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Messaggi - InVerno

#4171
Il problema dei sostenitori di Trump è che forse hanno seguito distrattamente la sua campagna elettorale, e mentre si crogiolano sul mantenimento delle promesse, non si rendono conto che i prossimi nel mirino siamo proprio noi Europei, se manterrà le promesse. Marchionne è già stato ricevuto e sarà stato ragguagliato sul futuro prossimo delle politiche del lavoro, non mi sorprenderebbe se entro poco la Fiat facesse qualche annuncio che non piacerà molto agli Italianissimi.. ma non si sa mai eh, c'è gente in Italia che seriamente ha preso come una bella notizia la promessa di smantellare la NATO solo perchè è uscita dalla bocca del novello beniamino statunitense. Eh già, non è il nostro presidente, e ci sono quelli che si sperticano per difenderlo e quelli si sperticano per attaccarlo..d'altro canto è solo il leader del mondo occidentale..
#4172
Comunque un po di infografiche utili del bravissimo Max Galka.

- Incremento demografico globale comparato - 1800-2100 (notare la "questione africana" del "Furbacchione")
http://metrocosm.com/world-population-history-map/
- Immigrazioni verso l'EU 2010-2015 e altro (da-a)
http://metrocosm.com/mapping-eu-immigration/
- Flussi di richiedenti asilo (da - a)
http://www.lucify.com/the-flow-towards-europe/
- % di popolazione islamica che si è arruolata nell'ISIS per nazione (comparare con i ban di Trump, che ha dimenticato la Francia) e varie statistiche sociali
http://metrocosm.com/foreign-isis-fighters/
- Amarcord, c'era una volta il migrante Europeo
http://metrocosm.com/us-immigration-history-map.html

Buona fruizione.
#4173
Mah farsi aggiornare di tecnologia dal TG1, acquario mi meraviglio di te, è un insieme di notizie accozzate insieme vecchie di almeno qualche anno se non più. Per esempio la chat con il morto può essere integrata con un viso robotico plasmato ad immagine e somiglianza del caro defunto (simula anche la tonalità vocale). Ma come dice donquixote, non è che ci discostiamo molto dalla scimmia e ci ripetiamo. Qualche tempo fa al cimitero ho una visto una signora parlare per almeno un quarto d'ora alla foto del defunto marito (ma ci sarà stata probabilmente ore e ci sarà tornata anche dopo). Questo ovviamente non fa scandalo.. E' un acquirente potenziale che presto verrà stimolata tramite pubblicità mirata, e magari presto avrà un marito robotico che beve birra sul divano (come l'originale) e si ricorderà che non erano tutte rose e fiori come pensava! haha
#4174
Citazione di: donquixote il 30 Gennaio 2017, 22:42:44 PM
Citazione di: InVerno il 30 Gennaio 2017, 15:41:28 PMVedi (mi permetto il tu) è stata qui precedentemente evocata la psichiatria (addirittura l'etologia) parlando di disturbi borderline. Allora parliamo di psichiatria. Si definisce "psicopatia culturale" o "narcisismo culturale" quella patologia (apparentemente una "devianza" dalla norma, seppure non ne sarei convinto) che impedisce l'empatia nel caso in cui vi siano elementi culturali a frapporsi tra il soggetto e l'oggetto. Una persona che indossa un capo di abbigliamento strano, una persona che prega in modo diverso, una persona di diverso colore. etc. Questi semplici tratti a quanto pare basterebbero per bloccare il processo empatico tra soggetti, ne deriva l'assurda situazione che venti italiani rimasti sotto una slavina sono una tragedia per cui sperticarsi per una settimana, ma un barcone di mille persone che affonda, nella migliore delle ipotesi "rincuora" quello stesso soggetto che si strappava le vesti per gli italiani sotterrati dalla neve. Vedi qui non si tratta di "ideologie", non si tratta di razzismo, se vogliamo entrare nella psichiatria, qui si parla di patologie, seppure io non sia convinto esista una cura. E mentre uno può tranquillamente pensare "chi se ne frega, in fin dei conti almeno compatisco i connazionali" la fregatura è dietro l'angolo. Perchè un soggetto psico\sociopatico, nel senso che manca di empatia o la cui empatia è facilmente frenabile da quid culturali, nella maggior parte dei casi simula quella stessa empatia di cui è sprovvisto nei confronti dei "connazionali". L'augurio mio, quando un giorno attraverserai la strada e un camion si presenterà di fronte al tuo sguardo, è quello che vicino a te non sia presente questo soggetto. Perchè la simulazione empatica ha dei limiti, e sono prettamente egoistici, è molto probabile che quello stesso soggetto vedendoti in difficoltà e vedendo il rischio di finire sotto il camion egli stesso, se ne fregherà altamente di simulare empatia e di lanciarsi sotto il camion per salvarti (anche connazionale), perchè i rischi saranno nettamente superiori ai suoi guadagni personali, e non ci sarà nessuna empatia a lanciarlo nell'atto romantico di provare a salvarti. Personalmente, se quando attraverso la strada questo soggetto mi starà distante, mi sentirò più sicuro, perchè c'è anche il rischio del contrario, ovvero che per salvare egli stesso butterà sotto me. Senza offesa, e pacificamente. Preferisco attraversa la strada accompagnato da altri.

