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Messaggi - InVerno

#4186
Citazione di: Fharenight il 23 Febbraio 2017, 14:25:00 PM
Inverno, com'è che non comprendi?
Se sono costretta a cambiare canale e seguire un programma di Mediaset o altro, perché devo pagare la Rai? Dalla Rai mi aspetto una conduzione super partes, o almeno pluralismo, cioè dovrebbe rappresentare non solo comunisti e cattocomunisti, ma pure chi è contro i comunisti e i cattocomunisti... Sapessi quante cose non vengono portate a conoscenza dalle emittenti della dittatura del pensiero unico nel cui calderone bollano sinistroidi e cattocomunisti.
Il servizio pubblico nella teoria (e le utopie anche se irrangiubili, forniscono una meta) dovrebbe essere scevro da interessi politici di qualsiasi sorta. Se non lo è uno si può giustamente lamentare del fatto in se, ma non si ci può aspettare che una qualsiasi forza politica del 3% abbia un canale, lo avrà quando avrà il numero di parlamentari giusto (anche se non credo sia questa la strada maestra, visto che ragioni in questi termini). Poi ripeto, le tasse sono odiose, ma questa si può evitare, basta cacciare la TV nel bidone.
#4187
Il NYT se non sbaglio ha coniato il termine "nazionalismo civico" per distinguere (intelligentemente) il nazionalismo moderno da quello di inizio novecento. Seppure faccia riferimento spesso e volentieri al vecchio nazionalismo come "radice culturale" la connessione è talmente flebile da apparire involontaria. I programmi dei neonazionalisti hanno pressochè a fare con questioni di ordine pubblico e di polizia, non c'è alcun reale programma di altra natura dietro, tantomeno economica, parossistico sarebbe anche solo immaginare si interessino di scrivere la storia. Sfruttano la mitologia imperialista occidentale, ma non ne sono ne autori (di questo gli va dato atto) ne possibili revisori. Un nazionalismo ridotto all'osso delle sue intenzioni, bastonare l'altro, epurato da tutti quegli orpelli ideologici e rimandi al romano impero che avevano convinto anche pensatori illustri un secolo fa. Gli stessi antinazionalisti di un secolo fa, se citati contro questo nazionalismo, appaiono fuori luogo. A mio avviso l'unica citazione che è rimasta fuori dal tempo è quella di Einstein "il nazionalismo è un disturbo dell'infanzia". Nel senso che è una questione prettamente educativa, che ha a che fare con il nucleo familiare, alcune tradizioni familiari sono rimaste impermeabili all'egalitarismo e hanno continuato a coltivare questa voglia di bastone, per se stessi e per gli altri. E mentre i ragazzi di queste famiglie uscivano e venivano contaminati dall'egalitarismo (che ha ridotto all'osso le pretese della loro ideologia) la voglia di bastone non è mai passata, e non passerà. I leader neonazionalisti fanno appello a queste persone, quelli del "siamo tutti uguali – ma tu una bastonata te la prendi lo stesso". La violenza "politically correct", la prospettiva di "casa mia regole mie" .. e a casa tua "regole mie anche" Come ha dimostrato recentemente LePen, in visita al Mufti del Libano che per protocollo voleva farle mettere il velo. Lei ha rifiutato, ma era lei in visita a "casa" del Mufti, "regole mie a casa mia" evidentemente vale solo per lei. Questo è, contradditori spot pubblicitari che nascondono un semplice bisogno psicologico, quello di violentare l'altro, ma soprattutto essere violentati a propria volta "come faceva papà". Non è un caso che a parte il vuoto pneumatico di Salvini di cui non si conoscono i natali (tiriamo a indovinare?), i leader con una certa possibilità di successo abbiano tutti assaggiato il bastone del padre (nessun doppio senso). LePen in primis, ma Trump pure, si disse del padre "Credo che il vecchio Trump sappia bene quanto odio razziale abbia fomentato in quella lattina di sangue che è il cuore degli uomini ". Se il nazionalismo aveva un ideologia a supporto e per questo era giusto farne un analisi seria e ragionata, il neonazionalismo è l'estrema ratio per comodità di riassunto di un disturbo dell'infanzia perpetrato da tre generazioni di nostalgici, non è nemmeno lecito a mio avviso considerarlo una questione culturale se non per gli effetti emulatori su persone che prima ne erano estranee.
