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Messaggi - InVerno

#4186
Mostrare i denti (ridere) nel mondo animale rappresenta sempre una reazione difensiva.
#4187
Attualità / Re:Che significa "America first"?
19 Aprile 2017, 11:06:27 AM
Un punto che non viene quasi mai dibattuto in Europa e io stesso non ho menzionato ma è ben conosciuto in america è l'influenza della filosofia di Ayn Rand e la corrente oggettivista sul liberismo moderno. Parlando con amici americani della questione, ho avuto nette impressioni sull'influenza di questa scrittrice sulla cultura americana e sulla corrente dei tea party. Ayn Rand sta all'adolescente americano come Nietzsche sta all'adolescente europeo voglioso di "filosofia col martello", salvo che il paragone tra i due pare perlomeno improprio nei contenuti. America first, che potrebbe tranquillamente essere riprodotto in "me first" è anche questo, la degenerazione del partito repubblicano americano, passato dal conservatorismo di illustri presidenti all'egotismo del recentissimo Trump, non una questione sottotraccia tuttavia. E mentre l'imperialismo americano ha subito alti e bassi indipendentemente dal partito alla presidenza, questioni tipiche del conservatorismo sono passate dalla conservazione alla demolizione. In primis la questione ambientale già citata e che rappresenta per noi europei forse il più imminente pericolo. Basti sapere la linea Reagan o Nixon, se non addirittura Bush senior, e confrontarla con la linea Trump per tracciare questa metamorfosi della conservazione, dalla conservazione per principio alla conservazione di se stessi, dalla conservazione del sistema alla conservazione del momento attuale e dei benefit immediati. Come ha recentemente sottolineato in note satiriche Bill Maher, la domanda per il repubblicano medio si è trasformata da una generica domanda di conservazione a "what would a dick do?" ("che cosa farebbe una testa di cazzo?") E qui si ritorna ad Ayn Rand, che pare onestamente ossessionata nel porsi questa domanda e fornire peraltro risposte convincenti nella formazione dei suoi eroi, emerite teste di cazzo alla sempiterna ricerca di mantenere e conservare questo status "alternativo" composto di scelte al limite della sociopatia e l'anafettività, scelte operate "col martello" nel tentativo di divinizzare se stessi, la generica moda di rendersi odiosi e astiosi per rendersi felici e famosi. Da non dimenticare poi l'endorsement di Putin, un altra traccia importante per comprendere come "america first" stia realmente in piedi. Chi segue anche lontanamente la retorica putiniana sa bene che la difesa retorica di Putin davanti ai criticismi sia principalmente puntare il dito contro l'america. Lo scopo principale della retorica di Putin è quello di dimostrare che gli U.S.A. sono uguali se non peggio, per esempio i media russi sono i primi a segnalare eventuali brogli nelle elezioni americane per il semplice scopo di dimostrare che non esiste un "mondo migliore" e che le elezioni per esempio sono "sempre corrotte, anche in America". Putin non poteva trovare miglior alleato per le prossime presidenziali e specialmente per l'elaborazione del motto della prossima campagna elettorale, sdoganato abilmente dall'alleato dalla capigliatura arancione. E questo non solo offre un dejavu di guerra fredda, ma anche e specialmente un esempio di come "America first" potrebbe diventare il primo tassello di un domino di reazione a catena per tantissimi altri stati connessi. Ayn Rand, bisfrattata e poco considerata in Europa, potrebbe in realtà diventare una pensatrice fondante della nuova Europa, basata sull'individualismo sfrenato in un campo già preparato dal neoliberismo. La nota positiva è che solitamente queste società durano molto poco, la nota negativa è come e perchè finiscono.
#4188
Attualità / Re:Che significa "America first"?
16 Aprile 2017, 18:10:31 PM
Poi dal punto di vista sociale la questione è ben testimoniata da Farheneit, pargoli che hanno succhiato e strasucchiato dalla mammella dell'egalitè\fraternitè, e con ancora la bocca sporca di quel latte urlano e schiamazzano per il ritorno di un darwinismo sociale nazionalista. Con l'aggravante americana che questi pargoli sono della rust belt, non solamente una questione di carbone ma una questione di industria pesante, pesante e arruginita. Il paradosso è presto detto, america first vuol dire coccolare la rust belt e puntare su una ripresa immediata e drogata di finanziamenti e manovre ad hoc per preservare posti di lavoro fuori mercato. L'idea malsana è che il riscaldamento globale sia una bufala made in China per rallentare i propri competitors e i Trumpisti sarebbero quei furboni che non se la danno a bere continuando a investire sul carbone della rust belt per mantenersi sul mercato nonostante le "fake news" cinesi. Quando il presupposto politico è cosi gravemente errato, ci si possono solo aspettare conseguenze drammatiche. Quando fra vent'anni l'America sarà un una nazione a carbone,, vedremo quale sarà la soluzione per "america first", di sicuro più il declino americano si approfondità più il grido "america first" diventerà forte e assordante per tutti. L'Europa ha finalmente l'occasione di abbandonare i cugini un po cialtroni d'oltre mare, e farlo prima che scalcino cosi forte da provocare qualche conflitto. I rapporti Tedeschi con Turchia e China sono preziosi più che mai e gli inglesi che si sono schierati con la vecchia colonia avranno le loro gatte da pelare.
#4189
Attualità / Re:Che significa "America first"?
14 Aprile 2017, 21:51:28 PM
L'antiamericanismo, per chiunque non sia americano, penso sia una posizione di partenza.. ma di basso stimolo intellettuale? Suvvia..il primato americano porta con se delle responsabilità e decisioni di grandezza inaudita, spesso la critica puzza di demagogia perchè presenta alternative raffazzonate e improprie se relazionate agli ordini di grandezza in gioco. L'eccezionalismo tipico american giustifica, ma la massima di Biante rimane attuale, la moltitudine licenzia la cattiveria, e la moltitudine qui è rappresetanta dagli alleati. Che significa america first? E' il sintomo di una parabola discendente, a mio sentire, non tanto di un mondo che non accetta più il primato americano, quanto di un mondo che non accetta più primati in generale.
#4190
Citazione di: giona2068 il 13 Aprile 2017, 09:39:07 AM
Citazione di: InVerno il 13 Aprile 2017, 09:01:08 AM
Citazione di: giona2068 il 13 Aprile 2017, 00:04:31 AM
Citazione di: lorenzo il 12 Aprile 2017, 23:47:54 PM
Vabbé.
Buonanotte.
(non occorre che ricopi tutto il messaggio cui vuoi rispondere)