Ho la sensazione che tu abbia imboccato una strada sbagliata e tra l'altro credo che la "psicopatia culturale" o la "devianza culturale" (due "patologie" che non avevo mai sentito nominare prima) siano invenzioni alquanto moderne e del tutto funzionali ad un progetto che non voglio chiamare "neoschiavista" per non semplificare troppo ma che comunque ci va molto vicino. Più che l'empatia bisognerebbe considerare l'identificazione come tratto caratteristico di appartenenti alla medesima cultura che porta ad adottare atteggiamenti confidenti nei confronti dei nostri simili e diffidenti nei confronti degli stranieri e che poi conducono a situazioni come la condivisione e la partecipazione a sofferenze causate da tragedie come quella di Rigopiano o l'apparente distacco nel caso delle tragedie in mare. L'empatia è un sentimento individuale che ogni uomo può provare o meno (vi sono persone più empatiche e altre meno) ma è totalmente slegato dalla cultura di riferimento. Una persona naturalmente empatica si preoccuperà della sofferenza altrui da qualunque parte questa provenga, mentre una poco empatica non se ne preoccuperà nemmeno se a soffrire fosse un appartenente alla sua stessa cultura. In ogni caso l'empatia (tratto caratteriale eminentemente femminile che è tanto di moda di questi tempi a causa dell'eccessiva "femminilizzazione" del mondo), al contrario dell'identificazione è molto spesso deleteria e distruttiva: un antico proverbio marchigiano recita: "il medico pietoso fa il dito cancrenoso", quindi il medico empatico che si intenerisce per la sofferenza del paziente che ha una gamba incancrenita evitando di amputargliela per non farlo soffrire ulteriormente finirebbe per ucciderlo, facendogli quindi un servizio peggiore. Nei tempi attuali l'empatia è inflazionata al punto che qualche tempo fa in una trasmissione televisiva la conduttrice assunse un'espressione sofferta empatizzando con una pianta che il fiorista ospite stava potando, e sollecitata si rifiutò di potarla lei stessa. La stragrande maggioranza delle persone che gridano contro gli immigrati sono certo che non sarebbero mai in grado di lasciarli morire in mare senza fare nulla se si trovassero di fronte a loro, così come del resto nessun ragazzino o ragazzina di città, sempre per via dell'empatia, è più in grado di tirare il collo ad un pollo e finirebbe, se lasciato a se stesso, per morire di fame. L'aumento, questo sì patologico, dell'empatia negli ultimi decenni ha fatto un numero enorme di disastri riducendo gli uomini a pappette per neonati, e sarebbe opportuno che diminuisse lasciando spazio al buonsenso, alla razionalità, e soprattutto alla giustizia.

