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Messaggi - Ipazia

#4261
Tranquillo Anthonyi, non occorre scomodare il boia: stimolata dalla discussione manicomiale, ho raccontato una favola in cui "ogni riferimento a persone esistenti è puramente casuale". Come facevano i teatranti italiani nel ventennio nero. Così,  per puro intrattenimento.
#4262
Aver chiamato in causa matti e manicomi mi ha rammentato un racconto che lessi tanto tempo fa in cui i matti avevano preso il controllo del manicomio e recluso nelle celle tutto il personale di cui avevano preso il posto come sorveglianti, medici e primario, indossandone le divise. Per rendere credibile la finzione avvisavano gli eventuali visitatori che tra i reclusi si era generata una strana convinzione di essere loro i sani e di essere stati sopraffatti dai matti che ora li curavano e sorvegliavano. La Covidemia assomiglia terribilmente a questo racconto distopico e oltrepassa nei suoi effetti psichici devastanti di gran lunga gli effetti nefasti del virus denominato sars-cov-2.

La prima bufala dei matti al potere fu attribuire a tutti i morti con tampone positivo la causa di morte al virus. Al contrario, quando cominciarono i morti da nonvaccino, si disse che di trombosi, ictus, cardiopatie, defedamento da vecchiaia,... si era sempre morti e non vi erano correlazioni col nonvaccino.

La bufala nonvaccinale fu la grande operazione dei matti al potere. Saltati tutti gli stadi della sperimentazione di un preparato, finora testato con esiti incerti solo su malattie che non lasciavano scampo quali aids e cancro, i matti decisero di testarlo su scala mondiale e attuarono a tale scopo una martellante campagna mediatica sui prodigi della scienza accellerata. Venne saltato il doppio cieco e nonvaccinati, poco dopo, pure i somministrati con placebo durante il test raffazzonato (probabilmente per escludere, mascherandoli, i danni da nonvaccino).

Al contempo si demonizzò qualsiasi critica di sani a tale procedura e si esclusero le alternative di cura precoce dalla concorrenza con la marcia trionfale della scienza demenzializzata. Si arruolarono stuoli di matti e matte travestiti da virologi, immunologi, epidemiologi, tuttologi,... e si lanciarono con accurate tecniche di marketting (soprattutto per le matte piacenti) sui media a tamburo battente.

Impazzirono pure le agenzie di omologazione dei farmaci che arrivarono al delirio di concedere una liberatoria tombale ai matti produttori del nonvaccino. Liberatoria che, a cascata, venne ratificata dai matti travestiti da politici e imposta ai sani sottoposti al nonvaccino, che dopo tale operazione sani non furono più del tutto, e qualcuno ci lasciò pure le penne, senza neppure potersi rivalere - esso/a o i familiari - contro i suoi assassini.

Poichè il nonvaccino tale è (chiunque proponesse un "vaccino del raffreddore" sarebbe giustamente spedito in manicomio allo stadio attuale delle conoscenze scientifiche vere), anche la bufala sulla sua efficacia si rivelò tale dopo pochi mesi dalla somministrazione e venne sostituita dalla bufala che il nonvaccinato rischia meno del non vaccinato. Cosa che non tiene conto dei cofattori del contagio, dei danni a lungo termine del nonvaccino e del miglioramento delle cure. Le quali subirono una improvvisa accelerazione nel momento in cui i matti cominciarono a produrle in proprio vendendole a peso d'oro. Il che ebbe almeno l'effetto positivo di porre fine alla demenzialità infinita di una nonvaccinazione coatta ogni 6 mesi per l'intera umanità. Anche se una frangia radicale di matti continuò violentemente a perseguire la via della salvezza nonvaccinale.

Ben presto cadde anche la bufala sull'immunizzazione del nonvaccino, per cui i nonvaccinati iniziarono ad impestarsi tra loro e a coltivare tutte le varianti possibili e immaginabili del virus i cui effetti andarono a sommarsi ai danni del nonvaccino.

