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Messaggi - Eutidemo

#4276
Ciao Anthony. :)
Come avevo scritto, sono convinto anch'io che una (improbabile) vittoria del NO, oggettivamente, scasserebbe il governo e soprattutto il M5s; e, per questo, sarebbe ben accetta a Salvini e alla Lega.
Ma, poichè la lega si è sempre detta favorevole al taglio dei parlamentari, per la propaganda di Salvini non sarebbe difficile neanche "appropriarsi" ideologicamente di una (probabile) vittoria del SI'; ; e, per questo, anche tale risultato sarebbe ben accetto alla Lega.
Altrimenti non si spiegherebbe perchè mai hanno voluto per forza che si facesse il referendum; o, almeno, io non riesco a spiegarmelo in altro modo.
Ma le mie sono solo congetture!
***
E' indubbiamente vero, come giustamente osservi tu, che, se vince il SI', per qualche mese non si può comunque andare ad elezioni perché è necessario fare gli opportuni correttivi alla legge elettorale; e, con un po' di fortuna il governo arriva fino al semestre bianco e quindi alle elezioni del nuovo PdR.
Però è anche vero, credo, che questo sarebbe accaduto anche "senza" referendum; per cui il referendum alla Lega, in un modo o nell'altro, fa sempre comunque comodo.
Un saluto! :)
#4277
Ciao Anthony. :)
Riflettendoci, mi viene il sospetto che:
- poichè, se ci fosse stato un referendum,  si prevedeva in anticipo che, in ogni caso, il SI' avrebbe vinto con percentuali bulgare (tra l'85% ed il 90%);
- e poichè Salvini ha sempre dichiarato che la Lega è favorevole al taglio dei parlamentari;
allora, probabilmente, lui ha voluto che un REFERENDUM, per quanto del tutto inutile, ci fosse comunque; questo, allo scopo di appropriarsi propagandisticamente dello scontato "trionfo" del SI'...come se fosse un trionfo personale suo e della Lega.
Mi rendo conto che solo uno sprovveduto potrebbe cascarci; ma la propaganda salviniana è capace di fare miracoli.
***
Peraltro, secondo me, anche se "molto improbabilmente" vincesse il NO, per Salvini e la Lega non sarebbe comunque un risultato negativo; ed infatti,  sebbene la Lega sia sempre stata favorevole al taglio dei parlamentari, tuttavia una vittoria del NO al referendum, più che la Lega, danneggerebbe "soprattutto" il movimento cinque stelle...con ricadute estremamente negative sulla tenuta del governo.
***
Per cui, tutto sommato, sebbene io ammetta che il mio ragionamento è molto congetturale, ed anche un po' contorto, secondo me alla LEGA il referendum risulta  "comunque" utile, a prescindere dal suo esito, ed infatti, sia che vinca il SI' (cosa probabile) sia che vinca il NO (cosa improbabile), la Lega "vincerebbe" in tutte due i casi, sfruttando accortamente l'esito referendario a suo uso e consumo...sebbene in due modi diversi!
Per questo l'hanno voluto!
***
Un saluto :)
#4278
E.C.
500 kg sono mezza tonnellata non mezzo quintale.
Chiedo venia per la svista ;)
#4279
Ciao Dante. :)
Hai ragione, il coltello ideale per difendersi dagli orsi è il "BOWIE" da 30 cm, che fu fatto costruire su misura dal famoso cacciatore e pioniere Jim Bowie; con esso si difese accanitamente anche nella battaglia di Alamo, prima di essere ucciso.
BOWIE 2.jpg
;)
***
Considerato, però, che, anche essendo armati di "BOWIE, un corpo a corpo con un orso è altamente sconsigliabile, più che un coltello, io ti suggerisco un fucile da caccia grossa "EXPRESS", calibro 12 caricato a "palla asciutta",  con una potenza di almeno mezzo quintale (500 kg.).
EXPRESS.jpg
;)
***
Se poi proprio vuoi andare sul sicuro, be', non c'è niente da fare, contro un "CANNONE" non c'è orso che tenga!
CANNONE.jpg
;)
***
Tuttavia, personalmente, piuttosto che ucciderli, gli orsi preferisco ammansirli con il mio "FLAUTO TRAVERSO"; diventano subito inoffensivi, e poi dei ballerini eccezionali!
ORSO CHE BALLA.jpg
;)
***
Un saluto! :)
#4280
Citazione di: sapa il 03 Settembre 2020, 19:47:42 PM
Però, non capisco una cosa: c'è qualcuno che starebbe provando ad omologare questo referendum con quello renziano? Perfino Zingaretti ha esplicitamente affermato che voteranno sì, se ci sarà almeno uno straccio di riforma elettorale sul piatto. Alla fine, chi sa cosa voteranno, ma le differenze tra i 2 referendum sono notevolissime.
