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Messaggi - InVerno

#4126
Citazione di: donquixote il 20 Febbraio 2017, 22:09:16 PM
Citazione di: InVerno il 20 Febbraio 2017, 18:50:01 PMsenza la globalizzazione quelle poche realtà agricole sarebbero morte in una maniera ancora più rapida a seguito dell'industrializzazione

poichè l'industrializzazione (stiamo sempre parlando dei paesi "in via di sviluppo") è avvenuta proprio a seguito della globalizzazione e quindi senza di questa l'industrializzazione non sarebbe esplosa, non è questione di esaltazione della purezza, non c'è niente di assolutamente puro nel mondo del divenire, ma è una questione di dinamiche e di equilibri. L'obiettivo di una cultura sensata dovrebbe tendere all'adeguamento alle dinamiche naturali e trovare (e mantenere) un proprio equilibrio interno, e una cultura basata sullo sfruttamento indiscriminato di risorse non rinnovabili nei medesimi tempi che si impiega a consumarle, sulla crescita economica progressiva e sulla competizione permanente sia una cultura totalmente squilibrata in cui prevalgono dinamiche distruttive.
Certo che non avevo inteso i paesi in via di sviluppo, questo è supposto essere un topic sull'occidente. Tutto sta sul cosa intendi per "interno", perchè nel momento in cui per "interno" intendi "nazionale" intendi un entità originata da istanze storico-culturali che non hanno nulla a che fare con un ipotetico equilibrio interno di risorse (e anche se fosse, la natura mutevole della necessità di risorse renderebbe la validità di queste divisioni estemporanea) e da qui il fallimento sistematico di qualsiasi autarchia. Oggi abbiamo a che fare con squilibri di ordine globale, chiunque si chiuda nel proprio recinto a pensare i fatti propri dovrebbe essere additato come parassita, perchè nella pratica le conseguenze delle sue azioni sono globali, ma nella teoria si interessa solamente del suo giardino (Vedi Cina). Sono proprio questi sovranismi i maggiori devastatori di qualsiasi equilibrio. Poi del furto della parola globalizzazione ho già parlato e non mi voglio ripetere, sta di fatto che non vedo molte soluzioni, prima ragionamo a livello planetario meglio è per tutti, i curatori di giardini nazionali (li elenco?) sono nei fatti una disgrazia a cielo aperto, oppure si indichi un modello virtuoso tra essi.
#4127
Attualità / Re:Legge anti bufale
21 Febbraio 2017, 10:14:44 AM
Io posso essere d'accordo con te riguardo alla propaganda, ma continuo a non volerla confondere con le bufale, sfruttano meccanismi completamente diversi, se ne può fare un analisi sommaria dei principi.
Quando Powell disse delle armi chimiche di Saddam
a) Sfruttava la sua autorità per creare un fatto e per renderlo difficilmente controvertibile
b) I giornali non hanno "creato" la notizia, l'hanno riportata
c) Se uno degli stessi giornalisti avesse avuto i mezzi per provare che si trattava di una false flag avrebbe vinto il Pulitzer per sei anni di seguito (e anche se con drammatico ritardo, oggi quasi tutti i giornali riferiscono a quell'evento per quello che era)
I bufalari al contrario
a) sfruttano la loro "non-autorità" (variamente chiamata "indipendenza" "controinformazione") per rendere appetibile una notizia
b) non riportano fatti ma li creano dal nulla
c) non sottostanno al benchè minimo obbligo di rettifica\verifica o di deontologia giornalistica, e nessuno vincerà mai niente per dimostrare la banalità delle loro assurdità.

