabile e poco esplorato di "intuizione"? In fin dei conti escludendo che l'autore del libro fosse dotato di preveggenza, o che si fosse preparato meticolosamente con una ricerca mirata ad una singola nave, la spiegazione ancora più probabile è che esso ha assorbito una gran quantità di informazioni riguardo l'industria navale del tempo e dalla sublimazione di queste informazioni è nata l'intuizione di chiamare la sua nave "TITAN" (e cosi le altre). [Sarebbe utile distinguere le intuizioni dalla normale incidenza statistica (vedi Nostradamus)]. E' l'intuizione una forma di viaggio nel tempo (futuro)? O è semplicemente una previsione estremamente elaborata e complessa che suscita un effetto "wow" nello spettatore incolto?

Può darsi!
Però, nel caso di specie il temine INTUIZIONE non mi sembra molto appropriato, perchè l'attenzione dell'autore del libro non era intenzionalmente rivolta a conoscere una specifica verità, ma era dedito semplicemente a scrivere un romanzo di avventure.
Intuizione è un termine generalmente positivo, anche se probabilmente anche il nazismo fu un intuizione geniale, qualifica tuttavia un processo immaginativo terminato con successo, fermiamoci prima di considerarla "intuizione" ma ancora semplice pensiero (la sostanza cambia?). Tu hai posto l'accento sui viaggi psicologici "nel passato" ma allora mi devi spiegare perchè quelli nel futuro funzionano diversamente, nello specifico, quelli nel passato sono sia volontari che involontari, perchè quelli nel futuro sarebbero "validi" solo se intenzionali (con l'intenzione di prevedere) ? Possiamo con naturalità e involontarietà, ricostruire un passato in cui immergerci (Proust!) perchè non un futuro? E siamo sicuri che i nostri viaggi nel passato siano più attendibili di quelli nel futuro, solo perchè li abbiamo veramente vissuti? Da cosa nasce questa convinzione, non siamo abili contaballe? Esiste un passato "mai pensato" da nessuno, o un futuro mai scritto in uno sceneggiato?
#4073
Citazione di: Lou il 04 Aprile 2017, 18:04:45 PM
Citazione di: InVerno il 04 Aprile 2017, 16:22:43 PM
Citazione di: myfriend il 04 Aprile 2017, 16:01:23 PMDi certo, però, una mappa è un aiuto. Se devo andare da Milano a Roma e poi mi ritrovo a Parigi pensando di essere arrivato....se non altro la mappa mi aiuta a capire che sono fuori strada.
Ecco. Questa mappa aiuta a capire che chi ha una "fede" e pensa di aver trovato la verità, in realtà è LONTANISSIMO.
Se riesci ad affermare questo significa che non è più solo una mappa, ma una mappa che genera fede in te e tu hai fede in lei. Se non hai fede in una mappa, se non sei "istituzionalizzato" in essa, non hai strumenti per dire all'altro che sta sbagliando, il risultato è che si torna allo stadio 1, quello egoico, perchè la scelta della mappa diventa soggettiva e ognuno pensa di avere in mano la migliore (in effetti io direi che lo stadio 2 non è mai esistito, perchè l'istituzione è solo uno strumento della cosidetta fase 1). Se la mappa è solo una mappa, bruciala, sei dotato (come tutti) di un eccellente (per quanto umano) senso dell'orientamento, e serve molto ad abituarsi a riscoprirlo. Oggi tutti hanno mappe sul telefono, e quando finisce la batteria si perdono tra il bagno e il soggiorno, in realtà esistono persone capaci di attraversare il pacifico in canoa senza alcuno strumento, sono i grandi "cartografi" che studiamo insensatamente.
Interessante post InVerno, per i miei canoni ovviamente, trovo che, interpretando - a modo mio - le tue parole esse, oltre a rilevare l' atto di fede che implica l'affidarsi alle mappe, sottendano  un implicito "warming" a non scambiare la mappa per il territorio, forse una distinzione che, come esplichi, ristabilisce e restaura una relazione con esso più originaria e ravvicinata al carattere esplorativo da cui ogni mappa sorge e permette la sorpresa di percorsi non ancora tracciati.