Ho ritenuto opportuno scrivere il post, perchè, in un dibattito, ho sentito un intervenuto lamentarsi perchè, se avesse vinto il SI' al referendum di Renzi, l'attuale referendum sarebbe risultato inutile, in quanto il numero dei parlamentari sarebbe già stato congruamente ridotto.[/size]
#4281
Citazione di: Dante il Pedante il 03 Settembre 2020, 16:05:07 PM
Io voterò NO al taglio dei parlamentari perché la rappresentanza è molto importante per me.Se vogliono risparmiare che si diminuiscano gli stipendi.Si ottiene lo stesso risultato,ma è molto importante che, in un mondo in cui si eliminano sempre di più le PERSONE (dai posti di lavoro,dagli ospedali,dai circoli,dappertutto) si mantenga la presenza fisica nei luoghi istituzionali(almeno).Qua si cerca di fare a meno degli ESSERI UMANI ormai in ogni posto,sostituendoli con macchine digitali e con il virtuale.Sempre con la scusa dell'efficienza,ma invece solo per ragioni di soldi.Non mi va bene.RESISTERE!  >:(

Circa il merito dell'attuale REFERENDUM, devo ancora decidere  se voterò SI' o NO, perchè prima devo fare un bilancio degli aspetti positivi e negativi della riforma costituzionale.
Poi, eventualmente, aprirò un apposito TOPIC al riguardo, perchè questo riguardava solo le differenze tra l'attuale referendum e quello di Renzi, e non il merito.
#4282
Ciao Anthony. :)
Ho ritenuto opportuno scrivere il post, perchè, in un dibattito, ho sentito un intervenuto lamentarsi perchè, se avesse vinto il SI' al referendum di Renzi, l'attuale referendum sarebbe risultato inutile, in quanto il numero dei parlamentari sarebbe già stato congruamente ridotto.
***
Quanto all'opportunità di questo referendum, probabilmente hai ragione; ma non capisco quali sarebbero i motivi di convenienza della Lega.
***Un saluto! :)
#4283
Non intendo qui entrare nel merito del quesito referendario, e, cioè, se sia meglio votare "sì" oppure "no"; vorrei soltanto evidenziare le somiglianze e le differenze rispetto all'analogo taglio previsto nel   referendum renziano.
***
Al riguardo, in primo luogo, ritengo opportuno rimarcare che, mentre l'attuale Referendum riguarda "esclusivamente" la riduzione del numero dei parlamentari, nel referendum renziano questo era solo uno degli aspetti di una riforma costituzionale "estremamente" più ampia e complessa; per cui, magari, poteva benissimo verificarsi il caso di chi sarebbe stato favorevole, in particolare, ad una riduzione del numero dei parlamentari, ma non al resto della riforma, per cui ha votato NO.
***
In secondo luogo, occorre rilevare che:
a)
Il referendum del settembre 2020, riguarda il taglio di 230 deputati su 630 e di 115 senatori su 315, per un totale di 345 parlamentari in meno.
b)
Il referendum renziano, rinvece, riguardava soltanto il taglio di 215 senatori su 315, lasciando inalterato il numero dei 630 deputati, per un totale di soli 215 parlamentari in meno.
***
Però, ovviamente, non si tratta solo di una differenza matematica, bensì, soprattutto, di una sostanziale differenza di carattere "istituzionale" e "giuridico".
***
Ed infatti:
a)
Il referendum del settembre 2020 consiste in un semplice "taglio lineare" del numero complessivo dei parlamentari, che non altera minimamente il principio del "bicameralismo paritario".
b)
Il referendum renziano, invece, a parte la riduzione dei membri del Senato (che costituiva un dettaglio meramente accidentale), prevedeva di trasformarlo in una "Camera delle Regioni", con funzioni completamente diverse da quelle legislative attuali, ed introducendo, così, un "bicameralismo differenziato".
***
Per cui, almeno a mio parere, non è possibile in alcun modo omologare la legge costituzionale oggetto del prossimo referendum con la riforma bocciata nel 2016; ed infatti, comunque le si vogliano valutare, sono due cose completamente diverse!
Omologarle, sarebbe come sostenere che "Quant'è bello lu primm'ammore!" e "Plaisir d'amour" si somigliano e presentano sostanziali affinità, solo in quanto sono entrambe due"canzoni d'amore"!
;)
#4284
P.S.
Al fine di evitare pericolosi fraintendimenti, ci tengo a ribadire che, sebbene il "coltello" (fosse pure un "machete" lungo 60 cm), non sia considerata un'"arma propria", e, quindi, la sua "detenzione domestica" sia libera e non subordinata ad alcuna denuncia alla P.S., tuttavia, così come previsto dall'art.4 della L.110/75 non si può liberamente portare fuori di casa nessun tipo di "coltello" se non per "giustificato motivo".