Poi si può parlare per giorni della fabbrica del consenso, sta di fatto che è un meccanismo volutamente implicito in cui la maggior parte dei giornalisti sono solamente pedine (a differenza dei bufalari che sono i protagonisti), e che peraltro è fisiologico (entro certi limiti) in qualsiasi cultura\identità. Le notizie non sono "opinioni" e i giornali non sono composti da 15pagine di editoriali, l'editoriale infatti è quasi sempre lasciato al giornalista più prestigioso e retorico, non al primo frustrato che vuole raccimolare qualche click sparando boiate. Poi che internet sia un sistema che si "autoregola" è forse vero (sperando non sia come il capitalismo), se si prende per assioma che tutti lo sappiano usare in modo corretto, questo attualmente è molto lontano dal vero. E a quanto pare non è vero per il nostro leader pro-tempore, tale Trump. La frequenza con la quale le sue dichiarazioni seguono quasi istantaneamente i titoli di noti siti di giornalismo-bufalino come infowars e breitbart è preoccupante, perchè denota che la echo chamber a cui appartiene è tristemente fake. Sicuri di essere d'accordo che l'uomo che gira con la valigetta coi codici nucleari sempre a minimo 100metri da lui, legga siti di notizie false? L'ultima volta che sono andato su Breitbart (di cui Bannon è fondatore) ho letto "Piano segreto nazista dietro al controllo delle nascite", speriamo la prossima notizia non sia "L'italia segreta fascista pianifica invasione degli USA".
#4128
Citazione di: donquixote il 19 Febbraio 2017, 05:39:01 AM
Citazione di: InVerno il 19 Febbraio 2017, 00:59:47 AMNon c'è bisogno di aspettare l'armageddon per farlo, io lo faccio, ma non sono un autarchico, sono uno stronzo. La tecnologia necessaria per questo tipo di progetto è interamente dovuta a quel malevolo e meschino ambiente di "movimenti finanziari". Suvvia, credete che solo il trattore? Pannelli fotovoltaici.. già, sotto le foglie d'autunno. Stalle.. già, crescono se bagnate il terreno. Ed i Mormoni sono fintamente autarchici nella stessa maniera. Ah, l'economia calcola con avidità anche l'orto. L'invito è quello di provare invece di bagnarvi di sogni notturni, i terreni e i fabbricati in zona rurale si svendono in questo momento, vi posso tranquillamente indicare una decina di terreni e fabbricati che potete portarvi a casa con una decina di mensilità.. Ma poi? Le teorie di Massimo Fini "vorrei essere un morto di fame del Sudan" e poi non trova mai il biglietto per partire..