#4188
Ma scusa butta la televisione nella spazzatura e manda una lettera dicendo che non ce l'hai.Se non ti piace la programmazione l'unico modo per farlo capire è non pagarli, se non li pagasse nessuno sarebbero costretti a cambiare i palinsesti. Invece si lamentano tutti e pagano, e loro godono. Rai3 la vogliono i comunisti, Rai1 la vuole il papa, che ci possiamo fare? Pagare canale per canale? Davvero?
#4189
Attualità / Re:Migranti
23 Febbraio 2017, 10:02:25 AM
Citazione di: Fharenight il 23 Febbraio 2017, 05:46:43 AMDei nigeriani non ce ne può fregar di meno, noi cittadini non possiamo risolvere il problema dei nigeriani o dei pakistani e del resto del mondo,  è la politica internazionale che ci deve pensare per evitare sofferenze a loro e tutelare noi. Dunque noi cittadini non vogliamo essere invasi, se ciò avviene è solo per mancanza di responsabilità e capacità di chi ci governa che preferisce scaricarne il peso sulla popolazione mentre si abbuffano di soldi estorti con le tasse.
Lo so che non te ne frega niente, ma ho paura che quando 170 milioni di bengalesi a cui avrai "rubato il lavoro" con la robotizzazione, busseranno alla tua porta perchè li hai lasciati in braghe di tela.. rimpiangerai di averli urbanizzati per comprarti 24paia di scarpe, quando loro sopravvivevano con qualche mucca ed erano 140 milioni di meno (1900) e tu avevi 2 scarpe solo. Vuoi prenderli a calci con le scarpe made in bangladesh? E' questo il primato etico occidentale?

"E' la politica internazionale che ci deve tutelare" Lo sai che la "politica internazionale" non è una specie di organismo alieno o una prostituta a chiamata? ma funziona solo se le nazioni cedono sovranità a organi internazionali ? Sei pronta a cedere sovranità prima all'EU e poi a organi ancora più grandi? Ah giusto te sei una nazionalista! E allora non esiste politica internazionale, esistono solo scambi win-win (commercio) ma nessuna relazione lose-lose (migranti), a meno che non paghi, allora di colpo i migranti diventano win-win, ma sei pronta a pagare per 1 miliardo di persone?
#4190
Attualità / Re:Migranti
22 Febbraio 2017, 23:20:01 PM
Fra una decina di anni quando le maggiori multinazionali del mondo avranno riportato la produzione nel vecchio continente robotizzandola, si capirà veramente il significato di "invasione". I numeri di oggi sono ridicoli rispetto a quelli che i modelli più ottimistici danno per probabili nel prossimo ventennio. Poi ovviamente la soluzione c'è: pagare i propri furti di plusvalore. Ad un governo attento al presente e senza alcuna lungimiranza conviene pagare una tantum lager in Libia e in Turchia per detenere i migranti temporaneamente, ma la detenzione non risolve il problema di fondo lo posticipa e affolla le persone sul confine creando ulteriori zone di disgregazione sociale e barbarie. L'unica speranza per fermare i flussi migratori è che prima o poi converrà (perchè non voglio nemmeno immaginare una motivazione più nobile della convenienza per i nostri lungimirantissimi politici) istituire un reddito minimo universale anzichè centinaia di pagamenti una tantum (indirizzati a governi lacchè e corrotti). Quale organo\consesso di stati lo istituirà ? Chiedere ai nazionalisti!