Se ammiri e segui un maestro, che per essere riconosciuto come maestro ha ribaltato l'ordine costituito e esplorato terreni ignoti senza mappa, e tu lo ammiri per l'istintività divina, il suo senso dell'orientamento nel caos della vita, la leggiadria delle sue parole, i suoi gesti compassionevoli e giusti.. E lo ammiri facendo tutto il contrario di lui,paladino dell'ordine costituito, andando a braccio con un inforcata di mappe, meccanico nello spartirti le risorse morali che ti ha fornito, brandendo le sue parole come scure per colpire altri che navigano con altre mappe.. C'è qualcosa che non funziona, e non solo nel mondo religioso-spirituale, ma ovunque si ripresenti l'iconico rapporto maestro-discepolo, che infatti è solitamente un rapporto fallimentare e lascia i maestri sempre soli sulle guglie delle montagne e i discepoli ad annaspare all'ombra della loro grandezza.
#4074
Tematiche Filosofiche / Re:NAVIGARE NEL TEMPO
05 Aprile 2017, 01:02:41 AM
Citazione di: baylham il 04 Aprile 2017, 16:59:32 PM
Suggerisco la lettura di questa voce di Wikipedia relativa alla nave da crociera e da guerra Kaiser Wilhelm der Große per comprendere che di misterioso o di preveggente o di intuitivo in quel racconto c'era ben poco.

In particolare evidenzio il nome del cantiere (Vulcan) e le caratteristiche generali della nave.

https://it.wikipedia.org/wiki/Kaiser_Wilhelm_der_Gro%C3%9Fe
Per intuizione non intendo il fatto che poi il Titanic sia affondato, quanto il fatto che nelle scelte operate durante la stesura della narrativa ha sublimato un idea di nave, una paura per un determinato tipo di incidente, un area geografica, insomma un insieme di fattori culturali che poi hanno poi reso verosimile il suo racconto tanto che poi possiamo accostarlo ad eventi reali. Seppur navale, serve una certa sensibilità o molta fortuna, per raggiungere un risultato simile, e anche un certo grado credo di intuizione.
#4075
Citazione di: myfriend il 04 Aprile 2017, 16:01:23 PMDi certo, però, una mappa è un aiuto. Se devo andare da Milano a Roma e poi mi ritrovo a Parigi pensando di essere arrivato....se non altro la mappa mi aiuta a capire che sono fuori strada.
Ecco. Questa mappa aiuta a capire che chi ha una "fede" e pensa di aver trovato la verità, in realtà è LONTANISSIMO.
Se riesci ad affermare questo significa che non è più solo una mappa, ma una mappa che genera fede in te e tu hai fede in lei. Se non hai fede in una mappa, se non sei "istituzionalizzato" in essa, non hai strumenti per dire all'altro che sta sbagliando, il risultato è che si torna allo stadio 1, quello egoico, perchè la scelta della mappa diventa soggettiva e ognuno pensa di avere in mano la migliore (in effetti io direi che lo stadio 2 non è mai esistito, perchè l'istituzione è solo uno strumento della cosidetta fase 1). Se la mappa è solo una mappa, bruciala, sei dotato (come tutti) di un eccellente (per quanto umano) senso dell'orientamento, e serve molto ad abituarsi a riscoprirlo. Oggi tutti hanno mappe sul telefono, e quando finisce la batteria si perdono tra il bagno e il soggiorno, in realtà esistono persone capaci di attraversare il pacifico in canoa senza alcuno strumento, sono i grandi "cartografi" che studiamo insensatamente.