Per essere più chiaro, il cristianesimo non nasce dalla mente dell'uomo, ma dal cuore.
Per questo io mi astengo dal partecipare alle discussioni fatte da menti in piena la cui finalità è sfoggiare la cultura, la maestranza nell'uso della lingua e quant'altro serve a far gonfiare il proprio io.
Se vogliamo esaminarci per scoprire quanto ci interessa il cristianesimo, basta guardare quanto siamo disponibili a metterci in discussione davanti ad un giudice infallibile che si chiama S. Vangelo. Il cristianesimo è rinnegare se stessi per far spazio alla divina sapienza.
Questo non vuol dire che disdegno la cultura teologica, ma quando essa non è accompagnata dalla vera fede che genera il desiderio di trovare una via per cambiare il proprio cuore, la cultura teologica non è solo inutile ma è deleteria perchè fa gonfiare l'io della superbia e dell'orgoglio che distruggono l'uomo.
Non vorrei essere pleonastico ne insinuatorio, ma il cuore è una pompa idraulica, non nasce niente da li, nasce tutto dalla mente.
Ma tu senti!

Il cuore di cui si parla non è il miocardio, ma la sede dei sentimenti e della spiritualità dai quali parte tutto!

Conosci solo la mente che è la sede dell'inganno nel quale vivono gli umani.
Mente viene da mentire!
Come ti pare, in ogni caso "la sede dei sentimenti" è comunque parte della mente
inutile ribadire infantili contrapposizioni "cuore-cervello" come se si trattasse di ragioni antitetiche,
non lo sono, hanno un unica sede fisica e sono originati dagli stessi meccanismi
che poi riusciamo o vogliamo dividerli per facilità di dialogo è tutto un altro discorso
mi accodo a quanto detto dagli altri. Purtroppo questo topic evolve male perchè manca di contradditorio serio.
#4191
Citazione di: giona2068 il 13 Aprile 2017, 00:04:31 AM
Citazione di: lorenzo il 12 Aprile 2017, 23:47:54 PM
Vabbé.
Buonanotte.
(non occorre che ricopi tutto il messaggio cui vuoi rispondere)