#4191
No la mia non è un interpretazione di liberazione, anzi nego il fatto che sia mai avvenuta una liberazione ma affermo invece che sia preesistente all'apertura di qualsiasi vaso o la raccolta di qualsiasi frutto, fatto che altrimenti non sarebbe mai accaduto, affermo sia connaturata alla nostra esistenza. L'interpretazione a cui aderisco io e che ho già detto è quella degli stati nascenti di Alberoni, l'individuazione dell'anno zero nel mito serve per dare origine ad un identità culturale antagonista dell'ipotetica corruzione (essendo nascente, è riottosa verso l'ordine costituito), serve ad individuare il nemico e l'amico, come dice donquixote a distinguere il bene dal male. Per me si possono citare tutte le mitologie dell'anno zero che si vogliono, ce ne sono a vagoni, sono solo strumenti linguistici per offrire autorità alle proprie idee, e per agire ancora una volta, come giudici universali. Evidententemente anche i più critici, non riescono a sfuggire alla tentazione di sentirsi homo deus, compreso te, perchè è nella tua natura.
#4192
Citazione di: acquario69 il 22 Febbraio 2017, 04:33:14 AM
Sgiombo l'individualismo e' venuto fuori dopo il medioevo e si e' progressivamente radicato,fino ad arrivare ai nostri giorni all'individuo atomo e assoluto.
L'individuo non era e non si sentiva "separato" dai suoi simili o da tutto cio che lo circondava...la sua concezione era di tipo organico e/o olistico.
L'individualismo( non la solitudine o l'esistenzialismo) non è un incidente di percorso, come essere umano hai la possibilità di coltivare relazioni personali significative al massimo con cento-centocinquanta persone, ma più probabilmente le mantieni con un numero molto più basso che corrisponde alla tua cerchia familiare, o ti attieni al galateo di Kant che non voleva ci fossero più di 13 persone a tavola per giusti e ovvi motivi. I miti e le ideologie hanno costruito identità più ampie ma sempre settarie e legate a confini ideologici o nazionali o religiosi. Se oggi le persone non legassero con il "tutto", con il loro "essere tutti umani" non si spiegherebbe come da qualche anno il numero di suicidi ha superato il numero di morti in guerra, e come invece i guerrafondai medievali fossero cosi legati con il tutto da massacrare le persone oltre ad un determinato e arbitriario confine e farne dell'atto in se motivo di gloria e successo. La violenza imperante del mondo premoderno non si sposa esattamente con la visione di "stare tutti sulla stessa barca", e non mi addentro riguardo ai vari "Tutto" trascendentali perchè in ogni caso hanno fallito nel fungere da collante sociale. Se l'unico argomento contro la storia è la supposta capacità di "immedesimarsi nella mente del contadino medievale" e da li trarre conclusioni riguardo il suo individualismo, stiamo freschi?
#4193
Attualità / Re:Migranti
21 Febbraio 2017, 22:16:36 PM
Citazione di: Fharenight il 20 Febbraio 2017, 21:33:00 PMSolo in Gran Bretagna ci sono tanti italiani che vorrebbero tornare in patria ma sono talmente indigenti che non riescono a pagarsi il viaggio di ritorno, non ricordo quale associazione (invece dello Stato)  si occupa di loro allertata dall'ambasciata inglese. Sono verità che vengono mantenute nascoste grazie a quelli che la pensano come te.
Cioè non hanno 30€ per pagarsi un biglietto? Business, mi metto a fare lo scafista di Italiani
#4194
Attualità / Re:Legge anti bufale
21 Febbraio 2017, 22:10:04 PM
Se vuoi facciamo un bel topic di antiamericanismo puro e sfegatato e alla fine ti offro pure una birra, ma sei d'accordo o no del fatto che vi sia una distinzione sostanziale e non solo gergale tra bufala e propaganda?