Ognuno utilizza le armi dialettiche che ha a disposizione, e questa supponenza denota probabilmente una carenza di argomentazioni più convincenti. Quando con Paul si parlava di queste cose lo si faceva citando coloro che esaltano la globalizzazione affermando che questa ha "fatto uscire dalla povertà" milioni di persone nei cosiddetti paesi in via di sviluppo. Nei fatti però lungi dal fare questo la globalizzazione ha solamente "urbanizzato" milioni di contadini che campavano con l'economia di sussistenza inserendoli in una economia di mercato che si misura con il movimento di denaro e quindi fornisce solo l'apparenza di una maggiore ricchezza e di un maggiore "benessere" (e non può peraltro quantificare ciò che è andato perduto in termini di rapporti umani, distruzione dell'humus culturale, aumento della solitudine, incremento di stress e malattie psicosomatiche e così via) poichè li renderà dipendenti dal volere di altri uomini (siano essi datori di lavoro o clienti) che non potranno mai rendere più sicura e serena la vita di qualcuno poiché tenderanno sempre ad approfittarsi di loro e a sfruttarli per i loro scopi, e si sa che gli uomini non sono certo affidabili e sinceri come la natura. Una volta che è stato perso l'equilibrio precedente legato ai cicli della terra e delle stagioni si entra letteralmente in un altro mondo, nella spirale della crescita esponenziale dei bisogni, delle speranze e dei desideri da cui poi non si riesce ad uscire. Se in campagna più o meno tutti vivono allo stesso modo nelle metropoli si "tocca con mano" l'american dream (e le sue distorsioni), si vive fianco a fianco con uno che guadagna (e spende) in un mese quello che tu non riusciresti a guadagnare in una vita e inevitabilmente viene da pensare "ma se ce l'ha fatta lui che magari è anche un po' cretino perché mai non dovrei farcela io che sono anche più intelligente?". Così si rimane schiavi dell'idea che "prima o poi" verrà anche il tuo momento, e ogni sia pur piccolo progresso nel tenore di vita illude che ve ne siano sempre di più non essendo previsto un limite (che invece in natura esiste e lo si può verificare vivendoci). Si crea quindi una dipendenza pari a quella delle droghe da cui è molto difficile uscire: l'orto ti fornisce frutta e verdura e la stalla latte, formaggi e carne, e questi beni sono indispensabili per sopravvivere e deperiscono se non utilizzati; il lavoro invece fornisce un reddito, ovvero un bene non deperibile che può essere accumulato indefinitamente ed essere scambiato con beni non indispensabili alla sopravvivenza. Questo fatto ingenera l'idea del futuro, ovvero di un tempo lontano in cui con tutto il reddito accumulato oggi si potrà in seguito vivere bene senza lavorare, o si potrà trasferirlo ai figli per permettere a loro di non lavorare. Ma anche questa idea si sta perdendo perché il sistema si regge solo se continua a correre, come una bicicletta che se si ferma perde l'equilibrio, e quindi si è costretti a procrastinare "il futuro" sempre più in là fino ad annullarlo. Si vive dunque nell'illusione di un futuro sereno che non vi sarà mai mentre il presente viene sacrificato sull'altare di questa illusione. Solo pochissimi si rendono conto dell'assurdità di questa condizione che a detta dei loro sostenitori dovrebbe generare "benessere" per tutti (o per il maggior numero) e tenteranno quindi di perseguire un equilibrio e mantenerlo (che certo non si può fare all'interno di questo sistema in cui "chi si ferma è perduto") mentre la stragrande maggioranza si roderà il fegato tentendo di "vendersi" come schiavi a ogni sorta di padrone che si servirà di loro finché questo gli garberà e poi li eliminerà come scarpe vecchie. La stragrande maggioranza degli uomini occidentali (o occidentalizzati) e urbanizzati sono come animali che avendo perso ogni capacità di procurarsi il cibo da sé sono costretti ad elemosinare il cibo dalla "generosità" altrui (e, come dicono gli inglesi, "non esiste un pasto gratis") perdendo dunque la propria indipendenza, la propria libertà, il proprio onore, la propria dignità, la propria cultura e quindi, tutto sommato, la propria umanità.
Io sono d'accordo in via generale con il sentimento delle vostre opinioni (non riguardo all'urbanizzazione dei contadini, avvenuta molto prima della globalizzazione). Detto questo, il paradosso è che se qualcuno come me riesce a farcela oggi giorno.. è proprio per la globalizzazione. Paradosso ancora più grande, è che il tema del ritorno al naturale nasce proprio nel substrato dell'american dream (Thoreau etc). Vorrei andare nei dettagli di questo tipo di argomentazione, ma sarebbe probabilmente  un altro offtopic quindi evito. Io ho una passione nella vita, demolire le "idealizzazioni" come fonti di ideologie, tentare di mostrare la contaminazione insita in ogni storia, la merda sotto gli stivali di ogni generale sceso da cavallo. E' una missione satirica in un certo senso, ma una missione che ha come unico nemico il puritanesimo, inteso non come movimento religioso, ma ideologia della purezza. Se c'è una cosa che il contatto con la natura insegna è che non esistono binomi, non esistono categorie perfette, e sopratutto come diceva il poeta (Dylan ha sdoganato?) "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori". Ho prurito per i cercatori di diamanti, perchè spendono la loro  vita a cercare terreni asettici e infertili, terreni di fobia e repressione, deserti di morte. Se voglio un mondo in cui vivere, deve essere pieno di letame, e parte di questo lezzo fecale è anche il fatto che senza la globalizzazione quelle poche realtà agricole sarebbero morte in una maniera ancora più rapida a seguito dell'industrializzazione. La parte meno nota, è che oggi grazie a quel letamaio della globalizzazione, i pochi e fortunati che riescono a gestirsi un microscopico regno agricolo, vivono di una qualità della vita nettamente superiore, e potete voi fantasticare sull'installazione di pannelli solari. Per questo mi definisco stronzo, nel senso di parassita, ma a buon rendere, anche il mio modello ha qualcosa da offrire, e molti se ne stanno accorgendo. Tempo al tempo, senza fretta, come dici tu "ritornare a seguire il ritmo delle stagioni", ne fa parte anche l'aspettare che i corsi e ricorsi storici degli uomini si compiano.
#4129
Per conto mio è un idea interessante, anche se non capisco come la intendi di preciso. Non è originale nella sostanza, ma lo è nella forma, l'enciclopedia per sua natura ha una struttura "a cascata" rigida e indicizzata. Idee simili esistono ma seguono strutture del tutto diverse e il risultato sembra quasi non comparabile. Per esempio i siti di domanda\risposta, dove un utente vuole approfondire un argomento e un altro utente variamente qualificato risponde mettendo in mostra un percorso di "risposta" soggettivo. Questo tipo di struttura funziona e ha funzionato, la struttura enciclopedica invece non mi sovviene sia stata provata e onestamente non ho nemmeno ben chiaro come tu la intenda. Intendi che alla ricerca di un argomento corrispondano diverse pagine "soggettive" sviluppate da diversi utenti e magari indicizzate sulla base di votazioni etc?
#4130
Attualità / Re:Legge anti bufale
20 Febbraio 2017, 17:05:39 PM
Non capisco cosa stai dicendo, io ho usato i lager come esempio estremo, perchè penso che la difesa delle libertà di parola non si faccia con le opinioni che concordano con la tua, ma con quelle totalmente opposte. Uno poi potrebbe aprire parentesi gigantesche a riguardo, anche storiche, per esempio il peso della Russia nella liberazione dai nazisti da sempre minimizzato. Ma queste sono questioni di altro ordine, non si può paragonare la propaganda di stato di qualsiasi tipo, con le bufale online. Almeno per quello che intendo io: persone che aprono siti internet cammuffati da giornali online, che sistematicamente diffondono notizie false, citando fonti false, e fatti deliberatamente falsi, per scopo di lucro (click). Il fatto stesso di essere false è il "valore aggiunto" della notizia, non è un "incidente di percorso" o parte di un agenda politica, il raggiro a scopo di lucro dell'utente è lo scopo. Questo è paragonabile con la prospettiva americocentrica della storia? Per conto mio, ma non sono un giurista, io parlerei più chiaramente di truffe. Poi io sono proprio la persona sbagliata per avvocare questo tipo di causa, mi sento proprio l'avvocato del diavolo in questo caso, ma qualcuno deve pur farlo.

