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Messaggi - niko

#436
Citazione di: InVerno il 09 Febbraio 2025, 18:02:56 PMNon sono sicuro sia un offesa sostenere che un credente sia una persona "irrazionale", il dominio di Dio è quello che la ragione per definizione non può raggiungere, è un autodescrizione del credente. Non sono neanche sicuro che i cristiani siano più propensi a credere "alle favole" plurali, sicuramente per loro ammissione ne credono ad una in più rispetto ad un ateo, ma siamo tutti atei nei confronti di molte altre, il kimsulghismo è favola anche per te, stai discriminando i Koreani ? Penso che sia un atto di grande maturità, quello dei cristiani, l'essere capaci di sopportare e di convivere anche con le offese, la società in generale dovrebbe riconoscerlo e ringraziarli, premiare la loro tolleranza, anche se Gesù dovesse esser disegnato col culo di fuori. E per quanto la "maggioranza dei cristiani" sia un fenomeno ormai nominale nell'Italia della chiese vuote e dei battesimi per il set di pentole, bisogna anche ringraziarli per aver scelto giusto sulla questione dell'aborto, si vede che hanno letto attentamente la Bibbia e si sono accorti che non è menzionato.
Se non vedi la differenza, mi puoi trovare il corrispettivo italiano di questa pagina di Wikipedia?
https://en.wikipedia.org/wiki/Suspicious_deaths_of_notable_Russians_in_2022%E2%80%932024
Sto facendo la collezione di figurine dei saltatori di finestre e come vedi in Russia ti serve un album, mi serve il bienno 2022-24 mi raccomando, non andare negli anni '70. Ti dico cosa ho doppio, magari mi dai qualche figurina italiana, posso darti:

Vadim Boyko. Si è sparato cinque volte nel petto, da solo, il Pelè.
Grigory Kochenov. Caduto da una finestra durante una perquisizione della polizia.
Dmitry Pavocka. Addormentato con la sigaretta accesa, bruciato vivo.
Aleksey Avramenko. "Morto improvvisamente", nient'altro, è andata così.
Lopyrev. Morto di leucemia in due giorni, record dei cento metri.
Ivan Sechin. La sicurezza ha dato l'indirizzo sbagliato alle ambulanze. Scherzi telefonici pesanti.

Se hai notizia certa che la Meloni voglia imprigionare e poi avvelenare Elly Schlein comunque dovresti parlarne in procura. Se vuole far saltare l'aereo di Salvini e Vannacci, io penso che così come i russi per Prigozhin e Utkin, molti italiani sono disposti a chiudere un occhio, lei lo faccia e noi facciamo finta di niente, è stato un guasto.


Mamma mia, che carrellata di saltatori...

Almeno, quelli, valevano, fino all'ultimo rublo, i soldi, o comunque i favori, che sono costati.

I nostri, chissa' perche'... non saltano.

Non saltano mai. 

#437
Citazione di: InVerno il 09 Febbraio 2025, 11:55:59 AMIl corso è accelerato a circa 9.81m\s, quella di tutti i corpi che cadono per gravità, gli oppositori che cadono dalle finestre non fanno eccezione. Non è facile per me spiegarmi questa premura di sostenere che è "tutto uguale", pensavo l'intelligenza fosse la capacità di distinguere, invece molti hanno questa voglia matta di dire al mondo che loro vedono tutto uguale, l'autocertificato di ottusità. Non bisorrebbe nasconderle certe cose, anziché vantarsi? Anch'io non sono particolarmente fiero di assimilare la dittatura koreana ad una teocrazia, non è che non vedo le differenze con i regimi classici che hanno formato questo concetto, è che il lessico ha delle restrizioni e si è costretti ad approssimare, ma per la cronaca ci tengo a specificare che non la vedo "uguale" a una teocrazia medievale, non mi piace vantarmi di non saper distinguere.

Ci sono otto o nove stati al mondo che non si non definiscono democrazie, la Korea del Nord non è tra questi, sono tutte teocrazie, perchè evidentemente non governano per gli uomini ma per gli dei. Il governo di Hamas è certamente teocratico, basta leggere il loro atto costitutivo. La deriva fondamentalista islamica per certi versi è più violenta oggi di quanto lo era nel medioevo (per certi versi), è chiaro che le umiliazioni che hanno subito negli ultimi secoli non sono state digerite allegramente da chi si pensava baciato dal signore, molte gli sono state inflitte, molte se le infliggono da soli, certo è che continuare a invocare la guerra quando le si perde tutte non è l'atteggiamento più intelligente, ma se nel libro sacro c'è scritto che alla fine si vince, per forza a suon di provare questo lieto fine arriverà?

I cristiani in europa sono cheti, in fondo anche prendessero il potere che cosa ci farebbero? Non c'è n'è per nessuno. In america se prendi il potere le conseguenze ci sono eccome, e scalciano molto di più. Le "persecuzioni" di cui parla Phyrosphera, e che anche i cristiani americani lamentano, sono quelle di non poter insegnare Genesi in parallelo all'evoluzione; di non poter proibire l'aborto o gli anticoncenzionali, è loro diritto, perchè criticare la fede è "offensivo", è un fatto intimo, quindi per non "perseguirli" bisogna dargli ragione.