***
Attenzione!
Molti ritengono, erroneamente, che, tuttavia, si possano portare in tasca minuscoli temperini con lame di lunghezza inferiore ai 4 cm, così come era effettivamente previsto dall'art.80 del R.D.635/40; ma tale norma è stata abrogata dalla L.110/75, per cui, come pure sancito dalla Cassazione, al giorno d'oggi la lunghezza del coltello, corto o lungo che esso sia non ha più alcuna rilevanza (se non ai fini del "buon senso" e della valutazione della "gravità" dell'infrazione).
L'unica cosa che conta è che si abbia un "giustificato motivo" per portaselo dietro, fuori di casa propria; altrimenti, ai sensi dell'art.4 della L.110/75, si rischia l'arresto da sei mesi a due anni e l'ammenda da 1000 a 10.000 euro.
***
Forse l'unico coltello che si può portare sempre con sè, quindi, è quello "per funghi"; perchè, in effetti, spuntano un po' in ogni stagione, a seconda del tipo, e un po' dappertutto (anche sotto gli alberi cittadini).
;)
In primavera fioriscono le spugnole il tricholoma di San Giorgio e cominciano a farsi vedere le Gambesecche.
In giugno cominciano a spuntare, sul bordo dei sentieri, i primi cantarelli e le prime amanite; e non è detto che non si possa trovare anche qualche porcino, in in particolare il Boletus Reticulatus, il porcino d'estate.
Però, in estate, la fioritura dei funghi si attenua e talvolta si arresta completamente a causa del caldo secco; per cui, se il poliziotto è un esperto di funghi, potrebbe comunque verbalizzarvi l'infrazione!
COLTELLO PER FUNGHI.jpg
;D
#4285
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La superstizione
29 Agosto 2020, 06:03:27 AM
Ciao Altamarea. :)
Non c'è dubbio alcuno che alcuni tipi di  cosiddetta "religiosità popolare", siano intrisi di superstizione pagana, in quanto la fede, o meglio, la "credulità", è condizionata dai bisogni materiali per l'esistenza e dal "do ut des" col santo protettore, per esempio San Gennaro a Napoli; il quale ultimo non è altro che una divinità pagana mascherata da santo cristiano.
***
Ma San Gennaro, almeno, non ha direttamente mutuato il nome da divinità pagane, come moltissimi altri santi mai realmente esistiti, con nomi di divinità pagane più o meno distorte; come, ad esempio, San Giovenale, la denominazione vagamente "cristianizzata" con cui si rinominavano i templi di Giove trasformati in chiese.
Tuttavia, probabilmente, Gennaro non era il vero nome di san Gennaro, in quanto, secondo alcuni studi, il suo vero nome era Procolo; "Gennaro" deriverebbe da "Ianuario", cioè seguace del dio "Giano" (a cui la sua famiglia era devota)
***
D'altronde, lo stesso Natale, si festeggia nello stesso giorno delle protostoriche celebrazioni del solstizio d'inverno, con cui si inaugurava la "nascita" del nuovo sole; le quali, poi, nella Roma antica, vennero denominate Saturnali, il giorno 25 dicembre.
Successivamente, sotto l'impero, assunsero il nome di Natale, ma non di Cristo (che, allora, si riteneva nato il 6 di Gennaio), bensì del Dio Sole.
Ed infatti, Aureliano consacrò il tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274, in una festa che d'allora in poi venne denominata "Dies Natalis Solis Invicti" ("Giorno di nascita del Sole Invitto"); o, come più brevemente chiamata da tutti, semplicemente "Natalis".
All'epoca, i Cristiani, quindi, non festeggiavano il "Natale", che era considerata una festa pagana, bensì l'"Epifania", perchè credevano che Gesù fosse nato il 6 gennaio; ed infatti tale termine deriva dal verbo  greco "ἐπιφαίνω",  che significa "mi rendo manifesto".
Di qui il sostantivo femminile ἐπιφάνεια, epifàneia (manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina); per cui, sin dai tempi di San Giovanni Crisostomo il termine venne associato alla Natività di Gesù Cristo.
Visto, però, che anche dopo -per così dire- la "presa del potere", i cristiani non riuscivano in alcun modo a sradicare il Natale pagano, alla fine si rassegnarono a mettere in secondo piano l'Epifania, e fecero finta che Gesu' fosse nato il 25 Dicembre; in tal modo, così come aveva fatto il Dio Sole con i Saturnali, non fecero altro che "appropriarsi" di una festa pagana...in questo caso senza neanche bisogno di cambiarle il nome.
Ovviamente, "ça va sans dire", il giorno in cui è effettivamente nato Gesù, non lo sa nessuno!
***
D'altronde moltissime altre feste pagane sono state trasformate "tel quel" in feste cristiane.