Ps. Occhio a invocare la fine delle sovvenzioni statali, si corre il rischio di finire come Di Battista che nella stessa frase riesce a criticare i finanziamenti pubblici all'editoria e i "finanziatori oscuri del corriere". O una o l'altra, i giornali non vanno a vapore acqueo.

P.s.s. poi siamo contro la censura solo quando ci pare a noi. Per esempio: La moderazione di un forum è censura, perchè nessuno chiede l'abolizione dei moderatori?
#4131
Citazione di: paul11 il 19 Febbraio 2017, 00:16:10 AM
Come ci dicemmo tempo fa con Donquixote, se sparisse l'industria, le banche, finanza e ognuno di noi fosse autosufficiente con un orto e una stalla, energia fotovoltaica o eloica, quindi dipendessimo poco o niente dall'esterno, una forma autarchica personalizzata, la nostra economia secondo loro è a reddito zero.Eppure campiamo tranquillamente lavorando orto e stalla,autosufficienti.Quindi gli economisti si interessano dei beni non autosufficienti che si aprono al commercio esterno, il trattore, le macchine agricole, automobili.
Ma ad esempio le comunità dei Mormoni e simili cercano allora come comunità di dividersi  i compiti interni e di scambiare il meno possible con l'esterno.
Ed è così che non possono quantificare una comunità  primitiva, africana, amazzonica, aborigeni australiani, sono totalmente fuori dai nostri schemi culturali.
Non c'è bisogno di aspettare l'armageddon per farlo, io lo faccio, ma non sono un autarchico, sono uno stronzo. La tecnologia necessaria per questo tipo di progetto è interamente dovuta a quel malevolo e meschino ambiente di "movimenti finanziari". Suvvia, credete che solo il trattore? Pannelli fotovoltaici.. già, sotto le foglie d'autunno. Stalle.. già, crescono se bagnate il terreno. Ed i Mormoni sono fintamente autarchici nella stessa maniera. Ah, l'economia calcola con avidità anche l'orto. L'invito è quello di provare invece di bagnarvi di sogni notturni, i terreni e i fabbricati in zona rurale si svendono in questo momento, vi posso tranquillamente indicare una decina di terreni e fabbricati che potete portarvi a casa con una decina di mensilità.. Ma poi? Le teorie di Massimo Fini "vorrei essere un morto di fame del Sudan" e poi non trova mai il biglietto per partire..
#4132
Attualità / Re:Legge anti bufale
18 Febbraio 2017, 21:32:02 PM
Citazione di: sgiombo il 17 Febbraio 2017, 21:28:39 PM
Citazione di: InVerno il 17 Febbraio 2017, 15:46:03 PM
Il fatto che il secondo in carica negli states fosse a capo di un sito di bufale dovrebbe dare un idea dell'urgenza.
CitazioneA si?

A me invece da l' idea dell' emergenza in cui ci troviamo il fatto che la megabufala delle "armi chimiche di Saddam" ("la madre di tutte le bufale") sia stata propalata dall' intero governo USA di allora, e prontamente imposta massicciamente all' unanimità nei giornali e televisioni; e sputtanata unicamente in alcuni siti Internet! guarda caso...).

Ma potrei fare infiniti altri esempi.
I primi che mi vengono in mente sono la "strage dell obitorio di Timisoara" e quella "del mercato di Seraievo".