Per essere più chiaro, il cristianesimo non nasce dalla mente dell'uomo, ma dal cuore.
Per questo io mi astengo dal partecipare alle discussioni fatte da menti in piena la cui finalità è sfoggiare la cultura, la maestranza nell'uso della lingua e quant'altro serve a far gonfiare il proprio io.
Se vogliamo esaminarci per scoprire quanto ci interessa il cristianesimo, basta guardare quanto siamo disponibili a metterci in discussione davanti ad un giudice infallibile che si chiama S. Vangelo. Il cristianesimo è rinnegare se stessi per far spazio alla divina sapienza.
Questo non vuol dire che disdegno la cultura teologica, ma quando essa non è accompagnata dalla vera fede che genera il desiderio di trovare una via per cambiare il proprio cuore, la cultura teologica non è solo inutile ma è deleteria perchè fa gonfiare l'io della superbia e dell'orgoglio che distruggono l'uomo.
Non vorrei essere pleonastico ne insinuatorio, ma il cuore è una pompa idraulica, non nasce niente da li, nasce tutto dalla mente.
#4192
Citazione di: Fharenight il 11 Aprile 2017, 12:37:52 PM
:)
Oh mamma che papiri con quest'altro!  Myfriend, Amicomio, Dici e ridici e ripeti le stesse frasi in maniera stucchevole.
Mi sembri come il bambino che ha appena scoperto che la vecchia e magica Befana in realtà sono mamma e papà e corre dai suoi amici a rivelarlo tutto soddisfatto credendosi furbo per poi scoprire che i suoi amici lo sapevano già. Cosa credi, che solo tu hai fatto queste osservazioni? E pensi che la fede in generale, e di certi credenti in particolare, possa smontarsi cosí facilmente? Coi toni tra l'altro poco gentili e presuntuosi che utilizzi? Non è con l'aggressività che si trasmette qualcosa che possa entrare nel cuore degli altri, sí, perché ciò che vogliamo comunicare si veicola col pensiero ma si consolida  col cuore. Bisogna saper trasmettere con pacatezza e genuinità anche emozioni e sentimenti per riuscire a far cogliere agli interlocutori l'essenza e l'essenziale.
Per una volta sono d'accordo con Fharenight, o almeno parzialmente. Chi ha a cuore un determinato strato della realtà (quello impropriamente detto "scientifico", ma che in questo caso forse dovrebbe chiamarsi filologico) ha già operato determinate scelte esistenziali e morali. Per tutti gli altri è tempo fondamentalmente perso, innanzitutto perchè la religione in prima istanza è un lessico del proprio costrutto esistenziale. Se uno si abitua a chiamare determinate pulsioni o emozioni utilizzando il lessico religioso, è tempo perso dimostrare che queste entità confliggono nei testi, perchè le vive ogni giorno, basta che attacca la parolina a un emozione. A quel punto vivrà tutti i giorni di questo lessico, lo sentirà vero e suo tutti i giorni, la conflittualità dei testi rimarrà per lui un problema marginale di fronte al contatto quotidiano con quelle parole che sente cosi vere giorno dopo giorno. Quindi il problema sta a monte, prima dei testi.
#4193
Per andalusia mi riferisco alla Al-Andalus, per l'epoca d'oro in particolare il califfato Rashidun e i seguenti Ommayade, per la Turchia di Ataturk fino Erdogan (vedremo il 16 aprile che ci dirà il referendum), etc etc etc. Fondamentalmente peraltro non mi interessa granchè, se anche fosse vera l'incompatibilità tra democrazia e Islam paventata da Sartori, l'assenza di precedenti giustifica la resa dei codardi. E di questo parlo quando parlo di conflitto generazionale. Sono d'accordo quando Sartori afferma che la sinistra ha trivializzato profondamente la questione dell'immigrazione facendone una questione "de core" invece che una sfida estremamente complessa in ogni ambito sociale, forse una delle più difficili e complesse che la cultura occidentale si è trovata ad affrontare in questi termini. Ho anche un pudore, cosi come non chiederei a un novantenne di stare in piedi su autobus, non gli chiederei di farsi carico di sfide che richiedono questo livello di dedizione e coraggio, e non lo chiedo altresi a Sartori che poteva vantare giovani pittrici in camera da letto, ma come natura vuole stava portando le tavole al falegname. So che la disprezzerebbe ma un sentimento di umana e onesta compassione mi pervade quando lo leggo e gli sento dire le stesse cose che dicono quelli che per lui non hanno mai avuto diritto di parola, i "non laureati". Anche Giggino del bar sotto casa mi disse che bisognava silurare i barconi, chissà forse Sartori non sa cosa si è perso a non rivolgergli mai la parola. In ogni caso se esiste una generazione giovane di cultura occidentale, preferirei vederli a testa alta affrontare i problemi che questa sfida propone, non urlare terrorizzati davanti al crollo dei propri valori come perdenti qualsiasi. La "fuga patriottica" è un invenzione del tardo fascismo (tardo finito).
#4194
Citazione di: paul11 il 06 Aprile 2017, 22:11:04 PMPerchè predica la novità del salto oltre il sensibile umano convenzionale della fisica, ma continua a discutere di risvegliati in maniera ancora convenzionale. Gesù è universale non solo terreno. Le regole dettate dal sacro valgono su tutto l'universo.Quindi si tratta di coniugare i concetti razionali che leghino fisica e metafisca,come ha rivoluzionato la scienza fisica, rimettendo in discussione ontologia, epistemologia e fenomenologia.,senza scadere nella new age.