Ad esempio, nella Roma antica, le celebrazioni dei Liberalia in onore di Sileno, si tenevano il 17 marzo ; in questa ricorrenza , in cui si festeggiava la paternità, il dio era rappresentato con il piccolo Dioniso in braccio, e i festeggiamenti avvenivano a base di frictilia (delle specie di frittelle dolci) .
Non dubito che, mutatis mutandis, si tratti della stessa festa di "San Giuseppe con Gesù in braccio" (che si commemora il 19 marzo a base di bignè), detta anche consumisticamente la Festa del Papà.
Ed invero, in tale circostanza, la statua di "San Giuseppe con Gesù in braccio" che si portava in processione a Trastevere nell'ottocento, era praticamente la stessa che portavano in processione gli antichi romani nella ricorrenza dei Liberalia, solo due giorni e due millenni prima.
***
Molte cose cambiano, ma, nella sostanza, restano uguali (o quasi)!
Un saluto! :)
#4286
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La superstizione
28 Agosto 2020, 11:34:42 AM

Ciao Altamarea :)
Sono perfettamente d'accordo con te, in quanto:
- i riti scaramantici, sebbene in sè inutili e derivanti da un malfunzionamento dell'ippocampo, possono tuttavia svolgere, almeno in taluni casi ed entro certi limiti, un'utile funzione a livello psicologico, lenendo gli stati d'ansia di soggetti particolarmente apprensivi.
- la superstizione diventa però pericolosa quando si trasforma in disturbo ossessivo-compulsivo, che motiva l'individuo  a ripetere inutili azioni considerate protettive, e soprattutto, quando lo porta a "marginalizzare" determinati soggetti, ritenuti "jettatori".
***
Quanto al "malocchio", conoscevo l'"antidoto alla jella" napoletano sin da bambino, avendolo appreso in TV da Peppino De Filippo (nel ruolo di Pappagone); però io, non essendo napoletano, avevo sempre capito "travaglio" e non "fravaglio", parola che per me non aveva alcun senso.
Ecco perchè per me tale scongiuro non ha mai funzionato! :(
***
Un saluto! :)
#4287
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La superstizione
28 Agosto 2020, 11:15:08 AM
Citazione di: anthonyi il 28 Agosto 2020, 06:38:38 AM
Ciao Eutidemo,  nella saga del 13 direi sia necessario rendere omaggio all'Apollo 13, dimostrazione del fatto che alla NASA non erano per nulla scaramantici, e che la sfiga si può sfidare e anche vincere.

E' vero, ma alcuni utilizzano la missione in questione, oggettivamente afflitta da una serie di eventi particolarmente "sfortunati", come prova per dimostrare che 13 è un numero sfortunato. L'Apollo 13 fu lanciato alle ore 14:13, dal complesso 39 (tre volte tredici). L'ora locale del Texas, da dove veniva effettuato il controllo della missione, era le 13:13.
:)
#4288
Ciao Viator. :)
Hai perfettamente ragione, in quanto quasi tutto ciò che viene costruito può venire facilmente trasformato in un un'arma più o meno propria ed efficiente; basti pensare ad un coltello da macellaio.
La nostra legislazione, al riguardo, a volte è davvero assurda, in quanto tende troppo a distinguere le armi "improprie", da quelle "proprie".
***
Ad esempio, non tutti sanno che il nostro legislatore distingue nettamente tra:
- il "coltello", per il porto del quale non serve nessuna autorizzazione;
- il "pugnale", per il porto del quale non è neanche prevista la possibiltà di richiedere una apposita "autorizzazione".
Io, ad esempio, ho il "porto d'armi", per cui, posso trasportare fuori di casa sia pistola che fucile; però, se portassi fuori di casa un "pugnale", mi arresterebbero subito!
Qual'è, quindi, la differenza?
***
La differenza è che il "coltello" ha una punta ed un solo filo (cioè, ha un filo e una costa), mentre il "pugnale" ha una punta  e due fili (cioè non ha una costa); detto in soldoni, cioè, taglia da tutti e due i lati.
Ora, benchè, sotto il profilo lesivo, di fatto, la cosa non faccia la benchè minima differenza, tuttavia il primo è considerato un'"arma impropria", che, per giustificato motivo, si può portare dove si vuole senza la benchè minima autorizzazione, mentre il secondo è considerato un'"arma propria" che  non si può portare in nessun posto neanche con una apposita autorizzazione; e, se qualcuno lo fa, finisce in galera.
PARTI COLTELLO.jpg
***
Personalmente, in vita mia, l'unico "pugnale" che io abbia mai posseduto è stata la mia baionetta; per il resto, ho avuto soltanto qualche coltello da cucina, da innesto, da funghi e per altri usi specifici.