Io continuo nello specifico a non veder la differenza, pure in Italia l'anarchico Pinelli, per dire e' volato dalla finestra, e non e' stato certo l'unico ad essere ammazzato da sbirri e servizi segreti, in tempi piu', e meno, recenti.

In generale, pero', ho detto che io le differenze tra gruppi e culture umane, le vedo e le apprezzo, quindi, e' inutile che tagli frasi a caso per farmi dire quello che non ho detto, che ottuso e' semmai chi vede ossessivamente sempre e solo una differenza, e vive di quella (ma perche' mai...), quando ne ha intorno mille.


#438
Citazione di: anthonyi il 09 Febbraio 2025, 08:35:38 AMApprovo, non ti resta che partire per il Nord Corea o per la Russia per iniziare a costruire la tua Eurasia(basta che non la fai in Italia).
Quanto a Goldstein, "linciato dalla folla" dicevi?
Ma non era un vile assassino di persone inermi? Se lo hanno linciato tanto inermi non erano. Naturalmente non é un martire, martire é colui che si consegna volontariamente al supplizio.


Dai, ti prego lo hanno linciato dopo, l'attentato, e' come se in una piazza affollata prendi il mitra e spari a una decina di persone, (lui per inciso aveva sparato in una moschea, a gente, naturalmente disarmata, in preghiera) poi, mentre provi a scappare, e' ben probabile che un'altra decina di persone ti sopraffacciano lincino, se hai la pelle nera e sei a Melonia, pure se invece di sparare hai provato a rubare un portafogli a una vecchia...
#439
Citazione di: Jacopus il 09 Febbraio 2025, 01:15:11 AMBene Niko, allora per coerenza dovresti ammettere anche il terrorismo di stato della Russia un paese che avvelena e imprigiona i suoi oppositori. Nello stato dí Melonia, o nella Trumpia questo ancora non accade. In realtà però il mio discorso trascendeva le singole vicende storiche. Servirebbe forse una discussione in filosofia. Mi viene in mente quello che diceva Galzigna, traduttore di Foucault in italiano: "solo ammettendo di aver torto si può sperare di aver ragione". Il fatto è che nelle vicende umane torto e ragione sono molto aggrovigliate e bisogna dipanare il filo pazientemente. Sui casi specifici, sicuramente Israele è molto più responsabile della Palestina e quanto accaduto a Gaza è orribile, così come la Russia è molto più responsabile dell'Ucraina, ma è il mio punto di vista. Il tuo sarà sicuramente diverso e quindi o si giunge alla pax romana (ubi solitudinem faciunt pacem appellant) oppure bisogna riconoscersi e in questo riconoscimento accettare le ragioni dell'altro. A parti inverse, se la Palestina conquistasse lo stato di Israele pensi che la violenza finirebbe? Io credo di no. Un esempio che ho già citato è la "Commissione per la Pace e la Riconciliazione in Sudafrica". Qualcuno deve interrompere l' ingranaggio della violenza, che sia di Stato o di bande non fa alcuna differenza. Basti pensare ad Agostino: se uno Stato non persegue la giustizia cosa lo distingue da una banda di predoni? Nulla.


Si è vero, non amo il terrorismo di stato della russia.

E' pure vero che e' tanto tempo, che qui da noi gli oppositori non vengono avvelenati.

Imprigionati assolutamente sì, dovreste farmi un corso accelerato per imparare a vedere tutta sta differenza con la Russia, ma vabbè. Intanto prova a rompere le scatole e a creare problemi per davvero pure qui in Italia, poi ne riparliamo. 

Pure in russia, penso che ci sarà la libertà di parola, nell'irrilevanza assoluta, al bar, dopo la terza vodka: l'apparato per controllare tutto, già non ce lo avevano nell'urss, adesso, l'avranno pure, ulteriormente smantellato... come, si alza il coro italico... per ricordarmi che qui da noi scriviamo anche su facebook? Wow, sono abbacinato, dalla meraviglia. Ma da quella delle differenze culturali umane in generale. Pure da quelle dei Maori e degli esquimesi, intendo.

Forse qui da noi le carceri sono più confortevoli. Ma neanche tanto e finché non provochi in qualche modo le guardie.

Purtroppo, che la palestina conquisti Israele, non è una ipotesi realistica, e io ho la passione per la storia, non per le ucronie.

La commissione per la pace e la riconciliazione tramite il racconto l'avevano fatta pure in Ruwanda, e pare che avessero fatto grandi cose, adesso, di recentissimamente, sono tornati a scannarsi.

Quando c'è chi soffia sul fuoco, di certe guerre, non bastano tutte le commissioni per la pace del mondo...