Su Internet si possono almeno leggere notizie e opinioni (di diversissima attendibilità e fondatezza) diverse, e chi ha cultura e senso critico può almeno cercare di discernere le bufale dalle notizie vere.

Invece giornali e TV ciò che vorrebbero fare di Internet diffondono solo ed unicamente il falso al servizio delle sempre più esigue minoranze superpivilegiate al potere!
In passato ho difeso a spada tratta un signore che aveva scritto un libro negando l'esistenza dei lager, perchè pensavo che fosse suo diritto al di la della cazzata che fosse, ma con internet le cose stanno scappando di mano onestamente. Ideologicamente continua a farmi ribrezzo una legge del genere e istintivamente avrei voglia di dire quello che dici tu, tuttavia, se venisse varata non potrei che fare spallucce, ce lo siamo meritati, se lo sono meritati.
#4133
Attualità / Re:Legge anti bufale
17 Febbraio 2017, 15:46:03 PM
Il problema delle "bufale" non se lo sono inventati, esiste ed è serissimo, sopratutto per quella fascia di popolazione in transizione dai mezzi tradizionali e che usa internet allo stesso modo con cui usava i giornali.  Nessuno vi ha ancora raccontato che i tumori si curano con il limone e le cause farmaceutiche non lo dicono? A me si, già due o tre volte.
Proprio per questo si tratta di un problema transitorio, la maggior parte dei "nativi digitali" con un discreto grado di istruzione fa controlli incrociati delle fonti, è abituata ad un sistema di infomazione come internet (anche se i polli non mancano mai). Diciamo che come legge (anche se io non ho letto il testo e bisorrebbe farlo) fa decisamente ribrezzo, purtuttavia potrebbe essere necessaria transitoriamente (ancora, è necessario capire di preciso che cosa dica il testo). Il fatto che il secondo in carica negli states fosse a capo di un sito di bufale dovrebbe dare un idea dell'urgenza. E' un tema molto complesso che andrebbe studiato nei dettagli dal punto di vista giuridico, anche perchè in molti casi si parla di una questione già regolamentata (come una bufala diffamatoria, o l'abuso di credulità  popolare), quindi è abbastanza difficile farsene un idea tranchant.
#4134
Citazione di: paul11 il 16 Febbraio 2017, 19:02:23 PMcvc,
il processo di accumulazione è dato da un incremento di produttività.
Esemplificazione banale: 10 persone lavorano e raccolgono la quantità bastante per loro stessi
Se raccolgono di più di quello che raccolgono lo immagazzinano e si ha l'accumulazione che libera risorse.
Queste risorse liberate possono essere gestite in molti modi. Nel tuo esempio che è dentro l'analisi marxista delle società raccoglitrici si liberarono dal lavoro attivo scribi e sacerdoti.
Ma allora c'è una divisione sociale del lavoro funzionale ai ruoli? Perchè implica anche la divisone dei saperi.
Se a ognuno fa piacere rimanere lavoratore, scriba. sacerdote e mettiamoci i filosofi, allora l'equilibrio sociale è pacificato, perchè chi lavora fisicamente la terra riconosce che gli altri hanno talenti superiori ai soui, ma soprattuo che  li aiuta, che lo scriba, il sacerdote e il filosofo aiutano chi lavora. Non penso che ciò fosse al tempo dei filosofi greci, penso che fossero al guado fra società virtuose e divaricazione dei ruoli con relativo sfruttamento.
Nella società virtuosa chi governa l ofa per chi lavora. i lavoratore dà fisicamente il raccolto, in cambio riceve la capacità di governo, la capacità di tenere la contabilità, la saggezza. Ognuno sa dove stare e quindi è in ordine.
La finanza ha furbamente modellato il sistema affinchè la politica "segua" e le singole persone sono bloccate dal reagire per via del loro individualismo, sono d'accordo. Purtuttavia il collasso del sistema è il tipico caso del "male che non viene per nuocere". Se le forze politiche avessero le redini, probabilmente tenderebbero solamente a rallentare il processo (questo fanno già ora quando le sfiorano con le dita), non c'è (oppure venga indicata) una direzione verso la quale svoltare per evitare il collasso del lavoro e del denaro, la briglia può essere solo tirata per rallentare, questa è la mia impressione. Però a questo punto il filosofo come si pone? A me pare allo stesso modo della politica, provi a rallentare la corsa anzichè a immaginare il "dopo". Io penso che un buon filosofo (pour parler, non giudico) dovrebbe già essere oltre al collasso, dovrebbe già parlare di come il sistema dovrà essere ricalibrato successivamente. Dove sono i filosofi che provano a immaginare un sistema dove il denaro non ha più valore intriseco, o dove il lavoro non è più la forza regolatrice delle relazioni sociali? E' tutta qui la forza di pensiero del filosofo? Che senso ha di esistere un filosofo, se si trasforma in un mero analista del presente, per cui ci sono persone altamente più specializzate di lui? E' cosi sorprendente che poi la laurea in filosofia dia accesso alle casse dei supermercati, o produca dei Fusaro? Analisi del presente, nostalgie assurde del feudalismo o di società primitive, diatribe terminologiche, mezzi di analisi che si trasformano nei fini dell'analisi..A questa società mancano sogni, ipotesi, utopie, traguardi, e nessuno si interessa di forgiarne. Il rischo vero, è che anche dopo il collasso ci ritroveremo in un sistema similare cambiato solo in termini, perchè nessuno si è preoccupato di pensarci prima.
#4135
Citazione di: donquixote il 15 Febbraio 2017, 15:32:58 PM