#4195
Se il mito è rappresentativo dell'umanità e per questo ha un qualche valore assoluto che senso ha limitarlo ad un tempo definito, non c'è motivo di credere che nella contemporaneità le cose possano o debbano andare diversamente, come non lo sono andate ai tempi. Se le Pandora di oggi si troveranno davanti ad un vaso, perchè dovrebbero non aprirlo quando è nella loro natura farlo, furono create per farlo? Esiodo che da buon elleno non si tirava indietro da responsabilizzare i propri dei, non lascia la colpa alla povera e sola Eva, ma tira in ballo come tu ben ricordi i doni di tutti gli dei e in special modo di Ermes, Pandora era destinata e destinati erano altrettanto tutti i suoi figli, non perchè il vaso era stato aperto (una questione teodicea) ma perchè cosi erano stati creati innanzitutto.
#4196
A parte il fatto che io penso che la condanna della donna Eva\Pandora sia solo un elaborazione successiva di un filone mitologico nato in società matrilineari e matriarcali, dove la donna aveva il potere di fare questa decisione (a differenza dell'uomo, che successivamente non si è dato pace). La mitologia in se è abbastanza chiara, Eva coglie il frutto prima che il peccato originale la contamini, Pandora è curiosa ben prima che il vaso si apra. L'uomo era già "macchiato" prima di macchiarsi, altrimenti non avrebbe avuto alcun motivo per commettere il gesto in se. Poco soddisfacente pensare che "solo la donna" fosse impura, il femminino non è alienabile a piacimento, e che la curiosità sia femmina è una questione ridicola. Se poi andiamo a cercare la più plausibile spiegazione storica del mito Adamitico, un tempio a una quindicina di chilometri dalla supposta casa di Abramo, scopriamo infatti che la costruzione del tempio stesso costrinse i cacciatori\raccoglitori a fermarsi in loco per quasi cinque secoli e a "piegare la natura" per sopravvivere sedentariamente. E' nata prima la necessità del tempio nel cuore dell'uomo, o il peccato agricolo che poi verrà maledetto seppellendo il tempio stesso per vergogna? Questo non mi sembra un dilemma alla uovo\gallina, mi sembra chiaro in entrambi i casi. Queste mitologie vengono citate sempre ad evidenziare che "poteva andare diversamente". Ma poteva?
#4197
In linea di massima quello che posso dirti è che la tua idea sta all'interno di un movimento più grande e articolato, che tende a trasformare i freddi prodotti in "esperienze" e che sta sconvolgendo i paradigmi di diversi spazi dell'economia, io stesso ho viaggiato molto per imparare e fare percorsi attraverso alcune di queste realtà e viceversa. Le possibilità che un progetto simile venga trasportato dalla stessa corrente sono elevate, sopratutto se dopo la semplice redazione di contenuti si passerà anche ad una fase di contatto personale (digitale, ma anche il semplice 4 occhi funziona meglio di quanto si creda). Cominciare da soli un progetto simile significa prendersi un grosso rischio economico, purtroppo per la natura enciclopedica del tuo progetto i partner a cui potresti appoggiarti sono relativamente pochi quindi a questo saresti praticamente costretto, ma ne va dell'unicità del progetto. Io fossi in te e avessi una certa disponibilità economica da poter mettere a rischio ci crederei, a patto di avere a fianco persone altamente qualificate.
#4198
Citazione di: donquixote il 20 Febbraio 2017, 22:09:16 PM
Citazione di: InVerno il 20 Febbraio 2017, 18:50:01 PMsenza la globalizzazione quelle poche realtà agricole sarebbero morte in una maniera ancora più rapida a seguito dell'industrializzazione

poichè l'industrializzazione (stiamo sempre parlando dei paesi "in via di sviluppo") è avvenuta proprio a seguito della globalizzazione e quindi senza di questa l'industrializzazione non sarebbe esplosa, non è questione di esaltazione della purezza, non c'è niente di assolutamente puro nel mondo del divenire, ma è una questione di dinamiche e di equilibri. L'obiettivo di una cultura sensata dovrebbe tendere all'adeguamento alle dinamiche naturali e trovare (e mantenere) un proprio equilibrio interno, e una cultura basata sullo sfruttamento indiscriminato di risorse non rinnovabili nei medesimi tempi che si impiega a consumarle, sulla crescita economica progressiva e sulla competizione permanente sia una cultura totalmente squilibrata in cui prevalgono dinamiche distruttive.
