Voi m'insegnate che Galileo introdusse il concetto di "campo". Ossia per indagare correttamente non bisogna appartenere a cio' che si indaga. Ora l'individuo , per sua stessa ammissione , prova senso di appartenenza ( al genere umano , ad una squadra di ciclismo , ad una loggia massonica ad un cartello narcos ecc ecc) Oltre a questo senso di appartenenza "figurato" ( sebbene con risvolti esclusivamente concreti) "apparteniamo" volenti o nolenti ad un mondo ( universo ? , multiverso ? chiamiamolo come vogliamo) condividendo con questo tutte le nostre componenti. Cosi' come io "appartengo" in questo modo al (permettetemi di chiamarlo cosi') mondo lo fai anche tu e tu e tu ed i gatto il criceto il russo l'ucraino il carrarmato e la bomba ( di cui probabilmente fra qualche decina d'anni si sara' perso il ricordo e fra qualche migliaio anche la "materialita' propria") Pertanto facciamo tutti parte di un qualcosa ( In molti lo hanno voluto chiamare dio?) che ci illudiamo di poter indagare fattivamente mentre , facendone parte , ne potremo sempre e solo indagare una estrema parzialita'. Tra l'altro probabilmente traendo conclusioni fallaci e fuorvianti. Pertanto mi rivolgo ad aspetti della vita piu' "semplici" e diretti pur tentando ( non sempre con successo a causa della mancanza di basi) di "importare" da Voi qualcosa di piu' "sofisticato".