L'unico problema dell'uomo è fisico, ad esempio come fisiciamnte arrivare su Marte. Il nostro metabolismo è "convenzionato" e regolato dalle forze che agiscono sul nostro pianeta.
Un giorno sarà teoricamente possible superare lo spazio/tempo, fare salti,,ma il problema rimarrà fisicometabolico..
La nostra pressione sanguigna, i battiti cardiaci, tutto è regolato da millenni di adattamento.
L'universo ha molta più fantasia di darci qualche problema metabolico, esistono luoghi dove non solo la materia scompare ma anche l'informazione, e nemmeno le regole dettate dal sacro possono andarvi oltre.
Poi perchè dovrebbe lui coniugare tutti questi concetti e ambiti con la sua fede quando nessun altra fede si preoccupa neanche minimamente di ciò. Eccesso di zelo?
#4195
Citazione di: altamarea il 06 Aprile 2017, 21:38:36 PM
baylham ha scritto:
CitazioneSe oggi il mondo è un villaggio allora il concetto di cultura, i problemi e le soluzioni vanno adeguati a questa nuova dimensione.
Ti sembra che sia facile per un convinto islamico adeguarsi al sistema democratico occidentale ?
Mi sembra che Sartori conosce sicuramente della Tunisia, del Libano, della quasi recente Turchia, dell'Indonesia, della Malesia, dell'antica Andalusia, dei califfati dell'epoca d'oro. Conosce certamente esempi di convivenza tra forme democratiche ed Islam. Sa anche sicuramente che la stessa se non più forte settarietà è presente anche negli Ebrei, Sartori sa anche che i subsahariani immigrati sono perlopiù cattolici, sa sicuramente anche che non esiste lo "stadio di guerra" ma lo "stato di guerra" previa dichiarazione di guerra con annessi e connessi, Sartori sa tante cose, ma preferisce dedicarsi ad anatemi. Il che è buono, perchè spiega il vero conflitto nascente in Europa, quello generazionale.
#4196
Citazione di: Lou il 06 Aprile 2017, 09:59:17 AM
Citazione di: InVerno il 06 Aprile 2017, 09:24:13 AM
Io non sono per niente convinto delle elucubrazioni successive, ma il principio del ragionamento di myfriend non è banale. L'idea che la spiritualità metta radici da un interpretazione della realtà, che soggettivamente riteniamo più verosimile rispetto alle altre, è credo fondamentale, e credo che sia proprio questa verosimiglianza ad essere stata intaccata cosi gravemente nel tempo nelle dottrine tradizionali. L'idea di ripartire da un interpretazione quasi sensoriale, ma sopratutto sensuale, della realtà per ricostruire un nostro rapporto innanzitutto con noi stessi e poi col mondo, non è cosi peregrina.
Personalmente sono d'accordissimo con la parte che ho grassettato, tuttavia, forse avevo frainteso e non capito la posizione espressa da myfriend, la quale mi era parsa valutare l'aspetto della realtà radicata nel sensoriale e percettiva e i referti che sensi e percezioni ci consegnano, illusione e non la radice da cui ripartire/ritornare nella ricerca di una spiritualità autentica e per un rapporto diretto con "le cose stesse".
In effetti è farina del mio sacco, o meglio farina che ho raccolto dal suo sacco pensando che gli fosse involontariamente sfuggita nel suo tentare di dimostrare di essere "oltre". In ogni caso il ragionamento è cominciato da un analisi del sensoriale e del percepito, che poi si giunga alla conclusione di superarlo o di immergersici è una valutazione successiva e oserei dire soggettiva. E' comunque interessante che una discussione riguardo alla spiritualità cominci dal "guardare la luna", come a mio avviso cominciarono anni or sono, è un ritorno al passato che cambia vesti ma mantiene lo stupore, e il concetto di mistero.
#4197
Citazione di: paul11 il 05 Aprile 2017, 14:06:59 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Aprile 2017, 11:13:28 AM@paul11 Quello che tu dici è esatto, solo che quei minori costi di produzione sono salari e pensioni da fame. I profitti certo sono alti e questo è l'effetto delle politiche liberiste che tu chiami le basi dell'economia. Il punto è che noi Italiani possiamo permetterci di meglio, soprattutto se iniziamo a ragionare sul fatto che bisogna far pagare tasse adeguate a chi ha, per aiutare chi non ha.