Questa estate, però, un mio amico scozzese, mi ha regalato un piccolo  "Sgian Dubh", il quale, avendo una punta e due fili, per quanto minuscolo, deve considerarsi un pugnale a tutti gli effetti; un tempo gli scozzesi lo portavano nascosto sotto l'ascella, come "extrema ratio", mentre ora, solitamente con i fili smussati, viene portato nel calzettone destro.
Se cercate su INTERNET qualche foto del Principe di Galles, del padre e del figlio (ancora bambino), o di qualsiasi altro scozzese in kilt, lo noterete subito; lo portano sempre.
***
La cosa singolare è che, se io me lo portassi dietro, verrei subito arrestato (salvo che non avessi smussato i fili), mentre, invece, nessuno può eccepirmi niente se mi porto dietro, in automobile, il mio coltello tattico RESCUE; questo perchè, in caso di incidente stradale,  è appositamente dotato di una taglierina per segare la cintura di sicurezza, e di un apposito puntale per infrangere il finestrino, al fine di evitare di restare bloccati nella vettura e, così, morire bruciati o annegati.
E, quindi, avendo una finalità specifica che ne giustifica il porto, esso è legalmente consentito senza necessità di alcuna "licenza".
COLTELLO E PUGNALE.jpg
***
Tuttavia, dalle due immagini, è facile inferire che entrambi, sia il coltello per soccorso stradale, sia il pugnaletto scozzese, se utilizzati per difesa personale, possono risultare letali allo stesso modo; e, quindi, almeno a mio parere, la distinzione legale, mi sembra quantomeno "bizantina".
***
Peraltro, quanto a "bizantinità", niente supera quella che intercorre tra le "armi da fuoco comuni", che si possono detenere fino ad un massimo di tre, e le "armi da fuoco destinate al tiro", che si possono detenere fino ad un massimo di dodici (il quadruplo).
Vuoi sapere la differenza?
Be', ad esempio, la BERETTA 98 FS "destinata al tiro", rispetto alla BERETTA 98 FS "comune", dispone di:
- una tacca di mira regolabile in alzo e deriva;
- scatto allegerito;
- cane scheletrato.
Per cui, la BERETTA 98 FS "destinata al tiro", è "leggermente" più performante (e costosa) rispetto alla BERETTA 98 FS "comune"; ma, per il resto, si tratta di due armi esattamente "identiche", senza la benchè minima differenza sostanziale.
Qualcuno mi spieghi perchè mai posso detenere ben 12 armi del primo tipo, ma solo 3 del secondo tipo.
E' semplicemente ridicolo!
BERETTE 02.jpg
***
Quanto ai fucili calibro 12 ad anima liscia, che, a mio parere, è una delle armi più micidiali che esistano al mondo (è quella prediletta di alcuni corpi speciali), la nostra legge, molto liberalmente, consente di possederne un numero "illimitato", senza alcuna restrizione; volendo, ci si può anche armare un intero esercito privato!
FUCILE.jpg
***
Un saluto! :)
#4289
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La superstizione
28 Agosto 2020, 06:23:29 AM
Ciao Anthony. :)
No, proprio non lo sapevo, che il cornetto rosso era originariamente un simbolo del maligno, e che poi, per effetto di tortuose strade, è divenuto simbolo di protezione dalla iettatura; sarebbe interessante sapere come questo sia accaduto.
***
Quanto alla "religione", ne ho accennato solo incidentalmente, nella misura in cui il mio TOPIC, che era la "superstizione", non poteva non comportare una breve disamina dei rapporti tra l'una e l'altra; visti i collegamenti, negativi e positivi, che intercorrono tra i due fenomeni.
Ma poichè il tema era la "superstizione", mi è sembrato più acconcio postarlo nella sezione "Tematiche Culturali e Sociali" e non nella sezione religiosa.
Proprio perchè ritengo che si tratta di due cose diverse!
***
Sono d'accordo con te che la religiosità si riferisce (o, almeno, si dovrebbe riferire) soprattutto alle forze buone della spiritualità, mentre la superstizione si rapporta alle forze cattive, che devono essere tenute buone altrimenti ti si rivoltano contro e ti fanno del male; ma non sono sicuro che questo sia vero per "tutti" i tipi di religione che sono stati storicamente praticati.
***
Ad esempio, nel caso delle divinità pagane dell'antica Grecia e dell'antica Roma, per tenerle buone bisognava rispettare scrupolosamente dei rituali, altrimenti si sarebbe provocata la loro ira, portatrice di lutti e sciagure; ed in altre religione pagane, si ricorreva persino ai sacrifici umani, in funzione, per così dire "apotropaica".
Non erano religioni anche quelle, in fondo?
Sicuramente non lo erano nel modo in cui l'intendiamo noi, ma negarne la definizione sarebbe un po' arduo!