#440
Citazione di: Jacopus il 08 Febbraio 2025, 23:32:00 PMNiko e Anthony un po' vi ammiro, nelle vostre incrollabili certezze di dove sia il bene e dove il male, terroristi gli israeliani o Hamas? Teocrazie Corea o Israele? Sarò un po' grezzo ma il sangue è rosso sia in un palestinese che in un israeliano e le responsabilità si possono dividere equamente così come nel caso della maggioranza delle guerre e degli atti di violenza.
La storia del lupo gentile e del lupo violento, che si vedeva spesso nei social è la semplificazione di queste due prospettive. Si può abbracciare una fede, un partito, una verità, una logica e difenderla fino all'estremo, oppure domandarsi se anche le ragioni dell'altro hanno una loro validità, un loro fondamento. Nel primo caso la logica conclusione è l'atto violento, poiché si cerca una supposta giustizia violata. Nel secondo caso la conclusione è l'interruzione della violenza. Occorre però un cambiamento antropologico profondo per giungere a prendere seriamente in considerazione le ragioni dell'antagonista.


E comunque, tanto per concludere, se tu come cittadino sei neutrale e non ti schieri, tra palestinesi e sionisti, sappi che il governo del paese Melonia, che invece in questo conflitto si schiera eccome, con i sionisti, in servile e servilissimo omaggio alla potenza straniera statunitense, offende e umilia, anche te.

Questa conclusione, che mi è venuta in mente per ultima, in effetti, ora che ci ripenso, mi sembra il punto fondamentale   ;D

#441
Citazione di: Jacopus il 08 Febbraio 2025, 23:32:00 PMNiko e Anthony un po' vi ammiro, nelle vostre incrollabili certezze di dove sia il bene e dove il male, terroristi gli israeliani o Hamas? Teocrazie Corea o Israele? Sarò un po' grezzo ma il sangue è rosso sia in un palestinese che in un israeliano e le responsabilità si possono dividere equamente così come nel caso della maggioranza delle guerre e degli atti di violenza.
La storia del lupo gentile e del lupo violento, che si vedeva spesso nei social è la semplificazione di queste due prospettive. Si può abbracciare una fede, un partito, una verità, una logica e difenderla fino all'estremo, oppure domandarsi se anche le ragioni dell'altro hanno una loro validità, un loro fondamento. Nel primo caso la logica conclusione è l'atto violento, poiché si cerca una supposta giustizia violata. Nel secondo caso la conclusione è l'interruzione della violenza. Occorre però un cambiamento antropologico profondo per giungere a prendere seriamente in considerazione le ragioni dell'antagonista.

Non ci sono responsabilità condivise in palestina, la responsabilità e' tendenzialmente quasi sempre di chi invade le case e le terre d'altri.

Eppure, questo concetto, e questa frase, tendenzialmente con l'Ucraina, invasa da due anni dalla Russia la capite, con la palestina invasa da settanta anni dalle forze straniere e sioniste, invece, no, non la capite.

E non si tratta, per carità, prima che cominci la italica filippica, di "distruggere Israele", sono svariate decine di anni, che ad Israele, si richiederebbe, appunto solo di stare nel suo, e di non invadere e non espropiare i vicini. Territori, cisgiordania, libano, alture del golan eccetera. Quello di cui parliamo e' un fenomeno coloniale. L'ultimo grande fenomeno coloniale. E' come se mi dicessi che ci sono responsabilità condivise tra indiani pellerossa e i loro sterminatori e deportatori yankee, oppure tra Montezuma e conquistadores. O tra francesi e pantere di Algeri. Lo sforzo di capire che, in tutti i fenomeni suprematisti occidentali e coloniali, l'uno sta a casa sua e l'altro no, non viene fatto. E vabbe'. Stupore non sincero. E' che siamo nel paese di Melonia, felicemente allineato con il paese di Trumpia.

Inutile, inutile veramente, dire che settanta mila morti, e uno scenario di devastazione simil atomica, non saranno mai uguali a mille e duecento, morti, e uno scenario di attentato terroristico finché vivrò io e finché vivrà la verità.

Inutile pure dire che chi sogna di tornare nelle case dove i suoi nonni vivevano settanta, anni fa, e conserva ancora le chiavi, fisiche e materiali, di queste case agli occhi miei, che sono occhi semplici, abituati a vedere una realtà semplice, non ha e non avrà mai la stessa pericolosità sociale, e lo stesso fanatismo, e lo stesso motivo di destare stupore, e allarme, di chi, similmente, ma non ugualmente, sogna di tornare nelle case dove i suoi venticinquisnonni vivevano felici e pascolavano le capre duemila anni fa, prima che le legioni di un certo Tito, e di un certo Adriano, li cacciassero via a calci, e a giavellottate. Che cosa conservano, questi, in contropartita delle chiavi che conservano quegli altri, le anfore coi disegnini? Due generazioni, umane, su cui riposano le pretese della tanto chiacchierata e accusata unwra, sono ossa, ma venticinque, generazioni umane, su cui riposano le pretese dei vari pseudo migranti, in realtà coloni, sionisti, sono polvere. Niente che si dissolve in altro niente, schiribizzi nel dna, fiato nel vento. Sic transit gloria mundi. Io sono un materialista, quando cammino guardo la strada davanti a me, quanto meno per non prendere lampioni in faccia, e resto libero di dire che per me, la polvere, e le ossa, non sono e non saranno mai uguali. Simili, ok, ma non uguali. Per provare a sostenere che invece, siano uguali, inventatevi Hegel la bibbia, quello che vi pare, tanto non mi convincete.