Tralascio, per amor di filosofia, le ricadute demenziali a livello sociale, su cui si potrebbe andare avanti a lungo.

Morale della favola: alla fine della storia gli unici sani rimasti, anche grazie al distanziamento sociale loro imposto, furono i non vaccinati. Ma da reclusi, nel mondo dominato dai matti, chiamato Covidemia.
#4263
Tematiche Filosofiche / La verità
16 Agosto 2021, 22:06:59 PM
Nel delirio dell'accumulazione capitalistica e nel proliferare dei suoi feticci nessuna verità è possibile. Volendo ancora una volta ricorrere a FN, siamo nel pieno della civiltà mistificante dell'ultimo uomo, triviale adoratore del vitello d'oro dopo la morte di Dio.

Semmai, a differenza di FN, mi pare che, anche se i due secoli vaticinati per l'oltreuomo non sono ancora trascorsi, il trend sia il più cupo possibile e dopo l'ultimo uomo non riesco a vedere nulla. Solo truffa, truffa e falsità. (cit.)
#4264
Tematiche Filosofiche / La verità
16 Agosto 2021, 14:32:02 PM
Come hai correttamente osservato "veritas" e "aletheia" sono le due facce, soggettiva e oggettiva, della stessa medaglia. La razionalità disvela l'enigma di un fenomeno reale.

Mi pare ci sia già tutto. Non vedo alcuna necessità di metafisicizzare la questione: nuda veritas.
#4265
Nelle dittature decide il padrone come va usata la libertà da parte del gregge. La Covidemia è  una oscenità che ha violato gli stessi criteri etici autoimposti dal regime liberal liberista. Robert Malone, uno dei padri della terapia genica mrna su malattie incurabili come Aids e cancro, è scandalizzato da un uso sperimentale di massa su una sindrome respiratoria non altrettanto grave ed irrilevante per il 90% dei contagiati. Come usare la chemioterapia per i brufoli.

