Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Ipazia

#4111
Povero Marx. A voi il fixing borsistico vi fa un baffo, mentre Marx ci avrebbe fatto un'edizione riveduta e corretta del Capitale. Almeno l'aveste letto: altro che magnifiche e progressive sorti con scappellamento finale a sinistra dei "padroni per il comunismo" !

Miseria dell'ideologia che si illude di volare alto mentre è racchiusa in un Truman Show di cui i padroni del mondo hanno il pieno controllo della regia. Riservando ai posteri non posti da oltreumani o transumani, ma di automi coatti che non sanno nemmeno che un tempo esisteva uno strano sapere chiamato filosofia.
#4112
Tematiche Filosofiche / Il tempo "percepito"
22 Settembre 2021, 17:47:59 PM
Il tempo convenzionale della scienza, utile ai suoi calcoli, e il tempo antropologico non sono né commensurabili, né convertibili, perche hanno unità di misura diverse. Il tempo cronometrico ha come unità di misura grandezze convenzionali derivate da eventi astronomici. L'unità di misura del tempo antropologico è la vita umana, suddivisibile in sottomultipli di frammenti esistenziali. La verifica dell'incommensurabilità è facile confrontando il tempo cronometrico percepito durante una coda alle poste e durante un amplesso.

Quale dei due sia il tempo "vero" è materia oziosa per chi ha tempo da perdere. Ma dovendo fare riflessioni filosofiche ritengo più interessante nella sua variabilità, così simile al tempo atmosferico, e denso di significato,  il tempo antropologico.
#4113
Insomma le solite, mitiche, sorti magnifiche e progressive in cui lo Spirito hegeliano si incarna nel capitale prima e nel comunismo poi con una progressione provvidenziale semiautomatica che manco l'escatologia cristiana ha mai dipinto a tinte così trionfanti. Se non altro perché non cancella l'inferno. De te fabula narratur. Ma prescindendo dalla realtà umana, mi raccomando.
#4114
Tematiche Filosofiche / Essere e determinismo.
22 Settembre 2021, 08:54:44 AM
La persistenza è una buona soluzione alla questione dell'essere e pure a quella parallela del tempo: Sein und Zeit. Finché un ente persiste si colloca in un presente che persiste. È una eternità storica condensata in uno spaziotempo limitato che si riverberà all'infinito negli effetti e nella memoria.

"Omnis determinatio est negatio" non è soggetto alla percezione antropocentrica perchè appartiene alla Lebenswelt fin dalla sua origine: ogni vivente vive l'esperienza io-altro. E coinvolge pure l'interazione  dinamica dei corpi inanimati. Quel tavolo, gatto, persona, è proprio lui, indipendemente da ogni causalità.

Allora che ne è del determinismo ? Il determinismo causale è un valore aggiunto necessario, non alla realtà, ma all'episteme, la quale a sua volta è necessaria per la realtà di ordine superiore dell'intenzionalità autocosciente,  per la realtà artificiale o virtuale.
#4115
Tematiche Filosofiche / Il tempo "percepito"
21 Settembre 2021, 21:47:05 PM
Sono qui.
#4116
M5S è un ulteriore tassello nella decomposizione della democrazia italiana. Vien quasi da pensare al lancio dei fagiani un mese prima della caccia. Eppure per un attimo è sembrato che il fagiano potesse volare a dispetto delle palle di piombo dei padroni del mondo. Si erano quasi spaventati, ed è partita la canea mainstream contro il nuovo satana: il populismo. Poi, tra un "i mercati insegneranno agli italiani a votare" e la inconsistenza ideologica e ideale di M5S il bluff si è sgonfiato da solo.