E che questo è un paese di gente poco coraggiosa, e la gente poco coraggiosa ha una certa facilità a vedere e riconoscere il terrorismo dei singoli e delle organizzazioni, ma sragiona e volta la testa dall'altra parte, quando si tratta di vedere gli stati terroristi e il terrorismo di stato. A me basterebbe la mutazione antropologica per cui alcuni capissero che un terrorista di stato, è piu' odioso, e soprattutto più pericoloso, di un terrorista singolo, o di un gruppo terroristico non statualmente organizzato.



#442
Citazione di: anthonyi il 08 Febbraio 2025, 20:27:58 PMTu li chiami terroristi, ma in realtà sono combattenti. Combattenti che hanno lottato valorosamente per Israele. Combattuto in guerre che non hanno mai cominciato loro.
Ed é così anche per quest'ultima guerra contro Hamas.


Assassini a freddo di vecchi e bambini palestinesi, in vili agguati, in contesti non di guerra  come il terrorista Baruch Goldestein, la cui organizzazione e' stata per altro messa fuori legge dallo stesso Israele subito dopo l'attentato, e di cui il ministro, della "difesa" (difesa per modo di dire) Ben Gviir ha il poster in casa.

La verita' esiste, e la verita' non e' sionista.

Linciato dalla folla una volta esauriti i colpi, del suo fucile mitragliatore, per alcuni e' un martire.

Forse pure per te, non so.

Io, per quanto mi riguarda, dopo il vile silenzio/consenso del paese di Melonia alle sanzioni economiche trumpiane contro la cpi, ho smesso di considerarmi cittadino, del paese di Melonia.



#443
Io credo che la creazione (questo bel capolavoro di mondo, in senso ironico) sia cosi' piena di errori e di orrori, di molti dei quali l'uomo, a parte favolette religiose, sul peccato originale, e' chiaramente e palesemente innocente (malattie, vecchiaia, cataclismi, incidenti, morti improvvise), mentre di altri e altrettanti e' se vogliamo e' in parte colpevole, ma con molte sociali e psicologiche giustificazioni (guerra, fame, oppressione eccetera) che l'unico Dio amabile, dal punto di vista, reale, e giustamente risentito, dell'uomo, l'unico Dio con cui l'uomo si possa riconciliare, sia un dio inesistente, o al limite senno' uno esistente, ma espiante la colpa della sua (folle, ed egoistica) creazione.

Chi non esiste, ed e' solo favola e leggenda, per definizione non ha colpa.

Anche, naturalmente, chi espia, la sua colpa, per definizione non ha, piu' da un certo momento in poi, colpa, per quanta ne possa avere avuta in passato.

Con il teicidio per mano umana, ovvero con l'umanita' che mette sotto processo Dio, nella figura di Gesu', e lo ammazza, in cui culmina, o almeno sembra culminare, l'Incarnazione come fatto storico, se si prescinde un attimo dalla resurrezione, si riconsegna Dio, alternativamente, o (direttamente) alla realta' della sua inesistenza, (l'accusa, al Cristo, per cui viene messo a morte, e' di essere un falso, messia e Figlio di Dio); o a una, finalmente, "rinnovata", esistenza espiante, proprio sulla croce, la "paterna", e in senso lato genitoriale, divina colpa (colpa della assurda e malevola creazione divina, remota nel tempo, e colpa della palese inerzia di dio fronte al male, attuale nel tempo).

Non vorrei sembrare ne' blasfemo ne' particolarmente pessimista o melanconico, ma, visto lo stato attuale del mondo, non sono io, che devo espiare davanti a dio. E' dio, che, se ha creato questa roba e la mantiene in essere, e tanto piu' se mi ha creato imperfetto avendo potuto, e non voluto, crearmi perfetto, deve espiare davanti a me. O in alternativa, se proprio non espia, deve, allora, evaporare in una pura leggenda, farsi dio/inesistente, e riconsegnarmi alla mia (effettiva) condizione increata.

A queste sole condizioni, lo posso amare. E quindi puo' avvenire una, appunto "riconciliazione". Tra di noi. Diversamente, no. Un Dio con ancora sulle spalle la colpa, della creazione, non e' amabile. Quantomeno, non a mio giudizio. Solo, semmai, temibile.

La morte di dio, in senso nietzscheano piuttosto che evangelico, soddisfa questo mio desiderio, di giusta espiazione, o se voglimo di vendetta.
Verso chi mi ha creato imperfetto, e destinato, temporaneamente o definitivamente che sia, alla sofferenza, pur potendo, fare diversamente. Un genitore onnipotente, a differenza di uno reale, che onnipotente non e', non ha scuse, per la mia sofferenza, per non avermi protetto da essa.

Esiste sicuramente un senso, nella vicenda dell'incarnazione, in cui Dio e' colpevole.