***
Quanto al gatto non mi risulta affatto che sia mai stato considerato un animale malefico in sè e per sè; nel medioevo, però, è nata la leggenda che quelli neri portassero male, perchè si diceva che di essi si servissero le streghe per mandare ad effetto i loro malefici notturni, senza esporsi di persona.
***
Quanto alla ossessione che gli americani hanno per il numero 13, si tratta di una superstizione nata per il fatto che, il venerdì pre-pasquale, Gesù ed i suoi apostoli erano in 13 a tavola; ed il tredicesimo, come si sa, era Giuda il traditore.
Però tale "fobia", a quanto ne so, è diffusa in po' in tutto il mondo (cristiano), e non solo in America; tanto è vero che l'aereo da combattimento tedesco sviluppato come successore dell'He-112 fu chiamato He-100 per evitare la sigla He-113, considerata sfortunata.
***
La cosa strana, però, è che, in Italia, tale superstizione "negativa" vale soltanto:
- per il venerdì 13;
- per 13 commensali a tavola.
Mentre, invece, per il resto, in Italia, il 13 viene considerato un "numero portafortuna"; tanto che i ciondoli portafortuna con il 13 si vendono a migliaia, anche su INTERNET
13.jpg
***
Quanto a Paperino, non si tratta affatto di una eccezione al pregiudizio americano circa il "13 portasfortuna"; ed infatti Paperino, a differenza del cugino Gastone, è nato proprio come "archetipo" del personaggio sfortunato.
Ed è per questo che abita al n°13 e possiede un'automobile targata sempre a base di numeri 13.
Un saluto :)
#4290
Tematiche Culturali e Sociali / La superstizione
27 Agosto 2020, 14:05:28 PM
Che cos'è la superstizione?
Ne sono state date diverse definizioni, perchè ci sono vari tipi di superstizione; però, a mio parere, quella migliore è che la superstizione consiste nel convincimento irrazionale circa la ricorrenza di una particolare associazione di eventi, in assenza di argomenti logici, fisici, scientifici o statistici che ce ne possano fornire una "oggettiva" conferma.
In altre parole, la superstizione consiste in un malfunzionamento del meccanismo mentale che noi utilizziamo, di solito proficuamente, per stabilire il "nesso di causalità" tra vari eventi; non intendo qui parlare di tale rapporto sotto il profilo "filosofico" o "scientifico" -laddove, da taluno, è stato perfino messo in discussione- bensì sotto il profilo meramente "pratico".
***
Ad esempio:
a)
Se il cielo è nuvoloso e tuona, noi ne inferiamo, che, molto probabilmente, sta per piovere, e, quindi, prima di uscire di casa, prendiamo un ombrello; in effetti, ciò potrebbe anche non accadere, ma, comunque, noi abbiamo più volte verificato che questo è ciò che accade nella maggior parte dei casi ("id quod plerumque accidit", come direbbe un giurista).
b)
Se, invece, ci taglia la strada un gatto nero, e noi cambiamo direzione, questo dipende dal fatto che siamo irrazionalmente persuasi che, se tirassimo dritto, ci potrebbe accadere qualche sventura; in realtà, però, non risulta affatto che questo accada con una significativa frequenza statistica, sebbene, in qualche caso (a cui noi "superstiziosamente" attribuiamo particolare rilevanza), potrebbe anche accadere.
***
Come si spiega tale fenomeno?
Come mai il nostro cervello, che, solitamente, come nel caso delle nuvole. riesce a cogliere l'effettivo nesso causale tra gli eventi (sotto il profilo della vita pratica), a volte, invece, va così clamorosamente in "tilt" (sempre sotto il profilo della vita pratica)?
***
Secondo autorevoli ricerche scientifiche, la struttura cerebrale che risulta coinvolta nei processi di apprendimento e memoria e che sembra essere determinante nel cogliere le relazioni di causa-effetto, è l'"ippocampo"; così denominato per la sua somiglianza con un cavalluccio marino.
Peraltro, Devenport e Holloway sostengono che l'evoluzione, per mezzo dell'ippocampo,  ha fornito il cervello dei mammiferi anche una sorta di di "protezione" dalla propensione di attribuire troppo facilmente relazioni causali.
IPPOCAMPO.jpg
***
Quando tale struttura funziona "a regime", in genere, si è in grado di prevedere, quantomeno a livello probabilistico, cosa accadrà in seguito al verificarsi di  un determinato evento sintomatico; ad esempio la pioggia, in seguito all'apparire in cielo di  nuvole scure accompagnate da tuoni.
***
Il che accade principalmente in conseguenza di due tipi di condizionamento:
- quello che ci ha raccomandato la mamma quando eravamo piccoli, poi più o meno rafforzato dalle diffuse "credenze" del luogo e del tempo in cui siamo nati (in sostanza, gli "idola tribus" di Bacone);
- quello che poi, crescendo, ci ha insegnato l'esperienza personale, a prescindere dagli insegnamenti materni e dalle comuni "credenze".