Avvocato Eutidemo, prima di esternare corbellerie documentati. Qui non si tratta di azzeccagarbugli legulei, ma di salute e vita umana. Quanto ad Anthonyi è evidente che il mantra cristiano e quello capitalistico sono per lui dogmi a prescindere e, com'è  noto, di fronte alla fede non vale razionalità  alcuna.
#4266
Dalla decantata libertà liberal-liberista ai manicomi e processi farsa di Stalin vedo quanto sottile sia il confine. Potenza della Covidemia. E veridica falsificazione del cielo di merda delle ideologie politiche sotto il dominio del Capitale.
#4267
Tematiche Filosofiche / La verità
15 Agosto 2021, 22:13:53 PM
Citazione di: iano il 15 Agosto 2021, 10:26:17 AM
Citazione di: Ipazia il 15 Agosto 2021, 08:59:05 AM
è il postulato che risale al venerabile Guglielmo da Occam: non fare con molto quello che si può fare con poco.
Per un verso o per l'altro questo postulato non ha mai perso di attualità.
Oggi lo chiamano sostenibilità, ed accomuna materia e vita.
La ricerca della verità in se', per come là si intende, è agli antipodi di questo postulato.
Ma la funzione che questa ricerca svolge, al di là' degli intenti dichiarati, e ben altra storia.
Quella che vorrei provassimo a scrivere qui , iniziando dal notare che molto di ciò che da questo postulato è derivato spesso lo si è detto verità, nonostante esso non ne esprima alcuna.
Grazie Ipazia per le puntuali e istruttive risposte.
Scrive L.Wittgenstein nel Tractatus:
"Le risoluzioni dei problemi logici devono essere semplici, poiché sono esse a porre il cànone della semplicità. Gli uomini hanno sempre intuìto che vi debba essere un campo di questioni le cui risposte - a priori - siano simmetriche e unite in una conformazione conclusa, regolare. Un campo ove valga la proposizione: Simplex sigillum veri." .
Il motto risale ai latini ed anticipa il rasoio di Occam.  Tra verità e semplicità non vedo nessun antipode, ma correlazione, definibile col concetto di evidenza.
#4268
Tematiche Filosofiche / La verità
15 Agosto 2021, 08:59:05 AM
Citazione di: iano il 14 Agosto 2021, 23:25:19 PM
@Ipazia.
Giustissimo porre l'accento sulle regolarità,che riguardano la realtà, comunque la riguardiamo.
Quello di regolarità mi sembra inoltre un concetto, nella sua generalita', meno problematico di quello di determinismo.
Mi spingerei a dire perfino essere una verità , finché non si scende nel dettaglio delle regolarità specificando a quali cose ci si riferisce, con relative cause,,effetti è relativo "mondo" di interesse.
Il prodotto delle regolarità per la coscienza da come risultato la prevedibilità.
Che te ne pare?😄
Si chiama induzione ed è il pilastro portante del metodo scientifico, cosa di cui si rese conto e  marciò sopra il britannico Francesco Pancetta alcuni secoli fa. Attraverso l'induzione ci si inoltra nel cammino della verità possibile, sempre sub iudice da parte della realtà.
CitazioneMi spingerei anche a dire che le regolarità, con l'aggiunta di certificante coscienza  sono all'origine della vita.
(Quantomeno mi sembra più elegante esposizione di una vita che sorga dalla materia)
Una considerazione che sorge in me nel momento in cui mi si toglie di fronte quell'ostacolo al pensiero costituito dalla monopolizzazione che facciamo della coscienza.
Di ciò sono fortemente persuasa. Tra le tante incombenze che la vita ha posto alla materia bruta c'è pure quella dell'autocoscienza, che nella sua essenza fisica e metafisica è: avere chiara la differenza tra l'ambito della propria vita corporea ed il resto del mondo. Questione di sopravvivenza prima che filosofica.
CitazioneAnche qui tutto appare più semplice se associamo la coscienza alla vita , piuttosto che all'uomo.
Non ho mai riflettuto a fondo su ciò, ma credo sarebbe il caso farlo.
Non è che se ci togliamo qualche pregiudizio di troppo, arriviamo così alla verità, ma a volte così si riesce a stemperare qualche mistero.
La coscienza antropomorfica è il primo pre-giudizio della veterometafisica teologica da estirpare. Già Spinoza se ne rese conto. Sullo "stemperamento dei misteri", prezioso come la lampada di Diogene il Cinico, è il postulato che risale al venerabile Guglielmo da Occam: non fare con molto quello che si può fare con poco.
#4269
Percorsi ed Esperienze / La Grotta
15 Agosto 2021, 07:38:32 AM
Noi non esiste. Esistono le classi, caste, poteri. Ereditari peggio del peccato originale. Coi loro pregiudizi, "memi" con termine alla moda, al seguito. Esistono le oligarchie dei furbi che di certo non manovrano i camion che trasportano la loro merda, e le pseudodemocrazie di quelli che non sono un cazzo anche se sono eletti nelle assemblee parlamentari e a capo degli stati. Riusciranno quelli che non sono un cazzo a cambiare questo stato di cose ? Ci provano da migliaia di anni ma finora è sempre andata buca. L'unica cosa che hanno ottenuto è sempre più  tecnologica aria fritta: democrazia, progresso, ...
#4270
Tematiche Filosofiche / La verità
14 Agosto 2021, 22:28:22 PM
In natura si danno delle regolarità dovute all'interazione di stati di aggregazione della materia e delle forme di energia che ne costituiscono il legante e l'interagente.

Tali interazioni regolari sono esprimibili in funzioni matematiche la cui verifica sperimentale, denominata riproducibilità, permette la predittività dei fenomeni e le relative applicazioni tecniche.

In tutto ciò non vi è nulla di metefisico che possa rispondere alla domanda di senso: perché è così ?