#4076
Tematiche Filosofiche / Re:NAVIGARE NEL TEMPO
04 Aprile 2017, 16:01:56 PM
Lungi da me parlare di preveggenza, ma non sarebbe interessante mescolare a questo argomento il concetto ancora difficilmente afferrabile e poco esplorato di "intuizione"? In fin dei conti escludendo che l'autore del libro fosse dotato di preveggenza, o che si fosse preparato meticolosamente con una ricerca mirata ad una singola nave, la spiegazione ancora più probabile è che esso ha assorbito una gran quantità di informazioni riguardo l'industria navale del tempo e dalla sublimazione di queste informazioni è nata l'intuizione di chiamare la sua nave "TITAN" (e cosi le altre). [Sarebbe utile distinguere le intuizioni dalla normale incidenza statistica (vedi Nostradamus)]. E' l'intuizione una forma di viaggio nel tempo (futuro)? O è semplicemente una previsione estremamente elaborata e complessa che suscita un effetto "wow" nello spettatore incolto?
#4077
Attualità / Re:Tutti in pannolino!
04 Aprile 2017, 15:50:49 PM
Citazione di: Eutidemo il 04 Aprile 2017, 13:18:37 PM
Però il tuo discorso mi sembra costituire uno spunto euristico molto interessante per un eventuale sviluppo dell'argomento; dovresti chiarire solo un po' meglio cosa vuoi dire. :)
Io niente, pregiudizievolmente so come vanno a finire questi discorsi, taglia e cuci di citazioni fino a far tornare le proprie idee "in versetti" ,quando basterebbe tanta chiarezza nel dire "questa è la mia opinione, Dio la giudicherà a tempo debito" invece no, bisogna averlo a fianco subito, per vincere le diatribe sui forum.. il topic non ha smesso di essere interessante e non smetterà se non si trasformerà in una sparatoria di versetti.
#4078
Attualità / Re:Tutti in pannolino!
03 Aprile 2017, 14:04:27 PM
Citazione di: Eutidemo il 02 Aprile 2017, 13:04:58 PM
Citazione di: Duc in altum! il 01 Aprile 2017, 12:13:58 PM
@Eutidemo

Benissimo, rettifico: il senso che li unisce è il "peccato"; ossia l'assecondare, nei fatti, quella situazione dove l'essere non si trova al suo livello di piena autenticità. Quindi l'adultero, il poligamo e l'omosessuale, attraverso la loro pratica specifica, sono uniti nel fine della loro opera : perdere dignità agli occhi di Dio.

Non è che un avaro è meno peccatore di un goloso o un lussurioso lo sia più di un invidioso, giacché la sentenza è uguale per tutti: aver soffocato la verità evangelica.
Tutto qui!  :)

Ok, adesso ti sei espresso in modo corretto; per il Catechismo Cattolico, infatti, il senso che li unisce è il "peccato" (genere prossimo), non la "lussuria" (differenza specifica).
Io posso aggiungere solo qualche passo scritturale, facendo parlare chi è molto più DEGNO di me:
"Uno di loro, dottore della legge, gli domandò, per metterlo alla prova:  «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?» E Gesù rispose: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e il primo comandamento.  Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti»."(Matteo 22,35-40)
Non so se qualcuno si è accorto che, in sostanza, Gesù, così dicendo, anticipa la distinzione che Emanuele Kant faceva tra "imperativi ipotetici" ed "imperativi categorici": i primi, in sostanza,   possono tradursi in "se vuoi A devi fare B" , i secondi in "è A che devi comunque perseguire, a prescindere da B".
Per cui, stando a quanto dice lo stesso Gesù ("da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti", quindi:
- i dieci comandamenti debbono considerarsi soltanto "imperativi ipotetici" (prescrizionali);
- i due comandamenti di Gesù, invece, costituiscono i soli veri "imperativi categorici" alla realizzazione dei quali i primi sono meramente strumentali.
E sono entrambi basati sull'AMORE! :)
"Dio è AMORE; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui." (LETTERA DI GIOVANNI 18).
E sant'Agostino, ne deduce: " "Dilige et quod vis fac"; cioè, "Ama e poi fa quello che vuoi!"
Il che, in sostanza, significa che non importa quello che fai, ma il motivo per cui lo fai; se lo fai per amore, non è mai peccato.