E questo, e' il riverbero dell'Edipo nella vicenda cristica, vicenda che poi, non e', in assoluto diversa da quella edipica, solo che per comprenderlo bisogna porre Dio/Cristo come un "padre" (Laio) e l'umanita' teicida (e con essa intendo ebrei, romani, tutti) direttamente come un, collettivo e massificato, figlio (Edipo). Che non riconosce il padre e lo ammazza, anche se il suo dire e fare esplicito assume, nella vicenda cristica, la forma del non riconoscere un "Figlio", e di ammazzarlo. Ma poi, quel Figlio verra' proclamato onnipotente, e partecipe della creazione, altrettanto come il Padre (il Verbo, l'Incarnazione, la Trinita', eccetera).
Asceso in cielo, nuovo genitore onnipotente, sedente alla destra del Padre, e tutto il solito corredo. Di poteri. E quindi, anche di colpe. Colpe, che sono tali quantomeno dal punto di vista di chi quei poteri non apprezza, o comunque, non tanto benevoli e "adeguati al compito", di togliere il male dal mondo, stima.

L'Edipo sta nel fatto, naturalmente, che tutto cio' era necessario.

E anche era necessario che subito dopo aver ammazzato il padre (e non, o comunque non solo, il figlio) questo "soggetto teicida collettivo", che poi siamo noi tutti, si pentisse, si strappasse i capelli, riproponesse ed innalzasse la girardiana "vittima" (sacrificale) come dio, eccetera eccetera. Ti penti, certo, quando scopri di aver ammazzato non uno di passaggio sulla strada, ma il padre. Tuo, padre. Ma ormai e', appunto, troppo tardi.




#444
Citazione di: InVerno il 08 Febbraio 2025, 16:26:47 PMNulla di tutto questo identifica una teocrazia, dove accade non di rado che se la classe dominante si sente saldamente al potere permette anche l'esistenza (a diverse condizioni) di minoranze etniche, linguistiche e religiose; diversamente se si sente minacciata da esse è più probabile cominci a randellare, ma non è questo il punto.

Dal dizionario: Forma di governo in cui la sovranità sia simbolicamente esercitata dalla divinità, storicamente identificata nel governo di uomini considerati gli interpreti più attendibili della volontà divina, o in quello di re o capi ai quali vengano attribuiti caratteri e prerogative divini.

Ora, siccome la costituzione NordKoreana stabilisce che la prima e seconda carica dello stato sono ricoperte da due persone defunte, definite "immortali", e il potere è gestito dal loro discendente terreno e dalla cricca degli intrerpreti del loro pensiero, il "kimilsunghismo", appare chiaro che con tutte le limitazioni del caso dovute al fatto di essere una teocrazia di origine moderna, sempre una teocrazia è, e che meraviglia per un evemerista.

Capirai, proprio come il fantasma di Berlusconi qui a Melonia, ma almeno i loro so' due... socialisti, sempre piu' avanti in tutto!

#445
Citazione di: anthonyi il 08 Febbraio 2025, 05:08:43 AMDire che "Israele é una teocrazia", un paese che ha avuto capi di stato dichiaratamente atei, é come dire che "l'Ucraina é nazista", un paese che ha un capo di stato ebreo.
Israele é una democrazia laica, anche se profondamente radicata nella cultura e storia del popolo ebreo.
Quanto alla CPI ha dimostrato ampiamente la sua incapacità e insussistenza con l 'affare Almasri oltre che con la ridicola accusa di genocidio nei confronti di Netanyahu.
Se poi per te la Corea del Nord é un paese dignitoso allora non ti resta che andare lì, vai a quel paese niko, un paese Destinato ad essere parte della grande Eurasia dei tuoi sogni.


Israele perseguita i suoi stessi cittadini non ebrei: li perseguita linguisticamente 
(in maniera simile a come fa la tua amata nazi-ucraina), li perseguita nell'accesso alle professioni, alla scuola, alla casa, propriera' privata (non dovrebbe essere per te questo, il valore pou' sacro?)...

Israele ha leggi scritte nero su bianco in cui si afferma che il diritto all'autodeterminazione in Israele appartiene solo a popolo ebreo, pur contenendo in se' un buon venti percento di non ebrei. Israele riconosce, sempre da testo di legge fondamentale il valore "dell'insediamento ebraico", cioe' fuor di metafora, della guerra, di invasione, di terre e case altrui, portata avanti con pretesti religiosi, di matrice ebraica. La jihad, che a quanto pare mica solo i mussulmani, ce l'hanno.

Israele ha consegnato medaglie a terroristi conclamati e ha ministri che tengono in casa poster di terroristi assassini, dichiarati tali pure dalla stessa legge e magistratura israeliana, e che non si vergognano di rivelarlo alla stampa. Un po' come se domani, il nostro leggittimo e democraticissimo, per carita', presidente del senato e vicepresidente della repubblica, Larussa, in presenza di giornalisti dichiarasse pubblicamente che lui ha a casa, oltre al busto del duce (quello lo ha gia' dichiarato, e il paese normale, che noi siamo, lo ha trovato, appunto, normale) pure un bel poster a colori di Mambro e Fioravanti. Secondo me per inciso ce l'ha, ma ancora non lo dice in pubblico e non e' in condizioni di dirlo, e questa e la differenza, ancora per un po', tra Italia e Israele.

