Ciao JE e benvenuto.
La contrapposizione nulla infinito non mi quadra del tutto.
La coppia rappresenta bene infatti lo spazio assoluto Newtoniano, il quale è un contenitore che può contenere tutto, ma anche nulla , senza che ciò escluda la sua infinitezza.
La contrapposta della coppia nulla-infinito, qualcosa-finito, meglio rappresenta oggi una idea di spazio per i fisici, laddove è il qualcosa che implica uno spazio e non viceversa.
I contrapposti nascono insieme , ma null'altro essi generano insieme.
Una coppia contrapposta propria e' ad esempio finito-infinito, e non genera nulla
Oppure invece la contrapposizione esatta è nulla-tutto dalla quale si genera qualcosa?
Questa ultima possibilità mi sembra descriva meglio il tuo pensiero, per quel (poco😊) che ho compreso.
Se così fosse sarebbe una disdetta, perché perderemmo un buon criterio per individuare in modo univoco i contrapposti, come coppia che si genera insieme, ma il cui insieme non genera altro.
In genere infatti l'individuazione dei termini contrapposti non è ovvia, mi viene da riflettere, dipendendo dalla genesi dei termini stessi il cui significato muta.
L'infinito ad esempio nasce come sinonimo del caos per i greci.
La contrapposizione nulla infinito non mi quadra del tutto.
La coppia rappresenta bene infatti lo spazio assoluto Newtoniano, il quale è un contenitore che può contenere tutto, ma anche nulla , senza che ciò escluda la sua infinitezza.
La contrapposta della coppia nulla-infinito, qualcosa-finito, meglio rappresenta oggi una idea di spazio per i fisici, laddove è il qualcosa che implica uno spazio e non viceversa.
I contrapposti nascono insieme , ma null'altro essi generano insieme.
Una coppia contrapposta propria e' ad esempio finito-infinito, e non genera nulla
Oppure invece la contrapposizione esatta è nulla-tutto dalla quale si genera qualcosa?
Questa ultima possibilità mi sembra descriva meglio il tuo pensiero, per quel (poco😊) che ho compreso.
Se così fosse sarebbe una disdetta, perché perderemmo un buon criterio per individuare in modo univoco i contrapposti, come coppia che si genera insieme, ma il cui insieme non genera altro.
In genere infatti l'individuazione dei termini contrapposti non è ovvia, mi viene da riflettere, dipendendo dalla genesi dei termini stessi il cui significato muta.
L'infinito ad esempio nasce come sinonimo del caos per i greci.