P.S. Fharenight, dato che elogi gli interventi "costruttivi", vorrei pregarti di contribuire in tal senso, senza farti prendere da frenesie che di costruttivo non hanno nulla. Se vuoi scrivere post come quello qui sopra fa' pure, poi una volta che hai scritto e ti sei sfogata anzichè premere "invia post" cancella tutto e ricomincia cercando di argomentare in modo, appunto, costruttivo. Grazie
Ma vedi io non sarei mai stato propenso a portare la psichiatria sul campo, però mi sono sentito costretto a farlo se non altro per aggiungere materiale a delle citazioni mirate. La psichiatria lavora incessantemente a classificare i comportamenti umani, e se ha uno secondo scopo è quello di vendere farmaci più che qualsiasi forma di neoschiavismo, e questo mi basta e avanza per averne una certa diffidenza. Tuttavia, se leggi bene, abbiamo detto la stessa cosa, solo che la tua è priva di "determinismo medico". Soggetti non empatici costretti dalle spinte sociali che tu stesso descrivi, a simulare empatia nei confronti di determinati soggetti per un calcolo puramente egoistico, quello per esempio di avere un argomento retorico, attraverso la correlazione tra i terremotati e i migranti. Non mi interessa dilungarmi a riguardo, che questa patologia o meno esista non è questione appurabile. Quello che mi interessa è considerare due semplici fatti. La società moderna e i media che ne fanno da megafono ha trasformato l'individualismo in solitudine, e la solidarietà in narcisismo. E a fare da controaltare a questo, per una sorta di ricatto morale, è arrivata solamente empatia finta, simulata, pericolosa, perchè cela la vera fibra degli esseri umani che la compongo e ci autoinganna nel credere di essere migliori di quelli che siamo. Ma la natura simulata-empatica di questa società incapace di vedersi per quello che è, nei momenti di pericolo (metaforicamente, il camion) prima o poi potrebbe uscire fuori in tutta la sua virulenza e violenza. Non è un caso che il padrone del mondo eletto, oggi sia un narcisista.
Riguardo alle donne: sarebbe un argomento molto lungo, i matriarcati non sono automaticamente società più empatiche e umane (chiedere del matriarcato di Winnie Mandela), tuttavia molto curiosamente si parlava di cosidette "età dell'oro perdute", e allora lasciando perdere i residuati bellici del borneo, bisorrebbe parlare della gilania della dea madre europea. Trump è evidentemente un colpo di coda, un canto del cigno, a questo punto la speranza è che sia il canto del sistema patriarcale anzichè dell'intero occidente, almeno avremo una seconda chance.
#4175
Citazione di: Fharenight il 30 Gennaio 2017, 14:43:22 PM
Noi non abbiamo  un presidente come Trump e quindi succede che gli italiani terremotati stanno al freddo mentre per i clandestini si trovano subito case ed alberghi, naturalmente tutto a nostre spese...  Non vi pare che ci sia piú di qualcosa che non va? Chi difende i cittadini italiani?
Vedi (mi permetto il tu) è stata qui precedentemente evocata la psichiatria (addirittura l'etologia) parlando di disturbi borderline. Allora parliamo di psichiatria. Si definisce "psicopatia culturale" o "narcisismo culturale" quella patologia (apparentemente una "devianza" dalla norma, seppure non ne sarei convinto) che impedisce l'empatia nel caso in cui vi siano elementi culturali a frapporsi tra il soggetto e l'oggetto. Una persona che indossa un capo di abbigliamento strano, una persona che prega in modo diverso, una persona di diverso colore. etc. Questi semplici tratti a quanto pare basterebbero per bloccare il processo empatico tra soggetti, ne deriva l'assurda situazione che venti italiani rimasti sotto una slavina sono una tragedia per cui sperticarsi per una settimana, ma un barcone di mille persone che affonda, nella migliore delle ipotesi "rincuora" quello stesso soggetto che si strappava le vesti per gli italiani sotterrati dalla neve. Vedi qui non si tratta di "ideologie", non si tratta di razzismo, se vogliamo entrare nella psichiatria, qui si parla di patologie, seppure io non sia convinto esista una cura. E mentre uno può tranquillamente pensare "chi se ne frega, in fin dei conti almeno compatisco i connazionali" la fregatura è dietro l'angolo. Perchè un soggetto psico\sociopatico, nel senso che manca di empatia o la cui empatia è facilmente frenabile da quid culturali, nella maggior parte dei casi simula quella stessa empatia di cui è sprovvisto nei confronti dei " non connazionali". L'augurio mio, quando un giorno attraverserai la strada e un camion si presenterà di fronte al tuo sguardo, è quello che vicino a te non sia presente questo soggetto. Perchè la simulazione empatica ha dei limiti, e sono prettamente egoistici, è  molto probabile che quello stesso soggetto vedendoti in difficoltà e vedendo il rischio di finire sotto il camion egli stesso, se ne fregherà altamente di simulare empatia e di lanciarsi sotto il camion per salvarti (anche connazionale), perchè i rischi saranno nettamente superiori ai suoi guadagni personali, e non ci sarà nessuna empatia a lanciarlo nell'atto romantico di provare a salvarti. Personalmente, se quando attraverso la strada questo soggetto mi starà distante, mi sentirò più sicuro, perchè c'è anche il rischio del contrario, ovvero che per salvare egli stesso butterà sotto me. Senza offesa, e pacificamente. Preferisco attraversa la strada accompagnato da altri.
#4176
Citazione di: Apeiron il 30 Gennaio 2017, 12:51:42 PM
Citazione di: InVerno il 30 Gennaio 2017, 00:57:22 AM
Citazione di: Apeiron il 29 Gennaio 2017, 18:53:47 PM@Inverno se fosse possibile fare quell'operazione avremo compreso il mistero della vita ;D a parte gli scherzi da quanto ci ho capito io Wittgenstein aveva notato delle "rassomiglianze di famiglia" tra i vari riti. E la più forte di tutte è che la parte più "profonda" di questi riti non era testabile. Esulava dall'analisi empirico-razionale. Posso provare scientificamente che se confesso i miei peccati Dio me li ha perdonati? No, altrimenti non sarebbe un rito e "avere fede" non avrebbe senso. Se io ho fede nel rito in questione il rito stesso lo percepirò in modo diverso da uno che è esterno al mio sistema religioso-rituale. Ma questa è "magia"? Forse sì, perchè in comune con la magia è che non è comprensibile. Ma non può essere magia in senso di "occultismo" (usavo in questo modo la parola "magia" nei miei post). Se credo nel karma o nella Provvidenza certi fatti li interpreterò in modo diverso da uno che non crede in nessuna delle due cose. Tuttavia si può parlare di "errori"? Certamente non dal punto di vista scientifico! E Wittgenstein non voleva affatto "creare" un modello, una teoria. A che sarebbe servita? Puoi davvero capire un rito senza viverlo? Wittgenstein si fermò a dire: ci sono dei riti e ci sono chiare somiglianze tra i riti. Ma non posso dire di più anche se ho la tentazione di connettere i punti. Tutto ciò cosa c'entra con la metafisica? Beh se quello che penso io è vero ognuno di noi capisce la realtà in modo che dipende dal contesto in cui è e dalle sue caratteristiche individuali. Quello che capisce un giapponese della parola Dio ("Kami") e quello che capisce un indù possono essere due cose diverse. Questo perchè a causa delle nostre caratteristiche non possiamo che avere una comprensione della realtà incompleta e distorta e quindi "siamo costretti" per capire la realtà a trattarla come una "collezione di oggetti" - enti. In modo simile posso impegnarmi finché voglio a capire la realtà senza ricorrere a pensarla come formata da "parti", "cose", "pianeti" tuttavia non ci riuscirò, secondo me, mai. Perchè? perchè è come "volare con le ali", cosa per noi impossibile. Sottolineo però "in modo simile" perchè a mio giudizio per come siamo, e come ragioniamo (non solo noi occidentali) se vogliamo "costruire" una teoria sul mondo non possiamo rinunciare a ragionare in termini di enti. Per lo meno una teoria che rinuncia a ciò non riesco nemmeno ad immaginarmela! Sarebbe ancora considerabile "teoria"? Qualche anno fa lessi un esperimento mentale. Supponiamo che un'intelligenza viva in un luogo senza distinzioni come ad esempio un oceano estessissimo di modo che non ci sia niente da "contare e distinguere". Esisterebbe il concetto di "numero"? Se no riuscirebbe a fare una "matematica"? E tale disciplina sarebbe conforontabile con la nostra? Ma: una tale intelligenza può veramente esistere in un mondo indifferenziato, dove non c'è l'Altro (ossia un'identità separata, ossia un ente)? Ci può essere una mente senza che questa abbia come idee (innate?) "questo" e "quello", "me" e "l'altro"? Esiste una mente senza differenziazioni? Esiste una mente che è senza concetti come "verità", "etica", "esistenza", "io", "questo", "quello"? Perchè stiamo parlando di questo in questo thread. Eliminare la metafisica in toto secondo me è impossibile perchè servirebbe un'intelligenza diversa. Ma tale intelligenza sarebbe "intelligenza"? Potremo indagare tali intelligenze e teorie senza finire a dire insensatezze?
Anche io ho pensato ad un esperimento simile, non in mare ma di un uomo nato e vissuto in una stanza bianca senza riferimenti. "Purtroppo" nonostante questo tipo di esperimenti disumani fossero comuni durante la WWII non ne ho trovato traccia di realmente realizzati, se non in via ipotetica. Simpatico l'anneddoto invece di un guru indiano che disse "quando arrivano degli occidentali, specialmente molto religiosi, la prima cosa che bisogna fare con loro è "destrutturarli" "sgonfiarli", sono cosi pieni di teoria che si possono impiegare anni, ma è possibile". E' possibile? Non lo so, ma è anche vero che per quanto si può essere puristi, non sempre il "risultato esatto" è preferibile ad un "risultato dallo stesso risultato". Intendo dire, che dubito sia realmente possibile farlo, la propria sopravvivenza sarebbe in grave rischio l'attimo dopo l'esserci riusciti. Tuttavia, è probabile, che si possa immaginare un piano inesistente, immaginario, che corrisponde a quell'oceano di cui parli. Una finzione, e qui bisogna essere disposti ad accettarla, ma che ha lo stesso risultato quando uno vi si adagia, e possa essere spenta e accesa a piacimento. Altra, peraltro, abilità che alcuni guru "vantano", la capacità di accendere e spegnere il cervello quanto di aprire e chiudere la mano. Anche qui bisorrebbe essere prudenti tuttavia, come ben sappiamo, esso non si spegne nemmeno nel sonno. E' tuttavia curioso che quasi tutti lo anelino, in determinate forme. Chissa forse ha a che fare con qualche ricordo uterino? Ne ho sentito parlare. Detto questo, vedi, la mia legatura ha funzionato, ho invocato il tessuto invisibile del mondo e ho legato te al mio bisogno, quello di una risposta interessante, attraverso le maglie invisibili che ci tengono insieme la legatura ti ha raggiunto, e tu me l'hai data. Cosa dovrei credere? Di essere un mago? (il magoi greco sarebbe un ciarlatano in realtà) Sembra stupido ma ci sono tracce di desideri molto più puerili e improbabili che venivano invocati nello stesso modo, se un giorno venisse trovata una tavoletta con scritta la mia legatura non farebbe certo notizia, ne lo farebbe oggi se potessi ascoltare le preghiere di qualcuno. E' interessante notare tuttavia che la segretezza di questi desideri li renda magia, in questo caso parlavi bene dicendo che "nasconde le cose". Le tavolette per esempio venivano seppellite non potevano essere lette, le preghiere sono fatte nel privato riserbo, nella capanna dello sciamano si entrava da soli... Insomma , sembra troppo facile "chiedere pubblicamente" se vogliamo provare davvero a noi stessi che c'è un intreccio tra noi e il "totalmete Altro", dobbiamo autocostringerci a scrivere un biglietto in una bottiglia e lanciarlo nell'oceano e aspettare che arrivi sulla spiaggia dell'altro. Allora e solo allora potremo dire di aver fatto un "miracolo".