Certo che non avevo inteso i paesi in via di sviluppo, questo è supposto essere un topic sull'occidente. Tutto sta sul cosa intendi per "interno", perchè nel momento in cui per "interno" intendi "nazionale" intendi un entità originata da istanze storico-culturali che non hanno nulla a che fare con un ipotetico equilibrio interno di risorse (e anche se fosse, la natura mutevole della necessità di risorse renderebbe la validità di queste divisioni estemporanea) e da qui il fallimento sistematico di qualsiasi autarchia. Oggi abbiamo a che fare con squilibri di ordine globale, chiunque si chiuda nel proprio recinto a pensare i fatti propri dovrebbe essere additato come parassita, perchè nella pratica le conseguenze delle sue azioni sono globali, ma nella teoria si interessa solamente del suo giardino (Vedi Cina). Sono proprio questi sovranismi i maggiori devastatori di qualsiasi equilibrio. Poi del furto della parola globalizzazione ho già parlato e non mi voglio ripetere, sta di fatto che non vedo molte soluzioni, prima ragionamo a livello planetario meglio è per tutti, i curatori di giardini nazionali (li elenco?) sono nei fatti una disgrazia a cielo aperto, oppure si indichi un modello virtuoso tra essi.
#4199
Attualità / Re:Legge anti bufale
21 Febbraio 2017, 10:14:44 AM
Io posso essere d'accordo con te riguardo alla propaganda, ma continuo a non volerla confondere con le bufale, sfruttano meccanismi completamente diversi, se ne può fare un analisi sommaria dei principi.
Quando Powell disse delle armi chimiche di Saddam
a) Sfruttava la sua autorità per creare un fatto e per renderlo difficilmente controvertibile
b) I giornali non hanno "creato" la notizia, l'hanno riportata
c) Se uno degli stessi giornalisti avesse avuto i mezzi per provare che si trattava di una false flag avrebbe vinto il Pulitzer per sei anni di seguito (e anche se con drammatico ritardo, oggi quasi tutti i giornali riferiscono a quell'evento per quello che era)
I bufalari al contrario
a) sfruttano la loro "non-autorità" (variamente chiamata "indipendenza" "controinformazione") per rendere appetibile una notizia
b) non riportano fatti ma li creano dal nulla
c) non sottostanno al benchè minimo obbligo di rettifica\verifica o di deontologia giornalistica, e nessuno vincerà mai niente per dimostrare la banalità delle loro assurdità.

Poi si può parlare per giorni della fabbrica del consenso, sta di fatto che è un meccanismo volutamente implicito in cui la maggior parte dei giornalisti sono solamente pedine (a differenza dei bufalari che sono i protagonisti), e che peraltro è fisiologico (entro certi limiti) in qualsiasi cultura\identità. Le notizie non sono "opinioni" e i giornali non sono composti da 15pagine di editoriali, l'editoriale infatti è quasi sempre lasciato al giornalista più prestigioso e retorico, non al primo frustrato che vuole raccimolare qualche click sparando boiate. Poi che internet sia un sistema che si "autoregola" è forse vero (sperando non sia come il capitalismo), se si prende per assioma che tutti lo sappiano usare in modo corretto, questo attualmente è molto lontano dal vero. E a quanto pare non è vero per il nostro leader pro-tempore, tale Trump. La frequenza con la quale le sue dichiarazioni seguono quasi istantaneamente i titoli di noti siti di giornalismo-bufalino come infowars e breitbart è preoccupante, perchè denota che la echo chamber a cui appartiene è tristemente fake. Sicuri di essere d'accordo che l'uomo che gira con la valigetta coi codici nucleari sempre a minimo 100metri da lui, legga siti di notizie false? L'ultima volta che sono andato su Breitbart (di cui Bannon è fondatore) ho letto "Piano segreto nazista dietro al controllo delle nascite", speriamo la prossima notizia non sia "L'italia segreta fascista pianifica invasione degli USA".