Israele ha fatto minimo settanta mila morti e ha raso al suolo una citta', tipo bomba atomica, ferendo o uccidendo direttamente circa il dieci per cento della sua popolazione.

Israele e' una teocrazia, e la Corea del Nord no. Non e' questione di uno a che paese deve andare, ma di come sia fatto e costituito un paese, e come no.


#446
Citazione di: InVerno il 07 Febbraio 2025, 19:52:09 PMInnegabile, ma siccome il report parla del presente, e siccome anche Phyrosphera vuole dare ad intere di trovarsi, al momento attuale, in una situazione persecutoria, anche io parlo del presente, dove le persecuzioni anticristiane sono concentrate nei regimi teocratici di altre confessioni (Corea del Nord compresa). Non so se conviene rovistare nel passato, dove sovente i cristiani sono stati i persecutori, e neanche prendersela con la "visione laicista" che è l'aspetto dell'attuale società che previene le violenze tra gli zucconi di varia denominazione.


Israele, che oggi con la vicenda cpi intasca la sottomissione formale dei paesotti bassotti bassotti, puramente geografici, (senza offesa per la geografia): Italia, Lituania, Ungheria e Repubblica Ceca alle proprie politiche di sterminio e genocidio (che bel paese, che siamo, con che begli omologhi nostri fratellini, nello zerbinaggio americansionista assoluto) e' una teocrazia.

Non la Corea del Nord (pese socialista, e dunque intrinsecamente dignitoso).

Almeno, la Corea del Nord nella giornata
di oggi e', e rimane, Paese, anche ai fini della Storia.

Altrettanto non si puo' dire di Italia, Ungheria, Lituania e Repubblica Ceca.

Che si umiliano di fronte allo straniero.

Oggi, con i nostri tre degni e degnissimi amichetti abbiamo davvero toccato il fondo.





#447
Tematiche Filosofiche / Re: Nietzsche e Zarathustra
06 Febbraio 2025, 13:41:36 PM
Citazione di: daniele22 il 05 Febbraio 2025, 18:54:15 PMIntanto ti ringrazio. Se ho ben capito col mio discorso ho completamente travisato l'idea di "volontà di dominio" scambiandola con volontà di sopraffazione, cosa questa che perterrebbe invece all'uomo che non è "uomo nuovo". O almeno, l'uomo "antico" subirebbe in qualche misura un fascino al permanere tale. Premesso comunque che l'uomo nuovo non è ancora apparso ... a parte il sottoscritto ah ah ah aaaah, ma non faccio testo ... e vai a sapere se apparirà, nonostante che io dica il contrario, ti chiedevo della forza che farebbe emergere questo fantomatico uomo nuovo. Giusto perché le cose accadono quando c'è un problema. Tanto per capirci, quando Eutidemo era in corteo nel maggio francese non vi sarebbero stati dei presupposti di natura sociale, un problema sociale insomma tale per cui potesse affermarsi una rivoluzione globale. A mio vedere quindi, il "Dio è morto" (immagino più che altro la sua legge positiva, la sua parola) da solo non basterebbe a far emergere l'uomo nuovo

P.s.: una molla elicoidale vista dall'alto sembra un cerchio, ma non lo è


Si e' una molla elicoidale e non un cerchio...

Il passato ha una sua ben autocontenuta e ben salda realta', non e' puro dato conoscitivo, e non e' neanche puro nulla; e ha potere causale, e conformativo, sul presente e sul futuro, solo tramite la mediazione di un (sempre) libero desiderio presente nei viventi, quindi, in un certo senso, e' anche come se non lo avesse.
Si puo' trascendere il desiderio metafisico (il desiderio di un altro, e idealizzato, mondo) solo desiderando, innumerevolmente, al suo posto, il mondo, proprio questo, mondo, e questo e' sia il motivo, che la realta' del proseguire infinito dell'eone; o meglio, degli, eoni  :) .





#448
Tematiche Filosofiche / Re: Nietzsche e Zarathustra
06 Febbraio 2025, 13:19:12 PM
Citazione di: baylham il 06 Febbraio 2025, 01:32:17 AMNon capisco quale sia il nesso necessario tra il tempo ciclico e una vita superomistica.
Oltretutto il devo è in contrasto con il voglio. E il voglio è in contraddizione col fatto che non puoi proprio volere la tua vita.
La mediocrità non è affatto un problema: la vita quotidiana degli uomini è simile, con bisogni e desideri comuni, ordinari.
La paura di morire è invece un istinto umano selezionato da milioni di anni attraverso lo sviluppo delle specie viventi: senza di questo l'aspettativa di vita di un uomo non sarebbe degli attuali 70 anni.


Beh dai, sul fatto che la felicita', e la realizzazione individuale, sia da Nietzsche concepita come un volere, esaurientemente e pienamente, la propria vita, (e quindi amare il proprio "fato", conciliare volonta' e necessita') non mi sembra ci sia molto da capire: e' chiarissimo e semplicissimo.

Uno puo' non essere d'accordo, ma davvero non  vedo cosa ci sia da "capire".