La mia risposta in realtà era divisa in due parti, la parte dell'esperimento voleva essere una "critica" all'antimetafisica. Personalmente riconosco che della metafisica si tende ad abusare troppo ma a mio giudizio la metafisica è un modo di spiegare la realtà che abbiamo noi. La vera domanda è: è universale? Ora nell'esperimento mentale volevo fare in modo di far riflettere di quanto le intelligenze che possiamo immaginarci in realtà sono estremamente simili alle nostre, vuoi per il nostro DNA, vuoi perchè Dio ci ha creati così. Se quell'essere in un mondo indistinto potesse avere una logica, una metafisica o come si possa chiamare secondo me per noi sarebbe incomprensibile (e viceversa). Possiamo davvero "capire" qualcosa senza ragionare in termini di distizioni. Si potrebbe anzi dire che tale intelligenza comunque formulerebbe una metafisica minimale in cui esiste solo lei e ciò che è esterno a lei.  Questo si può però portare allo stremo: se il solipsismo fosse davvero la corretta descrizione della realtà sarebbe possibile formualrlo? Potrei io parlare di me senza che ci sia qualcosa di esterno. Per parlare di me dovrei infatti comunque distinguermi almeno da cose immaginarie, ma ciò sarebbe possibile?  Questo era il senso dell'esperimento mentale e questo è anche a mio giudizio l'argomento a favore della mia convinzione che non possiamo liberarci della metafisica in toto. Al minimo la metafisica infatti è semplicemente una "spiegazione" della realtà sensibile.

Per quanto riguarda i riti. Allora: quello che dici tu è tutto vero però non bisogna confondere religione/magia e superstizione/occultismo. Ad esempio posso delirare e dire che il tumore non si cura con la chemioterapia ma si cura con la sola preghiera. Posso continuare ad auto-ingannarmi e pensare così anche dopo aver fatto il giro di tutti gli ospedali del mondo. Tuttavia questo è una interpretazione errata della preghiera. Visto che il rito della preghiera è l'espressione di una speranza. Se si realizzasse sempre sarebbe come dire una formula magica. Il fatto che non sia così banale la faccenda fa capire che la preghiera è un tentativo di fare un legame con Dio. La "magia" intesa così non è una scienza falsa ma un atto di fiducia.

Buona giornata  :D
Sono anche io convinto che sia impossibile liberarsi completamente della metafisica, tuttavia questo non significa che non abbia senso dirsi "antimetafisici" (nel paradosso di usare la metafisica per farlo) nel senso di voler determinare uno sforzo latente che determina le proprie scelte. Da un certo punto di vista assomiglia al paradosso di Achille e la tartaruga, mentre Achille corre verso l'assenza di metafisica, la tartaruga metafisica si è già mossa. E' un paradosso collegato all'esistenza del tempo, da cui nessuno si può affrancare.

Riguardo alla differenza tra preghiera e magia penso che ti sbagli, e derivi dal "sentire comune" di quella che chiamiamo magia, che pensiamo sia un atto che preveda il compimento e non l'errore. La magia, nelle società moderne o che si sono affrancate da essa, è quasi sempre usata come strumento nei racconti fantastici, dove le leggi fisiche sono alterate in modo tale che "fuzioni". A questo punto per equivalenza noi crediamo che chi crede nella magia, creda necessariamente che essa funzioni sempre, che quanto meno avrà un risultato anche se non esattamente quello sperato. Questo però è conflittuale con l'esperienza empirica, di cui tutti abbiamo esperienza, qualsiasi sia il nostro "credo", anche se il valore di essa è inversamente proporzionale all'epoca in cui siamo vissuti. Dubito fortemente che l'innamorato dopo decine e decine di tentativi di legare a se l'amata tramite la magia, non vedendone avverato nemmeno uno, continui a pensare che la magia esuli dall'errore. E suppongo che ben presto questo "errore" abbia trasformato la "convizione" in "speranza". E' vero che spesso la colpa veniva dato al mago (non a caso quasi sempre ci sono divisioni linguistiche tra i "maghi che funzionano" e i "ciarlatani") ma più l'uomo affina la sua capacità di intendere il mondo attraverso l'esperienza empirica, più necessariamente la magia si trasforma da "infallibile" a "speranza". Ma la domanda è, che speranza dovremmo avere di vedere un determinato evento avversarsi, se non considerassimo la possibilità che esso avvenga? E cosa nutre questa "possibilità"? Il dogma, di credere in determinati eventi magici (passati, e a lunga distanza dalle telecamere), e che la loro esistenza, permetta a noi (per pensiero magico) di sfruttare quella stessa capacità di piegare il tessuto  spazio-temporale. Maometto è volato sulla luna con un cavallo alato, ma crederlo non è necessario per avere una vita migliore, ma per poter pregare.. per avere la speranza, che quella piegatura delle leggi fisiche, avvenga anche per me. Da un certo punto di vista si potrebbe dire che la preghiera è una forma di "magia empirica" nel senso che utilizza supposti precedenti che hanno funzionato, per giustificare la speranza che i propri desideri si avverino. Ed ecco il "collegamento dei puntini" di Frazer e compagnia cantante..
Buona giornata :)
#4177
Citazione di: altamarea il 29 Gennaio 2017, 23:49:21 PM
Giovanni Sartori ha anche evidenziato che l'immigrante di cultura teocratica pone problemi solitamente più seri e più gravi rispetto all'immigrante che accetta la separazione tra politica e religione. C'è poi da comprendere potenzialità e limiti delle religioni, di qualsiasi religione, in termini di educazione al ragionamento e predisposizione a porsi in ascolto dell'altro e delle sue ragioni.