Il problema è che stante la situazione attuale dell'europa, non c'è scampo.
I salari,stipendi, pensione basse non hanno via di uscita.
Quando il governo in questi giorni propinando propaganda demagogica sul lievissimo aumento occupazionale e del pil, è pari ad uno stato comatoso con accenno lieve . Una vera ripresa la si fa con tassi superiori al 3% di pil e strutturati, non un per un paio di mesi.
Basta dire che le forme di occupazioni sono comunque precarie ,con stagismo per postuniversitari e contratti a tempo indeterminato ma con possibilità di licenziamento (evviva il job act?).

Quando noi parliamo del dollaro USA non andiamo a vedere come Florida, Alabama ,Alaska ecc, chiudono i loro conti; vale  adire non sappiamo come i più di 50 Stati dell'USA ognuno funzioni.
La stessa cosa avviene per l'Europa nell'area di una moneta unica, l'euro.
Nell'attuale situazione di tasso di sconto, e quindi  il costo del denaro vicino allo zero, chi ci guadagna come azienda gudagna moltissimo, chi sta bene sta meglio ancora e chi sta male sta peggio.

Perchè è molto più  facile per le aziende multinazionali in Stai forti come la Germania che vanno bene avere tassi di profitto nettamente superiori al reinvestimento (il ritorno finanziari o dell'investimento).Quindi migliorano, innovano e vanno su altri mercati internazionali e intanto i loro salari, stipendi ecc, possono chiedere aumenti. Loro sono in economia"giusta" dal punto di vista teorico.
In Italia   e negli Stati  più depresse dell'euro, non si ha la sufficiente "forza", per bassa capacità di fare sistema da parte di un'industria che chiude, delocalizza o svende agli stranieri. Allora i salari,stipendi, ecc tendono a deprimere seguendo il corso della ricchezza prodotta(= zero). Mentre i forti diventano più forti  i deboli peggiorano strutturalmente

Questa scellerata forma economica politica chiamata Europa ha una eterogeneità tale di situazioni di Stati che ognuno ha portato nell'unità europea strutturalmente i suoi mali o la sua buon salute e invece di seguire una rotta di equità, hanno costruito una forma politico economica che aumenta le diseguaglianze e gli attriti interni. basta aver ascoltato le diverse posizioni di chi e quanti immigrati potevano raccogliere ognuno.

Le tasse le devono pagare tutti, questa è equità, ma non illudiamoci che i costi della politica, della corruzione e dell'accanimento all'evasione, risolvano problemi strutturali italiani ,stante l'attuale situazione europea.
E' bene e cosa giusta da sempre, e non da adesso, che siano posti problemi di equità interna.
La dimostrazione è che  le tasse tendono ad aumentare, mentre i servizi dello Stato, ,il welfare ,tende a peggiorare.  .....E l'industria non sta affatto risorgendo......