Si torna al solito trantran liberal-liberista in cui il tanfo politico è talmente forte che non si riesce più a votare alcun partito neppure turandosi il naso.
#4117
Citazione di: anthonyi il 21 Settembre 2021, 05:08:53 AM
Il populismo segue le ondate emotive e può essere guidato sia da un oligarca di turno, vedi Berlusconi che ha inaugurato il populismo in Italia, sia da un Masaniello d'occasione, vedi di Maio.
Draghi è certamente un membro dell'oligarchia, quella dei tecnici competenti, ma dove la vedi la retorica?
Nella divisione del lavoro tra buffoni e sicari. Facilitatori entrambi delle dittature oligarchiche, ma con mansioni nettamente distinte. I buffoni cianciano, i sicari uccidono. La Grecia ne sa qualcosa. L'Italia no: difficile uccidere un paese morto da secoli. Però è comunque necessario un facilitatore che tenga il deserto campione sotto controllo. Fosse mai che anche da quel deserto nascesse qualche fiore.
#4118
Tematiche Filosofiche / Prima e dopo il BIG BANG!
20 Settembre 2021, 22:34:22 PM
Se si vuole forzare la verità verso una cosmogonia qualunque, bislacca-maledetta-e-subito, che narri anche il prima e il dopo dell'universo e di noi stessi, siamo messi davvero male. E fondarci sopra un'etica è anche peggio: una favola al quadrato.

L'emergere dell'universo e nell'universo la vita e nella vita l'autocoscienza sono singolarità avvolte ancora nel mestero. Non sarà fingendo ipotesi che questo mistero si mostrerà. Questa è la grande lezione dell'epistome che merita il nome di scienza. Ricercando qualcosa si troverà. Fingendo avremo soltanto favole, che a forza di segnare il passo si annichiliranno da sole. Hai voglia poi di metterti strillare al lupo nichilista.
#4119
Il primo italiano che si è buttato a destra è stato la sinistra, quella radicale dei diritti civili e quella postcomunista dei diritti del lavoro. La destra, spiazzata, si è ritrovata inaspettatamente a sinistra e visto che si racimolano voti anche lì è stata al gioco. Con Covidemia il buttarsi a destra della sinistra è diventato pandemico e non c'è vaccino che tenga. Escluso qualche spiraglio veteroliberale a destra. Che in dittatura è già molto.
#4120
Risposta semibreve, livello di difficoltà facile.

Il marxismo originario si innesta sulla tradizione giacobina di redenzione dei lavoratori dallo sfruttamento.

Che Arbeit sia inteso economicamente contro retribuzione o sociologicamente come sforzo, fatica, ingegno, cambia poco. Il marxismo anche oggi vale come redenzione degli schiavi che continuano ad esserci alla base della piramide sociale, malgrado l'evoluzione tecnoscientifica del lavoro e del dominio che hanno disaggregato le coordinate di classe dei secoli precedenti. Sulla filosofia marxista si può andare molto per il sottile, ma Arbeit resta centrale: ricambio organico uomo natura, lo chiama il profeta di Treviri. Supportato dall'intelligenza, certamente.