L'esimio Sartori verso il quale  (a scanso di equivoci) nutro stima rispetto e persino riverenza, mentre passa gli anni della sua felice senilità a dividere il mondo attraverso lo "ius Sartori" (chi ha letto i suoi libri\partecipato alle sue lezioni vs il resto del mondo) che ha colpito persino Obama, reo di aver bighellonato a lezione e per questo politico spicciolo. Ha recentemente messo in luce una questione che tra persone, non dico degne dello ius Sartori, ma informate, dovrebbe essere la norma di discussione, e invece qui siamo a pagina 6 e lungi dal vedersi. Quella del "furbacchione Francesco", rappresentate di spicco delle nostre tanto amate "radici cattoliche".Furbacchione, perchè allo stesso tempo artefice (pro-tempore) dell'assoluta anarchia demografica africana e primo esponente dell'accoglienza. A pensar male si fa peccato, e mai vorrei peccare contro il papa, eppure quel "furbacchione" starebbe proprio a significare che l'idea che questo flusso sia un "incidente di percorso" sarebbe proprio uno scherzetto di cattivo gusto. Eh già perchè mentre ci preoccupiamo di un pugno di siriani che scappano dalla guerra, e possibilmente anche dall'Italia se solo riuscissero a raggiungere il  confine tedesco, il flusso africano è una questione ormai secolare e a prevedere l'andamento demografico del continente africano destinata se non altro a peggiorare gravemente. Come è stato detto, ci sarebbe molto da imparare dagli ebrei, cosi bravi a mantenere la striscia di Gaza reclusa. Eppure pare perlomeno improbabile che anche noi riusciremo ad avere una striscia-lager per i nostri comodi, una sorta di "striscia Africana" dove far morire di stenti il diverso, se non altro per questione geografica e di puri numeri. Ci abbiamo provato, ci siamo riusciti, ma i numeri ci stanno scappando di mano. Lo stesso Sartori che ha poi recentemente bollato l'idea di un "meticciato Italiano" come assurda, essendo che qui da sempre vale la legge del "moglie e buoi dai paesi tuoi" (dimenticando la vissuta questione genetica dei terun, immagine esplicativa: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4d/Haplogroups_europe.png) si può consolare. Ad oggi, il partito secessionista Italiano per eccellenza, si è dimenticato di  essere secessionista, ed a capo della frangia nazionalista. Gli stessi che il giorno prima raccontavano al bar quanto si vergognassero di essere Italiani (sparsi in tutta la penisola, non certo solo in Veneto), oggi difendono con tutte le forze la patria cultura. I cattolici, cosi preoccupati della difesa delle loro "radici", oggi pregano di fronte un prete di colore che hanno importato dal Gambia. Alleluja! Il miracolo è avvenuto! Dopo 100 di anni di repubblica, finalmente siamo tutti (o quasi) Italiani! In attesa dell'invasione dei marziani, per sentirci tutti esseri umani.
#4178
Citazione di: Apeiron il 29 Gennaio 2017, 18:53:47 PM
@Inverno se fosse possibile fare quell'operazione avremo compreso il mistero della vita  ;D  a parte gli scherzi da quanto ci ho capito io Wittgenstein aveva notato delle "rassomiglianze di famiglia" tra i vari riti. E la più forte di tutte è che la parte più "profonda" di questi riti non era testabile. Esulava dall'analisi empirico-razionale. Posso provare scientificamente che se confesso i miei peccati Dio me li ha perdonati? No, altrimenti non sarebbe un rito e "avere fede" non avrebbe senso. Se io ho fede nel rito in questione il rito stesso lo percepirò in modo diverso da uno che è esterno al mio sistema religioso-rituale. Ma questa è "magia"? Forse sì, perchè in comune con la magia è che non è comprensibile. Ma non può essere magia in senso di "occultismo" (usavo in questo modo la parola "magia" nei miei post). Se credo nel karma o nella Provvidenza certi fatti li interpreterò in modo diverso da uno che non crede in nessuna delle due cose. Tuttavia si può parlare di "errori"? Certamente non dal punto di vista scientifico! E Wittgenstein non voleva affatto "creare" un modello, una teoria. A che sarebbe servita? Puoi davvero capire un rito senza viverlo? Wittgenstein si fermò a dire: ci sono dei riti e ci sono chiare somiglianze tra i riti. Ma non posso dire di più anche se ho la tentazione di connettere i punti.