Vuol dire che il fabbisogno dell'amministrazione diretta e indiretta dello Stato ( dal comune allo Stato) non sta diminuendo,
ma diminuiscono in numero assoluto(perchè questo è il vero indice e non le percentuali) gli occupati e chi desiste dal cercare occupazione come le donne sopra i quarant'anni.
Quindi, c'è una nuova povertà che ha bisogno di assistenza e previdenza che aumenta il fabbisogno dello Stato, quest'ultimo chiede a chi ha reddito con le tasse, sempre meno in cifra assoluta, di poter mantenere sempre più la popolazione inattiva e tutto questo in una economia incapace di ricreare le condizioni di creare ricchezza produttiva.
Giocoforza finirà male.........se non cambiano le condizioni.
Non penso che ci sia una differenza fondamentale tra l'individualismo dell'evasore fiscale, e il nazionalismo (che vorrei tanto chiamare provincialismo) degli stati in europa, in ogni caso le nazioni\unioni si fanno se i partecipanti limitano la loro naturale propensione al profitto di parte. Ciò che cambia è che una nazione ha non solo potere economico, ma anche politico e militare, da poter investire sul campo per mitigare queste spinte. Quando UK ha ventilato l'ipotesi Brexit, quale argomento è arrivato dall'EU per controbattere? Soldi.. ma non abbastanza, non solo quelli giustamente servivano all'UK. L'individualismo\nazionalismo e l'idea che il mercato possa sottomettere e surrogare qualsiasi altra forza centripeta, sono argomenti importanti.
#4198
Io non sono per niente convinto delle elucubrazioni successive, ma il principio del ragionamento di myfriend non è banale. L'idea che la spiritualità metta radici da un interpretazione della realtà, che soggettivamente riteniamo più verosimile rispetto alle altre, è credo fondamentale, e credo che sia proprio questa verosimiglianza ad essere stata intaccata cosi gravemente nel tempo nelle dottrine tradizionali. L'idea di ripartire da un interpretazione quasi sensoriale, ma sopratutto sensuale, della realtà per ricostruire un nostro rapporto innanzitutto con noi stessi e poi col mondo, non è cosi peregrina. E' forse drastica, ma nasce anche per riflesso di dottrine che fanno dell'inverosimiglianza il proprio punto di forza, di attrazione verso i fedeli, facendo continua caccia di miracoli e incetta di strane elucubrazioni sull'ignoto. Il risultato scontato è che queste dottrine si sono confinate nell'ignoto (come nel fine vita) mentre un percorso spirituale dovrebbe abbracciare l'intera esistenza di uomo e spingerlo alla riflessione e all'immedesimazione anche solo guardando un battito d'ali. Ancorare la spiritualità a un principio di realtà significa coglierne i frutti ogni giorno, e ognuno possiede il proprio e lo custodisce gelosamente in modo tale da saziarsi quotidianamente, in ogni caso la Verità è distante e lo sarà sempre.
#4199
Tematiche Filosofiche / Re:NAVIGARE NEL TEMPO
05 Aprile 2017, 16:52:11 PM
Citazione di: Eutidemo il 05 Aprile 2017, 12:15:25 PM
Citazione di: InVerno il 04 Aprile 2017, 16:01:56 PM
Lungi da me parlare di preveggenza, ma non sarebbe interessante mescolare a questo argomento il concetto ancora difficilmente afferrabile e poco esplorato di "intuizione"? In fin dei conti escludendo che l'autore del libro fosse dotato di preveggenza, o che si fosse preparato meticolosamente con una ricerca mirata ad una singola nave, la spiegazione ancora più probabile è che esso ha assorbito una gran quantità di informazioni riguardo l'industria navale del tempo e dalla sublimazione di queste informazioni è nata l'intuizione di chiamare la sua nave "TITAN" (e cosi le altre). [Sarebbe utile distinguere le intuizioni dalla normale incidenza statistica (vedi Nostradamus)]. E' l'intuizione una forma di viaggio nel tempo (futuro)? O è semplicemente una previsione estremamente elaborata e complessa che suscita un effetto "wow" nello spettatore incolto?