Tu dici (e questa è una toppata clamorosa) che la scienza non ha mai avuto la pretesa di cercare le risposte sui perchè: e allora come mai se digiti un qualunque "perchè" (da "perchè il fuoco brucia" a "perchè l'acqua bagna") su Google trovi solo le risposte della scienza? Perchè mai escono periodicamente libroni e riviste scientifiche (o pseudo-tali, vedi Focus) che ti spiegano ogni e qualsiasi perchè che derivano sempre da "ricerche scientifiche"? Perchè mai qualunque scienziato dopo il "come" si sente sempre in dovere di spiegare anche il "perchè" di qualcosa? Certo spesso si confonde il "come" con il "perchè" ma ad esempio per quanto riguarda gli animali e la biologia in generale ci si sente sempre in dovere ad esempio di spiegare perchè il pavone ha quella coda, perchè i felini hanno le unghie retrattili e milioni di altri "perchè" che non sono assimilabili al "come"
E tu toppi clamorosamente nel pensare che i "popoli primitivi" non si chiedessero il perchè e il per come, lasciando perdere i veri popoli primitivi che in tal caso non avrebbero sviluppato alcuna mitologia e nemmeno avrebbero sviluppato la civiltà. Ma anche solo parlando di quelli rimasti nelle riserve odierne, si parla di popolazioni che non hanno alcuna remore nel rispondere a questi quesiti e hanno classificato tramite una rudimentale tassonomia migliaia di specie viventi, in tantissimi casi proprio dal punto di vista comportamentale e degli spiriti che rappresentano (che rispondono al "perchè"). La loro conoscenza è tuttavia "nozionistica" diremmo oggi, scollegata da una visione sistemica, contradditoria in molti casi, tramandamile difficilmente perchè orale. Etc. Ma anche supponendo per assurdo che tu abbia ragione, non si capisce come questo possa portare ad una migliore simbiosi naturale. L'uomo per sua natura non sottostà ai normali equilibri che regolano il resto del "creato", la sua stessa esistenza è in contraddizione a questo, l'unico modo che ha per raggiungere un ipotetico "impatto 0" è quello di ricreare un sistema simil-biologico artificiale, dove il suo impatto è controbilanciato da spinte uguale e contrarie meticolosamente messe a punto. Questo è ovviamente impossibile senza la scienza. L'intera mitologia del buon selvaggio si esaurisce davanti ad una semplice prova ampiamente documentata. Le popolazioni primitive odierne hanno raffazzonato un certo grado di equilibrio nel corso di millenni di sopravvivenza tecnologicamente stantia, se fosse la loro cultura a produrre questa conservazione del risultato, avverrebbero una di queste due cose di fronte ad un progresso tecnologico. A) lo rifiuterebbero B) usandolo manterrebbero gli equilibri fino ad ora instaurati. Non mi sovviene un singolo caso documentato di una popolazione primitiva, che venuta in possesso di maggiore capacità tecnologica e incisività sul sistema, lo rifiuti o non ne abusi. Forse si parla solamente di alcune popolazioni neozelandesi che abbandorono l'uso dell'arco, ma questo era probabilmente dovuto al fatto che avevano sterminato tutti i grandi animali dell'isola. Qualche anno fa invece sono state sequestrate tutte le ascie\machete di metallo a una serie di tribù amazzoniche. Ne erano venuti in possesso con scambi commerciali, e il tempo per tagliare un albero rispetto alle ascie di pietra era drasticamente diminuito, facendo si che gli stessi si prodigassero in deforestazione indiscriminata. Forse il loro grande spirito li aveva mal consigliati, o forse erano semplicemente esseri umani e non sapevano che dall'altra parte del globo la Disney si divertisse a fantasticare su di loro.
#4136
Citazione di: Fharenight il 14 Febbraio 2017, 15:54:14 PM
Non occorre sfoderare necessariamente la spada per essere Uomini. Essere Uomini significa innanzitutto non essere pecore, non rinnegare le proprie radici; significa sapere dare valore al proprio passato, ne fa tesoro per migliorare il futuro. Essere Uomini richiede uno sforzo, una maturità e un'attenzione che gli consente di superare gli impulsi naturali ed elevarsi ad un livello più alto. Essere Uomo significa avere dei valori fondamentali in cui credere per dare un senso alla propria esistenza e a quella dei propri figli, significa avere  alto il senso della propria dignità e, in ultima scelta, che sa morire pur di difendere ciò che ama e gli appartiene.
Ma prima di distribuire patenti di Uomini, preoccupati di ottenere una pantente da Donna (visto che se non sbaglio questo sei, non vorrai mica dare adito a confusioni gender), rilasciata dal magistero della Chiesa secondo le Sacre Scritture. Hai qui l'esimio Sebastian che mi pare conosca quasi a memoria i versi e potrà allungarti qualche dritta sui comportamenti da seguire, nel frattempo che i Crociati partono per riconquistare la Terra Santa (mi spiace, non puoi partecipare) tu puoi vocarti alla calzetta e alla cucina, questa libertà di parola che ti arroghi è tipica dei sinistrorsi nella loro pervicace distruzione dei valori fondanti, tu non hai semplicemente diritto di parlare oltre alle mere questioni del focolare, evita di sproloquiare per favore onde cagionare ulteriore danno alle nostre tradizioni. La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione (timoteo 2,11)
#4137
Attualità / Re:Migranti
14 Febbraio 2017, 00:36:26 AM
Citazione di: altamarea il 13 Febbraio 2017, 17:21:51 PM
Il cardinale e  teologo tedesco Karl Lehmann sollecita a riflettere sulla parola "tolleranza".