L'unica risposta di cui la metafisica deve tener conto è: perché  è così ! Ed essendo così non ci resta che usare le funzioni matematiche al meglio delle loro possibilità per capire come funziona la natura, che è così da molto prima che noi potessimo calcolarla in tutta la sua immanenza.
#4271
Tematiche Filosofiche / CONTRO IL NICHILISMO
12 Agosto 2021, 07:57:11 AM
Il senso della filosofia

Se la filosofia fosse una sostanza, non sarebbe di tipo farmacologico, ma gnoseologico. Nella ricerca della verità può essere - bigmaxianamente - un viaggio nell'Inferno verso il Nulla oppure un'illuminazione verso il Nirvana o, più prosaicamente, una umanistica valle dell'Eden benedetta dal pensiero di Epicuro.

Il sapere filosofico ha in comune col sapere scientifico l'aspetto gnoseologico/epistemico, ma con un ingrediente in più che consiste nel dare un senso alle cose dopo aver trovato degli indizi ragionevoli a supporto di tale senso. Indizi che provengono dal mondo scientifico, con beneficio d'inventario per la falsificazione sempre dietro l'angolo. E indizi propri, più consistenti, che il sapere filosofico individua da sé nell'elaborazione dell'esperienza storica.

Tale elaborazione non ha l'imprimatur di nessun filosofo in particolare, ma è la sommatoria della riflessione umana universale laddove essa abbia colto nuclei di verità della condizione umana persistenti nel tempo, tali da definire la sostanza della natura umana anche in senso aristotelico come richiede Paul11.

Lo iato tra il pensatore e la sua vita non è prova della fallacia del pensiero, ma semmai del carattere poco utopistico della verità, qualunque cosa essa sia, immanente alla condizione umana (mortale, fallace, rissosa,...) cui la filosofia dovrebbe offrire, in seconda battuta, farmaci efficaci per la sua sopportabilità. Tale farmaco per il filosofo è già contenuto nella ricerca ma, per la debolezza del corpo e dello spirito, qualche galenico filosofico è profilassi principale per prevenire la malattia di questa discussione.

La filosofia, a differenza della tecnoscienza (inclusa quella dello Spirito) non necessita di alcuna escatologia per essere pienamente operante. Come il bambino di Eraclito, può trarre tutti i suoi materiali fisici e metafisici dall'immanenza e creare ogni tipo di gioco. Perchè la filosofia è edificante. Termine che odora un po' di sagrestia in ambito cattolico, ma che assume tutta la sua pregnanza semantica nella Bildung, formazione, della tradizione filosofica germanica. Bildung (das Bild, immagine) è immagin-azione al potere, direbbe un poeta. E solo Dio, che probabilmente non c'è, sa quanto la filosofia debba alle intuizioni, talvolta al limite del delirio, dei poeti. Dove vada la Bildung lo sanno forse solo Eraclito, Siddharta, Nietzsche (con riserva) e pochi altri illuminati. Ma filosoficamente non mi preoccuperei troppo. Il bambino è giovane, ma crescerà. E se di aborto si tratta, finirà nella spazzatura della storia cosmica, com'è giusto che sia per chi non paga il filo di Anassimandro. Noblesse oblige.

Che vi sia finalismo nei processi naturali degli organismi viventi è possibile ed è materia scientifica. Aggrapparsi a tale sporgenza per riscrivere filo- e teo- sofie escatologiche mi pare assai periglioso per chi si cimenta nella scalata. Più fecondo è il sentiero della filosofia della prassi radicata nell'immanenza da cui spicca il volo trascendentale negli spazi celesti della cultura. Che ancora una volta in tedesco ha una marcia in più: Kultur, civiltà. Sulla filosofia della prassi, mutuando Marx attraverso Gramsci, Fusaro ha fatto un video che mi riservo di visionare e analizzare con cura.