Nel considerare e valutare la tua vita, non puoi fare selezione tipo album di fotografie, non puoi volere una vita fatta solo dei tuoi momenti belli togliendo quelli brutti, devi capire che la sofferenza e' causalmente ed esperienzialmente costitutiva della felicita' quindi, devi volere tutto il pacchetto, momenti brutti + momenti belli; felicita' + sofferenza.

Come nello stoicismo, in cui il male si giustifica col bene, e quindi il male non e' il "prezzo", a certe ottimali e auspicabili condizioni evitabile, e redimibile, del bene, ma ne e' costitutivo, insomma se e' bene che il bene sia, e che sia esperibile, e' bene che sia e sia esperibile anche il male, e questo per lo stesso identico motivo per cui, quantomeno alla percezione umana, non si darebbero la sinistra o il sud, senza la destra o il nord; insomma l'opposizione dialettica, la presenza di un opposto, e' necessaria, se non intrinsecamente all'esistenza, quantomeno di certo all'esperibilita', di una cosa. L'amore per il bene, corrisponde all'amore per differenza, tra bene e male, e in questa differenza, il male e' gia' "recuperato", pur senza essere effettivamente "tolto" o "redento".

In Nietzsche la faccenda e' simile, anche se non si tratta piu' di bene morale e male morale, ma di vita vissuta, di gioia e sofferenza effettivamente da chiunque esperte; di cose, situazioni e parole che, convenzionalmente, e rispetto alle esigenze della propria vita, un dato individuo o un dato gruppo abbiano stabilito siano, soggettivamente per esso, "bene" e "male". Sempre il male, e' costituzione causale e percettiva del bene, e non suo "prezzo", in un concettuale e virtuale "scambio", con certe astuzie e fortune evitabile. E quindi, l'individuo veramente felice e realizzato, vuole, interamente e integralmente la propria vita. Non la "collezione" di quello che "piace" astratta da quello che non piace, in quella data vita; non l'album di (banalissime...) fotografie.

Sul nesso tra tempo ciclico e' superomismo, beh, esso e' una morale; una morale in cui tu, quale protagonista della tua vita, dovresti agire (e vivere, e pensare, e scegliere) in ogni possibile dilemma e situazione che ti capiti, appunto, nella vita, in modo da essere pienamente a tuo agio, senza rimpianti ne rimorsi, pur dovendo ripetere all'infinito ogni tua azione (e situazione vissuta, e pensiero; e omissione); e soprattutto sapendo, tenendo presente, come fattore in gioco entrante nella ponderazione di ogni tua scelta, e intendo che ben potrebbe influenzarla e cambiarla, di dover ripetere all'infinito e all'indefinito, tutto cio'.

Esempio:

Mille volte, che ne so, avrai detto a te stesso:

"questa cosa, o situazione, o persona, che pure non mi piace, non mi piace per niente, sento e so, che non mi piace, la tollero, la sopporto perche' tanto e' unica, e' per una volta sola. E' la tipica cosa o situazione che mi capita per una volta sola, nella vita, quindi, per me, tanto vale sopportare, fare buon viso a cattivo gioco. Un piccolo sacrificio. E "adattarmi", nel senso negativo del termine, nel senso cioe' della mediocrita', a quella cosa che e' successa. Valutato, da me, piccolo, proprio, perche', sempre secondo me, passera presto, le sue conseguenze, passeranno presto, e tutta la situazione, che a quel piccolo sacrificio mi ha portato, non si ripetera' mai... "

Spoiler: c'e' l'eterno ritorno. Non e' unica, quella cosa, che hai vissuto( o fatto, o pensato) non e' unica. E neanche tu, sei unico. In relazione e quella cosa, probabilmente, partendo da presupposti falsi, sbagliati, hai valutato, e probabilmente scelto, male. Hai agito presupponendo la verita' di una verita' metafisica, non fisica. Mai, niente, a questo mondo e' per una volta sola. Nemmeno, appunto, la morte. Non ci sono eccezioni sotto il sole: solo, in questo senso... regole. Fosse pure una situazione che ti capita solo una volta nella vita, il punto e' che tu, in quella situazione non sei unico. Una cosa qualsiasi, bella o brutta o indifferente che sia che ti succede, non e' mai ne' la prima ne' l'ultima volta, e' sempre, per quel che ne sai e per quel che ti riguarda, una volta intermedia, una volta parte di una immensa serie. Il ciclo temporale varra' sempre e per tutto, pure per quella situazione. Ora, e per un eventuale futuro, rifaresti, la stessa cosa, in quella stessa situazione, sapendolo?

Quante volte, invece, hai detto:

"questa cosa, sfizio o vizio, o omissine, o mediocrita', che mi fa male, e che so che mi fa male, me lo concedo perche' tanto e' solo per una volta, o per l'ultima volta, o per poche volte.."