Tutto ciò cosa c'entra con la metafisica? Beh se quello che penso io è vero ognuno di noi capisce la realtà in modo che dipende dal contesto in cui è e dalle sue caratteristiche individuali. Quello che capisce un giapponese della parola Dio ("Kami") e quello che capisce un indù possono essere due cose diverse. Questo perchè a causa delle nostre caratteristiche non possiamo che avere una comprensione della realtà incompleta e distorta e quindi "siamo costretti" per capire la realtà a trattarla come una "collezione di oggetti" - enti.
In modo simile posso impegnarmi finché voglio a capire la realtà senza ricorrere a pensarla come formata da "parti", "cose", "pianeti" tuttavia non ci riuscirò, secondo me, mai. Perchè? perchè è come "volare con le ali", cosa per noi impossibile. Sottolineo però "in modo simile" perchè a mio giudizio per come siamo, e come ragioniamo (non solo noi occidentali) se vogliamo "costruire" una teoria sul mondo non possiamo rinunciare a ragionare in termini di enti. Per lo meno una teoria che rinuncia a ciò non riesco nemmeno ad immaginarmela! Sarebbe ancora considerabile "teoria"?

Qualche anno fa lessi un esperimento mentale. Supponiamo che un'intelligenza viva in un luogo senza distinzioni come ad esempio un oceano estessissimo di modo che non ci sia niente da "contare e distinguere". Esisterebbe il concetto di "numero"? Se no riuscirebbe a fare una "matematica"? E tale disciplina sarebbe conforontabile con la nostra? Ma: una tale intelligenza può veramente esistere in un mondo indifferenziato, dove non c'è l'Altro (ossia un'identità separata, ossia un ente)? Ci può essere una mente senza che questa abbia come idee (innate?) "questo" e "quello", "me" e "l'altro"? Esiste una mente senza differenziazioni? Esiste una mente che è senza concetti come "verità", "etica", "esistenza", "io", "questo", "quello"? Perchè stiamo parlando di questo in questo thread. Eliminare la metafisica in toto secondo me è impossibile perchè servirebbe un'intelligenza diversa. Ma tale intelligenza sarebbe "intelligenza"? Potremo indagare tali intelligenze e teorie senza finire a dire insensatezze?
Anche io ho pensato ad un esperimento simile, non in mare ma di un uomo nato e vissuto in una stanza bianca senza riferimenti. "Purtroppo" nonostante questo tipo di esperimenti disumani fossero comuni durante la WWII non ne ho trovato traccia di realmente realizzati, se non in via ipotetica. Simpatico l'anneddoto invece di un guru indiano che disse "quando arrivano degli occidentali, specialmente molto religiosi, la prima cosa che bisogna fare con loro è "destrutturarli" "sgonfiarli", sono cosi pieni di teoria che si possono impiegare anni, ma è possibile". E' possibile? Non lo so, ma è anche vero che per quanto si può essere puristi, non sempre il "risultato esatto" è preferibile ad un "risultato dallo stesso risultato". Intendo dire, che dubito sia realmente possibile farlo, la propria sopravvivenza sarebbe in grave rischio l'attimo dopo l'esserci riusciti. Tuttavia, è probabile, che si possa immaginare un piano inesistente, immaginario, che corrisponde a quell'oceano di cui parli. Una finzione, e qui bisogna essere disposti ad accettarla, ma che ha lo stesso risultato quando uno vi si adagia, e possa essere spenta e accesa a piacimento. Altra, peraltro, abilità che alcuni guru "vantano", la capacità di accendere e spegnere il cervello quanto di aprire e chiudere la mano. Anche qui bisorrebbe essere prudenti tuttavia, come ben sappiamo, esso non si spegne nemmeno nel sonno. E' tuttavia curioso che quasi tutti lo anelino, in determinate forme. Chissa forse ha a che fare con qualche ricordo uterino? Ne ho sentito parlare.

Detto questo, vedi, la mia legatura ha funzionato, ho invocato il tessuto invisibile del mondo e ho legato te al mio bisogno, quello di una risposta interessante, attraverso le maglie invisibili che ci tengono insieme la legatura ti ha raggiunto, e tu me l'hai data. Cosa dovrei credere? Di essere un mago? (il magoi greco sarebbe un ciarlatano in realtà) Sembra stupido ma ci sono tracce di desideri molto più puerili e improbabili che venivano invocati nello stesso modo, se un giorno venisse trovata una tavoletta con scritta la mia legatura non farebbe certo notizia, ne lo farebbe oggi se potessi ascoltare le preghiere di qualcuno. E' interessante notare tuttavia che la segretezza di questi desideri li renda magia, in questo caso parlavi bene dicendo che "nasconde le cose". Le tavolette per esempio venivano seppellite non potevano essere lette, le preghiere sono fatte nel privato riserbo, nella capanna dello sciamano si entrava da soli... Insomma , sembra troppo facile "chiedere pubblicamente" se vogliamo provare davvero a noi stessi che c'è un intreccio tra noi e  il "totalmete Altro", dobbiamo autocostringerci a scrivere un biglietto in una bottiglia e lanciarlo nell'oceano e aspettare che arrivi sulla spiaggia dell'altro. Allora e solo allora potremo dire di aver fatto un "miracolo".
#4179
Citazione di: altamarea il 29 Gennaio 2017, 18:28:53 PM
Per tornare al tema del topic: "multiculturalismo e multirazzialità"...

Il Presidente Trump ha firmato due decreti esecutivi per tenere fuori dall'America i terroristi ed ha bloccato per quattro mesi il programma di accoglienza per i profughi provenienti da alcuni Stati dell'Africa e del Medio Oriente. Subito si sono levate voci di protesta.

Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio, su Twitter ha scritto: "Società aperta, identità plurale, nessuna discriminazione. Sono i pilastri dell'Europa".

"identità plurale" ?

Nell'ambito della psicologia sociale per "identità" s'intende le caratteristiche che rendono specifico un individuo, mentre  per "identità plurale" le caratteristiche che definiscono un gruppo (valori, credenze, esperienze comuni) e permettono al singolo di riconoscersi e di essere riconosciuto come membro.

Il sociologo polacco Zygmunt Bauman, nel suo libro "La società individualizzata", afferma che l'identità è divenuta oggi un prisma, ed il giornalista Gad Lerner nel suo libro titolato "Identità plurali" ribadisce che vivendo in società pluralistiche non si può considerare la propria singola visione del mondo come l'unica e "la" giusta. Bisogna accettare e convivere con tutte le differenze, e questo rappresenta non un limite, bensì la vera ricchezza del nostro mondo (?).

Le identità plurali rispecchiano la complessità delle società occidentali e molte  persone racchiudono in sé identità diverse (pluralità identitaria), paradigma di un processo di meticciamento.