Con immutata stima.
#4121
Mancava solo oclocrazia per caricare di incenso classico la carretta dei mari, negriera anzichenò, dell'antipopulismo. Che è negazione del popolo con qualche pretesa di ragione e intelligenza politica. Il popolo ragiona con la pancia che, al contrario della mente, non mente. Questo è un problema per le oligarchie politiche che sono, ovviamente, minoritarie. Ma da Menenio Agrippa a Draghi le oligarchie hanno affinato retoriche, ricatti e carote, per continuare a comandare secula seculorum. Propaganda, allucinogeni vari e junk food. La plebe è servita. Amen.
#4122
Tematiche Filosofiche / Prima e dopo il BIG BANG!
20 Settembre 2021, 14:44:03 PM
Fantasia fin troppa. Per chi se la può permettere. Per gli altri la verità è combinare il pranzo con la cena senza rischiare la pelle ed in un contesto amabilmente socievole: un fine che ha mooolto senso. La verità della scienza è combinare la teoria con i risultati di un esperimento. Ed anche qui serve molta fantasia. Come Ipazia, quando su una nave dimostrò che un peso caduto dall'alto di un albero cade perpendicolare, malgrado il moto della nave e lo spazio-tempo trascorso tra rilascio e atterraggio del grave. Forse leggenda, ma pesante e densa di senso, e verità, a venire.
#4123
Tematiche Filosofiche / Re:Prima e dopo il BIG BANG!
20 Settembre 2021, 10:19:52 AM
Citazione di: iano il 19 Settembre 2021, 19:04:15 PM
Citazione di: Ipazia il 19 Settembre 2021, 12:07:00 PM
Che la realtà esista solo se ha un senso è una paturnia squisitamente umana che ha più a che fare con l'essere umano pensante che con la realtà.  Il modo di pensare scientifico ha quantomeno il merito di essersi/ci tolta di dosso la zavorra delle causalità e teleologie metafisiche che meritavano una sana, occamistica, rasoiata.
Giusto.
Ma il fatto e', che noi, quando parliamo di realtà, parliamo in effetti di ciò che da essa ne traiamo, e non della realtà stessa, la quale non si può trarre se non per un dato verso.
Il,vecchio senso però fa' zavorra quando là traiamo per altro verso, avendo scambiato ciò che traiamo con ciò da cui si trae.
Gli scienziati, che è bene non dimenticare siamo ancora noi, che non sono fuori da questo gioco, si comportano però come commercianti che, in vista di un grosso affare non se lo lasciano sfuggire per questioni spicciole di moralità.
La moralità, o l'etica che dir si voglia, per chi ne conosce la differenza, è già dentro al senso di ciò che abbiamo tratto per un dato verso, ed è quella che fa' più resistenza.
Da un lato abbiamo bisogno di credere che ciò che traiamo sia proprio la realtà, seppur non tutta intera, per potervi liberamente agire, come se lo fosse appunto davvero.
Dall'altro, quando la creduta realtà muta sotto ai nostri occhi meravigliati, il rasoio di Occam inizia a fare la sua parte per tradurci verso nuovi credi e nuove realtà più sostenibili.
La metafisica è quella muffa che alligna nella metarealtà fisica in cui viviamo e si moltiplica finché non se ne sopporta più il tanfo.
Quindi si fa' pulizia e ci si prepara a trasferirsi in una nuova realtà.
Nella vecchia realtà ancora ci chiedevamo cosa ci fosse prima del Big Bang.
Ma nuove domande e nuove metafisiche ci aspettano nel nuovo.
Quali?
Questo è un problema propriamente filosofico, i quali filosofi che dovrebbero porselo, è ben non dimenticare, siamo sempre noi.
Ma nessuna di queste vecchie e nuove domande, che a vicenda si scalzano, avranno mai risposta, perché derivano dal senso che diamo alla presunta  realtà, secondo il verso per cui l'abbiamo estratta dalla vera, e quando cambia il verso semplicemente cambiano le domande senza risposta.
Ma quelle domande ci rispondono sul senso che diamo alla realtà di volta in volta, ogni volta che la cambiamo.
Questo è l'effetto d'insieme, stocastico anche in senso trilussiano. Invece bisogna andare nel dettaglio e si scoprirà che la verità tratta da alcune parti dura (e quindi vale) di più di quella tratta da altre parti e che c'è una verità pure nel fatto che non duri più. Gli apprendisti stregoni hanno stanato l'atomo, ma dopo qualche catastrofe si sono accorti che le loro arti magiche erano (ancora) inadeguate a gestire quella forza arcana. Per un po' ne hanno corretto la gestione ma alla fine, gestirla, coi mezzi attuali, è diventato così dispendioso che hanno dovuto dirigere l'episteme, e il senso scientifico ed etico connesso, verso altri lidi.
#4124
Tematiche Filosofiche / Prima e dopo il BIG BANG!
20 Settembre 2021, 09:55:09 AM
Il tempo nella sezione filosofica non può essere altro che il tempo antropologico. Supponendo sia iniziato col bigbang, quello che possiamo esperire è il tempo in tutta la sua semantica scientifico-filosofica, dalle antiche cosmogonie alle attuali, fisiche e metafisiche.