#4200
Citazione di: donquixote il 19 Febbraio 2017, 05:39:01 AM
Citazione di: InVerno il 19 Febbraio 2017, 00:59:47 AMNon c'è bisogno di aspettare l'armageddon per farlo, io lo faccio, ma non sono un autarchico, sono uno stronzo. La tecnologia necessaria per questo tipo di progetto è interamente dovuta a quel malevolo e meschino ambiente di "movimenti finanziari". Suvvia, credete che solo il trattore? Pannelli fotovoltaici.. già, sotto le foglie d'autunno. Stalle.. già, crescono se bagnate il terreno. Ed i Mormoni sono fintamente autarchici nella stessa maniera. Ah, l'economia calcola con avidità anche l'orto. L'invito è quello di provare invece di bagnarvi di sogni notturni, i terreni e i fabbricati in zona rurale si svendono in questo momento, vi posso tranquillamente indicare una decina di terreni e fabbricati che potete portarvi a casa con una decina di mensilità.. Ma poi? Le teorie di Massimo Fini "vorrei essere un morto di fame del Sudan" e poi non trova mai il biglietto per partire..

Ognuno utilizza le armi dialettiche che ha a disposizione, e questa supponenza denota probabilmente una carenza di argomentazioni più convincenti. Quando con Paul si parlava di queste cose lo si faceva citando coloro che esaltano la globalizzazione affermando che questa ha "fatto uscire dalla povertà" milioni di persone nei cosiddetti paesi in via di sviluppo. Nei fatti però lungi dal fare questo la globalizzazione ha solamente "urbanizzato" milioni di contadini che campavano con l'economia di sussistenza inserendoli in una economia di mercato che si misura con il movimento di denaro e quindi fornisce solo l'apparenza di una maggiore ricchezza e di un maggiore "benessere" (e non può peraltro quantificare ciò che è andato perduto in termini di rapporti umani, distruzione dell'humus culturale, aumento della solitudine, incremento di stress e malattie psicosomatiche e così via) poichè li renderà dipendenti dal volere di altri uomini (siano essi datori di lavoro o clienti) che non potranno mai rendere più sicura e serena la vita di qualcuno poiché tenderanno sempre ad approfittarsi di loro e a sfruttarli per i loro scopi, e si sa che gli uomini non sono certo affidabili e sinceri come la natura. Una volta che è stato perso l'equilibrio precedente legato ai cicli della terra e delle stagioni si entra letteralmente in un altro mondo, nella spirale della crescita esponenziale dei bisogni, delle speranze e dei desideri da cui poi non si riesce ad uscire. Se in campagna più o meno tutti vivono allo stesso modo nelle metropoli si "tocca con mano" l'american dream (e le sue distorsioni), si vive fianco a fianco con uno che guadagna (e spende) in un mese quello che tu non riusciresti a guadagnare in una vita e inevitabilmente viene da pensare "ma se ce l'ha fatta lui che magari è anche un po' cretino perché mai non dovrei farcela io che sono anche più intelligente?". Così si rimane schiavi dell'idea che "prima o poi" verrà anche il tuo momento, e ogni sia pur piccolo progresso nel tenore di vita illude che ve ne siano sempre di più non essendo previsto un limite (che invece in natura esiste e lo si può verificare vivendoci). Si crea quindi una dipendenza pari a quella delle droghe da cui è molto difficile uscire: l'orto ti fornisce frutta e verdura e la stalla latte, formaggi e carne, e questi beni sono indispensabili per sopravvivere e deperiscono se non utilizzati; il lavoro invece fornisce un reddito, ovvero un bene non deperibile che può essere accumulato indefinitamente ed essere scambiato con beni non indispensabili alla sopravvivenza. Questo fatto ingenera l'idea del futuro, ovvero di un tempo lontano in cui