I processi di ibridazione esistono con l'homo sapiens sapiens, ma l'ibridazione culturale ed il meticciato biologico inducono a convivere in pace e solidarietà o può condurre  molte persone al disturbo dissociativo d'identità ?  Lo psichiatra Otto Friedmann Kernberg ha introdotto il concetto di "diffusione dell'identità" come elemento centrale nelle personalità borderline. La diffusione di identità induce a rappresentazioni di sé e dell'altro parziali, anziché integrate, che risultano da meccanismi di difesa psicologica, come la scissione.
Prima di analizzare sociologhi e psichiatri (alcuni dei quali hanno emesso "sentenze" non molto rassicuranti su Trump). Analizziamo il decreto "salva terroristi"
Alla prima press conference il neopresidente eletto ha giustificato il decreto dicendo che avrebbe evitato l'ingresso di terroristi che avrebbero potuto commettere altri atti simili a 9\11 e la strage di San Bernardino (ha citato esattamente queste due).
Bene, uno degli attentatori di san Bernardino era statunitense, l'altro pakistano. Gli attentatori del 9\11 provenivano Saudi Arabia (15su19), Libano, Egitto ed Emirati Arabi.
- Nessuno di questi stati è nella lista degli stati bannati.
- L'Iran, che non hai avuto a che fare con gli attentati di matrice sunnita, ma anzi ha svolto un ruolo di contrasto cruciale a riguardo, è bannato.
- Saudi Arabia, patria del wahabitismo(la matrice ideologica dell'ISIS), e finanziatrice conclamata di gravi attentati non è bannata.
- In tutti gli stati "a maggioranza islamica" non bannati, Trump ha towers\hotels\golf clubs etc.
Lasciate dormire in pace Bauman... Questo è un decreto "anti terrorismo" solamente per chi, quando si parla di "islam", ha in mente un confuso mappamondo dove più o meno riesce a indicare con il pollicione la zona del golfo ma ancora ha difficoltà a capire chi sia questo e chi sia quello..
#4180
Attualità / Re:La marcia delle donne contro Trump
29 Gennaio 2017, 18:18:59 PM
Citazione di: Fharenight il 29 Gennaio 2017, 16:03:06 PMMa marciare contro l'insediamento di un presidente democraticamente e regolarmente scelto dagli elettori non è giusto né serio.
Ah no? Poi non marciano contro l'insediamento, marciano contro chi le "prende per la figa" (alla moderazione: traduzione letterale). E io non sono un forte estimatore del movimento femminista, ma mi sembra una polemica un po pretestuosa quella della signora, se per marciare su un argomento bisognasse prima marciare su tutte le altre questioni simili sul globo terracqueo, non si marcerebbe per niente.  Interessante che la De Mari si sia accorta della similitudine tra Trump e quegli argomenti...un lapsus freudiano.
#4181
Citazione di: Apeiron il 29 Gennaio 2017, 13:45:45 PM
@Inverno,

magia e arte hanno molto in comune. In entrambi i casi c'è il senso di "solennità", di "ciò che è più alto". Ma finisce lì l'analogia. La magia infatti di per sé è nascondere, celare e inoltre è anche imporre. L'arte invece NO.

C'è un modo tuttavia migliore di intendere i riti e la magia (ma a questo punto ha ancora senso chiamarla magia?). Se mastichi l'inglese ti consiglio il link che ho postato alle 11:33 di oggi.
Grazie per il link è stata una lettura interessante, purtroppo il punto a mio avviso fondamentale è poco approfondito "The most noticeable thing seems to me not merely the similarities but also the differences throughout all these rites [or, rituals, of the fire festivals of Europe]. It is a wide variety of faces with common features that keeps showing in one place and in another. And one would like to draw lines joining the parts that various faces have in common. (RFGB p. 13) "
ovvero se questo tipo di operazione che "one would like to" sia effettivamente lecita, o un'altra e più sofisticata forma di pensiero magico. Come si spiegano queste "facce familiari"? Un riflesso di una logica comune ed incatenante, un caso, un riflesso di un "common ground" esterno, o una semplice correlazione evolutiva-cronologica? Risposta difficile, ma da cui dipende la valdità del metodo. L'intelligenza umana è fondata sull'abilità di riconoscere pattern, schemi, a volte ci lasciamo trasportare da questa abilità e bisogna essere guardinghi.

Ps. Non è vero che la magia è intesa a nascondere, quello penso che possa ritenersi più che altro un "side-effect". La magia è intesa a legare, come dicevano i greci quando scrivevano sulle tavolette di piombo le loro maledizioni "io lego Apeiron affinchè risponda in modo interessante". Re-ligare, nel caso re-ligioso. Intanto vediamo se la mia maledizione verrà ascoltata.
#4182
Citazione di: Angelo Cannata il 28 Gennaio 2017, 14:52:19 PM
Credo che la sete di magia sia un bisogno umano da apprezzare, ma necessiti di essere liberata dai fraintendimenti dovuti alla mancanza di critica.

Il problema della distruttività del ricorso alla magia consiste nel pensare mondo fisico e mondo umanistico collegati da una comune visione metafisica: la metafisica dice che esistono oggetti reali; a partire da questa mentalità si pensa di poter trattare il mondo delle interpretazioni, dei significati esistenziali, come confinante, collegato al mondo fisico. Secondo questa mentalità, è possibile individuare forze fisiche che hanno a che fare con il destino, cioè con il senso della vita: si pensi come esempio all'oroscopo.

È la metafisica ad indurre questa mentalità, perché secondo la metafisica ciò che conta è solo il reale, l'oggettivo; il soggettivo, l'opinione, il relativo, sono privi di importanza e di significato, in quanto relegati nel campo di potere e di conoscenza limitato di pochi soggetti.
L'oggettivo vale, il soggettivo non vale. Che un pietra si trovi posata in un certo posto vale, perché è una verità oggettiva, valida per tutti, mentre le opinioni personali su quella pietra non hanno alcun valore, perché non sono altro che opinioni.