***
Ora, in genere, visto che la mamma ed i nonni ci avevano raccomandato di portare sempre con noi l'ombrello, prudenzialmente, se vedevamo il cielo coperto da nuvole scure, noi, prima, da piccoli, lo facevamo "sulla fiducia"; poi, visto che, effettivamente, dopo non molto di solito pioveva sul serio, l'ippocampo ci ha fatto associare gli eventi per esperienza, confermando la validità dei saggi consigli delle persone più anziane di noi.
***
Ma che succede se la mamma ed i nonni, essendo superstiziosi, ci avevano raccomandato di non scendere mai dal letto, la mattina, mettendo per primo a terra il piede sinistro, perchè, sennò, durante la giornata ci sarebbe capitato qualche guaio?
Sicuramente, da piccoli, noi abbiamo "pedissequamente" (è il caso di dirlo) seguito i loro consigli, fidandoci della loro presunta maggior esperienza in materia; e, questo, nonostante che, di fatto, anche se per distrazione scendevamo dal letto col piede sinistro, di solito non ci accadeva assolutamente niente di male.
Poi, alla lunga, sviluppandosi le nostre capacità razionali, e con l'aiuto dell'ippocampo, abbiamo cominciato a fregarcene ed a scendere dal letto col piede che ci capitava; ed infatti, come ho accennato anche sopra, Devenport e Holloway sostengono che l'evoluzione, per mezzo dell'ippocampo,  ha fornito il cervello dei mammiferi di una sorta di "protezione" dalla propensione di attribuire troppo facilmente relazioni causali.
***
Tuttavia, a volte, il nostro ippocampo è un po' difettoso (anche se, forse, "pour cause", e non del tutto invano, come spiegherò più avanti), e quindi ci induce ad attribuire relazioni causali ad eventi che, tra di loro, non hanno alcun nesso reale; il che avviene abbastanza facilmente, perchè la nostra capacità di ingannare noi stessi è di gran lunga superiore a quella che abbiamo di ingannare gli altri.
Ad esempio, se lunedì scendo dal letto col piede sinistro, e quel giorno non mi succede niente, basta che mi accada un guaio anche di minima entità il giovedì, per autoconvincermi che esso si è verificato perchè, il primo giorno della settimana, ho imperdonabilmente sbagliato piede per alzarmi.
E di pseudorazionalizzazioni del genere, potrei farne a dozzine!
***
In taluni casi molto disgraziati, peraltro, si verifica la cosiddetta "self-fulfilling prediction", e, cioè, una autopredizione supertiziosa  che si autoadempie (o che si autoavvera, o che si autodetermina, o che si autorealizza), per il solo fatto che il soggetto superstizioso, inconsapevolmente, la provoca; in tal caso, predizione ed evento sono in un rapporto circolare, secondo il quale la predizione genera l'evento e l'evento verifica la predizione.
Ad esempio, essendomi alzato dal letto col piede sbagliato, cado in un tale stato di agitazione e di nervosismo, che guidando la mia vettura, finisco veramente per provocare un incidente.
In questo senso, si può anche dire che "essere superstiziosi porta jella"!
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A parte la logica, la scienza, la statistisca e la nostra stessa "autentica" esperienza personale, in effetti, basterebbe soltanto una banalissima riflessione per capire come "tutte" le credenze superstiziose siano "oggettivamente"  infondate: ed infatti, esse sono mutate, e tutt'ora mutano, da un tempo all'altro, e da un luogo all'altro.
Ad esempio, nel calendario romano c'erano dei giorni considerati fortunati (dies fasti) e dei giorni considerati sfortunati (dies nefasti), che non solo non corrispondono ai nostri, ma, a volte, esattamente il contrario; inoltre loro non avevano la fobia dei gatti neri, di cui a loro non importava nulla, mentre ce l'avevano per i cani neri, che non avrebbero mai fatto entrare in casa.
Le nuvole nere sono sempre stato segno di pioggia imminente, in ogni tempo ed in ogni luogo; ma i gatti neri o i cani neri, nonostante le superstizioni di tempi e luoghi diversi, non hanno mai portato sfortuna a nessuno.
Autosuggestione ed autoinganno a parte!
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Tra l'altro, trovo assolutamente contraddittorio che una persona "autenticamente" religiosa, possa essere anche   "superstiziosa"; ed ho virgolettato appositamente l'avverbio, in quanto, in un'ottica "paganeggiante", nella quale si cerca di "mercanteggiare" con Dio, al fine di ottenere una cosa in cambio di un'altra (ad esempio l'offerta di un sacrificio), in realtà si pone in essere una operazione di carattere sostanzialmente "superstizioso" e non autenticamente "religioso"...perchè Dio non negozia!