Citazione di: paul11 il 19 Settembre 2021, 19:50:41 PM
I pensieri, come precedentemente scritto, attraverso l'osservazione umana, vengono dopo l'osservazione, e questo da sempre e anche in filosofia.
Bene altro è dire se un'interpretazione è corretta  o meno. E chi lo decide, secondo quale parametro?
Tant'è che anche la scienza, nonostante il tentativo poco credibile di costruire un metodo oggettivo, non fa altro che rappresentare e modellare. Non ci può essere una netta separazione fra oggetto e soggetto e descrivere il mondo come se fosse assente l'uomo.
La scienza non si limita a rappresentare e modellare. La scienza sperimenta. E nell'esperimento cerca di essere il più oggettiva possibile sezionando aree di realtà in maniera riproducibile. La riproducibilità è il crisma della cresima scientifica. E' l'oggettività nella misura antropologica, già metafisicamente posta da Protagora.
CitazioneIl senso è semplicemente dato dal funzionamento dell'universo che  tende a procedimenti e processi, di cui, spesso , non sono reversibili. O forse si riesce i a far vivere un morto, o forse a far ridiventare grappoli d'uva il vino. Non c'è bisogno di scienza da laboratorio, basta l'osservazione quotidiana, per capire che l'universo ha un senso di movimento.
C'è eccome un finalismo ed è altrettanto intuibile quanto il percorso di un vagito di un bimbo finisce nel rantolo di un'agonia e non è reversibile . Se non ci fosse finalismo sarebbe tutto legge di probabilità...qualche volta sarebbe possibile per qualcuno resuscitare e qualcuno dal vino trarrebbe grappoli d'uva. E invece gli animali superiori tendono a riprodursi in un certo modo ,così come i vegetali superiori e non  per divisione del corpo come in un protozoo. Tutto sta nel suo posto grazie alle condizioni di forze interagenti e di pressione e temperatura che dettano le condizioni ambientali
E' grande saggezza trarre il senso delle cose dalle cose stesse. Il senso della vita è la vita. Perfetta, tautologica, verità. Ma il senso a cui mi riferivo è il senso antropologico nella sua dimensione spazio-temporale-mentale. Una volta stabilito che le cose stanno "così e così" che valore aggiunto di significato possiamo noi dare al mondo ? E' quel valore aggiunto di senso che mi interessa,  contenuto nella domanda di Alexander: "Cosa mi serve conoscere l'origine dell'Universo?"
CitazioneLa scienza non fa altro che "prendere atto". Una mappatura di un RNA  di un coronavirus non  ci dice la dinamica delle sue mimesi , perché il meccanismo è sconosciuto su come tenderà ad evolversi,  non riusciamo nemmeno a predire come si evolve un virus. La dinamica del sorgere della  vita è altrettanto sconosciuta.
Non è che sia gioco da ragazzini "prendere atto". C'è evoluzione di intelligenza e sapere in tutto ciò. Al netto dei "mercanti nel tempio" epistemico, il sapere cresce. Magari nelle catacombe sotto l'effige di Galileo, ma cresce. Si muove ed è immortale.
CitazioneNon c'è nessuna crescita da dichiarare episteme, perché l'epistemologia moderna  ha uno strano asso nella manica, per barare, dicendo che ogni teoria scientifica è giusta se falsificabile. Ciò significa che la scienza non appura verità, ma solo teorie confutabili, Interpreta e fa opinioni, proprio come la miriadi di scritti di scienziati che in un anno e mezzo a questa parte non sanno cavare un ragno dal buco sul covid......mentre andiamo su Marte.
Il ragno dorato dal buco economico l'hanno cavato. Si auspica cavino anche quello scientifico ad usum vili. La falsificazione non è falsificazione a priori della verità scientifica, bensì tecnica di asseverazione, dialettica negativa. Solo ciò che vale, dicendo il vero, rimane. Il principio di Archimede sfida i millenni senza essere sfiorato da alcuna minaccia falsificante, nel suo ambito lecito di applicazione. E così funziona tutta la (tecno)scienza e l'episteme ad essa connessa.
CitazioneBasterebbe vedere il confronto che ci fu fra  fra Severino e Penrose, per capire che non c'è dialettica fra filosofia e scienza : sono due concezioni diverse.
Basta leggere Carlo Rovelli per capire che c'è dialettica tra filosofia e scienza.
CitazioneChi decide "l'evoluzione reale"? Così come la pandemia lo decide il politico.
"L'evoluzione reale" la decide il senno di poi ed è la sommatoria di fini spesso discordanti e di beffarde eterogenesi. Ma c'è chi ci vede più in là e, tornando al tempo (antropologico), qualcuno disse: "merita di essere signore del suo tempo colui che si limita ad anticiparlo". Con lievità e senza violenza. Con la forza mentale della ragione.
#4125
Tematiche Filosofiche / Prima e dopo il BIG BANG!
19 Settembre 2021, 20:54:01 PM
Covidemia è irruzione pandemica di vili affaristi nel tempio. Ma, come insegna il nazareno, li si può pure scacciare e liberare l'episteme dai loro maneggi.