Si tollera un veleno, si tollera la malattia, si tollera il nemico, si tollera la moglie che non si ama più. Tollerare è molto diverso da rispettare, tollerare è molto diverso da amare. Eppure c'è chi nella vita sente di tollerare tutto, che tutto gli è estraneo, e che vita grama..
#4138
Citazione di: donquixote il 13 Febbraio 2017, 21:23:48 PM
Citazione di: InVerno il 13 Febbraio 2017, 20:31:44 PMPerfettamente? A me pareva di aver già smentito questa "perfezione" quando citasti il mito di Caino e Abele e l'evidente castroneria insita nel mito stesso, potrei anche citare un bel po di culture che avendo preferito lo smodato consumo di carne all'agricoltura (attraverso altri miti certamente) hanno cagionato la loro stessa fine, e potremmo anche parlare di decine di altri miti contenti castronerie anche più grandi (tra le tante, tutti i miti che vedono alla nalità come un fattore positivo assoluto). Questa "perfezione" è più mitologica dei miti stessi che la giustificano, e se è vero come è vero che alcuni problemi sono emergenziali e correlati allo sviluppo della tecnica, è anche vero che alcuni sarebbero completamente insolvibili senza di essa, ed è anche vero che siamo sopravvissuti agli errori del passato solo perchè la scala su cui potevano essere effettuati era minuta rispetto ad oggi.

Per "carità di patria" non avevo replicato alla questione di Caino e Abele e dei sacrifici, e dato che tu affermasti

Citazione di: InVerno
Riguardo all'agricoltura, in realtà il mito genesiaco ha poco senso(una cantonata deduttiva), l'allevamento è una forma ancora più intensiva di agricoltura dove le proteine fanno il "giro lungo" per arrivare "raffinate" sotto forma di carne. Ad oggi infatti il problema ecologico principale legato allo sfruttamento del suolo, è l'allevamento. Anche supponendo che la demografia non costringa all'allevamento intensivo, avere dei pascoli significa deforestazione massiva ed eradicazione della fauna concorrente\predatrice per estensioni anche dieci volte superiori (l'anatolia e la siria, ma anche la sardegna, non erano semidesertiche una volta). Ma suppongo il mito abbia più a che fare con l'archetipo del sacrificio animale che con l'ecologismo.