È pure questa mentalità ad aver indotto papa Ratzinger ad affermare che la risurrezione di Gesù è un evento storico. Il ragionamento che sta dietro quest'affermazione è chiaro:
- la risurrezione di Gesù è un evento oggettivamente fondamentale per tutti;
- nulla può essere oggettivo e fondamentale che non sia fisico e reale;
- dunque la risurrezione di Gesù deve necessariamente essere stata un evento fisico, reale e dunque storico.

È questa mentalità a indurre anche certuni a collegare la spiritualità con la fisica dei quanti, oppure a parlare di "viaggi astrali", o a indurre l'utente Apeiron a dire "vorrei ben vedere se il Dalai Lama davvero smetterebbe di credere alla dottrina delle rinascite e della ciclicità del cosmo, cosa a mio giudizio essenziale affinchè la liberazione abbia senso, se la scienza provasse la dottrina falsa".

Al contrario, in una visione antimetafisica, s'intende che mondo fisico e mondo delle interpretazioni, dei significati esistenziali, sono separati. Le interpretazioni e i sensi della vita sono creazioni soggettive, ma soggettive non vuol dire di valore nullo; vuol dire umilissime, ma umilissime non vuol dire zero; vuol dire solo consapevoli di essere creazioni strumentali al servizio di un tentativo di umanizzare il mondo e l'esistenza. Anche la fisica è soggettiva, mentre invece i metafisici ritengono che essa pretenda di stabilire verità oggettive valide per tutti.

In una prospettiva antimetafisica il bisogno di magia può essere coltivato in maniera corretta, per esempio creando magie con l'arte, la musica, la poesia e, in generale, con la spiritualità.
Andrei molto cauto nell'accostare la magia all'arte, capisco che tipo di ragionemento poni in atto (assomiglia alla definizione di arte di Walt Whitman) ma il rischio è che si allarghi troppo il cerchio fino alla confusione. Il penserio magico nasce dall'idea che vi sia una sorta di collegamento invisibile tra tutte le cose, il che significa che tirare un filo di una maglia può significare distruggere un palazzo. Questo "strato di realtà" invisibile che collega il tutto, è in effetti quello che tu chiami "il mondo delle interpretazioni". Allo stesso modo in cui la visione metafisica accosta le interpretazioni al fisico, il pensiero magico fa, in una sorta di "metafisica archetipica" (o non espressa). La parte se vogliamo curiosa di ciò è che il pensiero magico sfrutta principalmente delle figure puramente linguistiche per attuarsi, alcune più abusate delle altre. La sinnedoche (parte per il tutto) è una delle più abusate. Non è una novità voodoo quella di prendere dei capelli di una persona, attaccarli su una bambola, e colpire con il malocchio quella stessa persona. Una parte per il tutto. Cosi, come mangiare un cracker, equivale a mangiare il corpo di Cristo. Cosi, come eleggere al governo una persona ricca, trasformerà anche me in una persona ricca. Il pensiero magico è una abitudine umana molto più sottile e ramificata di quanto si possa immaginare pensando solamente si tratti di magia come filtri e pozioni. Ma di strumenti linguistici (interpretazioni) applicati al fisico. Una metafisica  non espressa molto più sottile e difficile da scovare di quanto non si creda.
#4183
Attualità / Re:La marcia delle donne contro Trump
29 Gennaio 2017, 09:51:47 AM
Le donne o chiunque altro marcia per quello che gli pare, c'è sempre chi troverà qualcosa di meglio per cui marciare e con quel ragionamento tutte le marce sarebbero stupide.
Ieri in U.S.A. hanno marciato contro l'aborto, questo va bene? Non potevano marciare contro l'infibulazione? Contro i bambini soldato? Contro i preti pedofili? Non so... Ma che cazzo.. ma cosa bevete?
#4184
Citazione di: paul11 il 29 Gennaio 2017, 01:32:19 AM
Inverno,
non so di quale pianeta parli, a me risulta che sono stanziali gli aborigeni australiani, quelle del Borneo, quelle amazzoniche, eccetera eccetera.Siamo noi ad avere inventato il colonialismo.
Ci credo che sono stanziali, vivono nelle riserve o in terre quasi impossibili da colonizzare (ah praticano ancora tutti l'infanticidio perchè non sanno dove sfogare l'espansione demografica, essendo che li vicino ci sta una metropoli e non un altro popolo di giavellottisti da decimare)... Sicuramente nel Borneo ci sono ci sono nati, non ci sono arrivati... ma io boh..
#4185
Citazione di: Fharenight il 28 Gennaio 2017, 23:46:28 PM
Citazione di: InVerno il 28 Gennaio 2017, 19:37:40 PM
Citazione di: Fharenight il 28 Gennaio 2017, 17:13:30 PME comunque, ci sono tanti altri danni che l'Ue ha prodotto in Italia, vedi nell'ambito delle agricoltura ...
Tipo ?


Tipo?

Tipo l'olivicoltura; l'olio di bassa qualità che si deve importare dalla Tunisia a dazio zero. Il dramma è per tutti, anche per noi comuni consumatori che non sappiamo più dove acquistare l'olio di buona qualità italiano pur spendendo non poco per qualsiasi bottiglia d'olio che si trova ora in commercio. Ti basta o devo proseguire?
Ovviamente non consideri che l'ipotesi del crollo dell'EU significhebbe perdere un (ipotetico) dazio d'importazione per l'olio di Tunisi, e averne 28 di esportazione per tutti i paesi membri a cui oggi esporti liberamente. Devi proseguire, fino a fare un elenco che faccia da controaltare al fatto che le aziende agricole sono finanziate al 50\70% su tutte le opere di ammodernamento da 20anni con i piani di sviluppo rurali. Capito? Spendi 100 paghi 30-50. Riguardo all'olio, considera che prima dei migranti tunisini sono arrivate le piante di oliva andaluse. Eh già, sono arrivate a rubare il lavoro alle olive Italiane. E mentre eravamo tutti felici di aver trovato un oliva che produceva olio di merda a basso costo, ora c'è qualcuno che piange perchè ha scoperto che c'è chi riesce a farlo ancora più a basso costo. Però si galleggia guarda, da quando negli uliveti ci sono i negri tutto sommato si potrebbe parlare di "little-Tunisi"