La filosofia della prassi trae i suoi fondamenti umanistici dalla definizione marxiana di "ricambio organico tra uomo e natura". Che è, compiacendo Paul, definizione totalmente qualitativa e, visto l'autore, anticapitalistica (quindi antiquantitativa, anti disumanizzante accumulativa/statistica) ab origine. Qualitativa tanto in senso gnoseologico che etico. Qualitativa filosoficamente: qualità della vita. Ovvero ciò che fin dagli albori del pensiero filosofico lo ha caratterizzato e sostanziato.
#4272
Tematiche Filosofiche / La verità
11 Agosto 2021, 21:55:01 PM
La verità metafisica è una bufala passata in giudicato. La verità vera è quella contestuale ad ambiti determinati in cui sia possibile individuare la causa (ultima, non prima) e l'effetto (primo, non necessariamente ultimo). Tizio ha ucciso Caio è una verità dimostrabile razionalmente e giuridicamente.
#4273
Tematiche Filosofiche / CONTRO IL NICHILISMO
11 Agosto 2021, 16:01:38 PM
Il fine è stato tracciato dalla millenaria parabola umanistica, trasversale a tutte le fedi e ideologie. E' un fine fatto di bellezza, sapere, piacere e consapevolezza. La volontà di potenza è indeclinabile umanisticamente se non includiamo l'amor fati. L'amor fati è consapevolezza del limite, della condizione mortale da superarsi (oltreuomo) nella sua irrevocabile presa d'atto fino a piegare la volontà di potenza nel gesto consapevole del "così volli che fosse":

Ogni "così fu" è un frammento, un enigma, una casualità orrida fin quando la volontà che crea non dica anche: "ma così volli che fosse!" (FN - Zarathustra)

Tale presa in carico della propria storia, mondata e rimondata dei suoi errori, è il motore verso un fine che non è meta palingenetica, ma destino. Il destino di una specie che ha imparato a non essere atterrita dal silenzio degli spazi infiniti in cui essa è l'unica voce pensante. L'unico creatore disponibile.

L.Wittgenstein dice che etica ed estetica pari sono. E lo sono al di là del dicibile tautologico del sapere scientifico. Nell'indicibile (mistico ?) laddove etica ed estetica si fondono sta la salvezza, il fine. Come avevano intuito l'"idiota" di Dostoevskij e l'illuminato Siddharta. Ma pure il terribile Eraclito che alla fine della sua riflessione disse che nel gioco - innocente e totale - di un bambino sta il regno del/sul mondo.

(Caro Paul11 ci siamo paracadutati ovunque, anche nello spazio, combinando pure i nostri sfracelli, come capita ai bambini quando, giocando, presumono troppo di sè e si fanno male. "E' giovane, ma crescerà". Prima o poi. Nel frattempo di dei manco l'ombra, per cui al bambino non resta che crescere e sfangarsela da solo col materiale di studio già disponibile e quello che saprà inventare. E quanto al futuro: bene, male, chissà !?!)
#4274
Tematiche Filosofiche / CONTRO IL NICHILISMO
10 Agosto 2021, 21:57:25 PM
Citazione di: Kobayashi il 10 Agosto 2021, 09:59:34 AM
Sul rapporto nichilismo-morale vale la pena ricordare una delle tesi di Nietzsche: è la morale stessa a determinare il nichilismo perché nella sua evoluzione storica caratterizzata da una progressiva tendenza critica a smascherare tutto ciò che non è puro, disinteressato, rigoroso, alla fine arriva a svuotarsi dal suo interno: adeguatamente analizzati i valori tradizionali si rivelano nient'affatto puri e disinteressati; vengono dal corpo, dal desiderio di dominare gli altri, dalle paure; insomma, tutto molto più carnale di quanto si credeva.
Svuotati i valori, rimangono però le categorie con cui si è sempre guardato l'universo: lo scopo, l'unità, l'essere.
Il nichilismo è il risultato di uno sguardo sul mondo basato ancora su queste categorie, le quali però non sono più sorrette dalla fede in una metafisica, fede che appunto, nell'ambito di questo discorso, è venuta meno proprio dai risultati, dalle scoperte, dello stesso pensiero etico della tradizione.
Lo svuotamento dei valori antichi non implica una negazione di tutti i valori ma solo di quelli falsificati dall'esperienza storica. Il "nichilista" FN è intriso di valori e il suo richiamo ad essi è costante:
"Ve ne scongiuro, fratelli miei, rimanete fedeli alla terra e non prestate fede a coloro che vi parlano di speranze soprannaturali".
"Non cacciate più la testa nella sabbia delle cose celesti, ma portatela liberamente: una testa terrestre, che crea, essa, il senso della terra. Il superuomo è il senso della terra".