Diversamente, in un'ottica prettamente "spirituale",  se è vero che tutto ciò che ci accade avviene per volontà di Dio, ne consegue che non c'è NIENTE che ci possa portare "fortuna" o "sfortuna", nè c'è niente da auspicare o da scongiurare, in quanto qualsiasi evento in cui può capitarci di incorrere, rientra in ogni caso nel disegno della divina Provvidenza.
La preghiera "Sia fatta la Tua volontà!", dovrebbe rendere vana qualsiasi preoccupazione di mera natura superstiziosa!
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C'è, però, un ultimo aspetto molto particolare del fenomeno in esame, che Benedetto Croce sintetizzò nel suo famoso aforisma: "Non è vero...ma ci credo"; e, cioè, che anche le persone, come me, del tutto convinte che nelle pratiche superstiziose non ci sia assolutamente NIENTE di vero, tuttavia, talvolta, ne divengono egualmente "preda", e se ne lasciano condizionare.
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Ad esempio, il numero 17, in sè e per sè, è assolutamente innocuo; ed infatti  i Romani non nutrivano alcuna fobia al riguardo.
Sembra però che, da quando nel Medioevo si cominciarono ad usare i numeri arabi, e venne di moda la forca, poichè il 17 può ricordare la "silhouette" di un omino (1) davanti ad un capestro (7), iniziò a circolare voce che tale numero portasse sfortuna; il che, ovviamente, non solo è "improbabile", ma direi che è decisamente "impossibile".
Tuttavia, benchè, fortunatamente, nessuno dei miei genitori mi abbia mai  instillato nel cervello una "castroneria" del genere, non so perchè, verso i 30/40 anni, mi vergogno a confessarlo, in me è nata una sorta di  "fobia superstiziosa" per tale numero; sebbene, che io mi rammenti, non c'è mai stato nessun evento che abbia potuto fungere da "innesco" per tale  fenomeno.
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Ma la cosa veramente assurda è che, sebbene io sia assolutamente CERTO che  il numero 17 (come qualsiasi altra cosa) non possa in nessun modo portarmi jella, tuttavia, sono comunque di fatto condizionato da tale sciocca e grottesca "subliminale" fobia; al punto che, quando interrompo la lettura di un libro, se mi trovo a pag.17 (o anche 117, 217, 317 ecc.), vado avanti di almeno un'altra pagina prima di piegare il foglio come segno.
E l'"assurdo" diventa addirittura "ridicolo", constatando che alcune persone autenticamente superstiziose che conosco, e, cioè, convinte che il numero 17 porti "davvero" sfortuna, sono tuttavia meno condizionate di me da tale numero.
Stranezze del cervello umano!
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Ovviamente, se io voglio, posso benissimo piegare la pagina 17, però l'operazione mi "disturba" alquanto a livello "psichico"; è difficile spiegare in quale modo, ma somiglia un po' al senso di colpa che si prova omettendo di chiudere a chiave la porta di casa (più o meno).
Per cui, anche sentendo il parere di un mio amico psichiatra, ne ho dedotto che si tratta di un mero "disturbo ossessivo compulsivo", da non sopravvalutare poi più di tanto; almeno secondo lui.
A suo parere, infatti, in maggiore o minore misura, ed in forme diverse, soffriamo un po' tutti di tale tipo di "microssessioni"; le quali, se non assumono una forma eccessiva e patologica, e, soprattutto, se non vengono "razionalizzate" debbono considerarsi addirittura nella "norma"...quantomeno "statitistica".
Però, lui, non ha alcuna idea del perchè, mentre io, invece, "forse" sì!
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Secondo me, infatti, a differenza degli altri animali, l'uomo:
- è abituato ad avere il maggior "controllo" possibile dell'ambiente che lo circonda (ad esempio, per mezzo dell'ombrello, se minaccia di piovere);
- è tuttavia consapevole che non può avere il "controllo" dell'imponderabile (ad esempio, di un meteorite che potrebbe cadergli in testa)
Per cui, per evitare di "cadere in ansia", si illude -razionalmente o meno- che evitando accuratamente alcuni atti, come scendere dal letto con il piede sinistro,  ed alcune cose, come i gatti neri, ricorrendo a gesti "apotropaici", come toccare ferro, e facendo uso di determinati oggetti, come il corno portafortuna, sia "magicamente" possibile prevenire anche ciò che, invece, prevenibile assolutamente non è!
Si tratta sicuramente di un "autoinganno", ma poichè tale "malfunzionamento" dell'ippocampo si è sempre storicamente verificato, sia pure in modo diverso, presso "tutte" le popolazioni di "homo sapiens", può anche darsi che, almeno entro certi limiti, esso abbia potuto contribuire al nostro successo evolutivo...fungendo da "tranquillante autogeno".
Ma questa è solo una mia congettura.
;)
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