Può darsi!
Però, nel caso di specie il temine INTUIZIONE non mi sembra molto appropriato, perchè l'attenzione dell'autore del libro non era intenzionalmente rivolta a conoscere una specifica verità, ma era dedito semplicemente a scrivere un romanzo di avventure.
Intuizione è un termine generalmente positivo, anche se probabilmente anche il nazismo fu un intuizione geniale, qualifica tuttavia un processo immaginativo terminato con successo, fermiamoci prima di considerarla "intuizione" ma ancora semplice pensiero (la sostanza cambia?). Tu hai posto l'accento sui viaggi psicologici "nel passato" ma allora mi devi spiegare perchè quelli nel futuro funzionano diversamente, nello specifico, quelli nel passato sono sia volontari che involontari, perchè quelli nel futuro sarebbero "validi" solo se intenzionali (con l'intenzione di prevedere) ? Possiamo con naturalità e involontarietà, ricostruire un passato in cui immergerci (Proust!) perchè non un futuro? E siamo sicuri che i nostri viaggi nel passato siano più attendibili di quelli nel futuro, solo perchè li abbiamo veramente vissuti? Da cosa nasce questa convinzione, non siamo abili contaballe? Esiste un passato "mai pensato" da nessuno, o un futuro mai scritto in uno sceneggiato?
#4200
Citazione di: Lou il 04 Aprile 2017, 18:04:45 PM
Citazione di: InVerno il 04 Aprile 2017, 16:22:43 PM
Citazione di: myfriend il 04 Aprile 2017, 16:01:23 PMDi certo, però, una mappa è un aiuto. Se devo andare da Milano a Roma e poi mi ritrovo a Parigi pensando di essere arrivato....se non altro la mappa mi aiuta a capire che sono fuori strada.
Ecco. Questa mappa aiuta a capire che chi ha una "fede" e pensa di aver trovato la verità, in realtà è LONTANISSIMO.
Se riesci ad affermare questo significa che non è più solo una mappa, ma una mappa che genera fede in te e tu hai fede in lei. Se non hai fede in una mappa, se non sei "istituzionalizzato" in essa, non hai strumenti per dire all'altro che sta sbagliando, il risultato è che si torna allo stadio 1, quello egoico, perchè la scelta della mappa diventa soggettiva e ognuno pensa di avere in mano la migliore (in effetti io direi che lo stadio 2 non è mai esistito, perchè l'istituzione è solo uno strumento della cosidetta fase 1). Se la mappa è solo una mappa, bruciala, sei dotato (come tutti) di un eccellente (per quanto umano) senso dell'orientamento, e serve molto ad abituarsi a riscoprirlo. Oggi tutti hanno mappe sul telefono, e quando finisce la batteria si perdono tra il bagno e il soggiorno, in realtà esistono persone capaci di attraversare il pacifico in canoa senza alcuno strumento, sono i grandi "cartografi" che studiamo insensatamente.
Interessante post InVerno, per i miei canoni ovviamente, trovo che, interpretando - a modo mio - le tue parole esse, oltre a rilevare l' atto di fede che implica l'affidarsi alle mappe, sottendano  un implicito "warming" a non scambiare la mappa per il territorio, forse una distinzione che, come esplichi, ristabilisce e restaura una relazione con esso più originaria e ravvicinata al carattere esplorativo da cui ogni mappa sorge e permette la sorpresa di percorsi non ancora tracciati.
Se ammiri e segui un maestro, che per essere riconosciuto come maestro ha ribaltato l'ordine costituito e esplorato terreni ignoti senza mappa, e tu lo ammiri per l'istintività divina, il suo senso dell'orientamento nel caos della vita, la leggiadria delle sue parole, i suoi gesti compassionevoli e giusti.. E lo ammiri facendo tutto il contrario di lui,paladino dell'ordine costituito, andando a braccio con un inforcata di mappe, meccanico nello spartirti le risorse morali che ti ha fornito, brandendo le sue parole come scure per colpire altri che navigano con altre mappe.. C'è qualcosa che non funziona, e non solo nel mondo religioso-spirituale, ma ovunque si ripresenti l'iconico rapporto maestro-discepolo, che infatti è solitamente un rapporto fallimentare e lascia i maestri sempre soli sulle guglie delle montagne e i discepoli ad annaspare all'ombra della loro grandezza.