Punto! ::)
Avrebbe anche senso, ma mi permetto di anticiparti il seguito (non di Duc), la distinzione tra "vero amore\cattolico" e "amore veniale\peccaminoso". Se c'è una cosa che accomuna Cristo e gli imperativi categorici è che essi sono venuti per "portare la spada", per dare strumenti agli altri per classificare, dividere, discernere. E così l'amore, concetto che sembrerebbe pacificamente universale, viene presto collegato ad altri passi per discernerlo in qualità, qualità che stranamente (?)il possessore della spada possiede (o dice di) la versione più cristallina. Più che imperativi ipotetici si tratta di imperativi duttili, estremamente duttili, al fabbisogno personale o tradizionale.
#4079
Citazione di: paul11 il 03 Aprile 2017, 01:47:32 AM
Dov'è finito il principio di autodeterminazione di un popolo?
Dov'è finito il principio di autodeterminazione europeo? L'autodeterminazione di un popolo, storicamente, si fonda sulla menzogna, su una narrativa propagandista, su epopea mitologica, su un "origine comune" e un "percorso insieme" praticamente mai esistito, ma che attraverso la cultura viene inscenato con maschere canti e balli finanche un giorno tutti giulivi ci si sveglia e sicuri dichiara : "io sono". C'è una scuola di pensiero, originata probabilmente da Kohl, che vede alle sofferenze economiche come la leva necessaria per originare la necessità dell'unione, la sofferenza come unico modo in cui pance pigre e grasse abbiano voglia di sacrificare la propria identità per originarne una nuova. Mai nazione è nata senza sangue, e l'Europa non fa differenza, che il sangue scorra sulle banconote o sui campi di battaglia è forse solo un vezzo stilistico dei tempi. Ma tutto ciò procede senza un idea radicata che faccia da salvagente ai disorientati dal campo di battaglia, ai reduci di quella guerra invisibile che dovrebbero tornare a casa mutilati e sperare un futuro migliore per i propri figli? L'orgoglio di un progetto come quello Europeo, pare poca cosa nella vita di un europeo, davanti ai grandi obbiettivi che la società odierna gli pone quotidianamente, come comprare il nuovo modello di telefono che gli permetterà di scimmiottare meglio i ricchi. Ancora troppo grassi, ancora troppi zuccheri. Qualcuno ha mai fatto anche solo accenno, che il progetto Europeo, per premesse storiche, per complessità del processo, per numero di variabili e potenza delle forze in campo, per assenza di precedenti, è forse il progetto sociale più ambizioso che l'umanità abbia mai concepito? Qualcuno ne ha mai sentito la responsabilità, l'onore di farne parte, il desiderio? "Non vi compete" dice il tecnocrate "chiamo dal centro assistenza". L'Europa è trattata come un telefono rotto, come un signore anziano tratta un telefono malfunzionante, gli da delle pacche, delle sberle, dei pugnetti, "non manda più i messaggi, voglio uscire". In Europa non ci sono Europei, troppo grassi, troppo pigri, troppo tempo al telefono. E' l'ora di mettersi a dieta, per ritornare a sognare qualcosa che non siano hamburgers.
#4080
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
31 Marzo 2017, 13:39:06 PM
Citazione di: lorenzo il 31 Marzo 2017, 12:01:23 PM
Ci sono quelli che non vogliono porre in discussione un bel niente, che se si trovano ad assistere a qualcosa che demolisce i loro preconcetti... si distraggono
Invece chi parla chiaramente di essere riuscito in una levitazione (una cosa "banale") non ha preconcetti, è un libero pensatore, non ha idee materialiste precostituite, è uno aperto alla discussione e sopratutto non è mai distratto.  Ma la cattiva società materialista isola questi elementi "scomodi" che hanno assistito a siffatti eventi, la lobby del cherosene è particolarmente agguerrita nell'evitare che la notizia si sparga per evitare che con gli aerei prendano il volo con quattro manate, cosi, banalmente, senza che "ci facesse ne caldo ne freddo".