Spoiler > come sopra. Non e' per l'ultima volta. Anche se tu resistessi ad ogni tentazione futura, ogni sgarro che fai a certe regole, auspicabilmente, regole che tu stesso ti sei dato, o semmai, che hai accettato per amore di qualcuno o di qualcosa, e' per sempre. Non si tratta di essere mediocri, o infedeli, o viziosi, o traditori una volta, si tratta di esserlo duecento, triliardi, di volte. E di saperlo. Lo vuoi ancora essere? La vuoi ancora fare quella "eccezione alla regola"? Se si', forse, allora, quella cosa, che stai per fare, non e' solo una eccezione, ma una cosa veramente importante per te, e dovresti rivedere le tue regole, o quantomeno il senso, che dai, alle tue regole. Se no, lascia perdere. Tira dritto e non la fare. Per sei miliardi di volte, di far quella cosa non vale la pena, non ti sentiresti bene e in pace con te stesso a farla, e gia' lo sai; per una volta, magari si', varrebbe pure, in teoria, la pena, di sgarrare e trasgredire, ma e' falso il presupposto che ti fa pensare, che sia solo, per una volta.

Quante volte, invece:

"Mi sento proprio bene, con me stesso, o in relazione a qualcun altro, perche' ho fatto la tal cosa, nella tal situazione, che mi ha fatto sentire bene, e la rifarei, ancora, se mi capitasse l'occasione, anche per cento milioni di volte?"

Spoiler, ancora: > c'e' l'eterno ritorno, quindi e' esattamente cosi', quella cosa o situazione ti ricapitera' (davvero) milioni di volte; tornera' moltitudianriamente a te. Quindi, fai bene a sentirti bene, se agisci bene, in relazione all'eternita', e dunque alla realta' fisico naturale, di una certa cosa, persona o situazione. Dovrebbe essere sempre cosi', il piu' spesso possibile cosi'.

Insomma, in un certo qual senso, dovresti "vivere da immortale", ma senza montarti troppo la testa, e sapendo che noia, frustrazione, sofferenza, decadenza e oblio, ben possono tormentare, e anzi, per certi versi in maggior misura, rispetto ai mortali intendo, pure la "vita", di certi immortali.
Non hai (certamente, come ovvio) infinito tempo, ma, in quanto essere naturale, increato e sottoposto appunto, alle leggi di natura in uno spazio omogeneo e senza realta' preferenziali, hai infinita ricorrenza delle tue situazioni nel tempo. E non sapendolo, di essere cosi', essendo cioe' sedotto da una metafisica, che, in barba al "vero"  (presocratico e preclassico) spirito della scienza, ti descrive come "animico", e come "unico", da un punto di vista etico e pratico molto spesso, come visto negli esempi, agisci male, cioe' agisci contrariamente a quelli che sarebbero i tuoi veri, e reali interessi.

La paura della morte, va bene, ma essa non deve essere una fede nella verita' dell'unico e dell'unicita'; semmai, una fede in cio' che vuole superare l'unicita' come problema.


#449
Tematiche Filosofiche / Re: Nietzsche e Zarathustra
05 Febbraio 2025, 14:21:00 PM
Citazione di: daniele22 il 05 Febbraio 2025, 08:59:34 AM
Nietzsche che le istan mi sfugge ancora quale sia la forza, secondo Nietzche, che fa emergere il superuomo e la sua positività, giusto solo così perché anch'io avrei la mia idea



il superuomo, vuol dire sostanzialmente che autovolersi e l'autosuperarsi in generale della volonta', e di ogni volonta', (volonta' qui intesa come forza, e caratteristica fondamentale, presente in tutti gli esseri viventi, capacita' di volere, e dunque, anche di soffrire) genereranno, prima o poi un tipo umano capace di volere se stesso e il mondo. Diverso dall'uomo attuale, che in un modo o nell'altro non ne e' capace. Previsione tutto sommato abbastanza ottimistica.

Poiche' la visione di Nietzsche pero' e' dinamica, e in essa il mondo non e' un oggetto, non e' separabile dal proprio divenire, e tantomeno il se' interiore dell'uomo, neanche e' pensabile come un oggetto, il concetto di "volere il mondo", (possibile per il superuomo, e impossibile per l'uomo) si traduce in una sorta di "ricominciare la storia del mondo", volerla ricominciare, assentire al rovescamento della clessidra cosmica, e tanto piu', il "volere se stessi", e' un voler ricominciare, la storia, di se stessi.

L'uomo, vuole il passato, cioe' la verita' (della sua stessa coscienza) e il nulla; il superuomo, che e' quello che sta oltre l'uomo, vuole che il passato sia passato.
Lascia che questo voluto, e quindi, in un certo senso, questo amato, gia' in nuce, sia pure in maniera incompleta, presente nell'uomo, sia fino in fondo se stesso.

#450
Attualità / Re: Il giorno della memoria
04 Febbraio 2025, 13:58:11 PM
Citazione di: green demetr il 27 Gennaio 2025, 13:46:37 PMCome mai nel giorno della memoria il Papa si è permesso di dire che gli ebrei hanno commesso genocidio?



Perche' e' (quasi) vero. I sionisti, non gli ebrei, hanno commesso genocidio. O meglio, la teocrazia sionista, buona alleata del radioso e laicissimo occidente euroatlantico, che prima o poi, si dovra' assumere, davanto alla storia, le proprie responasabilita'.

Quanto agli ebrei... essendo loro una religione, e non gia' uno stato o un popolo, la' delle intenzioni manco potrebbero. Commettere genocidio, intendo. A proposito di falsi problemi.