CitazioneBisognerebbe dunque smettere di giudicare la vita in base alla presenza o meno di un fine generale.
Quindi la vita va avanti così, quasi per inerzia, una generazione dopo l'altra senza un perché e nella ripetizione degli stessi errori?
In tale richiamo alla terra, all'immanenza, è già inscritto un fine, o meglio un senso, generale. E' un senso profondamente umanistico che non ha carattere inerziale, ma attivo.
CitazioneCerto che una visione del genere non fa che favorire il dominio dei potenti. Paul dice: almeno un tempo c'erano i saggi a contrastare questo potere. Ora non più. Al suo posto si è ipotizzato, qui, una restaurazione della metafisica, nell'idea quindi che il processo di pensiero critico che ha condotto allo smantellamento della metafisica sia stato non solo l'effetto di una progressiva semplificazione della conoscenza del mondo, ma anche qualcosa di ideologico, in funzione di un più efficace dominio sulle popolazioni.
Indipendentemente dai miti dominanti, essi sono sempre stati ad immagine e somiglianza delle classi dominanti. Avveniva anche prima della "famigerata" mitologia tecnoscientifica che vi fosse una pretesa di accentramento totalitario del sapere nel potere. Ed una prassi sociale coatta conseguente.
CitazioneAl di là della correttezza di queste tesi, non si vede come una civiltà possa fare retromarcia, come si possa tornare indietro. Il singolo pensatore lo può fare, certo, ma nella consapevolezza di non poter avere in questo modo alcuna influenza sui processi della civiltà, arrivando, nella migliore delle ipotesi, a convincere altri singoli a guardare il mondo con i suoi stessi riferimenti.
Lo penso anch'io, ma dovrebbe rispondere Paul a tale questione e non limitarsi, alla Roberto Pecchioli, alla pars destruens, con cui si vince facile. Maliziosamente penso che tale preferenza sia dovuta all'impresentabilità metafisica, etica e razionale della pars (ri)costruens. Per cui ci si affida, abbastanza nichilisticamente, alla retorica del negativo.
CitazioneIl che mi fa pensare che forse, anche se non lo vogliamo ammettere, la filosofia è solo un modo per il singolo di capirci qualcosa del mondo. Che se è potente, la sua potenza si sprigiona nella conquista della singola persona del controllo della propria vita o dell'accrescimento delle proprie potenzialità, e mai nei fenomeni sociali come l'educazione o la prassi politica, benché siano oggetti consueti (e quasi necessari) delle nostre dispute.
Se un modello esistenziale e valoriale risulta valido per i singoli perché non dovrebbe valere anche per la società ? Al netto delle contrapposizioni dialettiche e della natura propria delle organizzazioni complesse che non sono mai semplici sommatorie di problemi e soluzioni individuali ? Ma almeno in linea ipotetica ...
#4275
Ridicoli non sono il virus o il vaccino, ma la demonizzazione del primo e la falsificazione del secondo. Tutta la retorica e i comportamenti neomedioevali correlati alla epidemia che si fa Covidemia, psicomorbo totalitario ben più grave di quello virale naturale. Sul cui essere "naturale" prevale pure l'omertà sulla certezza. Mentre la "scienza" perde sempre più credibilità.

Si ride per non piangere di fronte a questa colossale, globale, mistificazione.

E si ragiona pure, come si compiace Phil. Sulla peste virale (origine ed effetti reali), su quella vaccinale (girano cose poco piacevoli sugli effetti "controscientifici" delle tossine iniettate a carico del sangue e degli organi colpiti), e su quella psichica. L'umano ricondotto alla sua nuda veritas.