con tutto il reddito accumulato oggi si potrà in seguito vivere bene senza lavorare, o si potrà trasferirlo ai figli per permettere a loro di non lavorare. Ma anche questa idea si sta perdendo perché il sistema si regge solo se continua a correre, come una bicicletta che se si ferma perde l'equilibrio, e quindi si è costretti a procrastinare "il futuro" sempre più in là fino ad annullarlo. Si vive dunque nell'illusione di un futuro sereno che non vi sarà mai mentre il presente viene sacrificato sull'altare di questa illusione. Solo pochissimi si rendono conto dell'assurdità di questa condizione che a detta dei loro sostenitori dovrebbe generare "benessere" per tutti (o per il maggior numero) e tenteranno quindi di perseguire un equilibrio e mantenerlo (che certo non si può fare all'interno di questo sistema in cui "chi si ferma è perduto") mentre la stragrande maggioranza si roderà il fegato tentendo di "vendersi" come schiavi a ogni sorta di padrone che si servirà di loro finché questo gli garberà e poi li eliminerà come scarpe vecchie. La stragrande maggioranza degli uomini occidentali (o occidentalizzati) e urbanizzati sono come animali che avendo perso ogni capacità di procurarsi il cibo da sé sono costretti ad elemosinare il cibo dalla "generosità" altrui (e, come dicono gli inglesi, "non esiste un pasto gratis") perdendo dunque la propria indipendenza, la propria libertà, il proprio onore, la propria dignità, la propria cultura e quindi, tutto sommato, la propria umanità.
Io sono d'accordo in via generale con il sentimento delle vostre opinioni (non riguardo all'urbanizzazione dei contadini, avvenuta molto prima della globalizzazione). Detto questo, il paradosso è che se qualcuno come me riesce a farcela oggi giorno.. è proprio per la globalizzazione. Paradosso ancora più grande, è che il tema del ritorno al naturale nasce proprio nel substrato dell'american dream (Thoreau etc). Vorrei andare nei dettagli di questo tipo di argomentazione, ma sarebbe probabilmente  un altro offtopic quindi evito. Io ho una passione nella vita, demolire le "idealizzazioni" come fonti di ideologie, tentare di mostrare la contaminazione insita in ogni storia, la merda sotto gli stivali di ogni generale sceso da cavallo. E' una missione satirica in un certo senso, ma una missione che ha come unico nemico il puritanesimo, inteso non come movimento religioso, ma ideologia della purezza. Se c'è una cosa che il contatto con la natura insegna è che non esistono binomi, non esistono categorie perfette, e sopratutto come diceva il poeta (Dylan ha sdoganato?) "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori". Ho prurito per i cercatori di diamanti, perchè spendono la loro  vita a cercare terreni asettici e infertili, terreni di fobia e repressione, deserti di morte. Se voglio un mondo in cui vivere, deve essere pieno di letame, e parte di questo lezzo fecale è anche il fatto che senza la globalizzazione quelle poche realtà agricole sarebbero morte in una maniera ancora più rapida a seguito dell'industrializzazione. La parte meno nota, è che oggi grazie a quel letamaio della globalizzazione, i pochi e fortunati che riescono a gestirsi un microscopico regno agricolo, vivono di una qualità della vita nettamente superiore, e potete voi fantasticare sull'installazione di pannelli solari. Per questo mi definisco stronzo, nel senso di parassita, ma a buon rendere, anche il mio modello ha qualcosa da offrire, e molti se ne stanno accorgendo. Tempo al tempo, senza fretta, come dici tu "ritornare a seguire il ritmo delle stagioni", ne fa parte anche l'aspettare che i corsi e ricorsi storici degli uomini si compiano.