mi sembrava offensivo per l'intelligenza dei lettori puntualizzare l'ovvio, che consiste nel comprendere che quando fu redatta la Bibbia (o comunque tramandati oralmente i racconti che la compongono) l'agricoltura non era utilizzata per produrre mangime per animali, quindi gli animali da allevamento (e in quei luoghi principalmente e quasi esclusivamente le pecore) si cibavano dell'erba spontanea che cresceva nei campi, che fra l'altro erano molto più numerosi e rigogliosi rispetto ad oggi (non per niente quei luoghi erano noti come "mezzaluna fertile"). Quindi il mito (e il rifiuto delle offerte di Caino) stigmatizza la modifica dello stato della terra forzandone la naturale spontaneità nel produrre i propri frutti per piegarla a fini esclusivamente umani, mentre al contempo permette l'allevamento che non incide per nulla su tale spontaneità (e tra le altre cose anche gli indiani d'America non praticavano l'agricoltura ma certamente una forma ridotta di allevamento di pecore e capre). Non vedo quindi alcuna cantonata o castroneria, mentre sono sicuramente castronerie i paragoni fra l'allevamento di migliaia di anni fa e quello di oggi, anche perchè ai tempi la dieta umana era estremamente più varia di quella di oggi e fra l'altro la caccia, la pesca e la raccolta di frutti o vegetali selvatici erano comunque sempre praticate e non era affatto necessario avere migliaia di capi di bestiame dato che degli animali si utilizzava tutto e non, come oggi, solo la "fettina" mentre il resto viene eliminato.
Hai citato ma non hai letto ciò che ho scritto, lo stato brado dell'allevamento allevia solamente parzialmente la questione (anzi, sotto certi punti di vista la peggiora) dell'antropomorfizzazione del territorio, che è comunque grandemente superiore rispetto all'agricoltura. Non mi dilungo a spiegarti il perchè offtopic, ma ti dico un altra cosa. Ho vissuto per un mese in tenda in Mongolia,una delle pochissime popolazioni al mondo che non ha mai vangato un solo centimetro di terra e ha sempre vissuto di pastorizia. Negli ultimi dieci anni sono "stati costretti" all'agricoltura e rappresentano uno dei pochissimi esempi presenti di questo tipo di conversione e di sussistenza di entrambi i sistemi contemporaneamente di cui uno in fase emergente. Sai chi ha scelto Dio? Il più ricco, di gran lunga. Che fosse il punto pivotale della scelta è interpretativo, come tutto il resto, ognuno ci vede ciò che gli pare, è questo il problema. E con questo concludo, aspettando che si torni (o si arrivi) a parlare di occidente nella sua interezza..
#4139
Citazione di: donquixote il 13 Febbraio 2017, 17:24:51 PMMa queste sono cose che una qualsiasi persona che si guardi attorno senza pregiudizi può vedere, e millenni orsono le persone lo sapevano vedere perfettamente.
Perfettamente? A me pareva di aver già smentito questa "perfezione" quando citasti il mito di Caino e Abele e l'evidente castroneria insita nel mito stesso, potrei anche citare un bel po di culture che avendo preferito lo smodato consumo di carne all'agricoltura (attraverso altri miti certamente) hanno cagionato la loro stessa fine, e potremmo anche parlare di decine di altri miti contenti castronerie anche più grandi (tra le tante, tutti i miti che vedono alla nalità come un fattore positivo assoluto). Questa "perfezione" è più mitologica dei miti stessi che la giustificano, e se è vero come è vero che alcuni problemi sono emergenziali e correlati allo sviluppo della tecnica, è anche vero che alcuni sarebbero completamente insolvibili senza di essa, ed è anche vero che siamo sopravvissuti agli errori del passato solo perchè la scala su cui potevano essere effettuati era minuta rispetto ad oggi.
#4140
Attualità / Re:A proposito di Donald Trump
13 Febbraio 2017, 14:21:02 PM
Bannon è uno che crede ai cicli secolari, ovvero che alla fine di un secolo debba esserci un apocalisse e una ricostruzione, quando uno cosi ha in mano l'arsenale nucleare più grande del pianeta, potete solo mettervi la mano sulla croce e pregare, e pregate forte e chiaro sperando che vi ascolti. Se tutto va bene avrete l'impeachment (volevo dire miracolo)


Ah, non esiste il capitalismo puro (durerebbe all'incirca 5minuti), è sempre capitalismo di stato, e l'America ne sa tanto quanto la Cina, visto che ha salvato decine di banche e aziende dal default (i cosidetti "too big to fail") e continua a farlo anche con Trump, e continuerà a farlo, non esiste alternativa all'interno del regime capitalista (o almeno non si è mai vista).